Tag: Rapporto Italiani Nel Mondo

Migrantes: mercoledì 8 novembre la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

27 Ottobre 2023 - Roma - Sarà presentato mercoledì 8 novembre, alle ore 10.00, a Roma, presso il centro congressi  del TH Roma – Carpegna Palace Hotel (Via Aurelia, 481), la XVIII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo”, della Fondazione Migrantes. Il Rapporto giunge quest’anno alla diciottesima edizione. Vi hanno partecipato autori e autrici che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a diversi saggi. Il volume raccoglie le analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative. Sarà un momento importante per la Fondazione Migrantes che si augura la più ampia partecipazione.

Rapporto Italiani nel mondo: domani la presentazione a Castelfranco Veneto

23 Febbraio 2023 - Castelfranco Veneto - Domani, venerdì 24 febbraio 2023 alle ore 20,30, presso l'aula magna del Liceo Giorgione di Castelfranco Veneto, il convegno "Cervelli in fuga. Presentazione del rapporto Migrantes". Interverranno Franco Conte, Presidente dell'Associazione Trevisani nel Mondo e e Delfina Licata curatrice del Rapporto Italkiani nel Mondo della Fondazione Migrantes.

MCI Berna: il 16 febbraio la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

13 Febbraio 2023 - Berna - Sarà presentato, il 16 ottobre prossimo, presso la Missione cattolica di lingua italiana di Berna il Rapporto Italiani nel Mondo 2022. Ospite dell’incontro, patrocinato dal Comites di Berna, sarà Delfina Licata, curatrice del Rapporto della Fondazione Migrantes, che dialogherà con Rosita Fibbi, sociologa all’Università di Neuchatel. Sarà l'occasione per riflettere e confrontarsi sugli arrivi degli italiani in Svizzera e sul loro inserimento. (R.I.)

Migrantes: domani a Basilea la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

3 Dicembre 2022 - Roma - Verrà presentato domani a Basilea l'ultima edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes. A presentarlo, all'interno di "Aspettando Sconfinamenti” - il  Festival dell'editoria italiana in Svizzera -  Delfina Licata, coordinatrice del Rapporto. Con lei Toni Ricciardi, membro del Comitato Scientifico del RIM e Franco Narducci, già Vice Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera. Ideaiti e promosso  dal Comites di Basilea e dal GIR – Giovani Italiani in Rete, insieme a ITACA, con il patrocinio della Federazione delle Colonie Libere italiane in Svizzera (FCLIS), il supporto comunicativo di Radio Onefive e logistico del Quartiertreffpunkt Erlenmatt, il festival si svolgerà la prossima primavera a Basilea. L'iniziativa "si basa sulla condivisione di parole, immagini, pensieri e concetti tra la nostra comunità italiana e tutte le comunità con cui entriamo ogni giorno in contatto nelle nostre esistenze in migrazione". Il festival  "vuole riportare la parola scritta, in italiano, i libri, a circolare nel piccolo angolo di  Basilea per ricostruirvi intorno un terreno sconfinato di idee e immagini condivise, da cui ripartire per disegnare nuovi mondi possibili”. Questa sera, in vista dell'appuntamento di primavera, la presentazione di “Storia dell’emigrazione italiana in Europa” (Donzelli editore 2022) di e con Toni Ricciardi - storico delle migrazioni  -  che dialogherà con Giangi Cretti, giornalista, presidente Fusie e consigliere Cgie. Ad introdurre i lavori l’intervento di saluto del reggente del Consolato, Giovanni Cavagnoli. Domani la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo mentre l’8 dicembre verrà presentato “Luce nell’oscurità”, volume di Gloria E. Anzaldúa (Meltemi Editore 2022) con Elisabetta Careri, autrice dell’introduzione, Lavinia Hanay Raja, Ricercatrice del gruppo Ippolita e curatrice della Collana “Culture Radicali” di Meltemi e Amina Trevisan, Gran Consiglio Basel Stadt SP. L’anteprima si chiude l’11 dicembre con la tavola rotonda “La soluzione: sostantivo femminile” su migrazione-lavoro e migrazione-formazione dal punto di vista di genere.

Rapporto Italiani nel Mondo: mons. Savino, “liberiamoci dalla sindrome del capezzale dei giovani e creiamo condizioni di lavoro in Italia

8 Novembre 2022 -
Roma - “Noi adulti dobbiamo liberarci dalla sindrome del capezzale dei giovani. I giovani non sono il futuro, sono il presente”. Lo ha detto oggi a Roma monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Cei, durante la presentazione della XVII edizione del Rapporto Italiani nel mondo 2022 della Fondazione Migrantes. “I giovani stanno andando via per motivi di lavoro e di studio e non tornano più – ha affermato -. Questo significa che dobbiamo creare le condizioni per un lavoro bello, pulito e solidale”. Dal rapporto emerge infatti “una mobilità italiana malata”, perché caratterizzata dalla necessità e unidirezionale, ossia si parte e si non torna più”, ha precisato. Come vescovo del Sud monsignor Savino ha fatto presente il problema dello spopolamento delle aree interne e invitato la politica “ad assumere le proprie responsabilità” in proposito. “Se nel dopoguerra gli italiani andavano all’estero come manodopera ora partono giovani con due o tre lauree – ha osservato -. Questo depotenzia il nostro capitale umano mentre arricchisce il Nord Europa. Noi del Sud dobbiamo liberarci dalla cultura assistenzialista e creare invece un welfare generativo”. Il rapporto Italiani nel mondo, ha concluso il vicepresidente della Cei, “ci aiuta ad osare di più: quando parliamo di fenomeno migratorio è in gioco la democrazia. Per favore, osiamo di più perché la storia di domani ci giudicherà dal coraggio che abbiamo avuto nel risolvere il fenomeno migratorio”.

Migrantes: l’8 novembre la XVII edizione del Rapporto Italiani nel Mondo

27 Ottobre 2022 - Roma -  Sarà presentato a Roma, il prossimo 8 Novembre 2022, in via Aurelia 481, alle ore 10,00, la nuova edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes. Il Rapporto giunge, quest’anno, alla diciassettesima edizione e si avvale di autori e autrici che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a diversi saggi. Il volume raccoglie analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative. Nei prossimi giorni il programma dettagliato

Valle d’Aosta: oggi primo incontro dedicato agli italiani nel mondo

21 Giugno 2022 - Aosta - Si terrà questa sera alle ore 18, nella sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta, il primo dei quattro incontri della rassegna "Autour de la Rencontre", promossa dalla Presidenza della Regione nell' ambito delle manifestazioni della 46ª Rencontre Valdôtaine di Fénis. Questo primo appuntamento sarà dedicato agli italiani all'estero e avrà come tema "La recente emigrazione degli Italiani ". Interverranno Delfina Licata , curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes e di Michela Ceccarelli , autrice di Émigrés 2.0 e responsabile della ricerca sulla recente emigrazione nell' ambito del progetto " La Mémoire de l' émigration ". Nelle prossime serate le conferenze " Les émigrés et l' éducation: les Pro Schola de Champdepraz et de Challand-Saint-Victor ", in programma l'8 luglio, " Entre montagne, mer et mine : une émigration de retour " il 22 luglio e " La mobilità nelle Alpi del XV secolo " il 29 luglio. A moderare gli incontri  Alessandro Celi , coordinatore del progetto " La Mémoire de l' émigration".

Migrantes: a Siena la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

4 Giugno 2022 - Siena - Sarà presentato lunedì pomeriggio, a Siena, nell' Aula Magna dell' Università per Stranieri, il "Rapporto Italiani nel Mondo" della Fondazione Migrantes. All' incontro parteciperanno il Rettore Tomaso Montanari, l' Arcivescovo di Siena-Colle Val D'Elsa-Montalcino, il card. Paolo Lojudice, l' arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Commissione Cei per le migrazionie della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, Delfina Licata, curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo, i professori dell' ateneo Massimo Vedovelli e Monica Barni, Barbara Turchetta dell' Università di Bergamo, e il professor Gabriele Tomei dell' Università di Pisa e del MIT a Boston. Alla realizzazione del Rapporto Italiani nel Mondo, giunto alla XVI edizione, hanno partecipato 75 autori che, dall' Italia e dall' estero, hanno lavorato a 54 saggi.

Migrantes-Transiti: benessere psichico degli italiani nel mondo in pandemia

12 Maggio 2022 - Roma - La salute mentale è un tema centrale che riverbera in tutti gli aspetti fondamentali dell’esistenza. Promuovere, per tutti e tutte, la possibilità di un benessere psichico significa incidere positivamente nella vita delle persone, nelle organizzazioni, nelle comunità e nelle nazioni. Per tale motivo, vorremmo riprendere le parole del documento pubblicato dall’OMS nel 2014, intitolato “Social determinants of mental health”:  «Un principio chiave è l’universalismo proporzionale. Concentrarsi solamente sulle persone più vulnerabili e svantaggiate non produrrà la diminuzione delle disuguaglianze di salute necessaria per ridurre la pendenza del gradiente sociale di salute. Perciò, è importante che le azioni e gli interventi per promuovere il benessere psichico siano universali ma anche modulati in maniera proporzionale rispetto al livello di svantaggio [...]. In tutti i Paesi del mondo è necessario che la salute mentale venga definita come prioritaria [...]. L’aumento della consapevolezza e delle conoscenze relative alla salute mentale dovrebbe coincidere inoltre con una maggior allocazione di risorse economiche, mediche, ed umane al fine di contrastare le malattie mentali e ridurre le disuguaglianze. È necessario un investimento adeguato nelle politiche volte al miglioramento del benessere psichico, a partire dalla conoscenza dei costi sia economici che sociali delle malattie mentali per la comunità e le nazioni». A partire dalla nostra ricerca preliminare e in continuità con gli appelli dell’OMS, diviene importante pensare di costruire un osservatorio permanente sulla salute psicologica degli italiani all’estero che coniughi le tematiche generali di salute con i costrutti specifici della psicologia d’espatrio. Solo un dialogo costante e attento, senza facili riduzionismi, può aiutare le persone ad acquisire consapevolezza sulla psicologia come scienza e sul proprio stato psichico, superando i pregiudizi e le paure che si possono provare confrontandosi, da un lato, con il presunto mistero del funzionamento della mente umana e, dall’altro, con chi se ne occupa. Un elemento cruciale, che è emerso più volte nelle risposte degli intervistati, è la grande difficoltà nel reperire un’informazione attendibile e affidabile al fine di avere un supporto ed un aiuto qualificato per il proprio benessere psichico. L’importanza di questa tematica è fondamentale. Viviamo nella società dell'iper-informazione, ovvero dell’informazione ridondante, e dell’iper-connessione: questo rende più complessa e confusa una ricerca approfondita. La rete, con la propria interfaccia user-friendly, e lo smartphone, oggetto che alimenta la fantasia di avere il mondo in una mano, amplificano l’illusione di poter trovare in autonomia tutte le risposte. Internet è un oracolo che consultiamo con la speranza di una via facile e immediata. Esso, però, ci restituisce con forza tutta la complessità e la conoscenza necessaria a decodificare i risultati che troviamo. Questo risulta ancora più difficile quando ci si trova in una situazione di bisogno e fragilità. Creare momenti di consapevolezza, spazi e luoghi per ascoltare i bisogni in contesti più o meno formali e, successivamente, progettare azioni mirate ed efficaci di supporto, è un obiettivo comunitario urgente. Il fine ultimo è che ciascuno possa trovare o ritrovare il proprio senso nel mondo, nella continuità delle proprie radici e verso la propria evoluzione, ovunque si trovi. La psicoterapia, in questo senso, è uno strumento fondamentale per raggiungere quelli che, in ultimo, sono obiettivi di salute e benessere. Di seguito, riportiamo alcuni stralci delle esperienze dei racconti legati all’esperienza di psicoterapia:
  • “A causa della mole di lavoro immensa che ho dovuto sostenere nel lockdown, ero arrivata al limite dell’ esaurimento nervoso. La psicologa mi ha aiutato a mettere dei limiti a questo e impostare delle regole per evitare il burnout.” (F, Lussemburgo);
  • “Ai tempi del liceo per problemi di ” (F, Cuba);
  • “Avevo 18 anni, non ne sentivo il bisogno, i miei genitori mi hanno obbligato ed è stata ” (F, Emirati Arabi Uniti);
  • “Colloqui di sostegno soprattutto relativi alla mia decisione di separarmi.” (F, Stati Uniti);
  • “Dolorosa ma ha risolto i miei ” (F, Israele);
  • “Dopo un evento personale traumatico i miei cari mi hanno consigliato di chiedere supporto psico Sono stata 9 mesi in psicoterapia e mi è servito moltissimo per affrontare il dolore e ricostruire il mio equilibrio, ma anche crescere personalmente.” (F, Regno Unito);
  • “Dopo una relazione abusiva, ho fatto un percorso di terapia per ritrovare ” (F, Belgio);
  • “Durante gli anni universitari ho fatto un percorso di psicoterapia per imparare a gestire l'ansia e lo stress da competizione.” (M, Svizzera);
  • “È in corso da un anno. Mi dà tranquillità, mi allevia il senso di vuoto e mancanza di significato nelle cose. Mi conforta.” (M, Canada);
  • “È via zoom col fuso italiano, e questo alle volte diventa un problema per farlo conciliare con gli orari giapponesi.” (F, Giappone);
  • “Mi dà la forza e la carica per migliorare e sentirmi appieno con me stessa. Ci vuole tanta pazienza e voglia di ‘amarsi’” (F, Stati Uniti);
  • “Era un periodo della mia vita dove mi sentivo persa. Ho finalmente deciso di cercare aiuto, e mi ha portato a scoprire molte cose di me di cui non avevo idea, tipo blocchi psicologici dovuti al mio passato. È stato un percorso di scoperta ed un lavoro su me stessa abbastanza faticoso, che è ancora in divenire.” (F, Stati Uniti);
  • “Era uno spazio in cui poter esprimermi liberamente su ciò che provavo e che mi ha permesso di comprendere meglio il mio funzionamento e le mie difficoltà.” (F, Svizzera);
  • “Erano anni che pensavo di volerlo fare ma non ho mai avuto soldi a sufficienza per pagarlo, l'ho fatto non appena ho potuto.” (F, Spagna);
  • “Ero appena diventata mamma e avevo appena traslocato in Germania, mi sentivo impaurita e impotente.” (F, Germania);
  • “Ero ragazzina e dovevo accettare la perdita di mia madre. Il mio psicoterapeuta mi aiutò a prenderne coscienza.” (F, Stati Uniti);
  • “Esperienze positive e negative, alti e bassi, ho trovato aiuto ma spesso anche sensazione di perdere tempo, non arrivare mai al punto.” (F, Belgio);
  • “Facevo un lavoro molto stancante emotivamente (call center) e la compagnia per cui lavoravo offriva la possibilità di essere seguiti da uno psicologo per un breve periodo di tempo. Feci tre sedute (il massimo) e poi dovetti smettere. Non me lo potevo permettere. Mi è piaciuto molto però, mi sentivo molto meglio dopo le sedute.” (F, Regno Unito);
  • “Funzionale a ripristinare una situazione stabile dopo una serie di crisi di panico.” (M, Singapore). -  (Anna Pisterzi -  Presidente di Transiti Psicologia d'Espatrio Coop Soc.)
  Trovate questo articolo pubblicato anche nella sezione Articoli del sito di Transiti - Psicologia d’espatrio.    

Italiani nel mondo: domani a Genova l’inaugurazione del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana

10 Maggio 2022 - Genova - Sarà il ministro della Cultura Dario Franceschini a inaugurare domani mattina alle 12,00 il Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana a Genova. All’inaugurazione anche il Sindaco di Genova, il  Presidente della Regione Liguria e i Soci fondatori della Fondazione MEI. Nel pomeriggio nell’Area CISEI al primo piano del Museo, la tavola rotonda "Il MEI: progettazione e realizzazione di una memoria migrante". Il nuovo complesso museale si sviluppa su 3 piani divisi in 16 aeree, per una realtà avvincente, interattiva e multimediale dove conoscere e ripercorrere le tantissime storie delle migrazioni italiane, dall’Unità d’Italia (e ancora prima) alla contemporaneità. Una realtà, quella del Museo – alla costituzione del quale ha contribuito anche la Fondazione Migrantes attraverso il Rapporto Italiani nel Mondo -  che qualcuno ha già definito la nostra Ellis Island, per dar subito l'idea che di emigrazione si parla attraverso gli occhi di chi ne è stato protagonista.