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Gli occhi di Aziz. Il metodo e lo spirito della Cooperativa Sophia

27 Maggio 2025 - Entro nel cantiere – siamo nella zona Ardeatina, nella periferia di Roma – mentre Aziz e altri colleghi stanno lavorando alla pulitura dei filtri di un macchinario. Il suo responsabile lo fa chiamare in un piccolo container lì accanto. Entra, chinandosi un poco sotto la porta dell’ufficietto, e guarda i presenti un po’ sorpreso, guardingo: forse intuisce e spera, forse teme qualcosa di spiacevole. “In questa busta – è Marco Ruopoli, il presidente della cooperativa Sophia, che rompe il silenzio – c’è una lettera che dice che hai i documenti. Hai ottenuto la protezione speciale”. Aziz non ci crede, scuote la testa, dice qualche parola confusa. Usciamo e ci mettiamo in cerchio, ora ha realizzato, si commuove, ma sorride, un sorriso che è un abbraccio. Sono di fronte a lui. Alza la testa e incrocia il mio sguardo: “Non so chi tu sia, ma ricorderò per sempre il tuo viso. Perché sei l’angelo di questa notizia”. Mi sento in imbarazzo. Ma grato di poter condividere in una mia giornata qualsiasi la gioia di una giornata speciale, specialissima, di un’altra persona. Sono l’ospite di un mattino, ma mi sento per un istante anche io parte della sua storia, di questa storia. Possiamo chiamarlo “il metodo Sophia”: lavorare insieme ad altri per scoprire ciascuno la propria dignità e il proprio posto nel mondo, condividendo la vita quotidiana. “Questa sentenza è il prodotto di un percorso durato sette anni, e di qualcuno che nel mentre ti accompagna passo passo”, spiega Ruopoli. “In questo piccolo traguardo suo, c’è il cuore del lavoro di Sophia con i migranti: l’accompagnamento, il lavorare con loro su vari livelli, il tempo. Ci vuole veramente una pazienza incredibile per arrivare a giorni come questo, per noi e per loro”. Aziz ora scalpita per tornare subito in Senegal, ma deve attendere il documento. D’altra parte, avendo già un contratto di lavoro con la cooperativa, può passare direttamente a un permesso di soggiorno da lavoro. “Eppure, in questi sette anni ci sono stati momenti veramente difficili da gestire. Un giorno, due anni fa, mi arriva un suo messaggio sul telefono: voleva una mano per tornare in Africa. Se fosse partito, avrebbe perso tutto. E allora lì, insieme, a rimotivare, a lavorare”. La cooperativa Sophia – attualmente 12 soci e 24 collaboratori, con un’età media di 24 anni – grazie al sostegno di fondazioni private e bancarie e della Conferenza episcopale italiana, nei suoi oltre 12 anni di attività ha sviluppato progetti in più ambiti: educazione sul tema della migrazione nelle scuole di Italia e Senegal per più di 20.000 studenti; dal 2023, formazione a distanza per ragazzi e ragazze di 11-18 anni a rischio di dispersione scolastica, appartenenti alle famiglie dello spettacolo viaggiante (questi due progetti, in particolare, sono sostenuti dalla Fondazione Migrantes); e poi, un percorso personale di accompagnamento dei giovani nel mondo del lavoro, che finora ha coinvolto più di 150 giovani; infine, la formazione ai mestieri artigianali, in particolare al mestiere edile, elettrico e idraulico, e un accompagnamento personale per 200 giovani italiani e migranti. Progetti che sono collegati a vari servizi che Sophia, che è anche un’impresa sociale, mette poi sul mercato: dal lavoro che fa Aziz, ai servizi di manutenzione per condomini e parrocchie. Ma come è nata la cooperativa Sophia? “Facevo la tesi in economia – racconta Ruopoli – e iniziai a orientarla sulla realtà che vivevo in quel momento. Avevo deciso di avviare un’attività di affissione, e cinque, sei giorni dopo, bussò alla porta un candidato minore a sindaco di Roma e chiese se potevo dargli una mano con la campagna elettorale: era proprio il succo della mia tesi. In quei giorni avevo incontrato al semaforo Dullal, misi insieme i pezzi del puzzle, e scoprii che potevo far lavorare non uno ma 30 ragazzi migranti. Da lì poi è nata Sophia”. [caption id="attachment_59637" align="aligncenter" width="300"]Sophia Dullal e Marco.[/caption] La Fondazione Migrantes è stata la prima a crederci: “Ebbi modo di entrare in contatto con mons. Perego. Gli raccontai quello che facevamo coi migranti – che all’inizio era pulire i condomini e attaccare i manifesti – e lui mi invitò a mandare un progetto, che poi fu finanziato. Ed eccoci qui”. La cooperativa è nata nel 2013 con 4 soci e all’inizio è stata dura. Poi, paradossalmente, lo sviluppo più significativo è avvenuto in tempo di Covid: “Non potendo lavorare nei servizi, abbiamo iniziato a ragionare sulle aree di lavoro. Nel terzo settore sono molto importanti amministrazione e rendicontazione, progettazione e comunicazione. Sono cose che in qualche modo avevamo sempre fatto, ma se volevamo sopravvivere dovevamo strutturarci un po’. In quel periodo lo Stato si faceva da garante su prestiti a tasso bassissimo, un prestito che tuttora stiamo pagando. E ci siamo detti: ‘va bene, prendiamo questo prestito, investiamolo sulle persone e iniziamo a tirare su le aree di lavoro’. E nel 2020 in poco tempo siamo diventati da 10 a 29 tra soci e collaboratori”. Ora Sophia sta vivendo una nuova sfida interna dovuta a una fase di crescita. Ed è dunque un tempo di verifica anche del cammino spirituale, di ispirazione ignaziana, che gran parte dei soci e dei collaboratori condividono, e che li ha fatti incontrare. Si tratta probabilmente del nucleo dell’esperienza di Sophia, e del modo di procedere e di vedere il lavoro: “Non ci siamo neanche scelti tra di noi, ma un passo alla volta camminando siamo diventati compatibili anche come logica”. Un’esperienza sorgiva molto forte che però non ha impedito di coinvolgere sul piano pratico, attraverso il lavoro, anche persone di religione musulmana e induista, o non religiose. “Noi puntiamo a far scoprire a ciascuno quello che può fare meglio e a farglielo sperimentare. È una sfida molto grande e complessa. Ma quando, a scelte fatte, ti resta gioia e pace nel cuore, è un segno buono, no?”. (Simone Sereni)

L'articolo è stato pubblicato sul numero 3 2025 di "Migranti Press".

Sophia

Parte a Bergamo l’Integrazione Film Festival 2025

13 Maggio 2025 - L’Integrazione Film Festival (IFF), organizzato da Cooperativa Ruah e sostenuto anche dalla Fondazione Migrantes, torna all’Auditorium CULT! di Piazza della Libertà e per la prima volta al Donizetti Studio a Bergamo. Ad aprire IFF 2025 (13-17 maggio 2025), il concorso cinematografico internazionale che dal 2007 è dedicato a cortometraggi e documentari su intercultura, identità, inclusione e intersezionalità, presso l'Auditorium CULT! di P.zza delle Libertà, il docufilm Dahomey di Mati Diop (67’, o.v. con sottotitoli in italiano - Francia, Senegal, Benin, 2024). IFF 2025, con la direzione artistica della sceneggiatrice e regista afroitaliana Daphne Di Cinto, fa un ulteriore passo avanti nella ricerca di linguaggi che siano strumenti di unione e confronto attraverso l’individuazione delle "zone" d'intersezione tra gruppi sociali differenti, in cui risultino evidenti i punti di connessione e condivisione su cui lavorare per costruire una vera comunità integrata. I film in concorso saranno visibili gratuitamente in streaming nella sala virtuale di Zalab tramite registrazione sul sito https://zalab.org/ con possibilità di votare. Tutti gli eventi saranno inoltre prenotabili https://IFF-IntegrazioneFilmFestival2025.eventbrite.it

✅ Scarica e scopri il programma completo

Per ulteriori richieste, scrivere a info@iff-filmfestival.com

https://youtu.be/Snem4Yxw2qI?si=12ElxJMoC1t1JuxC

Radio Mater, “Migrantes. Incontri in cammino”. La puntata di oggi: la Coop. Sophia e le vocazioni dei giovani

8 Maggio 2025 - Grazie ai fondi 8xmille della Chiesa cattolica messi a disposizione dalla Conferenza episcopale italiana, la Fondazione Migrantes è in grado di sostenere ogni anno decine di progetti specifici, volti all'inclusione sociale e alla promozione umana di cittadine e cittadini italiani e stranieri. Fra questi, alcuni di quelli della Cooperativa Sophia, con iniziative a favore della formazione e dell'inclusione lavorativa dei giovani. Se n'è occupato anche l'ultimo numero di Migranti Press. È il racconto al centro della nuova puntata di “Incontri in cammino” in onda giovedì 8 maggio 2025 dalle 17.30 su Radio Mater, curata dalla Fondazione Migrantes. Federica Pennino, vicepresidente della Cooperativa Sophia, e Arianna Cocchi, responsabile della comunicazione per la stessa cooperativa, dialogano con Simone Varisco. "Migrantes. Incontri in cammino" è lo spazio radiofonico mensile della Fondazione Migrantes dedicato ai temi della mobilità umana. Va in onda su Radio Mater ogni secondo giovedì del mese, dalle 17.30 alle 18.30. • Diretta streaming: http://www.radiomater.org/it/streaming.htm • Frequenze radio: https://www.stazioniradio.it/frequenze.php?di=Radio%20Mater

Bergamo, la presentazione della 19ma edizione di “Integrazione Film Festival” (IFF)

12 Aprile 2025 - Lunedi 14 aprile, a Bergamo, dalle ore 11, presso la Sala Galmozzi (Via Torquato Tasso, 4) è in programma la conferenza stampa di presentazione del 19° IFF - Integrazione Film Festival, concorso cinematografico internazionale per film cortometraggi e documentari dedicato a inclusione, identità, intercultura e intersezionalità che si svolgerà dal 13 al 17 maggio 2025 presso l’Auditorium di P.zza della Libertà a Bergamo. Il programma di quest’anno è ricco di novità e nuove visioni, ospiti eccellenti e attività collaterali in spazi centrali della città. https://youtu.be/Snem4Yxw2qI?si=N706spzP8KcShbJe IFF è una delle azioni del progetto "Interazioni culturali. Verso nuovi dialoghi", promosso dalla Cooperativa Ruah di Bergamo, in collaborazione con la Fondazione Diakonia, che è sostenuto dalla Fondazione Migrantes. Alla conferenza stampa sono previsti gli interventi di:
  • Daphne Di Cinto, direttrice artistica IFF Integrazione Film Festival.
  • Daniela Meridda, Presidente Cooperativa Ruah.
  • Sergio Visinoni, Responsabile Lab 80.
  • Sergio Gandi, Ass. Cultura Comune di Bergamo.
  • Marzia Marchesi, Ass. Intercultura, Pace Comune di Bergamo.
  • Marcella Messina, Ass. Politiche Sociali Comune di Bergamo.
  • Mabel Girardo, UniBg, Dipartimento di Scienze Umane e Sociali.
  • Giuseppe Previtali, UniBg, Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere Moderne.
È possibile seguire la conferenza anche in streaming, collegandosi a questo link: https://meet.google.com/rvk-nqzq-edi   

“Cinelà 2025”, a Verona il 44° Festival di cinema africano e oltre

24 Marzo 2025 - È stato inaugurato venerdì 21 marzo il 44° Festival di Cinema Africano e Oltre – Cinelà 2025 con il suo primo step: la sezione a tema “Viaggiatori & Migranti” che si colloca all’interno della XXI “Settimana d’azione contro il razzismo”, un appuntamento tradizionale dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali). Chiude oggi la rassegna, alle ore 21, il lungometraggio Anywhere Anytime, con il debutto alla regia di Milad Tangshir, vincitore del Premio Luciano Sovena per la Miglior Produzione Indipendente. Un moderno Ladri di biciclette che racconta, nella Torino dei giorni nostri, il tentativo di sopravvivenza di un giovane immigrato clandestino a cui, dopo essere stato licenziato, verrà rubata la bicicletta per lui risorsa indispensabile. Ospiti della serata Fabrizio Creston (CISL) e Raffaello Fasoli (CGIL). Il 21 marzo, il primo film ad aprire la sezione è stato Bye Bye Tibériade di Lina Soualem. Passato sugli schermi dei più importanti festival cinematografici dopo l’anteprima mondiale all’80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Giornate degli Autori, la pellicola porta lo spettatore in Palestina, attraverso i luoghi e i ricordi di quattro generazioni di donne. Ospite della serata è stato Giuseppe Acconcia, giornalista e ricercatore dell'Università degli Studi di Padova, specializzato in Medio Oriente. A seguire il secondo film sabato 22 marzo, La Tête Froide di Stéphane Marchetti, che dopo aver girato documentari su Gaza e sui rifugiati di Calais, si è dedicato alla fiction raccontando comunque un'altra storia di migrazione. Ambientato in esterno, sulle Alpi in inverno, il film corre sul filo del thriller, tratteggiando due storie di solitudini, sogni e speranze. Ad accompagnare il dibattito in sala alcuni rappresentanti dell’Associazione One Bridge To- impegnata all’assistenza ai migranti sui confini europei. Il terzo appuntamento è stato dedicato a Non dirmi che hai paura di Yasemin Samdereli, che ha portato gli spettatori nella Mogadiscio della guerra civile per raccontare, attraverso la storia vera di Samia Yusuf Omar, che nel 2008 a 17 anni ha rappresentato la Somalia ai Giochi Olimpici di Pechino correndo senza velo, il coraggio di una giovane ragazza e la sfida a un regime violento e autoritario. In dialogo con il pubblico presente in sala è stato Padre Giuseppe Cavallini, giornalista e direttore della rivista comboniana “Nigrizia”. Prossimi appuntamenti:
  • dal 21 al 28 giugno "Africa Short".
  • dal 3 all’8 novembre "Educational Spazio Scuole".
  • dal 10 novembre al 13 dicembre "Educational in tour".
Il Festival di Cinema africano è sostenuto dalla Fondazione Migrantes, nell'ambito del progetto "La Città dai mille colori! Per una Verona accogliente e solidale".  

Migrantes promuove la sicurezza sul lavoro tra i migranti occupati nei lavori domestici e di cura

20 Novembre 2024 -

Il 21 novembre è in programma a Roma il convegno “Immigrazione e sicurezza sul lavoro”, organizzato dall’Api-Colf, l’Associazione professionale dei collaboratori familiari, all’Università “Roma Tre” Dipartimento di Scienze Politiche.

Nel corso del convegno sarà presentato il rapporto di ricerca La costruzione della sicurezza sul lavoro nel comparto del lavoro domestico e di cura. Dati, modelli e ipotesi d’intervento che conclude il progetto “Promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro tra i migranti occupati nei lavori domestici e di cura”, finanziato dalla Fondazione Migrantes e realizzato da Api-Colf. Previsto, tra gli altri, l'intervento del direttore generale della Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo.

Il progetto ha permesso la realizzazione di corsi di formazione gratuiti, la creazione di una guida digitale in diverse lingue e la sensibilizzazione sul tema dei rischi lavorativi.

Il programma completo dell'evento: 14:30 Saluti Istituzionali: Antonio D’Alessandri, delegato alla Terza Missione, Dipartimento di Scienze Politiche, Roma Tre – Silvia Ferretti, presidente API-COLF. 14:45 Prolusione di mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale Fondazione Migrantes. La sfida delle migrazioni, dell’accoglienza e dell’integrazione in tempi di crisi. 15:15 Presentazione dei risultati del progetto: “Promuovere la Cultura della Sicurezza sul lavoro tra i migranti occupati nei lavori domestici e di cura” finanziato dalla Fondazione Migrantes e realizzato da Api-Colf”. Intervengono: Emanuele Montemarano, Api-Colf – Francesco Antonelli, Università degli Studi “Roma Tre”. 16:00 Tavola rotonda: Sicurezza sul lavoro, migrazioni, lavoro domestico e di cura: sfide e criticità Coordina: Emanuele Rossi, Università degli Studi “Roma Tre”. Intervengono: Luca Di Sciullo, IDOS – Gianni Rosas, ILO Italia e San Marino – Armando Montemarano, Federcolf – Nicoletta Todaro, INAIL.

“Mooving roots”, in un cortometraggio “le radici mobili” di chi migra

12 Novembre 2024 - Moving Roots. Radici in Movimento è un cortometraggio che sposa l’esortazione di papa Francesco nell’enciclica Evangelii Gaudium a riportare la Chiesa alla sua vocazione missionaria e inclusiva. Il video è stato presentato sabato 9 novembre, nella sala multimediale della parrocchia Santissimo Redentore, a Roma. Un progetto sostenuto dalla Fondazione Migrantes della Cei e nato da un’idea di padre Gabriele Beltrami, il parroco. «Ne hanno tante di radici, più di quelle che pensavano di avere», ha sottolineato il sacerdote. «Non parliamo di seconde generazioni, ma di nuove generazioni – ha esortato monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes -. Il termine da usare non è integrazione ma interazione». Il lavoro è stato scritto, studiato e realizzato da tre ragazze, che appartengono alla comunità territoriale del III municipio, con l’aiuto della giornalista Claudia Pollara e della videomaker Serena Cirillo. Letizia è nata a Kinshasa, in Congo, ora ha vent’anni ed è cresciuta nella Città Eterna. Mentre parla, vicino a lei ci sono Danielle e Ria, due giovani ragazze romane di origini filippine. Tre storie diverse, ma accomunate dallo stesso leitmotiv: il sentirsi come delle acrobate in bilico su un filo. Alla continua ricerca della propria identità. Da una parte le radici della propria terra. Dall’altra quelle che stanno crescendo qui in Italia. Innaffiarle entrambe non è impresa facile.

Fonte: Romasette.it

[caption id="" align="aligncenter" width="780"] Un momento della presentazione del cortometraggio "Mooving roots".[/caption]

Migrantes Cosenza-Bisignano: 15 nuclei familiari ucraini accolti con il mprogetto “Diffusamente”

28 Novembre 2022 - Cosenza - Sono circa 15 i nuclei familiari ucraini accolti in questo momento attraverso la Rete Territoriale per l’Ospitalità Diffusa promossa dall’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Il progetto “Diffusamente”, promosso da Acri e Fondazione Migrantes, è intervenuto per sostenere queste accoglienze con un supporto nell’accompagnamento sociale e le risorse per venire incontro alle esigenze dei nuclei accolti. Il progetto ha stanziato per la diocesi calabrese  4 mila euro che hanno permesso di dare un contributo alle Suore Clarisse di Rende, alle Parrocchia S. Agostino V. -  Morelli Casali del Manco, Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e Madonna di Loreto-CS, alla Parrocchia Spezzano Piccolo - Casali del Manco, all’Associazione Gianmarco De Maria, alla comunità di Cerisano ed alle 3 famiglie che hanno messo a disposizione una casa, per l’ospitalità in questo momento di  35 persone. La rete territoriale per l’Ospitalità Diffusa continua la propria opera di accoglienza a coloro che scappano dalla guerra. E’ ancora possibile sostenere il lavoro di Ospitalità Diffusa contattando l’Ufficio Migrantes diocesano all'indirizzo mail migrantescosenza@gmail.com

Migrantes Torino: l’accoglienza di nuclei familiari ucraini con il progetto “Diffusamente”

22 Novembre 2022 - Torino – Sono circa 150 i nuclei familiari ucraini accolti attraverso le reti ecclesiali della Diocesi di Torino. Il progetto “Diffusamente”, promosso da Acri e Fondazione Migrantes, ha  permesso a una parte di queste accoglienze di avere un supporto nell’accompagnamento sociale e le risorse per venire incontro alle esigenze dei nuclei accolti. Il progetto ha anche permesso di rispondere alle richieste di aiuto di quanti hanno trovato solidarietà e accoglienza nelle reti più informali, in particolare presso famiglie di connazionali. Il progetto ha stanziato per la Diocesi di Torino 8 mila euro che hanno permesso di dare un contributo alle Missionarie della Consolata di Venaria che ospitano 10 persone, alla Parrocchia di Torino Natale del Signore che ospita tre persone (una mamma con i suoi due figli minorenni), alle Suore di San Giuseppe di Torino che ospitano quattro persone (due donne e due minorenni), ma ha anche permesso di dare un supporto ad altre 130 famiglie presenti sul territorio (mediamente composte da quattro membri) attraverso il Polo alimentare, lo sportello ascolto e la mediazione interculturale in capo alla Migrantes di Torino.

Migrantes Bologna: il progetto “Diffusamente” nella diocesi emiliana

16 Novembre 2022 -
Bologna - Sono state 16 le parrocchie bolognesi che si sono attivate per accogliere o sostenere l’accoglienza di profughi dall’Ucraina, secondo quanto è stato rilevato in occasione del progetto “Diffusamente” della Fondazione Migrantes, per un totale di 117 persone, senza contare i profughi che sono stati sostenuti da Caritas e dalle altre organizzazioni.
Dai fondi stanziati per il progetto, la Migrantes diocesana ha ricevuto € 16.000 che sono stati ripartiti tra le 16 parrocchie, 2 centri di ospitalità cattolici e la parrocchia greco-cattolica ucraina, in proporzione al numero delle persone assistite.
Alcune parrocchie hanno offerto ospitalità presso le proprie strutture o in appartamenti; altre hanno dato sostegno a famiglie italiane che hanno accolto profughi; altre parrocchie hanno sostenuto famiglie ucraine che hanno avuto ricongiungimenti.
Alla fine dell'estate, numerosi profughi sono rientrati in patria e continuano in vari casi ad essere accompagnati dal sostegno delle parrocchie nelle loro necessità (ad esempio con i supporti tecnologici per la DAD dei figli in età scolare e con beni di prima necessità), alimentando i legami di amicizia e di sostegno.

Migrantes Foligno: opitalità con il progetto “Diffusamente” di Acri e Migrantes

15 Novembre 2022 - Foligno - La Migrantes della Diocesi di Foligno ha accolto con immediatezza l’appello di Papa Francesco per l’ospitalità degli ucraini fuggiti o allontanatesi dalla crudele guerra, creando un comitato di accoglienza con le parrocchie e le varie realtà caritative presenti sul territorio.  Dieci parrocchie, coordinate dal parroco e dai Consigli Pastorali delle rispettive Unità pastorali: Sant’Eraclio-Cancellara e San Domenico da Foligno, hanno aderito al progetto “Diffusamente” di Acri e Fondazione Migrantes, proposto dalla Migrantes diocesana. Il contributo di 3000 euro del progetto “Diffusamente” ha sostenuto le parrocchie nell’ospitalità dei n. 5 nuclei famigliari, e  di altre famiglie ospitanti. Il progetto “Diffusamente” di Acri e Migrantes verrà presentato a Modena al festival dell’emigrazione il 23 novembre con la presenza del presidente Acri e di Monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes. Gli operatori delle Unità Pastorali Sant’Eraclio, Cancellara e San Domenico da Foligno hanno accompagnato le persone accolte, giornalmente, nei vari impegni burocratici: cessione di fabbricato, documenti di identità, inserimento dei ragazzi nelle scuole, vaccinazioni, come usufruire dell’emporio Caritas diocesana o parrocchiale. L’esperienza è stata molto positiva. Ci si è adoperati ad inserire i ragazzi anche nella vita e attività degli oratori per una buona socializzazione con tutti i bambini/ragazzi del territorio che già frequentavano l’oratorio,  sia nei mesi di Marzo, Aprile e Maggio, che durante l’oratorio estivo. Le due Unità pastorali hanno ricevuto rispettivamente euro 1500 a sostegno sicuramente parziale ma gratificante, delle spese sostenute.

Migrantes: anche a Reggio Calabria il progetto “Diffusamente” sull’accoglienza degli Ucraini

14 Novembre 2022 - Reggio Calabria - A Reggio Calabria, il “Comitato per le mamme e i bambini dell’Ucraina”, il “Centro Ascolto G.B. Scalabrini”, il “Centro diocesano Migrantes” e la Parrocchia Sant’Agostino, gestita dai Missionari Scalabriniani, si sono impegnati a rispondere alle necessità delle persone in fuga dall’Ucraina, giunte nel territorio diocesano a causa della guerra, che ormai da mesi sconvolge quella nazione. In particolare, l’unione di alcuni enti, volontari e collaboratori ha permesso di dare urgente accoglienza e opportune indicazioni sia ai profughi Ucraini, sia a chi si è reso disponibile a offrire loro una dignitosa ospitalità. Diverse organizzazioni di volontariato, tra cui parrocchie, associazioni laiche e cattoliche, cooperative sociali, patronati sindacali e singoli cittadini, hanno unito le forze per dare ascolto, vicinanza, accoglienza e accompagnamento soprattutto alle mamme e ai minori Ucraini. Il metodo scelto è stato quello dell’accoglienza diffusa, centrato su progetti familiari personalizzati, che prevedevano non solo la risposta ai bisogni materiali più impellenti, ma anche una presa in carico globale dei nuclei familiari. Grazie alla Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana e alla sua collaborazione con l’ACRI (Associazione delle Fondazioni delle casse di risparmio in Italia), questi organismi hanno avuto sostegno anche dal progetto “Diffusamente”, riguardante l’accoglienza nelle parrocchie e nelle famiglie di persone e famiglie ucraine, fuggite dalla guerra nel corso del 2022. Il progetto ha sostenuto l’accoglienza di 1100 persone Ucraine – 589 adulti e 481 minori, 311 famiglie – fuori dai circuiti istituzionali (Prefettura, Protezione civile, Comuni…), in 18 province italiane. L’ACRI ha messo a disposizione la somma di 100.000 euro, integrati da un contributo della Fondazione Migrantes. Il progetto “Diffusamente” sarà presentato al Festival dell’immigrazione a Modena il 23 novembre, in un convegno che vedrà la partecipazione di  Francesco Profumo, Presidente ACRI, di mons. Gian Carlo Perego, Presidente della Fondazione Migrantes, di don Marco Jaroslav Semehen, Rettore della Basilica di S. Sofia, a Roma, e Direttore Migrantes dell’Esarcato Apostolico degli Ucraini in Italia.  

Migrantes: anche a Brescia il progetto “Diffusamente” per migranti ucraini

9 Novembre 2022 - Brescia - La Fondazione Migrantes, in collaborazione con ACRI (l’Associazione delle Fondazioni delle casse di risparmio in Italia), ha realizzato il progetto “Diffusamente” riguardante l’accoglienza nelle parrocchie e nelle famiglie di persone e famiglie ucraine fuggite dalla guerra nel corso del 2022. ACRI ha messo a disposizione la somma di 100.000 euro, integrati da un contributo della fondazione Migrantes. Nella Diocesi di Brescia l’accoglienza è stata seguita dai processi di Caritas diocesana. L’Ufficio Migrantes, attraverso la Parrocchia “san Giovanni Battista” della Stocchetta (sede delle Cappellanie Etniche), ha accolto in forma autonoma alcune famiglie legate alla comunità cattolica ucraina di rito orientale. A questa Parrocchia e al Centro Migranti è andato il contributo stanziato di euro 3.000 per l’accoglienza. Il fondo è stato trasmesso attraverso l’Ufficio per i Migranti della diocesi a seguito della comunicazione della Segreteria della Fondazione Migrantes.