Primo Piano

Srilankesi in Italia: domani il pellegrinaggio nazionale a Padova

30 Aprile 2024 - Padova - Si svolgerà domani il 26° pelleginaggio nazionale degli immigrati cattolici dello Sri Lanka in Italia, presso la Basilica di Sant’Antonio a Padova. Ogni anno, infatti, decine di migliaia di immigrati dello Sri Lanka, cattolici e non, fanno visita in pellegrinaggio alla tomba di sant’Antonio, molto amato e venerato in patria. La Santa Messa sarà celebrata presso l’altare maggiore alle ore 12.00 da Mons. Valence Mendis, vescovo di Kandy e concelebrata da mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, da mons. Neville Joe Perera, Coordinatore nazionale per la pastorale degli immigrati srilankesi in Italia e da vari cappellani che servono le oltre 30 comunità srilankesi sparse nel nostro Paese. "Come ogni 1° maggio, si festeggerà san Giuseppe lavoratore e allo stesso momento si renderà onore a sant’Antonio, ringraziandolo per tutte le grazie ricevute", dice mons. Perera.  

Mattarella: “fin qui è mancata tra Paesi Ue la necessaria solidarietà” nell’accoglienza dei migranti

30 Aprile 2024 -
Cosenza - “Siamo una Nazione che ha conosciuto i drammi e le sofferenze degli emigranti e avvertiamo il dovere di rifiutare di riviverli al contrario”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento pronunciato in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino nella celebrazione della Festa del lavoro. Per il Capo dello Stato, “la gestione legale dell’immigrazione rappresenta una priorità. L’Italia e l’Europa hanno la forza per affrontarla compiutamente. Purtroppo, fin qui è mancata, tra i Paesi dell’Unione, la lungimiranza e la necessaria solidarietà”. “L’auspicio – e, in parte significativa, anche la constatazione – è che stia maturando una maggiore consapevolezza”, ha sottolineato Mattarella, secondo cui “le recenti decisioni assunte in sede di Unione europea, ancorché incomplete, hanno segnato l’avvio di un nuovo percorso, con il risultato di grande rilievo di aver finalmente superato l’insostenibile accordo di Dublino”.

Migranti e anziani ai pranzi del Primo Maggio

30 Aprile 2024 - Roma - Domani, mercoledì 1° maggio, in diverse città italiane la Comunità di Sant’Egidio trascorrerà insieme ai poveri la giornata del Lavoro festeggiando in modo gratuito e solidale. Tra i numerosi appuntamenti in programma a Roma, alle 12,30, ci sarà un pranzo presso il Collegio Irlandese, in via dei Santi Quattro 1, vicino alla basilica di San Giovanni in Laterano.  Centinaia - tra anziani, migranti e persone senza fissa dimora - si ritroveranno assieme per festeggiare il Primo Maggio. A servire a tavola studenti universitari e alcuni ex senza dimora, che grazie al sostegno e all'accompagnamento di Sant'Egidio hanno ritrovato la casa e, con essa, una vita migliore e la possibilità di guardare al futuro con speranza.  Dopo il pranzo grande festa all’insegna della solidarietà e del diritto per tutti al lavoro e a condizioni di vita dignitose.

Scuola per Circo e Luna Park: la Notte Nazionale del Liceo di Pozzuoli fa incontrare gli studenti itineranti e la scuola 

30 Aprile 2024 - Pozzuoli - Nei giorni scorsi a Pozzuoli, grazie al progetto Scuola Itinerante, la Notte Nazionale del Liceo Classico dell’I.S. Pitagora di Pozzuoli è diventata un’occasione di incontro degli studenti del circo, luna park e spettacolo viaggiante e la vita scolastica ordinaria, dalla quale sono spesso esclusi a causa del loro stile di vita. “Questi ragazzi sono una risorsa per noi. Parlano mille lingue e hanno mille abilità. Vogliamo favorire lo scambio tra loro e gli studenti che frequentano l’istituto perché rende tutti più ricchi”, ha detto una docente dell’Istituto dopo aver incontrato gli studenti.  L’incontro è avvenuto tra Dylan e Rassel Coda Prin e l’Istituto Pitagora di Pozzuoli, partner del progetto “Scuola Itinerante" di accompagnamento scolastico da remoto per i figli degli esercenti dello spettacolo viaggiante. Dylan e Rassel hanno aderito al progetto lo scorso anno per continuare gli studi in Italia, nonostante il loro trasferimento in Ungheria per seguire l’accademia circense. Dylan e Rassel infatti vivono a Budapest dove frequentano l'Accademia del circo, e sono studenti del Pitagora, grazie al progetto Scuola Itinerante. I genitori hanno sempre avuto a cuore la loro formazione scolastica: attualmente Dylan frequenta la classe terza D del Liceo delle Scienze applicate e Rassel la classe prima di Operatore dello spettacolo. Fin da piccoli hanno lavorato come clown insieme a loro padre.  In occasione della Notte Nazionale del Liceo Classico hanno colto l’occasione per portare il loro mondo all’interno della scuola. L’incontro con studenti e docenti delle loro classi è emozionante: gli studenti “fermi” sono stati felici di aver conosciuto i loro compagni circensi attraverso la loro arte, la loro espressività e il loro talento. I docenti si sono lasciati coinvolgere dalla gioia e dalla determinazione dei fratelli circensi, desiderosi di vivere la scuola e lo studio. Dylan, con il microfono in mano dice: “La scuola è importante! Noi siamo venuti questa sera dall’Ungheria perché anche noi circensi ci teniamo alla scuola. Quindi ringrazio tanto le professoresse, il progetto scuola itinerante e voi tutti per averci dato la possibilità di studiare e venire qua stasera ad esibirci”. Il progetto Scuola Itinerante è realizzato da un partenariato guidato da Casa Betania e Sophia Impresa Sociale, sostenuto con i fondi dell’8x1000 e da Impresa Sociale Con I Bambini. Il progetto Scuola Itinerante è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato dalla Fondazione Migrantes  della CEI.   --

Viminale: da inizio anno sbarcate 16.137 migranti

29 Aprile 2024 -
Roma - Sono 16.137 le persone migranti sbarcate sulle coste da inizio anno secondo il dato diffuso dal ministero degli Interni aggiornato alle 8 di questa mattina. Di questi 3.425 sono di nazionalità bengalese (21%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Siria (2.460, 15%), Tunisia (2.224, 14%), Guinea (1.629, 10%), Egitto (1.037, 7%), Pakistan (690, 4%), Mali (596, 4%), Sudan (497, 3%), Gambia (495, 3%), Costa d’Avorio (472, 3%) a cui si aggiungono 2.612 persone (16%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Fino ad oggi sono stati invece 2.351 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare.

Migrantes Roma: le comunità etniche per la pace

29 Aprile 2024 -

Roma - L’Ave Maria recitato in lingue diverse, intervallato da canti devozionali della tradizione ucraina, rumena, filippina, latino-americana, nigeriana. Sarà molto suggestivo il “Rosario per la pace” promosso dall’equipe pastorale Migrantes all’interno dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma, in programma domenica 5 maggio, dalle ore 17, nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, in piazza della Repubblica. A guidare la recita del Rosario sarà don Pietro Guerini, parroco della basilica e direttore dell’Ufficio diocesano.  «Ma verranno coinvolti laici, sacerdoti, religiose e religiosi dell’equipe che animeranno il Rosario», anticipa il sacerdote, che coglie l’occasione per presentare il nuovo gruppo di lavoro. «L’equipe è stata costituita di recente – spiega – ed è composta da persone che hanno una particolare formazione ed esperienza accreditati nel lavoro con i migranti. Il loro compito è quello di proporre iniziative di carattere formativo e spirituale, come appunto il Rosario di domenica prossima, ma anche fornire accompagnamento ai parroci e ai consigli pastorali affinché vi sia un vero processo di integrazione nel territorio diocesano». Sono circa 120 le etnie presenti a Roma, che rappresentano tutti e cinque i continenti e quasi tutti i Paesi del mondo. «Questo Rosario – prosegue don Guerini – nasce da una esigenza emersa in termini molto pressanti e intensi soprattutto da parte di alcune comunità etniche, provenienti da zone dove ci sono conflitti. L’esigenza, cioè, di condividere insieme la preghiera perché sia lenita la sofferenza». In tanti, tra i migranti che vivono a Roma, hanno perso parenti e amici a causa delle guerre o vengono da Paesi attualmente coinvolti in conflitti. «Testi biblici e brani tratti da discorsi di Papa Francesco accompagneranno la meditazione di ogni Mistero del Rosario – annuncia il sacerdote –. Questo percorso di preghiera vuole essere un’accorata invocazione del mondo riunito a Roma per il mondo che soffre la violenza della guerra. L’invocazione a Maria e al Signore aiuti un processo di pace che parte anche da noi». (Giulia Rocchi)

MCI Germania: da sabato il pellegrinaggio a Lourdes

29 Aprile 2024 - Roma - Si concluderà domani il pellegrinaggio mariano a Lourdes delle Missioni cattoliche Italiane in Germania. Il pellegrinaggio si è aperto con la Santa Messa, presieduta dal delegato nazionale delle Missioni cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia don Gregorio Milone, nella Basilica del Rosario a Lourdese il passaggio di tutti i pellegrini nella Grotta. Ieri la Via Crucis per gli ammalati e la Processione eucaristica mentre domani mattina è prevista l'Adorazione Eucaristica e il ritorno in Germania. (R.I.)  

Rimanere, verbo di movimento

29 Aprile 2024 -
Roma - In questa quinta domenica di Pasqua la liturgia ci propone un altro dei discorsi di addio di Gesù, e dopo l’immagine del buon pastore, domenica scorsa, Giovanni propone la figura della vite e dei tralci, per dire il legame stretto tra il Signore e i suoi discepoli. E c’è un verbo che nel quarto Vangelo viene ripetuto ben sette volte: rimanere. Verbo che non va interpretato come qualcosa di statico, dice Papa Francesco, non significa “star fermi, parcheggiati nella passività”, ma invece ci chiede di “metterci in movimento”, perché rimanere nel Signore “significa crescere, crescere nella relazione con lui”; significa ancora camminare e “lasciarci provocare dal suo Vangelo e diventare testimoni del suo amore”. È a Venezia in questa domenica di fine aprile Papa Francesco, prima tappa di un viaggio nel triveneto che lo porterà a maggio a Verona e, a luglio, a Trieste. E il verbo rimanere fa un po’ da filo conduttore dei suoi incontri in questa città che Giovanni Paolo II, nella sua visita del giugno 1985, definiva “una architettura che addobba lo spazio reso luce dall’acqua e dal cielo”. Venezia, per Francesco, “da sempre è luogo di incontro e di scambio culturale”, e nello stesso tempo è chiamata a “essere segno di bellezza accessibile a tutti, a partire dagli ultimi, segno di fraternità e di cura per la nostra casa comune”; è “terra che fa fratelli”. La prima tappa della visita è il carcere femminile della Giudecca dove, alle donne detenute, ricorda ci sono “errori di cui farci perdonare e ferite da curare”; e quel restare in carcere non è luogo dove la dignità della persona è “messa in isolamento”, ma può segnare “l’inizio di un qualcosa di nuovo”, un “cantiere di ricostruzione in cui guardare e valutare con coraggio la propria vita, rimuovere ciò che non serve, che è di ingombro, dannoso o pericoloso”. Agli artisti alla Biennale d’Arte ha parlato dell’arte come di città di rifugio. Anche qui non qualcosa di statico, ma luogo che “disobbedisce al regime di violenza e discriminazione per creare forme di appartenenza umana capaci di riconoscere, includere, proteggere, abbracciare tutti a iniziare dagli ultimi”; una “rete” per dire no al razzismo, alla xenofobia, alla disuguaglianza, allo squilibrio ecologico, all’aporofobia” cioè la fobia dei poveri. Ai giovani, davanti la Chiesa della salute, ha detto di “alzarsi e andare”, e rimanere in piedi “quando viene voglia di sedersi, di lasciarsi andare”; alzarsi e rimanere in piedi di fronte alla vita “non seduti sul divano”, uscire “dal mondo ipnotico dei social che anestetizza l’anima”, perché per Dio non siete “un profilo digitale, ma un figlio, con un Padre nei cieli”. Infine, nell’omelia in piazza San Marco, il verbo rimanere è coniugato nella interpretazione del testo giovanneo della vite-Gesù e dei tralci-apostoli-fedeli, metafora che “mentre esprime la cura amorevole di Dio per noi, d’altra parte ci mette in guardia, perché, se spezziamo questo legame con il Signore, non possiamo generare frutti di vita buona e noi stessi rischiamo di diventare rami secchi”. Un legame, ricorda Francesco, che “non imprigiona la nostra libertà ma, al contrario, ci apre ad accogliere la linfa dell’amore di Dio, il quale moltiplica la nostra gioia, si prende cura di noi con la premura di un bravo vignaiolo e fa nascere germogli anche quando il terreno della nostra vita diventa arido”. Rimanere, dunque. Perché restando uniti a Cristo, afferma il Papa, “potremo portare i frutti del Vangelo dentro la realtà che abitiamo: frutti di giustizia e di pace”, e al Regina caeli rinnova il suo appello per la pace in Ucraina, in Palestina e Israele; pace e fine delle violenze a Haiti dove è in vigore lo stato di emergenza. Ancora “frutti di solidarietà e di cura vicendevole; scelte di attenzione per la salvaguardia del patrimonio ambientale ma anche di quello umano. Da Venezia con la sua “incantevole bellezza”, Francesco rinnova l’appello per la salvaguardia del creato: “i cambiamenti climatici, hanno un impatto sulle acque della laguna e sul territorio”; la città “è un tutt’uno con le acque su cui sorge, e senza la cura e la salvaguardia di questo scenario naturale potrebbe perfino cessare di esistere”. (Fabio Zavattaro)

Srilankesi in Italia: festa della Vergine della Rivelazione a Laurentina

26 Aprile 2024 - Roma - Anche quest’anno il 25 aprile la comunità cattolica dello Sri Lanka a Roma ha celebrato la festa della Vergine della Rivelazione presso il santuario mariano a Laurentina a Roma. La Santa Messa è stata presieduta da Mons. Neville Joe Perera, coordinatore nazionale per gli immigrati srilankesi in Italia e concelebrata da numerosi sacerdoti. “Dopo la messa molti di voi daranno in dono una rosa o un mazzo di fiori alla Vergine della Rivelazione, vi chiedo di donare anche il vostro cuore” ha detto Mons. Perera. In conclusione ha ricordato ai fedeli il valore e l’importanza della preghiera del S. Rosario come "potente strumento di protezione e di amore delle famiglie". Centinaia di srilankesi che vivono e lavorano a Roma hanno partecipare a questo momento di preghiera, ringraziando la Vergine della Rivelazione per le tante grazie ricevute. (Riccardo Nelumdeniya)  

Italiani nel Mondo: il Santo Crocifisso di Leporano negli USA

26 Aprile 2024 - Taranto - Leporano, in provincia di Taranto, vola negli Stati Uniti. L’Assessore alla Cultura, Turismo e Spettacolo, Iolanda Lotta, insieme all’Associazione nazionale delle Città del Santo Crocifisso, dal oggi al al 6 maggio fanno tappa a Brooklyn e New York per partecipare al Culto del Santissimo Crocifisso. Anche in occasione dell’Anno delle Radici Italiane nel Mondo, designato per il 2024 dal Ministero degli Affari Esteri, il Culto del Santissimo Crocifisso verrà celebrato durante il gemellaggio di fede con le comunità italiane in America Settentrionale, per favorire l’integrazione e l’inclusione oltre oceano. Scambio interculturale che è stato promosso dall’Associazione delle Città del SS. Crocifisso e che nel corso del decennio si è sviluppata sino ad annoverare tra i suoi iscritti ben 50 Comuni appartenenti a nove regioni italiane quali Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia. “Siamo molto orgogliosi di questa missione internazionale – hanno dichiarato il Sindaco di Leporano, Vincenzo Damiano, e l’Assessore Lotta - perché saremo gli unici esponenti istituzionali in rappresentanza della Puglia. Onorati di far parte di questa Associazione, crediamo che questi incontri siano importanti sia dal punto di vista religioso che per l’interscambio umano e culturale tra italiani fuori e dentro i confini, per incrementare ponti e relazioni invitando i nostri connazionali all’estero a venire a visitare Leporano, Taranto e la Puglia, particolarmente ricche di storia e cultura, tradizioni enogastronomiche e risorse naturalistiche di straordinaria bellezza”.