Primo Piano

Albania, Tavolo asilo: calpestati diritti e principi del sistema giuridico italiano

14 Aprile 2025 - "Una insopportabile esibizione di crudeltà, che calpesta i diritti di quelle persone e i principi del nostro sistema giuridico". Questo il commento del Tavolo asilo e immigrazione (TAI) all'operazione, compiuta sulla base del decreto legge n. 37/2025, di trasferimento di 40 richiedenti asilo in Albania, già trattenuti nei CPR italiani in attesa di rimpatrio, "per dare un senso alla costruzione del centro di Gjader, finora deserto", come ha commentato il quotidiano Avvenire. "Un’operazione - prosegue la nota del Tai - compiuta con un impiego di forze di polizia priva di qualsiasi motivazione - : 2 poliziotti a controllare ogni straniero ammanettato a uso esclusivo delle telecamere e dei giornalisti per comunicare una pericolosità inesistente. Il Tavolo Asilo e Immigrazione, nel denunciare la disumanità e la strumentalità dell’operazione, continuerà ad essere presente in Albania oggi e nei prossimi giorni per monitorare quanto accade".

Bergamo, la presentazione della 19ma edizione di “Integrazione Film Festival” (IFF)

12 Aprile 2025 - Lunedi 14 aprile, a Bergamo, dalle ore 11, presso la Sala Galmozzi (Via Torquato Tasso, 4) è in programma la conferenza stampa di presentazione del 19° IFF - Integrazione Film Festival, concorso cinematografico internazionale per film cortometraggi e documentari dedicato a inclusione, identità, intercultura e intersezionalità che si svolgerà dal 13 al 17 maggio 2025 presso l’Auditorium di P.zza della Libertà a Bergamo. Il programma di quest’anno è ricco di novità e nuove visioni, ospiti eccellenti e attività collaterali in spazi centrali della città. https://youtu.be/Snem4Yxw2qI?si=N706spzP8KcShbJe IFF è una delle azioni del progetto "Interazioni culturali. Verso nuovi dialoghi", promosso dalla Cooperativa Ruah di Bergamo, in collaborazione con la Fondazione Diakonia, che è sostenuto dalla Fondazione Migrantes. Alla conferenza stampa sono previsti gli interventi di:
  • Daphne Di Cinto, direttrice artistica IFF Integrazione Film Festival.
  • Daniela Meridda, Presidente Cooperativa Ruah.
  • Sergio Visinoni, Responsabile Lab 80.
  • Sergio Gandi, Ass. Cultura Comune di Bergamo.
  • Marzia Marchesi, Ass. Intercultura, Pace Comune di Bergamo.
  • Marcella Messina, Ass. Politiche Sociali Comune di Bergamo.
  • Mabel Girardo, UniBg, Dipartimento di Scienze Umane e Sociali.
  • Giuseppe Previtali, UniBg, Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere Moderne.
È possibile seguire la conferenza anche in streaming, collegandosi a questo link: https://meet.google.com/rvk-nqzq-edi   

“Le parole per dirlo”. Formazione sulla mobilità umana a Mondovì (CN)

12 Aprile 2025 - Formare un linguaggio e una visione comune tra gli operatori e tutte le persone che si sentono coinvolte nella tematica della mobilità umana. Questo l'obiettivo del progetto di formazione dell'ufficio Migrantes della Diocesi di Mondovì, "Le parole per dirlo" che ha preso il via giovedì 10 aprile con il primo incontro online "Esodo ed esodi. Per uno sguardo biblico sul fenomeno", condotto dalla dott.ssa Maria Teresa Milano, ebraista, conoscitrice della cultura e della lingua ebraica moderna. I prossimi incontri in programma, sempre online dalle ore 20.30 alle 22:
  • 15 maggio 2025 - Introduce Franco Chittolina (presidente di Apiceuropa, ha lavorato per 25 anni a Bruxelles) e interviene Michela Castellino, collaboratrice di APICEUROPA, laureata in PISE (Philosophy, International and Economic Studies) presso l'università Cà Foscari di Venezia, e neolaureata nel Master in International Migration and Refugee Law and Policy conseguito presso l'Università di Galway.Apiceuropa è un’associazione, in rete con soggetti della società civile organizzata, nata per informare e sensibilizzare sui temi della politica e delle culture europee e animare approfondimenti e confronti sulle prospettive future dell’Unione Europea.
  • 5 giugno 2025 -  Interviene la prof.ssa Marina Calloni, ordinaria di Filosofia Politica e Sociale, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale - Università degli Studi di Milano-Bicocca e già delegata presso l'"Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e sulla violenza domestica", Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia.
Il percorso è la prosecuzione di quello avviato con i primi tre incontri dedicati, da gennaio a marzo, ai tre dossier della Fondazione Migrantes (Dossier Immigrazione, Rapporto Italiani nel Mondo e Diritto d’Asilo). "Sentiamo l’esigenza - dicono dall'ufficio Migrantes di Mondovì -, anche su invito del vicario, di dedicare molta attenzione alla formazione, in modo da poter poi avere le risorse e le conoscenze per poter essere animatori nelle comunità parrocchiali e non solo, dal punto di vista del Vangelo dell’Accoglienza".

Per informazioni: migrantes.mondovi@libero.it

Ddl cittadinanza, la Fondazione Migrantes ascoltata in Senato: preoccupazioni e dubbi sul metodo

11 Aprile 2025 - La Fondazione Migrantes è stata ascoltata dalla Commissione Affari costituzionali del Senato nel corso della audizione informale sui ddl nn. 1432 (d-l 36/2025 - disposizioni urgenti in materia di cittadinanza) e nn. 98 e conn. (disposizioni in materia di riacquisto della cittadinanza italiana) di giovedì 10 aprile 2025. L'acquisizione della cittadinanza italiana è un tema prioritario per la Fondazione Migrantes che da diversi anni monitora costantemente cambiamenti quantitativi e qualitativi che hanno poi portato a dedicare l’annualità 2024 del Rapporto Italiani nel Mondo proprio a questo specifico tema. Ed è stata proprio la curatrice del Rapporto, la dottoressa Delfina Licata, a intervenire in audizione a nome della Fondazione. In sintesi, alcuni dei rilievi esposti durante il suo intervento.
Preoccupazione per la radicalità e la disorganicità del cambiamento
Alla luce della consolidata esperienza con l’estero della Fondazione Migrantes si è fatto presente che a partire dal 28 marzo si è passati dalla legge sulla cittadinanza probabilmente tra le più generose al mondo a una modifica estremamente restrittiva. Registriamo, pertanto, il disorientamento per un cambiamento così estremo, per alcuni difficilmente comprensibile, alla luce della storia migratoria italiana e della diffusione dell’italianità a livello internazionale. Ci si riferisce in particolare alle preoccupazioni di chi ha procedimenti in corso e non ha più chiaro cosa accada in uno stesso nucleo familiare dove potrebbero coesistere posizioni diverse tra persone titolate allo stesso modo, ma che hanno fatto richiesta in contesti temporali diversificati. La Fondazione Migrantes, alla luce della sua storia, auspica anche da tempo la necessità di una riforma organica della cittadinanza italiana, rispondendo cioè al superamento delle fragilità italiane che partono dagli aspetti demografici e toccano quelli economici e culturali. Per preparare l’Italia del domani l’attenzione deve essere posta contestualmente anche ai tanti cittadini di nazionalità altra nati nel nostro Paese che attendono 10 anni per poter fare domanda di cittadinanza riducendo i tempi di attesa e ripensando una modalità che vada oltre lo ius sanguinis o lo ius soli e permei lo ius culturae ovvero quel legame di effettività richiesto e ribadito in questo disegno di legge.
Attenzione ai numeri
Negli ultimi 20 anni i cittadini italiani residenti all’estero, iscritti all’Anagrafe degli Italiani residenti all’Estero (AIRE), sono più che raddoppiati. Un mondo che ringiovanisce sempre più grazie alle nascite all’estero di figli di cittadini italiani che all’estero già risiedono. Ma si tratta di fenomeno che riguarda più il contesto europeo che quello oltreoceano. Oltre il 54% di chi è iscritto attualmente all’AIRE risiede in Europa e oltre il 70% delle iscrizioni all’AIRE per la sola motivazione espatrio a inizio 2024 ha riguardato una nazione europea. Questo significa che una serie di disposizioni pensate per l’italodiscendenza e quindi orientate geograficamente all’America Latina in realtà rischiano di impattare negativamente su una storia europea che, al contrario, si sta imponendo velocemente e quantitativamente e che riguarda contesti familiari completamente diversi. Un caso eclatante su tutti. Quello della vicina Svizzera dove il 50% dei 700 mila italiani lì residenti ha la doppia cittadinanza, dove l’italiano è lingua nazionale, dove si guardano canali della televisione italiani dagli anni Ottanta. Eppure con questo disegno di legge anche in Svizzera avremmo chi non potrebbe fare più richiesta di cittadinanza in quanto numerosissimi sono i nonni nati in Svizzera, cioè le prime generazioni stando al disegno di legge da cui ha origine la discendenza e, quindi, il diritto di avere la cittadinanza. Attenzione poi a pensare che gli italiani siano esplosi numericamente solo per l’acquisizione di cittadinanza. Da venti anni noi monitoriamo un flusso continuo di partenze che ha portato a un raddoppio dei cittadini ufficialmente iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. Negli ultimi anni il numero di chi parte per la sola motivazione espatrio ottemperando all’obbligo di legge di iscrizione all’estero supera le 100 mila unità all’anno. La presenza degli italiani all’estero è dunque frutto di un continuo e costante sguardo che i nostri giovani e giovani adulti negli ultimi 20 anni e, ancora di più negli ultimi 10 hanno rivolto e stanno rivolgendo all’estero partendo da una situazione nazionale di molteplici fragilità che impedisce di dare risposta a una serie di necessità, personali, esistenziali e professionali. Sul disegno di legge n. 1432, in sintesi, la Fondazione Migrantes esprime un plauso di merito perché finalmente qualcosa nel nostro Paese si muove sul tema ampio della cittadinanza. Vista la complessità della materia, però, poniamo dei dubbi sul metodo unidirezionale e impositivo. Nell’ottica della situazione demografica in cui versa il nostro Paese, su cui regnano feroci la denatalità, l’invecchiamento e lo spopolamento dei territori, il chiudersi non sembra di nessuna utilità. Al contrario, aprirsi all’altro e rendersi attrattivi, attraverso una gestione ordinata della mobilità e un contrasto deciso a tutte le pratiche illecite che, come ben evidenziato nel documento, si inseriscono in modo fraudolento nelle procedure di acquisizione della cittadinanza, rappresenta un’azione necessaria e doverosa. È compito di uno Stato democratico tutelare i propri cittadini.

Il video dell'intervento (dal minuto 35:15)

 

Al via la nuova campagna della Conferenza Episcopale Italiana che racconta la “Chiesa in uscita”

11 Aprile 2025 - Dal 13 aprile tornano gli spot che mostrano l’impegno quotidiano della Chiesa cattolica al fianco dei più fragili. Una firma che si traduce in accoglienza, solidarietà e speranza. Torna on air dal 13 aprile la nuova campagna di comunicazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica, con l’obiettivo di mostrare il valore di questa scelta che ognuno di noi può fare e il suo impatto nelle vite di tanti. É il racconto di una Chiesa in uscita che risponde alle nuove povertà e ai bisogni sempre più complessi di fasce di popolazione diverse. Poliambulatori che erogano cure gratuite, dormitori, mense, doposcuola, stanziamenti per calamità naturali, guerre ed emergenze umanitarie nel mondo: sono solo alcuni esempi della rete capillare di solidarietà che non lascia indietro nessuno. Grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica, dal 1990, ogni anno vengono realizzati migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.
L'8xmille: un moltiplicatore di risorse e servizi per il bene comune
Nel 2024 sono stati assegnati oltre 275 milioni di euro per interventi caritativi. Accanto a queste voci figurano 389 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 246 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché rappresentare indirettamente un volano per l’indotto economico e turistico locale. Come spende i soldi dell'8x1000 la Chiesa cattolica? Guarda il video. “Firmare per la Chiesa cattolica - afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – significa essere parte di un enorme circuito di solidarietà attraverso il quale è possibile portare aiuto a migliaia di persone, sia in Italia che nei Paesi più poveri del mondo. La Chiesa, infatti, è accogliente e aperta a tutti, non solo i credenti, e non lascia indietro nessuno: malati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. In una sorta di welfare parallelo che offre però non solo sostegno materiale ma anche relazionale operando in sinergia con altre realtà del territorio per costruire reti di supporto integrate ed efficaci. Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato - aggiunge Monzio Compagnoni - ci sarebbe un vuoto enorme”.
Otto storie di accoglienza, lavoro e speranza
L’edizione 2025 della campagna CEI si concentra su otto storie di speranza e rinascita, evidenziando il legame tra le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei “gesti d’amore”, e la vita di tutti i giorni. Come accade a Salerno dove il Dormitorio Don Tonino Bello offre risposte concrete e percorsi di reinserimento lavorativo a persone in condizione di povertà estrema o a San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove la mensa diocesana della Caritas rappresenta una mano tesa rivolta a quanti sono a rischio di esclusione sociale. L’azione costante della Chiesa consente a molti di cambiare il proprio futuro come accade a Lodi dove la Casa Regina Pacis è un luogo sicuro per quelle donne che, in fuga da situazioni difficili, cercano un’opportunità per ricominciare. Tanti i progetti di assistenza sanitaria sostenuti grazie al fondamentale contributo dell’8xmille come il Poliambulatorio medico di Santhià, nel vercellese, che offre attività di assistenza e servizio medico in modo gratuito, con la finalità di contrastare i lunghi tempi di attesa del Servizio Sanitario Nazionale così come a Venezia dove, presso l’ambulatorio di prossimità di Caritas Veneziana, medici, infermieri, farmacisti e volontari accolgono gratuitamente tutti coloro che hanno bisogno di cure immediate. Tante anche le iniziative per offrire un futuro sereno a bambini e giovani, provenienti da famiglie vulnerabili: il progetto di Accoglienza e inclusione sociale, di Nazzano Romano, permette a giovani autistici di trovare non solo un tetto ma anche un cammino di crescita, formazione e autonomia attraverso l’inclusione lavorativa. Con il fondamentale sostegno delle firme, ogni anno, vengono restituiti a fedeli e visitatori molti tesori dimenticati. Come a Gubbio dove la chiesa della Madonna del Prato, gioiello barocco, è stata sottoposta ad un intervento di restauro conservativo. Anche quest’anno la campagna ha voluto rappresentare i tanti progetti realizzati all’estero prendendo come esempio un’opera in Sri Lanka, a Badulla dove la speranza è arrivata in corsia. Qui sorge il Badulla Central Hospital, principale centro sanitario della regione che, grazie all’8xmille, offre cure mediche, sostegno sociale e prevenzione per le comunità più vulnerabili. Nel sito www.8xmille.it sono disponibili i filmati di approfondimento sulle singole opere, al centro della campagna, mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille, a livello nazionale e diocesano, nel segno della trasparenza.

A Roma, “La Bottega d’arte”: 30 porte aperte al dialogo. Tre giorni di arte visiva con artisti di diverse culture e religioni

10 Aprile 2025 - A Roma, dal 14 al 16 aprile, la panoramica Terrazza del Pincio si trasformerà in un laboratorio d’arte a cielo aperto. 42 artiste e artisti residenti in Italia – di diversa nazionalità e sensibilità religiosa – e 30 opere, come porte aperte al dialogo tra culture e religioni, saranno il cuore di una “Bottega d’Arte”: un’esperienza di umanità unita nella diversità. Le opere – l’inaugurazione ufficiale è in programma alle ore 15 del giorno 16 aprile – rappresenteranno le culture di fede di appartenenza e saranno realizzate con tecniche diverse, dalle più antiche alle più contemporanee, evidenziandone l’evoluzione. Nel corso dei giorni, durante la loro realizzazione, artiste e artisti spiegheranno il proprio stile e la propria tecnica a coloro che visiteranno la Bottega d’arte, concepita proprio come spazio aperto, condiviso e libero. Bottega d’Arte è un’iniziativa della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana (Cei), ideata dall’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga e realizzata in collaborazione con Earth Day Italia ed Emotion To Generate Change, col patrocinio del Comune di Roma. «Questa è la prima delle nostre iniziative– spiega mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes – in programma per l’anno giubilare. Fa parte della nostra missione specifica promuovere esperienze che accrescano la cultura dell’incontro». Bottega d’Arte è parte integrante di Open Doors: Porte Aperte alla Speranza 2025, il progetto in quattro forme espressive – cinema, fotografia, arte figurativa, musica e danza – che rappresenta l’evoluzione nell’anno del Giubileo di Emotions to Generate Change, realizzato con la collaborazione del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Open Doors si propone di affrontare temi di grande rilevanza sociale attraverso l’arte e la comunicazione, creando un ponte tra diverse culture e comunità, per ispirare e promuovere un cambiamento positivo nel mondo. Come ha detto papa Francesco durante l’Udienza a loro dedicata il 23 giugno 2023, gli artisti hanno «la capacità di sognare nuove versioni del mondo». La loro creatività «sembra partecipare della passione generativa di Dio. Quella passione con la quale Dio ha creato. Siete alleati del sogno di Dio! Siete occhi che guardano e che sognano. Non basta soltanto guardare, bisogna anche sognare». «L’artista, attraverso la propria arte, incarna pienamente l'umanesimo – spiega Marco Soana, presidente dell’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga e ideatore della Bottega –, diffondendo intorno a sé un’aura di serenità, pienezza interiore e libertà. La sua opera non è solo espressione, ma anche luce che guida, un ponte tra il presente e un futuro carico di possibilità. Con ogni sua creazione, egli semina speranza, nutrendo la cultura e lo spirito dell'umanità, e spingendo tutti noi verso un futuro più luminoso e consapevole». I SOGGETTI PROMOTORI DI “BOTTEGA D’ARTE” Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga Dal 2007 un gruppo di persone, appassionate di arte antica, lavora assieme per maturare con il reciproco aiuto, l’esperienza applicativa in questo campo. L’ espressione più visiva e nota dei Madonnari è quella di esibirsi con i gessetti sulle piazze in occasione di sagre, fiere e concorsi. Con il 2012 il gruppo, ormai numeroso, si è costituito in “Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga”. Essa prende il nome da Luigi Gonzaga detto Rodomonte, valoroso capitano e amante dell’arte e della poesia. madonnarirodomonte.it Earth Day Italia L’Earth Day (Giornata Mondiale della Terra) del 22 aprile è la più grande manifestazione ambientale del pianeta: il momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. Dal 2007 Earth Day Italia, sede italiana ed europea dell’ong Earthday.org di Washington, celebra questa importante giornata anche nel Bel Paese e lavora per promuovere la formazione di una nuova coscienza ambientale, attraverso una sempre più estesa rete di dialogo tra i tanti soggetti che si occupano della salvaguardia del Pianeta. earthdayitalia.org Emotions to Generate Change Emotions to Generate Change è una piattaforma per la creazione di iniziative e laboratori artistici con una visione chiara: l'arte come motore emozionale per il cambiamento personale e sociale. Riuniamo un collettivo eterogeneo di artisti appassionati nell'interpretare le pressanti sfide di oggi attraverso la creatività. Riconosciamo la complessità delle crisi interconnesse del nostro tempo: la crisi ecologica, la crescente disuguaglianza, i conflitti diffusi, la solitudine e il continuo isolamento in un mondo accelerato. Per affrontare questi problemi, le arti hanno un ruolo vitale da svolgere. In tempi polarizzati, l'arte può superare le barriere e unire persone con posizioni politiche diverse. emotionstogeneratechange.com Fondazione Migrantes La Fondazione Migrantes è l'organismo costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana per accompagnare e sostenere le comunità cristiane nella conoscenza, nell'opera di evangelizzazione e nella cura pastorale dei migranti, italiani e stranieri, per promuovere atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella società civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza. migrantes.it Bottega d'arte 2025    

Radio Mater, “Migrantes. Incontri in cammino”. Si parla dell’Anno Santo della mobilità umana

10 Aprile 2025 - Il 2025 è un Anno Santo anche per la mobilità umana. Tre gli appuntamenti in calendario: il 10-11 maggio con il Giubileo delle bande musicali e dello spettacolo viaggiante; il 4-5 ottobre con il Giubileo dei migranti e del mondo missionario, che coinciderà anche con la 111a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, sul tema "Migranti, missionari di speranza"; infine il 18-19 ottobre, con l'evento giubilare che si farà con i popoli rom e sinti. Questo ed altro giovedì 10 aprile 2025 dalle 17.30 su Radio Mater con una nuova puntata della trasmissione “Incontri in cammino”, curata dalla Fondazione Migrantes. Mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, dialoga con Simone Varisco sul senso dell'Anno Santo applicato al mondo della mobilità umana. "Migrantes. Incontri in cammino" è lo spazio radiofonico mensile della Fondazione Migrantes dedicato ai temi della mobilità umana. Va in onda su Radio Mater ogni secondo giovedì del mese, dalle 17.30 alle 18.30.

Un seminario all’Università di Chieti, “In cammino: mobilità umana tra scelte individuali e responsabilità condivise”

9 Aprile 2025 - Mercoledì 16 aprile, all'Università G. d'Annunzio di Chieti (Aula B di Psicologia) si terrà un seminario dal titolo "In cammino: mobilità umana tra scelte individuali e responsabilità condivise", che prenderà spunto dalla presentazione del Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes 2024. Il tema delle migrazioni nella sua ricchezza e complessità tocca e interroga diverse discipline e permette di esercitarsi nella ricerca di convergenze sul piano sociologico, giuridico, politologico, coinvolgendo docenti, ricercatori e studenti. Interverranno:
  • Simone Varisco, ricercatore in Storia e co-curatore del Rapporto (Fondazione Migrantes).
  • Licia Paglione, docente di Sociologia delle migrazioni, Università G. d'Annunzio.
  • Mara Maretti, docente di Politiche sociali, Università G. d'Annunzio.
  • Andrea Antonilli, docente di Criminologia e vittimologia, Università G. d'Annunzio.
  • Gaetano Di Tommaso, docente di Sociologia del diritto e della pena, Università G. d'Annunzio.
Chieti Rapporto Immigrazione

Roma, festa per la Giornata internazionale dei rom e sinti

9 Aprile 2025 - L'11 aprile a Roma è in programma un grande evento della Unione Comunità Romanès in Italia con la Comunità di S. Egidio per condividere musica, arte e cultura. Dalle ore 17 presso la Sala Benedetto XII, Casa dell'Amicizia della Comunità di S. Egidio (Via di San Gallicano 25a) ci sarà una festa a ingresso libero per celebrare la recente Giornata Internazionale dei rom e sinti. In programma, il concerto dei Roman Project, musica balcanica e tradizionale, la memoria del Samudaripen (detto anche Porrajmos, il genocidio dei rom e sinti - almeno 500mila persone - durante la Seconda Guerra Mondiale) con voci e testimonianze dei sopravvissuti e l'intervento del poeta Agim Saiti. romani week 2025

La Fondazione Migrantes si fa vicina a mons. Prastaro per la perdita della sua mamma

9 Aprile 2025 - La Fondazione Migrantes esprime le più sentite condoglianze al vescovo di Asti, S.E. mons. Marco Prastaro, delegato regionale Migrantes per il Piemonte e membro della CEMi, per la perdita della mamma, Liliana. Questa sera, mercoledì 9 aprile alle ore 20,45 nella Cattedrale di Asti ci sarà una veglia di preghiera. I funerali saranno celebrati giovedì 10 aprile alle ore 11,30 presso la parrocchia san Giacomo in Chieri (Torino).

Diritto d’asilo, il Report della Fondazione Migrantes arriva in Friuli-Venezia Giulia

9 Aprile 2025 - 9 Aprile 2025 - È la volta del Friuli-Venezia Giulia per la divulgazione dei risultati del Report "Il diritto d'asilo" 2024 della Fondazione Migrantes. Lunedì 14 aprile 2025 dalle ore 17.00 al Circolo della Stampa di Trieste (Corso Italia n° 13) con Mariacristina Molfetta (Fondazione Migrantes), co-curatrice del volume, Gianfranco Schiavone (presidente ICS - Consorzio Italiano di Solidarietà), co-autore del volume. Porterà i suoi saluti Mons. Ettore Trevisi, vescovo di Trieste. Martedì 15, invece, al centro Balducci di Zugliano (UD) in Piazza della Chiesa 1, a partire dalle ore 18. Saranno presenti ed interverranno mons. Riccardo Lamba, arcivescovo di Udine, Mariacristina Molfetta e Gianfranco Schiavone, Luigi Gloazzo, direttore Caritas Diocesana di Udine. Modererà: don Paolo Iannaccone, presidente del Centro Balducci.

Giornata internazionale rom e sinti, mons. Felicolo: coltivare concretamente la speranza della convivenza

7 Aprile 2025 - "Questa giornata sia una nuova occasione per provare a uscire dalle narrazioni stereotipate, dalle etichette degradanti, e imparare così a conoscere almeno un poco di più sui popoli rom e sinti: le tradizioni e i costumi, i valori e la storia, spesso drammaticamente dolorosa. Non c'è un altro modo per coltivare la speranza di una convivenza in cui condividere diritti e doveri". Così mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, in occasione della Giornata internazionale rom e sinti, che si celebra l'8 aprile per ricordare il primo Congresso Mondiale del Popolo Rom, tenutosi a Londra nel 1971. Segnaliamo inoltre:
  • l'intervista a Carlo Stasolla, presidente della “Associazione 21 luglio” - che il 9 aprile presenterà a Roma il suo Rapporto annuale sulla condizione delle comunità rom e sinte in Italia - pubblicata sul numero 2 2025 della rivista della Fondazione Migrantes, Migranti Press.
  • l'articolo "Organizzare la speranza. Dal basso” sul progetto sostenuto dalla Fondazione Migrantes “Scuola per e con i rom” portato avanti dall’organizzazione di volontariato Arrevutammoce per i bambini e adolescenti rom del campo di via Carrafiello, a Giugliano in Campania, probabilmente il “campo” più difficile del Paese (pubblicato sul numero 1 2025 di Migranti Press).

Migranti Press | Rom, superare i campi si può. Intervista a Carlo Stasolla

8 Aprile 2025 - In occasione della Giornata Internazionale dei Rom e Sinti - che si celebra l'8 aprile per ricordare il primo Congresso Mondiale del Popolo Rom, tenutosi a Londra nel 1971 - pubblichiamo integralmente l'intervista di Simone Sereni a Carlo Stasolla, presidente della “Associazione 21 luglio” - che domani presenterà a Roma il suo Rapporto annuale - pubblicata sul numero 2 2025 della rivista della Fondazione Migrantes, "Migranti Press". «Salone è un campo estremamente complesso, dove però abbiamo avviato un processo partecipativo nel 2023. E da aprile 2024 stiamo lavorando con operatori e assistenti sociali per il superamento del campo, attraverso un processo integrato, che vuol dire scuola, salute, casa popolare, lavoro, documenti. A metà gennaio abbiamo superato il 50% dei rom usciti. Oggi a Salone vivono meno di 200 persone. Nel 2010 si era arrivati a 800 presenze…. Tutti hanno un documento e una tessera sanitaria. E stiamo lavorando su 32 richieste di cittadinanza. La mattina di bambini non ne vedrai quasi nessuno. Ma fino a 2 anni fa c’era una frequenza scolastica del 19%». Incontro Carlo Stasolla alla stazione ferroviaria di Salone, a Roma, appena fuori dal Grande Raccordo Anulare, tra la via Tiburtina e la Prenestina. Stasolla – 59 anni, presidente della “Associazione 21 luglio” – è stato appena nominato dal presidente Mattarella Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Mentre ci incamminiamo verso l’ingresso del campo, nato nel 2006, sul ciglio della strada trafficata del mattino, l’intervista incomincia da sé... “Superamento” sarà la parola-guida di tutta la nostra conversazione. Dal 2021 abbiamo presentato alla Camera un modello partecipativo di “superamento” dei campi rom, il “modello Ma.rea” (Mappare e Realizzare comunità, ndr). E lo stiamo disseminando per l’Italia. Laddove le amministrazioni ci chiamano, noi le aiutiamo ad applicarlo. Ad Asti a giugno, per esempio, si chiuderà il campo, la baraccopoli di Via Guerra, 36. Ecco. A parte Roma, negli anni avete di fatto un mappato un po' tutte le situazioni simili in giro per l'Italia… Sì, si trova tutto su www.ilpaesedeicampi.it. Quasi in tempo reale, riusciamo a geolocalizzare gli insediamenti, quando sono stati aperti, quante persone ci sono, di quale etnia. E per noi è un indicatore sulla strada del superamento. Fino al 2018 siamo stati un po’ “cani da guardia” con le istituzioni. Poi dal 2018 abbiamo iniziato a cambiare approccio. Da “cani da guardia” siamo diventati “cani per ciechi”, accompagnando le amministrazioni interessate nel superamento. Intanto, siamo entrati nel campo. A un certo punto svoltiamo verso il container dove ha sede la sala polifunzionale dell’associazione. Il tempo per un saluto a una giovane coppia di vicini, che ci offre un caffè caldo. Hanno appena salutato i figli, che vanno alla materna e alle elementari. Stasolla mi racconta un fatto del giorno precedente: un rom del campo è andato per la prima volta ad aprire la casa popolare che gli è appena stata assegnata. La chiave non va. Si pensa a un’occupazione abusiva. Si mette in moto tutta una macchina di interventi. Poi torna al campo è scopre che in realtà aveva preso la chiave sbagliata. Che ci dice questa storia? Quella chiave, quanto l'hai dimenticata veramente o quanto dentro di te hai avuto difficoltà a prenderla per aprire quella porta? C'è una fatica che non è l'antiziganismo: sono casi molto isolati ed episodici quelli della famiglia rom che arriva e i vicini la cacciano. La resistenza viene dalla mancanza di stima in sé stessi, di fiducia. Il nostro lavoro è anche far sbocciare le persone. Sono sicuro che tutte le famiglie che sono uscite da qua, se non ci fosse stato qualcuno che le accompagnava, in casa non ci sarebbero entrati o rimasti. Quindi, il pregiudizio contro i rom non è il primo ostacolo da superare? No. Abbiamo compreso sin dall'inizio che il problema in Italia fossero i campi. Il campo è il luogo in cui si sviluppa e si amplifica l'antiziganismo. Perché si è a lungo pensato che i rom volessero vivere nei campi. Il punto invece è superare i campi. Nel 2010, quando è nata la “21 luglio”, era impensabile. Non si sapeva nulla dei rom. Da qui il lavoro di ricerca, il monitoraggio, la mappatura degli insediamenti. Abbiamo iniziato a capire l'entità del fenomeno. Oggi in Italia solo il 6% dei rom vive nei campi. C’è stato un momento-chiave? La sentenza storica nel 2015 del Tribunale Civile di Roma sul campo “La Barbuta”. Per la prima volta si stabilisce che costruire un campo è discriminatorio. Un precedente importantissimo che ci ha consentito di bloccare la costruzione di campi successivi. Chiaramente mettendoci tutti contro. Per due anni abbiamo avuto la Polizia che ci proteggeva. Il nostro rapporto – “Campi nomadi S.P.A” –, è stato acquisito da Pignatone nelle indagini su Mafia Capitale. Una persona che viveva qui a Salone prima del 2014 costava al Comune 600 euro al mese, per servizi inutili, appalti mai realizzati. Abbiamo pagato il prezzo di quella denuncia… Ora però il Presidente della Repubblica l’ha nominata Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana… Quando ho saputo, ho avuto un flash. Come quelli che, si dice, capitino a chi sta per morire. In un attimo ho rivisto un po' tutta la vita dell'associazione, e tutte le accuse e le calunnie ricevute sul nostro lavoro. Ci dicevano che era inutile e che non si basava su dati certi, anche se non abbiamo mai ricevuto una querela o una denuncia sui dati che abbiamo prodotto. Ci deridevano. Perché? Il punto è che ho vissuto 14 anni nei campi prima di iniziare questo lavoro, e l'ho fatto in uno spirito di nascondimento. Nessuno sapeva che c'ero, e non ero lì per risolvere problemi, ma per condividere la vita. E quando presentavamo le prime ricerche, si diceva: “E questi, che ne sanno loro di rom?”. La mia è una conoscenza dal di dentro e mi è servita tantissimo, anche perché a stare nel campo si acquisisce una capacità di conoscere l'animo umano. Come è nata la sua sensibilità per la situazione abitativa dei rom? Non è nata tanto intorno al diritto alla casa, ma rispetto a tutte le forme di diseguaglianza. Lo devo a un episodio che mi raccontò mia madre da piccolo. Poi ho incontrato casualmente i rom attraverso un libro. Non li conoscevo. E così che poi la mia esperienza l'ho vissuta con loro. Chi la conosceva comprese le sue motivazioni? Assolutamente, no. Anche in famiglia. Ma me ne rendo conto adesso del perché. Avevo una enorme difficoltà a spiegare: non ero dentro un'organizzazione, non ero dentro una parrocchia, non avevo nessuno dietro. “Perché lo fai?”. Perché è giusto così, dicevo. Che razza di risposta può essere per un padre, per una madre, per un amico? Gli stessi rom erano convinti che mi rifugiassi nel campo perché scappavo da qualcosa o da un amore andato male. In realtà era un amore andato bene… Questa del Quirinale credo sia anche una tappa di verifica per l'associazione. Cambia qualcosa per voi ora? Facciamo 15 anni di vita ad aprile, siamo in piena adolescenza. Secondo me è qualcosa che impatta più sulle motivazioni, e non tanto sull'attività pratica. Una persona autorevole ti dà una pacca sulla spalla e senti di avere più forza, per andare avanti e lavorare meglio, diventare più autorevoli nel dare voce ai rom che vivono in queste condizioni. La vedo in un’ottica futura. Le chiedo di immaginarsi la prima volta che è entrato in un campo per andarci a vivere… Era il 6 maggio 1988, festa di san Giorgio, quando i rom uccidono l’agnello. Entrai, e pensavo che tutti i giorni fossero così… Era un campo informale, dietro Cinecittà... Tra l'altro, la bambinetta che mi venne incontro quel giorno è stata la prima persona di Salone per la quale ho fatto fare domanda e che è entrata in una casa popolare. Certe cose ritornano sempre.
Leggi anche l'articolo di Elia Tornesi "Organizzare la speranza. Dal basso. Il progetto Scuola per e con i rom” pubblicato sul numero 1 2025 della rivista della Fondazione Migrantes, "Migranti Press".

Migranti Press | Giugliano (NA), il progetto “Scuola per e con i rom”

7 Aprile 2025 - In vista della Giornata Internazionale dei Rom e Sinti - che si celebra l'8 aprile per ricordare il primo Congresso Mondiale del Popolo Rom, tenutosi a Londra nel 1971 - pubblichiamo integralmente l'articolo di Elia Tornesi "Organizzare la speranza. Dal basso. Il progetto Scuola per e con i rom” pubblicato sul numero 1 2025 della rivista della Fondazione Migrantes, "Migranti Press". Il card. Carlo Maria Martini scriveva: “Sperare equivale a vivere: l’uomo, infatti, vive in quanto spera e la definizione del suo esistere è collegata alla definizione dell’ambito delle sue speranze”. Al pari della vita, la speranza, la più piccola e allo stesso tempo la più forte delle virtù, è un dono di Dio per l’umanità. Riprendendo una definizione particolarmente efficace di papa Francesco: per mezzo della morte e resurrezione del Figlio incarnato, l’uomo conquista un diritto universale, fondamentale e inalienabile, il diritto alla speranza. Il Giubileo del 2025, dedicato al tema “Pellegrini di speranza”, rappresenta un’occasione propizia per riflettere sul valore di questa virtù. A tal proposito, desta particolare preoccupazione l’allarme lanciato da Caritas Italiana nel Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia 2024, Fili d’erba nelle crepe. Nel nostro Paese, oltre 5,7 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Tra questi, il dato più drammatico riguarda i minori, con una cifra record che supera 1,3 milioni di bambini in condizioni di grave disagio economico.
La speranza è un impegno
La povertà, prima tra le gravi violazioni della dignità umana denunciate nel recente documento Dignitas infinita del Dicastero per la Dottrina della Fede, è definita come «una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo». La povertà, però, non può essere considerata unicamente come una condizione legata alla mancanza di risorse economiche. Essa comprende, oltre agli aspetti materiali, anche dimensioni immateriali e intergenerazionali. Tra queste vi è la progressiva erosione della capacità stessa di sperare in un miglioramento delle proprie condizioni di vita. Vivere in una condizione di povertà prolungata e cronica, come si legge nelle pagine del Rapporto di Caritas Italiana, finisce per erodere il capitale progettuale, le aspettative e i sogni delle persone. I poveri, così, si trovano sempre più intrappolati in una condizione di privazione assoluta. Privi, finanche, della “speranza” di riuscire a trasformare un giorno il corso della propria esistenza. La speranza, però, oltre a essere dono è soprattutto impegno. E così, nella Bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit, papa Francesco ci esorta, in occasione di questo momento giubilare e sempre, a essere segni tangibili di speranza per le tante persone che vivendo in condizioni di disagio patiscono “vuoti di speranza”. Il cristiano, ci ricorda il Santo Padre, non può accontentarsi di “avere speranza”, ma al contrario è chiamato al compito di “organizzare la speranza”, utilizzando la bella, e sempre attuale, espressione di mons. Tonino Bello. Organizzare la speranza significa tradurla in vita concreta ogni giorno, nei rapporti umani, nell’impegno sociale e politico. Non si tratta di un miracolo dall’alto, ma di un lavoro dal basso. Nel corso del 2024, grazie ai fondi dell’8 per mille della Chiesa Cattolica, la Fondazione Migrantes – organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana – ha sostenuto numerosi progetti distribuiti in diverse aree del territorio nazionale, inerenti ai suoi cinque ambiti di riferimento: immigrati, emigranti, richiedenti asilo e rifugiati, rom e sinti, e il mondo dello spettacolo viaggiante. La Fondazione cerca sempre di privilegiare quelle iniziative orientate non solo all’assistenza, ma soprattutto alla cura pastorale, alla ricerca, alla formazione, all’inclusione sociale, alla promozione dell’intercultura e dell’integrazione, valorizzando il protagonismo dal basso dei soggetti beneficiari.
Il progetto “Scuola per e con i Rom”
È quanto accade, ad esempio, nel progetto “Scuola per e con i rom”, portato avanti con dedizione e passione dall’organizzazione di volontariato Arrevutammoce operante nell’area Nord di Napoli, periferia geografica ed esistenziale tra le più complicate del nostro Paese. Partendo dalla consapevolezza che il problema della povertà educativa rappresenta, tanto una causa quanto una conseguenza della precarietà delle condizioni di vita delle comunità Rom e Sinti presenti sul territorio, Arrevutammoce ha avviato, con il sostegno della Fondazione Migrantes, un progetto di prescolarizzazione e scolarizzazione rivolto ai bambini e adolescenti rom del campo di via Carrafiello, a Giugliano in Campania. Tale piano mira a promuovere un accesso equo e non discriminatorio alla scuola dell’obbligo, contrastando il fenomeno dell’abbandono scolastico. Allo stesso tempo, il progetto favorisce il dialogo e la cooperazione tra le istituzioni scolastiche e politiche, il territorio in generale, le famiglie e le comunità rom, creando un ponte tra le diverse realtà sociali coinvolte e ponendo le basi per un’educazione, e quindi una società, più inclusiva. I risultati parlano da sé e certificano il successo di questa iniziativa. Nel luglio 2023, 52 minori hanno sostenuto un esame presso la scuola pubblica per verificare le competenze raggiunte grazie ai corsi di prescolarizzazione avviati. A partire da novembre dello stesso anno, grazie a un importante lavoro di rete, sono stati avviati gli inserimenti scolastici presso le scuole di Giugliano, dopo un confronto con le 92 famiglie residenti nel campo. Nel gennaio 2024, 64 bambini sono stati inseriti in cinque scuole primarie e una secondaria di primo grado, e a marzo, poi, si sono aggiunti 5 bambini iscritti alla scuola dell’infanzia. A settembre 2024, il numero complessivo di minori iscritti è salito a 72, registrando un incremento del 15%. Gli alunni hanno frequentato con regolarità e il 98% di loro è stato ammesso alla classe successiva. I risultati ottenuti, però, non si misurano tanto nei numeri, ma soprattutto – in termini umani e spirituali – con quanta dignità viene restituita ai più vulnerabili. In questo senso tali risultati non devono essere considerati un punto d’arrivo, ma piuttosto un punto di partenza per una Chiesa chiamata a essere instancabile promotrice di processi di speranza. Una Chiesa che non si limita ad assistere, ma si impegna a costruire un futuro in cui l’educazione sia una via privilegiata per la giustizia sociale e l’inclusione, dove nessuno sia lasciato indietro e dove la speranza, organizzata e tradotta in azione, possa continuare a fiorire per generazioni a venire.
La speranza è una “bambina da nulla”
Charles Péguy, poeta molto caro al Santo Padre, ci regala una meravigliosa immagine della speranza: una “bambina da nulla”, nata il giorno di Natale, che cammina tra le due sorelle maggiori, fede e carità. Apparentemente, sembrano essere loro ad accompagnarla lungo la strada accidentata della salvezza, ma in realtà è proprio lei, la speranza, con il suo passo leggero e vivace, a trainare le due sorelle. Senza di lei, fede e carità resterebbero statiche, prive di vitalità, ridotte a due donne avanti negli anni, “sciupate dalla vita”. E così, speranza è Eva che tutte le sere prepara la sua cartella. Speranza è Marianna che ogni mattina sale sul pulmino per andare a scuola. Speranza è Elvira che da oggi ha una nuova compagna di banco. Speranza è Valentina che impara a scrivere il suo nome. Speranza è Chiara che non vede l’ora di incominciare un nuovo anno scolastico. Speranza, infine, è anche Michelle, che non ha mai iniziato il suo percorso di studi, morta nel gennaio dello scorso anno, a soli sei anni, folgorata da un cavo elettrico scoperto vicino a una pozzanghera. Perché, come ci ricorda papa Francesco, è proprio a partire dai “dolori di oggi”, che noi cristiani siamo chiamati a seminare e nutrire la “speranza di domani”. (Elia Tornesi)

Paestum (SA), ritiro quaresimale con le comunità cattoliche dei migranti

7 Aprile 2025 - L’Ufficio Diocesano Migrantes dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno ha condiviso ieri con le comunità cattoliche dei migranti della diocesi un momento di spiritualità e preghiera in vista della Santa Pasqua. Si è tenuto infatti un ritiro spirituale presso il Santuario del Getsemani di Capaccio Paestum. Dopo la Messa al Santuario, i presenti hanno partecipato alla Via Crucis. "La preghiera e la gioia dello stare insieme hanno reso questa giornata davvero unica: ci ha arricchiti tutti".

Nell’8ª edizione del Premio giornalistico “Giuseppe De Carli” una sezione dedicata a comunicazione e migranti

6 Aprile 2025 - Si avvicina il termine per le iscrizioni (30 giugno 2025) all’8ª edizione (2025) del Premio giornalistico "Giuseppe De Carli", dedicato alla memoria del vaticanista fondatore di Rai Vaticano scomparso il 13 luglio del 2010 e promosso dall’omonima Associazione che porta avanti il suo ricordo e il suo insegnamento. Saranno 3 le sezioni a cui ci si potrà iscrivere:
  • (Generale), sul tema “Testimoni di speranza in un mondo da aggiustare” collegata direttamente ai temi del Giubileo in corso, guardando al racconto di esperienze di rinascita e di speranza, appunto, nonostante le lacerazioni di un mondo in continuo conflitto ma bisognevole di essere “guarito” e “aggiustato”.
  • (Comunicazione e migranti), promossa dall’Associazione in collaborazione con il Comitato “Informazione, migranti e rifugiati” e l’’Associazione ISCOM, sul tema “Rompere gli stereotipi: rifugiati e immigrati si raccontano”.
  • (Giornalismo e tradizioni religiose), promossa dall’Associazione in collaborazione con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose” e l’Associazione ISCOM sul tema “Costruire ponti: il ruolo dei media nel racconto delle religioni”.
Come ormai da molti anni, il Premio è riservato a giornalisti (professionisti, pubblicisti, praticanti o corrispondenti esteri) che operano nell’ambito dell'informazione religiosa, nei settori della carta stampata, dell’emittenza radiofonica, televisiva e dei media digitali, in testate sia nazionali che estere. “In un’epoca in cui i conflitti sembrano prevalere, il Premio Giuseppe De Carli vuole essere una voce di speranza, un invito ai giornalisti a raccontare le storie che ispirano e costruiscono ponti, contribuendo a un mondo più giusto e solidale”, ha dichiarato Giovanni Tridente, Presidente dell’omonima Associazione che da oltre dieci anni organizza l’evento biennale, in occasione del lancio di questa ottava edizione.

Leggi il Bando per la nuova edizione del Premio.

-------------------------------------- Per ulteriori informazioni: Valentina Ciaccio - 3397093577 info@associazionedecarli.it

Europa e diritti umani, mons. Felicolo: “I diritti sono per tutti o, di nuovo, solo per qualcuno?”

5 Aprile 2025 - "I diritti sono per tutti o, di nuovo, solo per qualcuno? Potremmo forse avere la sensazione che la questione non ci riguardi. In realtà, se i diritti non sono più garantiti a tutti e tornano a essere un privilegio solo per alcuni, ciò ci pone nuovamente in uno scenario in cui guerre e caos possono diventare – anzi, tornare a essere come un tempo – prevalenti. Quasi senza rendercene conto, ci stiamo allontanando da quel sogno di Europa nato dopo gli orrori di due guerre mondiali. Lo stesso sogno espresso da papa Francesco nel 2023, in occasione della XXXVII Giornata mondiale della gioventù a Lisbona: Io sogno un’Europa, cuore d’Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra e accendere luci di speranza; un’Europa che sappia ritrovare il suo animo giovane, sognando la grandezza dell’insieme e andando oltre i bisogni dell’immediato; un’Europa che includa popoli e persone con la loro propria cultura, senza rincorrere teorie e colonizzazioni ideologiche. E questo ci aiuterà a pensare ai sogni dei padri fondatori dell’Unione europea". Questo un passaggio dell'intervento proposto da mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, per il forum "Diritti umani: mantenere una comprensione comune è ancora possibile?" promosso dal Cespi. Il Forum ha preso le mosse da un contributo di Filippo De Robilant, del comitato scientifico del Cespi, che affronta il tema "Diritti umani: mantenere una comprensione comune è ancora possibile?" partendo dalla ricorrenza del 75° anniversario della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950.

Arriva nelle sale cinematografiche “L’ultima isola” di Davide Lomma

5 Aprile 2025 - Otto amici hanno ciascuno una piccola attività commerciale su Via Roma, la via principale di Lampedusa. A mezzanotte, terminato il lavoro, dopo varie indecisioni, escono per fare un’uscita notturna in barca, mangiare qualcosa insieme, e svegliarsi all’alba per pescare “al traino” piccoli tonnetti. Si addormentano in barca. Alle prime luci dell’alba si svegliano perché sentono “vùciare”. Sembrano versi di gabbiani. Qualcuno insiste che i suoni sono strani. Accendono i motori e iniziano a navigare. Sarà questo gruppo di amici a dare per primo l’allarme, ritrovandosi da soli con oltre trecento persone in mare. Quel giorno era il 3 ottobre 2013, e sarebbe passato alla storia come uno delle più grandi tragedie nel mar Mediterraneo del nostro secolo. Arriva nelle sale cinematografiche italiane del film-documentario L'ultima isola, di Davide Lomma, la storia di quella drammatica vicenda che si intreccia con un’amicizia viscerale che ha unito per sempre i protagonisti di quella notte, e che riuscirono a salvare 47 persone su una piccola barca di nove metri. Il film è stato riconosciuto dal Ministero della Cultura con la qualifica di film d’essai (prot. 51277 del 28/12/24), ovvero come film di ricerca e sperimentazione di qualità, avente particolari meriti culturali ed artistici. Prossime proiezioni:
  • SAN SEVERO (FG) 14 aprile - Cinema Cicolella, 18:30.
  • VIESTE (FG) 16 aprile - Cinema Adriatico, ore 18:00 e 20:30.
  • MANFREDONIA (FG): 17 aprile - Cinema San Michele ore 19:00.
  • SAN GIOVANNI ROTONDO (FG): 17 aprile - Cinema Palladino, ore 20:30.
  • FOGGIA 17-23 aprile - L'Altrocinema Cicolella, ore 19:00.
  • MILANO 22 aprile - Cinema CityLife Anteo, ore 21:30.
  • FERRARA 24 aprile - Cinema Santo Spirito, ore 21:00.
  • TARANTO 6 maggio - Cinema Ariston, ore 18:00 e 20:30.

    (aggiornata il 10 aprile 2025)

https://www.youtube.com/watch?v=5RhATwtgwrw  

Quale diritto d’asilo? Un incontro in provincia di Perugia sui minori non accompagnati

4 Aprile 2025 - Venerdì 11 aprile, alle ore 10.30, a Ellera di Corciano, in provincia di Perugia (presso il Centro di aggregazione l’Arca, Via della Cooperazione) verrà presentato il report "Il Diritto d’asilo 2024" della Fondazione Migrantes, con un focus particolare sulla presenza e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

👉 Per iscriversi, compilare il form al seguente link (entro il 07/04/2025) 👈

https://forms.gle/CXPq8uLRbNGpr63V6

Introduzione ai lavori:
  • Vito Simone Foresi (direttore Ufficio Migrantes Arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve);
  • Giordana Tomassini (assessora Welfare, coesione sociale e ambiente del Comune di Corciano)
Relazione:
  • Mariacristina Molfetta (Fondazione Migrantes, co-curatrice del Report): “Il diritto d’asilo in Italia e in Europa e la presenza dei minori stranieri non accompagnati: accoglienza, supporto, accompagnamento attivo attraverso i tutori volontari”.
Interventi sul tema “Il territorio che accoglie: ruolo delle Prefetture, CAS e tutela giuridica per i richiedenti asilo”:
  • Susanna Tabarrini (assistente sociale, Prefettura di Perugia);
  • Anna Caffio (assistente sociale CAS MSNA e referente SAI MSNA Panicale, Arcisolidarietà ora d’aria, Perugia);
  • Francesco Di Pietro (avvocato, Associazione studi giuridici immigrazione, ASGI).
Interventi sul tema “Processi di integrazione: rete SAI, deontologia dell’assistente sociale e Affido familiare di MSNA nel territorio di Corciano”:
  • Anna Laura Fanini (referente capofila RTI SAI Corciano, Frontiera Lavoro);
  • Tiziano Andreani (assistente sociale, educatore professionale Ufficio della Cittadinanza Comune di Corciano, coordinatore Area Affido SAI Corciano, ASAD soc.coop.soc.).
Previste alcune testimonianze e un dibattito.

👉 Per iscriversi, compilare il form al seguente link (entro il 07/04/2025) 👈

https://forms.gle/CXPq8uLRbNGpr63V6

 

Diritto d'asilo - Perugia

La nuova comunità lituana in Calabria

3 Aprile 2025 - Si prepara un momento di festa per la nuova comunità lituana in Calabria, in programma nei giorni 5-6 aprile a Scalea (CS). In particolare, il giorno 6 aprile alle ore 12:30 sarà celebrata la Santa Messa presso la Parrocchia San Nicola di Platea. La comunità lituana in Calabria sta aumentando il numero dei suoi membri e sviluppando i legami tra la Lituania e l’Italia. I primi lituani giunti in Calabria hanno formato un primo nucleo che oggi comprende più di 60 famiglie. Per questo si sta procedendo per un passo importante: istituire un'associazione culturale ufficiale, senza scopo di lucro, dedicata non solo alla diffusione della cultura, ma anche al rafforzamento dei legami commerciali e sociali tra i due Paesi. "Grazie a tutti coloro che si sono uniti alla nostra comunità e sono diventati parte di questo meraviglioso progetto. Ognuno di voi è insostituibile e molto importante. Solo insieme possiamo creare una comunità che rafforzerà la cultura e i valori lituani in Calabria, nonché promuovere l'amicizia lituano-italiana", ha affermato la fondatrice della comunità, Henrieta Racyliene. Ricordiamo che il coordinatore della pastorale dei cattolici lituani in Italia è don Audrius Arštikaitis. [caption id="attachment_56693" align="aligncenter" width="1024"]Lituani in Calabria (fonte: radiodigiesse.net)[/caption]