Tag: Immigrati e rifugiati

Colombia e Panama: Human Rights Watch denuncia, “governi non fanno abbastanza per proteggere i migranti che attraversano la giungla del Darién”

9 Aprile 2024 -
Roma - Colombia e Panama non riescono a proteggere e assistere le centinaia di migliaia di migranti e richiedenti asilo che transitano nella giungla del Darién. Lo dichiara, in un ampio rapporto, l’ong Human Rights Watch. Il documento di 120 pagine, intitolato “Abbandonati nella giungla: protezione e assistenza per migranti e richiedenti asilo nel passo del Darién”, è il secondo di una serie di rapporti di Human Rights Watch sulla migrazione attraverso la pericolosissima giungla che fa da confine tra Colombia e Panama. Human Rights Watch, riferisce l'agenzia SIR, ha individuato carenze specifiche negli sforzi per proteggere e assistere queste persone – comprese quelle più a rischio, come i bambini non accompagnati – e per indagare sugli abusi commessi contro di loro. “Qualunque sia la ragione del loro viaggio, i migranti e i richiedenti asilo che attraversano il Darién hanno diritto a condizioni minime di sicurezza e al pieno rispetto dei loro diritti umani durante il viaggio”, ha dichiarato Juanita Goebertus, direttore della Divisione Americhe di Human Rights Watch. Colombia e Panama possono e devono fare di più per proteggere questi diritti e quelli delle comunità locali che hanno subito anni di negligenza da parte dello Stato”. Human Rights Watch ha visitato il Darién Gap quattro volte tra aprile 2022 e giugno 2023, e ha intervistato quasi 300 persone, tra cui migranti e richiedenti asilo, vittime di gravi abusi, operatori umanitari e autorità colombiane e panamensi. Tra gennaio 2022 e marzo 2024, i ricercatori hanno anche condotto interviste telefoniche e virtuali. Hanno inoltre analizzato dati e rapporti dei governi colombiano, panamense e statunitense, delle agenzie delle Nazioni Unite, delle organizzazioni internazionali, regionali e locali per i diritti umani e umanitarie e delle cliniche legali. Hanno ripetutamente inviato richieste di informazioni alle autorità colombiane e panamensi, che nella maggior parte dei casi hanno risposto.

Le rimesse degli immigrati: con la frenata del Pil calano i soldi mandati all’estero

9 Aprile 2024 - Milano - Il rallentamento economico dell'Italia nel 2023 ha condizionato anche le rimesse dei lavoratori immigrati nel nostro Paese inviate all'estero: secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia si è di fronte a una stagnazione (-0,4%) dopo la crescita dell'anno precedente. Si calcola che il flusso delle rimesse dall'Italia sia sceso a 8,1 miliardi di euro contro gli 8,2 miliardi del 2022. La mobilità internazionale del lavoro, cresciuta considerevolmente negli ultimi decenni, si è riflessa in un aumento del valore assoluto dei flussi di rimesse, vale a dire quella parte di reddito risparmiata da un cittadino straniero e inviata alla propria famiglia nel Paese di origine. E ancora, negli ultimi tre mesi del 2023, di pari passo con la frenata del Pil italiano, le rimesse sono scese del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le rimesse in uscita dall'Italia sono dieci volte maggiori di quelle in entrata: il saldo delle rimesse è negativo per circa 5 miliardi di euro all'anno in media dal 2010. Va ricordato che il saldo delle rimesse del nostro Paese era diventato negativo già dalla metà degli anni '90, quando l'ammontare delle rimesse in uscita, inviate da un numero via via crescente di lavoratori immigrati, aveva superato quello declinante delle rimesse in entrata, lascito di un passato di emigrazione dell'Italia. In altre parole, i Paesi avanzati sono in genere caratterizzati da saldi di rimesse negativi mentre prevale l'opposto per i Paesi in via di sviluppo. Dai dati della Banca d'Italia si vede che i primi Paesi beneficiari delle rimesse nel 2023 si sono riconfermati, a partire da Bangladesh, Pakistan, Filippine e Marocco, che hanno ricevuto rispettivamente il 14,3%, l'8,3%, il 7,3% e il 6,9% del flusso. Sempre nel 2023 sono cresciute le rimesse dirette in Georgia (dal 4,8% al 5,6%) e in Sri-Lanka di un punto percentuale arrivando a 3,9%. Mentre sono calate quelle verso la Romania e il Senegal (5,5% e 4,1%). Allargando lo sguardo alla mappa mondiale e in particolare ai continenti, si può osservare come siano diminuiti soprattutto i flussi verso i Paesi dell'Africa sub-sahariana (-7,8 per cento) e dell'Unione europea (-4,7 per cento), in larga parte compensati dall'aumento dei flussi verso l'America centrale e l'America latina (+4,9 per cento) e, in minor misura, verso i Paesi dell'Asia e del Nord Africa - Vicino Oriente (+0,9 e +0,8 per cento, rispettivamente). Tutte le maggiori regioni italiane, fatta eccezione per la Toscana, hanno registrato una crescita sostanzialmente nulla o negativa delle rimesse verso l'estero rispetto al 2022. Quasi la metà delle rimesse è provenuta dalle tre regioni più importanti in termini di flussi: Lombardia (22,6%), Lazio (14,8%) ed Emilia-Romagna (10,4%). Le maggiori variazioni positive si sono registrate nelle province di Milano e Napoli verso Sri-Lanka e Georgia, mentre quelle più negative nelle province di Napoli e Roma verso il Bangladesh. (Ilaria Solaini)

Refugees welcome: il 13 aprile si inaugura a Roma la mostra-evento “Artists 4 Refugees”

5 Aprile 2024 -
Roma  - Dalla generosità di 13 artisti nasce la mostra-evento “Artists 4 Refugees” per sostenere, attraverso l’arte, i progetti di Refugees Welcome Italia dedicati alle persone rifugiate. L’appuntamento è per sabato 13 aprile dalle ore 11 alle 19 a Roma presso lo Studio 420, sede dello studio degli artisti e luogo dove la creatività è assoluta protagonista. Enrico Becerra, Consuelo Bei Macias, Stefano Bolcato, Silvia Codignola, Giovanna D’Alessandro, Flavia Dodi, Federico Gemma, Cosimo Gomez, Kelly Medford, Caterina Pecchioli, Monica Sarandrea, Fabrizio Sartori, Luis Serrano sono i nomi degli gli artisti che hanno deciso di mettere la loro arte al servizio di una società più aperta e inclusiva. Attraverso il ricavato delle vendite, infatti, saranno sostenuti i progetti e le attività di accoglienza in famiglia dei rifugiati portate avanti da Refugees Welcome Italia. La giornata sarà anche un momento per conoscere più da vicino l’operato di Refugees Welcome. Alle ore 12.00 ci sarà una presentazione dell’associazione grazie alla voce delle testimonianze dirette di rifugiati, mentori e persone coinvolte nei progetti di accoglienza dell’associazione, che potranno raccontare in prima persona come sostenere una rete di relazioni sociali creando relazioni significative possa avere un impatto positivo sulla vita di rifugiati nel favorire il raggiungimento di una piena autonomia.  “L’arte possiede un linguaggio e una forza capace di arrivare ovunque perché è espressione di inclusione e di cambiamento sociale. Siamo onorati del sostegno ricevuto dagli artisti di Spazio 420 che hanno scelto di supportare attraverso le loro opere future storie di accoglienza”, dichiara Fabiana Musicco, direttrice di Refugees Welcome Italia. Alla fine della presentazione è previsto un aperitivo con vini offerti da Casale del Giglio.

I porti lontani: docufilm e dibattito a Firenze

3 Aprile 2024 - Firenze - Domani mattina allo Spazio Alfieri di Firenze, in occasione della proiezione del documentario "Un mare di porti lontani" del regista Marco Daffra, si terrà il dibattito dal titolo "Porre fine alla 'politica dei porti lontani'". Ne parleranno Marco Tarquinio, già direttore di Avvenire, mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes e Valentina Brinis, portavoce Open Arms. Sarà presente anche Daffra che nel suo docufilm presenta le immagini dei soccorsi e della vita a bordo, insieme a tante testimonianze degli equipaggi.

Dal barcone al campo, i gol della Rinascita

22 Marzo 2024 - Milano - Il gol più bello contro il razzismo lo segnano ogni domenica i dilettanti della Rinascita Refugees, squadra di intrepidi e combattivi migranti che gioca nel girone B del campionato di Promozione pugliese. Vi fanno parte tanti giovani africani rifugiati e richiedenti asilo politico di diverse nazionalità che, dopo gli innumerevoli viaggi della speranza sui barconi di fortuna in cerca di un futuro migliore, sono approdati in Puglia dove gli operatori e i volontari della Cooperativa Rinascita di Copertino sin dal 1999 hanno avviato e realizzato 11 progetti di accoglienza, compresi quelli destinati ai minori stranieri non accompagnati, ospitati nel Centro di Carmiano. Una formazione tenace, il cui motto assume di questi tempi un forte valore sociale e morale: «diamo un calcio al razzismo». Il rettangolo verde diventa così l'avamposto dell'integrazione e dell'inclusione, perché quel pallone che rotola senza barriere è il simbolo della solidarietà, anche al cospetto di avversari molto determinati in un contesto agonistico pur sempre sentito. Il team granata, attualmente al quinto posto, è partito dalla Terza categoria dopo aver vinto per due volte consecutive il titolo di campione d'Italia "Aics". Dai tornei amatoriali è nata una compagine che potesse essere protagonista anche nei campionati federali della Lega Nazionale Dilettanti. «Molti di questi nostri fratelli che arrivano da ogni parte dell'Africa dimostrano di essere atleti veri, dotati anche sul piano tecnico - sottolinea Vincenzo Nobile, direttore sportivo della società nonché impiegato amministrativo della cooperativa -. Nel 1999 è maturata l'idea di dar vita a questa nuova avventura calcistica. L'obiettivo primario è sempre stato quello di lottare contro ogni forma di razzismo e di discriminazione, partendo proprio dai campi di periferia. Il nostro collettivo è formato da nigeriani, maliani, gambiani, ivoriani, senegalesi e guineani. In questa stagione abbiamo inserito due nostri conterranei, il portiere Gianmarco Strafella e il 18enne difensore Simone Quarta. Lo spirito di condivisione e la cultura di prossimità sono un bene imprescindibile per la convivenza tra i popoli, che va oltre il calcio». Quand'era ragazzino, in seno alla Rinascita Refugees mosse i primi passi anche il guineiano Moustapha Cissè che nel marzo 2022 esordì in Serie A con la maglia dell'Atalanta segnando il gol-vittoria contro il Bologna. Tanti i virgulti che ci mettono passione, carattere, qualità tecniche ma soprattutto voglia di riscatto. Alcuni di loro si sono inseriti nel mondo del lavoro, altri svolgono il prezioso ruolo di mediatore culturale. I migranti vivono in unità abitative ben strutturate per oltre 400 posti letto distribuiti tra le province di Brindisi, Taranto e Lecce. La rosa di 25 calciatori del club presieduto da Antonio Palma con cui collaborano altri volenterosi dirigenti, è allenato dall'esperto senegalese Niang Baye Hassane che sa tenere bene insieme il gruppo. Le gare in casa si disputano al "Comunale" di Leverano. I granata, che hanno un "sacro" rispetto per gli avversari, non battono ciglio se a volte arriva dagli spalti qualche sfottò. «Nelle partite ci può stare - dice il centrocampista senegalese Baba Gueye -. L'importante è non offendere la dignità e la razza sia dei calciatori che delle persone, anche fuori dal terreno di gioco. Siamo stati ricevuti da papa Francesco un mese fa, che ci ha incoraggiato a proseguire in questo nostro cammino. È chiaro che ci teniamo a vincere. Siamo a un passo dalla conquista della Coppa Italia di Promozione. Ma, la vera felicità è far emergere la nostra idea di calcio che unisce, dove siamo tutti uguali senza distinzione per il colore della pelle». (Nicola Lavacca - Avvenire)  

Ismu: l’Italia è il Paese europeo che ha concesso più cittadinanze

19 Marzo 2024 - Milano - La Fondazione ISMU  evidenzia che, in base agli ultimi dati Eurostat, nel 2022 i cittadini con background migratorio che hanno acquisito la cittadinanza italiana sono in totale 213.716, il 76% in più rispetto al 2021, quando erano diventate italiane 121.457 persone. Nel 2022, è divenuto italiano il 4,3% dei residenti con cittadinanza non italiana (CNI) a fronte di una media del 2,6% per l’intera UE27.  In totale, nel 2022, nell'UE sono 989.940 le persone che hanno acquisito la cittadinanza del Paese in cui vivono, con un aumento di circa il 20% (+163.100) rispetto al 2021. La maggior parte delle nuove cittadinanze (in numero assoluto) è stata concessa dall'Italia (22% del totale dell'UE), seguita dalla Spagna (181.581 cittadinanze, pari al 18% del totale UE) e dalla Germania (166.640 cittadinanze, il 17% del totale UE). In Italia è stato anche registrato il maggiore aumento di cittadinanze concesse ai residenti con CNI nel 2022 rispetto al 2021: +92.200, contro i +37.600 di Spagna e +36.600 di Germania. Le maggiori diminuzioni sono state, invece, osservate in Francia (-15.900), Paesi Bassi (-9.300) e Portogallo (-3.700). Nel 2022 sono diventati cittadini italiani soprattutto persone originarie da Albania (38mila), Marocco (31mila) e Romania (16mila). Questi tre Paesi rappresentano il 40% delle acquisizioni totali. Al quarto posto il Brasile (11mila), seguito da India, Bangladesh e Pakistan, che complessivamente hanno registrato 20mila nuove acquisizioni. In termini relativi, sono stati rilevati - sottolinea l'Ismu - aumenti significativi rispetto al 2021 per argentini, brasiliani, moldavi e ucraini (dove le acquisizioni di cittadinanza sono più che raddoppiate). A livello europeo i principali Paesi di provenienza dei neocittadini UE sono Marocco (112.700 cittadinanze concesse), Siria (90.400) e Albania (50.300). Nel 2022, l'età media delle persone che hanno acquisito la cittadinanza nei Paesi UE è di 31 anni. Lo Stato membro dove è più bassa l'età media dei neocittadini è la Grecia: qui la metà ha meno di 21 anni. Il Paese con l'età media più alta è, invece, Cipro (42 anni). Entrando più nello specifico, l'Ismu evidenzia che il 39% delle persone alle quali è stata concessa la cittadinanza di un paese UE nel 2022 ha meno di 25 anni. Un altro 41% è di età compresa tra 25 e 44 anni, mentre quelli di 45 anni e oltre rappresentano il 20%. Tra coloro che hanno acquisito la cittadinanza di qualsiasi Stato membro dell'UE, il 26% sono bambini di età inferiore ai 15 anni (0-14 anni). Le percentuali più elevate sono state registrate in Francia (34%), Lettonia (33%), Spagna (32%) e Belgio (31%). Tra coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2022, il 26% sono ragazzi di età tra 0 e 14 anni. Se si considera anche la fascia di età 15-19 anni, si arriva a comprendere il 37% di tutte le acquisizioni. Quanto alla provenienza, i bambini tra 0 e 14 anni diventati italiani nel 2022 sono originari soprattutto di Pakistan (44%), Bangladesh (42%), Egitto (41%) e Marocco (39%). Le percentuali più basse si riscontrano tra i brasiliani (5%), gli argentini (7%) e gli ucraini (10%).  

Migrantes: un fumetto sul tema dei rifugiati alla Fiera Internazionale Comics&Games 2023

30 Ottobre 2023 - Roma - “In Fuga. Le persone che scappano non sono tutte uguali”. Questo il titolo di un “romanzo grafico” rivolto ai giovani, utile ad affrontare con semplicità e immediatezza un mondo complesso come quello dei richiedenti asilo e rifugiati. Lo pubblica oggi la Fondazione Migrantes. La Graphic Novel (edita da Tau Editrice) destinata alle scuole medie e superiori, è un lavoro che mira a sensibilizzare gli studenti in merito alle disparità e ingiustizie di trattamento alle quali si devono assoggettare le persone che affrontano quelli che non sono mai viaggi di piacere, ma piuttosto vere e proprie fughe dal paese di origine, tema già trattato da Yagoub Kibeida e Sayed Hasnain nel volume  della Fondazione Migrantes il Diritto d’asilo 2022. Questa Graphic Novel  ha coinvolto nella stesura definitiva diversi autori tra cui Cristina Molfetta, Chiara Marchetti, Duccio Faccini e Manuela Valsecchi. Attraverso la collaborazione con la Tau Editrice, la Fondazione Migrantes ha creato una pubblicazione dal linguaggio visivo e narrativo coinvolgente, grazie ai testi scritti da Emanuele Bissattini e alle illustrazioni di Valerio Chiola. Il risultato del lavoro è uno strumento educativo rivolto al vasto pubblico giovanile, sempre più abituato alla comunicazione per immagini. “In Fuga. Le persone che scappano non sono tutte uguali” verrà presentato il 3 novembre a Lucca nell’ambito della Fiera Internazionale Comics&Games 2023 ospite dell’Arcidiocesi e contestualmente sarà disponibile in tutte le librerie e store online. All’interno della Graphic Novel è presente un codice QR Code che permetterà di accedere a materiali di approfondimento. Attraverso lo stesso QR i ragazzi potranno lasciare i loro commenti e le loro suggestioni. Questo fumetto – si legge nell’introduzione - intende essere “solo il primo di una serie, per cui ogni reazione sarà utile per procedere in una maniera sempre più condivisa e partecipata. Ci teniamo a presentarvelo e speriamo poi che una volta che lo abbiate visto vi venga spontaneo diffonderlo. È uno strumento agile, profondo, ma anche esteticamente molto bello”.      

Festival della Migrazione: il messaggio di papa Francesco

25 Ottobre 2023 - Roma - Il tema del Festival della Migrazione che si apre domani a Modena «riprende quello del Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato di quest'anno, dedicato alla libertà di scegliere se migrare o restare. Ed è ancora più chiaro il riferimento all'iniziativa di solidarietà promossa qualche anno fa dalla Conferenza Episcopale Italiana, che cito proprio nel mio Messaggio come risposta concreta alle sfide delle migrazioni contemporanee». E’ quanto scrive papa Francesco in un messaggio inviato al Festival della Migrazione promosso dalla Fondazione Migrantes e altri enti e che si svolgerà da domani al 28 ottobre a Modena e in diverse città dell’Emilia Romagna e del Veneto. «Nei vostri lavori – scrive papa Francesco - intendete riflettere sui flussi migratori contemporanei attraverso considerazioni che vadano oltre l'emergenza, nella consapevolezza che ci troviamo di fronte a un fenomeno poliedrico, articolato, globale e a lungo termine. Per questo le risposte alle sfide migratorie di oggi non possono che essere articolate, globali e a lungo termine». «Vi proponete – continua il messaggio - di ribadire la centralità della persona umana nel disegno di politiche e programmi migratori, con attenzione particolare alle categorie più vulnerabili, come le donne e i minori. In effetti, il principio del primato della persona umana e della sua inviolabile dignità ‘ci obbliga ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale’ (Messaggio per la G.M. del Migrante e del Rifugiato 2018). E ancora, ‘Gesù Cristo ci chiede di non cedere alla logica del mondo, che giustifica la prevaricazione sugli altri per il mio tornaconto personale o quello del mio gruppo: prima io e poi gli altri! Invece il vero motto del cristiano è 'prima gli ultimi!’ (Messaggio per la G.M. del Migrante e del Rifugiato 2019)». Papa Francesco incoraggia a «sviluppare proposte concrete per favorire una migrazione regolare e sicura». Su questa linea, «è necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le re-ti criminali, che speculano sui sogni dei migranti. Ma è altrettanto necessario in-dicare strade più sicure. Per questo, bisogna impegnarsi ad ampliare i canali mi-gratori regolari» (Riflessione nel Momento di preghiera peri migranti, 19 novem-bre 2023). Ma nello stesso tempo «occorre – scrive papa Francesco - adoperarsi alacremente per garantire a tutti e tutte il diritto a non dover migrare». Il Festival della Migrazione è promosso da Fondazione Migrantes, Porta aperta, UNIMORE e CRID, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Modena e di Carpi oltre che di numerosi atenei italiani. Si svolge dal 26 al 28 ottobre tra Modena, Bologna, Ferrara, Rovigo, Fidenza e Carpi, Formigine, Mirandola, Soliera, Rovigo, Fiorano Milanese.

Migranti, segnale sull’accoglienza: più fondi per i minori

25 Ottobre 2023 - Milano - Nel 2024 il fondo di accoglienza dei migranti sarà più cospicuo. Arriveranno infatti 200 milioni di euro in più a favore dei Comuni coinvolti nel piano di distribuzione e ospitalità di profughi e dei minori non accompagnati. Lo prevede la bozza della legge di Bilancio che integra le risorse già stabilite dal "decreto anticipi" per il capitolo migranti, pari a 46,859 milioni nel 2023. Per il 2025, inoltre, lo stanziamento sale a 300 milioni mentre per l'anno successivo il fondo tornerà a 200 milioni. Dopo il giro di vite su Cpr e rimpatri, dunque, il governo prende atto della necessità di sostenere gli enti locali che avevano manifestato in più occasioni una difficoltà nel predisporre strutture e servizi di fronte a un aumento costante dei flussi migratori. Il pressing esercitato dai sindaci su prefetture e ministero degli Interni ha sortito gli effetti sperati. Ma il provvedimento finanziario prevede anche un contributo di un milione di euro, dal 2024, sul Fondo sanitario nazionale per potenziare la prevenzione e l'assistenza per i migranti che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica. Le risorse saranno a favore dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà. I soldi serviranno anche a promuovere competenze specifiche del personale sanitario. Fino al 23 ottobre, in base ai dati del Viminale, erano 15.005 i minori stranieri non accompagnati sbarcati in Italia dall'inizio dell'anno, mentre i migranti arrivati sono in tutto 141.519. E sul tema dei minori stranieri non accompagnati interviene la Garante dell'infanzia e dell'adolescenza Carla Garlatti, secondo la quale «non è più tempo di un approccio emergenziale » ma servono interventi «strutturali». Garlatti ha ricordato poi che nel nostro Paese «attualmente i minori stranieri non accompagnati sono poco più di 22mila, numero che comprende però quelli provenienti dall'Ucraina, la cui storia è completamente diversa dagli altri, e che per l'85% sono ospitati in famiglie». L'età prevalente di questi "under 18" è intorno ai 17 anni, «ma si sta abbassando ai 15-16» ha osservato, in prevalenza provengono dall'Egitto e sono quasi tutti maschi. La Garante, richiamando la legge Zampa, ha sollecitato la creazione di «strutture di prima accoglienza equamente distribuite sul territorio nazionale» nonché di un "effettivo" primo colloquio «le cui regole devono essere dettate con decreto». Si tratta infatti di un momento «importante per capire se il minore vuole restare in Italia oppure no». Durante le visite effettuate in alcuni centri, la Garante Carla Garlatti ha riferito di aver «incontrato minori che, per la maggior parte, hanno ansia di entrare nel mondo del lavoro, imparare l'italiano e realizzarsi nel nostro Paese: desiderano veramente un'integrazione». (Fulvio Fulvi)

Dai migranti all’emergenza climatica: le suore in campo per un mondo nuovo

25 Ottobre 2023 - Roma - Suor Nieves Crespo coordina in Etiopia il progetto intercongregazionale sulle migrazioni e ha portato l'esperienza di chi ogni giorno vive sul campo le attese, le speranze e le difficoltà di centinaia di persone desiderose di raggiungere l'Europa: prima di tutto informandole in maniera sicura e affidabile sulla migrazione, rispetto alle tante false promesse che invece circolano, e poi accompagnandole in maniera concreta, ad esempio aiutando i giovani a trovare lavoro o le donne sole a vivere in sicurezza. Le suore arrivate dal Borneo, dalla Malaysia ma soprattutto dall'Amazzonia, hanno invece raccontato delle sfide che affrontano sul tema del cambiamento climatico, comprese quelle che a livello globale passano come dei successi e che invece nel locale si mostrano delle false soluzioni, come ad esempio le multinazionali che vendono crediti per la cattura del carbonio e che in realtà tolgono terre alle popolazioni locali, permettendo di continuare a distruggere il pianeta in cambio di un pagamento che per le multinazionali è ben poca cosa, ma che nel frattempo - hanno riferito la religiose - toglie spazio, terra e vita alle popolazioni locali. E queste sono solo alcune delle narrazioni emerse dal primo Advocacy Forum della Uisg, l'Unione internazionale delle superiore generali, l'organizzazione che rappresenta oltre 600mila suore nel mondo, tenutosi lunedì e martedì a Roma, presso la Curia generalizia dei gesuiti, in collaborazione con il Global Solidarity Fund. Un'iniziativa che è il punto di arrivo, ma anche e soprattutto di ripartenza, del progetto "Sisters Advocating Globally", nato tre anni fa per creare una rete di suore impegnate nell'advocacy sociale e ambientale e spazi di riflessione su alcuni temi- cardine dello sviluppo internazionale: il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, la povertà, la disoccupazione e le disuguaglianze sociali, la migrazione forzata e la tratta di esseri umani, le crisi sanitarie e le violazioni dei diritti umani. A Roma si sono ritrovate un centinaio di persone da tutto il mondo, tra suore e partner vari (rappresentanti governativi, organizzazioni internazionali, istituzioni vaticane, società civile ed esperti del mondo accademico e della stampa). «E siamo state molto contente sia di vedere l'impegno e la convinta partecipazione dei partner accolti, ascoltando le voci delle comunità locali che poi riflettono l'impegno delle suore a livello globale, sia di ascoltare le sfide che si affrontano, ma anche le molte proposte di soluzioni arrivate; io ad esempio ho partecipato ad un gruppo di lavoro che ha sviluppato il tema di come favorire in ambito migratorio la coesione sociale attraverso l'integrazione e il dialogo», ha commentato in sede di bilancio finale suor Mary John Kudiyiruppil, vice segretaria esecutiva della Uisg, religiosa delle Serve dello Spirito Santo, indiana e da circa un anno in Italia. Ma ovviamente il Forum non ha tralasciato quello che è il ruolo delle religiose nella Chiesa e dunque anche il loro contributo al processo sinodale in corso, come ha rimarcato Giulia Isabel Cirillo, spagnola, coordinatrice del progetto: «Questo Forum ha voluto rappresentare proprio una piattaforma e un esempio di sinodalità, con lo sforzo di mettere in rete le relazioni che abbiamo iniziato a tessere nei primi tre anni. Lo sviluppo della sinodalità per noi si esprime attraverso questo cammino insieme: per capire come le suore possono interfacciarsi con le altre persone di buona volontà che lavorano sugli stessi temi, cosa il mondo dello sviluppo può imparare dalle suore, qual è il valore aggiunto che le suore possono portare sia dalla loro spiritualità, sia dagli insegnamenti raccolti sul campo, e che cosa la Uisg può imparare da questi partner». «Collegando il locale al globale attraverso le reti guidate dalle suore - ha sottolineato suor Patricia Murray, segretaria esecutiva Uisg - miriamo a facilitare un confronto di diversi vissuti e uno scambio di riflessioni, per modellare le conversazioni sullo sviluppo internazionale attorno ai bisogni delle comunità locali». (Igor Traboni - Avvenire)