Primo Piano

Diritto d’asilo e minori stranieri non accompagnati: a Ferrara un incontro a partire dal Report della Fondazione Migrantes

5 Novembre 2025 - Sabato 8 novembre, a Ferrara, presso la Chiesa parrocchiale di S. Giacomo (Via Arginone, 157) a partire dalle ore 9.30 è in programma la presentazione de “Il diritto d’asilo – Report 2024 -Popoli in cammino… senza diritto d’asilo” della Fondazione Migrantes. Sono previsti gli interventi dell’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego (presidente Fondazione Migrantes); di Cristina Molfetta (Fondazione Migrantes, curatrice del Report); di don Ogan Ayomi Akakpo (direttore dell'ufficio Migrantes della diocesi di Ferrara-Comacchio); di Massimo Marchesiello (prefetto di Ferrara) e Paola Scafidi (presidente Tir – Tutori in Rete). Introduce l'incontro: Francesco Colaiacovo. L'iniziativa fa parte della manifestazione “Prima leggo poi parlo”, promossa dall'associazione "Tutori nel Tempo". (fonte: CSV Ferrara e Modena).

“Lost in translation”. A Bergamo, 3 giorni di cinema, teatro, incontri e riflessioni per esplorare l’incontro con l'”altro”

5 Novembre 2025 - Cosa succede quando ciò che non conosci diventa un’esperienza condivisa? Dal 6 all’8 novembre 2025, Bergamo ospita la nuova edizione di Lost in Translation, la rassegna culturale promossa da Generazioni FA e Cooperativa Impresa Sociale Ruah, in collaborazione con Consorzio Sol.Co Città Aperta, Centro Fo.R.Me, Confcooperative Bergamo, Lab 80, Daste e Triciclo Bergamo, con il contributo di Fondazione della Comunità Bergamasca e Fondazione Migrantes. Tre giorni di cinema, teatro, incontri e riflessioni per esplorare l'incontro con l'"altro", alla scoperta di prospettive diverse. La rassegna attraversa linguaggi artistici e narrativi diversi per mettere in dialogo storie, culture e sensibilità, svelando ciò che resta nascosto e offrendo nuovi modi di leggere la realtà. In questa edizione, la rassegna invita a guardare ciò che spesso resta nascosto o invisibile - esperienze, linguaggi, emozioni, domande - come luoghi da cui ripensare il presente. Cinema, teatro e dialoghi diventano strumenti per attraversare confini, riconoscere le asimmetrie e restituire complessità alle relazioni tra le persone.

💡 Scopri il programma.

Posti limitati, iscrizione fortemente consigliata. Scrivi a: lostintranslation@cooperativaruah.it

  Lost in translation Bergamo 2025

A Civitavecchia (RM), un incontro sul tema “Immigranti: opportunità o invasione?”

4 Novembre 2025 - Sicurezza, lavoro, giovani. Saranno questi i temi trattati e discussi nell'incontro "Immigranti: opportunità o invasione?" in programma il 5 novembre a Civitavecchia (RM) dalle ore 17 presso la sala Giovanni Paolo II (via Guglielmotti 12). L’incontro, dopo i saluti di S.E. Mons. Gianrico Ruzza, Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, e del sindaco di Civitavecchia Marco Piendibene ha in programma le relazioni di:
  • Simone Varisco (Fondazione Migrantes - C.E.I.), curatore del Rapporto Immigrazione Caritas -Migrantes
  • Eleonora Trappolini (Anpi), ricercatrice universitaria.
Al termine interverrà al dibattito con il pubblico presente Vincenzo Calò (presidenza nazionale Anpi). Concluderà la conferenza mons. Pierpaolo Felicolo, direttore Generale Fondazione Migrantes - C.E.I. Modera l'incontro Giorgio Gargiullo, presidente Anpi Civitavecchia.

Formazione giuridica per operatori pastorali: “La nuova disciplina delle migrazioni”. Con l’intervento del card. Zuppi

3 Novembre 2025 - Sarà il prossimo 13 novembre dalle ore 15 alle 17, il primo appuntamento dell'anno pastorale per la formazione giuridica online in "Diritto delle migrazioni", promossa a livello nazionale dalla Fondazione Migrantes e rivolta a tutti coloro che operano negli Uffici Migrantes delle diocesi italiane. Dopo i saluti del direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, e l'apertura dei lavori affidata all'intervento del presidente della Conferenza episcopale italiana, S. Em. card. Matteo Zuppi, ci sarà la relazione della prof.ssa Paola Scevi, direttore del Master in Diritto delle Migrazioni all'Università degli studi di Bergamo, sul tema "La nuova disciplina delle migrazioni: struttura, finalità e criticità del quadro normativo". Al termine i partecipanti potranno rivolgere alla relatrice le loro domande. Modera l'incontro don Gianromano Gnesotto, direttore dell'Ufficio Migrantes della diocesi di Padova.

💡 Per partecipare, scrivere a segreteria.direzione@migrantes.it

  Corso diritto delle migrazioni 2025-2026

Istat, i dati aggiornati al 31 dicembre 2024 su permessi di soggiorno, domande di asilo e cittadinanza

3 Novembre 2025 -
Secondo l'ultimo aggiornamento comunicato dall'Istat, i cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno al 31 dicembre 2024 sono oltre 3 milioni e 800mila. Sono 290.119 i permessi di soggiorno rilasciati nel 2024 (-12,3% dal 2023). In netta diminuzione, rispetto al 2023, gli arrivi dall’Ucraina (-54,2%), mentre crescono i nuovi permessi per tunisini (+30,7%) e peruviani (+25,7%). La diminuzione ha riguardato i permessi per famiglia e per studio mentre crescono i permessi per lavoro (+3,8%) rispetto al 2023. Nel 2024 sono state 151.120 le persone che hanno presentato domanda di asilo in Italia, 20.555 in più rispetto al 2023. Nello stesso periodo le Commissioni territoriali per la protezione internazionale hanno esaminato 78.565 prime istanze, respingendone il 64,1%. Le acquisizioni di cittadinanza italiana da parte di cittadini non comunitari nel 2024 sono state oltre 217mila, in leggera crescita rispetto all’anno precedente.

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La presentazione del Rapporto Immigrazione al Festival dell’Accoglienza di Torino

30 Ottobre 2025 - 30 Ottobre 2025 - Presentato anche a Torino, nell'ambito del Festival dell'Accoglienza, il XXXIV Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes, il cui focus quest'anno è sui giovani di origine straniera e sul loro impatto sul futuro del Paese. L'evento, realizzato in collaborazione con la Pastorale Giovanile e la Pastorale Scolastica dell’Arcidiocesi di Torino,  presso il Circolo dei lettori, ha visto gli interventi del curatore del Rapporto, Simone Varisco (Fondazione Migrantes), Elena Miglietti, giornalista (G.I.U.L.I.A.), Simona Berhe (Università degli Studi di Firenze), Ahmed Hassan (CIAC Onlus) e Batool Mirza (Associazione Generazioni Migranti). Ha moderato gli interventi Tana Anglana, esperta in migrazioni e sviluppo. Le conclusioni sono state affidate ad Abdullahi Ahmed, consigliere comunale della Città di Torino. Nei suoi saluti introduttivi, mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, ha voluto individuare quattro priorità, quattro attenzioni di fronte alle sfide presentate di giovani di origine straniera: "Il primo compito che ci attende è quello dell’educazione. Non basta garantire l’accesso alla scuola. Ogni gesto educativo è un investimento sul futuro. Il secondo compito è la partecipazione. Troppo spesso i giovani di origine straniera vengono considerati solo destinatari di aiuto. Noi dobbiamo invece aprire loro spazi di protagonismo. Il terzo compito è quello del riconoscimento. Non possiamo ignorare che molti giovani nati e cresciuti in Italia vivono ancora in una sorta di limbo giuridico e culturale. Sono italiani di fatto, ma non sempre di diritto. Questa condizione genera frustrazione e senso di esclusione. Il quarto compito riguarda il lavoro e le opportunità. Non possiamo permettere che i giovani di origine straniera restino intrappolati in percorsi precari o marginali. Servono politiche attive per il lavoro, sostegno all’imprenditorialità giovanile, percorsi di formazione professionale che valorizzino i talenti e le competenze di ciascuno". In definitiva, come ha detto mons. Felicolo, "tutto si gioca nello sguardo. Se vediamo i migranti e i giovani di origine straniera come un problema da risolvere, continueremo a costruire barriere invisibili. Se invece li riconosciamo come possibilità di rinnovamento, come energie nuove che arricchiscono il tessuto sociale ed ecclesiale, allora la loro presenza diventa benedizione".

Nuova missione del Tavolo asilo (Tai) in Albania: il centro di Gjader conferma criticità strutturali, violazioni dei diritti umani e spreco di risorse

29 Ottobre 2025 - Il Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI), in collaborazione con il Gruppo di Contatto Parlamentare – composto da parlamentari di Camera, Senato ed eurodeputati – ha svolto una nuova missione di monitoraggio in Albania, presso il centro di Gjader, struttura di detenzione realizzata dal Governo italiano nell’ambito del Protocollo Italia–Albania, in cui vengono trattenute persone trasferite dai Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) italiani in attesa di rimpatrio. Secondo quanto comunicato dal Tavolo, a seguito della visita il Tai "solleva forti perplessità sul piano dei diritti e sui costi di una struttura costruita e mantenuta con ingenti risorse pubbliche, ma utilizzata solo in minima parte: un vero e proprio spreco di denaro pubblico a fronte di risultati inconsistenti e di gravi ricadute sui diritti delle persone coinvolte. Circa il 70% delle persone trattenute è stato riportato in Italia per mancata convalida del trattenimento, mentre il restante 30% riguarda casi di non idoneità o rimpatri disposti dall’Italia". Ulteriori elementi di criticità riguardano la "mancanza di trasparenza nei trasferimenti" e la somministrazione di psicofarmaci, "che sembrano essere proposti a molti trattenuti, sollevando gravi preoccupazioni sulle condizioni psico-fisiche e sulle modalità di assistenza sanitaria all’interno della struttura". Il Tai infine chiede al Governo "di sospendere immediatamente i trasferimenti verso Gjader e di rispettare pienamente il diritto europeo e i diritti fondamentali delle persone migranti”.

👉 Leggi il comunicato integrale del Tai.

Padova, una conversazione sul tema “Migranti, missionari di speranza”

29 Ottobre 2025 - Giovedì 30 ottobre 2025, alle ore 21, a Padova, nella chiesa di San Francesco (Via San Francesco): la Pastorale dei Migranti propone una conversazione sul tema “Migranti, missionari di speranza”, che vedrà dialogare insieme il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla; don Gianromano Gnesotto, responsabile dell’Ufficio Migrantes della Diocesi; Josepha Kalalumba, della comunità africana francofona. Il tema della conversazione è tratto dal messaggio di papa Leone XIV, scritto in occasione della recente Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (celebrata quest’anno in occasione del Giubileo dei migranti il 4 e 5 ottobre scorsi). La serata sarà allietata da intermezzi musicali proposti dall’Ensemble “Suoni del mondo”, con musiche Bach, Vivaldi, Massenet, Morricone, Jankins. Agli strumenti: Federica Cassia e Giulia Mandro (violini); Cesar Bracho (viola); Veronica Andrea Nava Puerto (violoncello); Giulia Valli (pianoforte). (fonte: Diocesi di Padova)

Mons. Felicolo: “L’Italia si trasforma in silenzio grazie ai giovani di origine straniera. Questa realtà ci interpella”

29 Ottobre 2025 - Si è chiuso a Vercelli il Festival dell’Accoglienza 2025 con la prima presentazione sul territorio dell'edizione 2025 del "Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes", che ha avuto luogo nell’Aula Magna del Seminario arcivescovile. Oltre al co-curatore del Rapporto, Simone Varisco, è intervenuto tra gli altri anche mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes: "Il Rapporto Immigrazione 2025 ci porta dentro una trasformazione che spesso non fa rumore, ma che sta cambiando profondamente il volto dell’Italia: quella che passa attraverso i giovani di origine straniera". Si tratta, ha detto mons. Felicolo, di una realtà che "ci interpella, anche come Chiesa. Non è solo una questione politica o sociologica: è una sfida umana e spirituale". Una sfida proposta da "italiani di fatto, ma non sempre di diritto" che - come ha sottolineato il direttore generale della Fondazione Migrantes - "richiede un cambio di mentalità". Spesso infatti "pensiamo agli stranieri come a persone da 'integrarei in un sistema già definito, quasi dovessero indossare un vestito confezionato. Ma la sfida è reciproca: anche le comunità di accoglienza devono trasformarsi, rivedere schemi, linguaggi, pratiche. Non è facile, perché significa lasciarsi interrogare. Ma solo così l’incontro diventa reale". Felicolo Vercelli 2025

Festival della Migrazione, il 29 ottobre a Modena al centro pace e cooperazione internazionale. Interviene anche mons. Perego

28 Ottobre 2025 - Si avvia al termine la decima edizione del Festival della migrazione. Il 29 ottobre vede in programma due sessioni dedicate a proposte e approfondimenti su politiche migratorie e cooperazione socio-sanitaria alla Città dei Ragazzi di Modena. Nell’incontro delle 16 alla sala del centro multimediale dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola si parlerà della proposta di un’Agenzia nazionale delle migrazioni e della mobilità umana. Alla tavola rotonda, promossa da FOCSIV, parteciperanno Alessandra Morelli, già delegate UNHCR ed esperta di politiche migratorie, Stefano Allievi, Ordinario di Sociologia all’Università di Padova, Riccardo Compagnucci, prefetto, già capo dipartimento vicario Libertà civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, e la presidente FOCSIV (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) Ivana Borsotto. Il pomeriggio proseguirà alle 17 con una sessione organizzata dalla Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, sul tema della Cooperazione internazionale socio-sanitaria. Al panel parteciperà anche il presidente del Festival della Migrazione, Edoardo Patriarca, che introdurrà l’incontro insieme a Dante Zini, responsabile della Pastorale della Salute diocesana. Di cooperazione internazionale sociosanitaria come strumento di pace parlerà Ivana Borsotto, presidente FOCSIV, invitata a contribuire anche a questo momento di confronto, poi spazio alle testimonianze delle ONG: Paolo Chesani di CEFA sulla lotta alla fame come intervento di sanità pubblica e Marcello Viani di Volontari nel mondo – Reggio Terzo Mondo sulla sfida di un ospedale di comunità in Madagascar come crocevia di persone, culture e competenze. A seguire, parola alle istituzioni, con gli interventi di mons. Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente di Fondazione Migrantes, di Marco Riccardo Rusconi dell’AICS (Agenzia Governativa Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e Luca Rizzo Nervo, ex assessore al Comune di Bologna, esperto di immigrazione e cooperazione internazionale della Regione Emilia-Romagna. La sintesi e le riflessioni conclusive sono affidate a mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena.-Nonantola e vescovo di Carpi. Il programma completo del festival sul sito www.festivalmigrazione.it.
Il Festival della Migrazione è un progetto dell’associazione Coordinamento per il Festival della Migrazione, promosso da Fondazione Migrantes e Porta Aperta. Il sostegno è garantito da Regione Emilia-Romagna, Fondazione di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Chiesa di Modena, Chiesa di Bologna, Csv Terre Estensi, oltre

Al Festival dell’Accoglienza di Torino, due appuntamenti con la Fondazione Migrantes

28 Ottobre 2025 - Il 29 e il 30 ottobre 2025 il programma del Festival dell'Accoglienza di Torino prevede due appuntamenti con la Fondazione Migrantes. Mercoledì 29 ottobre, dalle ore 15.00-17.00, presso la sede della Pastorale Migranti (Via Cottolengo, 22) c'è la presentazione del volume Pellegrini di umanità. Storie di Giubilei e migranti (Tau editrice), che evidenzia, a partire da fonti di archivio inedite, il processo di maturazione della sensibilità sociale e pastorale che conduce dal Giubileo del “generale ritorno” indetto da Pio XII nel 1950 al “Giubileo per tutte le culture” del 2000, fino a identificare, nel 2025, i migranti come “missionari di speranza”. Dopo i saluti di mons. Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare di Torino, la presentazione del volume con l’autore, Simone Varisco (Fondazione Migrantes), e mons. Graziano Borgonovo, sotto segretario del Dicastero per l’Evangelizzazione. Modera l'incontro Morena Savian, direttore Area Annuncio e Celebrazione dell’Arcidiocesi di Torino. Per iscrizioni: https://festivalaccoglienzatorino.it/event/pellegrini-di-umanita-storie-di-giubilei-e-migranti/ Giovedì 30 ottobre, invece,  in collaborazione con Pastorale Giovanile e Pastorale Scolastica dell’Arcidiocesi di Torino, a partire dalle ore 10, presso il Circolo dei lettori (Via Bogino, 9) è prevista la Presentazione del XXXIV Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes. Dopo i saluti di mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, e Pierluigi Dovis, referente Caritas diocesana di Torino, intervengono il curatore del RICM 2025, Simone Varisco (Fondazione Migrantes), Elena Miglietti, giornalista (G.I.U.L.I.A.), Simona Berhe (Università degli Studi di Firenze), Ahmed Hassan (CIAC Onlus) e Batool Mirza (Associazione Generazioni Migranti). Modera Tana Anglana, esperta in migrazioni e sviluppo. Le conclusioni saranno a cura di Abdullahi Ahmed, consigliere comunale della Città di Torino. Per iscriversi all'incontro: https://festivalaccoglienzatorino.it/event/presentazione-del-xxxiv-rapporto-immigrazione-caritas-migrantes/ Immagine Festival dell'Accoglienza 2025

#SaveTheDate: l’11 novembre a Roma la presentazione del 20° Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes

27 Ottobre 2025 - Martedì 11 novembre 2025, dalle ore 11 a Roma (Sala San Pio X - Via dell’Ospedale, 1 - Borgo S. Spirito), la Fondazione Migrantes presenterà la 20ma edizione del Rapporto italiani nel mondo.

MODALITÀ DI ACCREDITAMENTO PER I MEDIA

I giornalisti e gli operatori media che intendono partecipare devono inviare richiesta, entro 24 ore dall’evento, attraverso il Sistema di Accreditamento online della Sala Stampa della Santa Sede, all’indirizzo: press.vatican.va/accreditamenti 

RIM 25  

Approvato il Documento di sintesi della Terza assemblea sinodale della Chiesa italiana

27 Ottobre 2025 - La terza Assemblea sinodale, tenutasi a Roma il 25 ottobre, ha approvato con 781 “placet” su 809 votanti il Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, dal titolo “Lievito di pace e di speranza”. I partecipanti tra vescovi, delegati delle diocesi e invitati, hanno votato il testo preparato sulla base degli emendamenti emersi nel corso della seconda Assemblea sinodale, attraverso un intenso lavoro della Presidenza Cei, del Comitato del Cammino sinodale, del Consiglio permanente, degli Organismi della Cei (Commissioni Episcopali, Uffici e Servizi della Segreteria Generale) e delle Regioni ecclesiastiche. “Una volta che oggi questa Assemblea sinodale ha congedato il testo con il suo voto, è ora compito dei Pastori assumere tutto, individuare priorità, coinvolgere forze vecchie e nuove per dare corpo alle parole. Collegialità e sinodalità”, ha ricordato il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, nelle sue conclusioni. “La prossima Assemblea generale della Cei – ha spiegato - avrà proprio la discussione su questo documento come tema portante”. Come stabilito dal Consiglio permanente nella sessione autunnale di settembre, infatti, la Presidenza della Cei nominerà un gruppo di vescovi che, coadiuvato dagli organi statutari, elaborerà, sulla base del Documento, priorità, delibere e note che saranno al centro dell’Assemblea generale di novembre 2025. Nel suo intervento introduttivo, mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, ha voluto ripercorrere il cammino compiuto: “la nota della bellezza mi pare in grado di riassumere questi quattro anni. La bellezza, per i cristiani, non è solo armonia, ma è dono, impegno, sacrificio. Sono stati quattro anni belli, che ora possiamo vivere con gioia ed entusiasmo, come dice papa Leone”, ha affermato evidenziando che “il voto non è dato per spirito di partito o di corporazione, ma nella piena coscienza di essere membra di Cristo e, come tali di dare il proprio contributo all’edificazione dell’intero corpo”. Anche padre Sabino Chialà, priore di Bose, nella meditazione che ha aperto i lavori, ha sottolineato che “i passi, quando sono veri, trasformano”. “Non si può camminare restando gli stessi. Perché, camminando, si incontrano volti nuovi, e con essi domande di senso e sfide inattese, e dunque s’impongono scelte. Scelte che non tradiscono ma approfondiscono il ‘deposito della fede’, che aiutano a comprendere meglio e a rimanere fedeli al Vangelo di Gesù Cristo”. Le preferenze sul Documento di sintesi sono state espresse in modalità elettronica, a scrutinio segreto: “favorevole” (placet) o “non favorevole” (non placet) sull’introduzione, sulla prima parte e sulle proposizioni in essa contenute (55), sulla seconda parte e sulle relative proposizioni (37), sulla terza parte e sulle sue proposizioni (32) e sull’intero Documento di sintesi. “La discrepanza rispetto al numero dei votanti sulle varie parti del Documento è dovuta a motivi tecnici e al fatto che alcuni partecipanti all’Assemblea avevano già programmato il loro rientro in Diocesi prima della conclusione dei lavori per impegni già fissati”, ha precisato mons. Valentino Bulgarelli, segretario del Comitato nazionale del Cammino sinodale. (fonte: Cei)

Rapporto Immigrazione 2025: la prima presentazione sul territorio è a Vercelli

27 Ottobre 2025 - Fino al 29 ottobre Vercelli ospita il Festival dell’Accoglienza 2025. Quest’anno, il tema è “la speranza è una radice” e vede coinvolte molte reti delle città di Vercelli e Santhià. Il Festival si sviluppa in più eventi. Proprio al termine del programma, il 29 ottobre nell'Aula Magna del Seminario arcivescovile, alle ore 10, si terrà la presentazione del XXXIV Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes. Interverranno mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes; i prof. Luca Ragazzoni, Davide Farinetti e Clizia Ranghino per l'Università del Piemonte Orientale; Paolo Solidani, direttore dell’Ufficio Migrantes di Vercelli; Simone Varisco di Fondazione Migrantes; Sergio Durando, referente della Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino; Elena Miglietti, giornalista; Carlo Greco, delegato regionale Caritas Piemonte e direttore di Caritas Eusebiana. Modera Claudio Maria Osenga, direttore di Co.ver.fo.p Vercelli. (fonte: Arcidiocesi di Vercelli)   Rapporto Immigrazione Vercelli 2025

Il 26 ottobre a Messina il Giubileo diocesano dei Migranti

25 Ottobre 2025 - Domenica 26 ottobre, a partire dalle ore 17, si celebrerà a Messina il Giubileo diocesano dei Migranti, promosso dall’Ufficio Migrantes e dalle Cappellanie cattoliche filippina e srilankese, per vivere una giornata nella grazia dell’Anno Santo, nel dono della fede e della fraternità, ascoltando le diverse culture che arricchiscono la comunità. Il programma prevede: la processione giubilare, che partirà da piazza dell’Unione Europea e giungerà alla Basilica Cattedrale, dove verrà celebrata la Santa Messa, presieduta da S.E. l’arcivescovo Mons. Giovanni Accolla, durante la quale verrà conferito il sacramento della Confermazione ai giovani delle due Cappellanie. Il tema dell’evento giubilare, “Migranti, missionari di speranza”, ci invita a riconoscere come molti migranti e rifugiati, nonostante le difficoltà, siano portatori di una fede viva e di speranza che illumina il cammino, trasformando la sofferenza in testimonianza. Siamo chiamati a camminare accanto a loro, riconoscendoli come missionari di speranza, capaci di arricchire le nostre comunità e di insegnarci il valore della fiducia e della solidarietà. La loro presenza ci interpella ed è un'occasione per rivitalizzare le nostre comunità, richiamandole a vivere più concretamente il Vangelo dell’accoglienza e della fraternità, promuovendo dialoghi interreligiosi basati sulla ricerca di valori comuni nella vita quotidiana. (fonte: arcidiocesi di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela)

Per informazioni: migrantes.me@alice.it

Giubileo Migranti Messina

Dopo il naufragio di Salakta. Mons. Lhernould (Tunisi): “Non basta commuoversi, servono azioni concrete e condivise”

24 Ottobre 2025 - Un nuovo naufragio ha sconvolto la costa tunisina di Salakta, nei pressi di Mahdia. L’imbarcazione, partita in modo clandestino verso l’Europa, è affondata nella notte tra il 21 e il 22 ottobre. Secondo la Guardia costiera tunisina, almeno quaranta migranti, tra cui diversi bambini, hanno perso la vita, mentre trenta persone sono state tratte in salvo. Un dramma che si ripete e che interroga le coscienze. Ne parla mons. Nicolas Lhernould, vescovo di Tunisi. Nato nel 1975 a Courbevoie, in Francia, è vescovo di Tunisi dal gennaio 2020. Ordinato sacerdote nel 2004 per la diocesi di Tunisi, ha vissuto per oltre quindici anni in Tunisia, a Sousse e Monastir, dove ha svolto ministero pastorale tra i giovani e nel dialogo interreligioso. È stato anche parroco a Sfax e responsabile nazionale della Caritas Tunisia. Eccellenza, il naufragio di Salakta ha provocato decine di vittime. Come ha vissuto questa nuova tragedia? È un fatto terribile. Non è un naufragio in più: sono persone, vite uniche che si spengono. Come ha detto papa Francesco, non dobbiamo mai abituarci a queste cose. Il pensiero va alle loro famiglie, che forse neppure sanno che i loro cari sono morti in mare. Davanti a questi drammi, il cuore sanguina. Cosa prova, come pastore, davanti a un dolore che sembra non avere fine? Un dolore molto profondo. Un dolore che tocca tutti, credenti e non. Ogni volta ci troviamo a piangere persone che cercavano vita, speranza, futuro. Ciò non può essere ottenuto con mezzi pericolosi e proibiti, dove è in gioco niente di meno che la vita delle persone. Ma accanto alla tristezza nasce anche una domanda: come mai le persone sono spinte a rischiare la vita in questo modo, che siano consapevoli o meno dei pericoli, e cosa fare collettivamente per garantire che simili tragedie non si ripetano?
I numeri dei migranti morti nel Mediterraneo Secondo i dati del Missing Migrants Project dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), dal 2014 a oggi oltre 33.000 persone hanno perso la vita o risultano disperse nel Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa. Nel solo 2024 si contano circa 2.450 vittime, uno dei bilanci più gravi dell’ultimo decennio. Dall’inizio del 2025, le stime aggiornate indicano già oltre 1.000 morti o dispersi. Il Mediterraneo resta la rotta migratoria più pericolosa al mondo, simbolo di una crisi umanitaria che chiede risposte condivise e durature.
La Tunisia è spesso luogo di transito per chi tenta di raggiungere l’Europa. Che cosa sta accadendo oggi nel Paese?
Bisogna ricordare che chi arriva in Tunisia per tentare di passare in Europa ha già attraversato il deserto del Sahara, che oggi è diventato il più grande cimitero del mondo. Lo ha ricordato papa Francesco a Marsiglia, nel 2023. Le ragioni che spingono le persone a partire sono molte: povertà, insicurezza, assenza di prospettive… Alcuni partono spinti dalla disperazione, altri per ingenuità, perché qualcuno promette loro un futuro migliore che poi non esiste. Ci sono anche reti di sfruttamento dietro questi viaggi della speranza? Sì, purtroppo esistono reti di trafficanti che approfittano del desiderio di speranza e trascinano la gente in situazioni terribili. Ho provato sollievo nel leggere che, grazie alla Guardia costiera tunisina, trenta persone sono state salvate. Purtroppo quaranta, tra cui anche bambini, sono morte. Il dramma è che queste partenze avvengono in modo del tutto clandestino, e noi ne veniamo a conoscenza solo a tragedia avvenuta. È doloroso, perché nessuno dovrebbe essere costretto a mettere in gioco la propria vita per una speranza che, spesso, è solo un miraggio. Qual è oggi il volto della Chiesa tunisina? La nostra è una piccola Chiesa, familiare: circa trentamila fedeli su una popolazione di dodici o tredici milioni di abitanti, provenienti da circa ottanta nazionalità. Un piccolo specchio della Chiesa universale. Il nostro impegno si concentra attorno a tre parole: contemplazione, cultura e carità. In che modo vivete concretamente queste tre dimensioni? Siamo, come dicevano i monaci di Tibhirine in Algeria, “persone che pregano in mezzo ad altre persone che pregano”. La preghiera e la testimonianza silenziosa sono il nostro primo linguaggio. Poi c’è la cultura e l’educazione, con centri culturali e nove scuole che animiamo nel Paese. Infine la carità: una piccola Caritas e molte iniziative di solidarietà, spesso nate dal contatto diretto con chi è nel bisogno.
Come risponde la Chiesa locale al dramma delle migrazioni?
Davanti alle migrazioni, la nostra risposta si fonda su tre atteggiamenti. Il primo è la “disponibilità del buon samaritano”: come il buon samaritano, cerchiamo di fare il possibile per alleviare la sofferenza di chi incontriamo. Il secondo è l’ascolto: molti hanno smarrito la bussola della propria vita. Nei centri di ascolto, cerchiamo di accompagnarli nel discernimento, aiutandoli a riscoprire una speranza reale, non illusoria. Il terzo è l’aiuto al ritorno volontario. Aiutiamo anche i tunisini desiderosi di rientrare dopo esperienze difficili in Europa, sostenendoli nel reinserimento, affinché ritrovino fiducia e radicamento nel proprio Paese. Cosa la colpisce maggiormente nel rapporto con i migranti che incontrate? Incontriamo le persone in movimento quando loro stesse vengono a noi. Il dono più grande è la fiducia che la gente ripone in noi. Vengono non solo per chiedere aiuto materiale, ma anche per cercare una parola fraterna, un ascolto umano. In fondo, il bisogno più profondo degli esseri umani è sentirsi accolti e riconosciuti. Che messaggio vuole lanciare alle istituzioni europee dopo questa tragedia? La questione politica è complessa, ma la bussola deve restare una sola: il rispetto incondizionato della persona umana. La Scrittura, nel libro della Sapienza, dice che “il giusto deve essere umano”. Ogni essere umano, migrante o no, è immagine e somiglianza di Dio. Cosa serve, secondo lei, per superare la logica dell’emergenza e guardare al futuro? Bisogna andare alle radici. Non basta commuoversi per le tragedie: occorre affrontare le cause che spingono la gente a partire, con una collaborazione sincera tra Nord e Sud. E serve anche ascoltare le paure delle opinioni pubbliche europee: solo così si può trasformare la paura in una relazione umana e razionale, orientata al bene comune. Non basta gestire l’emergenza: occorre costruire un futuro condiviso. (Riccardo Benotti/SIR)

Leone XIV ai Movimenti popolari: “abusi” e “misure sempre più disumane” contro i migranti vulnerabili “persino politicamente celebrate”

24 Ottobre 2025 - Leone XIV ha ricevuto ieri i Movimenti popolari. Ricordando il suo predecessore Francesco, ha ribadito nel suo discorso che "terra, casa e lavoro" sono "diritti sacri". Ed è tornato, con parole decise, a parlare dei migranti e in particolare dell’ "abuso dei migranti vulnerabili" in nome di un malintesa sovranità nazionale. "Vorrei accennare al tema della sicurezza. Gli Stati hanno il diritto e il dovere di proteggere i propri confini, ma ciò dovrebbe essere bilanciato dall’obbligo morale di fornire rifugio. Con l’abuso dei migranti vulnerabili, non assistiamo al legittimo esercizio della sovranità nazionale, ma piuttosto a gravi crimini commessi o tollerati dallo Stato. Si stanno adottando misure sempre più disumane – persino politicamente celebrate – per trattare questi “indesiderabili” come se fossero spazzatura e non esseri umani". "Allo stesso tempo, - ha continuato il Papa - mi incoraggia vedere come i movimenti popolari, le organizzazioni della società civile e la Chiesa stiano affrontando queste nuove forme di disumanizzazione, testimoniando costantemente che chi si trova nel bisogno è nostro prossimo, nostro fratello e nostra sorella. Questo vi rende campioni dell’umanità, testimoni della giustizia, poeti della solidarietà". Riferendosi poi alle azioni messe in campo dai Movimenti popolari in tutto il mondo, Leone XIV ha detto che "quando si formano cooperative e gruppi di lavoro per sfamare gli affamati, dare riparo ai senzatetto, soccorrere i naufraghi, prendersi cura dei bambini, creare posti di lavoro, accedere alla terra e costruire case, dobbiamo ricordarci che non si sta facendo ideologia, ma stiamo davvero vivendo il Vangelo". Infine, il Papa ha concluso ribadendo che "la Chiesa sostiene le vostre giuste lotte per la terra, la casa e il lavoro. Come il mio predecessore Francesco, credo che le vie giuste partano dal basso e dalla periferia verso il centro. Le vostre numerose e creative iniziative possono trasformarsi in nuove politiche pubbliche e diritti sociali".

“Missionari di speranza tra le genti”: a Palermo il primo Festival dei Popoli

24 Ottobre 2025 - A Palermo arriva il primo Festival dei Popoli: un’intera giornata di incontri con arte, musica, danza, ecologia e cucina etnica. Il tema scelto per questa prima edizione è “Missionari di speranza tra le genti”. L’appuntamento è per domenica 26 ottobre 2025 dalle 15.30 alle 23.30 a Villa Filippina in piazza S. Francesco di Paola a Palermo. Una Festa per sottolineare come l’ottobre missionario sia un’occasione privilegiata in cui tutta la Chiesa si unisce in preghiera per i missionari e per la fecondità del loro lavoro apostolico. Papa Leone esorta tutti a riflettere sulla chiamata battesimale a essere missionari. «Le vostre preghiere e il vostro aiuto, continua il Papa, servono a diffondere il Vangelo, sostenere programmi pastorali e di catechesi, costruire nuove chiese e rispondere ai bisogni sanitari ed educativi dei nostri fratelli e sorelle nei territori di missione». La prima edizione del Festival dei Popoli è promossa dal Centro Missionario Diocesano, dal Servizio diocesano di Pastorale Giovanile, dalla Caritas Diocesana e dall’Ufficio Migrantes. (fonte: arcidiocesi di Palermo)   Festival dei Popoli Palermo 2025

Salerno ha accolto il nuovo cappellano della comunità cattolica srilankese

23 Ottobre 2025 - La comunità cattolica srilankese di Salerno ha accolto ufficialmente il proprio nuovo cappellano, don Anthony Samy Mathew, durante una Santa Messa che si è tenuta domenica 19 ottobre presso la Chiesa dell’Immacolata, in Piazza San Francesco a Salerno. Si è trattato di un pomeriggio di festa e di viva partecipazione per la comunità srilankese. La celebrazione religiosa, seguita da un momento conviviale, si è svolta in un clima di gioia e gratitudine. La presenza del cappellano rappresenta un punto di riferimento per una comunità migrante, sostenendone la vita spirituale, favorendone la coesione, consentendo di partecipare ai riti nella propria lingua d’origine, conservando tradizioni culturali e religiose. Offre inoltre un accompagnamento nella catechesi, aiutando grandi e piccoli a crescere nella fede e a sentirsi parte viva della Chiesa locale. L’iniziativa, promossa dall’Ufficio Diocesano Migrantes dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, ha rappresentato un momento di profonda comunione e di incontro tra le diverse comunità cattoliche presenti sul territorio. In un tempo in cui le migrazioni interpellano la coscienza di tutti, la Chiesa rinnova il suo “sì” alla missione di essere Chiesa di tutti i popoli: una casa aperta, dove le diversità diventano ricchezza e dove ogni lingua e cultura trovano spazio per lodare Dio in un’unica fede. Nel medesimo spirito, la comunità cristiana si impegna a camminare nel dialogo e nel rispetto anche con le altre religioni, riconoscendo che la ricerca sincera di Dio e il desiderio di pace uniscono gli uomini oltre ogni confine. Il cammino condiviso con le comunità migranti è parte viva del volto missionario della Chiesa, chiamata a camminare insieme – nella sinodalità e nella carità – per testimoniare al mondo la bellezza dell’incontro e della fraternità universale. Nuovo cappellano srilankesi Salerno

Naufragio al largo della Tunisia, mons. Perego: “Nessuno ha accompagnato questo pellegrinaggio, forse nessuno conoscerà i loro nomi”

23 Ottobre 2025 - «Ancora un naufragio, ancora morti al largo delle coste della Tunisia. Persone in fuga, persone disperate, persone sfruttate hanno trovato la morte nel viaggio della speranza, il loro viaggio giubilare. Nessuno ha accompagnato questo pellegrinaggio, forse nessuno conoscerà i loro nomi». Il commento amaro sull'ennesima tragedia nel Mediterraneo di monsignor Gian Carlo Perego, presidente della commissione Cei che si occupa di immigrazione nonché presidente della Fondazione Migrantes, è stato ripreso tra gli altri anche dal quotidiano Avvenire. «Nessuno ancora ha pensato - continua mons. Perego - di tracciare un canale umanitario e assistito nel Mediterraneo. Ci scandalizziamo dei muri e delle barriere che fermano gli aiuti umanitari e l'Europa - ha aggiunto - non offre nessun aiuto concreto a questi profughi».

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