Tag: Sul territorio

Al Cpia di Rieti partono i corsi serali per l’apprendimento della lingua italiana e per il conseguimento della terza media

16 Novembre 2025 - La Caritas e l’Ufficio Migrantes di Rieti, per supportare le esigenze manifestate da molti lavoratori immigrati del territorio, annunciano l’avvio di un percorso di studio serale per l’apprendimento della lingua italiana e per il conseguimento della terza media. L'iniziativa è frutto della collaborazione con la Dirigente del Centro provinciale per l'istruzione degli adulti (Cpia), Geraldina Volpe. Secondo i promotori, ciò risponde all’esigenza di una integrazione più responsabile permettendo agli immigrati di inserirsi nella società italiana e di contribuire al suo sviluppo: "All’interno della scuola gli immigrati possono crescere apprendendo la lingua e la cultura italiana, ma anche sviluppare un senso di appartenenza e di responsabilità verso la comunità in cui vivono. Passo importante per la coesione sociale". Per chi fosse interessato, è possibile iscriversi al Cpia di Rieti e attendere l'inserimento nella lista di frequenza dei corsi.

A Rivarolo (MN) si inaugura la “Bottega d’Arte” dell’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga

14 Novembre 2025 - Il 15 novembre 2025, a partire dalle ore 17, l’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga APS inaugura la sua "Bottega d'Arte" presso la sede rinnovata di Palazzo del Bue di Rivarolo (MN). Sarà presente all'evento anche il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. La Bottega d’Arte deriva da un’idea del Maestro Dario Sanguanini, restauratore rivarolese e ispiratore dell'Associazione. Egli immaginava un luogo in cui diversi artisti o aspiranti tali potessero incontrarsi, lavorare insieme e imparare gli uni dagli altri, secondo le attitudini e le predisposizioni personali. Dove i più esperti potessero insegnare ai più giovani, o semplicemente ai desiderosi di apprendere, varie tecniche pittoriche: arte madonnara, gessetto, disegno, carboncino, olio, acrilico, tempera, acquerello, affresco, ceramica, doratura e tecniche miste. Oltre alla Bottega dedicata al maestro Sanguanini sarà possibile visitare:
  • l’esposizione permanente dei quadri di don Renato Laffranchi (al quale è dedicata una stanza);
  • una selezione di lavori realizzati dai ragazzi dei corsi organizzati dai Madonnari;
  • una mostra delle opere dell'Associazione;
  • una raccolta di fotografie scattate a Roma in occasione del Giubileo 2025 dedicato ai “Pellegrini di Speranza / Peregrinantes in Spem”.
L’Associazione Madonnari "Rodomonte Gonzaga"
L’Associazione si è costituita come gruppo informale nel 2005, formato da persone appassionate di arte, sotto la guida del Maestro Dario Sanguanini. Nel 2012 il gruppo ha assunto una veste ufficiale, trasformandosi in Associazione legalmente registrata APS. Dal 2022 è iscritta al RUNTS. In questi 20 anni - dal 2005 ad oggi - è cresciuta, tessendo relazioni a livello nazionale e internazionale (Spagna, Belgio, Germania e Messico). Il modus operandi dell'Associazione si basa su valori di volontariato, condivisione e valorizzazione del patrimonio artistico. Secondo i responsabili dell'Associazione "l’arte universale parla a tutti, divenendo ponte tra generazioni e popoli. Siamo convinti che sia una forma di comunicazione universale pacifica e uno strumento di crescita personale e collettiva".   Inaugurazione Bottega d'arte Rivarolo

Bagheria (PA) ospita l’incontro della Commissione dell’ufficio per le migrazioni della Conferenza episcopale siciliana

6 Novembre 2025 - Si terrà a Bagheria (PA), tra il 7 e l'8 novembre, presso l’Oasi Cusmaniana delle Serve dei Poveri, l’incontro della Commissione dell’Ufficio regionale per le migrazioni della Conferenza episcopale siciliana, giunto al suo terzo appuntamento del 2025. Due giornate di lavoro (7 e 8 novembre) che vedranno riuniti, nella cittadina alle porte di Palermo, i direttori degli uffici Migrantes delle 18 diocesi siciliane, accompagnati dai loro collaboratori. Nel corso dell’appuntamento, presieduto da mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e vescovo delegato per le migrazioni della Conferenza episcopale siciliana, si affronteranno diverse tematiche riguardanti i vari aspetti della mobilità umana vista dal contesto siciliano. Infine, si discuterà dell’attenzione pastorale verso le comunità siciliane all’estero, con un focus particolare sulla situazione degli italo-venezuelani arrivati in Sicilia. Nella prima sessione don Vito Impellizzeri, preside della Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista”, offrirà degli spunti di riflessione sui pronunciamenti di papa Leone in merito alle migrazioni in questi primi mesi del suo pontificato, rileggendo il videomessaggio inviato dal pontefice ai lampedusani, lo scorso 29 settembre, per la proposta di Candidatura dei “Gesti di Accoglienza” partendo da Lampedusa a Patrimonio Immateriale UNESCO. A seguire, si terrà una tavola rotonda con le testimonianze di chi si impegna sull’isola di Lampedusa a favore dei migranti. La seconda sessione ospiterà la testimonianza di Saverio Palmeri, operatore sanitario nella Striscia di Gaza, e di Vito Maria Raspanti, attivista a bordo di una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. La terza sessione sarà dedicata alla pastorale dei siciliani nel mondo: don Aldo Sciabbarrasi, direttore Migrantes Agrigento, condividerà la sua esperienza di vicinanza agli emigrati agrigentini, attraverso collegamenti video utili a favorire la conoscenza reciproca e a individuare possibili piste pastorali. Seguirà la presentazione della realtà dei siciliani rientrati dal Venezuela, in modo forzato, a causa della grave crisi che ha colpito il Paese sudamericano. Interverranno i fondatori dell’Associazione dei Venezuelani per l’inclusione in Sicilia e Italia (Avisi-Odv): il prof. Victor Esteban León presenterà la sua ricerca sulla presenza dei venezuelani in Sicilia; il dott. José Francisco Farias, presidente dell’associazione, illustrerà gli obiettivi e le attività di Avisi-Odv. Infine, la dott.ssa Rita Capriti, giornalista radiofonica nata in Venezuela da una famiglia emigrata dal comune messinese di Mirto, racconterà della sua cattura dopo la contestata elezione di Maduro, il 2 agosto 2024. Rinchiusa in carcere con l’accusa di incitamento all’odio, terrorismo e resistenza a pubblico ufficiale, è stata liberata dopo cinque mesi di detenzione. Come da consuetudine, sarà mons. Lorefice a concludere i lavori, raccogliendo quanto emerso per consegnare ai direttori indicazioni e orientamenti, nel segno di una Chiesa che si mette in cammino per amare chi è in cammino. (fonte: Ufficio Migrantes della diocesi di Messina-Lipari. S. Maria del Mela)

Diritto d’asilo e minori stranieri non accompagnati: a Ferrara un incontro a partire dal Report della Fondazione Migrantes

5 Novembre 2025 - Sabato 8 novembre, a Ferrara, presso la Chiesa parrocchiale di S. Giacomo (Via Arginone, 157) a partire dalle ore 9.30 è in programma la presentazione de “Il diritto d’asilo – Report 2024 -Popoli in cammino… senza diritto d’asilo” della Fondazione Migrantes. Sono previsti gli interventi dell’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego (presidente Fondazione Migrantes); di Cristina Molfetta (Fondazione Migrantes, curatrice del Report); di don Ogan Ayomi Akakpo (direttore dell'ufficio Migrantes della diocesi di Ferrara-Comacchio); di Massimo Marchesiello (prefetto di Ferrara) e Paola Scafidi (presidente Tir – Tutori in Rete). Introduce l'incontro: Francesco Colaiacovo. L'iniziativa fa parte della manifestazione “Prima leggo poi parlo”, promossa dall'associazione "Tutori nel Tempo". (fonte: CSV Ferrara e Modena).

“Lost in translation”. A Bergamo, 3 giorni di cinema, teatro, incontri e riflessioni per esplorare l’incontro con l'”altro”

5 Novembre 2025 - Cosa succede quando ciò che non conosci diventa un’esperienza condivisa? Dal 6 all’8 novembre 2025, Bergamo ospita la nuova edizione di Lost in Translation, la rassegna culturale promossa da Generazioni FA e Cooperativa Impresa Sociale Ruah, in collaborazione con Consorzio Sol.Co Città Aperta, Centro Fo.R.Me, Confcooperative Bergamo, Lab 80, Daste e Triciclo Bergamo, con il contributo di Fondazione della Comunità Bergamasca e Fondazione Migrantes. Tre giorni di cinema, teatro, incontri e riflessioni per esplorare l'incontro con l'"altro", alla scoperta di prospettive diverse. La rassegna attraversa linguaggi artistici e narrativi diversi per mettere in dialogo storie, culture e sensibilità, svelando ciò che resta nascosto e offrendo nuovi modi di leggere la realtà. In questa edizione, la rassegna invita a guardare ciò che spesso resta nascosto o invisibile - esperienze, linguaggi, emozioni, domande - come luoghi da cui ripensare il presente. Cinema, teatro e dialoghi diventano strumenti per attraversare confini, riconoscere le asimmetrie e restituire complessità alle relazioni tra le persone.

💡 Scopri il programma.

Posti limitati, iscrizione fortemente consigliata. Scrivi a: lostintranslation@cooperativaruah.it

  Lost in translation Bergamo 2025

A Civitavecchia (RM), un incontro sul tema “Immigranti: opportunità o invasione?”

4 Novembre 2025 - Sicurezza, lavoro, giovani. Saranno questi i temi trattati e discussi nell'incontro "Immigranti: opportunità o invasione?" in programma il 5 novembre a Civitavecchia (RM) dalle ore 17 presso la sala Giovanni Paolo II (via Guglielmotti 12). L’incontro, dopo i saluti di S.E. Mons. Gianrico Ruzza, Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, e del sindaco di Civitavecchia Marco Piendibene ha in programma le relazioni di:
  • Simone Varisco (Fondazione Migrantes - C.E.I.), curatore del Rapporto Immigrazione Caritas -Migrantes
  • Eleonora Trappolini (Anpi), ricercatrice universitaria.
Al termine interverrà al dibattito con il pubblico presente Vincenzo Calò (presidenza nazionale Anpi). Concluderà la conferenza mons. Pierpaolo Felicolo, direttore Generale Fondazione Migrantes - C.E.I. Modera l'incontro Giorgio Gargiullo, presidente Anpi Civitavecchia.

La presentazione del Rapporto Immigrazione al Festival dell’Accoglienza di Torino

30 Ottobre 2025 - 30 Ottobre 2025 - Presentato anche a Torino, nell'ambito del Festival dell'Accoglienza, il XXXIV Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes, il cui focus quest'anno è sui giovani di origine straniera e sul loro impatto sul futuro del Paese. L'evento, realizzato in collaborazione con la Pastorale Giovanile e la Pastorale Scolastica dell’Arcidiocesi di Torino,  presso il Circolo dei lettori, ha visto gli interventi del curatore del Rapporto, Simone Varisco (Fondazione Migrantes), Elena Miglietti, giornalista (G.I.U.L.I.A.), Simona Berhe (Università degli Studi di Firenze), Ahmed Hassan (CIAC Onlus) e Batool Mirza (Associazione Generazioni Migranti). Ha moderato gli interventi Tana Anglana, esperta in migrazioni e sviluppo. Le conclusioni sono state affidate ad Abdullahi Ahmed, consigliere comunale della Città di Torino. Nei suoi saluti introduttivi, mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, ha voluto individuare quattro priorità, quattro attenzioni di fronte alle sfide presentate di giovani di origine straniera: "Il primo compito che ci attende è quello dell’educazione. Non basta garantire l’accesso alla scuola. Ogni gesto educativo è un investimento sul futuro. Il secondo compito è la partecipazione. Troppo spesso i giovani di origine straniera vengono considerati solo destinatari di aiuto. Noi dobbiamo invece aprire loro spazi di protagonismo. Il terzo compito è quello del riconoscimento. Non possiamo ignorare che molti giovani nati e cresciuti in Italia vivono ancora in una sorta di limbo giuridico e culturale. Sono italiani di fatto, ma non sempre di diritto. Questa condizione genera frustrazione e senso di esclusione. Il quarto compito riguarda il lavoro e le opportunità. Non possiamo permettere che i giovani di origine straniera restino intrappolati in percorsi precari o marginali. Servono politiche attive per il lavoro, sostegno all’imprenditorialità giovanile, percorsi di formazione professionale che valorizzino i talenti e le competenze di ciascuno". In definitiva, come ha detto mons. Felicolo, "tutto si gioca nello sguardo. Se vediamo i migranti e i giovani di origine straniera come un problema da risolvere, continueremo a costruire barriere invisibili. Se invece li riconosciamo come possibilità di rinnovamento, come energie nuove che arricchiscono il tessuto sociale ed ecclesiale, allora la loro presenza diventa benedizione".

Padova, una conversazione sul tema “Migranti, missionari di speranza”

29 Ottobre 2025 - Giovedì 30 ottobre 2025, alle ore 21, a Padova, nella chiesa di San Francesco (Via San Francesco): la Pastorale dei Migranti propone una conversazione sul tema “Migranti, missionari di speranza”, che vedrà dialogare insieme il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla; don Gianromano Gnesotto, responsabile dell’Ufficio Migrantes della Diocesi; Josepha Kalalumba, della comunità africana francofona. Il tema della conversazione è tratto dal messaggio di papa Leone XIV, scritto in occasione della recente Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (celebrata quest’anno in occasione del Giubileo dei migranti il 4 e 5 ottobre scorsi). La serata sarà allietata da intermezzi musicali proposti dall’Ensemble “Suoni del mondo”, con musiche Bach, Vivaldi, Massenet, Morricone, Jankins. Agli strumenti: Federica Cassia e Giulia Mandro (violini); Cesar Bracho (viola); Veronica Andrea Nava Puerto (violoncello); Giulia Valli (pianoforte). (fonte: Diocesi di Padova)

Mons. Felicolo: “L’Italia si trasforma in silenzio grazie ai giovani di origine straniera. Questa realtà ci interpella”

29 Ottobre 2025 - Si è chiuso a Vercelli il Festival dell’Accoglienza 2025 con la prima presentazione sul territorio dell'edizione 2025 del "Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes", che ha avuto luogo nell’Aula Magna del Seminario arcivescovile. Oltre al co-curatore del Rapporto, Simone Varisco, è intervenuto tra gli altri anche mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes: "Il Rapporto Immigrazione 2025 ci porta dentro una trasformazione che spesso non fa rumore, ma che sta cambiando profondamente il volto dell’Italia: quella che passa attraverso i giovani di origine straniera". Si tratta, ha detto mons. Felicolo, di una realtà che "ci interpella, anche come Chiesa. Non è solo una questione politica o sociologica: è una sfida umana e spirituale". Una sfida proposta da "italiani di fatto, ma non sempre di diritto" che - come ha sottolineato il direttore generale della Fondazione Migrantes - "richiede un cambio di mentalità". Spesso infatti "pensiamo agli stranieri come a persone da 'integrarei in un sistema già definito, quasi dovessero indossare un vestito confezionato. Ma la sfida è reciproca: anche le comunità di accoglienza devono trasformarsi, rivedere schemi, linguaggi, pratiche. Non è facile, perché significa lasciarsi interrogare. Ma solo così l’incontro diventa reale". Felicolo Vercelli 2025

Festival della Migrazione, il 29 ottobre a Modena al centro pace e cooperazione internazionale. Interviene anche mons. Perego

28 Ottobre 2025 - Si avvia al termine la decima edizione del Festival della migrazione. Il 29 ottobre vede in programma due sessioni dedicate a proposte e approfondimenti su politiche migratorie e cooperazione socio-sanitaria alla Città dei Ragazzi di Modena. Nell’incontro delle 16 alla sala del centro multimediale dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola si parlerà della proposta di un’Agenzia nazionale delle migrazioni e della mobilità umana. Alla tavola rotonda, promossa da FOCSIV, parteciperanno Alessandra Morelli, già delegate UNHCR ed esperta di politiche migratorie, Stefano Allievi, Ordinario di Sociologia all’Università di Padova, Riccardo Compagnucci, prefetto, già capo dipartimento vicario Libertà civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, e la presidente FOCSIV (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) Ivana Borsotto. Il pomeriggio proseguirà alle 17 con una sessione organizzata dalla Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, sul tema della Cooperazione internazionale socio-sanitaria. Al panel parteciperà anche il presidente del Festival della Migrazione, Edoardo Patriarca, che introdurrà l’incontro insieme a Dante Zini, responsabile della Pastorale della Salute diocesana. Di cooperazione internazionale sociosanitaria come strumento di pace parlerà Ivana Borsotto, presidente FOCSIV, invitata a contribuire anche a questo momento di confronto, poi spazio alle testimonianze delle ONG: Paolo Chesani di CEFA sulla lotta alla fame come intervento di sanità pubblica e Marcello Viani di Volontari nel mondo – Reggio Terzo Mondo sulla sfida di un ospedale di comunità in Madagascar come crocevia di persone, culture e competenze. A seguire, parola alle istituzioni, con gli interventi di mons. Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente di Fondazione Migrantes, di Marco Riccardo Rusconi dell’AICS (Agenzia Governativa Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e Luca Rizzo Nervo, ex assessore al Comune di Bologna, esperto di immigrazione e cooperazione internazionale della Regione Emilia-Romagna. La sintesi e le riflessioni conclusive sono affidate a mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena.-Nonantola e vescovo di Carpi. Il programma completo del festival sul sito www.festivalmigrazione.it.
Il Festival della Migrazione è un progetto dell’associazione Coordinamento per il Festival della Migrazione, promosso da Fondazione Migrantes e Porta Aperta. Il sostegno è garantito da Regione Emilia-Romagna, Fondazione di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Chiesa di Modena, Chiesa di Bologna, Csv Terre Estensi, oltre

Al Festival dell’Accoglienza di Torino, due appuntamenti con la Fondazione Migrantes

28 Ottobre 2025 - Il 29 e il 30 ottobre 2025 il programma del Festival dell'Accoglienza di Torino prevede due appuntamenti con la Fondazione Migrantes. Mercoledì 29 ottobre, dalle ore 15.00-17.00, presso la sede della Pastorale Migranti (Via Cottolengo, 22) c'è la presentazione del volume Pellegrini di umanità. Storie di Giubilei e migranti (Tau editrice), che evidenzia, a partire da fonti di archivio inedite, il processo di maturazione della sensibilità sociale e pastorale che conduce dal Giubileo del “generale ritorno” indetto da Pio XII nel 1950 al “Giubileo per tutte le culture” del 2000, fino a identificare, nel 2025, i migranti come “missionari di speranza”. Dopo i saluti di mons. Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare di Torino, la presentazione del volume con l’autore, Simone Varisco (Fondazione Migrantes), e mons. Graziano Borgonovo, sotto segretario del Dicastero per l’Evangelizzazione. Modera l'incontro Morena Savian, direttore Area Annuncio e Celebrazione dell’Arcidiocesi di Torino. Per iscrizioni: https://festivalaccoglienzatorino.it/event/pellegrini-di-umanita-storie-di-giubilei-e-migranti/ Giovedì 30 ottobre, invece,  in collaborazione con Pastorale Giovanile e Pastorale Scolastica dell’Arcidiocesi di Torino, a partire dalle ore 10, presso il Circolo dei lettori (Via Bogino, 9) è prevista la Presentazione del XXXIV Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes. Dopo i saluti di mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, e Pierluigi Dovis, referente Caritas diocesana di Torino, intervengono il curatore del RICM 2025, Simone Varisco (Fondazione Migrantes), Elena Miglietti, giornalista (G.I.U.L.I.A.), Simona Berhe (Università degli Studi di Firenze), Ahmed Hassan (CIAC Onlus) e Batool Mirza (Associazione Generazioni Migranti). Modera Tana Anglana, esperta in migrazioni e sviluppo. Le conclusioni saranno a cura di Abdullahi Ahmed, consigliere comunale della Città di Torino. Per iscriversi all'incontro: https://festivalaccoglienzatorino.it/event/presentazione-del-xxxiv-rapporto-immigrazione-caritas-migrantes/ Immagine Festival dell'Accoglienza 2025

Rapporto Immigrazione 2025: la prima presentazione sul territorio è a Vercelli

27 Ottobre 2025 - Fino al 29 ottobre Vercelli ospita il Festival dell’Accoglienza 2025. Quest’anno, il tema è “la speranza è una radice” e vede coinvolte molte reti delle città di Vercelli e Santhià. Il Festival si sviluppa in più eventi. Proprio al termine del programma, il 29 ottobre nell'Aula Magna del Seminario arcivescovile, alle ore 10, si terrà la presentazione del XXXIV Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes. Interverranno mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes; i prof. Luca Ragazzoni, Davide Farinetti e Clizia Ranghino per l'Università del Piemonte Orientale; Paolo Solidani, direttore dell’Ufficio Migrantes di Vercelli; Simone Varisco di Fondazione Migrantes; Sergio Durando, referente della Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino; Elena Miglietti, giornalista; Carlo Greco, delegato regionale Caritas Piemonte e direttore di Caritas Eusebiana. Modera Claudio Maria Osenga, direttore di Co.ver.fo.p Vercelli. (fonte: Arcidiocesi di Vercelli)   Rapporto Immigrazione Vercelli 2025

Il 26 ottobre a Messina il Giubileo diocesano dei Migranti

25 Ottobre 2025 - Domenica 26 ottobre, a partire dalle ore 17, si celebrerà a Messina il Giubileo diocesano dei Migranti, promosso dall’Ufficio Migrantes e dalle Cappellanie cattoliche filippina e srilankese, per vivere una giornata nella grazia dell’Anno Santo, nel dono della fede e della fraternità, ascoltando le diverse culture che arricchiscono la comunità. Il programma prevede: la processione giubilare, che partirà da piazza dell’Unione Europea e giungerà alla Basilica Cattedrale, dove verrà celebrata la Santa Messa, presieduta da S.E. l’arcivescovo Mons. Giovanni Accolla, durante la quale verrà conferito il sacramento della Confermazione ai giovani delle due Cappellanie. Il tema dell’evento giubilare, “Migranti, missionari di speranza”, ci invita a riconoscere come molti migranti e rifugiati, nonostante le difficoltà, siano portatori di una fede viva e di speranza che illumina il cammino, trasformando la sofferenza in testimonianza. Siamo chiamati a camminare accanto a loro, riconoscendoli come missionari di speranza, capaci di arricchire le nostre comunità e di insegnarci il valore della fiducia e della solidarietà. La loro presenza ci interpella ed è un'occasione per rivitalizzare le nostre comunità, richiamandole a vivere più concretamente il Vangelo dell’accoglienza e della fraternità, promuovendo dialoghi interreligiosi basati sulla ricerca di valori comuni nella vita quotidiana. (fonte: arcidiocesi di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela)

Per informazioni: migrantes.me@alice.it

Giubileo Migranti Messina

“Missionari di speranza tra le genti”: a Palermo il primo Festival dei Popoli

24 Ottobre 2025 - A Palermo arriva il primo Festival dei Popoli: un’intera giornata di incontri con arte, musica, danza, ecologia e cucina etnica. Il tema scelto per questa prima edizione è “Missionari di speranza tra le genti”. L’appuntamento è per domenica 26 ottobre 2025 dalle 15.30 alle 23.30 a Villa Filippina in piazza S. Francesco di Paola a Palermo. Una Festa per sottolineare come l’ottobre missionario sia un’occasione privilegiata in cui tutta la Chiesa si unisce in preghiera per i missionari e per la fecondità del loro lavoro apostolico. Papa Leone esorta tutti a riflettere sulla chiamata battesimale a essere missionari. «Le vostre preghiere e il vostro aiuto, continua il Papa, servono a diffondere il Vangelo, sostenere programmi pastorali e di catechesi, costruire nuove chiese e rispondere ai bisogni sanitari ed educativi dei nostri fratelli e sorelle nei territori di missione». La prima edizione del Festival dei Popoli è promossa dal Centro Missionario Diocesano, dal Servizio diocesano di Pastorale Giovanile, dalla Caritas Diocesana e dall’Ufficio Migrantes. (fonte: arcidiocesi di Palermo)   Festival dei Popoli Palermo 2025

Salerno ha accolto il nuovo cappellano della comunità cattolica srilankese

23 Ottobre 2025 - La comunità cattolica srilankese di Salerno ha accolto ufficialmente il proprio nuovo cappellano, don Anthony Samy Mathew, durante una Santa Messa che si è tenuta domenica 19 ottobre presso la Chiesa dell’Immacolata, in Piazza San Francesco a Salerno. Si è trattato di un pomeriggio di festa e di viva partecipazione per la comunità srilankese. La celebrazione religiosa, seguita da un momento conviviale, si è svolta in un clima di gioia e gratitudine. La presenza del cappellano rappresenta un punto di riferimento per una comunità migrante, sostenendone la vita spirituale, favorendone la coesione, consentendo di partecipare ai riti nella propria lingua d’origine, conservando tradizioni culturali e religiose. Offre inoltre un accompagnamento nella catechesi, aiutando grandi e piccoli a crescere nella fede e a sentirsi parte viva della Chiesa locale. L’iniziativa, promossa dall’Ufficio Diocesano Migrantes dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, ha rappresentato un momento di profonda comunione e di incontro tra le diverse comunità cattoliche presenti sul territorio. In un tempo in cui le migrazioni interpellano la coscienza di tutti, la Chiesa rinnova il suo “sì” alla missione di essere Chiesa di tutti i popoli: una casa aperta, dove le diversità diventano ricchezza e dove ogni lingua e cultura trovano spazio per lodare Dio in un’unica fede. Nel medesimo spirito, la comunità cristiana si impegna a camminare nel dialogo e nel rispetto anche con le altre religioni, riconoscendo che la ricerca sincera di Dio e il desiderio di pace uniscono gli uomini oltre ogni confine. Il cammino condiviso con le comunità migranti è parte viva del volto missionario della Chiesa, chiamata a camminare insieme – nella sinodalità e nella carità – per testimoniare al mondo la bellezza dell’incontro e della fraternità universale. Nuovo cappellano srilankesi Salerno

10 anni di Festival della Migrazione, mons. Felicolo: “C’è un’Italia di fatto, un’Italia ‘del futuro’, che però già c’è: chiede solo legittimazione, fiducia e opportunità concrete”

23 Ottobre 2025 - Vivian Lamarque e il cardinale Matteo Zuppi, Sonny Olumati e il ministro del Lavoro, Marina Calderone, Michele de Pascale e Maurizio Ambrosini; Awa Fall e Giulio Terzi di Sant’Agata; ma anche Nogaye Ndiaye, Luca Casarini, don Mattia Ferrari. Sono soltanto alcuni degli oltre 100 ospiti della decima edizione del Festival della Migrazione, inaugurato ufficialmente il 22 ottobre, che, da piccola esperienza nata a Modena, ha ormai consolidato una presenza nazionale sempre più significativa. Solo per citare le piazze capoluoghi di provincia, il Festival quest’anno sarà (fino al 31 ottobre, con una importante “coda” nel post festival fino a inizio dicembre) a Milano, Firenze, Bologna, Rovigo, Ferrara, Forlì, Reggio Emilia, oltre naturalmente a Modena, Carpi e in tanti altri comuni della provincia modenese. Festival della Migrazione 2025 "Raccontare dieci anni del Festival della Migrazione - come ha spiegato il presidente della manifestazione, Edo Patriarca, su Migranti Press - è come raccontare un po’ la storia del Paese. Il tema delle migrazioni è una questione sulla quale si è giocato tanto nella politica come pure nel dibattito pubblico sociale e culturale". Il Festival non sarà solo convegni e seminari, ma spettacoli, incontri con le scuole, mostre, performance. Il programma completo del festival sul sito www.festivalmigrazione.it. “La Fondazione Migrantes - ha detto durante l'evento inaugurale, nel suo intervento di saluto, il direttore generale della Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo - ha creduto in questa iniziativa sin dalla prima edizione. L’Italia, in questa fase storica, non sembra accogliente né per chi è arrivato e vorrebbe restare, né per chi ci è nato e non vi vede un futuro, né dal punto di vista economico né dal punto di vista della realizzazione umana, personale. In questa osservazione, un po’ scoraggiante, c’è però allo stesso tempo una traccia da seguire a ritroso, verso quell’orizzonte di speranza per una nuova città che il Festival si propone di delineare quest’anno. C’è un’Italia di fatto, un’Italia ‘del futuro’, che però già c’è: chiede solo legittimazione, fiducia e opportunità concrete, non muri né slogan”.   Felicolo Festival della Migrazione
Gli eventi in programma con la Fondazione Migrantes
  • Il 24 ottobre, presso l'Auditorium Loria di Carpi, dalle ore 21, è in programma "Partenze e ripartenze: l’Italia che siamo. Carpi nel mondo, storie di chi parte", a cura di Migrantes Interdiocesana. Intervengono: Delfina Licata, Fondazione Migrantes; Maria Chiara Prodi, segretaria generale Consiglio generale degli italiani all’estero; Elena Ugolini, vicepresidente Consulta emiliano-romagnoli – Regione Emilia-Romagna. Testimonianze a cura della Consulta per l’Integrazione Unione Terre d’Argine. Modera: Gianfranco Coda, Consulta emiliano-romagnoli – Regione Emilia-Romagna. Conclude: Don Antonio Serra, coordinatore nazionale Missioni cattoliche italiane in Gran Bretagna.
  • Il 29 ottobre, a Ferrara, presso la sede di Giurisprudenza dell'Università di Ferrara, dalle ore 9.45, appuntamento con "Il perimetro dei diritti e la condizione giuridica della persona di origine straniera. Stati Generali della migrazione" a cura dell’Università di Ferrara. Saluti istituzionali: Alberto Caldana, vicepresidente Festival della Migrazione; Marco Magri, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Ferrara; Gian Carlo Perego, arcivescovo della Diocesi di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes. Nella I sessione - "Protezione internazionale", ore 10 - intervengono: Alessandra Annoni, Università di Ferrara; Marilù Porchia, Università di Ferrara; Modera: Massimo Cipolla, Foro di Ferrara, Asgi. Nella II sessione - "Acquisto della cittadinanza italiana per discendenza", ore 11,45 - intervengono: Marco Gattuso,  Tribunale di Bologna; Costanza Margiotta, Università di Padova. Modera: Marco Ferrero, Foro di Padova, Asgi, Cadus. Nella III sessione - "Autorizzazione al soggiorno", ore 14,30 - intervengono: Marco Magri,  Università di Ferrara; Nazzarena Zorzella, Foro di Bologna, Asgi; Modera: Emilio Santoro, Università di Firenze. Nella IV e ultima sessione - "Allontanamento e trattenimento del cittadino straniero", ore 16 - intervengono: Silvia Albano, Tribunale di Roma, Guido Savio, Foro di Torino, Asgi. Modera: Luca Mario Masera, Università di Brescia.
  • Sempre il 29 ottobre, ma a Modena, dalle ore 17 (Città dei Ragazzi via Tamburini 106, Sala del Centro Multimediale della Diocesi), inizia il convegno "Salute e pace: la Cooperazione Internazionale socio-sanitaria oggi", a cura della Pastorale della salute dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola. Introduzione: Edoardo Patriarca, presidente Festival della Migrazione; Dante Zini, Pastorale della Salute, Diocesi di Modena-Nonantola e di Carpi. Interviene: Ivana Borsotto, presidente FOCSIV, Volontari nel mondo- Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana. "Lo stato della Cooperazione Internazionale socio-sanitaria oggi, strumento di pace". Segue "ONG: Testimonianze e domande alle Istituzioni". Intevengono: Paolo Chesani, CEFA. "Il seme della solidarietà. Nutrire per curare: la lotta alla fame come intervento di sanità pubblica"; Marcello Viani, Volontari nel mondo – Reggio TerzoMondo. RTM. "Salute e benessere: la sfida di un ospedale di Comunità in Madagascar come crocevia di persone, culture e competenze". Segue "Le risposte delle istituzioni". Intervengono: Mons. Gian Carlo Perego, presidente Fondazione Migrantes; Marco Riccardo Rusconi, Agenzia governativa italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS); Luca Rizzo Nervo, assessorato Immigrazione e Cooperazione internazionale della Regione Emilia-Romagna; Riflessioni conclusive di mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e di Carpi.
  • Il 30 ottobre a Bologna (Sala Borsa), nell'ambito dell'evento, "Costruire insieme: lavoro, dignità, futuro", a cura del Comune di Bologna e in collaborazione con l’Università di Bologna e la Regione Emilia-Romagna, nel terzo panel in programma dalle ore 18.30, dal titolo "Un lavoro giusto per tutte e tutti: etica, economia, società". Dopo saluti e introduzione di Matteo Lepore, sindaco di Bologna, e Gian Carlo Perego, presidente Fondazione Migrantes - direttivo Festival della Migrazione, intervengono: Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente Cei; Marina Elvira Calderone*, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali (*invitato a partecipare); Dario Costantini, presidente nazionale CNA; Stefano Granata, presidente Confcooperative-Federsolidarietà; Nicola Marongiu, delegato dei Sindacati confederali CGIL, CISL e UIL. Modera: Emilio Marrese, giornalista.
Infine, nel programma di eventi del Post-Festival, lunedì 10 novembre, dalle ore 21, a Concordia sulla Secchia (Sede della Cooperativa Culturale Gioacchino Malavasi, via Carducci 6), è in programma la Presentazione del XXXIV Rapporto immigrazione Caritas-Migrantes. Introducono: Edoardo Patriarca, presidente Festival della Migrazione; Paolo Negro, presidente Cooperativa Culturale Gioacchino Malavasi. Relazione di: Simone Varisco, Fondazione Migrantes, curatore del rapporto. Modera: Paolo Seghedoni, direttore Festival della Migrazione.

“Oltre il mare, oltre i muri”. Il Festival della Migrazione compie 10 anni

22 Ottobre 2025 - Il 22 ottobre 2025 parte ufficialmente la 10ma edizione del Festival della Migrazione, promosso sin dal principio dalla Fondazione Migrantes. Ecco come il presidente del Festival, Edo Patriarca, ha presentato questa edizione speciale della manifestazione, nata a Modena, sulle pagine dell'ultimo numero di "Migranti Press".
Raccontare 10 anni del Fe­stival della migrazione è come raccontare un po’ la storia del Paese. Il tema delle migrazioni è una questione sul­la quale si è giocato tanto nella politica come pure nel dibattito pubblico sociale e culturale. Quali sono stati e sono tutto­ra gli assi portanti di questa av­ventura iniziata da un gruppo di amici, dall’associazione Porta Aperta, con l’Università di Mode­na e la Fondazione Migrantes? I punti sono rimasti presso­ché invariati nonostante nel frattempo si siano succedu­ti governi di vario colore e con maggioranze diverse. Anzitut­to abbiamo raccontato la real­tà del fenomeno migratorio con verità e onestà. Abbiamo scrit­to nella nostra Agenda che “vi­viamo in emergenza dimenti­cando che le migrazioni sono un fenomeno strutturale, ine­stinguibile, che andrebbe ac­compagnato da una narrazione onesta fondata sulla verità del­ le cose, sulla realtà conosciuta e accolta per quella che è. Troppa la propaganda, troppe le infor­mazioni non veritiere e l’enfasi data alla presunta eccezionali­tà o all’emergenza del fenome­no migratorio che offuscano le cause più profonde e le dina­miche effettive”. Da qui il contributo di analisi e di dati offerti per fare chia­rezza sul fenomeno. Partire dai dati di realtà per non offrire il fianco a stereotipi e luoghi co­muni cavalcati da populismi che costruiscono il consenso sulla paura del diverso, sulla sacralizzazione dei confini da difendere con muri e barrie­re normative di ogni tipo, sulla presunta invasione che minac­cerebbe le tradizioni del Paese e persino le sue radici cristiane. Sappiamo che non è in atto al­cuna invasione, che non sono i migranti a modificare la mappa demografica di un Paese invec­chiato che perderà nei prossi­mi decenni abitanti soprattutto nelle aree interne, anche per l’e­migrazione di tanti giovani ita­liani. Non saranno i 5 milioni di residenti stranieri in gran parte di religione cristiana a modifi­care questo trend negativo. Dunque il Festival non è solo un’occasione per fare chiarez­za, dicevamo, ma anche per svelare le contraddizioni sul­le quali si sono mossi i gover­ni succedutisi negli anni. La più evidente è la questione la­voro. La relazione tecnica che accompagna il cosiddetto “de­creto flussi” – approvato nel lu­glio scorso dall’attuale gover­no –, che consente l’ingresso di mezzo milione di migranti regolari nel prossimo triennio, dichiara che “le dinamiche po­sitive dell’andamento genera­le dell’economia e dell’occupa­zione possono essere sostenute solo da una politica migratoria che consenta in Italia di avere manodopera indispensabile al sistema economico e produtti­vo nazionale e di difficile repe­rimento nel nostro Paese”. Fermo restando che i lavorato­ri non sono pacchetti, numeri o solo “forza lavoro”, ma per­sone con diritti, quella del go­verno appare di primo acchito una presa di posizione sensa­ta. Peccato non se ne tragga­no le dovute conseguenze: non si parla di politiche di ac­coglienza e di inter-relazione con le comunità locali; di rego­larizzazione della immigrazio­ne originariamente irregolare, ma ormai stabile e integrata; di formazione scolastica e profes­sionale; di modifica della legge Bossi-Fini e di quella per acce­dere alla cittadinanza italiana; di investire risorse e speran­ze, in un Paese con il più bas­so tasso di natalità al mondo, sugli oltre 20 mila minori non accompagnati ospitati nel si­stema Sai (Sistema accoglien­za e integrazione) in carico ai Comuni, e che oggi rischiano di non aver più i mezzi per portar­li avanti; non ultimo di favori­re i ricongiungimenti familiari, proprio perché crediamo nella famiglia come spazio vitale an­che per i lavoratori stranieri. Festival della Migrazione 2025 Abbiamo sempre dichiarato che il Festival è anche un even­to politico nella sua accezio­ne più nobile, per la costru­zione di comunità sempre più fraterne e accoglienti, plura­li e ricche di diversità. La no­stra Agenda scritta a più mani, con il contributo del Comita­to scientifico, intende offrire ai soggetti pubblici e privati e alle istituzioni una bussola, un orientamento per governare un fenomeno strutturale che si gestisce solo con politiche lun­gimiranti e stabili nel tempo. Inoltre le battaglie per i diritti dei migranti misurano la quali­tà e la tenuta della democrazia e dello stato di diritto (quel­lo sostanziale), che è nato pro­prio a tutela soprattutto delle persone più fragili. Con preoc­cupazione stiamo assistendo alla sua lenta erosione, indot­ta dall’ideologia del “governo forte” che attraversa le demo­crazie mature e che vorrebbe ridurre alla irrilevanza le auto­rità sovranazionali, avere una magistratura sempre allinea­ta e Parlamenti ridotti a passa­carte e sotto dettatura. Ma l’aspetto più significativo del Festival è quello cultura­le, con il coinvolgimento del­le Università, delle Migrantes diocesane, dell’associazioni­smo laico e cattolico, e di tan­te amministrazioni locali e re­gionali. Un riferimento costante sono i Messaggi per la Giorna­ta mondiale del migrante e del rifugiato, quelli di papa France­sco e ultimo quello di papa Le­one: “Migranti, missionari di speranza”. In questi anni abbiamo narrato le migrazioni come un elemen­to costituivo della nostra uma­nità, un tratto quasi esisten­ziale. Gli uomini e le donne da sempre sono cresciuti sulla strada, le migrazioni da sem­pre hanno fatto la storia delle comunità. E questo ha compor­tato contaminazioni culturali e religiose straordinarie. Lo spirito che ha animato le precedenti edizioni è quello che anima la vita dei navigato­ri più esperti: viaggiano spesso andando di bolina, controven­to, praticando lo studio e l’os­servazione attenta del presen­te, senza attardarsi e guardando avanti. Conoscere per compren­dere per l’appunto, modifican­do i punti di osservazione, le posture, indagando con ostina­zione nuove prospettive. Temi come l’educazione interculturale, la libertà religiosa e il dialogo fra le religioni, il valore delle diaspore nel nostro Pae­se, la presenza creativa dei gio­vani italiani ormai di seconda e terza generazione, l’Italia del­le professioni sempre più “co­lorate” da persone con back­ground migratorio, sono stati temi sempre presenti in tutte le edizioni. È questa l’Italia che verrà e che noi testardamente continueremo a raccontare. Il messaggio di Leone XIV ci spinge a proseguire su questo cammino: lo sentiamo molto vicino: “In un mondo oscura­to da guerre e ingiustizie, an­che lì dove tutto sembra per­duto, i migranti e i rifugiati si ergono a messaggeri di spe­ranza”. Essi sono una benedi­zione, in un tempo in cui sono necessari e urgenti la condivi­sione e la cooperazione contro ogni forma di chiusura, contro nazionalismi e sovranismi. “La generalizzata tendenza a cu­rare esclusivamente comunità circoscritte – continua il San­ to Padre nel suo Messaggio – costituisce una seria minaccia alla condivisione di responsa­bilità, alla cooperazione multi­laterale, alla realizzazione del bene comune e alla solidarietà globale a vantaggio di tutta la famiglia umana”. Papa Leone si rivolge soprat­tutto alle chiese locali, tal­volta irrigidite e appesantite; le sollecita a restare aperte, a mantenere viva la dimensio­ne pellegrina e a contrastare la tentazione di “sedersi”. Comu­nità per essere “nel mondo” e non per diventare “del mondo”. Un invito alle comunità cristia­ne che noi pensiamo valga per tutte le comunità locali in cui vive ancora speranza e fiducia nel futuro. (Edo Patriarca - "Migranti Press" 9 2025) Festival della Migrazione 2025

Le voci di Scampia. Il “Coro Millecolori”

17 Ottobre 2025 - Rom, sinti e camminanti stanno per vivere il loro Giubileo a Roma, proponiamo un articolo di "Migranti Press" su un'esperienza sostenuta dalla Fondazione Migrantes, il "Coro Millecolori" di Scampia (NA). Il “Coro Millecolori” nasce nel 2019 a Napoli, nel quartiere di Scampia, presso il “Centro Millecolori” delle Suore della Provvidenza. L’idea del proget­to, sostenuto dalla Fondazione Migrantes, è quella di offrire a tutti i bambini e le bambine provenienti da una delle aree più marginali di Napoli – il ri­one “Lotto P” di Scampia, più il campo rom di Cupa Perillo – un’occasione per scoprire e valorizzare i propri talenti, av­viare possibili percorsi di pro­fessionalizzazione nell’ambito dell’arte e della bellezza e, so­prattutto, effettuare concreti passi di integrazione tra per­sone di etnie e culture diverse che difficilmente trovano vie di convivenza. Il Coro intende presentare la musica come via per “umaniz­zarsi”, conoscere sé stessi e gli altri, crescere nell’armonia e nell’amicizia. La proposta rien­tra nella “pastorale dei rom” ed è offerta concretamente dalla Rettoria Santa Maria della Spe­ranza, gestita dai Padri Gesuiti, in collaborazione con le Suore della Provvidenza.
I primi passi
Al momento della nascita, gra­zie alla paziente opera di suor Edoarda Pirò, allora direttri­ce del Centro, e della prima direttrice corale, Chiara Ca­lastri, il coro riuniva una venti­na di bambini, di età compresa tra i 7 e i 10 anni, e ha inizia­to cantando un repertorio di brani etnici di tutto il mondo. Il repertorio poi è andato gra­dualmente evolvendo, passan­do al gospel afro-americano, fino a brani originali in lingua napoletana, scritti e arrangia­ti dall’attuale direttore artisti­co, Ciccio Merolla, insieme alla direttrice corale, Filomena De Rosa. In poco tempo i bimbi del “Coro Millecolori” sono pas­sati dalle piccole performance nel territorio di Napoli a con­certi fuori regione, con tappe a Firenze, Milano e, di recen­te, a Torino dove, dal 26 al 28 settembre 2025, hanno parte­cipato a “Babelebàb -Secon­do Festival Nazionale dei Cori Interculturali”. Inoltre, il Coro ha nel tempo registrato i pro­pri brani e sta completando il lancio della prima raccolta, in uscita a fine 2025. È interessante rileggere la ge­nesi, i valori “fondanti”, la sto­ria e lo sviluppo dell’esperien­za del coro, attraverso le parole di Chiara Calastri, nel suo re­port ancora inedito, Voices of Scampia – Coro Millecolori; An Ethnographic Report on Choral Creative Practices in a Neapol­itan Marginaliseed Neighbour­hood. Scrive Calastri che «il Coro Millecolori mira a rendere l’educazione musicale accessi­bile a tutti i bambini» e chiari­sce che «il progetto concepisce la musica non solo come un’ar­te, ma anche come ciò che può plasmare il contesto in cui na­sce, grazie all’interazione con le principali istituzioni politi­che e le strutture di sviluppo socio-economico che operano per la rigenerazione del poten­ziale del quartiere». La filosofia educativa che ha sostenuto sin da principio tut­ta l’attività corale era costitui­ta da tre assi:
  • Suonare: incontrare l’arte (ear training, analisi dei brani, trascrizione, tecnica).
  • Esprimersi: incontrare il pro­prio sé (improvvisare, compor­re, arrangiare, interpretare).
  • Condividere: incontrare l’al­tro / gli altri (musica d’insie­me, esecuzione, performance, registrazione).
Chiara Calastri valuta l’espe­rienza del primo anno di vita del Coro Millecolori in questo modo: «La scoperta e lo svilup­po di nuovi talenti musicali ha dimostrato come in pochi mesi le famiglie si siano sentite con­fermate e valorizzate grazie alla scoperta di figli talentuo­si. Il riconoscimento del pro­prio talento è servito ai giova­ni anche come motivazione per assumersi la responsabilità di sviluppare la propria tecnica. Per quanto riguarda il ricono­scimento dei giovani di etnia rom attraverso la musica rom, questo obiettivo è quello che da sempre ha posto una sfida, che ancora attende risposta».
L’evoluzione del coro: un discernimento costante
Inizialmente i bimbi del Coro cantavano brani di diverse tra­dizioni del mondo, in diverse lingue (inclusi hindi ed ebrai­co). L’esperienza è stata mol­to bella, ma c’era un ostacolo fondamentale alla piena rap­presentazione dei brani: la dif­ficoltà di comprensione e pro­nuncia delle lingue, al di là della mera riproduzione del “suono” dell’originale. Pertanto nel 2020 il Coro è pas­sato a un repertorio gospel. Pur trattandosi sempre di canti in lingua straniera, il gospel era ed è un genere musicale che possiamo definire “il canto de­gli oppressi”: porta in sé una sensibilità nella quale implici­tamente i ragazzi si ritrovava­no, riuscendo in questo caso a esprimere con grande natura­lezza il significato delle canzo­ni, cioè la sofferenza dell’uo­mo che domanda a Dio il senso della vita a fronte di una situazione di povertà, schiavi­tù e spesso anche di maltratta­mento. Nei primi due oltre alle lezioni corali vi erano lezioni di percussioni, chitarra e an­che pianoforte. L’idea era che il coro potesse auto-accompa­gnarsi con il supporto iniziale di maestri di musica. In questa cornice di evoluzio­ne del Coro, è arrivato come di­ rettore artistico Ciccio Merolla, musicista afro-napoletano, già percussionista di Pino Danie­le. Con il suo arrivo, unitamen­te alla presenza di Filomena De Rosa, che nel frattempo ave­va sostituito Chiara Calastri, è stato possibile a scrivere per il coro dei testi inediti nell’unica lingua che accomunava i gio­vani nati a Scampia: la lingua napoletana. I primi brani del nuovo corso del Coro Millecolori sono stati arrangiati e suonati “in casa”, con l’aiuto di musicisti profes­sionisti locali, proponendo ai bimbi di performare cantando coralmente sulla musica suo­nata live. Nel momento in cui sono arrivati i primi concer­ti, il risultato è stato entusia­smante. Tuttavia l’esecuzione dal vivo con una band richie­deva lo spostamento di un or­ganico troppo grande e troppo complesso. Inoltre, supera­ta l’emozione del momento in cui performava, a un ascolto “a freddo” delle registrazio­ni dei concerti il risultato ap­pariva meno soddisfacente: molti errori, scarsa intonazio­ne, troppa confusione. Pertan­to si è deciso di interrompere la performance live e si è ini­ziato a comporre i nuovi bra­ni avvalendoci di basi musica­li pre-registrate, utilizzando le basi stesse come playback su cui le voci dei bambini poteva­no cantare dal vivo con grande facilità, con maggiore intona­zione e armonia, e senza muo­vere numerosi musicisti e pe­santi strumenti musicali.
L’afro-beat e il rap napoletano
Ciò ha permesso anche di svi­luppare in modo più articolato il genere musicale performa­to dai bambini, con l’introdu­zione di diversi brani su basi “afro-beat” e con la presenza di parti in “rap napoletano”, il che ha favorito l’attività solistica di alcuni talenti notevoli presen­ti nel coro. Il risultato è stato sorprendente, come pure è sta­ta eccellente la pedagogia sot­tesa a questa nuova formula: imparare divertendosi, diver­tirsi imparando, sperimentare l’ascolto della propria voce pri­ma su una base completa con anche le voci registrate, e suc­cessivamente sulla base solo strumentale. Inoltre, lungo l’arco di tre anni i bambini, che ora sono dei giovani, del Coro Millecolo­ri hanno fatto ripetutamen­te l’esperienza dello studio di registrazione, hanno impara­to a farsi coraggio per vincere la naturale timidezza e ritro­sia al salire sul palco, appren­dendo come gestire l’emozione trasformandola in “energia di performance”, fino a introdur­re alcuni movimenti del corpo in accompagnamento al can­to e alcuni momenti “recita­ti” di presentazione dei brani, traducendoli dal napoletano all’italiano. Oggi, dopo sei anni di percorso costante, i giovani coristi san­no offrire uno spettacolo com­pleto, interessante dal punto di vista dei contenuti e della musica, arricchente e piacevo­le per chi vi partecipa, segno di una eccellente testimonian­za che chi vive in contesti di povertà può dire al mondo in musica il proprio desiderio di riscatto e di riuscita sociale, celebrando la bontà dell’animo umano e la gioia nella colla­borazione, unite all’amicizia e all’amore per la musica. (Eraldo Cacchione sj, in "Migranti Press" 9 2025)
Un brano - "RISCATTO"
( rit ) c serv n’occasione p c riscatta’ nuij nu vulimm nient sol n’opportunita’ nu vulimm or nu vulimm argient simm cuscient e chell ca a music po da mill pensier nda cap ma pigliat a capat quand o cantant a fatt a serenat   (solista) sacc chell caggia fa quand sent na bas piglij a penn ca sta la e c scriv nata strof ca si pur nu foss cos nu m stanc a cancella’ e accumenc natavot e accumenc natavot a la stut o telefn p st’incantesim rep t cresim a zer centesim sient ca staser e parol so chiu bell lagg scritt p te sott a luc e chesta stell song chest e cos bell ca sta music m ra song chest e cos bell ca sta music t ra Coro Millecolori Scampia Rom

A Guidonia (RM), la “Festa Muinda”: per accendere la speranza della missione con i migranti

16 Ottobre 2025 - Sabato 11 ottobre 2025, presso la parrocchia Santa Maria Goretti in Villalba di Guidonia (RM), l’integrazione dei popoli come orizzonte missionario è stato il fulcro della Festa Muinda, (muinda, luce, lampada, in varie lingue del Congo), un incontro organizzato per leggere, commentare e condividere i temi del primo messaggio di papa Leone XIV nell’occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che ha chiaramente unito la questione migratoria all’anelito missionario della Chiesa. "Questo ottobre missionario - ha detto don Denis Kibangu Malonda, parroco di Santa Maria Goretti e direttore dell'Ufficio MIgrantes di Tivoli - svolgendosi durante il Giubileo 2025, ha avuto una cornice diversa rispetto agli anni precedenti. I migranti della nostra zona hanno espresso un entusiasmo ricco di speranza nel cercare una vita più realizzata, con l’aiuto di Dio, ma anche con il sostegno benevolo dei fratelli che si incontrano qui, in questa terra di accoglienza. Con fede e speranza quindi cercano di superare le situazioni drammatiche di sofferenza che li ha strappati dalla propria terra di origine, per fissare gli occhi alle tante benedizioni che il Signore elargisce concedendo a ciascuno la possibilità di percorrere qualche via di integrazione: casa, lavoro, famiglie nuove con figli e nipoti, etc. Eppure non sono mancate alcune lamentele e difficoltà. Alcuni hanno voluto denunciare il persistere di varie forme di discriminazione: al lavoro, affitti di case, disprezzo in vario modo e anche il razzismo per il colore della pelle. Sono cose che stroncano lo slancio di speranza in molti casi e spengono quella luce che il Vangelo di Cristo accende per realizzare quello che dice il Nostro Sommo Pontefice. Promuovere una “Speranza intesa come promessa di un presente e di un futuro in cui sia riconosciuta la dignità di tutti come figli di Dio”.

A Salerno la comunità cattolica srilankese accoglie ufficialmente il proprio nuovo cappellano

15 Ottobre 2025 -
15 Ottobre 2025 - La comunità cattolica srilankese di Salerno accoglierà ufficialmente il proprio nuovo cappellano, don Anthony Samy Mathew, durante una Santa Messa che si terrà domenica 19 ottobre alle ore 16 presso la Chiesa dell’Immacolata, in Piazza San Francesco a Salerno. L’evento, promosso dall’Ufficio Diocesano Migrantes dell’Arcidiocesi Salerno - Campagna - Acerno, rappresenta un momento significativo di incontro e integrazione tra le diverse comunità cattoliche presenti nel territorio. La celebrazione sarà occasione per rinnovare l’impegno della Chiesa di Salerno nell’accompagnare spiritualmente i fedeli di origine straniera, promuovendo la convivenza e la fraternità tra culture e popoli. ❗ Santa Messa e presentazione di don Anthony Samy Mathew. 📅 Domenica 19 ottobre 2025 – Ore 16. 🎯 Chiesa dell’Immacolata, Piazza San Francesco – Salerno.