Tag: Mobilità umana e migrazioni

Migrantes: da oggi il corso di formazione “linee di pastorale migratoria”

3 Luglio 2023 - Roma - Provengono da 30 diocesi italiane e da alcune Missioni Cattoliche Italiane in Europa i circa 50 sacerdoti e laici che parteciperanno, da oggi pomeriggio al 7 luglio, al corso di formazione “Linee di pastorale migratoria” promosso dalla Fondazione Migrantes a Roma presso Villa Aurelia. Il Corso è rivolto ai direttori diocesani Migrantes di nuova nomina, ai missionari italiani all’estero, ai nuovi coordinatori nazionali e cappellani etnici e agli operatori pastorali dello Spettacolo viaggiante e dei Rom, Sinti e caminanti. Una settimana intensa che vedrà anche la presenza, domani, martedì 4 luglio, del segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, l’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, che presiederà una liturgia eucaristica animata da un gruppo cattolico filippino. Al corso, che sarà introdotto dal direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, sono previsti molti interventi sulla pastorale migratoria in Italia e molte testimonianze dai diversi territori. A concludere il presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego. (Raffaele Iaria)

Migrantes: mons. Pierpaolo Felicolo nuovo direttore generale

22 Settembre 2022 - Roma - E' mons. Pierpaolo Felicolo il nuovo Direttore generale della Fondazione Migrantes. La nomina è arrivata oggi dal Consiglio Permanente della CEI che si è riunito a Matera dal 20 al 22 Settembre. Mons. Felicolo sostituisce don Gianni De Robertis che ha guidato l’organismo pastorale della Cei dal 2017 ad oggi. Mons. Felicolo, della diocesi di Roma, è nato il 15 gennaio 1961 ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. Molti gli incarichi ricoperti durante il suo ministero: dai gruppi giovanili, agli Scout, ai gruppi di catechismo per fanciulli e adulti, alla scuola della Parola con gli anziani. Dal 1998 è impegnato nella pastorale Migrantes della diocesi di Roma che, dal 2010, guida come direttore e dal 2011 anche come Incaricato della Commissione regionale Migrantes della Conferenza Episcopale Laziale. Dal 2013 fa parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Migrantes e negli ultimi anni è stato assistente di Api-Colf della provincia di Roma. Negli anni ha lavorato nella pastorale dei campi Rom della diocesi di Roma organizzando doposcuola per bambini, assistenza e sostegno a numerosi nuclei familiari. “Ringrazio i Vescovi italiani per la fiducia accordatami”, sono state le sue prime parole: “mi auguro di continuare ad essere vicino a tutto il mondo della mobilità contribuendo in prima persona alla costruzione di un futuro diverso per e con i migranti. Veniamo da anni difficili. La pandemia e la guerra ancora in corso a un passo da casa, insieme ai tanti conflitti che ci sono ancora nel mondo, hanno provocato grandi cambiamenti e profonde fragilità. Ci attende un grande lavoro a cui oggi guardo con impegno contando sulla collaborazione di tutti gli organismi istituzionali e pastorali e della grande famiglia Migrantes in Italia e all’estero”. A don De Robertis va il ringraziamento della Migrantes per il lavoro svolto.  Al nuovo Direttore generale vanno le felicitazioni del presidente, S.E. Mons. Perego e di tutta la Fondazione Migrantes con l’augurio di proseguire e sviluppare il lavoro fecondo di chi l’ha preceduto e con l’assicurazione che da quanti, a vario titolo, sono impegnati nella Migrantes, avrà la più ampia collaborazione. ​  

Festival Giornalisti del Mediterraneo: dal 7 la 14° edizione

5 Settembre 2022 - Otranto - La guerra e le sue implicazioni umane, sociali, economiche, la cronaca ma anche l’analisi di un conflitto scoppiato nel cuore dell’Europa.  Se ne parlerà nella quattordicesima edizione del Festival dei Giornalisti del Mediterraneo, in programma dal 7 al 10 settembre prossimi a Otranto, città costiera del Salento che per storia e posizione geografica è ponte ideale per unire i popoli del Mediterraneo. Nel corso dei quattro giorni verranno affrontati anche i temi da sempre cari al Festival: la tutela dei minori, l’accoglienza, il dialogo, la solidarietà, il ruolo della diplomazia internazionale nel processo di pace fra i popoli, ma anche la crisi energetica, la tutela ambientale, la sostenibilità. A promuovere come sempre la riflessione sui temi che animano il dibattito internazionale opinionisti, esperti, rappresentanti del mondo delle istituzioni che si confronteranno nei dibattiti e nei workshop in programma nei primi tre giorni del Festival. L’ultima giornata, invece - quella del 10 settembre - sarà dedicata alla consegna dei premi “Caravella del Mediterraneo”, riconoscimento ispirato alla capacità del “Mare Nostrum” di mettere in relazione Oriente e Occidente, popoli e culture, religioni e linguaggi. Tra i premiati Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede.

Papa Francesco: non si venga discriminati per la fede

5 Gennaio 2022 - Città del Vaticano - "Discriminazione e persecuzione religiosa" è il tema dell’intenzione di preghiera per questo mese di gennaio diffusa attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa. "Come può essere che attualmente molte minoranze religiose subiscano discriminazioni o persecuzioni? Come permettiamo, in questa società tanto civilizzata, che ci siano persone che vengono perseguitate semplicemente perché professano pubblicamente la propria fede? Non è soltanto inaccettabile: è disumano, è una follia" dice papa Francesco nel video di presentazione dell’intenzione di preghiera. "La libertà religiosa non si limita alla libertà di culto, ovvero al fatto che si possa avere un culto nel giorno prescritto dai propri libri sacri, ma ci fa valorizzare l’altro nella sua differenza e riconoscere in lui un vero fratello" continua il Pontefice, "Come esseri umani, abbiamo tante cose in comune da poter convivere, accogliendo le differenze con la gioia di essere fratelli. E una piccola differenza, o una differenza sostanziale com’è quella religiosa, non offuschi la grande uniformità di essere fratelli, la grande unità dell’essere fratelli. Scegliamo il cammino della fraternità. Perché o siamo fratelli o perdiamo tutti". "Preghiamo – sono le parole conclusive di Bergoglio – perché tutte le persone che subiscono discriminazione e persecuzione religiosa trovino nelle società in cui vivono il riconoscimento e la dignità che nasce dall’essere fratelli e sorelle".    

Carta di Roma: oggi la presentazione del Rapporto annuale

15 Dicembre 2021 - Roma - Sarà presentato oggi pomeriggio a Roma, presso la sede della Stampa estera, il IX Rapporto Carta di Roma “Notizie ai margini”. Interverranno Carlo Bartoli, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti; Giuseppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana; Daniele Macheda, Segretario USIGRai; Maarten von Aalderen (Presidente Associazione della Stampa Estera in Italia), i ricercatori Giuseppe Milazzo e Chiara Zanchi, Ilvo Diamanti, Professore Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"; Elena Capparelli, Direttrice RaiPlay; Trantafillos Loukarelis, Direttore UNAR; Rahel Saya, Giornalista; Marco Tarquinio, Direttore Avvenire; Trisha Thomas, Giornalista; Andrea Vianello, Direttore Gr e Radio Uno Rai e Giorgio Zanchini, Giornalista e conduttore. A moderare l'incontro Valerio Cataldi (Presidente Carta di Roma) e Paola Barretta (Coordinatrice Carta di Roma).  

I presepi, le fontane e le chiese si illuminano di verde solidarietà

15 Dicembre 2021 - Milano - La lanterna verde appesa e accesa sopra il portone d’ingresso della chiesa, mentre sul sagrato prende vita un presepe a grandezza naturale molto particolare: le figure della Natività sono statue che impersonano migranti. La stalla di Betlemme diventa così una tenda di fortuna, Giuseppe e Maria sono avvolti nelle coperte argentate che di solito si usano per soccorrere e scaldare i migranti; non ci sono il bue e l’asinello, ma per scaldarsi c’è un fuocherello da campo con una pentola rimediata alla bell’e meglio per cucinare. Nessuna pecorella, ma l’immagine di un cane, «perché è più facile che sia questa la scena che si incontra tra i migranti bloccati ai confini», raccontano gli allestitori del particolare presepe. Ovvero, i parrocchiani di San Bartolomeo della Beverara di Bologna. «L’idea è venuta da loro», conferma il parroco, don Maurizio Mattarelli. C’è chi la accende a ore, chi tutte le sere e chi ancora nei luoghi della sofferenza, della cura e del dolore. Negli edifici pubblici e in case private. O ancora, come ha fatto Lerici, all’ingresso del porto, su iniziativa della Società Marittima di Mutuo Soccorso. Si allunga, giorno dopo giorno, l’elenco di chi ha accolto l’appello di Avvenire. Le luci della speranza si sono così accese, oltre che sul portone d’ingresso della chiesa bolognese anche, nei giorni scorsi, nelle vie del centro di San Casciano, nel Fiorentino o a Imola, dove la Cgil, nel ruolo di promotori della campagna 'Io accolgo', invita tutti a fare insieme un gesto simbolico. «Accendiamo alle finestre una lanterna verde, come simbolo di solidarietà e accoglienza per i migranti bloccati a tutte le frontiere d’Europa». Altrettanto ha fatto il Comune di Cascina, nel Pisano, dove, riprendendo anche l’invito del vicepresidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, il sindaco Michelangelo Betti, fra le diverse altre iniziative in occasione della Festa della Toscana ha lanciato il segnale di solidarietà. «Abbiamo deciso di illuminare, oltre al Municipio con i colori della bandiera della Regione, anche il Palazzo Pretorio di verde, come le lanterne che illuminano le case al confine della Polonia per ospitare i profughi in arrivo da oltre confine, dalla Bielorussia. Per lanciare un ulteriore messaggio – ha spiegato Betti – l’illuminazione verde andrà avanti per alcuni giorni, per ricordare che nel mondo c’è bisogno di maggior giustizia e di maggior giustizia sociale». Anche la Cisl Emilia-Romagna aderisce alla campagna promossa da Avvenire: le sue strutture sono chiamate ad esporre una lanterna o luce verde, in un luogo visibile interno e esterno. Invito allargato agli iscritti per le loro case, alle istituzioni, alla comunità politica, economica e sociale. «Mentre continua la campagna Iscos, Cisl e Anolf 'I walk the line. Presidi di solidarietà lungo la rotta balcanica', vogliamo unirci simbolicamente a questa ennesima battaglia per i diritti umani e per la garanzia del diritto d’asilo, con un piccolo ma importante segno che è vicinanza, ma anche responsabilità di tutti noi che non vogliamo essere indifferenti », afferma il segretario Cisl dell’Emilia- Romagna Filippo Pieri. Sui social, anche l’associazione romana Baobab Experience condivide la sua 'lanterna verde'. Dal 2015 in strada come hub informale di prima accoglienza per migranti, 'Baobab Experience è una lanterna verde!' si legge sul tweet postato dall’associazione, mentre la Cooperativa Auxilium «aderisce alla campagna lanciata da Avvenire (e ripresa anche dal settimanale L’Espresso) di accendere una luce verde nei presepi, nelle case, nei luoghi di lavoro, per far sentire che non vogliamo rassegnarci a quello che Papa Francesco ha definito un 'naufragio di civiltà'». Ogni struttura dove opera Auxilium in Italia (Rsa, Case di riposo, ospedali, residenze psichiatriche riabilitative, case famiglia per minori, centri educativi, centri accoglienza, uffici) si sta illuminando del colore della speranza. «Salvare vite, dare protezione e rifugio viene prima di ogni calcolo e di ogni strategia politica. Si tratta di persone e non di numeri» dichiara il fondatore della Cooperativa Auxilium, Angelo Chiorazzo. Anche Reggio Emilia, infine, si accende di verde: da ieri e per tutta la settimana la fontana davanti al Teatro Valli sarà illuminata di verde. Ad oggi, hanno risposto all’appello 65 tra associazioni ed enti, più numerose singole persone e famiglie. «Vogliamo unirci al messaggio internazionale, per dire la città che siamo: capace di costruire ponti e abbattere muri. Vogliamo ribadire che Reggio Emilia è città dei diritti della persona, accogliente e sicura verso nuovi cittadini e parimenti per quei migranti che già sono qui con noi» dice l’assessore a Welfare e Politiche per i Migranti, Daniele Marchi. Ma ci sono anche i tweet di Rosella, di Gigi e di Maurizio che accendono la lanterna verde della speranza e la fanno risplendere in bella vista alla propria finestra e sui social, invitando gli amici a fare altrettanto. (Daniela Fassini)  

 

Un convegno su “Migrazione e Mobilità”

29 Novembre 2021 - Roma - Con il riacutizzarsi della pandemia, per la seconda volta il Convegno “Migrazioni e Mobilità. Ieri, oggi e domani”, giunto alla sua ottava edizione, si è svolto in videoconferenza. Ad organizzarlo il Centro di Ricerca e di Risorse in Didattica/Didattologia delle Lingue-Culture e delle Migrazioni-Mobilità - D.L.C.M. e il Circolo di Bruxelles dell'Ente Bergamaschi nel Mondo. Diviso in due sezioni, il convegno ha dedicato la mattina ai saluti e interventi istituzionali e la seconda, nel pomeriggio, agli interventi accademici con tante testimonianze. Tanti sono stati anche gli argomenti portati all’attenzione dai numerosi partecipanti, anche istituzionali. A dare il benvenuto e illustrare l’attività del D.L.C.M. la Direttrice Scientifica Silvana Scandella. Tra i primi a prendere la parola, Lugi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il direttore ha sottolineato quanto le associazioni italiane all’estero siano importanti, confermato proprio in questi giorni dalla partecipazione all’attuale campagna elettorale dei Com.It.Es. A seguire e a congratularsi per le attività portate avanti dal Centro D.L.C.M. l’europarlamentare Marco Zanni, originario di Levore in provincia di Bergamo, la senatrice Laura Garavini, eletta nella Circoscrizione Estero Europa, la deputata Fucsia Nissoli della Ripartizione Nord e Centro America della Circoscrizione Estero. Voci unanime sul mettere in campo politiche che sappiano riaccogliere e valorizzare le esperienze dei tanti giovani che sempre di più preferiscono altri Paesi per mettere a frutto i propri studi. Si è parlato del ruolo delle comunità italiane all’estero come volano per un turismo verso quei tanti borghi che stanno scomparendo. Per Michele Schiavone, Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero-C.G.I.E., si deve superare il concetto ‘migratorio’ per costruire un’unica identità tra i 27 Paesi che costituiscono l’Unione Europea. Un tema ancora oggi centrale quello della discriminazione linguistica nei confronti degli emigrati è stato l’intervento di Enrico Musella, Consigliere per la Francia del C.G.I.E. che si auspica un processo verso la padronanza della lingua del Paese di accoglienza. Il presidente della Provincia di Bergamo, Pasquale Gandolfi, ha ricordato che sono circa 60.000 i bergamaschi sparsi per il mondo, quindi ha incoraggiato le attività del Centro D.L.C.M. di Bruxelles in rappresentanza di tutte le comunità. Nella sessione dedicata all’associazionismo, ha preso la parola don Egidio Todeschini, neo Coordinatore Nazionale delle Missioni Cattoliche in Svizzera, anche lui di origine bergamasca.  Don Todeschini ha fatto il punto sugli italiani che continuano ad espatriare, soffermandosi sui suoi concittadini, con un calo demografico non indifferente per l’Italia. E tornando al ruolo importante dell’associazionismo si è parlato della Rete delle Associazioni Italiane a Bruxelles. Ma si è parlato anche di solidarietà, di aiuto agli studenti Erasmus, di cultura, di identità. E’ intervenuto anche Alain Chantraine, Direttore Generale Onorario della Commissione Europea, che ha risposto alla domanda "Être citoyen européen?" precisando il legame che c’è tra l’identità individuale e la cittadinanza collettiva. Nella seconda parte del convegno tanti gli interventi accademici, e non è mancato un momento dedicato ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, maestro della lingua italiana. Per la nona edizione nel 2022, pandemia permettendo, ci si è dati appuntamento a Lucerna. (Nicoletta Di Benedetto)      

Il Vangelo quotidiano dei diseredati d’Europa

26 Novembre 2021 - Milano - «Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere». Questa sorta di invito a comporre un quinto Vangelo contenuto nell’ultimo versetto di quello di Giovanni è in filigrana il senso più puntuale di un libro davvero pregevole e originale, come si desume anche dal titolo Bi@mail. Messaggi dalle periferie del mondo di George Sporschill e Ruth Zenkert. Il volume raccoglie le lettere che gli autori hanno inviato nel corso degli anni ai loro amici e sostenitori per raccontare i piccoli e grandi eventi della loro vita quotidiana rileggendoli alla luce di episodi della Bibbia. Bimail in tedesco sta infatti per biblische mail. Ma di cosa si occupano di preciso Sporschill e Zenkert? Di accoglienza degli emarginati. Lo fanno dal 1980, quando rivolsero la propria attenzione ai senzatetto, ai tossicodipendenti e agli ex carcerati di Vienna: il primo, gesuita, ordinato nel 1979 e incardinato in una parrocchia della capitale austriaca, decide di impegnarsi con la Caritas a favore dei diseredati e fonda una Scuola biblica che attira Ruth, allora insoddisfatta del proprio lavoro in banca. Da allora, la loro vita è contrassegnata dall’avvio di opere per gli ultimi. Fino al 1991 a Vienna, subito dopo e sino al 2012 a Bucarest con i bambini di strada, infine da quella data a oggi in Transilvania per aiutare i rom, poverissimi e rifiutati da tutti. L’accenno al quinto Vangelo appare in una delle mail di Ruth, che racconta la storia della piccola Paula che salva dal suicidio un amico della madre. «Quanti miracoli vediamo ogni giorno? Quante volte non ci accorgiamo di essere stati fortunati e diamo invece tutto per scontato? Ognuno di noi potrebbe continuare a scrivere il Vangelo». E ancora, nella stessa pagina: «Se avessi potuto o dovuto decidere tutto nella mia vita, dove e chi sarei oggi? Attraverso giri tortuosi, passando per esperienze dolorose e gioiose alla fine sono arrivata qui, a Hosman, in un piccolo villaggio della Transilvania a vivere in mezzo alle famiglie rom. Qui non abbiamo bisogno di televisioni perché viviamo ogni giorno avventure incredibili, storie d’amore appassionanti, tragiche disgrazie, veri e propri romanzi polizieschi'» Come si intuisce, i messaggi di padre George e di Ruth, oltre a raccontare i fatti significativi che accadono, sono pieni di intuizioni sapienziali e domande spesso urticanti rivolte a tutti noi. Scrive a sua volta Sporschill, divenuto famoso qualche anno fa per aver pubblicato il libro Conversazioni notturne a Gerusalemme col cardinal Martini: «L’educazione degli sbandati e dei vagabondi è il giardino che mi è stato affidato. Devo occuparmene e prendermene cura. La cura è il compito che l’uomo ha ricevuto riguardo al Giardino del’Eden. Nel compito educativo viviamo le delizie del paradiso, ma anche una costante fatica, la sensazione di essere sopraffatti, logorati, sfiniti…». È una storia di successi e di insuccessi quella che emerge; molti dei bambini che sopravvivevano nelle fogne di Bucarest dopo il crollo del comunismo in Romania, rubando e sniffando colla, sono stati salvati e sono divenuti collaboratori di padre Georg e di Ruth, spesso assumendo ruoli di primo piano. Nella loro opera a Hosman, non lontano da Sibiu, hanno creato una scuola di musica, una casa d’accoglienza dove i bambini possono mangiare, lavarsi e studiare, e tante altre iniziative come un laboratorio di tessitura artigianale e un’officina. In un villaggio vivono, ai margini vicino a un torrente, in baracche e casupole senza acqua ed elettricità, i rom. Non è facile farli uscire dalla propria miseria e in queste newsletter non c’è nessuna idealizzazione. Un giorno accade che un intraprendente studente universitario tedesco porti un kit di celle solari per portare gratis la luce nelle capanne: un regalo importante che dopo pochi giorni fa una brutta fine perché la maggior parte vengono vendute per comprare sigarette o liquori… Ma non c’è rassegnazione, semmai consapevolezza della difficoltà della situazione. «Vivo da tempo nel mondo dei rom – si legge in un altro passaggio scritto da Ruth –, riuscirò mai a capirli? Quante volte mi inganno sul loro conto: bisogni e gioie qui hanno confini molto labili. Comprendersi reciprocamente richiede uno sforzo incredibile da parte di tutti». Ci sono pure giorni pieni di luce, come quando i giovani musicisti rom danno spettacolo al centro del villaggio e incontrano il favore anche dei romeni di solito indifferenti se non ostili. O come quando l’orchestra della scuola di musica partecipa a un concorso nazionale vincendo un premio. La musica viene considerata un mezzo ideale per incontrare i rom in nome di un progetto educativo partito da lontano. Da quando il maestro elementare di padre Georg aveva dato il compito ai bimbi più meritevoli di prendersi cura dei compagni più deboli. Come ha fatto l’educatore ebreo e polacco Janusz Korczak che ha accompagnato sino alla fine, anche quando avrebbe potuto salvarsi, i suoi bambini alla stazione che avrebbe portato tutti a morire nei lager nazisti. Osservando Stana, madre di dieci figli abbandonata dal marito ubriaco, e la sua dedizione ai bambini pur nella povertà più estrema, Ruth crede di intuire cos’è la vita eterna realizzata da Gesù raccogliendo attorno a sé alcuni discepoli e mostrando un nuovo stile di vita basato sull’amore incondizionato degli uni verso gli altri. «Lei combatte per i suoi figli – commenta –, non ha quasi nulla eppure dà tutto di sé per gli altri. In ogni persona, per quanto diversa, c’è sempre del bene». (Roberto Righetto – Avvenire)        

Educare senza confini: cambiare la percezione degli studenti sul fenomeno migratorio

25 Novembre 2021 - Roma - In un’Europa che è pronta a ergere muri per tener fuori i migranti, Sophia Impresa Sociale crea ponti: grazie al sostegno della Fondazione Migrantes, è partita la nuova edizione di Educare senza Confini che ha l’obiettivo di cambiare la percezione degli studenti sul fenomeno migratorio. Il progetto si svolge nelle scuole di Italia, Senegal e Guinea, dove formatori esperti, che hanno avuto un’esperienza diretta di migrazione, presentano la propria testimonianza e i dati reali sul fenomeno agli studenti. In Africa però Educare senza Confini ha anche un altro obiettivo: rendere consapevoli dei rischi dell’emigrazione irregolare i ragazzi che hanno intenzione di partire formando anche il corpo insegnanti. Gli incontri nelle classi cominceranno a gennaio. Prima però gli studenti di quasi 23 (per adesso) istituti di Roma leggeranno il libro “Là non morirai di fame” che racconta la storia di migrazione di Dullal, divenuto socio di Sophia e volto del progetto, o il Dossier Immigrazione. “Un modo per leggere gli ultimi avvenimenti con altri occhi” commenta Marco Ruopoli, presidente di Sophia. Davanti infatti alla possibilità di una nuova ondata di profughi causata dalla delicata situazione in Afghanistan, dodici paesi europei (Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Polonia e Slovacchia) hanno chiesto a Bruxelles di finanziare con fondi europei la costruzione di muri alle loro frontiere. Molti paesi al confine esterno dell’UE hanno poi provveduto autonomamente, ereggendo dei muri per tener fuori i profughi, rendendo la loro situazione ancor più drammatica. “Una corretta percezione del fenomeno è fondamentale” continua Marco.  “Per questo noi, in uno dei due incontri di Educare senza Confini, portiamo agli studenti  il nostro Dossier nel quale ci sono i dati aggiornati sull’immigrazione: spesso infatti i giovani, pur avendo gli strumenti, non si informano adeguatamente e si lasciano influenzare. Così finiscono per avere solo una visione parziale e distorta del fenomeno. Anche l’incontro con chi ha vissuto sulla propria pelle la migrazione è importante: sentire le motivazioni che li hanno spinti a lasciare tutto li fa entrare in empatia con loro”. “La migrazione porta tanti frutti. Se non fossi venuto in Italia, non avrei incontrato Marco e non avremmo dato vita a Sophia. Ai ragazzi serve trasmettere questo messaggio”, sostiene Mor Amar, rifugiato politico della Mauritania e socio fondatore della cooperativa di Roma. (Alessio Mirtini)    

Tv2000: parte ‘Finalmente domenica’, nuovo programma con Lucia Ascione

24 Novembre 2021 - Roma- Parte il 28 novembre ‘Finalmente domenica’, il nuovo programma domenicale di Tv2000, in diretta alle 17.00 dagli studi di Via Aurelia. Condotto da Lucia Ascione, il programma si rivolge a tutta la famiglia: un’ora in cui si alternano approfondimenti sull’attualità, interviste a personaggi famosi e protagonisti dello spettacolo e della cultura, storie di talento e riscatto, di amore e solidarietà, testimonianze di fede e di conversione. Spazio agli eventi più importanti del pontificato di Papa Francesco. Il nome del programma sottolinea la volontà e la necessità di tornare “finalmente” a emozionarsi, sentirsi vicini, a sorridere e pensare al futuro con speranza. Ideato da Fausto Della Ceca e scritto con Giuseppe Cutrona e Milly Provinciali. Produzione: Vincenzo Guida. Regia: Alessandro Tresa.