Primo Piano

Minori non accompagnati, mons. Perego: “Rafforzare tutela di tipo familiare”

5 Marzo 2025 - Quello dei "minori non accompagnati" non è un fenomeno nuovo: da sempre ha caratterizzato le migrazioni, anche le migrazioni italiane. Su questo si è concentrata la tavola rotonda "Esserci per accogliere. Ascoltare per custodire", organizzata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che si è tenuta a Ferrara lo scorso 1° marzo. Nel suo intervento l'arcivescovo di Ferrara-Comacchio, S.E. mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, ha voluto tracciare innanzi tutto un profilo: "Chi sono questi minori stranieri non accompagnati oggi in Italia?". Dopo aver presentato una serie di dati, mons. Perego ha concluso facendo riferimento ai quattro verbi che papa Francesco indicò nel 2019 per riassumere le sfide poste dalle migrazioni contemporaneeaccogliere, proteggere, promuovere e integrare - che "valgono anche per i minori stranieri non accompagnati". E ha annotato: "accogliere, non nella precarietà come avviene; tutelare (purtroppo solo 1 su 6 ha un tutore volontario), promuovere (pochi sono in famiglia), includere (il 35% se ne vanno nei primi giorni e altri al compimento del 18% anno di età)". Infine ha rinnovato l'appello "a rafforzare una tutela di tipo familiare, necessaria per il benessere, l’interesse superiore del minore, perché solo in questo contesto familiare si accoglie e si ascolta. E credo che possa essere – come intuito da don Oreste Benzi - uno spazio importante di impegno familiare, educativo e  sociale anche per i fedeli e le nostre comunità cristiane".

Migrazioni, mons. Felicolo: “Non basta identificare situazioni, né limitarsi a conoscerle: occorre incontrare e accompagnare le persone”

3 Marzo 2025 - Nel corso del fine settimana, tra il 28 febbraio e il 1 marzo, i dati e le riflessioni dei Rapporti pubblicati dalla Fondazione Migrantes, sono stati lo spunto - a Potenza e a Ferrandina - di due eventi sulle dinamiche dei fenomeni migratori, in entrata e in uscita, con particolare riferimento alla Basilicata, dove su poco più di 533 mila abitanti, il 27,4% risiede all'estero. E chi va via molto spesso non rientra più. Studiare, formare ed informare di fronte a questi scenari è la missione della Fondazione Migrantes. Con un'attenzione particolare, come ha spiegato a Potenza, mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale dell'organismo della Conferenza episcopale italiana: "Non basta identificare situazioni, né limitarsi a conoscerle: occorre incontrare e accompagnare le persone, costruire relazioni che siano davvero capaci di trasformare le condizioni di vita. La promozione umana, la protezione e la libertà si costruiscono solo attraverso un impegno concreto di prossimità e dialogo. Solo l’incontro può vincere la paura, aprire al confronto e stimolare il dialogo". L'evento di Ferrandina, si è svolto nel ricordo di "una persona speciale: Antonella Mattei", come ha detto mons. Felicolo. "Una donna che ha dedicato la sua vita ai migranti, con passione, entusiasmo e un cuore grande. Per più di venticinque anni, come laica scalabriniana, ha incarnato il carisma di una comunità che fa dell’accoglienza e della vicinanza ai migranti la propria missione".

Si parlerà anche di immigrazione alla Conferenza organizzativa nazionale di AVIS

28 Febbraio 2025 - Nei giorni 1 e 2 marzo a Milano si terrà la Conferenza organizzativa nazionale 2025 dell'Associazione volontari italiani del sangue (AVIS). In programma, due temi in particolare: la presenza femminile nella dirigenza associativa e i fattori culturali in gioco nella donazione in Italia da parte delle persone di origine straniera. Per entrambi verranno presentate ricerche originali condotte da AVIS, con relazioni a cura di esperti accademici e testimonianze dal mondo del Terzo Settore. La Conferenza, come di consueto, prevede ampio spazio per le discussioni fra i relatori, i volontari e i dirigenti presenti. Presente anche la Fondazione Migrantes, che riferirà della situazione attuale dell'immigrazione nel mondo e in Italia. La riflessione, a partire dal Rapporto Immigrazione di Caritas e Migrantes, sarà affidata a Simone Varisco.

Missioni in Svizzera: giornate di spiritualità per sacerdoti e operatori pastorali

27 Febbraio 2025 - "A tu per tu con Dio": questo il tema delle giornate di spiritualità che si sono tenute a Gazzada (Varese) dal 17 al 20 febbraio scorso alla Villa Cagnola della diocesi di Milano. Alle Giornate hanno partecipato 30 missionari italiani in Svizzera e altri operatori pastorali di missione. La Bibbia è ricca di dialoghi fra Dio e singole persone: Adamo, Caino, Abramo, Giacobbe, Mosè ed altri ancora. Dialoghi che toccano questioni esistenziali che non hanno perso nulla della loro attualità. Padre Mauro Jöhri, ex ministro generale dei padri Cappuccini nel mondo e ora padre guardiano del Santuario Madonna del Sasso a Locarno, ha guidato le giornate di raccoglimento e di riflessione, conducendo i partecipanti attraverso alcune pagine della Bibbia meno visitate e rileggendole in chiave sapienziale permettendo a ognuno di venire coinvolto personalmente. All’ultimo giorno del ritiro ha presieduto la celebrazione eucaristia S.E. mons. Franco Agnesi, vicario generale e vescovo ausiliare della diocesi di Milano, membro della CEMi (Commissione episcopale per le migrazioni). In Svizzera oggi ci sono ancora 42 missioni con 53 sacerdoti per l’assistenza ai connazionali italiani che sono oltre 600mila. Tanti sono ancora quelli di prima generazione, molti di seconda o terza generazione, figli di quelli arrivati negli anni 50/60. Ma ce ne sono molti arrivati da poco, anche laureati, che cercano un futuro che non sempre l'Italia è in grado di offrire. Anche se oggi gli emigrati italiani in Svizzera vivono quasi tutti dignitosamente, permane un disagio di fondo dato da un’identità originaria che non si affievolisce nel tempo. Ancora oggi il compito specifico delle missioni è quello di favorire la vita religiosa dei migranti, in particolar modo dei cattolici, stimolando percorsi e strumenti di evangelizzazione e catechesi, con attenzione alla vita liturgica e alla testimonianza della carità, nel rispetto delle diverse tradizioni e per un loro fruttuoso inserimento nelle Chiese particolari. (Don Egidio Todeschini, Coordinatore Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera)

Mons. Perego su “Famiglia Cristiana”: non rassegniamoci a guerre, odio per i migranti e crisi economica

27 Febbraio 2025 - "L'immagine dei latinoamericani incatenati in fila per essere riportati in patria sembra rimandare indietro nel tempo, a periodi bui e tristi della storia, ai campi di prigionia, ai lager: invece sono di oggi, di pochi giorni fa. Ma la cosa più grave è che sono immagini che continuano e si accompagnano ad altre di guerra in 57 Paesi del mondo". Inizia così il pezzo a pagina 3 del numero di Famiglia Cristiana appena pubblicato, firmato da S.E. mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della CEMi e della Fondazione Migrantes. Mons. Perego si sofferma su una serie di "immagini e fatti che spingono la corsa alle armi, la difesa personale, la paura, la chiusura". Uno scenario globale cupo, che noi tutti ci troviamo a vivere anche "nell'incertezza istituzionale: di una "Casa comune", l'Europa, sempre più debole e divisa, tra scontri istituzionali continui e una scarsa partecipazione alla vita sociale e politica". A questo scenario, il presidente della Fondazione Migrantes, oppone "la grazia di un Giubileo, guidato dalla speranza, che ci aiuta a leggere i segni dei tempi come segni di speranza", i fili d'erba nelle crepe, come titola il Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia nel 2024 di Caritas italiana. Tra questi, certamente anche i migranti, visti come una "benedizione", "un tassello per costruire il futuro delle nostre città, dove si muore più che nascere". Mons. Perego invita a mettere in circolo la speranza, "una virtù che non delude, che vince la rassegnazione, perché aiuta a camminare insieme". Oggi, non domani.

Quei morti “non perdano anche la voce”. La strage di Cutro, due anni dopo

26 Febbraio 2025 - Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, a Steccato di Cutro (Kr), 34 uomini, 26 donne e 34 minori trovarono la morte nelle acque di quel mare che rappresentava la loro unica speranza. In una nota resa pubblica nella giornata di ieri, i vescovi della Calabria hanno ricordato quei fatti, evidenziando che dal 2014 sono circa 23.000 le persone che hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo: “Il rischio è che perdano anche la voce: quella voce che siamo chiamati ascoltare, non solo per non dimenticarli, ma per non rendere vana la loro vita e la loro morte”, scrivono in una nota diffusa poco fa. I presuli calabri rivolgono “un accorato appello affinché non scenda l’ombra dell’oblio su queste vite spente né sulle tante altre che necessitano ancora di essere ascoltate. Non possiamo – scrivono – dimenticare come molte di queste provengano da campi profughi di cui nessuno parla e da città ghetto di cui nessuno si occupa volentieri”. La Conferenza episcopale calabra chiede che “tutti facciano la loro parte: Stato, Regioni, Province e Comuni, Chiesa, mondo dell’informazione e altre realtà associative. Tutti, ognuno per ciò che gli è proprio, si impegnino con maggior coraggio e forza per promuovere non la cultura della chiusura, della persecuzione, della violenza, della deprivazione della dignità umana, ma quella della accoglienza e della familiarità. Costruiamo insieme una storia che non sia la fine, ma un nuovo inizio per quei tanti che in noi vedono una speranza di vita nuova!”. Anche il Santo Padre aveva più volte dedicato la sua attenzione alle vittime della strage. Dopo averne fatto menzione già nell'Angelus del 26 febbraio stesso, quando purtroppo però il bilancio era ancora solo provvisorio, papa Francesco aveva voluto dedicare un pensiero alle vittime anche nella preghiera della domenica successiva, il 5 marzo 2023. In particolare, sottolineò il suo "apprezzamento" e la sua "gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle e rinnovo a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie. I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti! I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte! Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti! Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere". Il Papa era poi tornato su quei fatti pochi giorni dopo, il 18 marzo, nel corso del primo evento pubblico del Papa con i migranti dopo la tragedia di Cutro, un naufragio che “non doveva avvenire, e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta”. Del resto, aveva scritto il Papa nel testo del messaggio per quell'evento, "una migrazione sicura, ordinata, regolare e sostenibile è nell’interesse di tutti i Paesi. Se non si aiuta a riconoscere questo, il rischio è che la paura spenga il futuro e giustifichi le barriere su cui si infrangono vite umane”. “Nonostante l’indignazione suscitata in occasione di quell’ennesimo, drammatico naufragio, tragedie simili hanno continuato a verificarsi”, scrivono in una Dichiarazione congiunta Laurence Hart, direttore dell’Ufficio di coordinamento del Mediterraneo dell’Oim, Nicola Dell’Arciprete, coordinatore della Risposta in Italia per l’Ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale, e Chiara Cardoletti, rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.

Albania, il report del Tavolo Asilo e Immigrazione sui monitoraggi dei centri di Shenjing e Gjader

25 Febbraio 2025 - Durante i monitoraggi dei centri in Albania effettuati dal Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI) sono emerse almeno tre criticità importanti, innanzitutto "la questione dei tempi di trattenimento". Lo ha spiegato all'agenzia "9 Colonne" Filippo Miraglia, coordinatore del Tai, a margine della presentazione del rapporto “Oltre la frontiera. L’accordo Italia Albania tra propaganda e sospensione dei diritti”, redatto dal Tavolo Asilo e Immigrazione a fronte di informazioni e dati raccolti durante le tre visite di monitoraggio dei centri. "Una persona - continua Miraglia - può essere privata dalla sua libertà per 48 ore prima che intervenga una convalida di un magistrato: le persone, dopo essere state salvate, vengono trasferite su una nave della Marina Militare e il periodo di tempo che intercorre tra quando salgono sulla nave della Marina fino a quando vengono portate in Albania è un periodo di fatto di trattenimento coatto, perché non vogliono andare in Albania, quindi non si capisce perché non dovremmo conteggiare i 3-4 giorni che hanno passato a bordo di quella nave nel periodo di trattenimento". Un'altra questione critica, prosegue Miraglia, riguarda "l'individuazione della vulnerabilità", che "non funziona, perché palesemente alcune persone sono state ritenute vulnerabili dopo che era stato fatto il primo screening e quindi che erano state portate in Albania". Inoltre la procedura per rilevare la vulnerabilità dei migranti è per Miraglia "del tutto superficiale, soprattutto per le persone che arrivano dalla Libia che sono state tutte torturate e sottoposte a violenze e, come diciamo sempre, non è che se uno è stato torturato va in giro con un cartello". La terza questione riguarda poi la tutela legale, definita dal rapporto "di facciata", innanzitutto perché per i migranti è "indistinguibile l'audizione con la commissione dalla convalida del trattenimento col tribunale: non capiscono cosa fanno in una e cosa nell'altra, perché nessuno glielo spiega nella loro lingua. Successivamente vedono questo avvocato a distanza durante la convalida, ma non l'hanno visto prima né lo vedranno dopo, quindi si tratta di un avvocato che non si è preparato sul singolo caso, non gli ha spiegato niente, non ha potuto parlare col suo cliente. Sicuramente se si trattasse di un italiano non sarebbe ammissibile una tutela legale di questo tipo".

Papa Francesco: “Sarebbe un buon esercizio quaresimale confrontarsi con la realtà concreta di qualche migrante o pellegrino”

25 Febbraio 2025 - "Sono veramente in cammino o piuttosto paralizzato, statico, con la paura e la mancanza di speranza, oppure adagiato nella mia zona di comodità? Cerco percorsi di liberazione dalle situazioni di peccato e di mancanza di dignità?". È stato diffuso oggi il Messaggio per la Quaresima 2025 di papa Francesco, intitolato Camminiamo insieme nella speranza, firmato il 6 febbraio 2025 a San Giovanni Laterano. Il Santo Padre desidera offrire una riflessione su "cosa significa camminare insieme nella speranza, e scoprire gli appelli alla conversione che la misericordia di Dio rivolge a tutti noi, come persone e come comunità". Nel testo esorta i fedeli a confrontarsi concretamente con coloro che, nelle loro comunità, vivono in situazioni di vulnerabilità, fisica o spirituale. In particolare scrive che "sarebbe un buon esercizio quaresimale confrontarsi con la realtà concreta di qualche migrante o pellegrino e lasciare che ci coinvolga, in modo da scoprire che cosa Dio ci chiede per essere viaggiatori migliori verso la casa del Padre". Poco prima faceva riferimento all'Esodo biblico, che non si può ricordare "senza pensare a tanti fratelli e sorelle che oggi fuggono da situazioni di miseria e di violenza e vanno in cerca di una vita migliore per sé e i propri cari. Qui sorge un primo richiamo alla conversione, perché siamo tutti pellegrini nella vita, ma ognuno può chiedersi: come mi lascio interpellare da questa condizione?".

Il Rapporto Immigrazione all’Università Federico II di Napoli

25 Febbraio 2025 - Gli uffici Caritas e Migrantes della Conferenza episcopale campana presentano il Rapporto Immigrazione 2024 “Popoli in cammino”, che analizza il fenomeno migratorio in Italia. Il rapporto esplora temi cruciali come lavoro, scuola, appartenenza religiosa, resilienza e inclusione. L’appuntamento è per il 26 febbraio 2025 alle 10:00 presso l’Aula Congressi dell'Università Federico II di Napoli. Simone Varisco, curatore del Rapporto per la Fondazione Migrantes, presenterà il volume, con un focus sulla dimensione locale.

Ucraina, tre anni dopo: i numeri essenziali sui rifugiati

24 Febbraio 2025 - Nel terzo anniversario dell'inizio della guerra in Ucraina, alcune informazioni sintetiche sulla situazione dei rifugiati tratte dall'ultimo Report "Il Diritto d'Asilo 2024" (dicembre 2024). I dati sono in aggiornamento. ✔️ L’aggressione della Russia all’Ucraina - la più rapida crisi da sradicamento forzato dalla Seconda guerra mondiale e una delle più estese - ha portato i numeri delle persone in cerca di protezione nel mondo oltre la soglia psicologica dei 100 milioni. Mentre la guerra di fatto continua, l'Europa ospita (dati aggiornati all’estate inoltrata del 2024) quasi 6.100.000 rifugiati dall’Ucraina, 400 mila in più rispetto all’estate del 2023. Altri 570 mila sono stati accolti fuori Europa. ✔️ Nel 2024 gli sfollati interni nel Paese erano milioni, sia pure in diminuzione rispetto al 2023. ✔️ Alla fine del giugno 2024 l’UE “allargata” (l’Unione a 27 Paesi più Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) ospitava 4.461.000 rifugiati dall’Ucraina con il beneficio della protezione temporanea, prorogata fino al marzo ’26. La Germania ancora oltre un milione, la Polonia poco meno, la Spagna quasi 210 mila, l’Italia 165 mila, la Francia 61 mila. ✔️ Fra i rifugiati della diaspora ucraina in Europa, la percentuale di coloro che ha un lavoro raggiunge ormai il 45%. Cresce al 50% tra i rifugiati rientrati in Ucraina. Ma fra gli sfollati rimasti nel Paese invaso la percentuale rimane molto inferiore, 39%. ✔️ È in forte diminuzione la percentuale dei rifugiati che progettano o sperano di fare ritorno in patria, presto o tardi: in un anno è scesa dal 77% al 64%. Per approfondire, le pagine del report dedicate ai dati grezzi sulla situazione ucraina. [caption id="attachment_54888" align="aligncenter" width="1024"] I rifugiati dall’Ucraina in Europa. Valori assoluti. Aggiornata all'agosto 2024. Fonte: UNHCR[/caption]

Basilicata: immigrazione ed emigrazione

22 Febbraio 2025 - Nel fine settimana i dati e le riflessioni dei Rapporti pubblicati dalla Fondazione Migrantes, saranno lo spunto di due eventi di riflessione sulle dinamiche dei fenomeni migratori, con particolare riferimento alla regione Basilicata. Il 28 febbraio dalle ore 18 a Potenza (presso l’Auditorium dell’Immacolata, viale Marconi, 104) è in programma un convegno dal titolo “L’Italia delle migrazioni plurime: accogliere in nome della fraternità”. Dopo il saluto dell'arcivescovo metropolita di Potenza-Marsico Nuovo-Muro Lucano, S.E. mons. Davide Carbonaro, interverranno:
  • mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes. "La Fondazione Migrantes: presente e prospettive".
  • dott.ssa Mariacristina Molfetta, curatrice del Report "Il Diritto d'Asilo". "Popoli in cammino senza diritto d'asilo".
  • dott.ssa Delfina Licata, curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo. "Oltre i confini: dati e volti della migrazione italiana".
  • dott. Luigi Scaglione, presidente Centro studi internazionali lucani nel mondo. "Il caso Basilicata".
Le conclusioni sono affidate a S.E. mons. Ciro Fanelli, vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, delegato Migrantes della Conferenza episcopale della Basilicata.   Sabato 1 Marzo, invece, a Ferrandina, l’incontro organizzato di concerto con la Città di Ferrandina e la Pro Loco guidata da Rocco Zito, rappresenta un’occasione per riflettere in particolare sui miti e le realtà che riguardano la salute dei migranti. Ad aprire i lavori qui saranno, Rocco Zito (presidente della Pro Loco Ferrandina) e il sindaco Carmine Lisanti, con gli interventi di mons. Filippo Lombardi, vicario episcopale per la pastorale del Diocesi di Matera, e don Antonio Polidoro, responsabile regionale dell'ufficio Migrantes. Oltre ai contributi degli esperti della Fondazione Migrantes, gli interventi specifici saranno affidati a Siradio Bah (Arci Basilicata) e alle conclusioni di Carmela Marrone della Pro Loco di Ferrandina. Nel ricordo dell’impegno di Antonella Mattei, testimone d’amore di Ferrandina nei confronti dei migranti.

(aggiornata il 25 febbraio 2025)

Le religiose del progetto UISG Migranti Sicilia in formazione presso la Fondazione Migrantes

20 Febbraio 2025 - Si sono dedicate una mattinata di formazione sull'immigrazione, presso la sede della Fondazione Migrantes, le religiose del progetto UISG Migranti in Sicilia, che attualmente operano a Lampedusa. Hanno approfondito i contenuti delle edizioni 2024 del Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes e del Report "Il Diritto d'asilo", accompagnate da Simone Varisco e da Mariacristina Molfetta, co-curatori delle due pubblicazioni. L'obiettivo del progetto UISG Migranti in Sicilia, che ha messo insieme religiose di diverse congregazioni ed esperienze, è di “essere ponte tra la popolazione locale e la popolazione migrante con un lavoro di presenza testimonianza e sensibilizzazione” rispondendo alla richiesta che papa Francesco ha fatto alle religiose: uscire dalle loro case e servire le persone che vivono ai margini. Nello specifico, le sorelle sono chiamate a vivere insieme per essere comunione, testimonianza, annuncio. Quella di Lampedusa è una comunità internazionale in cui usi, costumi e lingue si incontrano. "La realtà ci mostra che non siamo più in una situazione di emergenza, ma sentiamo lo stesso il bisogno di essere presenti in un luogo di sofferenza.  Desideriamo anche accompagnare il popolo lampedusano e essere parte della vita della parrocchia", spiega sr. Antonietta Papa, fmm, la referente del progetto. La comunità accoglie i migranti a loro arrivo sull'isola, accompagnate dall'autorità civile (Guardia Costiera). Le sorelle operano in nome della parrocchia e insieme alle ONG presenti sull'isola. suore UISG Sicilia

“Cutro Calabria Italia” in simultanea nelle Sale della Comunità. Intervista a Mimmo Calopresti

19 Febbraio 2025 - Il 21 febbraio 2025 alle ore 21 diverse Sale della Comunità proietteranno in simultanea il film Cutro Calabria Italia. Un evento della rassegna Meta-Cinema promossa da ACEC insieme a Fondazione Migrantes, Caritas italiana e l’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della CEI. Alla proiezione seguirà un approfondimento in diretta con il regista Mimmo Calopresti in dialogo con il sindaco di Cutro Antonio Ceraso e monsignor Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione MAC. Gabriele Lingiardi di ACEC ha intervistato Mimmo Calopresti che ha raccontato la lavorazione di Cutro Calabria Italia, le emozioni che l’hanno accompagnato in questo viaggio, l’anno successivo alla strage di Cutro avvenuta nel febbraio del 2023 e la sua visione positiva di un mondo e di un’Italia grazie alle brave persone nascoste dai media e dalla memoria. [caption id="attachment_54703" align="aligncenter" width="262"] Mimmo Calopresti[/caption] Parliamoci chiaro, quelle del suo film non immagini semplici da vedere. Anzi, si vorrebbe poterle dimenticare come se  non fossero mai accadute e invece sappiamo di dover fare uno sforzo perché i fatti di Cutro continuino a chiamarci all’azione e all’indignazione… Certamente, sono durissime. È naturale volerle evitare. Per questo per girare il mio documentario ho seguito proprio il proposito di raccontare per non dimenticare quello che è successo. Ma soprattutto volevo ricordare chi c’era su quella barca. Come dicono le persone che ho intervistato, su quella barca c’era il mondo. Sono persone migranti che escono dallo stereotipo e per questo ci colpiscono. Su quella barca è morta una campionessa cricket, una studentessa di 19 anni che viaggiava per poter completare la sua formazione, una giornalista… Mi sono così concentrato nel raccontare le storie inaspettate di queste persone. Mi interessavano le loro singolarità.

✅Leggi l'intervista integrale.

Cei: “Ci stringiamo al Santo Padre con affetto”

19 Febbraio 2025 - Papa Francesco “si è alzato e seduto in poltrona, come ha fatto normalmente in questi giorni. Il cuore regge molto bene, è autoventilato”. È quanto filtra da fonti vaticane a proposito del sesto giorno di ricovero del Papa al Gemelli per una polmonite bilaterale, come si è appreso dall’ultimo bollettino di ieri sera. Nei prossimi giorni, sempre secondo le stesse fonti, è ipotizzabile una conferenza stampa con lo staff medico del nosocomio romano e del Vaticano per ulteriori precisazioni sulle condizioni di salute del Santo Padre. Nel tardo pomeriggio è atteso un altro bollettino medico. Sempre nel pomeriggio è previsto l’arrivo al Gemelli del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, di rientro dal Burkina Faso. Quanto alle fake news che circolano insistentemente in questi giorni, da fonti vaticane si fa notare che “le informazioni sulla salute del Santo Padre le diamo con regolarità”. “Rinnoviamo la vicinanza delle Chiese in Italia a Papa Francesco, ricoverato da venerdì 14 febbraio al Policlinico A. Gemelli. Nell’affidare al Signore l’operato dei medici e del personale sanitario, ci stringiamo al Santo Padre con affetto, invitando le comunità ecclesiali a sostenerlo con la preghiera in questo momento di sofferenza”. È quanto si legge in una nota della Presidenza della Cei.

(fonte: Sir)

[caption id="attachment_54694" align="aligncenter" width="768"] I bambini dell’Oncologia Pediatrica del Policlinico Gemelli a Papa Francesco (foto: ANSA/SIR)[/caption]

“Una seconda vita”. A Roma un evento per raccontare il percorso di inclusione delle comunità rom

17 Febbraio 2025 - Il 19 febbraio a Roma, in Campidoglio (Sala del Carroccio) dalle ore 15, l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, in collaborazione con Associazione 21 luglio, promuove "Una seconda vita. Il superamento dei campi rom a Roma. Storie di vita", un'occasione per raccontare il percorso di inclusione delle comunità rom nella Capitale attraverso testimonianze dirette. Durante l’incontro verrà presentato il libro, realizzato con la Fondazione Migrantes, A second Life. Rinascita delle donne rom nel passaggio dal campo alla casa di Maria Ilaria De Bonis, con il contributo di alcune protagoniste della narrazione. Interverranno:
  • Barbara Funari, assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale.
  • Carlo Stasolla, Associazione 21 luglio.
  • Mattia Peradotto, direttore dell’UNAR, Presidenza del Consiglio dei Ministri.
  • mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes (CEI).
  • Gianna Rita Zagaria, direttore della Direzione Accoglienza e Inclusione di Roma Capitale.
Modera: Luca Liverani, giornalista di Avvenire.

Fondazione Migrantes, “Le voci silenziate dell’accoglienza”: a Parma la presentazione del nuovo libro di Michele Rossi

17 Febbraio 2025 - L’immigrazione in Italia è spesso raccontata attraverso numeri, leggi e proclami politici, ma raramente si ascoltano le voci di chi la vive in prima persona. Le voci silenziate dell’accoglienza, il nuovo libro di Michele Rossi, promosso da Fondazione Migrantes e realizzato Tau editrice, nasce proprio per dare spazio a chi solitamente non ne ha: rifugiati, richiedenti asilo e operatori dell’accoglienza.
L’autore presenterà il libro a Parma il 24 febbraio 2025 alle ore 18:00 presso i Missionari Saveriani, in Viale San Martino 8. Sarà un momento di confronto con mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, e Mariacristina Molfetta, antropologa culturale ed esperta della stessa fondazione. Frutto di un’ampia ricerca, il libro raccoglie le testimonianze di quasi 400 migranti – alcuni inseriti nei sistemi di accoglienza, altri esclusi – e 200 operatori. Quali ostacoli incontrano? Quali possibilità di autonomia vedono? Qual è il vero volto dell’accoglienza in Italia per chi la vive?  Attraverso le loro parole emergono bisogni, desideri e frustrazioni, ma soprattutto il modo in cui percepiscono l’accoglienza in Italia. L’accoglienza, come emerge dal libro, non è solo una questione politica e giuridica, ma anche una realtà fatta di relazioni, incomprensioni e fatiche vissute sia da chi arriva sia da chi lavora per supportarlo.

Fonte: Ciac Onlus

“Un mare di porti lontani”, una serie di proiezioni per non dimenticare la strage di Cutro

14 Febbraio 2025 - “È un delitto reprimere la speranza”. Con questa frase si conclude il docufilm Un mare di porti lontani il lavoro del regista fiorentino Marco Daffra che “smentisce i luoghi comuni sulle navi umanitarie” (Avvenire). Il film presenta le testimonianze di capitani, marinai, medici, infermieri, macchinisti, interpreti e mediatori culturali, nonché quelle del dott. Pietro Bartolo, “il medico di Lampedusa” che visitò 350mila sbarcati in 30 anni, e di Padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato a Monte. In occasione dell’anniversario della strage di Cutro, Marco Daffra parteciperà con la Carovana Migranti e la "Rete 26 febbraio" a un serie di proiezioni nei luoghi della commemorazione, momento centrale di un vasto tour per la penisola.
  • Lunedì 17 febbraio h 10.00. Esclusivamente per Liceo Cecioni, Cinema 4 mori, Livorno
  • Martedì 18 febbraio, h 21.00. Sede di Libera, Via Stamira n°5, Roma.
  • Mercoledì 19 febbraio, h 18.30, Club Nautico di Gaeta, Piazza Carlo III, Gaeta.
  • Giovedì 20 febbraio, h 17.00. Castello Ducale, Marigliano (Napoli). Con la Carovana Migranti.
  • Venerdì 21 febbraio, h 15.30. Sede Filcams-Cgil, Piazza Giuseppe Garibaldi n° 101, Napoli.
  • Sabato 22 febbraio, h 19.00. BiblioErica, Piazza Santini, Capaccio Scalo, Salerno.
  • Domenica 23 febbraio, h 17.00. Palazzo Spadafora, Cosenza. Con la Rete 26 febbraio.
  • Lunedì 24 febbraio, h 11.00. Liceo Gravina, Crotone. Con la Carovana Migranti e Rete 26 febbraio.
  • Lunedì 24 febbraio, h 17.00. Lega Navale, Crotone. Con la Carovana Migranti e Rete 26 febbraio.
Durante il viaggio di ritorno, altre tappe ancora:
  • Sabato 1° marzo, h 17.00. Biblioteca del Negroamaro, Guagnano (Lecce)
  • Lunedì 3 marzo, h 18.00. Casa del Popolo, Via Gioberti, Campobasso
  • Mercoledì 5 marzo, h 21.00. S.Giuseppe, via Italia 35, Falconara
  • Giovedì 6 marzo, h 09.00. Scuole, Rimini
  • Giovedì 6 marzo, h 18.30. Scouts, Rimini
  • Venerdì 7 marzo, h 09.00. Scuole, Rimini
  • Venerdì 7 marzo, h 21.30. Circolo il Botteghino, La Rotta (Pi)
Nel 2023 Marco Daffra e la sua cinepresa hanno navigato da Carrara a Siracusa per più di mille chilometri sulla nave Open Arms. Daffra è poi volato in ricognizione di naufraghi con Pilotes Volontaires. Il regista ha infine intervistato tanti protagonisti a Lampedusa, centro nevralgico degli sbarchi di migranti, come testimonia il monumento “Porta di Lampedusa – Porta d’Europa”. In 30 anni le morti di migranti accertate in Mediterraneo sono 50mila, ma in realtà sono molte di più. Per fortuna, però, molte più vite sono state salvate, un grande miracolo che continua a ripetersi ogni giorno grazie anche ai volontari che “tendono le mani ai naufraghi del Mediterraneo”, persone che il documentario di Marco Daffra permette di conoscere e di ascoltare.

Integrazione Film Festival di Bergamo, dal 13 al 17 maggio la 19ma edizione

16 Febbraio 2025 - Si svolgerà a Bergamo dal 13 al 17 maggio 2025 la diciannovesima edizione dell'Integrazione Film Festival (IFF), il festival cinematografico internazionale dedicato a "Inclusione, Identità e Intercultura. E intersezionalità". IFF - Integrazione Film Festival è un progetto di Cooperativa Ruah con la collaborazione di Lab 80 film. Chiuse le iscrizioni il 31 gennaio, ora arriva il momento di presentare le proprie opere. Novità di quest’anno, tra le tante, una nuova sezione di concorso per sceneggiature seriali originali scritte in lingua italiana non prodotte, né in fase contrattuale. Bisogna scrivere entro al mezzanotte del 28 febbraio 2025 a info@iff-filmfestival.com.

Per dettagli sul bando.

Verranno selezionate le opere che:
  • documentano aspetti positivi della realtà multiculturale, multi linguistica e multi religiosa; opere che raccontano esperienze di convivenza possibile perché aperte al dialogo, basate sul confronto reciproco e capaci di sostare nei conflitti;
  • rappresentano esperienze di inclusione che tengano conto della moltitudine dei punti di vista esistenti e che danno spazio alla volontà dei singoli e delle comunità di autodeterminarsi, riconoscendo e valorizzando il proprio essere, la propria cultura, le proprie tradizioni e quelle altrui;
  • mostrano l’importanza e la centralità delle identità “miste” (mixed) in quanto frutto di molteplici appartenenze (culturali, linguistiche, religiose, di genere, generazionali, ecc.) ma integre, per poter essere soggetto protagonista;
  • mostrano esempi e percorsi di interazioni interculturali che riconoscono il valore di ogni persona, nello sforzo attivo di apprendere, rispettare e accettare chi consideriamo diverso.
Le opere ammesse saranno valutate da giurie appositamente costituite che assegneranno i seguenti Premi:
  1. Premio di 1000 euro al miglior cortometraggio di finzione.
  2. Premio di 1000 euro al miglior documentario.
  3. Premio di 250 euro alla Miglior Sceneggiatura Seriale (in lingua italiana).
  4. Premio del pubblico: il pubblico presente in sala agli eventi di proiezione sarà invitato ad esprimere il proprio vincitore.
  5. Premio per la migliore interpretazione: le giurie assegneranno un premio per la performance di migliore interpretazione.
Le giurie e lo staff si riservano di assegnare particolari Menzioni Speciali; inoltre si riservano la possibilità di non assegnare i suddetti premi. Spiega la direttrice artistica Daphne Di Cinto:  “Nel fare ricerca sulla parola ‘integrazione’ mi sono imbattuta in una serie di domande che mi hanno davvero fatto pensare: mi sento a mio agio a parlare con i miei vicini di casa? Riesco a vivere bene entro il mio budget disponibile? So come accedere ai servizi nella zona in cui vivo? La mia opinione viene presa in considerazione sul posto di lavoro? La risposta a queste domande misura il livello di integrazione di ogni persona: il nostro e chiunque ci stia intorno. Quando interpreteremo la parola integrazione in questo modo, sarà realmente più facile creare spazi in cui tutti si possano sentire al sicuro. Se io creo uno spazio sicuro per te e tu lo crei per me, sparisce la paura o perlomeno si rimpicciolisce. Questo non lo impareremo guardando il telegiornale, non so se lo impareremo durante  IFF, però ci possiamo anzi ci dobbiamo provare”.

A Ferrara, mons. Perego presenta il Report Migrantes agli studenti in “Peace Studies”

15 Febbraio 2025 - Martedì 18 febbraio, alle ore 18, presso l'Aula Magna dell'Università di Ferrara, il presidente della Fondazione Migrantes, S.E. mons. Gian Carlo Perego, interverrà alla presentazione del Report "Il Diritto d'asilo 2024", insieme ai prof. Alfredo Maria Morelli e Giuseppe Scandurra, e al dott. Davide Carnevale del Laboratorio per la pace di Ferrara. L'evento è parte della prima edizione della Winter School del dottorato di ricerca di interesse nazionale in Peace Studies, un evento che vedrà la partecipazione di 50 dottorande e dottorandi da oltre 70 atenei italiani, insieme a docenti e ospiti internazionali. Presentazione Report Diritto d'Asilo a Ferrara

Asti, i “popoli in cammino” raccontati dal Rapporto Immigrazione 2024

15 Febbraio 2025 - Lunedì 17 febbraio, alle ore 17.45, presso la Galleria Don Andrea Gallo del CPIA di Asti (piazza Leonardo da Vinci 22), si terrà la presentazione del XXXIII Rapporto Immigrazione 2024. Popoli in cammino, curato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. I lavori si apriranno con i saluti istituzionali del professor Davide Bosso, Dirigente scolastico del CPIA 1 di Asti, e di Paolo Maccario, Responsabile dell’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Asti. A seguire, il dott. Simone Varisco, curatore del Rapporto per Fondazione Migrantes, terrà una relazione in cui presenterà i principali temi e dati contenuti nel Rapporto. Le conclusioni dell’incontro saranno affidate a mons. Marco Prastaro, Vescovo di Asti. Durante la presentazione, verranno inoltre condivisi dati specifici che offriranno una panoramica sul fenomeno migratorio a livello locale, permettendo ai partecipanti di comprendere più da vicino la realtà che caratterizza il territorio astigiano. L’evento è promosso dall’Ufficio diocesano Pastorale Migranti, dalla Caritas diocesana, dal CPIA 1 di Asti e dal Centro Regionale di Ricerca Sperimentazione e Sviluppo dei CPIA del Piemonte.

(fonte: Diocesi di Asti)