(Fonte: SIR/Unicef)
Tag: Comunicazione
Nasce a Messina “Agorà – Spazio Migrante(S)”, una redazione multimediale di giovani comunicatori interculturali
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Leone XIV agli operatori dei media: per la pace serve “una comunicazione disarmata e disarmante”
Nell’8ª edizione del Premio giornalistico “Giuseppe De Carli” una sezione dedicata a comunicazione e migranti
- (Generale), sul tema “Testimoni di speranza in un mondo da aggiustare” collegata direttamente ai temi del Giubileo in corso, guardando al racconto di esperienze di rinascita e di speranza, appunto, nonostante le lacerazioni di un mondo in continuo conflitto ma bisognevole di essere “guarito” e “aggiustato”.
- (Comunicazione e migranti), promossa dall’Associazione in collaborazione con il Comitato “Informazione, migranti e rifugiati” e l’’Associazione ISCOM, sul tema “Rompere gli stereotipi: rifugiati e immigrati si raccontano”.
- (Giornalismo e tradizioni religiose), promossa dall’Associazione in collaborazione con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose” e l’Associazione ISCOM sul tema “Costruire ponti: il ruolo dei media nel racconto delle religioni”.
Leggi il Bando per la nuova edizione del Premio.
-------------------------------------- Per ulteriori informazioni: Valentina Ciaccio - 3397093577 info@associazionedecarli.itMigranti e media: si parla di loro, ma non con loro

“Notizie di contrasto”, il XII Rapporto dell’Associazione Carta di Roma
- Un netto calo dell’attenzione mediatica verso la questione migratoria (contrazione del 40% circa in stampa e Tg prime time). Assenza di eventi che hanno generato picchi di attenzione particolari, come era stato nel 2023 per la strage di Cutro e il decennale del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013.
- La crescita delle voci Economia e Lavoro (11 %) e Società e cultura (18,3%). Incidenti e sicurezza sul lavoro, lotta a lavoro nero e caporalato, dibattito sulla riforma della cittadinanza, razzismo nello sport, episodi di antisemitismo.
- Il tema principale dell’anno è l’accordo tra Italia e Albania sui centri per persone migranti.
Nello Scavo, nuovo presidente dell'Associazione Carta di Roma
Nella stessa giornata, l'Associazione comunica anche l'elezione dell'inviato del quotidiano Avvenire, Nello Scavo, a nuovo presidente: “Attraverso questa scelta si proverà a dare continuità a un lavoro impegnativo importante difficile, stando a fianco ai giornalisti e nello stesso tempo sollecitando tutti i nostri colleghi a prendere coscienza di cosa Carta di Roma significa e di quello che chiede, e di come può essere utile al nostro lavoro di ogni giorno, specialmente per i tanti cronisti sul campo, sul territorio, sul terreno, che sentono la responsabilità di raccontare il nostro tempo attraverso le storie, dando un nome alle persone e ai fatti”.(fonte: Associazione Carta di Roma)

GMCS: saper ascoltare la vita degli altri: di qui passa un nuovo annuncio
Roma - Ascoltate, è l’invito del Papa, ascoltate in profondità. Aprite le orecchie prima di aprire la bocca; farete un’esperienza capace di catturarvi a tal punto che l’ascolto vi sazierà, e scoprirete di non avere più molto di davvero importante da dire. L’ascolto è al centro del Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali numero 56, in calendario domenica prossima. Profeti, apostoli, padri della Chiesa, lo stesso Gesù invitano innanzitutto ad ascoltare, e ad ascoltare con il cuore prima che con le orecchie. Le riflessioni del Papa sono tutte pertinenti, ma a noi spetta compiere un passo oltre, per riconoscere come il materialismo abbia, per primo, compreso quanto sia importante ascoltare.
Mentre tutti ci affannavamo a cercare le 'parole giuste' per comunicare, per annunciare il Vangelo, per convincere, il Mercato ascoltava, lui sì, in profondità. Individuava le paure e i desideri più reconditi e li tramutava in merce. Lo stesso ascolto faceva questa triste fine: gli ascolti, l’audience, stabiliscono il destino di una trasmissione, di un prodotto, di tutto: dall’uomo di spettacolo al politico. Monetizzato, il dono dell’ascolto si tramuta in audience. I like altro non sono che un diverso nome dell’ascolto al soldo del Mercato. E triste sarebbe cadere nel tranello, e decretare il 'successo' di questa o quella esperienza di Chiesa sulla base degli 'ascolti'.
A volte sentiamo uomini e donne di Chiesa lamentarsi di un mondo che 'non ci ascolta'. Cattivo, questo mondo sordo alle nostre parole alate. Ma il mondo, forse, potrebbe allo stesso modo, lamentarsi di una Chiesa che 'non mi ascolta'. Chi ascolta chi? Com’è possibile un dialogo tra chi anela a essere ascoltato, ma non sa o non vuole ascoltare?
C’è chi ritiene che l’ascolto sia superfluo perché 'basta la Parola di Dio'... come se Dio non fosse il Dio dell’ascolto, un autentico fuoriclasse nell’arte di ascoltare. E c’è soprattutto chi investe enormi energie nell’affinare tecniche ed escogitare trucchi al fine di farsi ascoltare, senza dedicare un centesimo delle stesse energie nell’arte dell’ascolto. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda dell’amore. Desideriamo immensamente essere amati ed elaboriamo strategie complesse per renderci amabili. Ma sui modi migliori, autentici e liberanti di amare investiamo molto di meno. Sorge il sospetto che ascolto e amore vadano a braccetto. Che ascolto sarà mai quello di persone per le quali non nutriamo alcun interesse? Persone che riteniamo non abbiano niente di importante da dire perché troppo vuote, troppo diverse, troppo lontane? Persone che ci sono indifferenti, indegne di ascolto?
C’è anche chi considera l’ascolto come un semplice strumento in funzione dell’annuncio della Parola di Dio: in sé, l’ascolto non avrebbe valore. E mentre distrattamente ascolta, la mente già elabora strategie comunicative per conquistare persone o situazioni. Niente di più sbagliato. In realtà l’ascolto è già di per sé un atto ecclesiale. È annuncio del Vangelo. Lo è, se ascoltiamo come Gesù ascoltava ieri e ascolterebbe oggi. L’apostolo, laico o presbìtero, è chiamato a prolungare la presenza di Gesù quaggiù. A replicarne i gesti, le parole e... i silenzi. Ascoltare come farebbe Gesù è già un modo di annunciare il Vangelo. Chi si sente ascoltato, ma sul serio, avverte l’amore di chi lo ascolta. Quell’amore è l’amore di Gesù che lentamente si deposita sull’anima e la libera. Ascoltiamo, dunque, senza troppo preoccuparci di trovare subito le 'parole giuste'. L’ascolto può essere rumorosissimo più di mille parole. (Umbero Folena).