10 Luglio 2025 - Si parlerà di diritti a più livelli martedì 15 luglio 2025 a Bruxelles, a pochi passi dal Parlamento europeo (Sala EIAS – 10° piano | Rue de la Loi, 26) nell'evento promosso da Inca, il Patronato del sindacato Cgil, dal titolo "Tutele senza frontiere. 80 anni di diritti in movimento".
Introdurrà i lavori, che avranno inizio alle ore 10, il presidente di Inca Cgil, Michele Pagliaro.
Segue un dibattito, moderato da Angela Mauro, corrispondente da Bruxelles di Huffpost Italia, con:
Alessandro Mazzola, ricercatore Università di Liegi.
Francesco Sinopoli, presidente Fondazione Di Vittorio.
Pasquale Tridico, europarlamentare The Left.
Infine, è previsto un intervento di Esther Lynch, segretario generale Etuc.
Le conclusioni saranno affidate a Maurizio Landini, segretario generale Cgil.
11 Aprile 2024 - Taranto - In occasione dell' "Anno delle Radici Italiane nel Mondo", designato per il 2024 dal Ministero degli Affari Esteri, il 17 aprile dalle 9:00 alle 20:00 si svolgerà a Taranto il primo Meeting internazionale sul Turismo delle Radici presso il Dipartimento Jonico dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Nel pomeriggio Alle 15:00 sarà presentato il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, con la curatrice Delfina Licata. A ideare e curare il Meeting, la giornalista Tiziana Grassi presidente dell'Associazione "Turismo delle Radici a Taranto e provincia”. La giornata di studio, di testimonianze e progetti ha l’obiettivo di creare o implementare stabili connessioni culturali e socio-economiche tra le “due Italie”, ovvero tra le comunità italiane dentro e fuori i confini, riconoscendo e valorizzando l'incommensurabile patrimonio affettivo e identitario costituito dalla diffusa presenza dei connazionali nel mondo, giunti oggi sino alla quinta generazione, che hanno coltivato legami profondi con i luoghi di partenza dei loro antenati. Il Meeting sarà aperto dai saluti del Prof. Paolo Pardolesi, Direttore del Dipartimento Universitario Jonico, Loredana Capone Presidente del Consiglio Regionale della Puglia e dai rappresentanti del Comune di Taranto e della Provincia di Taranto, rispettivamente Assessore alla Pubblica Istruzione e Università Desirée Petrosillo e Consigliere Provinciale Goffredo Lo Muzio. Seguiranno gli interventi - tra i partecipanti ai quattro panel tematici che si articoleranno durante la giornata - di Giovanni Maria De Vita, Responsabile Progetto ITALEA del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale; Gianfranco Lopane, Assessore al Turismo della Regione Puglia; Aldo Patruno, Direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia; Stella Falzone, Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto; Stefano Vinci, Coordinatore Corsi Giuridici del Dipartimento Jonico; i Consiglieri Regionali Vincenzo Di Gregorio, Presidente Commissione Affari generali Regione Puglia e Michele Mazzarano, Presidente Commissione Ecologia Regione Puglia; Giovanni Battafarano, già Sindaco di Taranto e Parlamentare; Sergio Prete Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio - Porto di Taranto; Leonardo Giangrande, Presidente Confcommercio Taranto; Marcello De Paola, Presidente provinciale Federalberghi; Fabio Tagarelli Presidente Fondazione Taranto25; Carmelo Fanizza, Fondatore Jonian Dolphin Conservation; Pierpaolo De Padova, Direttore generale Taranto Opera Festival; Nunzia Nigro, già Project Manager Progetto “Europa InCanto”; Enza Tomaselli “ambasciatrice” di Taranto nel mondo, e numerosi rappresentanti dei comparti economico e turistico-culturale del territorio jonico.
Con il patrocinio di RAI Puglia e RAI TGR Puglia Media Partner, i panel del Meeting saranno moderati dai giornalisti Salvatore Catapano, Giovanna Chiarilli, Monica Golino, Angelo Di Leo, Michele Tursi.
10 Aprile 2024 - Roma - “Lavoriamo a uno schema di mobilità per i giovani, oltre allo schema Erasmus: e con un governo laburista potremo fare anche di più. Quegli italiani che vengono qui e poi tornano in Italia si sono innamorati di Londra, poi magari diventano amministratori delegati di aziende e manager di venture capital: e vogliono investire a Londra”. E' quanto dice oggi sul Corriere della Sera il sindaco di Londra, Sadiq Khann. Il promo cittadino londinese ha scritto una lettera aperta indirizzata al milione di cittadini europei che vivono nella capitale britannica sottolineando che difenderà sempre “i valori europei di apertura e tolleranza”. “Sono molto grato ai londinesi che vengono dalla Ue, dei quali 130 mila sono italiani: siete rimasti qui, anche se è stato orribile per voi negli anni dopo la Brexit, vi hanno fatti sentire non più benvenuti". Il sindaco afferma di volerm mettere su uno "schema sul modello Erasmus per far venire qui gli studenti italiani”. E dell’innalzamento del salario minimo per avere un visto di lavoro ad oltre 38 mila sterline l’anno (circa 45 mila euro) dice: “E’ ridicolo, è autolesionismo. Noi abbiamo ristoranti di alta qualità, lavori nella City, lavori nelle industrie creative dove non pagano quei salari, mentre abbiamo carenza di lavoratori. Dobbiamo organizzare a livello regionale liste di settori in cui c’è carenza di manodopera, dove non si applica quel salario. A Londra abbiamo una carenza di personale negli hotel, nei ristoranti, nella musica: dunque dobbiamo far sì che abbiamo una immigrazione sotto controllo, rafforzare i controlli alle frontiere, ma abbiamo bisogno di talenti e dobbiamo assicurarci di averli”.
5 Ottobre 2023 - Francoforte - Voglio parlarvi di un tema che tocca profondamente il cuore e l'anima di molti di noi: l'emigrazione in Germania. È una storia di persone che lasciano la propria terra d'origine in cerca di nuove opportunità e di una vita migliore. E mentre intraprendono questo viaggio, una presenza costante li accompagna ovunque vadano: la Chiesa e nel modo specifico della Germania le Missioni/Comunità cattoliche italiane.
In Germania, una delle nazioni più influenti d'Europa, l'emigrazione dall'Italia è stata una costante per molti decenni. Le ragioni possono essere molteplici: lavoro, studio, o semplicemente una nuova avventura. Indipendentemente dalla motivazione, chi emigra spesso si trova a dover affrontare sfide immense, che vanno dalla lingua e dalla cultura diverse all'adattamento a una nuova realtà. Ma una delle cose più notevoli nell'esperienza di chi emigra in Germania è il ruolo importante che le Missioni cattoliche italiane hanno svolto nel fornire sostegno spirituale, sociale ed emotivo. Le Missioni e le Comunità cattoliche italiane hanno offerto e offrono tutt'oggi un rifugio per coloro che cercano un senso di appartenenza in un ambiente nuovo e sconosciuto.
Il Convegno Nazionale (Palermo 03-06 ottobre) che la Delegazione delle Missioni Cattoliche italiane in Germania ha organizzato in collaborazione con la Fondazione Migrantes e la Cesi (Conferenza episcopale siciliana), rappresenta un'occasione importante per riflettere su come la Chiesa affronta le sfide dell'emigrazione e come continui a svolgere un ruolo cruciale nel supportare le comunità italiane all'estero. Questo convegno offre l'opportunità di condividere esperienze, apprendere dalle testimonianze di chi ha vissuto l'emigrazione e trovare modi innovativi per continuare a sostenere coloro che sono lontani da casa. Le Comunità non si limitano a fornire solo assistenza spirituale; sono un punto di riferimento per coloro che cercano aiuto materiale e sociale. Molte Missioni/Comunità organizzano iniziative di beneficenza, offrono corsi di lingua e aiutano nella ricerca di alloggio e lavoro. In questo modo, la missione cattolica diventa un faro di speranza per coloro che cercano un nuovo inizio in Germania. Inoltre, le missioni svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere la comprensione interculturale e il dialogo religioso. Alle quattro giornate di Palermo, volte a far conoscere la realtà delle comunità cattoliche all'estero, in particolare in Germania, sono presenti 150 persone, e giornalisti della stampa cattolica seguiranno il convegno. Molti saranno i presuli presenti, così come un Vescovo, due referenti pastorali e il direttore nazionale della Conferenza Episcopale Tedesca. Indipendentemente da dove ci troviamo, La Chiesa è con noi, pronta a offrire conforto, guida e un senso di appartenenza. E questo è un messaggio di speranza che vale la pena condividere. (Licia Linardi - Corriere d'Italia, mensile delle Missioni cattoliche Italiane in Germania)
5 Ottobre 2023 - Palermo - Per affrontare il tema della seconda giornata del convegno nazionale delle Missioni cattoliche Italiane in Germania – in corso fino a domani a Palermo - si sono posti a confronto e in dialogo le istituzioni della Chiesa italiana con quelli della Chiesa tedesca. Confronto e dialogo che si è sviluppato su tre livelli.
Un primo livello è quello che ha posto uno di fianco all’altro due responsabili delle comunità di altra madre lingua di due diocesi tedesche: sono Hans-Paul Dehm, referente diocesano per le comunità di altra madrelingua a Fulda, e Sebastian Schwertfeger, vice-referente diocesano per le comunità di altra madrelingua dell’arcidiocesi di Berlino. “L’idea era quella di ascoltare le loro esperienze – spiega don Gregorio Milone, delegato nazionale delle Mci in Germania–, ma anche cercare di prospettare il futuro delle nostre comunità”.
Per il secondo livello la parola è passata a due vescovi, entrambi legati alle Commissioni per le migrazioni: mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, presidente Migrantes e CEMI della Conferenza episcopale italiana, e mons. Peter Birkhofer, vescovo ausiliare di Friburgo, membro della Commissione Migrantes della Conferenza episcopale tedesca. “Una sorta di mutuo soccorso tra due Chiese sorelle e su come la Chiesa italiana può essere di supporto e di aiuto alle missioni di lingua italiana in Germania, come ad esempio la sofferenza che esse vivono per la mancanza di personale”.
Il confronto, nel pomeriggio, si è spostato sul terzo ed ultimo livello dando la parola ai due direttori: il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Paolo Felicolo, e il direttore nazionale della Germania della pastorale per gli stranieri, Lukas Schreiber. In serata la messa nella Cattedrale di Palermo, presieduta dall’arcivescovo mons. Corrado Lorefice, delegato Cesi per le Migrazioni, con l’animazione del coro “Arcobaleno di popoli”. A chiudere la seconda giornata, la cena a cura del ristorante “Moltivolti” nel quartiere Ballarò.
4 Ottobre 2023 - Zurigo -Da alcuni giorni sono arrivati a Zurigo tre giovani diaconi della Diocesi di Napoli (don Luigi Grieco, don Pasquale D'Orsi e don Delio Montiero) che vivranno per sei mesi una intensa esperienza pastorale accanto ai missionari italiani in Svizzera e soprattutto accanto ai tanti italiani che risiedono nel territorio elvetico. A Zurigo sono stati accolti dal Coordinatore nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane, don Egidio Todeschini, da don Mimmo Basile che sta coordinando il progetto Erasmus pastorale, e dal Missionario di Kloten don Patryk e dalla collaboratrice pastorale Maria.
I tre giovani diaconi abiteranno presso il seminario st. Beat di Lucerna sotto la direzione del rettore don Agnell e frequenteranno il Corso di tedesco; per il fine settimana i tre diaconi visiteranno le Missioni cattoliche Italiane, dove dal mese di Novembre svolgeranno il loro ministero a tempo pieno e avranno l’occasione di conoscere le Comunità cristiane di lingua italiana e di lingua tedesca o francese.
2 Giugno 2023 - Zurigo – “Giovani e famiglie”. La sfida della migrazione”. Questo il tema di una relazione che mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, terrà domani sera presso la Missione Cattolica di Lingua Italiana di Zurigo. L’iniziativa si colloca all’interno della Festa della Missione che si concluderà il prossimo 17 giugno. Mons. Felicolo incontrerà la comunità italiana che vive nel territorio della città di Zurigo e i rappresentanti e i gruppi della parrocchia dedicata a San Giovanni Bosco. Qui – ci dice il parroco don Fulvio Gamba, vivono circa 14mila italiani. La visita di mons. Felicolo si concluderà domenica alle 11 con la celebrazione della santa Messa nella chiesa della Missione Cattolica Italiana animata dalla corale musicale Santa Cecilia. La visita di mons. Felicolo in Svizzera proseguirà poi a Basilea dove parteciperà alla seconda edizione dell’Italian & Swiss Summer Festival. La Missione Cattolica di Lingua Italiana di Zurigo nasce alla fine del diciannovesimo secolo quando i salesiani decisero di inviare alcuni sacerdoti per seguire pastoralmente gli italiani che arrivavano in quegli anni in Svizzera. Il nucleo originario delle strutture pastorali e ricreative non risulta più presente, in quanto periodicamente vennero effettuati lavori di demolizione e di trasformazione. Gli edifici attuali risalgono al 1952, la Chiesa e agli anni ’80 del ventesimo secolo la Missione. (Raffaele Iaria)
1 Giugno 2023 - Friburgo - “Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma fatti esempio ai credenti con la parola, il comportamento, l’amore”. Questo versetto tratto dalla Lettera di San Paolo a Timoteo sarà il tema del meeting dei giovani delle Missioni cattoliche Italiane in Germania che si svolgerà dal 2 al 4 giugno a Friburgo. La città scelta – ha spiegato uno dei organizzatori, Salvatore Milone, è sede nuovamente – dopo la chiusura degli anni scorsi - di una comunità cattolica italiana. Quindi “ripartire da questa città è stata una scelta condivisa dalla commissione organizzatrice per dare un segnale forte di ripartenza, di riscatto, cominciare un ciclo di rilancio sia della comunità locale sia per ragazzi, dopo il periodo della pandemia”. Le giornate saranno alternate da momenti di giochi, attività ricreative fra cui una visita culturale alla città di Friburgo, a momenti di catechesi e adorazione eucaristica. Obiettivo del meeting è quello di dare l’opportunità ai giovani di “conoscersi tra di loro, esprimersi e formare un gruppo da portare avanti nel tempo. Ed è anche un’occasione da parte nostra di ascolto e dialogo con le nuove generazioni”, spiega Milone. (R.Iaria)
1 Giugno 2023 - Basilea - Si svolgerà il 3 e 4 giugno a Basilea la seconda edizione dell’Italian & Swiss Summer Festival, manifestazione dedicata all’Italia e alla Svizzera, alle voci, alle associazioni, all’arte, alla musica, al dibattito, all’incontro dei due Paesi. L'iniziativa è nata da un’idea del GIR – Giovani in Rete – e del Quartiertreffpunkt di Erlenmatt/Rosental, con il sostegno del Consolato d’Italia in Basilea e del Comites di Basilea, con la partecipazione di numerose associazioni ed Enti italiani e svizzeri, e alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Svizzera, del Console d’Italia a Basilea. Quella che sta per aprirsi è “una ricca seconda edizione di un Festival della comunità italiana organizzata a Basilea che sta divenendo un appuntamento fisso, un’iniziativa per conoscere le numerose associazioni, Enti, realtà e i loro rispettivi servizi, preziosi tanto per l’emigrazione tradizionale, di cui spesso ne rappresentano la storia pulsante, quanto per rispondere alle esigenze composite ed eterogene della nuova mobilità” sottolinea il GIR. Il programma prevede sabato 3 giugno anche la presenza del Ministro del Territorio Esther Keller, che terrà il discorso di apertura del Festival. Questa seconda edizione potrà contare anche sulla presenza della Consigliera Nazionale SP, Sarah Wyss, e della Consigliera Cantonale SP, Amina Trevisan, che terranno un panel dedicato alle Pari Opportunità di salute nel contesto migratorio. La giornata di sabato 3 giugno proseguirà in musica, con Tonino Castiglione che si esibirà in uno dei suoi concerti e si concluderà con un Dj-Set dedicato ai più giovani amanti della musica Italian-House e Tech-House. Il giorno successivo, alla presenza dell’l’Ambasciatore d’Italia in Svizzera, Silvio Mignano, della Console d’Italia a Basilea, Benedetta Romagnoli e dell’On. Toni Ricciardi, impegnato, alle ore 15.45, insieme alla sociologa Delfina Licata (Fondazione Migrantes) e al Direttore Generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierapaolo Felicolo, nella presentazione del volume “I Figli del Vento” di Licata.
31 Maggio 2023 - Zwiefalten - Sono stati migliaia gli italiani che, in occasione della Pentecoste e del lunedì di Pfingsten, hanno partecipato al pellegrinaggio delle comunità italiane in Germania, al santuario della Madonna di Zwiefalten, nella diocesi di Baden-Wurtemberg.
Il pellegrinaggio ha visto la partecipazione del direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo e del Delegato nazionale delle Missioni Cattoliche italiane in Germania e Scandinavia, don Gregorio Milone.
E’ stata l’occasione per il direttore Migrantes di incontrare e conoscere, in questo viaggio, le comunità italiane. Il clima durante la celebrazione, con canti solenni, si è arricchito successivamente con momenti di festa in cui il calore dei nostri connazionali si è sentito fortemente. Come fortemente sono sentite, tra gli italiani che vivono in Germania e in tanti altri Paesi del Mondo, le tradizioni italiane. “E’ stata una grande testimonianza di fede e di cultura – ha detto mons. Felicolo: “ho visto tanta gente in preghiera ma anche con tanta voglia di stare insieme, in festa". (Raffaele Iaria)
31 Maggio 2023 - Città del Vaticano - Papa Francesco continua le sue catechesi del Mercoledì sul tema dello zelo apostolico. E parlando di questo questa mattina ha dedicato la catechesi a Matteo Ricci, gesuita, missionario in Cina tra il XVI e il XVII secolo. Dopo averne ripercorso brevemente la vita il Pontefice ha sottolineato che "lo spirito e il metodo missionario di Matteo Ricci costituiscono un modello vivo e attuale" aggiungendo che il missionario ha seguito "sempre la via del dialogo e dell'amicizia con tutte le persone che incontrava, e questo gli ha aperto molte porte per l'annuncio della fede cristiana". "Dopo il tentativo di Francesco Saverio, altri venticinque Gesuiti - ha detto papa Francesco - avevano provato inutilmente ad entrare in Cina. Ma Ricci e un suo confratello si prepararono molto bene, studiando accuratamente la lingua e i costumi cinesi, e alla fine riuscirono a ottenere di stabilirsi nel sud del Paese. Ci vollero diciotto anni, con quattro tappe attraverso quattro città differenti, prima di arrivare a Pechino, che era il centro. Con costanza e pazienza, animato da una fede incrollabile, Matteo Ricci poté superare difficoltà e pericoli, diffidenze e opposizioni. Qual è stato il segreto? Ha seguito sempre la via del dialogo e dell'amicizia con tutte le persone che incontrava, e questo gli ha aperto molte porte per l'annuncio della fede cristiana". "Per inserirsi nella cultura e nella vita cinese in un primo tempo si vestiva come i bonzi buddisti, all'usanza del Paese, ma poi capì - ha detto ancira il Papa - che la via migliore era quella di assumere lo stile di vita e le vesti dei letterati, come i professori universitari. Studiò in modo approfondito i loro testi classici, così da poter presentare il cristianesimo in dialogo positivo con la loro saggezza confuciana e con gli usi e i costumi della società cinese". Per papa Francesoc questo si chiama "atteggiamento di inculturazione". Tra i maggiori pregi della missione e della vita di padre Matteo Ricci - ha sottolineatro il papa - "oltre alla dottrina" c'era quello della "coerenza" nella "testimonianza di vita religiosa, di virtù e di preghiera". "Questi missionari pregavano - ha sottolineato -, andavano a predicare, facevano mosse politica, ma pregavano. E' quello che alimenta la vita missionaria". Quindi "la sua carità, la sua umiltà e il suo totale disinteresse per onori e ricchezze, che inducono molti dei suoi discepoli e amici cinesi ad accogliere la fede cattolica - ha detto ancora -. Perché vedevano un uomo intelligente, così saggio, così furbo anche nel portare avanti le cose: dicevano 'quello che dice è vero, perché dà testimonianza con la vita di quello che annuncia'". E questo, secondo papa Francesco, "vale per tutti noi cristiani". (Raffaele Iaria)
5 Aprile 2023 - Zurigo - Della storia dell'emigrazione italiana, in particolare in Europa e in Svizzera, già è stato scritto molto: una storia lunga, dolorosa e gloriosa, vissuta dai nostri connazionali colà approdati in cerca di lavoro. E lo stesso dicasi delle missioni cattoliche che hanno accompagnato i nostri connazionali per la loro assistenza non solo morale ma anche sociale.
La prima volta che i vescovi svizzeri affrontarono la questione del fenomeno migratorio fu alla Conferenza del 28 agosto 1888 con un intervento del vescovo di San Gallo, monsignor Egger, che auspicava la presenza di sacerdoti italiani almeno durante i periodi delle feste religiose. Il 9 e 10 dicembre 1890, alla Conferenza internazionale di Lucerna, a cui partecipavano i delegati dell'Associazione di patronato «San Raffaele» per gli emigrati di Germania, Italia, Svizzera, Lussemburgo, Stati Uniti e Canada, monsignor Scalabrini lanciò l'idea di un'organizzazione internazionale cattolica per l'assistenza degli emigrati, interessando anche la Santa Sede con un apposito memoriale. Ma fu dopo alcuni fatti drammatici accaduti a Zurigo (luglio 1896) che la Conferenza dei vescovi svizzeri, in una riunione tenuta a Schwyz il 17 agosto 1896, discusse sulle misure da prendere per la cura pastorale degli immigrati, incaricando monsignor Johannes Fidelis Battaglia, vescovo di Coira, di fare i dovuti passi presso il Vaticano per l'invio stabile di sacerdoti italiani in Svizzera.
Si gettavano insomma le basi per la fondazione di vere e proprie missioni cattoliche italiane in Svizzera.
Gli sporadici e spontanei interventi di singoli preti al seguito dei loro parrocchiani dovevano trasformarsi in missioni stabili al servizio di tutti gli emigrati. Era un progetto che si andava facendo sempre più strada in seno alla nostra emigrazione sin dai primi anni Novanta. Già il 4 maggio 1894 era stata fondata la prima missione cattolica in Svizzera, quella di Lucerna-Hochdorf.
Nel giro di pochi anni fu tutta una gara tra le diocesi e i vari ordini religiosi della Chiesa italiana nell'inviare loro missionari per gli emigrati in Svizzera che dovevano essere non solo sacerdoti e guide spirituali ma anche operatori sociali. Tra la fine del secondo conflitto mondiale e il 1970, oltre sette milioni di italiani avevano lasciato il proprio Paese per andare a lavorare all'estero. A metà degli anni Sessanta i nostri emigrati in Svizzera con 532.000 presenze costituivano il 54,7 per cento dell'interra popolazione straniera.
L'ondata di emigrazione italiana verso la Confederazione ebbe tre cause ben distinte ma concomitanti: la profonda crisi economica italiana, soprattutto nelle regioni meridionali; il bisogno di manodopera straniera da parte delle industrie svizzere; il disegno dei vari governi italiani per favorire l'espatrio per diminuire le tensioni interne e procurarsi valuta pregiata sotto forma di rimesse. Di fronte a questo massiccio esodo, la Chiesa intervenne con premurosa sollecitudine con l'invio al seguito degli emigrati di un alto numero di missionari. In tale contesto due eminenti uomini di Chiesa in particolare si sono distinti con azioni concrete: Giovanni Battista Scalabrini, di Fino Mornasco, vescovo di Piacenza, e Geremia Bonomelli, bresciano, vescovo di Cremona. Scalabrini con la fondazione delle congregazioni dei missionari e delle suore missionarie di san Carlo Borromeo, rivolte soprattutto a chi emigrava nelle Americhe, la prima approvata da Papa Leone XIII il 15 novembre 1887. Il secondo con la fondazione dell'Opera di assistenza per gli operai emigrati in Europa e nel Levante. Lo sforzo e l'impegno della Chiesa fu alla base della fondazione di una rete capillare di missioni cattoliche italiane in tutta la Confederazione. Dal 1947 al 1987 furono fondate oltre cento nuove missioni, molte delle quali oggi risultano accorpate; ne restano 45, un numero ancora considerevole ma destinato a essere ulteriormente ridotto. È infatti in questa direzione che le diocesi svizzere si stanno orientando: l'obiettivo è di creare una pastorale interculturale, nel rispetto delle diversità degli emigrati ma anche in vista della loro integrazione nel Paese che li accoglie.
Su questo argomento si è svolto recentemente a Capiago (Como) il convegno delle Missioni cattoliche di lingua italiana (Mcli) in Svizzera sul tema "Per un noi sempre più grande. In cammino verso una pastorale interculturale" . Il convegno aveva lo scopo di far prendere coscienza dei cambiamenti in atto nella nostra società civile ed ecclesiale ma anche di dare un contributo di riflessioni e proposte per il futuro della Chiesa in Svizzera e il futuro delle nostre missioni.
La storia degli italiani in Svizzera è una storia di circa cinque milioni di persone che si sono avvicendate in oltre 150 anni al servizio di questo Paese e della sua economia. Alla Svizzera e agli svizzeri va un "grazie" per quanto hanno fatto per questa grande massa di immigrati. E un grazie particolare va agli oltre 1700 missionari e religiose che si sono impegnati negli ultimi 130 anni tra gli italiani in Svizzera al servizio della fede e dell'emigrazione. (don Egidio Todeschini - Coordinatore nazionale delle Mcli in Svizzera e in Liechtenstein).
16 Marzo 2023 - Roma - Si svolgerà questa mattina, alla Camera dei Deputati, la presentazione del volume "Scoprirsi italiani - I viaggi delle radici in Italia" di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci.
All'incontro promosso dall'on. Fabio Porta e dai colleghi eletti all'estero Toni Ricciardi, Christian Di Sanzo e Nicola Carè, interverranno il Responsabile del Progetto "Turismo delle radici" del Maeci, Giovanni Maria De Vita, il Direttore Rai Italia, Fabrizio Ferragni, il Coordinatore delle Consulte regionali presso ii CGIE, Luigi Scaglione, Sindaci, Rappresentanti dell'associazionismo e degli operatori del settore e gli autori del libro.
Sarà una occasione importante per riflettere insieme su come implementare le politiche concernenti il Turismo delle radici coinvolgendo anche le organizzazioni degli italiani all'estero.
10 Marzo 2023 - Bologna - “Verso un turismo delle radici in Emilia-Romagna”. Questo il tema di una ricerca che sarà presentata questa mattina a Bologna. Una ricerca coordinata dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia dell'Università di Bologna e realizzata con il contributo della Consulta degli Emiliani-Romagnoli nel Mondo. L'incontro di questa mattina vedrà i saluti di Claudia Golino, Direttrice del Dipartimento SDE dell’Università di Bologna, e di Marco Fabbri, consigliere regionale e Presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo seguiti dalle relazioni di Pierluigi Musarò, Professore dell'Università di Bologna e responsabile scientifico del progetto "Verso un turismo delle radici in Emilia-Romagna", Marina Gabrieli, Borsista di ricerca progetto "Verso un turismo delle radici in Emilia-Romagna", Delfina Licata, Curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, Marco Alberio, Professore dell'Università di Bologna, Marilina Bertoncini, Presidente dell’Associazione URERBA (Union Regional Emilia-Romagna del Buenos Aires), Argentina, e Luca Bruschi, coordinatore regionale Emilia-Romagna Progetto PNRR "Turismo delle radici” Ministero degli Affari Esteri.
3 Febbraio 2023 - Roma - “Per un noi sempre più grande. In cammino verso una pastorale interculturale”. Questo il tema di un seminario di aggiornamento delle Missioni Cattoliche di Lingua Italiana in Svizzera che si svolgerà dal 6 al 10 febbraio a Capiago (Provincia di Como). Il Seminario si aprirà con il saluto del coordinatore nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera, don Egidio Todeschini e sarà introdotto dal giornalista Paolo Bustaffa - già direttore dell'agenzia SIR - che presenterà il programma dei quattro giorni di lavoro. Seguirà una relazione sul tema “L’emigrazione dall’Italia alla Svizzera negli ultimi anni, affidata a Delfina Licata della Fondazione Migrantes e un intervento del direttore generale dell’organismo pastorale della Cei, mons. Pierpaolo Felicolo. Tra gli interventi previsti quella di rappresentanti della Conferenza Episcopale Svizzera, di un parroco elvetico e del presidente della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego. I lavori saranno conclusi da don Egidio Todeschini. (R.Iaria)
1 Febbraio 2023 - Udine – “Dal Friuli al mondo. I valori identitari nello spazio linguistico globale”: questo il tema di un convegno che si svolgerà il 2 e il 3 febbraio presso l’Università di Udine prmosso dai linguisti del Laboratorio di Comunicazione e Linguistica del DIUM e verterà sulle comunità italiane all’estero in situazione minoritaria, così come sulle realtà minoritarie presenti nel territorio italiano. Ad aprire i lavori i saluti del sindaco di Udine, Pietro Fontanini, del presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Loris Basso, della direttrice del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (Dium),Linda Borean, del delegato del rettore alla Promozione della lingua e cultura friulana, Enrico Peterlunger che farà il punto sulle politiche dell’ateneo per il friulano, di due corsisti che hanno frequentato il corso Valori identitari e imprenditorialità negli anni passati, M. A. Dean (presidente del Centro Friulanos de Avellaneda) e Karla Ribeiro (presidente del Circolo Friulano de Santa Caterina – Urussanga). Seguiranno gli interventi di Massimo Vedovelli (già rettore dell’Università per Stranieri di Siena e membro della Commissione Scientifica del rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes), Joseph Brincat (University of Malta), Raffaella Sgubin (Direttrice del Servizio ricerca, musei e archivi storici-Gorizia), Carmela Perta (Università di Chieti-Pescara), Delfina Licata (curatrice del RapportoItaliani nel Mondodella Fondazione Migrantes), Simone Pisano (Università per Stranieri di Siena), Hermann W. Haller (City University of New York), Raffaella Bombi (Università di Udine). Il convegno proseguirà il 3 febbraio con gli interventi Matej Šekli (Univerza v Ljubljani), Sandra Tamaro (Sveučilište Jura Dobrile u Puli), Vincenzo Orioles (Università di Udine). La relazione di Velia Plozner, vicepresidente del “Comitato unitario delle isole linguistiche germaniche storiche in Italia” sul ruolo del Comitato unitario per la valorizzazione delle minoranze, apre la sezione conclusiva con le relazioni di Francesco Costantini, Diego Sidraschi, sui saurano, di Francesco Zuin sul timavese (dell’Università di Udine) e di Marco Caria sul sappadino (Università di Sassari).
19 Gennaio 2023 - Milano - Siamo nel mese della pace e alla vigilia del viaggio di papa Francesco in Congo e Sud Sudan, teatri bellici. Anche la rubrica «Gli italiani nel mondo. E la Chiesa con loro» affronterà l'argomento. Lo farà declinando tematiche proprie. Martedì 24 gennaio - su Radio Mater, dalle 18.50 alle 19.30 - sarà ospite don Bruno Mollicone, cappellano militare della Operazione «Prima Parthica». Da Erbil, in Iraq, si collegherà per presentare la singolare comunità di soldati italiani che vive all’estero, impegnata a mantenere la pace. Una comunità accompagnata dalla Chiesa dell’Ordinariato militare. Don Bruno, inoltre, commenterà il messaggio pontificio per la pace - che ha due fuochi: il Covid 19 e la guerra - e testimonierà il bene che gli italiani, attraverso l’8xmille, hanno fatto per la promozione di quel territorio. Condotta da Massimo Pavanello, sacerdote della diocesi di Milano, la trasmissione si avvale della consulenza della Fondazione Migrantes. Radio Mater si può ascoltare – in Italia – attraverso la radio (sia in Fm, sia in Dab). In tutto il mondo su internet al seguente indirizzo https://www.radiomater.org/it/streaming.htm/
21 Dicembre 2022 - Cosenza - Dal Duomo di Cosenza fino a New York, per impreziosire ulteriormente le celebrazioni di un anniversario così importante come il numero 800 per la Cattedrale di Cosenza: questo è stato il viaggio compiuto dall’iconadellaMadonnadel Pilerio,che sièpresentatacosì ai propri fedeli statunitensi, nel corso della solenne messa celebrata dal reverendo Josè Felix Ortega. Ad accompagnare l’opera nella traversata il Rettore del Duomo, don Luca Perri, accompagnato daireferentidell’associazione "8centoCosenzaaps",particolarmente attiva nell’organizzazione di eventi e attività per celebrare l’importante anno che sta giungendo al termine. “La Madonna è l’immagine più riuscita della Chiesa. E' il segno che Dio ha dato all’umanità di ciò che Dio vuole fare. Per questo motivo noivogliamo contemplare il mistero dell’Incarnazione, attraverso Maria, perchè nessuna creatura più di Maria è stata disponibile e accogliente verso Dio. Secondo la tradizione bizantina, l’icona della Madonna del Pilerio è una sintesi di teologia.”, ha detto don Perri nella chiesa di Our Lady of Mt. Carmel situata nel quartiere Bronx diNewYork.Ehaaggiunto: “Dio nonostante la pigrizia e i peccatidell’uomodàsempre un segno della sua presenza, maquestosegnovasaputo accogliere,perchèsaperedi accogliere un segno di Dio significa lasciare che questo segno diventi vita”. DonLucahaconcluso:“Maria è il segno della presenza attiva di Dio tra il suo popolo.Lei ci accoglie anche se siamo imperfetti e ci porta la salvezza, perchè l’uomo non si salvamaidasolo”. La delegazione guidata da don Luca ha potuto incontrare ilcardinaleTimothyDolanal quale hanno parlato del culto dei cosentini verso la Madonna del Pilerio e hanno fatto dono di alcuni libri e della copia della Stauroteca. (Michela Curcio - Parola di Vita)
27 Ottobre 2022 - Roma - Sarà presentato a Roma, il prossimo 8 Novembre 2022, in via Aurelia 481, alle ore 10,00, la nuova edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes. Il Rapporto giunge, quest’anno, alla diciassettesima edizione e si avvale di autori e autrici che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a diversi saggi. Il volume raccoglie analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative.
Nei prossimi giorni il programma dettagliato
Bruxelles - Uno spazio dove ragazzi, giovani e adulti “si educano alla fede cristiana attraverso le dimensioni fondanti del credere”: la catechesi, la liturgia, la carità. Una fede “non solo e non tanto come dottrina, ma come risposta alle domande più profonde sul senso della vita. Un percorso che si realizza nell’incontro con Gesù”. Don Claudio Visconti, sacerdote bergamasco, da alcuni anni è responsabile della Comunità italiana a Bruxelles. Tre anni fa ha individuato l’opportunità – forse la necessità – di rilanciare il Foyer Catholique Européen, nel cuore del quartiere europeo della capitale belga. Un’operazione complessa, che ha richiesto anzitutto una completa ristrutturazione dello stabile situato al civico 51 di Rue du Cornet. Nel frattempo è stata ripensata la “mission” del Foyer, le cui origini risalgono a sessant’anni fa, nel periodo di incubazione della Comunità economica europea. Il prossimo 11 novembre verrà inaugurato il rinnovato Foyer Catholique: don Visconti ne è il responsabile, mentre il presidente del Consiglio di amministrazione è Lorenzo Mannelli, funzionario del Parlamento europeo, già capo di gabinetto dello scomparso David Sassoli.
“Nel 1963, i cristiani impegnati nel processo di unificazione europea fondarono il Foyer cattolico europeo con l’aiuto dei padri Gesuiti”, affermano i responsabili nella lettera d’invito. “Oggi il Foyer è un segno di unità e un luogo di incontro, discussione, educazione, azione e celebrazione al servizio di una pastorale cattolica europea, in uno spirito ecumenico e sociale”. “È interamente finanziato dai contributi e dalle donazioni dei suoi membri e sostenitori, provenienti da tutta Europa”. Nell’edificio trovano spazio sale riunioni, uffici, la sede del gruppo scout St. Benoit. E una splendida cappella, decorata con un capolavoro biblico-simbolico ispirato ai doni dello Spirito Santo, opera dell’artista italiano Andrea Mastrovito.
Ma qual è l’idea di fondo che soggiace al rinnovato spazio europeo di Rue du Cornet? “Educare alla fede è educare a un’umanità piena che si riconosce fraterna e solidale – spiega don Claudio Visconti al Sir–. Educare alla fede è aiutare a riconoscere in Gesù l’‘Uomo’, e nel suo stile la realizzazione piena dell’essere umano”. Tre sono, intrecciate tra loro, le “vocazioni” della casa. Anzitutto “la catechesi e la formazione cristiana, con attenzione ai ragazzi ed ai giovani, mediante itinerari specifici di scoperta e di incontro con il Signore. Ma la formazione prevede possibilità di altri incontri di carattere psicologico e sociale e formativo ai temi che aiutano l’uomo nella scoperta di sé e nella costruzione di una comunità fraterna”. In secondo luogo l’educazione al rito e alla vita liturgica. Terzo: “l’educazione alla vita etica e alla carità”.
I principali – ma non esclusivi – destinatari del Foyer sono le comunità cristiane di origine straniera che, sottolinea don Visconti, “necessitano di spazi per le loro attività pastorali; le realtà di carattere internazionale le cui attività rivestano caratteristiche morali e confessionali che non contraddicono le finalità della casa”. L’abitare la stessa casa “sarà occasione per tutti non solo di conoscenza ma di partecipazione, di interscambio tra le diverse attività proposte, così pure occasione per costruire momenti condivisi”. Vi si intravvede, in filigrana, il richiamo alla “unità nella diversità”, motto dell’Unione europea.
foto SIR/Marco Calvarese
foto SIR/Marco Calvarese
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Don Claudio fornisce anche una lettura del contesto brussellese, città divisa in 19 comuni, con due lingue ufficiali (francese e fiammingo) e almeno altre 23 parlate da una popolazione ad alta “densità internazionale”. A suo avviso Bruxelles “presenta molte similitudini con la Gerusalemme del tempo della prima comunità degli apostoli: la religione cristiana è minoritaria, il contesto sociale altamente secolarizzato, mentre genti diverse si incontrano in un’unica città. La Buona Notizia riceve poca attenzione se non addirittura ostilità”. La Chiesa cattolica convive con quelle ortodosse e protestanti (oltre a una forte presenza islamica): in questo “panorama multiconfessionale e multilinguistico, le Chiese pongono semi del Vangelo annunciando la Parola, portando la loro testimonianza di carità e celebrando le festività”. Ma se molti arrivano a Bruxelles per lavorare nel progetto di integrazione europea, “la vita locale offre un panorama difficile da decifrare fra lingue e culture, storie e colori, religioni e tradizioni. In questa Babele, l’occhio attento sa cogliere le espressioni di una umanità che ricerca un senso rispetto allo straniamento perché, a Bruxelles, tutti sono un po’ stranieri, anche i locali”. Eppure la religiosità resiste, “seppur in maniera sempre meno centrale, mentre le Chiese, anche loro da chiamare al plurale, cercano di annunciare il Vangelo districandosi fra lingue e linguaggi diversi. Ritroviamo, dunque, i segni di una Pentecoste, in cui gli uomini e le donne di buona volontà sono chiamati ad accogliere il Vangelo e accogliersi l’un l’altra, a generare e condividere, a donare e donarsi”.
foto SIR/Marco Calvarese
foto SIR/Marco Calvarese
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Crocevia del mondo. A questi concetti si è ispirato Andrea Mastrovito, con il support del teologo don Giuliano Zanchi, per realizzare l’installazione che impreziosisce la cappella da cento posti del Foyer. Un’opera che si estende su 120 metri quadri, fra intarsi di legni colorati e pagine della Bibbia nelle lingue di tutto il mondo. “Quando abbiamo deciso di ristrutturare il Foyer con la sua cappella mi è venuto immediato rivolgere il pensiero allo Spirito Santo, e a Lui dedicare l’opera che caratterizza significativamente questo luogo”. “Nel giorno di Pentecoste fu grazie allo Spirito Santo che gli abitanti e i pellegrini di Gerusalemme intesero gli apostoli parlare nelle loro lingue o, forse, parlare l’unica lingua che tutti compresero: la lingua dell’amore, la lingua del Vangelo. Questa nostra casa che oggi ci accoglie è in realtà il crocevia di tante strade su cui camminiamo e che continuamente ci provoca alla conversione: da Babele a Pentecoste”. E conclude: “se nessuno sa cosa riserva il futuro a questa Europa; il senso dell’opera invita a fidarsi dello Spirito Santo, così come gli apostoli si fidarono quel giorno di Pentecoste. Essi partirono per il mondo ad annunciare il Vangelo, allo stesso modo il Foyer spera di accogliere chi arriva in questo crocevia del mondo e aiutarlo a custodire e a far crescere la fede nel Signore”.
Don Claudio Visconti nella cappella del Foyer Catholique di Bruxelles, (foto SIR/Marco Calvarese)