11 Giugno 2025 - La Conferenza episcopale italiana ha reso noto il Messaggio per la 75ª Giornata Nazionale del Ringraziamento che si celebrerà il prossimo 9 novembre sul tema: “Giubileo, rigenerazione della terra e speranza per l’umanità”, firmato dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.
Il Messaggio si sofferma anche sul tema della dignità del lavoro e sulla responsabilità degli imprenditori, invitando a "volgere lo sguardo a tanti fratelli, soprattutto immigrati, che vengono sfruttati nel lavoro dei campi, che non sempre si vedono riconosciuto il giusto salario nel triste fenomeno del caporalato, forme di previdenza, tempi di riposo. L’Anno Giubilare viene anche perché gli imprenditori agricoli che trattano in questo modo gli operai abbiano un sussulto di coscienza e donino speranza a tanti uomini e donne continuamente sfruttati".
[caption id="attachment_60437" align="aligncenter" width="1024"] (Foto: SIR/Marco Calvarese)[/caption]
19 Novembre 2024 - È intervenuto anche l'arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, il card. Matteo Zuppi al convegno online “Migranti e vulnerabilità. Sfruttamento lavorativo e caporalato” promosso dalla Fondazione Migrantes. L'organismo pastorale dei vescovi italiani, infatti, da qualche anno propone un percorso di formazione giuridica per gli operatori pastorali affidato alla professoressa Paola Scevi, direttrice del Master in Diritto delle Migrazioni nell'Università degli studi di Bergamo.
L'incontro di ieri, introdotto dal direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, ha riguardato il tema della dignità del lavoro e del contrasto ai delitti di schiavitù, servitù, tratta e caporalato, che attualmente sono trattati in modo differente dal nostro ordinamento giuridico.
Il fenomeno del caporalato spesso è poco conosciuto perché nascosto o camuffato. "Molti dicono 'da noi non c'è'..." Così ha esordito il card. Matteo Zuppi, nel suo intervento di apertura su “La dignità del lavoro, la disumanità del caporalato”. Il centro della prima parte del suo intervento è stato sull'importanza della cultura, in questo caso giuridica, per "servire, amare meglio i più poveri".
Facendo un paragone sull'importanza dell'esegesi biblica per attualizzare ogni giorno e per ogni singola storia differente ciò che la Parola di Dio ha da dirci oggi, concretamente, il card. Zuppi ha voluto sottolineare che senza gli strumenti culturali necessari, anche l'azione pastorale della Chiesa è meno efficace, nel tentativo di rimuovere le cause dei fenomeni che affrontiamo. A tal proposito ha fatto riferimento alla "pericolosa vulgata intorno agli stranieri" sottolineando che oggi sul tema migrazione “c’è una pericolosa, ignorante intolleranza”. Tornando al tema del caporalato, il presidente della Cei ha ribadito che la sola repressione, quando ci sono i controlli, "non basta e non risolve, e anzi rischia di rendere ancora più sommerso il fenomeno". E ha sottolineato che, sebbene siano soprattutto i migranti vittime di questa pratica, "non si tratta di una questione che deve riguardare solo la Fondazione Migrantes", ma tutta la Chiesa.
A seguire, una vera lezione, dal punto di vista giuridico – “I contrasto dei delitti di schiavitù, servitù e sfruttamento del lavoro” – della professoressa Scevi, che si è concentrata in particolar modo sulle implicazioni del nuovo art. 18-ter introdotto nel Testo Unico sull'Immigrazione (TUI), che prevede la concessione di un permesso di soggiorno speciale ai migranti, vittime di caporalato, qualora collaborino con le autorità; e sulla questione dei cosiddetti "Paesi sicuri", oggetto di un contenzioso tra Governo e magistratura in seguito all'apertura del nuovo centro di permanenza per il rimpatrio dei migranti richiedenti asilo, attivato in Albania.
Nel corso del suo intervento, la professoressa Scevi ha osservato che anche il traffico di migranti può essere caratterizzato dalla strumentalizzazione della condizione di vulnerabilità, al pari della tratta, e sovente ha luogo in condizioni di pericolo e di degrado, con gravi abusi dei diritti umani: "Sovente il migrante che intraprende il suo viaggio nell'ambito di una attività di favoreggiamento dell'immigrazione illegale diviene vittima di forme di sfruttamento, financo di schiavitù o di servitù". Scevi ha evidenziato che, nonostante questo quadro analogo ad altre fattispecie, "tuttavia ai migranti trafficati non viene riconosciuta la condizione di vittime". E quindi non possono avvalersi delle protezioni previste dall'ordinamento in altri casi.
[caption id="attachment_50190" align="aligncenter" width="1024"] (foto: Lance Cheung / USDA)[/caption]
12 Novembre 2024 - C'è un nuovo appuntamento con il percorso di Formazione giuridica della Fondazione Migrantes: lunedì 18 novembre 2024, dalle ore 15.00 alle 18.00.
Con il convegno “Migranti e vulnerabilità. Sfruttamento lavorativo e caporalato” si dà continuità al percorso affidato alla prof.ssa Paola Scevi.
Il programma:
Indirizzi di saluto
Mons. Giancarlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes.
Mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes.
Relazioni
📍 La dignità del lavoro, la disumanità del caporalato.
Card. Matteo Zuppi, presidente Conferenza episcopale italiana
📍 Il contrasto ai delitti di schiavitù, servitù e sfruttamento del lavoro.
Prof.ssa Paola Scevi, direttrice del Master in Diritto delle migrazioni, SdM Scuola di alta formazione, Università degli Studi di Bergamo.
Per partecipare:
https://us06web.zoom.us/j/81984317148?pwd=v29HEJhHhqeRSZ5D5FSE2am6yHgDS5.1
ID riunione: 819 8431 7148
Codice d’accesso: 171274
24 Ottobre 2024 - Un Osservatorio nazionale sullo sfruttamento lavorativo, il caporalato e l’intermediazione illecita. Questo l'annuncio dato da Paolo Ragusa, presidente dell’Associazione lavoratori stranieri Mcl (Als-Mcl), a margine di un incontro con mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes.
“I dati diffusi di recente dall’Arma dei Carabinieri testimoniano che nel nostro Paese oltre il 50% delle aziende controllate sono risultate irregolari per quanto riguarda il lavoro e l’intermediazione. Su 4960 posizioni lavorative valutate il 25% sono risultate non regolari di cui il 27% addirittura in nero. Sono numeri che testimoniano un malessere ed una pratica illegale diffusa che dobbiamo contrastare soprattutto con la conoscenza, la comunicazione e il controllo".
Lo slogan scelto è “Non coltiviamo l’illegalità” per “contribuire a cambiare una diffusa mentalità che vede nei lavoratori stranieri delle vittime da sacrificare e non donne e uomini da tutelare e da avviare ad una giusta integrazione nel nostro Paese”.
7 Settembre 2022 - Salerno - Mercoledì 4settembre, presso la sede dello stabilimento "La Fiammante" a Buccino, in provincia di Salerno, sarà presentato il progetto di filiera etica promosso dall’AssociazioneNOCAP che prevede l’inserimento lavorativo in azienda di diversi lavoratori migranti, che vivono nella zona di Campologo, alla periferia di Eboli(SA), in condizioni precari e pe rquesto "particolarmente vulnerabili e facile preda di sfruttamento da parte dei cosiddetti 'caporali'". I lavorato risaranno impiegati nella produzione di conserve di pomodoro a marchioNOCAP,commercializzate nei punti vendita della distribuzione che aderiscono alla rete dell’Associazione. Il progetto vede alleate Contro il Caporalato la storica azienda conserviera La Fiammante, da sempre in prima linea per la trasparenza di filiera e la legalità, che si rende disponibile all’assunzione delle vittime di caporalato mediante regolare contratto di lavoro; l’Associazione NOCAP,da anni impegnata nella lotta al caporalato e nella difesa dei diritti delle vittime dello sfruttamento lavorativo; la diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, con l’ufficioMigrantes e la Caritas, conl’impegno del Direttore diocesano e Coordinatoreregionale Migrantes Antonio Bonifacio che partecipa all’accoglienza, all’accompagnamento e alla relazione dei migranti lavoratori con l’azienda LaFiammante. E ancora la diocesi di Teggiano-Policastro, con la Caritas nella persona di Alvaro D’Ambrosio, che con il progetto SiplaSud si occupa dello sfruttamento lavorativo e accompagnamento ai servizi, e di Franco Esposito che si occupa degli aspetti legali legati al riconoscimento dei permessi di soggiorno e alle pratiche amministrative. Lo sfruttamento della manodopera in agricoltura è - si legge in una nota - purtroppo una pratica molto diffusa in tutto il territorio nazionale e colpisce migranti e non e il progetto intende rappresentare l’affermazione della legalità e dei diritti dei lavoratori.