Primo Piano

Migrantes Cesena-Sersi: domenica il ritiro di Avvento delle comunità migranti

1 Dicembre 2023 -

Cesena - L’ufficio diocesano Migrantes della diocesi di Cesena-Sersina  propone per domenica 3 dicembre il ritiro di Avvento per i migranti. L’appuntamento è per le 15,30 nella chiesa di San Domenico, in centro a Cesena. Il parroco don Firmin Adamon approfondirà il tema della bellezza della vita cristiana alla luce della Grazia della fede. Al termine ci sarà lo scambio degli auguri all’interno di un momento di fraternità.

Vangelo Migrante: Domenica 3 dicembre – I di Avvento (Vangelo Marco 13,33-34)

1 Dicembre 2023 -
“Maranathà, Il Signore viene”! Parola aramaica che esprime un invito: un incoraggiamento a non fermarsi ad andare avanti in un clima di attesa gioiosa… “Avventiamoci” allora in questa dolce attesa del Messia. Il Verbo si fa “carne” e viene ogni giorno ad abitare in mezzo a noi perché è entrato “eph apax” (una volta per tutte) nella nostra vita. Un “per sempre” con noi, che dice la verità del Natale. Un avvento non apocalittico, che non sceglie uno scenario di guerra e di bombe come quello raccontato ogni giorno dai media, ma un evento straordinario e umile, che irrompe nella notte della storia e dischiude la speranza. In questa prima domenica di Avvento, riscopriamo in Isaia non “il Dio lontano e temerario”, ma il Dio che “non ci lascia vagare senza una meta ma si prende cura di noi … Lui che ci ha fatto poco meno degli angeli, opera delle sue mani sua argilla si prende sempre cura di noi”. È importante allora chiedersi cosa stiamo attendendo, quale il senso di una “waiting room”, (sala d’attesa) da ricercare e trovare negli spazi reconditi della nostra esistenza. Aspettare e vigilare, sono due situazioni interessanti, a volte noiose e stressanti se ciò che attendiamo tarda ad arrivare. Noi attendiamo Gesù, questa la nostra certezza e Gesù non viene mai in ritardo, anzi ci invita ad essere attenti, pronti ad aprirgli subito la porta. In un dipinto nella cattedrale di San Paolo a Londra è raffigurato un Cristo che bussa ad una porta la cui maniglia, però, è all’interno. È la porta del cuore, che ciascuno di noi può aprire, ma solo dall’interno. “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20). Vivremo bene questo tempo di avvento se saremo quindi capaci di aprire il cuore, di dare il benvenuto ad ogni essere umano, a cominciare dal benvenuto dell’umanità all’uomo Gesù che solo può svelare il senso di ciò che siamo e di ciò che diventeremo. Il Natale ci aiuti a riscoprire il valore della antropologia cristiana, l’“imago Dei” presente in ogni essere umano, sia maschio che femmina, degno di stima e valore. E forse in questo tempo di attesa, non farà male riconoscere e apprezzare la dignità della donna come parte integrante del nostro presepio da rappresentare al meglio in questo scenario di sangue e violenza, contro ogni femminicidio e intolleranza. Il Natale viene e viene mentre sono impegnato a fare altre cose … a organizzare, ad acquistare, oppure a “chattare” come pazzi cercando di rispondere a tutti. L’avvento ci invita a non correre, come sempre, da una parte all’altra, a non lasciarsi prendere dalla frenesia di una vita senza tempo che ci rinchiude nel circuito vizioso delle nostre abitudini. Fermiamoci invece e leviamo il capo per ri-trovare Colui che ci salva: il “Verbo fatto carne”. Lo troveremo nel povero, nella schiava di un racket disumano, nel diverso, nello straniero.  Essere pronti, attenti e vigilanti. Fermiamoci, ma non per sederci in poltrona lasciandoci consumare magari da uno zapping compulsivo. Fermiamoci in piedi, pronti ad aprire la porta a Cristo. che viene, sempre, quando meno te lo aspetti. In questa ricerca spasmodica di senso e di valore, focalizziamo la nostra attenzione e la nostra vigilanza, non cadiamo nella superficialità di una routine noiosa, ma “avventiamoci” sul presente, per cogliere il “kairos” della salvezza. È tempo di alzare il capo, di ribellarsi alla pigrizia del momento e di guardare alla salvezza che si avvicina e che desidera trovare spazio in ciascuno di noi.  Guardiamoci dentro, con un endoscopio spirituale e lasciamoci illuminare dalla fibra luminosa della Parola di Dio, affinché questa ci aiuti a cogliere, in un sorriso o nella gentilezza di un piccolo gesto, i frammenti della Vita eterna. Cogliamo la Luce che viene “quella  che illumina ogni uomo”, presente in un fascio di paglia sul quale un bimbo, appena nato, freme dal freddo. Stiamo attenti … sta arrivando. Andiamogli incontro. (p. Andrea Fulco, Responsabile della Saint Peter Church a Londra)

Decreto flussi al via con boom di richieste

1 Dicembre 2023 -

Milano - La prima tornata di pratiche del maxi decreto flussi, varato nei mesi scorsi dal governo, è al nastro di partenza. Fra domani, sabato 2, lunedì 4 e martedì 12 dicembre avranno luogo i primi tre click day previsti dal ministero dell’Interno, relativi alla tranche iniziale di ingressi regolari per lavoratori stranieri – 136mila, su un totale di 452mila in un triennio – autorizzati a entrare in Italia per svolgere le mansioni previste dai contratti di chi li assumerà. E le proiezioni di queste ore fatte dal Viminale, confermano ciò che il mondo datoriale e le associazioni del terzo settore dicono da tempo: le richieste di imprenditori e datori di lavoro privati, nel caso di colf e badanti, è assolutamente superiore alle quote stabilite dal governo.

Per agevolare le operazioni durante le giornate del click, l’Interno ha infatti dato possibilità a chi volesse – fra il 30 ottobre e il 26 novembre – di compilare in anticipo i moduli di domanda, tramite il “Portale Servizi ALI”. Ebbene, al termine della fase di precompilazione, sono state inserite 607.904 istanze, un numero oltre 4 volte superiore a quello dei 136mila ingressi 2023 e perfino più grande dei 452mila stabiliti in tre anni.   Fra queste, 253.473 richieste sono relative al “lavoro subordinato non stagionale” (a fronte di 52.770 posti), 260.953 relative al “lavoro stagionale” (82.550) e ben 86.074 al “settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria”, a fronte di soli 9.500 posti per colf, badanti e baby sitter disponibili. Insomma, benché ampie, le quote fissate dall’esecutivo risultano nei fatti lontane dalle esigenze reali del sistema produttivo del Paese e del welfare privato sociale, per così dire, con cui i cittadini cercano di dare risposte alle necessità di familiari anziani o dei propri bambini. Un affare per l’erario. E una sanatoria “mascherata”. A ben guardare, e al netto della retorica politica e dei diversi punti di vista, il meccanismo messo in moto dai click day può essere visto come un prisma dalle molte facce: per le casse dello Stato è obiettivamente un buon affare; per le famiglie diventa una buona occasione per accendere o regolarizzare rapporti di lavoro; e in fondo, anche se il governo di centrodestra non lo ammetterebbe mai, diventa di fatto uno strumento per introdurre una limitata sanatoria di immigrati irregolari (già presenti sul territorio nazionale da tempo come lavoratori in nero ma privi finora della possibilità di emergere) senza esplicitarlo politicamente. Le stime dei datori di lavoro. Proviamo a fare qualche conto. Secondo i calcoli elaborati dall’Osservatorio sul lavoro domestico di Domina, una delle maggiori associazioni datoriali, la sola assunzione di 9.500 tra colf, badanti e baby sitter stabilita dal decreto flussi per il 2023 (altrettante ne sono previste per il 2024 e il 2025, ma abbiamo visto che le sole domande per quest’anno sono quasi dieci volte i posti consentiti) determinerà maggiori entrate nette per 16,2 milioni di euro. Il calcolo è stato effettuato tenendo conto che la retribuzione del nuovo lavoratore non potrà essere inferiore al minimo previsto per l’assegno sociale (503,27 euro mensili) e ipotizzando che i guadagni dei lavoratori si distribuiscano solo nelle prime tre classi di reddito possibili (6-10 mila; 10-15 mila; 15-25 mila). Su questa base, vengono stimate imposte Irpef per 4,2 milioni di euro e contributi previdenziali per 15,9 milioni che le famiglie e i lavoratori pagheranno a favore dei nuovi rapporti di lavoro, per un totale di 20,1 milioni. Cifra alla quale vanno però sottratti gli effetti indiretti legati alla componente deducibile Irpef del datore di lavoro e al trattamento integrativo per il lavoratore domestico, per cui lo Stato dovrebbe “restituire” circa 3,9 milioni, riducendo così il saldo delle entrate totali appunto a 16,2 milioni di euro. Secondo lo studio di Domina, l’impatto fiscale del primo anno andrebbe poi a incrementarsi con le nuove assunzioni previste di 28.500 addetti all’assistenza familiare nel triennio, con un introito complessivo netto di 48,6 milioni di euro. Calcolatrice alla mano, dunque, si tratta di un’operazione conveniente, che conferma come «Il lavoro regolare in ambito domestico rappresenti un beneficio anche per le casse dello Stato e andrebbe quindi meglio sostenuto e incentivato sempre con sgravi per le famiglie datrici di lavoro», commenta Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina. Il bacino d’intervento e le potenzialità della convenienza per i conti pubblici in effetti sono decisamente ampi, se solo si considera che Inps e Istat stimano l’esistenza oggi di oltre un milione di rapporti “in nero”.

Lavoro domestico, il “nero” che emerge. In teoria, il decreto flussi prevede che il lavoratore extracomunitario autorizzato a soggiornare in Italia in virtù di un contratto di lavoro si trovi nella sua patria al momento della presentazione della domanda da parte del datore di lavoro. Ma l’esperienza degli ultimi decenni mostra come ciò avvenga solo in una parte di casi. Per colf e badanti spesso la domanda viene presentata per chi già è impiegato in nero presso quel datore di lavoro o che sono temporaneamente disoccupate ma già presenti nel nostro Paese. La natura stessa – altamente fiduciaria – del rapporto di lavoro domestico, infatti, rende molto improbabile l’assunzione di un lavoratore extracomunitario reclutandolo da un Paese estero senza conoscerlo personalmente. Chi affiderebbe infatti a uno sconosciuto che vive all’estero il proprio genitore anziano da custodire e curare? Di solito, in molti casi, quel lavoratore o quella lavoratrice già operano con un contratto non regolare presso una famiglia italiana oppure si trovano senza impiego per cause impreviste (è accaduto durante il Covid per molte badanti in seguito al decesso degli anziani di cui si prendevano cura). Così, quella persona può essere regolarizzata facendola tornare in patria (in genere i Paesi dell’Est Europa, raggiungibili con viaggi brevi, in aereo, treno o corriera) per qualche tempo – dopo aver visto accolta la domanda del click day – e poi da lì rientrare in Italia, rispettando le norme previste dal decreto flussi e con tutte le carte in regola. Accanto a questi, ci sono poi chiaramente gli ingressi ex novo dai Paesi esteri per i quali sono previsti i flussi: in genere si tratta di assunzioni di persone residenti in nazioni non vicine (ad esempio in America Latina, come il Perù, o in Asia, come Filippine o Sri Lanka) per cui parenti o amici in Italia si fanno garanti presso le famiglie datrici di lavoro.

L’incognita dei tempi. Sul buon esito dell’operazione, infine, aleggia il rischio che – al di là delle buone intenzioni – l’esame delle centinaia di migliaia di pratiche finisca per durare anni, per via della cronica scarsità di personale civile del ministero dell’Interno, addetto in questure e prefetture all’esame delle pratiche amministrative. Una situazione denunciata dai sindacati di settore e che Avvenire ha segnalato ad agosto in un’approfondita inchiesta, che ha dato luogo a interrogazioni parlamentari. «Il piano di assunzioni del Viminale è iniziato - osserva Dario Montalbetti, coordinatore della sigla sindacale Flp Interno - ma per noi è insufficiente, non garantisce il turn over dei pensionamenti che nei prossimi anni riguarderanno gran parte dei dipendenti civili: andranno via in 10mila su 16mila entro il 2029». Non si tratta di fare le cassandre, dunque, ma di essere realisti, visto lo sconfortante precedente della regolarizzazione del 2020 – avviata dal governo Conte II e proseguita da quelli di Draghi e Meloni –, per la quale l’esame delle oltre 200mila domande non è ancora incredibilmente terminato (a Roma, ad esempio, restano da vagliare circa la metà di quelle presentate). E siccome le domande preliminari registrate solo per questi primi click day sono oltre 600mila (il triplo di quelle del 2020), è opportuno che il governo attrezzi in breve tempo un’adeguata “macchina” di funzionari (e non qualche centinaio di lavoratori interinali), se non si vuole correre il rischio di far arenare un meccanismo di regolarizzazione cruciale per il mercato del lavoro del Paese. (Francesco Riccardi - Vincenzo R. Spagnolo - Avvenire)

 

Migrantes Benevento: domenica la festa dell’integrazione con i migranti

1 Dicembre 2023 - Benevento - In occasione dell'arrivo del Natale l'ufficio diocesano Migrantes di Benevento, in collaborazione con l'associazione Kairasù, organizza un momento di condivisione e integrazione, domenica 3 dicembre alle ore 16, presso la parrocchia Sacro Cuore di Benevento. Ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo mons. Felice Accrocca e successivamente una serie di attività dedicate ai bambini.

Viminale: da inizio anno sbarcate 152.272 persone migranti sulle coste italiane

30 Novembre 2023 -
Roma - Sono finora 152.272 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno secondo il dato fornito oggi dal Ministero dell'Interno e aggiornato alle 8 di queta mattina. Di questi 18.159 sono di nazionalità guineana (12%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Tunisia (17.073, 11%), Costa d’Avorio (15.967, 10%), Bangladesh (11.518, 8%), Egitto (10.882, 7%), Siria (9.285, 6%), Burkina Faso (8.410, 5%), Pakistan (7.454, 5%), Mali (5.866 4%), Sudan (5.799, 4%) a cui si aggiungono 41.859 persone (28%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Per quanto riguarda la presenza di migranti in accoglienza, i dati parlano di 140.858 persone su tutto il territorio nazionale di cui 530 negli hot spot (347 in Sicilia e 183 in Puglia), 105.639 nei centri di accoglienza e 34.689 nei centri Sai. La Regione con la più alta percentuale di migranti accolti è la Lombardia (13%, in totale 18.069 persone), Emilia Romagna, Piemonte e Lazio (9%), Campania (8%).

Migrantes: il 13 dicembre la presentazione del Rapporto Asilo

30 Novembre 2023 - Roma - Sarà presentato il prossimo 13 dicembre a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana, l’edizione 2023 del Rapporto su Il Diritto d'Asilo della Fondazione Migrantes che ha per tema “Liberi di scegliere se migrare o restare”. Nei prossimi giorni il programma dell'iniziativa.

Camera dei deputati: approvato il decreto migranti che ora passa al Senato

30 Novembre 2023 - Roma - Nella seduta del 28 novembre u.s. l'aula della Camera dei deputati ha approvato, con 162 sì, 106 no e 2 astenuti, il c.d. decreto "Cutro 2" sui migranti (decreto 5 ottobre 2023, n. 133, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell'interno), su cui il giorno precedente il Governo aveva posto la fiducia. Ora il provvedimento passa all’esame del Senato. Forti critiche sono giunte dalle forze politiche delle opposizioni, che contestano all'Esecutivo di utilizzare queste norme per fare propaganda. Il provvedimento estende da 30 a 45 giorni il tempo massimo di permanenza dei minori nelle strutture di prima accoglienza. E, in caso di flusso migratorio significativo, i Centri potranno ospitare fino al 50% di persone in più rispetto al limite di capienza fissato. I minori che abbiano compiuto i 16 anni saranno ospitati nei centri per gli adulti. Le misure sui minori introdotte nel decreto, con emendamenti e subemendamenti presentati durante l’esame in Commissione Affari Costituzionali, sono tra le più contestate dalle opposizioni. Come quella, ad esempio, che consente ai minorenni che abbiano compiuto i 16 anni di restare nei Centri di detenzione per adulti altri 60 giorni rispetto ai 90 già previsti dal dl del Governo. A causa di questa ulteriore modifica, i minori che hanno compiuto 16 anni potranno restare nei Centri per adulti per complessivi 150 giorni, cioè 5 mesi. Nel testo si stabilisce anche che l’attivazione delle strutture di prima accoglienza avvenga “sulla base delle esigenze del territorio e dell’entità degli arrivi in frontiera o dei rintracci” e si “elimina la possibilità per gli enti locali di gestire tali strutture” tramite convenzione con il Ministero dell’Interno”. Si consente, quindi, di realizzare o ampliare i CAS (Centri di Accoglienza straordinaria) per minori, in deroga al limite di capienza, nella misura massima del 50%. Fra le altre disposizioni contenute nel provvedimento, viene stabilito che non potrà entrare in Italia chi è condannato, anche con sentenza non definitiva, per lesioni personali ai danni di incapaci, minori o infermi o con prognosi di oltre 20 giorni. Porte chiuse anche a chi ha commesso reati "relativi a pratiche di mutilazione genitale femminile" e che abbiano comportato "lesioni permanenti al viso". Si riduce da 30 a 15 giorni (e da 60 a 40 giorni se chi ricorre risiede all'estero) il termine per presentare ricorso contro l'espulsione di stranieri con il permesso di soggiorno UE di lungo periodo. Si assegnano ispettori e sovrintendenti di Polizia in ambasciate e consolati fino 20 unità. E si stabilisce che la domanda di protezione internazionale non si perfezioni nel caso in cui lo straniero non si presenti in Questura per gli adempimenti richiesti. E’ disposta la riduzione da 12 a 9 mesi del periodo di sospensione della domanda nel caso in cui il richiedente asilo si allontani senza giustificazione dai Centri di accoglienza o si sottragga al trattenimento negli hotspot e nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR). Per le donne vittime di violenza è stato approvato un ordine del giorno presentato dalle opposizioni. Con questo si impegna il governo "a verificare compatibilmente con le risorse disponibili a normativa vigente" la possibilità di "indirizzare le donne migranti vittime di violenza accertata dai servizi socio-sanitari territoriali di riferimento, a percorsi presso le reti territoriali anti-violenza e a creare sezioni specifiche nell'ambito dei Centri Sai, prevedendo in tempi rapidi le risorse necessarie". Al momento restano nei Centri di detenzione. (Alessandro Pertici)    

Decreto Flussi: dal 2 dicembre la presentazione delle domande

30 Novembre 2023 - Roma - E’ ormai prossima la data di apertura della procedura telematica di trasmissione delle istanze ingresso regolarmente in Italia: il decreto flussi 2023 (i termini e le quote degli ingressi di lavoratori extracomunitari per il triennio 2023-25 sono stati definiti dal D.P.C.M. 27 settembre 2023) prevede il rilascio del nulla osta per 136.000 lavoratori non comunitari, di cui 52.770 ingressi per lavoro subordinato non stagionale, 680 ingressi per lavoro autonomo e 82.550 ingressi per lavoro subordinato stagionale. Fino al 26 novembre 2023, sul “portale servizi” del Ministero dell’interno, è stato disponibile l'applicativo per la precompilazione dei moduli di domanda. Le istanze potranno essere trasmesse esclusivamente con le consuete modalità telematiche, a decorrere dal: - 2 dicembre 2023 per i lavoratori subordinati non stagionali cittadini di Paesi che hanno accordi di cooperazione con l’Italia (Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina); - 4 dicembre 2023 per gli altri lavoratori subordinati non stagionali; - 12 dicembre 2023 per i lavoratori stagionali. Tutte le domande potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2023. Prima di poter procedere all’invio della domanda per il nulla osta, i datori di lavoro devono verificare presso il centro per l’impiego competente che non ci siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili a ricoprire il posto per cui si intende far arrivare personale dall’estero. Una verifica che si effettua inviando al CPI una richiesta di personale, trasmettendo l’apposito modulo disponibile sul sito dell’ANPAL e del Ministero del Lavoro. Il datore di lavoro deve allegare all’istanza di nulla osta una autocertificazione in cui dichiara di aver svolto tale procedura. (Alessandro Pertici)  

Al card. Bassetti il Premio Internazionale “Empedocle” per il suo impegno nel Mediterraneo

30 Novembre 2023 - Agrigento - Nel pomeriggio del prossimo 16 dicembre, ad Agrigento, sarà il cardinale Gualtiero Bassetti a ricevere il “Premio Internazionale Empedocle”, in memoria di Paolo Borsellino, promosso e curato dall’Accademia di Studi Mediterranei, Istituto di Alta Cultura animato dalla fondatrice Assunta Afflitto Gallo e presieduto dal vescovo Enrico dal Covolo, già rettore della Pontificia Università Lateranense.  Il prestigioso riconoscimento -per la sezione “Mare Nostrum” -”Lago di Pace”- va ad un porporato noto non solo per il suo ruolo alla guida dell’episcopato italiano, ma anche per il suo impegno continuo sul fronte del Mediterraneo e le sue battaglie in difesa della dignità dei migranti, tema al centro di diversi convegni  promossi anche recentemente dall’Accademia agrigentina. Presenti l’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano, don Carmelo Mezzasalma - presidente del Comitato Scientifico dell'Accademia - e diverse autorità Istituzionali, politiche, religiose, nonché personalità della scienza e della cultura, con il presidente emerito della Conferenza Episcopale italiana , già arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, nella Sala Zeus del Museo Archeologico, ci saranno altri tre premiati. L’ambasciatrice del Regno del Marocco presso la Santa Sede, Rajae Naji El Mekkaoui, autorevole giurista, membro del Consiglio Superiore degli Ulema, annoverata fra le personalità più influenti del mondo arabo; il medico palermitano Antonio Montalto, console onorario dell’Italia in Armenia da tempo dedito a progetti umanitari e di cooperazione nelle aree colpite da catastrofi naturali e guerre in tutto il mondo (sezione “Medicina – Coscienza Universale”); la pedagogista dell’ Università Cattolica, Coordinatrice Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Milena Santerini, da sempre a servizio del primato educativo nelle sue attività accademiche e istituzionali (sezione “Giustizia, Legalità, Pedagogia Interculturale e interreligiosa”). Tutti terranno una lectio magistralis. I lavori saranno introdotti alle ore 16 da monsignor Dal Covolo al quale seguiranno interventi del sindaco di Agrigento Francesco Micciché, dell’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano; della presidente onorario Assunta Gallo Afflitto, del presidente del Comitato Scientifico don Carmelo Mezzasalma, del socio onorario dell’Accademia nonché sindaco di Palermo Roberto Lagalla, del presidente del Consorzio Universitario di Agrigento Antonino Mangiacavallo; della dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Maria Buffa; di Roberto Sciarratta e Giuseppe Parello, rispettivamente direttore e commissario straordinario del Parco Archeologico Valle dei Templi. Alla fine della XXIX edizione del Premio si terrà il recital “Empedocle” tratto dal poemetto della monaca eremita, già ricercatrice alla Sorbona, Mirella Muià. A dare voce al grande pensatore  il noto attore Gaetano Aronica, accompagnato al pianoforte dal Maestro Marco Palmisano che ha trascritto in musica l’intero testo.