Primo Piano

Bologna, il Rosario nelle lingue di migranti e missionari

29 Maggio 2025 - Si è rinnovata la visita tradizionale dell’Immagine della Madonna di San Luca, alla città di Bologna, nella settimana che precede l’Ascensione, un periodo molto intenso di devozione popolare nella città emiliana, che vede la partecipazione attiva anche di numerosi fedeli immigrati cattolici e anche ortodossi. La serata di mercoledì 28 maggio è stata chiusa in cattedrale con la consueta recita del Santo Rosario in una forma decisamente inconsueta: sono state utilizzate per la preghiera le lingue di numerose comunità di immigrati che abitano nel nostro territorio. Erano presenti infatti rappresentanti delle comunità Migrantes e anche alcune delle religiose di origine straniera che operano come missionarie nelle comunità della nostra diocesi. Mentre tutti rispondevano in italiano, la prima parte dell’Ave Maria è stata recitata in ucraino, arabo, cinese, inglese, polacco, Tagalog, bengalese, swahili, cingalese, tigrigna, tamil, malayalam e brasiliano. Si è pregato particolarmente per la pace in Ucraina e in Terra Santa, ma sono state nominate molte zone del mondo segnate dalla guerra, e sono stati ricordati anche i famigliari lontani dei migranti, i profughi, gli esiliati, i rifugiati, i cristiani perseguitati per la fede, così come gli oltre 51mila bolognesi emigrati all’estero. Al termine, le comunità hanno offerto un canto della loro tradizione alla Vergine Maria invocando la sua protezione. (mons. Juan Andres Caniato - Ufficio Migrantes Bologna)

Il nuovo numero di Migranti Press: “Ero straniero e mi avete accolto”. Da Francesco a Leone, due Papi figli di emigranti

29 Maggio 2025 - È in distribuzione, in Italia e all’estero, il numero 4-5 del 2025 di Migranti Press, il periodico della Fondazione Migrantes. In copertina, l’editoriale “doppio” di S.E. mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei e della Fondazione Migrantes. Per ricordare e ringraziare Francesco per il suo magistero e il suo servizio alla Chiesa, e per accogliere papa Leone XIV. In evidenza, l’intervista ad Alba Lala, segretaria generale del Coordinamento nazionale delle nuove generazioni italiane (Conngi), una delle anime del comitato promotore dell’imminente referendum sulla cittadinanza; e il nostro viaggio dentro il volontariato giovanile in Italia, in particolare tra coloro che cercano esperienze di servizio con e per i migranti: cominciamo con le proposte di ASCS, l’Agenzia scalabriniana per la cooperazione allo sviluppo. E, ancora. L’esperienza di giornalismo al femminile di “Donne senza frontiere”. L’intervista al prof. Andrea Bassi che racconta genesi e motivazioni della ricerca AVIS – “Il dono che include” – sul rapporto tra cittadini di origine straniera e agire solidaristico. La spinta del tema della prossima Giornata del migrante e del rifugiato sul sentiment positivo verso il Giubileo. La scheda sull’Albania della nostra rubrica “Paesi sicuri?”. Italea, il programma di “viaggi delle radici” per italiani residenti all’estero e italo-discendenti. L’arte come “spazio accogliente” di vita, culture e religioni: l’esperienza di Bottega d’Arte. E, infine, le nostre rubriche (Norme e giurisprudenza, Brevi e Segnalazioni – Libri, Cinema, Arte, etc).

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Roubaix, la missione cattolica italiana compie 100 anni

29 Maggio 2025 - La missione cattolica italiana di Roubaix, nella diocesi di Lille in Francia, compie 100 anni. Domenica 1° giugno, i festeggiamenti sono stati conclusi da una messa solenne nella chiesa di Saint Martin, presieduta dall'arcivescovo di Lille, S.E. mons. Le Boulc’h. Tra i concelebranti era presente anche il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. Dopo la messa, c'è stato un momento di incontro con gli italiani della diocesi. La festa di domenica a Roubaix è stata preceduta sabato 31 maggio da una messa alla missione cattolica di Valenciennes, presieduta da mons. Felicolo.

(aggiornato il 3 giugno 2025)

[caption id="attachment_59997" align="aligncenter" width="1024"] Mons. Felicolo (a sinistra) a Roubaix per i 100 anni della Missione[/caption]  

Referendum e cittadinanza, CEI: “Integrare nella pienezza dei diritti coloro che condividono i medesimi doveri e valori”

28 Maggio 2025 - Quello che serve urgentemente al Paese, come hanno ricordato ancora una volta i vescovi italiani alla fine del Consiglio episcopale permanente straordinario di martedì 27 maggio, è senza dubbio una riforma complessiva della legge 91/1992 sulla cittadinanza. Il prossimo referendum dell'8 e 9 giugno - che mira solo a ridurre da 10 a 5 anni i tempi per poter presentare la richiesta - appare in ogni caso un'occasione per cominciare ad adottare "una visione larga che eviti mortificazioni della dignità delle persone" e per "integrare nella pienezza dei loro diritti coloro che condividono i medesimi doveri e valori". Come aveva scritto su Migranti Press lo scorso mese di marzo S.E. mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della CEMi e della Fondazione Migrantes, "votare il referendum sulla cittadinanza significa esercitare il diritto a modificare una legge che non aiuta a costruire l’Italia di domani", perché "non si può lasciare fuori dalla città – oggi con un’attesa fino anche a 14 anni, per motivi burocratici, mentre negli altri Paesi europei l’attesa media è di sette anni – chi lavora, studia, si sposa, ha un figlio in Italia". [caption id="attachment_59692" align="aligncenter" width="1024"]Cei Roma 27–5-2025
Cei
Consiglio permanente straordinario
Ph: Cristian Gennari/Siciliani[/caption]

Gli occhi di Aziz. Il metodo e lo spirito della Cooperativa Sophia

27 Maggio 2025 - Entro nel cantiere – siamo nella zona Ardeatina, nella periferia di Roma – mentre Aziz e altri colleghi stanno lavorando alla pulitura dei filtri di un macchinario. Il suo responsabile lo fa chiamare in un piccolo container lì accanto. Entra, chinandosi un poco sotto la porta dell’ufficietto, e guarda i presenti un po’ sorpreso, guardingo: forse intuisce e spera, forse teme qualcosa di spiacevole. “In questa busta – è Marco Ruopoli, il presidente della cooperativa Sophia, che rompe il silenzio – c’è una lettera che dice che hai i documenti. Hai ottenuto la protezione speciale”. Aziz non ci crede, scuote la testa, dice qualche parola confusa. Usciamo e ci mettiamo in cerchio, ora ha realizzato, si commuove, ma sorride, un sorriso che è un abbraccio. Sono di fronte a lui. Alza la testa e incrocia il mio sguardo: “Non so chi tu sia, ma ricorderò per sempre il tuo viso. Perché sei l’angelo di questa notizia”. Mi sento in imbarazzo. Ma grato di poter condividere in una mia giornata qualsiasi la gioia di una giornata speciale, specialissima, di un’altra persona. Sono l’ospite di un mattino, ma mi sento per un istante anche io parte della sua storia, di questa storia. Possiamo chiamarlo “il metodo Sophia”: lavorare insieme ad altri per scoprire ciascuno la propria dignità e il proprio posto nel mondo, condividendo la vita quotidiana. “Questa sentenza è il prodotto di un percorso durato sette anni, e di qualcuno che nel mentre ti accompagna passo passo”, spiega Ruopoli. “In questo piccolo traguardo suo, c’è il cuore del lavoro di Sophia con i migranti: l’accompagnamento, il lavorare con loro su vari livelli, il tempo. Ci vuole veramente una pazienza incredibile per arrivare a giorni come questo, per noi e per loro”. Aziz ora scalpita per tornare subito in Senegal, ma deve attendere il documento. D’altra parte, avendo già un contratto di lavoro con la cooperativa, può passare direttamente a un permesso di soggiorno da lavoro. “Eppure, in questi sette anni ci sono stati momenti veramente difficili da gestire. Un giorno, due anni fa, mi arriva un suo messaggio sul telefono: voleva una mano per tornare in Africa. Se fosse partito, avrebbe perso tutto. E allora lì, insieme, a rimotivare, a lavorare”. La cooperativa Sophia – attualmente 12 soci e 24 collaboratori, con un’età media di 24 anni – grazie al sostegno di fondazioni private e bancarie e della Conferenza episcopale italiana, nei suoi oltre 12 anni di attività ha sviluppato progetti in più ambiti: educazione sul tema della migrazione nelle scuole di Italia e Senegal per più di 20.000 studenti; dal 2023, formazione a distanza per ragazzi e ragazze di 11-18 anni a rischio di dispersione scolastica, appartenenti alle famiglie dello spettacolo viaggiante (questi due progetti, in particolare, sono sostenuti dalla Fondazione Migrantes); e poi, un percorso personale di accompagnamento dei giovani nel mondo del lavoro, che finora ha coinvolto più di 150 giovani; infine, la formazione ai mestieri artigianali, in particolare al mestiere edile, elettrico e idraulico, e un accompagnamento personale per 200 giovani italiani e migranti. Progetti che sono collegati a vari servizi che Sophia, che è anche un’impresa sociale, mette poi sul mercato: dal lavoro che fa Aziz, ai servizi di manutenzione per condomini e parrocchie. Ma come è nata la cooperativa Sophia? “Facevo la tesi in economia – racconta Ruopoli – e iniziai a orientarla sulla realtà che vivevo in quel momento. Avevo deciso di avviare un’attività di affissione, e cinque, sei giorni dopo, bussò alla porta un candidato minore a sindaco di Roma e chiese se potevo dargli una mano con la campagna elettorale: era proprio il succo della mia tesi. In quei giorni avevo incontrato al semaforo Dullal, misi insieme i pezzi del puzzle, e scoprii che potevo far lavorare non uno ma 30 ragazzi migranti. Da lì poi è nata Sophia”. [caption id="attachment_59637" align="aligncenter" width="300"]Sophia Dullal e Marco.[/caption] La Fondazione Migrantes è stata la prima a crederci: “Ebbi modo di entrare in contatto con mons. Perego. Gli raccontai quello che facevamo coi migranti – che all’inizio era pulire i condomini e attaccare i manifesti – e lui mi invitò a mandare un progetto, che poi fu finanziato. Ed eccoci qui”. La cooperativa è nata nel 2013 con 4 soci e all’inizio è stata dura. Poi, paradossalmente, lo sviluppo più significativo è avvenuto in tempo di Covid: “Non potendo lavorare nei servizi, abbiamo iniziato a ragionare sulle aree di lavoro. Nel terzo settore sono molto importanti amministrazione e rendicontazione, progettazione e comunicazione. Sono cose che in qualche modo avevamo sempre fatto, ma se volevamo sopravvivere dovevamo strutturarci un po’. In quel periodo lo Stato si faceva da garante su prestiti a tasso bassissimo, un prestito che tuttora stiamo pagando. E ci siamo detti: ‘va bene, prendiamo questo prestito, investiamolo sulle persone e iniziamo a tirare su le aree di lavoro’. E nel 2020 in poco tempo siamo diventati da 10 a 29 tra soci e collaboratori”. Ora Sophia sta vivendo una nuova sfida interna dovuta a una fase di crescita. Ed è dunque un tempo di verifica anche del cammino spirituale, di ispirazione ignaziana, che gran parte dei soci e dei collaboratori condividono, e che li ha fatti incontrare. Si tratta probabilmente del nucleo dell’esperienza di Sophia, e del modo di procedere e di vedere il lavoro: “Non ci siamo neanche scelti tra di noi, ma un passo alla volta camminando siamo diventati compatibili anche come logica”. Un’esperienza sorgiva molto forte che però non ha impedito di coinvolgere sul piano pratico, attraverso il lavoro, anche persone di religione musulmana e induista, o non religiose. “Noi puntiamo a far scoprire a ciascuno quello che può fare meglio e a farglielo sperimentare. È una sfida molto grande e complessa. Ma quando, a scelte fatte, ti resta gioia e pace nel cuore, è un segno buono, no?”. (Simone Sereni)

L'articolo è stato pubblicato sul numero 3 2025 di "Migranti Press".

Sophia

Roma, Coop. Sophia: “Da studenti a protagonisti. Come scelgo il mio futuro”

27 Maggio 2025 - Il 29 maggio 2025, presso l’Auditorium della Tecnica (zona EUR, Roma), si è tenuto “Da Studenti a Protagonisti”, l’evento conclusivo dei progetti educativi della Cooperativa Sophia nelle scuole, dove studenti italiani, dello spettacolo viaggiante e senegalesi presenteranno la loro risposta alla domanda: “Come scelgo il mio futuro?”. Presente anche il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. Per la prima volta, sono stati gli studenti a raccontare in un unico evento la missione comune dei progetti nelle scuole sulla migrazione, per l’orientamento professionale e per la prevenzione dell’abbandono scolastico della Cooperativa Sophia, che dal 2014 hanno coinvolto più di 22.000 studenti: guidare gli studenti a riconoscere dentro di sé un valore fondamentale per costruire il futuro che desiderano. “Il lavoro nelle scuole ha dato agli studenti la possibilità di mettersi in gioco con i loro talenti.” Dice Marco Ruopoli, presidente della Cooperativa Sophia. L’evento è stato un susseguirsi di flash mob, cortometraggi, numeri circensi e project work realizzati dagli studenti di 15 scuole per percorrere con lo spettatore il viaggio tra paure, limiti, interrogativi, desideri e sogni che li ha portati a sviluppare una nuova consapevolezza sul tema della scelta. Di fronte ad una platea di 700 studenti, il Liceo Enriques di Ostia ha presentato i frutti del dialogo interculturale che ha portato avanti con gli studenti del Collège Sacré-Coeur di Dakar. Il Liceo Cannizzaro di Roma un flash mob che dà voce alle paure sul futuro dei giovani. Gli studenti dello spettacolo viaggiante hanno portato numeri di contorsionismo e verticalismo per raccontare la scuola dalla loro prospettiva. Fra le attività svolte dalla cooperativa, c’è infatti  il servizio di scuola itinerante, svolto anche in collaborazione con la Fondazione Migrantes, che aiuta i ragazzi circensi o giostrai, costretti a spostarsi e a cambiare frequentemente città e scuole. A raccontare la scuola itinerante è stata la responsabile per Sophia, Federica Pennino. “La scuola – ha spiegato – non è il pezzo di carta conseguito, ma è la scelta di arricchirsi a livello personale. In questi anni ho accumulato relazioni con i ragazzi, i genitori e gli insegnanti che ci ha portato a un lavoro costruttivo”. "Da Studenti a Protagonisti" è un’iniziativa che racchiude i frutti del lavoro svolto con i progetti educativi nelle scuole realizzati con il sostegno del Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del consiglio dei ministri, della Fondazione Cattolica Verona, di Impresa sociale Con i bambini e della Fondazione Migrantes – CEI e del Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, nell’ambito del progetto Insieme per il futuro.

➡ Su "Migranti Press" 3 2025 abbiamo raccontato l'esperienza della Coop. Sophia.

(aggiornato il 30 maggio 2025)

Referendum sulla cittadinanza. A Firenze un incontro sulle “ragioni del sì”

27 Maggio 2025 - Giovedì 29 maggio, alle 17,45, nella Sala Teatina (via dei Pescioni, 3 - Firenze), si terrà un incontro-dibattito in vista del Referendum sulla cittadinanza dell'8-9 giugno dal titolo «Le ragioni del sì». All'incontro, promosso da numerose realtà fiorentine, tra cui Caritas, Acli, Meic, Migrantes Toscana, Centro Internazionale Studenti, Opera per la Gioventù e Fondazione La Pira, intervengono:
  • Massimo Carli, costituzionalista, già difensore civico regionale;
  • Sara Vatteroni, direttrice regione Toscana della Fondazione Migrantes;
  • Marzio Mori, direttore Caritas Firenze;
  • Bernardo Marasco, segretario Cgil Firenze;
  • Andrea Tognetti, presidente Acli Firenze;
  • Giovanni Lattarulo, Associazione Rosa Bianca;
  • Enzo Ciacioli, presidente Meic Firenze.
Introduce i lavori Maurizio Certini, Centro internazionale studenti Giorgio La Pira.

Milano-Bicocca, “La cittadinanza italiana: passato, presente e futuro tra riforme e referendum”

26 Maggio 2025 - Cosa significa il concetto di cittadinanza? Chi ne ha diritto? Qual è la situazione attuale in Italia per la richiesta di tale status e soprattutto, quali sono gli scenari possibili, in vista dell'imminente referendum? Per chiarire e discutere su queste tematiche, i Dipartimenti di Giurisprudenza (school of Law) e di Sociologia sociale e ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca promuovono il convegno di studi “La cittadinanza italiana: passato, presente e futuro tra riforme e referendum”, che si terrà il 30 maggio 2025, ore 9.30, presso l’Ed. U7 – Civitas. Introduce, coordina e conclude i lavori Paolo Bonetti, professore di diritto costituzionale e pubblico nell’Università di Milano-Bicocca e docente di diritto degli stranieri. Intervengono:
  • Delfina Licata, sociologa delle migrazioni, Fondazione Migrantes (Conferenza episcopale italiana) e curatrice del Rapporto italiani nel mondo;
  • Claudio Panzera, professore di diritto costituzionale e pubblico nell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e vicedirettore del Centro di ricerca sulle cittadinanze (CERIC);
  • Giulia Perin, avvocata del foro di Roma, Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI);
  • SiMohamed Kaabour, consigliere comunale di Genova, docente di arabo e educazione civica al liceo linguistico internazionale Deledda, CoNNGI – Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane, IDEM network.
Segue un dibattito. La partecipazione è libera e gratuita. Sono invitati, in particolare: studenti, dottorandi, docenti, avvocati, assistenti sociali, educatori, giornalisti e associazioni.

👉 Per partecipare da remoto cliccare qui – password: cittadinanza

I cattolici siro-malabaresi di Roma insieme per celebrare san Kuriakose (Ciriaco) Elias Chavara

23 Maggio 2025 - Domenica 25 maggio le otto comunità di cattolici siro-malabaresi di Roma hanno celebrato la festa di san Kuriakose (Ciriaco) Elias Chavara presso la Chiesa parrocchiale del Santo Volto di Gesù alla Magliana. Ha presieduto la celebrazione eucaristica mons. Stephan Chirappanath, visitatore apostolico per i fedeli siro-malabaresi in Europa.

(aggiornato il 26 maggio 2025)

 

Srilankesi in Italia: la festa di Nostra Signora di Madhu a Roma

23 Maggio 2025 - Come ogni anno, l’ultima domenica del mese di maggio ha visto la comunità cattolica dello Sri Lanka di Roma celebrare la festa dedicata a Nostra Signora di Madhu presso la parrocchia di Santa Maria dei Pellegrini all’Infernetto (Roma). La solenne celebrazione eucaristica che si è svolta domenica 25 maggio è stata presieduta dal cardinal Malcolm Ranjith, arcivescovo metropolita di Colombo. Insieme a lui, don Sanjeewa Mendis, coordinatore nazionale per gli immigrati cattolici dello Sri Lanka in Italia, mons. Neville Perera, cappellano per la comunità srilankese di Roma e numerosi sacerdoti srilankesi che vivono e studiano in vari atenei pontifici a Roma. La festa della comunità srilankese di Roma è stata arricchita quest’anno da 42 tra prime comunioni e cresime. Durante l’omelia il card. Ranjith ha invitato i giovani che hanno ricevuto per la prima volta il sacramento dell’Eucarestia a ricevere, comprendere e accettare la trasformazione d’amore che Gesù chiede e porta a ognuno di noi con questo straordinario sacramento. Il messaggio principale dato ai cresimandi è stato: «Fissando lo sguardo a Gesù crocifisso accettate i sacrifici che dovrete fare in nome della vostra fede e siate testimoni del Vangelo». «Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi; questo invito del Signore che abbiamo letto nel vangelo di Giovanni non deve sfuggirci mai di mente, specialmente ai giorni d’oggi dove la società soffre a causa dell’egoismo umano» ha concluso il prelato rivolgendosi ai numerosi fedeli presenti. Augurando a tutti una buona festa, mons. Neville ha ringraziato l’arcivescovo per la sua presenza e disponibilità a rendere unica la festa. Un ringraziamento speciale anche a don Sanjeewa Mendis, coordinatore nazionale e vice-cappellano della comunità Srilankese a Roma, che con i tanti volontari ha organizzato la celebrazione eucaristica e la festa. Dopo la Santa Messa i festeggiamenti sono continuati con il pranzo comunitario e un momento di musica e svago. Numerosi sono stati anche i cari amici italiani che hanno partecipato all’evento. (Riccardo Nelumdeniya)

(aggiornato il 26 maggio 2025)

A Genazzano (RM), la Festa della Madre del Buon Consiglio, patrona degli albanesi

22 Maggio 2025 - Il 25 maggio a Genazzano (RM), il Coordinamento nazionale della pastorale dei cattolici albanesi in Italia, guidato da don Anton Kodrari, con l'ausilio della Fondazione Migrantes  e in collaborazione con la Conferenza episcopale albanese, organizza la Festa della Madre del Buon Consiglio, patrona del popolo albanese. Il programma, con inizio dalle ore 10, oltre ai saluti istituzionali, prevede una serie di testimonianze e riflessioni. Verrà data lettura del messaggio paterno inviato dall'archimandrita Donato Oliverio, vescovo eparchiale di Lungro degli italo-albanesi . Alle ore 11,30 è prevista la processione nelle strade di Genazzano, con la statua della "Madre del Buon Consiglio" caricata sulle spalle di ragazzi albanesi in costumi nazionali e accompagnata da petali di rose, gettati dalle finestre dei genazzanesi. Al termine la celebrazione eucaristica, presieduta dal presidente della Conferenza episcopale albanese, S.E. mons. Gjergj Meta. Dopo un pranzo condiviso, il pomeriggio sarà animato da un programma artistico nel Parco degli Elcini. Il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, ha inviato a don Kodrari un messaggio di ringraziamento per il suo lavoro e di saluto grato a tutta la comunità albanese e a S.E. mons. Kulli: "Una delle letture del tempo pasquale presa dagli Atti degli Apostoli ci parla di una comunità dei discepoli perseverante nella preghiera e in piena comunione tra loro. Questo è il mio augurio per voi nella Festa della Madonna del Buon Consiglio, quello che possiate diventare sempre più comunità cattoliche albanesi che pregano, si sostengono, testimoniano con coraggio la propria fede volendo bene a tutti (poveri, profughi, anziani soli, ecc.). Grazie per quello che siete e per quello che fate".

Info: Koordinimi Kombëtar i Pastoralit të Katolikëve Shqiptarë në Itali. (aggiornata il 26 maggio 2025)

Programma Festa Madonna Buon Consiglio albanesi

A Santa Croce sull’Arno (PI) l’incontro nazionale dei cattolici cinesi in Italia

22 Maggio 2025 - Sabato 24 e domenica 25 maggio oltre 300 fedeli delle comunità cattoliche cinesi provenienti da tutta Italia si riuniscono a Santa Croce sull’Arno per rafforzare i legami, pregare insieme e riflettere sulla situazione della Chiesa in Cina. L’evento, itinerante e organizzato dal 2007, si alterna ogni anno in una città diversa; quest’anno torna in Toscana, due anni dopo l’edizione di Prato. Per la Fondazione Migrantes sarà presente il direttore generale, mons. Pierpaolo Felicolo. Alle ore 14.00 di sabato 24 maggio, avrà inizio l’accoglienza presso la tendopoli allestita nei pressi della chiesa di Sant’Andrea Apostolo (via Giovanni Amendola). Alle 16.30 i partecipanti si sistemeranno negli spazi comuni, pronti a prendere posto per la Messa delle 18.00. La serata proseguirà con la cena alle 19.30, seguita da uno spettacolo culturale alle 20.30: un’occasione per condividere tradizioni e storie di fede. Il programma del primo giorno si chiuderà con un momento di preghiera e ritiro spirituale nella tendopoli alle 22.30. Domenica 25 maggio, il raduno riprenderà presto: colazione alle 7.00, preghiera di gruppo e foto ricordo alle 9.00, quindi processione e Rosario alle 9.30. Alle 11.00 sarà celebrata la Messa nella collegiata di San Lorenzo (via Ciabattini), seguita dal pranzo comunitario e dai saluti finali attorno alle 12.00. https://youtu.be/Q8ANhN65fh0?si=k37k2nzkV5O2whJR   Organizzato in corrispondenza della Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina istituita da papa Benedetto XVI nel 2007, questo incontro annuale offre a una comunità di circa 284.000 cinesi residenti in Italia (la quarta più numerosa tra i cittadini extra-UE) un momento di sostegno reciproco e di riflessione. Ricordiamo che il 24 maggio si festeggia anche la Madonna di Sheshan, la patrona della Cina.

(Fonte: Diocesi di San Miniato)

- aggiornato il 26 maggio 2025 -

     

«È meglio il carcere del CPR, in Albania non ci torno». Il suicidio di Hamid Badoui a Torino

21 Maggio 2025 - Hamid Badoui, cittadino di origine marocchina di 42 anni, si è suicidato nel carcere di Torino. In Italia da oltre 10 anni, Hamid avrebbe più volte dichiarato al suo avvocato: «È meglio il carcere del CPR, in Albania non ci torno». Come riporta il quotidiano Il Manifesto, era purtroppo caduto in un circolo vizioso di tossicodipendenze e piccoli furti, tra condanne e soggiorni in carcere. "Circa due mesi fa aveva finito di scontare l’ultima pena al Lorusso Cutugno, ma il giorno dopo, siccome i documenti di permanenza erano scaduti, era stato trasferito nel Cpr di Bari, dove è rimasto per tre mesi. Da lì l’Albania, da cui era venuto via dopo che la giudice aveva stabilito l’irregolarità della sua detenzione. Una decisione arrivata «in attesa della definizione di costituzionalità, sollevata negli analoghi giudizi, dalla Corte costituzionale»". Era assistito dal Gruppo Abele di Torino, che ha reso noto che Hamid stava cercando di intraprendere un percorso di riabilitazione e disintossicazione, ma il periodo passato al Cpr in Albania avrebbe “annientato le sue difese emotive”. Molto duro il commento del Tavolo Asilo Immigrazione (Tai), che considera la sua morte "l’effetto diretto di politiche strutturali di segregazione ed esclusione che colpiscono le persone con background migratorio", ricordando che "nei Cpr in Italia e nei nuovi centri in Albania le persone vivono in condizioni degradanti, senza accesso a cure adeguate, in un clima di costante abbandono e assenza di informazioni". Secondo il Tai, "Il modello Albania – promosso dal governo italiano come strumento innovativo di gestione delle migrazioni – esaspera ulteriormente questa logica: strutture extraterritoriali, isolamento geografico, accesso difficoltoso e limitato alle garanzie legali, ostacoli all’accesso al diritto alla salute, detenzione amministrativa diffusa e usata in maniera punitiva, anziché come extrema ratio prevista dal diritto internazionale".

Comunità etniche in Italia: l’incontro dei coordinatori nazionali al Collegio filippino di Roma

21 Maggio 2025 - Si è rinnovato oggi a Roma il periodico appuntamento per i coordinatori nazionali delle comunità etniche in Italia, animato e promosso dalla Fondazione Migrantes. Per la prima volta la riunione non si è tenuta presso la sede della Fondazione, ma è stata ospitata dal Rettore del Pontificio Collegio Filippino, a Roma, che è anche il Coordinatore nazionale dei cappellani etnici filippini in Italia, don Gregory Ramon Gaston. Prima di affrontare i temi all'ordine del giorno, don Gregory ha accolto con attenzione i presenti, introducendoli agli ambienti principali del Collegio, e poi ha offerto una breve presentazione della vita e dell'organizzazione delle comunità cattoliche filippine in Italia - con uno sguardo all'Europa dell'Est -, e delle sfide che i cappellani si trovano ad affrontare in questo momento. Il Coordinatore filippino ha anche condiviso con i confratelli alcuni essenziali spunti meditativi sul loro speciale ministero - "essere ponti", vivere la "speranza agrodolce di dover sempre ricominciare da capo" - e sul ruolo sempre più importante dei laici nell'animazione pastorale dei cattolici migranti in Italia. Il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, ha guidato poi una breve condivisione sugli spunti offerti da don Gregory, sottolineando che l'accoglienza ricevuta dal Coordinatore filippino offre l'opportunità di riflettere sulla bellezza dell'ospitalità e sulla necessità di un sostegno reciproco tra i sacerdoti per poter a loro volta essere di sostegno a chi viene loro affidato. In seguito, mons. Felicolo ha affrontato i temi all'ordine del giorno, in particolare gli aspetti organizzativi del prossimo Giubileo dei Migranti (4-5 ottobre 2025) e dell'imminente Incontro nazionale dei Coordinatori del 19 giugno a Fiesole (FI). Coordinatori etnici

A Porto Empedocle le salme dei due bimbi ghanesi morti di stenti in mare. L’appello di don Aldo Sciabbarrasi

20 Maggio 2025 - Non è certamente la prima volta, purtroppo, che il molo di Porto Empedocle accoglie i corpi senza vita di chi tenta la traversata del Mediterraneo. Questa volta c'erano quattro bare, due di esse bianche. Sono quelle dei bambini ghanesi morti per fame, sete e ustioni durante la traversata verso Lampedusa tra il 7 e il 10 maggio scorso. Di fronte a loro anche le due madri disperate, insieme a rappresentanti delle istituzioni religiose, civili e militari. Le salme sono state poi affidate ai comuni per la sepoltura. I due bambini riposeranno nel cimitero di Favara. I due uomini saranno sepolti a Ribera e a Calamonaci. "Un momento di dolore profondo, di straziante umanità, che non possiamo e non vogliamo più accettare come normalità", ha commentato in una nota il direttore dell'Ufficio Migrantes della arcidiocesi di Agrigento, don Aldo Sciabbarrasi. "Ancora una volta, come Chiesa, diciamo con fermezza che non possiamo rimanere in silenzio di fronte a simili tragedie. Non possiamo accettare che la disperazione di tanti fratelli e sorelle continui a infrangersi contro l’indifferenza e l’inerzia. È urgente e necessario che chi ha responsabilità di governo si impegni concretamente per attivare corridoi umanitari e percorsi sicuri di ingresso regolare per chi fugge da guerre, miseria e persecuzioni in cerca di una vita dignitosa". C'è sgomento e anche rabbia nelle parole del sacerdote: "Quelle bare bianche — che non sono le prime, né purtroppo le uniche — non vogliamo più vederle. Non vogliamo più accogliere salme di chi ha perso la vita per fame e sete. Com'è possibile che nel 2025 si possa ancora morire di fame e sete? Eppure è successo. Perché?" Nelle sue parole c'è poi un richiamo alla Chiesa: "Come cristiani, ci interroghiamo: cosa possiamo fare, concretamente, per fermare questa strage silenziosa?", perché, sottolinea don Sciabbarrasi, "è il tempo del coraggio, della verità, dell’azione. È il tempo di risvegliare la voce della nostra coscienza.
Riflettiamo. Agiamo. Non voltiamoci dall’altra parte". Porto Empedocle

Modena, verso il referendum: “Cittadinanza e migrazione: un futuro da costruire”

20 Maggio 2025 - Nell'ambito degli eventi di preparazione al X Festival della Migrazione "Oltre il mare, oltre i muri" (22-31 ottobre 2025), sabato 24 maggio alle ore 17.30 è in programma a Modena (Sala Verde - Fondazione San Carlo, via San Carlo 5) l'incontro “𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐦𝐢𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: 𝐮𝐧 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞”, organizzato in vista del referendum sulla cittadinanza dell’8 e 9 giugno. Dopo l'introduzione di Alberto Caldana, vicepresidente del Festival della Migrazione, intervengono:
  • Sonny Olumati, co-presidente del Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza. "Fa sentire la propria voce: costruire cittadinanza dal basso".
  • Benedicta Djumpah, Italiani senza cittadinanza. "Identità sospese: le storie degli italiani senza cittadinanza".
  • Veronica Atitsogbe, vicepresidente del Consiglio comunale di Verona. "Cambiare è possibile: cittadinanza, diritti, partecipazione".

Barcellona Pozzo di Gotto (ME): la comunità indiana ha accolto il vescovo di Vijayapuram

20 Maggio 2025 - Domenica 18 maggio, in un clima di fede intensa e profonda gratitudine, la comunità indiana di rito latino di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) ha accolto con gioia mons. Sebastian Thekethecheril, vescovo di Vijayapuram e delegato per le Migrazioni della Conferenza episcopale indiana. Una comunità vivace e radicata nella propria tradizione, che grazie all’insediamento del coordinatore nazionale p. Paul Sunny Fernandez, continua un cammino di fede ancorato alle origini, ma sempre più integrato nel tessuto ecclesiale locale. Un percorso reso possibile anche grazie all’attenzione dell’arcivescovo di Messina, mons. Giovanni Accolla, che – tramite l’Ufficio diocesano Migrantes – ha affidato alla comunità indiana la chiesa dell’Immacolata Concezione. All’arrivo del Vescovo, nella tarda mattinata, la chiesa era già gremita. Colori, sorrisi e abiti tradizionali hanno creato un’atmosfera festosa e carica di emozione. L’offerta di fiori all’ingresso ha espresso tutta la riconoscenza dei presenti per una visita che ha fatto sentire, almeno per un giorno, più vicina la terra d’origine, lasciata con dolore nella speranza di un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie. Mons. Thekethecheril ha presieduto la celebrazione eucaristica, rivolgendo parole di vicinanza e conforto ai suoi connazionali. Con la sensibilità del pastore e la competenza di chi conosce da vicino le fatiche dell’esperienza migratoria, ha ricordato le sfide, le delusioni e le ingiustizie che spesso accompagnano il percorso di chi lascia il proprio Paese. Nell’omelia, ispirandosi al Vangelo del giorno, ha esortato i fedeli a sostenersi a vicenda, a prendersi cura dei più fragili, a vivere una fede concreta e credibile, fondata sull’amore vicendevole. Un amore che – ha ricordato – non può essere interessato o superficiale, ma radicato nell’esempio di Cristo. Prima della benedizione finale, il Vescovo ha rivolto un sentito ringraziamento al direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes per l’impegno nel promuovere un’autentica pastorale dell’accoglienza. Ha poi incoraggiato i presenti a essere testimoni di una fede vissuta quotidianamente, in comunione con la Chiesa locale che li ha accolti come fratelli. Quella vissuta a Barcellona Pozzo di Gotto è stata una domenica di festa, ma soprattutto un segno tangibile della comunione tra la Chiesa di partenza e quella di arrivo. Una comunione che si fa concreta nella collaborazione e nell’accompagnamento dei migranti, per favorire un inserimento pieno e dignitoso nella nuova realtà, sostenendone il cammino spirituale e umano. È questo l’orizzonte verso cui le Migrantes diocesane sono chiamate a orientare, ogni giorno, il proprio servizio pastorale. (diac. Santino Tornesi) [caption id="attachment_59044" align="aligncenter" width="1024"]Mons. Sebastian Thekethecheril Mons. Sebastian Thekethecheril (foto: Ufficio Migrantes Messina)[/caption]

A Verona arriva la Festa dei Popoli

20 Maggio 2025 - Domenica 25 maggio a San Michele Extra, Villa Buri ospiterà la 34a edizione della Festa dei Popoli, organizzata da varie realtà diocesane, tra cui il Centro di Pastorale Immigrati, e dal Comune di Verona. Sarà una giornata ricca di colori e di condivisione, per costruire ponti in un mondo in cui molte popolazioni sono afflitte dalle ostilità delle guerre. L'evento verrà presentato alla stampa martedì 20 maggio alle ore 12.40 nella Sala Arazzi del Comune di Verona (Palazzo Barbieri, piazza Bra) con la partecipazione di don Giuseppe Mirandola (direttore del Centro di Pastorale Immigrati), Matteo Danese (direttore del Cestim), Mirabella Ezenwa per le nuove generazioni e Jean Pierre Piessou, per illustrare il programma e gli ospiti presenti alla Festa. Il programma vedrà l’esecuzione di spettacoli e laboratori di musiche e danze, la possibilità di scoprire la cucina dal mondo e vari manufatti di artigianato. In particolare, alle 12.30 la festa prenderà il via con l’apertura degli stand gastronomici, per poi proseguire alle 14.00 con l’inizio degli spettacoli e la sfilata delle bandiere. La chiusura è prevista alle 19.00. Per salvaguardare l’ambiente è richiesto uno sforzo a tutti i partecipanti, limitando il più possibile l’uso delle auto a favore di altri mezzi più ecologici. Per questo, sarà disponibile anche un servizio navetta attivo dalle 12.00 alle 19.30. La Festa dei Popoli coinvolgerà anche altri luoghi della Provincia con altri due appuntamenti: il 10 maggio a Cadidavid e il 20-21 giugno a Ronco all’Adige. Per maggiori informazioni, scaricare il programma completo o contattare segreteria.migrantes@diocesivr.it, 0458004247.

(Fonte: Diocesi di Verona)

Roma, il Rosario per la pace delle comunità etniche

19 Maggio 2025 - La basilica di Santa Maria degli angeli e dei martiri ha ospitato nella serata del 18 maggio il Rosario per la pace delle comunità etniche di Roma, organizzato dall’Ufficio Migrantes del Vicariato. Ognuno dei 5 Misteri della gloria è stato introdotto da un testo di papa Francesco e guidato nella preghiera da due rappresentanti di altrettante comunità di migranti: cinese, congolese, ghanese, coreana, indiana, eritrea, rumena, srilankese. Ancora, il canto in lingua – a cura, via via, delle comunità filippina, congolese, nigeriana e latino-americana – a scandire i diversi momenti del Rosario. In apertura, l’invocazione alla Vergine in ucraino e la prima parte della preghiera che fu il saluto dell’arcangelo Gabriele a Maria recitata in lingua bengalese e capoverdiana, facendo memoria della risurrezione di Gesù. Quindi, la lettura del brano del Vangelo di Marco ha introdotto al secondo mistero glorioso, quello dell’Ascensione, che prevedeva la preghiera anche per la salvaguardia del Creato. «Il Signore ci chiede anche questa forma di riconciliazione – ha detto cardinale Fabio Baggio, sottosegretario del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale -: quella con l’opera della Creazione». Infatti «per troppo tempo abbiamo abusato della natura e del mondo che il Padre ci ha regalato; ma non ci sarà vera pace fino a che non verranno restaurate buone relazioni in questo ambito», ha sottolineato. Al termine della recita del Rosario, a cui ha preso parte, tra gli altri, anche il vescovo ausiliare Benoni Ambarus, segretario della Commissione episcopale per le migrazioni, l’intervento di don Pietro Guerini, direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano. «Ringraziamo il Signore per averci donato la sua pace oggi con questo momento intenso di preghiera – ha detto -. Grazie poi al cardinale Baggio perché ci ha manifestato la sua saggezza per il dono della pace e a tutti coloro che hanno reso possibile questo Rosario, oltre che a tutte le comunità con cui ci diamo appuntamento al 4 e 5 ottobre per il Giubileo dei migranti». Infine, il monito di Guerini affinché «continuiamo a pregare e a lavorare per la pace guidati dai nostri pastori, in primo luogo il Papa, sulla via dell’amore e dell’unità».

(fonte: RomaSette)

“Popoli in cammino, senza diritto d’asilo”. A Palermo la presentazione del Report della Fondazione Migrantes

16 Maggio 2025 - L'ufficio Migrantes della arcidiocesi di Palermo ha organizzato una presentazione del Report "Il Diritto d'asilo 2024" il 22 maggio 2025, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso l'Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Palermo (via Maqueda, 172). L'evento è realizzato in collaborazione con Caritas diocesana, Ufficio diocesano per l’università e la cultura, Ufficio per la pastorale della scuola, Ufficio per le comunicazioni sociali e Ufficio per la pastorale dell’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Introduzione e moderazione Mario Affronti e Luca Polello (Ufficio Migrantes di Palermo) Intervengono:
  • Cristina Molfetta, Fondazione Migrantes, co-curatrice del Report. "Popoli in cammino...senza diritto d’asilo"
  • Aldo Schiavello, direttore del Centro di Ateneo-Migrare-Unipa. "Università e migrazione: cosa è giusto fare".
  • Diallo Moussa "L'accoglienza fa la differenza".
  • Angela Errore, Casa dei diritti del Comune di Palermo. "La rete palermitana sull’asilo".
  • Luca Casarini, Mediterranean saving humans. "Il Mediterraneo ed il Vangelo oggi".
Conclude: S. E. mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e membro della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei (CEMi). Report a Palermo