Primo Piano

A Roma, il 9 dicembre, la presentazione dell’edizione 2025 del Report “Il Diritto d’Asilo” della Fondazione Migrantes

25 Novembre 2025 - Con il 2025 giunge alla nona edizione il Report della Fondazione Migrantes dedicato ai richiedenti asilo e ai rifugiati, che quest’anno è intitolato Richiedenti asilo: le speranze recluse. Verrà presentato a Roma, martedì 9 dicembre 2025, dalle ore 9:30 presso l'Aula magna della Pontificia Università Gregoriana (Piazza della Pilotta, 4). La consapevolezza è che – a livello globale, europeo e nazionale – le convenzioni internazionali e i diritti umani risultano sempre più violati, e con essi si restringe progressivamente anche l’effettiva tutela del diritto d’asilo, mentre il numero di persone costrette a fuggire nel mondo ha ormai superato i 123 milioni. In questo scenario, le parole cambiano significato: tutela, cooperazione, sicurezza diventano sempre più spesso eufemismi che celano pratiche di esclusione, sospensione del diritto e delega di responsabilità. Così, ciò che un tempo sarebbe apparso inaccettabile diventa la “nuova normalità”.
Il programma
Saluti istituzionali
  • p. Pino di Luccio S.J., presidente della Missione Collegium Maximum.
Presentazione del volume
  • Mariacristina Molfetta (Fondazione Migrantes).
  • Chiara Marchetti (Ciac, Centro immigrazione asilo e cooperazione).
Interventi di approfondimento
  • p. Alejandro Olayo Mendez S.J., Boston College.
  • Adele del Guercio, Università di Napoli L’Orientale.
Conclusioni
  • mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes.
Modera: Alessandra Ciurlo, Facoltà di Scienze Sociali – Pontificia Università Gregoriana.

Modalità di accreditamento per i media

I giornalisti e gli operatori media che intendono partecipare devono inviare richiesta, entro 24 ore dall’evento, attraverso il Sistema di accreditamento online della Sala Stampa della Santa Sede, all’indirizzo: press.vatican.va/accreditamenti

Per info: ufficiostampa@migrantes.it – 06 6617 9039.

  Report 2025

Donne in fuga, corridoi umanitari e politica europea

25 Novembre 2025 - Sebbene le informazioni disponibili ci dicano che nella popolazione in situazione di sradicamento forzato nel mondo, in generale, il numero di uomini e donne si equivalgono, tra coloro che affrontano i cosiddetti “viaggi della speranza”, via mare o terra, verso l’Europa, solo poco più del 10% sono donne. Il dato mostra la loro difficoltà rispetto agli uomini, la non pari opportunità di mettersi in cammino e raggiungere Paesi sicuri in autonomia, anche in ragione delle violenze da loro subite, della tratta e della morte che si incontra lungo il cammino. Questa è una delle evidenze emerse da una ricerca qualitativa condotta dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo nel biennio 2022-2024 insieme a 20 giovani donne under 35, provenienti da diversi Paesi. Il frutto della ricerca è un volume dal titolo Libere da, libere di? Storie di giovani donne in Italia con i corridoi umanitari, a cura di Cristina Pasqualini e Fabio Introini (Vita e Pensiero, 2025). Il dramma delle donne in fuga da guerre, disastri ambientali, persecuzioni culturali e religiose ha trovato certamente in questi anni un canale alternativo, quello promosso dalla società civile e dalle Chiese, cattolica e riformate, in collaborazione con il Governo italiano e alcuni altri Governi dei Paesi europei, e denominato “corridoio umanitario”. I corridoi umanitari nascono inizialmente per permettere alle persone più fragili – donne con bambini, anziani, disabili, famiglie –, bisognose di protezione, di poter lasciare un Paese che vive guerre e disastri ambientali, in sicurezza e senza intraprendere lunghi viaggi, di poter usufruire dell’ “accoglienza diffusa”, un modello che prevede l’inserimento in un contesto familiare, associativo o parrocchiale, e di iniziare un percorso di integrazione a carico dei diversi soggetti della società civile. È un percorso reso possibile da una clausola del regolamento visti del Trattato di Schengen. Dal 2016, anno di una prima esperienza, al settembre 2023 sono state 6.473 in Europa le persone rifugiate che hanno ottenuto una forma di protezione internazionale grazie ai corridoi umanitari. L’utilizzo è avvenuto soprattutto in Italia. Le donne sono coloro che hanno maggiormente beneficiato di corridoi umanitari e dei percorsi di protezione attivati, anche se non abbiamo dati statistici elaborati. Le loro provenienze sono diverse: la Siria (67%) soprattutto e, a seguire, l’Eritrea (15%); e poi, con percentuali ancora più ridotte, la Somalia, l’Afghanistan, il Sudan e il Sud Sudan, l’Iraq, lo Yemen, la Repubblica democratica del Congo e il Camerun. Donne tutte diverse, ma animate dalla stessa speranza, la maggior parte delle quali dall’Italia hanno continuato il cammino verso Paesi europei con comunità più numerose, verso gruppi parentali e territori linguisticamente più affini o che proponevano maggiori opportunità rispetto, ad esempio, al titolo di studio da loro posseduto. Certo, potrebbe nascere un problema se la politica italiana ed europea usasse i corridoi umanitari per ridurre il numero di arrivi e selezionare le persone: in questo caso, il corridoio costituirebbe un alibi per nascondere la non volontà di riconoscere il diritto alla protezione internazionale in capo alla persona. In questo senso, preoccupa il Patto europeo per la migrazione e l’asilo, approvato a fine legislatura nel 2024. L’accordo – che non presenta una parola sui corridoi umanitari e non considera la fatica del partire delle donne – entrerà in vigore nel 2026 e segna un’ulteriore limitazione dei diritti dei richiedenti asilo e rifugiati. Il Patto prevede, annualmente, l’accoglienza di 30.000 rifugiati, un numero che è di poco superiore a quelli accolti da 17 Paesi nel 2023 con i reinsediamenti: questo a dimostrare che la politica europea ha di fatto utilizzato i corridoi umanitari come unico canale per stabilire il numero dei richiedenti asilo da accogliere. Sarà anche l’unico canale legale di ingresso in Europa? (S.E. mons. Gian Carlo Perego - "Migranti Press" 9/2025)   Corridoi umanitari donne

Rom: è morta ad Avezzano Mimma Stefanelli

24 Novembre 2025 - È morta nella sua casa all’età di 101 anni Mimma Stefanelli, che ha dedicato tutta la sua vita al servizio in favore della comunità rom di Avezzano. L’incontro di Mimma con gli “zingari” risale alla metà degli anni ‘70 quando, ancora insegnante, fu chiamata da don Antonio Sciarra, primo direttore della Caritas diocesana, per interessarsi dei rom abruzzesi sedentarizzati in città dal secondo dopo guerra, ma già in testa nelle tristi classifiche dell’intolleranza. Ed infatti, di lì a qualche anno, è rimasta solo in questo servizio di frontiera. "La sua amicizia con il mondo dei rom - si legge in una nota della Diocesi di Avezzano - è stata radicata nell’obbedienza al Vangelo. È diventata una figura di riferimento per la comunità". Nel 1978, nel 30° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ha fondato, insieme a don Antonio Sciarra, il Centro socio-culturale rom della comunità zingara di Avezzano. Nel 1993 Caritas Italiana, in preparazione al nuovo millennio, decise di pubblicare la Collana La Biblioteca della Solidarietà e ha affidato a lei e a mons. Bruno Nicolini il volume sull’apostolato della Chiesa italiana tra i rom e i sinti. "È stata un punto di riferimento - si legge ancora nella nota - per tutti coloro che operano con gli zingari: è intervenuta nelle università, ha avuto una rete di contatti con tutti i glottologi, antropologi, sociologi che hanno studiato il mondo dei rom, collaborando con la specifica rivista culturale del Centro studi zingari, Lacio Drom, nella speranza di contribuire all’elaborazione di una nuova cultura della tolleranza e della solidarietà". Mimma Stefanelli  

A Roma, presso il Pontificio collegio lituano, il periodico incontro dei coordinatori etnici nazionali

21 Novembre 2025 - Lunedì 24 novembre 2025, presso il Pontificio Collegio Lituano "San Casimiro" a Roma (Via Casalmonferrato, 20) si è tenuto il periodico incontro dei coordinatori nazionali della pastorale etnica. Dopo una presentazione storica del Collegio e alcune comunicazioni da parte del direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, i coordinatori si sono confrontati soprattutto sull'esperienza del Giubileo dei migranti. "Si è trattato di un momento fraterno, familiare - ha detto mons. Felicolo - dove si è riflettuto assieme sul cammino delle comunità etniche in Italia. La bellezza di quest'incontro è la familiarità che cresce tra di noi e il sostegno reciproco nel cammino nella pastorale dei migranti. Conoscere i luoghi di vita di ognuno - in questo caso il Collegio Lituano - aiuta ancor di più in questo cammino". Incontro coordinatori etnici

Leone XIV: “Sperare è prendere posizione”. La testimonianza di Dorothy Day

24 Novembre 2025 - La catechesi di papa Leone XIV per l'Udienza giubilare di sabato 22 novembre è stata dedicata al tema "Sperare è prendere posizione", con un esplicito richiamo alla figura e alla testimonianza di  "una piccola grande donna americana, Dorothy Day, vissuta nel secolo scorso". Il Pontefice ha detto di lei, in particolare: "Aveva il fuoco dentro. Dorothy Day ha preso posizione. Ha visto che il modello di sviluppo del suo Paese non creava per tutti le stesse opportunità, ha capito che il sogno per troppi era un incubo, che come cristiana doveva coinvolgersi coi lavoratori, coi migranti, con gli scartati da un’economia che uccide. Scriveva e serviva: è importante unire mente, cuore e mani. Questo è prendere posizione". Dorothy Day

Lavoro domestico e competenze digitali: il convegno di chiusura del progetto Api Colf-Fondazione Migrantes

21 Novembre 2025 - “Promuovere la cultura della cittadinanza e le competenze digitali tra gli stranieri occupati nei lavori domestici e di cura” è il titolo del progetto che è stato al centro del convegno tenutosi a Roma presso l’Università degli studi “Roma Tre”, organizzato da Api-Colf e dal titolo “Lavori di cura e immigrazione nell’era dell’Intelligenza artificiale”. L’iniziativa ha appunto presentato i risultati del progetto realizzato in tre città italiane per promuovere cittadinanza e competenze digitali tra i lavoratori domestici stranieri,  sostenuto dalla Fondazione Migrantes. L'iniziativa ha sviluppato materiali informativi multilingue, percorsi formativi e strumenti operativi per rafforzare autonomia, consapevolezza dei diritti e capacità di orientarsi nel welfare digitale. Nel corso dei lavori è intervenuto tra gli altri mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, che ha ribadito "il ruolo fondamentale e insostituibile che operatrici e operatori di origine straniera svolgono nella cura domestica e familiare", sottolineando che "nell’era dell’intelligenza artificiale il lavoro di cura umana rimane essenziale perché nessuna tecnologia, per quanto sofisticata, potrà sostituire la dimensione relazionale, empatica e fisica che caratterizza l’assistenza alle persone". Nella sua relazione, dal titolo L’Europa, l’Italia e le migrazioni in tempo di crisi, mons. Felicolo ha riportato la proposta che emerge dall’esperienza della Fondazione Migrantes: "Occorre una governance multilivello, che coinvolga l’Europa, gli Stati nazionali, le istituzioni territoriali e le comunità locali", aprendo "canali regolari di ingresso", investendo "nella scuola, nel lavoro, nella formazione linguistica", ma anche valorizzando "la diaspora italiana all’estero, che può diventare un ponte straordinario tra l’Italia e il mondo". Ma quello che appare urgente, secondo il direttore generale della Fondazione Migrantes, è soprattutto "un cambio di sguardo: vedere nel migrante non un problema, ma una persona, un fratello, una sorella, il compagno e la compagna di un viaggio che ci coinvolge tutti".   Convegno Api Colf - Fondazione Migrantes 2025

“Chiesa cattolica. Nelle nostre vite, ogni giorno”. La nuova campagna istituzionale della Cei

21 Novembre 2025 - Che importanza dai a chi fa sentire gli anziani meno soli? A chi aiuta i ragazzi a prepararsi al futuro? A chi ti aiuta a pregare? Sono alcune delle domande al centro della nuova campagna istituzionale della Conferenza episcopale italiana: un racconto corale che mostra come la Chiesa abiti le storie di ogni giorno, con gesti di vicinanza, mani che si tendono, parole che consolano, segni che trasformano la fatica in speranza. La campagna, dal claim incisivo Chiesa cattolica. Nelle nostre vite, ogni giorno” intende mostrare i mille volti della “Chiesa in uscita”, una comunità che si fa prossima ai più fragili e accompagna famiglie, giovani e anziani con azioni concrete. Dai percorsi formativi rivolti ai ragazzi,  per imparare a usare intelligenza artificiale e nuove tecnologie,  alle attività ricreative per gli anziani che spesso devono affrontare una vita in solitudine, dal sostegno alle persone lasciate sole, restituendo loro dignità e speranza, ai cammini di fede per aiutare ogni individuo a incontrare Dio nella vita quotidiana. “Nell’Italia di oggi, senza la presenza viva della Chiesa, con la sua rete di solidarietà, - spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni -  grazie all’impegno instancabile di migliaia di sacerdoti e volontari, mancherebbe un punto di riferimento essenziale. Attraverso questa campagna desideriamo rendere visibile quanto questa presenza sia concreta e incisiva nella quotidianità di tante persone”. Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna della Conferenza episcopale italiana è on air dal 30 novembre fino al 31 dicembre 2025. Gli spot, da 15” e da 30”, raccontano una Chiesa vicina, ogni giorno, attraverso cinque esempi concreti:
  • l’attenzione agli anziani, che diventa cura  per chi affronta la solitudine;
  • l’impegno verso le nuove generazioni, che si traduce in percorsi formativi per l’utilizzo delle nuove tecnologie;
  • il dono delle seconde possibilità, che si concretizza in una mano tesa a chi si sente escluso o emarginato;
  • la forza della preghiera, che illumina il cammino di chi è in ricerca;
  • la salvaguardia del creato, che passa anche dall’esplorazione scientifica per scoprire la bellezza nascosta nel mondo. Un invito a riconoscere nella vita di tutti i giorni il volto di una Chiesa che c’è, serve e ascolta, testimoniando la concretezza del Vangelo vissuto.
Non solo tv, ma anche radio, digital e carta stampata, con uscite pianificate su testate cattoliche e generaliste, pensate per invitare a riflettere sui valori dell’ascolto, della vicinanza e della fraternità. Perché “la Chiesa cattolica è casa, è famiglia, è comunità di fede. Per te, con te”.

 Per maggiori informazioni:

www.8xmille.it www.unitineldono.it


  Campagna 8x1000 2025

A Bergamo, parte la settimana tematica “I had a dream – Inclusione e politiche d’integrazione“

22 Novembre 2025 - Da domenica 23 a domenica 30 novembre 2025 all’interno del progetto Fileo viene proposta la settimana tematica “I had a dream – Inclusione e politiche d’integrazione che approfondirà le migrazioni, l’inclusione e le politiche d’integrazione con momenti di riflessione e confronto. Appuntamento centrale della settimana, la presentazione del XXXIV Rapporto Immigrazione, la pubblicazione annuale di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, in programma giovedì 27 novembre alle ore 20:30 presso l'Abbazia di San Paolo d'Argon. Interventi di Simone Varisco (Fondazione Migrantes) e don Marco Perrucchini (AFP Patronato San Vincenzo), moderati da don Cristiano Re, delegato vescovile per la vita sociale e la mondialità della Diocesi di Bergamo. Previsti anche momenti di incontro di giovani e cappellani delle comunità etniche con il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. Fileo è un progetto della diocesi di Bergamo, dell'Ufficio per la pastorale dei migranti, di Caritas Bergamasca, del Centro missionario diocesano e della Fondazione Adriano Bernareggi ed è gestito da Fondazione Diakonia Onlus. ✅ Scarica la locandina completa degli eventi ✅ Scarica la locandina della serata di giovedì 27 novembre

Per maggiori informazioni www.fileo.it

Bergamo Fileo 2025

Sugli italiani all’estero “uno dei problemi è quello che non si conosce l’Italia della mobilità”.

20 Novembre 2025 - Sì è tenuto in Senato, a Roma, nel corso del pomeriggio del 19 novembre il convegno dal titolo “Italiani nel mondo: cittadinanza e identità – Come cambiano regole, tutele e servizi”, organizzato su iniziativa del senatore del Maie eletto all’estero, Mario Borghese, in collaborazione con l’Associazione europa mediterraneo ETS e l’associazione "Il Sud del Mondo" ETS. L'incontro, che ha offerto un confronto approfondito sul fenomeno della migrazione italiana nei giorni nostri, ha proposto anche l'intervento di Delfina Licata, ricercatrice della Fondazione Migrantes, nonché curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo (RIM), che ha presentato i dati che modificano la visione comune sulla migrazione. “Uno dei problemi della questione italiani all’estero è quello che non si conosce l’Italia della mobilità”. Alla luce del lavoro che sta alla base del RIM, Licata ha parlato di tre "bugie" alimentate in Italia anche dalla stampa: “Non siamo mai passati da Paese di emigrazione a Paese di immigrazione. L’Italia è un paese dalle mobilità plurime, ma l’emigrazione non è mai finita”. Un altro fatto “smentito” dai dati è quello relativo ai cosiddetti cervelli in fuga: “il 66% di chi parte oggi ha infatti un titolo medio-basso”; inoltre “le persone non sono solo quello che fanno”. La terza "bugia" è quella relativa alla narrazione per cui molti richiederebbero la cittadinanza per convenienza: “Non è vero e non si può non guardare alla persona parlando di questi argomenti”. (fonte: Aise)

L’Italia e il diritto dei bambini “a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative”

20 Novembre 2025 - Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l'organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali (Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, art. 31).
[...]
Le buone pratiche ci sono. Ma non bastano
Progetti come "Sport e Integrazione" (promosso da ministero del Lavoro e Coni) o "Scuole Aperte allo Sport" hanno portato avanti migliaia di corsi gratuiti destinati a ragazzi di ogni origine. Nel 2024, grazie a questi programmi, oltre 30 mila giovani tra i 6 e i 14 anni hanno potuto avvicinarsi allo sport senza barriere economiche. Ma la verità nuda e cruda è che non basta. Troppe famiglie straniere, specie quelle arrivate da poco in Italia, ancora vedono lo sport come un lusso. Il 42% delle famiglie immigrate denuncia “costi troppo elevati” come prima causa di rinuncia, secondo Save the Children (Atlante dell’infanzia a rischio, 2024). E poi c’è il nodo culturale: in alcune comunità, soprattutto quelle più tradizionaliste, lo sport femminile resta un tabù. Le ragazze pagano il prezzo doppio: straniere e donne. Problemi di accesso ai programmi, maternità in giovane età per molte, paura di muoversi negli spazi urbani da sole, in certi orari e in alcuni periodi dell’anno per la grande maggioranza.
E allora?
Allora serve quello che nel gergo da spogliatoio si chiama “gioco di squadra”. Serve che le amministrazioni comunali investano di più nelle palestre pubbliche. Serve che le società sportive si aprano, non solo per marketing, ma per missione sociale. Serve che si racconti, a casa, a scuola, ovunque, che lo sport non è un lusso: è un diritto. Serve anche cambiare qualche regola burocratica: abbattere i vincoli che ancora oggi complicano il tesseramento per ragazzi non cittadini, specie in discipline federali.
Oltre il talento: la cittadinanza emotiva
C’è una linea invisibile che collega i grandi campioni ai ragazzini che sgambettano sui campetti di periferia. Si chiamano Sami, Nour, Fatima, sono ragazzini e ragazzine che vanno a scuola con Paolo, Sonia, Giulio, magari a 12 anni dribblano meglio di un ventenne, oppure sognano il basket, ma faticano a iscriversi perché la palestra più vicina è a sei fermate di bus. Loro non chiedono favoritismi. Chiedono solo una rete che non sia fatta di vincoli, ma di opportunità. Perché, come scrisse il grande Gianni Brera, “lo sport è bello perché premia chi osa, chi suda, chi sogna”. E allora lasciamoli sognare, questi ragazzi. Lasciamoli correre. Perché su quei campi polverosi si costruisce il Paese che verrà.

(tratto da Elena Miglietti, "Come i giovani cittadini stranieri trovano casa su un campo da gioco" in XXXIV Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes, Tau Editrice, 2025)

Migranti in Usa, Leone XIV: “Dobbiamo cercare modi per trattare le persone con umanità, trattandole con la dignità che hanno”

19 Novembre 2025 - Papa Leone XIV ieri, nella ormai consueta finestra di dialogo coi media del martedì a Castel Gandolfo, ha parlato anche del documento dei vescovi Usa sul trattamento dei migranti negli Stati Uniti. Una lettera pastorale scritta per dire “no” alle espulsioni di massa, che esprime preoccupazione per la situazione nel Paese e ribadisce che sicurezza nazionale e tutela della dignità umana non sono incompatibili. In merito, come riportato da Vatican News, il Papa ha espresso apprezzamento per lo statement dei vescovi definendolo “molto importante”. “Vorrei invitare, soprattutto tutti i cattolici, ma anche le persone di buona volontà, ad ascoltare attentamente ciò che hanno detto. Credo che dobbiamo cercare modi per trattare le persone con umanità, trattandole con la dignità che hanno”. “Se qualcuno si trova negli Stati Uniti illegalmente, ci sono modi per farlo. Ci sono i tribunali. C'è un sistema giudiziario. Credo che ci siano molti problemi nel sistema. Nessuno ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero avere frontiere aperte”, ha sottolineato il Pontefice. “Penso che ogni Paese abbia il diritto di determinare chi, come e quando le persone entrano”. Tuttavia, ha aggiunto, “quando le persone vivono una buona vita, e molte di loro da 10-15-20 anni, trattarle in un modo che è a dir poco estremamente irrispettoso, e c’è stata qualche violenza... Allora i vescovi sono stati molto chiari in quello che hanno detto. Vorrei solo invitare tutti gli americani ad ascoltarli”, ha affermato papa Leone. https://youtu.be/h8BXgj-RGk8?si=LLqbbGjPJqhgefcj  

“Italiani nel mondo: cittadinanza e identità. Come cambiano regole, tutele e servizi”. Un convegno in Senato

18 Novembre 2025 - Mercoledì 19 novembre, dalle 15:00 alle 18:00, a Roma, nella Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro del Senato (Piazza Capranica, 72), si terrà il convegno “Italiani nel mondo: cittadinanza e identità . Come cambiano regole, tutele e servizi”, organizzato su iniziativa del senatore Maie Mario Borghese, in collaborazione con l’Associazione europa mediterraneo ETS e l’Associazione "Il Sud del Mondo" ETS. L’incontro intende approfondire uno dei temi più rilevanti per le comunità italiane all’estero: l’evoluzione della cittadinanza, i cambiamenti normativi in corso, il sistema di tutele e l’accesso ai servizi consolari. Un dialogo aperto tra istituzioni, esperti e rappresentanti delle collettività italiane nel mondo. I lavori inizieranno alle 15:30 con i saluti introduttivi di Mario Borghese, del presidente di Europa Mediterraneo ETS, Armando De Bonis, e del responsabile scientifico de "Il Sud del Mondo" ETS Giuseppe Galati. Modera Raffaele Barberio, direttore di IF – Italia nel Futuro. A seguire, dalle 16:00, interverranno Benedetto Della Vedova, segretario di Presidenza della Camera dei deputati, già sottosegretario agli Esteri; Toni Ricciardi, deputato della Repubblica italiana; Maria Chiara Prodi, segretaria generale del Cgie; Mariano Gazzola, vice segretario generale Cgie per l’America Latina; Silvana Mangione, vice segretario Generale Cgie per i Paesi anglofoni extraeuropei; Ricardo Merlo, componente Cgie, già sottosegretario agli Esteri; Delfina Licata, referente Ufficio ricerca e documentazione della Fondazione Migrantes; e mons. Antonio Staglianò, presidente della Pontificia accademia di teologia. Il convegno vuole essere un momento di confronto necessario per analizzare le sfide che riguardano milioni di italiani all’estero e costruire proposte capaci di rafforzare diritti, servizi e identità. (fonte: aise)

Assemblea generale Cei, Zuppi: “progetti e azioni visibili” di fratellanza per “rilanciare una stagione dei diritti e di vera giustizia”

17 Novembre 2025 - Ha preso il via il 17 novembre con l’Introduzione ai lavori del card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), la 81ma Assemblea generale dei vescovi, in programma ad Assisi. Sarà papa Leone XIV a concluderla, giovedì 20 novembre, incontrando in vescovi nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. E proprio al Pontefice è rivolto il primo "pensiero di gratitudine" del presidente della Cei, "per aver accettato l’invito a essere con noi. [...] Ci predisponiamo ad accogliere la sua parola, occasione preziosa per confermarci nel suo magistero di unità e di pace". Verso la conclusione della sua Introduzione, il card. Zuppi, riflettendo sul tema "Europa e Mediterraneo: per una speranza visibile", ha osservato che "in questo nostro tempo, attraversato da innumerevoli conflitti, segnato da immani sofferenze, nel quale abbiamo visto rinascere muri di divisione, in cui sperimentiamo atteggiamenti di chiusura e di esclusione spesso indirizzati verso gli ultimi, i poveri, i migranti, i carcerati… proprio questo tempo richiede segni di rinnovata fraternità, così come ci ha insegnato papa Francesco nella sua enciclica Fratelli tutti. La fratellanza, sognata, attesa, ambita, richiede progetti e azioni visibili per rimettere al centro l’eguaglianza tra tutte le donne e gli uomini di oggi, per rilanciare una stagione dei diritti e di vera giustizia per ogni popolo e nazione".

Da Volterra un seminario online sulla “Fratelli tutti”

17 Novembre 2025 - L'Ufficio Migrantes della diocesi di Volterra (PI) propone un seminario online sull'enciclica Fratelli tutti in 4 moduli, con un appuntamento al mese.
  • Nel primo modulo - 17 Novembre 2025, ore 21 - sarà proposta un'introduzione agli scopi e agli obiettivi della Fondazione Migrantes e sull'Enciclica Fratelli tutti.
  • Il secondo modulo - 12 Dicembre 2025, ore 21 - tratterà il tema "Fratellanza in un mondo confuso".
  • Il terzo modulo - 19 Gennaio 2026, ore 21 - affronterà l'argomento "Etica sociale e politica nella vita comunitaria".
  • L'ultimo modulo, dal titolo "Chiamata cristiana all'amicizia e al dialogo", in programma il 9 febbraio 2026, ore 21, si concluderà con la benedizione del vescovo di Volterra, S.E. mons. Roberto Campiotti.
Per informazioni: don. Vinu George Chakkalakkal - vinugeojhs@gmail.com Fratelli tutti Volterra

Dal 17 al 20 novembre, ad Assisi, la 81ª Assemblea generale della Cei

17 Novembre 2025 - Sarà papa Leone XIV a concludere la 81ª Assemblea generale della Cei, in programma ad Assisi (Domus Pacis, Santa Maria degli Angeli) dal 17 al 20 novembre. L’incontro con i Vescovi si terrà giovedì 20, alle 9.30, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Non è prevista la presenza della stampa. L’Assemblea, che si aprirà, alle 16.00 di lunedì 17 novembre, con l’Introduzione del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, avrà al centro delle riflessioni le linee di indirizzo e le decisioni a conclusione del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia. Dopo l’approvazione del Documento di sintesi da parte della terza Assemblea sinodale, infatti, l’Assemblea generale è chiamata a confrontarsi su priorità, delibere e note elaborate a partire dal testo votato. Dalle istanze emerse verranno delineate le prospettive pastorali per i prossimi anni, da discutere nella prossima Assemblea generale di maggio 2026. Martedì 18, dopo il saluto di mons. Thibault Verny, presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, i lavori continueranno nei Gruppi di studio. All’ordine del giorno anche l’approvazione del documento “L’insegnamento della religione cattolica: laboratorio di cultura e dialogo” e la presentazione del documento “Educare alla pace”. Nel corso dell’Assemblea, sono in calendario due momenti particolarmente significativi: la celebrazione dei Vespri e la preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi presieduta da mons. Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e vescovo delegato per il Servizio regionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della Conferenza episcopale umbra, prevista per martedì 18, alle 19.15, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli; la celebrazione dei Vespri e la preghiera per la pace con un appello presieduta dal card. Zuppi, mercoledì 19, alle 19.00, nella Basilica Inferiore. Alle ore 17.30 di mercoledì 19, presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, il Cardinale Presidente incontrerà i giornalisti. (fonte: Cei)

Al Festival della Pace di Brescia la presentazione del Rapporto Immigrazione 2025

17 Novembre 2025 - Lunedì 17 Novembre alle ore 17.30, a Brescia, presso il Complesso di San Cristo  (Via Piamarta 9) verrà presentato il XXXIV Rapporto Immigrazione 2025 Caritas-Migrantes. Verranno illustrati dati e riflessioni sull’immigrazione in Italia e a Brescia con un’attenzione particolare ai giovani e al continente europeo. La presentazione del rapporto rientra tra gli eventi del Festival della Pace, alla sua ottava edizione, che quest’anno ha come tema l’Europa. Dopo la presentazione del Rapporto affidata al co-curatore Simone Varisco (Fondazione Migrantes), sono in programma una testimonianza di Jurgen Lleshaj (un giovane professionista di origine albanese) e una lettura, a cura della scrittrice Valbona Djakova. Modera l'incontro Franco Valenti (Cestim Verona).

L’ingresso è libero.

Info: 030.3722350 migranti@diocesi.brescia.it

Festival della Pace Brescia 2025

Al Cpia di Rieti partono i corsi serali per l’apprendimento della lingua italiana e per il conseguimento della terza media

16 Novembre 2025 - La Caritas e l’Ufficio Migrantes di Rieti, per supportare le esigenze manifestate da molti lavoratori immigrati del territorio, annunciano l’avvio di un percorso di studio serale per l’apprendimento della lingua italiana e per il conseguimento della terza media. L'iniziativa è frutto della collaborazione con la Dirigente del Centro provinciale per l'istruzione degli adulti (Cpia), Geraldina Volpe. Secondo i promotori, ciò risponde all’esigenza di una integrazione più responsabile permettendo agli immigrati di inserirsi nella società italiana e di contribuire al suo sviluppo: "All’interno della scuola gli immigrati possono crescere apprendendo la lingua e la cultura italiana, ma anche sviluppare un senso di appartenenza e di responsabilità verso la comunità in cui vivono. Passo importante per la coesione sociale". Per chi fosse interessato, è possibile iscriversi al Cpia di Rieti e attendere l'inserimento nella lista di frequenza dei corsi.

Roma, Festival della cultura americana: la storia di frontiera di “Sister Blandina”

15 Novembre 2025 - Dal 13 novembre 2025 ha preso il via a Roma la IV edizione del Festival della Cultura Americana, l’iniziativa annuale promossa dal Centro Studi Americani. L’obiettivo del festival è, anche quest’anno, quello di rafforzare le relazioni transatlantiche e favorire un dialogo costante tra istituzioni, studiosi, professionisti e cittadini italiani e statunitensi. Tra gli appuntamenti in programma, il 17 novembre alle ore 18 - presso il Centro Studi Americani in via Michelangelo Caetani, 32, - la rappresentazione teatrale di “Sister Blandina, Le avventure di una suora nel Far West”, un racconto teatrale di Massimo Minella: una narrazione sorprendente che porta alla scoperta di una pioniera e di un personaggio straordinario della frontiera americana. Introduce l'evento Paolo Masini, presidente della Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana. E’ possibile accreditarsi all’evento mandando una mail a event@centrostudiamericani.org.   Sister Blandina

A Rivarolo (MN) si inaugura la “Bottega d’Arte” dell’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga

14 Novembre 2025 - Il 15 novembre 2025, a partire dalle ore 17, l’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga APS inaugura la sua "Bottega d'Arte" presso la sede rinnovata di Palazzo del Bue di Rivarolo (MN). Sarà presente all'evento anche il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. La Bottega d’Arte deriva da un’idea del Maestro Dario Sanguanini, restauratore rivarolese e ispiratore dell'Associazione. Egli immaginava un luogo in cui diversi artisti o aspiranti tali potessero incontrarsi, lavorare insieme e imparare gli uni dagli altri, secondo le attitudini e le predisposizioni personali. Dove i più esperti potessero insegnare ai più giovani, o semplicemente ai desiderosi di apprendere, varie tecniche pittoriche: arte madonnara, gessetto, disegno, carboncino, olio, acrilico, tempera, acquerello, affresco, ceramica, doratura e tecniche miste. Oltre alla Bottega dedicata al maestro Sanguanini sarà possibile visitare:
  • l’esposizione permanente dei quadri di don Renato Laffranchi (al quale è dedicata una stanza);
  • una selezione di lavori realizzati dai ragazzi dei corsi organizzati dai Madonnari;
  • una mostra delle opere dell'Associazione;
  • una raccolta di fotografie scattate a Roma in occasione del Giubileo 2025 dedicato ai “Pellegrini di Speranza / Peregrinantes in Spem”.
L’Associazione Madonnari "Rodomonte Gonzaga"
L’Associazione si è costituita come gruppo informale nel 2005, formato da persone appassionate di arte, sotto la guida del Maestro Dario Sanguanini. Nel 2012 il gruppo ha assunto una veste ufficiale, trasformandosi in Associazione legalmente registrata APS. Dal 2022 è iscritta al RUNTS. In questi 20 anni - dal 2005 ad oggi - è cresciuta, tessendo relazioni a livello nazionale e internazionale (Spagna, Belgio, Germania e Messico). Il modus operandi dell'Associazione si basa su valori di volontariato, condivisione e valorizzazione del patrimonio artistico. Secondo i responsabili dell'Associazione "l’arte universale parla a tutti, divenendo ponte tra generazioni e popoli. Siamo convinti che sia una forma di comunicazione universale pacifica e uno strumento di crescita personale e collettiva".   Inaugurazione Bottega d'Arte Rivarolo (MN)

L’intervento di mons. Felicolo all’incontro di formazione dei cappellani filippini

13 Novembre 2025 - Dal 10 al 14 novembre 20 cappellani filippini, che accompagnano le comunità cattoliche di connazionali in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, si sono riuniti a Roma presso il Pontificio Collegio Filippino per un incontro di formazione promosso e organizzato da d. Gregory Ramon Dacer Gaston, coordinatore nazionale dei cappellani filippini. Nella sessione del 13 novembre è intervenuto anche il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. Nel suo intervento mons. Felicolo ha riflettuto su alcuni passaggi del recente Messaggio di papa Leone XIV per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Pensando all'uditorio ha sottolineato come "particolarmente toccante" l'idea proposta dal Papa che "i migranti cattolici possono diventare missionari nei Paesi che li accolgono, contribuendo a ravvivare comunità ecclesiali affaticate e avviando nuovi percorsi di evangelizzazione e di dialogo ecumenico e interreligioso". Una "vera benedizione divina" come ha scritto il Pontefice. Pensando poi alla comunità filippina in Italia, che è tra le più numerose e radicate, mons. Felicolo ha voluto ricordare, oltre ai numeri, "la ricchezza dei valori che i migranti filippini portano con sé: La centralità della famiglia, la profonda fede religiosa, il rispetto per il lavoro e lo spirito di comunità", valori che "arricchiscono le famiglie italiane".   Programma Convegno Cappellani filippini