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Marcinelle: Casellati, ricordo sempre vivo nella memoria collettiva

8 Agosto 2022 - Roma - Il presidente del Senato,  Maria Elisabetta Alberti Casellati ha voluto rivolgere oggi il suo saluto e quello di tutto il Senato della Repubblica ai partecipanti alla commemorazione dell'anniversario della tragedia di Marcinelle. Il ricordo -ha scritto in un messaggio -  delle 262 vittime di quella terribile sciagura, di cui 136 connazionali, "resta sempre vivo nella memoria individuale e collettiva".  "Le storie  - ha aggiunto - di questi lavoratori sono l'espressione della volontà di riscatto, del coraggio e della tenacia di intere famiglie che, nel secondo dopoguerra, lasciarono il loro paese d'origine per cercare un futuro migliore. Il loro sacrificio e la loro determinazione hanno dato un contributo fondamentale alla costruzione dell'Italia di oggi e al rafforzamento delle radici della stessa Unione Europea. Guardiamo dunque a quel passato doloroso con la consapevolezza che i vincoli di solidarietà tra persone e popoli, e un rinnovato sentimento di condivisione e reciproca fiducia, ci consentiranno di affrontare le sfide così complesse del nostro presente".

Migrantes: 8 agosto, la giornata del lavoro italiano all’estero

8 Agosto 2022 - Roma - L’8 agosto di ogni anno - giorno del ricordo della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove morirono 262 minatori, oltre la metà dei quali italiani – è diventata la Giornata del ricordo dei lavoratori italiani neòl mondo, di ieri e di oggi. L’Europa è stata ricostruita nel Dopoguerra grazie anche il sacrificio di tanti lavoratori italiani emigrati all’estero: come anche la ricostruzione italiana deve molto ai sacrifici e alle rimesse di milioni di lavoratori italiani emigrati all’estero, soprattutto nei Paesi europei, lontani dai loro familiari. Questo sacrificio, questo lavoro dei nostri emigranti continua anche oggi, con molti giovani e famiglie costretti a lavorare all’estero. L’unica Italia che cresce – come ha ricordato l’ultimo Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes -  è l’Italia all’estero. Anche oggi non sempre il lavoro italiano nel mondo, come quello degli immigrati in Italia, viene riconosciuto nei diritti fondamentali: precarietà, lavoro nero, sfruttamento avvengono anche in altri Paesi nei confronti dei nostri lavoratori. Questa Giornata ricorda i tanti lavoratori di ieri, ma non può dimenticare questi tanti lavoratori italiani di oggi che vivono all’estero. C’è un legame che il nostro Paese non può dimenticare e che deve crescere nell’attenzione alla tutela dei diritti civili e sociali, nelle pari opportunità. Anche l’Italia nel mondo è fondata sul lavoro, e i lavoratori all’estero non possono essere dimenticati, anche dalla Chiesa, che cammina con loro. (Mons. Gian Carlo Perego - Presidente Fondazione Migrantes)

Marcinelle: Cisl, ricordo delle tante vittime un monito forte per tutti

8 Agosto 2022 -
Roma - “Sessantasei anni fa la tragedia di Marcinelle una delle pagine più buie dell’immigrazione italiana nel mondo. Il ricordo dei quei morti continua ancora oggi ad essere un monito forte per tutti. Accoglienza, integrazione , sicurezza , inclusione sono la base di un’Europa davvero coesa e unita”. E’ quanto sottolinea su twitter il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra ricordando oggi l’anniversario della tragedia di Marcinelle dove morirono 262 minatori di cui 136 italiani.

Marcinelle: Mattarella, l’emigrazione italiana e il sacrificio che questa ha comportato hanno segnato l’identità dell’Italia

8 Agosto 2022 - Roma – “L’emigrazione dei nostri connazionali e il sacrificio che questa ha comportato hanno segnato l’identità dell’Italia e anche lo stesso processo d’integrazione europea”. Lo scrive oggi il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, in occasione del 66°anniversario della tragedia di Marcinelle e della 21° Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Il Capo dello Stato ha voluto rivolgere “un commosso pensiero” ai minatori che l’8 agosto 1956 perirono a Marcinelle. Quella tragedia costò la vita, tra gli altri, a 136 italiani. “Le dolorose esperienze dei lavoratori migranti, maturate nei decenni precedenti il Trattato di Maastricht – ha scritto ancora Mattarella - hanno sollecitato la promozione dei diritti dei lavoratori al livello europeo, contribuendo alla creazione di un’Europa coesa, solidale, fondata anche su un pilastro sociale”. Il Presidente della Repubblica, rinnovando ai familiari delle vittime di quella tragedia e di tutti gli altri episodi che hanno “tristemente coinvolto i nostri connazionali in altri contesti, i sentimenti di solidale partecipazione al loro dolore” ha rivolto a tutti gli italiani che lavorano all’estero, “le espressioni della riconoscenza della comunità nazionale”.

Italiani nel Mondo: oggi il 66mo anniversario della tragedia di Marcinelle

8 Agosto 2022 - Bruxelles - Ricorre il 66 anniversario della tragedia avvenuta l'8 agosto del 1956 al Bois du Cazier di Marcinelle che costò la vita a 262 minatori, dei quali 136 italiani. Questa mattina la commemorazione negli spazi della miniera di carbone, oggi patrimonio dell'Unesco. A dare il via alle cerimonia, la lettura dei nomi delle vittime e i 262 rintocchi di campana che scandiscono i minuti che, 66 anni fa, furono teatro della tragedia. Alla cerimonia partecipano, il segretario del Pd Enrico Letta e l'ambasciatore italiano in Belgio Francesco Genuardi, i familiari delle vittime di Marcinelle, una delegazione di lavoratori venuti dall'Italia e impegnati in altre miniere del Belgio, una delegazione degli Alpini e, per la prima volta dopo diversi anni, un gruppo di studenti del liceo romano Francesco Vivona. (R.I.)

Marcinelle: la giornata e il ricordo dell’unico sopravvissuto vivente

8 Agosto 2021 - Roma - 262 morti, 136 italiani. E’ il bilancio della tragedia che ha colpito 65 anni fa l’ex miniera di Marcinelle, in Belgio. E’ l’8 agosto 1956. Ogni anno in questa data, dal 2001, anche il ricordo dei lavoratori italiani nel mondo con la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, istituita per celebrare, ricordare e onorare i tanti lavoratori italiani e il contributo economico, sociale e culturale delle loro opere. E anche questa mattina, alle 8,05, ora della tragedia, la benedizione a Marcinelle, della Campana “Maria Mater Orphanorum” e duecentosessantadue rintocchi della stessa in memoria delle vittime seguita da discorsi ufficiali, la deposizione di fiori dalle Associazioni di ex minatori presso il Monumento “Alle Vittime” e la visita al cimitero di Marcinelle dove si è svolto un momento di raccoglimento e deposizione  di fiori presso i monumenti  “Ai Minatori”  e  “Sacrificio dei Minatori Italiani”. Ieri sera l’inizio delle commemorazioni una celebrazione eucaristica presso il sito del Bois du Cazier  presieduta da padre Daniel Procureur, decano della regione di Charleroi ."In varie città italiane diverse iniziative per ricordare le vittime della tragedia mineraria di Marcinelle. Una tragedia che listò a lutto come ricorda lo storico Toni Ricciardi nel volume “Marcinelle, 1956. Quando la vita valeva meno del carbone” (Donzelli), più di un terzo delle province italiane, ben 32 tra Nord e Sud. Tra i tanti borghi colpiti, Manoppello (Pescara), che contava appena settemila abitanti e che proprio in Belgio aveva esportato, a partire dal 1946, 325 uomini: quel giorno morirono in 23. E ogni giorno a ricordali è l’unico sopravvissuto, oggi 86enne: Urbano Ciacci, matricola 709 che porta ben visibile sul petto. E ad ogni manifestazione è li, davanti a quella miniera, con una lampada sempre accesa legata alla sua cintura, un caschetto con un piccolo lume, la camicia  e il pantalone del minatore: “li conoscevo tutti e non posso dimenticarli”, ci dice commosso. Luì, originario di Fano, scampò a quella tragedia perché in Italia per sposarsi. Seppe dello scoppio e della morte dei suoi compagni la mattina successiva alla stazione di Milano: insieme alla moglie stava prendendo il treno per fare ritorno in Belgio e seppe la notizia leggendo il giornale: “non ho detto nulla a mia moglie altrimenti lei non sarebbe salita su quel treno”, ci dice raccontandoci di aver lavorato in miniera dal 1954 ai primi anni ottanta. In Belgio è arrivato all’età di 18 anni compiuti ed ha subito lavorato a Marcinelle a oltre 1000 metri di profondità insieme “ai miei compagni che sono morti e ogni giorno vengo a trovare e salutare uno per uno. Lo devo alla loro amicizia”. Ogni mattina prima di andare al lavoro – ci racconta ancora al telefono Urbano invitandoci a visitare il museo nato in quella miniera – davo un bacio ai miei figli. Mi chiedevano il perché, e io rispondevo: non so se ci rivedremo stasera”. (Raffaele Iaria)  

Marcinelle: per Di Maio “resta fortemente impresso nella memoria collettiva dei popoli italiano e belga

8 Agosto 2021 - Roma – “Il sacrificio di Marcinelle resta fortemente impresso nella memoria collettiva dei popoli italiano e belga, e anche dell’Europa tutta, considerate anche le diverse nazionalità delle vittime dell’incidente minerario”. Lo scrive oggi, in un messaggio, il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in occasione del 65° anniversario della tragedia mineraria di Marcinelle, nella quale l’8 agosto del 1956 persero la vita 262 minatori, di cui ben 136 erano cittadini italiani. Il 2021 – ricorda Di Maio – segna anche il 75° anniversario dell’accordo “uomini contro carbone”, siglato nel 1946 tra l’allora neonata Repubblica Italiana e lo Stato Belga. Come ricorda, con “forte impatto, il nome stesso con il quale questo accordo è passato alla storia, si tratta di un’intesa in base alla quale il Belgio si impegnava a cedere all’Italia carbone in cambio di manodopera italiana da impiegare nelle miniere belghe, garantendo così la forza lavoro necessaria. La stessa forza lavoro vittima della tragedia che oggi commemoriamo”. E rivolgendosi al popolo belga il capo della Farnesina esprime vicinanza per la recente alluvione che ha causato 36 vittime:  “una tragedia diversa, ma pur sempre un disastro inaspettato, cui l’Italia con altri Paesi europei ha risposto attraverso aiuti della Protezione Civile, e che ci induce a riflettere sulle conseguenze del nostro comportamento sull’ambiente, la grande scommessa del futuro, così come la ricerca del lavoro era la scommessa del popolo italiano uscito dal Secondo conflitto mondiale”. Per Di Maio il ricordo di Marcinelle è “così sentito e attuale perché rappresenta l’emblema delle conquiste sociali dei lavoratori italiani, così come di quelli europei e di tutto il mondo. La promozione di un lavoro equo, tutelato e sostenibile deve essere oggi più che mai al centro della nostra risposta alle gravi conseguenze economiche e sociali determinate dalla pandemia da COVID-19, risposta che viene fornita dai vari Piani di rilancio nazionali adottati sulla base dei fondi europei, grazie allo sforzo congiunto dei 7 Stati membri che hanno deciso di affrontare uniti l’emergenza globale”. Il sacrificio di quanti, in Italia e all’estero, a Marcinelle o altrove nel mondo, hanno perso la vita “intenti nello svolgere la loro professione o impegnati nelle attività di volontariato e di sostegno, in ogni epoca storica – prosegue il ministro degli esteri italiano -  e quindi anche e con più forza oggi che siamo alle prese con gli effetti di una devastante pandemia, non sarà stato vano se, proprio in questa fase di ripresa, saremo capaci di trasformare le nostre economie e creare opportunità e posti di lavoro per un’Italia e per un’Europa di cui vogliamo sentirci davvero partecipi e orgogliosamente cittadini. Da sempre, il valore del lavoro è stato esaltato da tutti gli italiani che sono emigrati e continuano ad espatriare alla ricerca di nuove e migliori occasioni: per questo, tale altissimo valore costituzionale merita di essere celebrato ogni giorno dalle istituzioni, italiane ed europee, attraverso la garanzia delle giuste tutele e dei giusti riconoscimenti per tutti, tanto a livello economico, che sociale e personale”. Di Maio poi rivolge un pensiero a tutti i familiari delle vittime di Marcinelle, ai familiari di tutte le vittime italiane cadute sul lavoro, ai cari di quanti hanno reso onore all’immagine dell’Italia nel mondo con “il loro impegno e con il loro sacrificio, e continuano quotidianamente a farlo: a tutti costoro rivolgo il mio profondo rispetto, la mia gratitudine e un genuino senso di compartecipazione e vicinanza”.

Marcinelle: il ricordo del Capo dello Stato, Sergio Mattarella

8 Agosto 2021 - Roma – “Desidero rendere omaggio al sacrificio di 262 minatori, tra cui 136 italiani, che sessantacinque anni or sono persero la vita nella tragedia di Marcinelle". Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto rivolgere un messaggio in occasione del 65° anniversario della tragedia di Marcinelle e della 20ª Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Il Capo dello Stato ricorda l’8 agosto 1956 con la tragedia che colpì particolarmente l’Italia: da qui “tragici eventi” l'Europa ha “appreso l'importante lezione di dover porre diritti e tutele al centro del processo di integrazione continentale. Oggi – scrive Mattarella - viviamo una nuova fase di ripresa e ripartenza. L'Unione Europea - edificata sulla base di valori condivisi e di norme e istituzioni comuni - ha saputo trovare in sé energie per aiutare i popoli degli Stati membri nel difficoltoso cammino di uscita dalla pandemia. Gli ambiziosi traguardi che ci siamo prefissati nei piani di rilancio e resilienza non potranno essere raggiunti senza un responsabile sforzo, individuale e collettivo. Quella responsabilità esercitata dai tanti lavoratori italiani che hanno percorso le vie del mondo”. Il pensiero “rispettoso” e di “vicinanza” di Mattarella, in questo giorno, va  “innanzitutto ai familiari di quanti hanno perso la vita sul luogo di lavoro, emblematicamente rappresentati dai parenti delle vittime di Marcinelle” e si augura che questo messaggio raggiunga tutti gli italiani che vivono all’estero  per “ragioni professionali, con sentimenti di viva riconoscenza per il loro contributo e il loro impegno”. (Raffaele Iaria)    

Migrantes ricorda la tragedia di Marcinelle

7 Agosto 2021 - Roma -L’8 agosto 1956 a Marcinelle, in Belgio, un incendio sviluppatosi all’interno della miniera del “Bois du Cazier” uccise 262 minatori di ben dodici nazionalità diverse, tra cui 136 italiani. La miniera di Marcinelle è comunemente riconosciuta come la tragedia legata all’emigrazione italiana. In realtà non fu né la prima né l’ultima, ma è oggi simbolo indiscusso della memoria collettiva italiana per tutti i connazionali morti sul lavoro. Nel 2001, l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha istituito la Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo che si celebra l’8 agosto per ricordare e onorare i tanti italiani che hanno perso la vita lavorando fuori dei confini nazionali. Il 65° anniversario, che ricorre quest’anno, diventa – spiega la Fondazione Migrantes in una nota - l’occasione per rivolgere lo sguardo a una storia che non va dimenticata. Il ricordo e la memoria devono fare da sprone per il costante miglioramento del presente. Come evidenziato dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, la mobilità italiana continua a crescere. Negli ultimi 15 anni il dato si attesta a +76%. Tra chi parte oggi, ben il 40% ha tra i 18 e i 34 anni. Si tratta di giovani alla ricerca di una realizzazione attraverso un’occupazione giusta e strutturale, la cui mancanza è un problema endemico della realtà giovanile italiana. Quando si parla di lavoro, però, non si può non parlare di giustizia e sicurezza sociale per i lavoratori che devono essere accompagnati dalle Istituzioni, sia in Italia che all’estero. Il lavoratore – aggiunge la Migrantes – merita luoghi di lavoro sicuri, trattamenti adeguati e tutele al passo con i tempi. La pandemia sta facendo toccare con mano quanto il mondo del lavoro sia in fermento, quanto velocemente esso possa cambiare con la digitalizzazione e telematizzazione. Ma ci sono altresì settori più tradizionali, dove il rischio continua ad essere alto, come dimostrano i circa 650 mila infortuni che si registrano in Italia ogni anno. A 975 metri di profondità, 65 anni fa, quell'incendio causò lutto e dolore per 262 famiglie: la tragedia rivive attraverso i ricordi dei protagonisti di quei fatti, ogni anno sempre meno numerosi a causa dell’inesorabile trascorrere del tempo. Occorre costruire una memoria collettiva all’altezza di quella tragedia, per non dimenticare aspetti che assomigliano alle tristi pagine attuali di cronaca delle migrazioni. La mobilità umana di oggi, economica e non, ricorda a tutti quanto per l’uomo il movimento sia connaturato all’esistenza felice. Per gli italiani, in particolare, mobilità significa non riscoprirsi migranti, ma trovarsi di fronte a un elemento nazionale strutturale, identitario e complesso.

Marcinelle, Rossini: monito per tenere viva attenzione su lavoro e diritti migranti

8 Agosto 2020 -

Roma - La tragedia di Marcinelle, dove 64 anni fa persero la vita 262 minatori, di cui 132 italiani, è "un richiamo fondamentale che deve farci tenere sempre viva l’attenzione sul lavoro e sui diritti dei migranti”. Lo afferma il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini. “Oggi gli sfruttati e gli ultimi provengono da altri Paesi e le Acli, che sono presenti in sedici stati del mondo, cercano di essere sempre dalla loro parte con i servizi di segretariato sociale e con l’attività associativa”.

“L’impatto del Covid sui dati dell’emigrazione italiana sarà un banco di prova importante rispetto alla salute sociale del nostro Paese. – ha aggiunto Matteo Bracciali, vicepresidente federazione internazionale Acli -. Intanto le reti sociali hanno funzionato bene e, in molti casi, sono riuscite a rispondere alle difficoltà di rimpatrio e di sostegno economico nei casi più difficili”.