20 Dicembre 2024 - L'Ufficio Interdiocesano Migrantes di Modena e Carpi ha organizzato e realizzato un incontro dedicato al tema della pace nell'ambito del programma del "Post" Festival della Migrazione.
All'evento, dal titolo "Frammenti di guerra. Percorsi di pace dal basso", moderato da Estefano Tamburrini del settimanale diocesano Nostro Tempo, sono intervenuti Katiusca Camargo (Venezuela, associazione "Unendo Voluntades"), padre Ibrahim Faltas (custodia Terra Santa), Daoud Nassar ("Tent of Nations") e Rufì Cerdan (direttore Caritas Valencia)
Di particolare e drammatica attualità le testimonianze dalla Terra Santa di p. Faltas e di Nassar.
📺 Il video integrale dell'incontro.
Padre Faltas, che da 36 anni vive in Terra Santa, e ha vissuto la prima e la seconda Intifada e altri momenti sanguinosi del conflitto israelo-palestinese, ha dichiarato di non avere "mai visto una situazione del genere. La Chiesa è molto preoccupata, il Santo Padre è molto preoccupato". P. Faltas ha inoltre ricordato che l'Italia "è sempre stata vicina e sensibile al problema della terra Santa", e l'ha descritta come "la coscienza del mondo". Ha chiuso il suo intervento con un appello: "Due stati e due popoli sono l'unica soluzione per avere la pace. Chiedo al popolo italiano di tornare come pellegrini". Daoud Nassar è un esempio di resistenza pacifica: un cristiano palestinese che ha fondato Tent of Nations col motto “ci rifiutiamo di essere nemici e di cadere nella logica dello scontro”. “Dal 1991 - ha spiegato Nassar - abbiamo intrapreso una battaglia legale per evitare la confisca delle terre da parte degli israeliani". Una battaglia lunga 33 anni. "Ma non non ci arrendiamo perché siamo persone di speranza, e persone che credono nella giustizia". Le alternative sono la violenza, sedersi a piangere, oppure abbandonare. "Noi non vogliamo arrenderci e abbandonare - ha detto Nassar -. Le nostre pene, il nostro dolore, sono incanalati in modo costruttivo per resistere. Siamo testimoni di ciò che sta accadendo qui".