Tag: Emigrazione

Roma, “L’umanità che si muove. Emigrazione, migrazioni, accoglienza. Il caso Basilicata”

14 Maggio 2025 - Mercoledì 21 maggio, a Roma, dalle ore 19, presso la Sala Italia UNAR, in via Aldrovandi, 16, si approfondirà il tema "L'umanità che si muove. Emigrazione, migrazioni, accoglienza. Il caso Basilicata". Il programma: Saluti dott.ssa Eleonora Locuratolo, presidente Associazione dei Lucani a Roma. Interventi
  • mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes. “La Fondazione Migrantes: presente e prospettive”.
  • dott.ssa Cristina Molfetta, curatrice del report "Il diritto d’asilo". "Popoli in cammino senza diritto d’asilo”.
  • dott.ssa Delfina Licata, curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo. “Oltre i confini: dati e volti della migrazione italiana”.
  • dott. Luigi Scaglione, presidente Centro studi Internazionali Lucani nel Mondo. “Il caso Basilicata...”.
Conclusioni on. Giampaolo D’Andrea, storico. L'evento è promosso dall'Associazione dei lucani a Roma, in collaborazione con il Centro studi internazionali Lucani nel mondo e la Fondazione Migrantes, in vista della giornata dedicata ai lucani nel mondo, che ricorre il 22 maggio. Lucani nel mondo

Acli e Fondazione Migrantes: “La verità sull’immigrazione degli italiani all’estero obbliga a ripensare le politiche migratorie dell’Italia e dell’Europa”

17 Marzo 2025 - Migrazioni e cittadinanza, la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo a New York. “Non ci dobbiamo dimenticare dei volti dei migranti, sia quelli che arrivano nel nostro Paese sia i vostri, quelli dei tanti italiani che sono partiti o che stanno partendo. Ecco perché relegare la questione migrazione al tema dell’irregolarità o della clandestinità, applicando leggi disumane e facendo accordi con Paesi terzi per bloccare i flussi, serve solo per deumanizzare e non vedere che dietro il fenomeno migratorio ci sono persone in carne e ossa con le loro speranze”. Così Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, a commento del Rapporto Italiani nel Mondo 2024 (RIM), realizzato dalla Fondazione Migrantes, che per la prima volta è stato presentato a New York, presso la Saint Patrick’s Old Cathedral School. “In questo modo rischiamo anche di deumanizzare noi stessi, – ha continuato Manfredonia – come se fossimo senza memoria e avessimo dimenticato l’emigrazione italiana, con le fatiche e le umiliazioni subite dai nostri connazionali. L’antidoto oggi è gestire il fenomeno migratorio, quindi accogliere e integrare con diritti e doveri, per creare responsabilità e accettare il contributo che ciascuno può portare. Vorrei poi sottolineare un punto molto importante, e cioè che noi siamo cittadini europei di nazionalità italiana e vogliamo rivendicare la nostra appartenenza a un modello di pace, convivenza e sviluppo sociale che passo passo ha accompagnato le nostre generazioni, compiendo un sogno che sembrava impossibile: far vivere in pace, sviluppo e libertà popolazioni che si sono odiate per secoli. Quello è il modello di cittadinanza che vorremmo per il mondo. Agli oltre 6 milioni di italiani all’estero dico: non dimenticateci. Aiutateci a leggere i nostri contesti, esercitate i vostri diritti e doveri. Avete il diritto di voto: la vostra partecipazione alla vita del nostro Paese è troppo importante per perderla”. Secondo il Rapporto Italiani nel Mondo 2024 il 23,2% di chi all’estero ha tra i 35 e i 49 anni, mentre il 21,7% appartiene alla fascia di età 18-34 anni. Ma nello stesso tempo esiste anche una certa mobilità degli over 50 e che, solitamente, viene definita come “mobilità previdenziale”, dimostrata in particolare dal fatto che gli over 65 sono aumentati del 12,9%. Ma il dato più interessante e che sfaterebbe molte leggende metropolitane sull’assedio dei migranti alle porte dell’Italia è che dal 2020 a oggi, l’Italia conta circa 652 mila residenti in meno, mentre gli italiani residenti all’estero sono oltre 6 milioni. Secondo il ministero dell’Interno, invece, per quanto riguarda gli sbarchi dei migranti nel nostro Paese, nello stesso periodo di tempo, ovvero tra 2020 e 2024, si è raggiunta la cifra di poco superiore a 430 mila persone. “Ci sono voluti 19 anni perché il Rapporto Italiani nel Mondo arrivasse a New York – ha esordito Delfina Licata, curatrice del RIM – Nel frattempo i connazionali all'estero sono raddoppiati e in America sono cresciuti di oltre il 70%. Un'America e una New York profondamente cambiate da quel lontano 2006, anno della prima pubblicazione del Rapporto che la Fondazione Migrantes dedica alla mobilità italiana. Oggi siamo diventati una nazione dalle migrazioni plurime e complesse, pienamente protagonisti del cosmopolitismo e della circolazione europea, ma che soffre per una migrazione malata perché unidirezionale. Il lavoro da compiere è quello di guarire il processo migratorio trasformandolo da unidirezionale a circolare, unendo le partenze agli arrivi e ai ritorni. E questo lavoro è innanzitutto culturale. Ma dalla guarigione della ferita migratoria, che vede esaltare la perdita e non l'opportunità, occorre passare alle azioni concrete. Il RIM non è un progetto in solitaria, ma vive e si fortifica grazie alle reti tra menti pensanti e menti operanti, tra chi analizza e chi trova strategie con cui agire nel tessuto sociale”. “Significa che la verità è che il tema di cui dovremmo occuparci è la perdita di italiani che lasciano il nostro Paese per cercare nuove opportunità – ha concluso Manfredonia – e di sicuro non sono le politiche ‘protezioniste’ sulla migrazione come minaccia e non come opportunità a risolvere il problema, ma semmai a aumentare la probabilità che gli italiani all’estero aumentino”. Prima della presentazione del rapporto, la giornata è iniziata con la Messa, officiata dal presidente della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, da don Luigi Portarulo, responsabile della comunità cattolica italiana a New York, da padre Giacomo Costa, accompagnatore spirituale delle Acli Nazionali e da don Giacomo Granzotto, assistente di mons. Perego. La presentazione del Rapporto si è svolta nel primo pomeriggio di ieri, 16 marzo, con i saluti introduttivi di Paolo Ricotti, presidente del Patronato ACLI, che ha sottolineato come “il senso della nostra missione qui a New York con la Fondazione Migrantes è investire sulla cultura dei diritti sociali partendo dal lavoro straordinario del Rapporto Italiani nel Mondo. Lo facciamo proprio partendo dall’Italia che vive all’estero che, in molti casi, ha scelto di emigrare perché il nostro Paese non è all’altezza delle aspettative”. Dopo Ricotti sono intervenuti per un saluto Cristian Di Sanzo, deputato della Repubblica Italiana, Silvana Mangione, vicesegretaria del CGIE e il Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele. Matteo Bracciali, membro della commissione scientifica del Rapporto Italiani nel Mondo e vicepresidente della Federazione delle Acli Internazionali, si è concentrato sul capitolo del RIM dedicato alla cittadinanza: “I numerosi saggi del Rapporto sul tema della cittadinanza, messa a confronto in molti Paesi del mondo, restituiscono una narrazione positiva fatta di persone che vogliono entrare a far parte di una comunità per condividerne i valori, goderne i diritti e ottemperare ai doveri. Questi elementi devono essere alla base della riforma della legge sulla cittadinanza – ha continuato Bracciali – che dopo 33 anni ha bisogno di essere aggiornata al contesto sociale di oggi per dare risposta ai ragazzi nati e cresciuti in Italia che chiedono di essere italiani e per rendere responsabili e consapevoli le nuove generazioni di italiani nel mondo”. La chiusura dei lavori è stata affidata a mons. Gian Carlo Perego che ha sottolineato come “la cittadinanza è vita, significa dare la possibilità di rigenerarsi ai nostri territori, alle nostre città che stanno morendo. Il nostro Paese ha bisogno di aprirsi a chi desidera una vita migliore per creare generativitá nel tessuto sociale e non di chiudersi provocando la morte di territori e comunità. Il nostro Paese ha bisogno di una nuova lettura della propria storia di Paese di migrazioni in arrivo e in partenza che non è una sola storia di povertà ma è soprattutto un presente di sacrificio e riuscita, di comunità come quella intorno a Saint Patrick, giovane e dinamica, con il desiderio di stare insieme e riconoscersi in una italianità che viene sicuramente plasmata dalla migrazione, ma che non si allontana dall'affetto delle radici ben salde. Il nostro Paese ha bisogno di fare memoria con il volto proiettato non verso le spalle, ma davanti a sé per costruire un futuro in mobilità, partecipativo e partecipato nell'epoca delle migrazioni. Il nostro Paese ha, infine, bisogno di una cultura nuova che parta dallo studio rigoroso del presente che dall'analisi dei dati scientifici ci porti alla narrazione del chi siamo, volti e storie di un popolo in cammino".

La Fondazione Migrantes e le Acli negli Stati Uniti, tra cittadinanza civile e “cittadinanza celeste”

17 Marzo 2025 - 17 Marzo 2025 - La Fondazione Migrantes è impegnata negli Stati Uniti, insieme alle Acli, in una serie di iniziative civili ed ecclesiali pensate per le comunità cattoliche italiane. Il 14 marzo, il Patronato delle Acli e la Fondazione Migrantes, grazie al supporto di We the Italians, sono stati ospiti dell'Italian American Museum di Little Italy, a New York City, nato per raccontare l’evoluzione dell'emigrazione italiana negli Stati Uniti d'America, per un evento dal titolo “Italian American Sounds Good. New Italians in the USA, the value of the citizenship”. Il prof. Joseph Scelsa, presidente di Italian American Museum ha innanzi tutto presentato il percorso che ha portato alla costituzione del museo. Tra gli interventi in programma, Delfina Licata, curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, ha riportato lo sguardo dall'Italia sulla comunità italo-americana e l'evoluzione nella comprensione di questo fenomeno nel nostro Paese. Ricordiamo che negli Stati Uniti vivono oltre 320mila italiani con passaporto, il 5,2% degli oltre 6 milioni di cittadini italiani residente all’estero. Gli Usa sono il settimo Paese con maggiore presenza di cittadini italiani dopo Argentina, Germania, Svizzera, Brasile, Regno Uniti e Francia. Il 16 marzo, invece, è stato presentato, alla Saint Patrick’s Old Cathedral School alla presenza di Istituzioni civili e religiose - per la prima volta a New York - proprio il Rapporto Italiani nel Mondo (RIM), la pubblicazione che la Fondazione Migrantes dedica ogni anno alla mobilità degli italiani e delle italiane. [caption id="attachment_55791" align="aligncenter" width="225"]Delfina Licata (Fondazione MIgrantes) Delfina Licata (Fondazione Migrantes)[/caption] Le conclusioni sono state affidate, oltre che al presidente delle Acli, Emiliano Manfredonia, a mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei e della Fondazione Migrantes. In questi giorni, mons. Perego ha presieduto anche due celebrazioni eucaristiche in italiano: la prima, il 15 marzo a Montclair (New Jersey) - una delle più radicate e antiche comunità di emigrati italiani negli Stati Uniti - presso la chiesa di Nostra Signora del Monte Carmelo; la seconda, subito prima della presentazione del RIM, il 16 marzo presso la Saint Patrick’s Old Cathedral School. In entrambe le occasioni ha commentato le letture della II domenica di Quaresima, seguendo il filo tematico delle "promesse di Dio" che "trasfigurano l’uomo". Tra le altre cose ha voluto ricordare il patto e le benedizioni di Dio ad Abramo (Gn 15,5-12.17-18) in questo modo: "«Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle», soggiungendo immediatamente «Tale sarà la tua discendenza». È la prima delle tante benedizioni che Dio darà al suo popolo assicurandogli fecondità, un popolo numeroso e potente sulla terra. Una ‘benedizione’ – ci ricorda papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti è anche la lunga schiera, il popolo dei migranti, tra i quali il popolo degli emigranti italiani a New York e nelle Americhe". Commentando, invece, la pagina di Paolo ai Filippesi (Fil 3,20-4,1) mons. Perego ha sottolineato la presenza di "un tema interessante e d’attualità, il tema della cittadinanza. Gli abitanti di Filippi erano orgogliosi di alcuni diritti particolari ricevuti dai romani. Paolo pone qui, come altrove – lui che è cittadino ebreo e cittadino romano - l’accento sull’aspirazione tutta spirituale a un’altra 'cittadinanza' di cui poter vantarsi dinanzi a Dio: quella celeste, conquistata in forza della grazia di Cristo, Signore dell’universo".  

Libri, Loredana Cornero racconta l’emigrazione italiana al femminile

17 Gennaio 2025 - Verrà presentato il 25 gennaio alle 18.30 a Roma, presso la biblioteca delle donne Goliarda Sapienza, in via Fontanellato 69, il volume Sulle ali del cambiamento - Narrazioni femminili dell'emigrazione italiana contemporanea, scritto da Loredana Cornero e realizzato in collaborazione con la Fondazione Migrantes. Il libro esplora il tema dell’emigrazione italiana al femminile, offrendo una riflessione profonda e articolata sul viaggio, la transizione e il cambiamento, attraverso la voce e le esperienze di donne che hanno scelto di lasciare l'Italia per costruire una nuova vita all'estero. In un contesto in cui l’emigrazione italiana continua a crescere, con quasi 6 milioni di connazionali che vivono oggi all’estero, Sulle ali del cambiamento si sofferma in particolare su un dato significativo: il 48,2% degli emigrati italiani sono donne, un numero che ha registrato un forte aumento dal 2006 a oggi. Il cuore del libro è rappresentato dalle storie di dieci donne che hanno deciso di raccontarsi senza filtri. Ciascuna di loro, con esperienze e vissuti diversi, descrive la propria scelta di emigrare, l'amore per il Paese d'origine e l'inserimento nelle nuove realtà in cui vivono.  Ogni storia riflette una diversa sfida, ma tutte hanno in comune la forza e la resilienza di chi, nonostante le difficoltà, ha saputo cogliere il cambiamento come opportunità. Attraverso la collaborazione con la Fondazione Migrantes e grazie alla prospettiva intersezionale adottata dall’autrice, il libro restituisce un quadro complesso e articolato dell’emigrazione femminile italiana contemporanea.

(fonte: Agenzia 9Colonne)

La copertina di "Sulle ali del cambiamento" (Tau editrice)

A Bergamo un simposio per i giovani: “Sulle rotte del talento: fuga e futuro”

16 Gennaio 2025 - Sabato 18 Gennaio 2025, dalle ore 16.30, a Bergamo (Sala Ferruccio Galmozzi - Via Torquato Tasso 4), il Gruppo nazionale  dei giovani del Movimento cristiano dei lavoratori (MCL) promuove un'evento pensato per trattare il tema della "fuga dei talenti" verso l'estero: "Simposio sulle rotte del talento: fuga e futuro". Il convegno, introdotto da Francesco Spizzirri, delegato Nazionale dei giovani del Movimento Cristiano Lavoratori, vedrà la partecipazione di Stefano Remuzzi, direttore della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Bergamo, Delfina Licata, curatrice del "Rapporto Italiani nel Mondo" della Fondazione Migrantes, e dell’avv.to Francesco Pellò, associato dello studio legale “Toffoletto-De Luca-Tamajo e Soci”. L’obiettivo è quello di approfondire e richiamare l’attenzione sulla grave situazione del lavoro dei giovani in Italia, sempre più costretti ad emigrare all’estero privando l’Italia di prezioso capitale umano. L'evento è a ingresso gratuito, aperto a tutta la cittadinanza. Info: 0302807812 - segreteria@mclbrescia.it  

Inps e Fondazione Migrantes: “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario”

9 Gennaio 2025 - L’Inps e la Fondazione Migrantes promuovono e organizzano il convegno “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario” che si terrà il 23 gennaio 2025 alle ore 9:00 presso Palazzo Wedekind (Piazza Colonna, 366) a Roma. L’incontro sarà un’occasione per approfondire i temi dei flussi migratori con particolare riferimento alle conseguenze in ambito pensionistico, anche in considerazione dell’impatto della tecnologia nella nuova società digitale. Si potrà assistere all'evento anche in streaming. Invito Convegno INPS 2025
Il programma
9.00 Welcome Coffee 9.30 APERTURA LAVORI SALUTI ISTITUZIONALI Gabriele Fava, Presidente INPS. Introduzione Paolo Pagliaro, Direttore Agenzia 9Colonne. INTERVENTI
  • Delfina Licata, Sociologa delle migrazioni - Fondazione Migrantes. “L’altra Italia: transnazionalità, interculturalità,  complessità”. Dati generali sui movimenti migratori dall’Italia all’estero. Focus su giovani e donne. 
  • Prof. Toni Ricciardi, Storico delle migrazioni, Université de Genève e Fondazione Migrantes. “Tornare in Italia: il rientro come “rimborso” postumo per un territorio sempre più spopolato”. Riflessioni sul tema dei rientri dal punto di visto storico e sociologico. 
  • Susanna Thomas, Direzione Centrale Pensioni INPS. “I pensionati che emigrano all’estero: sempre meno italiani e sempre più stranieri”. 
  • Massimo Colitti, Dirigente Area Pensioni in regime internazionale e pagamento delle pensioni all’estero INPS. “Pensioni pagate all’estero e pensioni in regime internazionale: facciamo chiarezza”.
CONCLUSIONI
  • Mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale Fondazione Migrantes.
11.30 TAVOLA ROTONDA L'Italia che vogliamo: giovane, dinamica e inclusiva L’impatto della tecnologia nel mondo del lavoro, nelle nuove migrazioni, in particolare dei giovani e delle donne: uno sguardo al futuro e i possibili effetti sul territorio e sulle pensioni. INTERVENGONO:
  • S.E. mons. Gian Carlo Perego, Presidente Fondazione Migrantes.
  • Valeria Vittimberga, Direttore Generale INPS.
  • Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie - MAECI.
  • Vito La Monica, Direttore Centrale Pensioni INPS.
  • Giustina Orientale Caputo, Professoressa associata di Sociologia del lavoro presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università Federico II di Napoli.
Modera: Fabio Insenga, vicedirettore ADN Kronos.

RIM, convegno online: “Oltre i Confini: Dati e Volti dell’Emigrazione Italiana 2024”

13 Dicembre 2024 - Il 18 dicembre 2024 alle 18.00 è in programma la 22ma puntata di "DossiER", dal titolo "Oltre i Confini: Dati e Volti dell’Emigrazione Italiana 2024", l'iniziativa online della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo dedicata quest'anno alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2024 della Fondazione Migrantes. Il 5 novembre 2024 è stata infatti presentata a Roma la XIX edizione del Rapporto, che raccoglie analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative. Durante l'evento online, la curatrice volume, Delfina Licata (Fondazione Migrantes), illustrerà i dati più recenti, le motivazioni che spingono gli italiani, e in particolare gli emiliano-romagnoli, a trasferirsi all'estero, e le caratteristiche di questa emigrazione. Ad accompagnarla, mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, e Maria Chiara Prodi, ex Consultrice, segretaria generale del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE) e  direttrice della Maison de l'Italie a la Cité internationale universitaire di Parigi. Modera l'incontro: Gianfranco Coda (Consulta ER nel mondo) Sarà possibile seguire la diretta sulla pagina Facebook oppure sul canale Youtube della Consulta.

Italianità nel mondo: un manifesto per una comunicazione del Made in Italy

28 Novembre 2024 - L’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT organizza l’incontro “Italianità nel mondo fra cultura ed economia del Made in Italy. Strategie linguistiche, pratiche discorsive ed elementi simbolici nei mercati globali” che si terrà il 28 e 29 novembre 2024. Il convegno è organizzato in relazione al progetto PRIN con unità di ricerca UNINT “Lingua italiana, mercato globale delle lingue, impresa italiana nel mondo: nuove dinamiche linguistiche, socioculturali, istituzionali, economico-produttive”. L'obiettivo è promuovere il confronto con esponenti politico-istituzionali impegnati sui temi in questione. Il progetto ha indagato i rapporti fra lingua-cultura-economia italiana in vari contesti internazionali, gli ostacoli allo sviluppo degli effetti positivi che da essi possono derivare, le indicazioni per gestirli in modo più efficace dell’attuale. La giornata del 28 novembre sarà dedicata alla presentazione del “Manifesto per una comunicazione del Made in Italy efficace, inclusiva, adeguata ai contesti” cui seguirà una Tavola Rotonda dal titolo “Made in Italy, Italian Sounding e oltre: scenari politico-istituzionali attuali e futuri”. Alla tavola rotonda parteciperà anche la dottoressa Delfina Licata della Fondazione Migrantes, sociologa delle migrazioni e curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo, giunto ormai alla sua XIX edizione. Per informazioni: https://www.unint.eu/eventi/italianita-nel-mondo-fra-cultura-ed-economia-del-made-in-italy/

Festival della Migrazione: quei 70mila italiani emigrati in Africa

27 Novembre 2024 - Sassuolo ha ospitato, dentro il ricco programma del Festival della Migrazione, dedicato al rapporto tra Europa e Africa, anche la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2024 (RIM), promosso e realizzato dalla Fondazione Migrantes. L'evento è stato aperto dal saluto di mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione, e dall'introduzione della curatrice del Rapporto, Delfina Licata. Tra gli interventi, un'altra ricercatrice della Fondazione e co-autrice del Rapporto, Marisa Fois, ha presentato un focus sul tema “Cittadinanza e Africa”. L’Europa e il continente americano sono e sono sempre stati la principale meta della mobilità all'estero degli italiani. Ma ci sono italiani emigrati in tutti e 5 i Continenti. Per fornire un dato relativo all’ultimo anno, il 54,2% dei 6,1 milioni di iscritti all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all'estero) si trova in Europa (più di 3,3 milioni, di cui oltre 2,5 milioni nell’UE a 15) e il 40,6% in America (oltre 2,4 milioni, di cui 2 milioni in quella centro-meridionale). A seguire: oltre 167 mila in Oceania (2,7%), più di 78 mila in Asia (1,3%) e ma anche 70 mila in Africa (1,1%). Il RIM si occupa di tutte le italiane e gli italiani sparsi nel mondo. Pertanto dedica le sue pagine e i suoi studi anche alle comunità italiane nel continente africano, in particolare presenti in 6 Paesi: Etiopia, Libia, Marocco, Senegal, Sudafrica e Tunisia. Se per alcuni Paesi è facile immaginare le relazioni storiche con l'Italia - e per Etiopia e Libia, in particolare, quelle legate al passato coloniale del nostro Paese - è bene rilevare che è in Sudafrica che si trova la più importante comunità italiana di tutto il continente africano – con oltre 33 mila emigrati censiti dall'AIRE nel 2024 –, la cui origine risale agli anni Quaranta, con il trasferimento di oltre 100 mila soldati italiani, catturati dagli inglesi nei fronti dell’Africa settentrionale e orientale, in uno dei più grandi campi di prigionia nei pressi di Pretoria.

🎞Il video dell'evento.

  [caption id="attachment_50455" align="aligncenter" width="1024"] (foto; Festival della Migrazione)[/caption]

A Parigi, la prima presentazione all’estero del Rapporto Italiani nel Mondo 2024

18 Novembre 2024 - Il Comites (Comitato italiani all'estero) di Parigi e la Maison de l’Italie, in collaborazione con la Fondazione Migrantes, hanno organizzato la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2024 il giorno 3 dicembre 2024 presso la Maison de l’Italie (7A Bd Jourdan, 75014 Paris), nell’ambito del ciclo di incontri "Storie di Emigrazione", promosso dal Comites Parigi. L’appuntamento del 3 dicembre a Parigi è stata la prima presentazione del RIM 2024 all’estero. Parigi si conferma dunque essere un centro di grande sensibilità che favorisce scambi e incontri su temi di attualità, nonché un punto di osservazione e di analisi privilegiato della mobilità italiana in Francia.
«L’Italia è il Paese delle migrazioni plurime, in cui ci sono anche gli italiani che tornano “a casa”, sebbene molti di più se ne vadano: il saldo migratorio è nuovamente e chiaramente negativo dopo il rallentamento per la pandemia (-52.334 nel 2023). Nel mentre assistiamo allo scollamento tra tale realtà e l’azione politica, che non sa interpretare il modo in cui la mobilità umana sta già di fatto mutando profondamente il concetto di cittadinanza.» (Fondazione Migrantes).
“Il Comites è orgoglioso di poter ospitare a Parigi la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo: si tratta di un evento inedito per il nostro Comitato ed anche il primo appuntamento all’estero del RIM 2024, dopo la sua presentazione ufficiale in Italia il 5 novembre scorso. Gli italiani all’estero sono circa 7 milioni – la cosiddetta ‘21esima regione d’Italia’ –, di cui quasi 500 mila residenti in Francia. Ci è sembrato pertanto evidente organizzare un evento dedicato al RIM, in collaborazione con la Maison de l’Italie, per favorire la conoscenza del fenomeno migratorio e della mobilità italiana tra i nostri connazionali. In questa prospettiva, è stato altresì naturale aprire l’iniziativa a tutte le comunitàdi italiani residenti nel territorio francese, tramite una diretta streaming sul canale YouTube del Comites di Parigi.” (Oleg Sisi, Presidente del Comites Parigi e Coordinatore Inter-Comites Francia).


Cos’è il progetto Storie di Emigrazione?
Storie di Emigrazione mira a creare un ponte tra le generazioni e a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità italiana all’estero, sottolineando l’importanza di conservare e trasmettere le storie degli emigranti italiani, così come la conoscenza dei nuovi movimenti migratori e della mobilità di talenti. Questo ciclo di incontri vuole inoltre promuovere la collaborazione e il dialogo tra le associazioni impegnate nel mantenere vivi i legami con l’Italia.

(aggiornato il 13 dicembre 2024)

  [caption id="attachment_51503" align="aligncenter" width="1024"] (credit: Comites Parigi)[/caption]

Roma, “Narrazioni femminili dell’emigrazione italiana contemporanea”

18 Novembre 2024 - Si terrà il 19 novembre alle ore 16.30 presso lo Spazio Europa di via IV novembre, la presentazione romana del libro Sulle ali del cambiamento - Narrazioni femminili dell'emigrazione italiana contemporanea, edizioni TAU, di Loredana Cornero, realizzato in collaborazione con la Fondazione Migrantes. Il libro esplora il tema dell’emigrazione italiana al femminile, offrendo una riflessione profonda e articolata sul viaggio, la transizione e il cambiamento, con un’analisi approfondita affiancata dalla voce di donne che hanno scelto di lasciare l'Italia per costruire una nuova vita all'estero. Ne parleranno insieme all’autrice Tiziana Bartolini, direttora di NoiDonne, Silvia Costa, Delfina Licata, responsabile del Rapporto italiani nel mondo e Marco Motta, ideatore e conduttore del programma di Rai Radiotre “Expat”. In un contesto in cui l’emigrazione italiana continua a crescere, con quasi 6 milioni di connazionali che vivono oggi all’estero, “Sulle ali del cambiamento” si sofferma in particolare su un dato significativo: il 45,2% degli emigrati italiani sono donne, un numero che ha registrato un forte aumento dal 2006 a oggi, oltre il 106%. Il libro non si limita a descrivere le cifre e le statistiche dell'emigrazione femminile, ma cerca di comprendere le cause e le motivazioni che spingono sempre più donne a partire. L'Italia, spesso considerata una società ancora poco aperta e attenta alle esigenze del mondo femminile, diventa il punto di partenza per riflettere su scelte che, seppur dolorose, sono spesso guidate da un desiderio di emancipazione, crescita personale e professionale.  

Liguria e Sardegna unite dai racconti degli emigrati italiani

16 Novembre 2024 - Nuovo appuntamento con “I mercoledì del Mei – Cisei” il prossimo 20 novembre al Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova. Durante l’incontro – in programma dalle 16.30 a pizza Commenda 2 – verrà presentato il volume E Dante sbarcò in America di Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto, realizzato grazie alla Fondazione Migrantes. Nell’America del 19mo secolo, la Divina Commedia fu fatta conoscere dai letterati italiani in esilio e dal Dante Club fondato da H.W. Longfellow. A loro volta, benché analfabeti, tantissimi degli immigrati italiani in USA alla fine del 1800 conoscevano Dante grazie alle traduzioni della Divina Commedia nei vari dialetti. Simbolo di identità nazionale e di quanto di meglio l’Italia aveva prodotto nei secoli, orgogliosamente ne onorarono il genio dedicandogli in tutto il continente americano monumenti, parchi, piazze e persino pizzerie. L’incontro del 20 novembre sarà aperto dal Presidente Cisei, Fabio Capocaccia. Oltre alle autrici, interverranno anche gli studenti della scuola di Santa Maria Coghinas che proporranno brevi intermezzi tratti dalla drammatizzazione di alcuni passi della Divina Commedia in onore di Padre Casu, che tradusse l’opera di Dante in gallurese.

(Fonte: Aise)

La copertina di "... E Dante sbarcò in America".

Italiani all’estero, cordoglio per la morte di don Mario Daminato

6 Novembre 2024 - Sono stati celebrati questa mattina a Tolosa, in Francia, i funerali di don Mario Daminato. Figlio di emigrati italiani e prete operaio, ha assicurato una presenza pastorale nelle parrocchie e successivamente nella Missione Cattolica Italiana di Tolosa fino a pochi mesi fa. Don Pasquale Avena, coordinatore nazionale delle missioni cattoliche italiane di Francia, nel suo messaggio di cordoglio per tutti i presenti alle esequie, ha citato San Girolamo: “È un gran dolore averlo perduto, ma ti ringraziamo o Dio di averlo avuto, anzi di averlo ancora, perché chi torna al Signore non esce di casa!”. Don Avena ha inoltre voluto ricordare che don Mario nella sua vita terrena "non cercava i primi posti, non amava mettersi in mostra" e che è stato "un servo saggio e fedele che da buon conoscitore dei problemi dei lavoratori, dei limiti e delle risorse che questo comporta, ne esprimeva le ansie e le preoccupazioni, le attese e le speranze". [caption id="" align="aligncenter" width="885"]don Mario Daminato. don Mario Daminato (foto: DDM, Robert Castéra).[/caption]

Rapporto Italiani nel Mondo 2024: l’Italia delle migrazioni plurime che cercano cittadinanza attiva

5 Novembre 2024 - Presentata a Roma la XIX edizione del Rapporto Italiani nel Mondo. Mons. Perego, presidente della Fondazione Migrantes: «La politica riconosca e interpreti i cambiamenti in atto nella polis». L’Italia è il Paese delle migrazioni plurime, in cui ci sono anche gli italiani che tornano “a casa”, sebbene molti di più se ne vadano: il saldo migratorio è nuovamente e chiaramente negativo dopo il rallentamento per la pandemia (-52.334 nel 2023). Nel mentre assistiamo allo scollamento tra tale realtà e l’azione politica, che non sa interpretare il modo in cui la mobilità umana sta già di fatto mutando profondamente il concetto di cittadinanza. Questo il cuore della XIX edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes (Tau editrice), curato da Delfina Licata, presentato oggi a Roma.
Dal 2006 italiani all’estero raddoppiati. L’estero è il nuovo ascensore sociale
Dall’Italia si parte sempre più numerosi e con profili sempre più complessi. Dal 2006 la presenza dei connazionali all’estero è praticamente raddoppiata (+97,5%) arrivando a oltre 6,1 milioni di cittadini iscritti all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'estero (AIRE). Negli ultimi 10 anni le iscrizioni all’AIRE per la sola motivazione espatrio sono state 1.179.525. Di questi, come la narrazione prevalente testimonia, la maggior parte sono giovani tra i 18 e i 34 anni (circa 471 mila) o giovani adulti (poco più di 290 mila). Oltre 228 mila sono i minori – a significare che sempre più italiani partono con la famiglia o “mettono su famiglia” all’estero – e più di 30 mila sono over 65enni. A tali partenze, che non hanno solo una motivazione professionale, non corrispondono però altrettanti “ritorni” ma, piuttosto, una desertificazione dei territori. L’estero ha sostituito l’ascensore sociale bloccatosi negli anni Novanta. Nella sintesi del Rapporto, in dettaglio, il profilo per età, genere e titolo di studio degli italiani espatriati e rimpatriati (2022).
Le migrazioni interne e il cortocircuito attrazione-repulsione verso i piccoli centri
Mentre il racconto prevalente contrappone agli “esodi” di emigrati italiani all’estero le “in­vasioni” di immigrazione straniera in Italia, non si pone adeguatamente l’accento sulla mobilità interna. Mediamente, infatti, su circa 2 milioni di trasferimenti annuali complessivi, circa tre quarti riguardano movimenti tra Comuni italiani. In tutto ciò, dal 2014 gli abitanti delle cosiddette aree interne sono diminuiti del 5% che, in valore assoluto, significa 700 mila unità. Scuole, bar, filiali di banche, attività commerciali chiudono generando nuovi esodi. L’area interna ha sviluppato intorno a sé un movimento paradossale fatto, allo stesso tempo, di repulsione e di attrazione. Se da un lato, per alcuni, ci si è accorti della necessità di tornare a vivere una vita più a dimensione della persona, dall’altro lato il borgo continua a essere non attrattivo per i giovani, i quali finiscono per trasformare in definitivo un progetto di trasferimento transitorio in un’altra regione o “si giocano la carta” dell’estero.
L’Italia che allontana le “risorse giovani” e non guarisce la “ferita migratoria”
Eppure anche la città inizia a rifiutare i giovani. Affitti molto alti e costo della vita proibitivo allontanano le risorse giovani e appena laureate, spingendole lontano. Nel mentre non ci si accorge di una immigrazione stabile e strutturale persino conveniente per affrontare sia i problemi demografici che quelli economici. In Italia bisogna guarire la “ferita migratoria”, considerando, cioè, la partenza non un abbandono ma una possibilità di crescita per un ritorno più utile. Così sarà possibile finalmente capire il senso vero del partire e il valore del ritorno, valorizzando, allo stesso tempo, chi ha scelto l’Italia come meta di destinazione per ricominciare una vita più dignitosa, facendo nascere figli che oggi si sentono pienamente italiani pur non essendolo di diritto.
Nuovi italiani senza cittadinanza: stranieri nati in Italia e italodiscendenti
Da una recente indagine Istat, dal titolo Bambini e ragazzi. Anno 2023. Nuove generazioni sempre più digitali e multiculturali, emerge che, tra i ragazzi non italiani dagli 11 ai 19 anni ben l’85,2% si sentono italiani pur non essendo riconosciuti tali. Essere italiani significa, in prima battuta, “essere nati in Italia” (54,0% per gli italiani e 45,7% per i ragazzi di altra cittadinanza) e, al secondo posto per entrambi, “rispettare le leggi e le tradizioni italiane”. Dall’altro lato, in un mondo totalmente cambiato dove l’acquisizione della cittadinanza è diventata materia ideologica, con una legge che risale al 1992, c’è la situazione degli italodiscendenti che fanno richiesta per ius sanguinis e diventano vittime di un mercato del malaffare per la vendita di cittadinanze.
Verso una “comunità ruscello”. Mons. Perego: la politica riconosca i cambiamenti di fatto
C’è un’immagine di Franco Arminio, citata nel Rapporto, che ci offre una prospettiva per il futuro: è la “comunità ruscello”, dinamica e impensata, che “apre la porta” all’interculturalità e si contrappone alla “comunità pozzanghera”. L’Italia è già strutturalmente un Paese dalle migrazioni plurime che, se adeguatamente indirizzate, incentivate e valorizzate, possono trasformarsi in società vive e inclusive. «Non è possibile – ha dichiarato il presidente della Fondazione Migrantes, S.E. mons. Giancarlo Perego – che la politica non riconosca i cambiamenti che stanno avvenendo nella polis, nella città. Deve interpretarli e governarli con strumenti idonei e non pregiudiziali. Dal 1992 a oggi l’Italia è cambiata».

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[caption id="attachment_51750" align="aligncenter" width="1024"] Mons. Gian Carlo Perego durante la Presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2024.[/caption]

L’Italia delle migrazioni plurime. Il nuovo Rapporto Italiani nel Mondo

30 Ottobre 2024 - L’Italia delle migrazioni plurime: il futuro è nella comunità e non nella frammentazione. Questo - con uno speciale dedicato al tema della cittadinanza - è il cuore della nuova edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes (Tau editrice), che verrà presentato a Roma, il 5 novembre 2024 dalle ore 10.30, presso il Th Carpegna Palace Hotel, in via Aurelia 481.La copertina del Rapporto Italiani nel MOndo 2024. Il programma: Saluto Mons. Pierpaolo Felicolo Direttore generale Fondazione Migrantes. IL RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO 2024
  • I dati fondamentali in un video Paolo Pagliaro Direttore Agenzia 9Colonne.
  • Italiani e italiane: una presenza in crescita, articolata ed eterogenea Delfina Licata Sociologa delle migrazioni, Fondazione Migrantes.
ITALIA, CITTADINANZA E MIGRAZIONI PLURIME Dialogano:
  • On. Toni Ricciardi.
  • On. Paolo Emilio Russo.
Conclusioni S.E. mons. Gian Carlo Perego Presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della CEI e della Fondazione Migrantes. Coordina i lavori Alessandra Ferraro Direttrice di Rai Isoradio.
Che cosa è il RIM? Dal 2006 il Rapporto Italiani nel Mondo (RIM) della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana, scatta una fotografia della situazione della mobilità italiana all’estero. Il volume, curato da Delfina Licata, raccoglie le analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative. Con una redazione transnazionale di oltre 50 autori all'anno, il RIM nel tempo si è trasformato da progetto editoriale in progetto culturale arrivando, nel 2024, alla sua XIX edizione. Per i media: ufficiostampa@migrantes.it La testata di copertina del Rapporto Italiani nel Mondo 2024.

“Sulla porta del mondo”. Storie di emigranti italiani

26 Settembre 2024 - “Dolorosa e straziande è stata la spartenza” scriveva Tommaso Bordonaro, contadino illetterato di un piccolo paese in provincia di Palermo, emigrato in America nel 1947 all’età di 38 anni. “Spartenza” è una parola che deriva dal dialetto siciliano. Indica il dividersi l’uno dall’altro con pena. La “spartenza” è straziante, divide ciò che era unito e allontana. È sradicamento, sofferenza del corpo e dell’anima, racchiude in sé tutta l’amarezza e la lacerazione di chi è costretto a separarsi dagli affetti e dai luoghi familiari per partire verso terre sconosciute e una vita piena di incognite. Se partire è un po’ morire, “spartire” è peggio. “Se Dante avesse conosciuto ciò che erano le terze classi dei transatlantici nel 1885, per certo ne avrebbe descritta una e l’avrebbe allogata nell’inferno e vi avrebbe inchiodato i peccatori de’ più neri peccati – scriveva Edmondo De Amicis dopo aver salpato da Genova nel 1884 per arrivare a Buenos Aires a bordo del piroscafo Nord America, insieme a 1.600 emigranti italiani – O miseria errante del mio paese, povero sangue spillato dalle arterie della mia patria, miei fratelli laceri, mie sorelle senza pane”. Storie di emigrazione affiorano dagli album fotografici di ogni famiglia italiana, eppure si tratta di ricordi spesso collettivamente rimossi. La copertina di "Sulla porta del mondo" di Luigi Dal Cin (Terre di Mezzo ed.) Per aiutarci a comprendere e sentire la realtà in cui viviamo, e poter quindi immaginare insieme una società del futuro Luigi Dal Cin, insieme a Fondazione Migrantes, ha voluto fornire ai giovani lettori un quadro esaustivo della storia dell’emigrazione degli italiani nel mondo narrando, nel contempo, una storia emblematica per ciascuna regione italiana. L’Italia è talmente variegata, infatti, che ogni regione ha avuto motivi propri e destinazioni specifiche d'emigrazione, e ha portato nel mondo la propria caratteristica cultura. Un progetto che mancava nella scuola italiana, impegnata da tempo a valorizzare la cultura di chi arriva nelle classi, a volte da lontano. Per un’integrazione accogliente, Dal Cin ha portato l’attenzione anche all’altro piatto della bilancia, all'altra faccia: se si comprende che anche la nostra storia di italiani è fatta di generazioni che hanno vissuto la miseria e la fame e che, per sopravvivere e mantenere i figli, sono emigrate anche molto lontano, e che se i nostri alunni possono oggi acquisire a scuola strumenti per realizzare i propri sogni è anche grazie al viaggio, al coraggio e ai sacrifici di chi un tempo è emigrato, allora lo sguardo verso chi arriva può cambiare. Poi è un attimo percepire una connessione tra la nostra storia di emigranti e ogni migrazione dei nostri tempi. “Perché non c’era qualche donna dal cuore tenero che si prendesse pena di tante miserie, di tante lacrime? – scrive Ernestine Branche, emigrante valdostana, raccontando del suo sbarco a New York nel 1912, ventiduenne – Erano considerati come dell’immondizia umana, e le grida continuavano senza tregua”.
Sulla porta del mondo – Storie di emigrati italiani di Luigi Dal Cin illustrazioni di Cristiano Lissoni Terre di mezzo Editore, Milano, 2024 in collaborazione con Fondazione Migrantes Il volume verrà presentato giovedì 3 ottobre 2024 ore 15-17  c/o la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati in via del Seminario, 76, Roma

Reggio Calabria: oggi la presentazione di “Emigrazione e immigrazione in Calabria” di mons. Denisi

28 Febbraio 2022 -
Reggio Calabria - "Emigrazione e immigrazione in Calabria – Storia, cultura, dimensioni del fenomeno" è il titolo di uno dei tre nuovi volumi di mons. Antonino Denisi che sarano presentati oggi a Reggio Calabria su iniziativa della diocesi di Reggio Calabria - Bova, della Deputazione di storia patria per la Calabria e dell'Archivio diocesano. L’incontro sarà aperto dalla presentazione del professor Giuseppe Caridi, presidente della Deputazione di storia patria per la Calabria. Interverranno, inoltre, Maria Pia Mazzitelli, direttrice dell’Archivio storico diocesano, padre Gabriele Bentoglio, direttore dell’Ufficio Migrantes e Caterina Borrello, docente dell’Istituto superiore di Scienze religiose. Don Pietro Sergi, vicario episcopale per la Pastorale della cultura modererà l’incontro a concludere il quale sarà l’intervento dell’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova, mons. Fortunato Morrone.
 "L’arcidiocesi di Reggio Calabria – Vescovi clero e parrocchie", "Emigrazione e immigrazione in Calabria – Storia, cultura, dimensioni del fenomeno" e "Santità religiosità e pietà popolare nella Chiesa reggina" (Reggio Calabria, Laruffa Editore, 2021) raccolgono gli scritti che il sacerdote, per anni impegnato nella pastorale Migrantes, nell’arco di tanti anni ha prodotto come storico della Chiesa reggina e studioso delle migrazioni dal sud Italia e con particolare attenzione e minuzia da e per la Calabria. La collana Colligite Fragmenta, della quale fanno parte i tre libri, non è altro che la cospicua raccolta di oltre cento studi effettuata nel corso degli anni dal sacerdote-giornalista reggino, decano del Capitolo metropolitano. Mons. Denisi ha messo insieme, scritti e relazioni pubblicati, a distanza di decenni, su saggi o su riviste e giornali ed ora raccolti in questa corposa pubblicazione, composta da tre volumi. Autore di numerose pubblicazioni, il novantunenne sacerdote reggino ha ricoperto nel corso dei suoi quasi settant’anni di sacerdozio diversi incarichi. È stato non solo parroco, ma anche segretario particolare del vescovo mons. Aurelio Sorrentino, prima a Potenza e poi a Reggio Calabria. È stato, inoltre, titolare della cattedra di teologia morale presso l’Istituto superiore di Scienze religiose di Reggio Calabria. Ha ricoperto numerosi incarichi di responsabilità a servizio della Chiesa reggina. È stato anche direttore Migrantes. "Gente come lui è una testimonianza di quella tradizione senza cui non c’è futuro", scrive nella prefazione alla trilogia Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio. I volumi, ha avuto modo di dire lo stesso Denisi, sono dedicati alla Chiesa, "sposa bella che ho amato e servito con amore filiale per la lunghezza dei giorni che l’eterno mi ha donato, ai migranti calabresi e a quelli di tutte le patrie" e alla «nobile Chiesa reggina, ai suoi pastori e al Popolo santo di Dio che ho cercato di servire con la parresia della mente e del cuore, perché risplenda nei secoli la gloria della sua santità".

Romania: 73mila bambini vivono lontano dai genitori emigrati per lavoro

20 Gennaio 2022 -
Roma - Sono 73.387 i bambini che vivono in Romania lontano da uno o ambedue i genitori, immigrati all’estero per motivi di lavoro. I dati sono stati raccolti dall’Autorità nazionale romena per i bambini e pubblicati dall’agenzia stampa romena Agerpres. Alla fine de 2021, 12.339 bambini avevano entrambi i genitori all’estero per lavoro e il 92,8% di loro vive con parenti fino al quarto grado. Gli altri erano collocati presso assistenti maternali, centri di affidamento, famiglie o persone senza legami parentali. Più di 52mila bambini hanno un genitore emigrato all’estero e il 96,6% di essi vive con parenti fino al quarto grado. Per 8.528 bambini, il genitore partito per l’estero è l’unico sostenitore economico della famiglia. Le cifre sono in leggero calo rispetto all’anno precedente, però associazioni come Save the Children Romania avvertono che i dati raccolti dall’Autorità romena per i bambini non riflettono la realtà, perché raccolti attraverso gli ispettorati scolastici e dunque non includono i bambini che hanno abbandonato la scuola e quelli sotto l’età scolastica. Studi realizzati negli ultimi anni da Save the Children Romania e altre Ong rilevano che metà dei bambini con ambedue i genitori emigrati all’estero per lavoro hanno meno di dieci anni di età, e due terzi di loro sono di 2-6 anni. Le ong segnalano che la mancanza dei genitori spinge alcuni di questi bambini all’isolamento, all’abbandono scolastico, alla delinquenza, all’allontanamento affettivo dai genitori, persino alla depressione.

Ragusa: il vescovo invita a partecipare al questionario sui motivi dell’emigrazione

10 Gennaio 2022 - Ragusa - Il vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, ha inviato una lettera alle realtà ecclesiali e a tutte le comunità parrocchiali chiedendo di divulgare e compilare un questionario per “individuare le motivazioni che spingono la nostra gente a lasciare la Sicilia e i motivi dell’attrattività della nostra terra per le popolazioni straniere”. È, infatti, questo il tema di una ricerca che l’Osservatorio socio-politico della Conferenza episcopale siciliana, coordinato da Renato Meli, condurrà nel corso di quest’anno. Il questionario, disponibile anche online, va compilato entro il 28 febbraio e non richiederà più di 15 minuti di tempo. “Tutti i componenti della comunità cristiana di ogni età (presbiteri, religiosi, laici, membri di associazioni, gruppi e movimenti) sono chiamati a compilare il questionario. Dopo un’approfondita fase di osservazione, di ascolto dei territori e di discernimento su dati esistenti – spiega il vescovo –, seguirà una fase di esposizione dei dati e di report alla Conferenza episcopale siciliana e di proposta. Tenuto conto che ogni adeguata progettualità presuppone un’approfondita raccolta di informazioni e di conoscenze, vi esorto – conclude mons. La Placa – a compilare il questionario e a promuovere una diffusa compilazione all’interno delle comunità”.

L’emigrazione nelle opere degli artisti visivi Luis Souza Cortés e Angeles Martinez Pastorino

4 Novembre 2021 - Roma - Osservare il tema dell’emigrazione attraverso il linguaggio estetico e visuale. È questo l’obiettivo dei due artisti uruguaiani Luis Souza Cortés e Angeles Martinez Pastorino che, attraverso le astrazioni, i colori, le linee e le immagini video, intendono entrare in contatto con il pubblico, evocando l’esperienza migratoria non unicamente nel suo significato più̀ profondo, che è quello del viaggio, ma in una prospettiva ben più̀ ampia, che guarda all’emigrazione come condizione dell’esistenza umana. Ed è proprio per approfondire l’importanza di queste riflessioni che venerdì̀ 5 novembre, alle ore 17:30, il Museo Regionale dell’Emigrazione di Frossasco inaugura la mostra d’arte che accoglierà̀ le esposizioni dei due artisti: “Il Viaggio. Allusioni e Metafore” e “I sogni di Dorothée”.