Primo Piano

Solenne chiusura del 125° anniversario della missione cattolica di Ginevra. Con mons. Perego

12 Dicembre 2025 - Domenica 14 dicembre, presso la cappella della missione cattolica italiana di Ginevra-Carouge, verrà chiuso solennemente il 125mo anniversario della nascita della Missione, con una S. Messa (ore 10.30) presieduta da S.E. mons. Giancarlo Perego, presidente della Commissione Cei per le migrazioni e della Fondazione Migrantes. Sono state numerose nel corso del 2025 le iniziative per celebrare l'anniversario. In particolare, di recente, l’8 novembre scorso, presso il Théâtre de l’Espérance è stato presentato il film-documentario “Costruttori di speranza”, patrocinato dal Consolato Generale d’Italia a Ginevra. Un’opera che racconta, attraverso testimonianze autentiche, il percorso di intere generazioni di italiani giunti in città in cerca di futuro, lavoro, dignità e casa. Disponibile anche il libro fotografico dei 125 anni della Missione Cattolica Italiana di Ginevra: si può acquistare presso la Missione alla rue de la Mairie 15, Genève. Info: +41 022.736.83.82, mci.geneve@bluewin.ch   125 Ginevra

L’incontro della Sezione per le migrazioni della Commissione per la pastorale sociale del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (Ccee)

12 Dicembre 2025 - Si è concluso ieri l'incontro della Sezione per le migrazioni della Commissione per la pastorale sociale del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (Ccee), tenutosi a Catania, dal 9 all'11 dicembre 2025, sul tema: "Giubileo e Migrazioni: Camminare insieme nella speranza". Ha introdotto i lavori S. Em. il cardinale Anders Arborelius, OCD, vescovo di Stoccolma (Svezia) e responsabile della Sezione. Nell'incontro, le Conferenze episcopali sono state invitate a preparare un rapporto annuale per offrire una prospettiva generale della situazione dei migranti e rifugiati nel proprio Paese e gli interventi a riguardo della propria Commissione o Conferenza episcopale, gli aspetti nuovi e positivi soprattutto dal punto di vista pastorale, le sfide e le difficoltà che si affrontano al momento attuale. Per la Conferenza episcopale italiana è stato delegato S.E. mons. Giancarlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes: "È emersa la preoccupazione comune di una stretta dell'Ue sul diritto d’asilo, con il rischio di un indebolimento di un diritto fondamentale nella storia europea”. logo CCEE

A Benevento, il Giubileo dei migranti e la Festa dei popoli

12 Dicembre 2025 - Sabato 13 dicembre 2025, dalle ore 10, l’arcidiocesi di Benevento vivrà il Giubileo dei migranti, un appuntamento di comunione e preghiera. L’iniziativa organizzata dall’Ufficio Migrantes dell’arcidiocesi di Benevento, si svolgerà nella parrocchia cittadina del Sacro Cuore in via Meomartini e coinciderà con la III edizione della “Festa dei Popoli”, con la partecipazione delle comunità di migranti, degli operatori pastorali e dei fedeli.
Il programma
  • 10.00 accoglienza
  • ore 10.30 saluti del vescovo, S.E. Mons. Felice Accrocca.
  • ore 10.45 momento di preghiera condivisa
  • ore 11.00 apertura delle attività:
    • danze popolari e folk
    • drum circle (a cura di Peppe Sannino)
    • laboratorio di collage di biodpi e nuru b (a cura dell’associazione Agorà)
    • laboratorio della creatività
    • animazione per i piccoli (a cura di Logos Cooperativa sociale onlus).
 

Possieri: anche nel mondo cattolico “l’atteggiamento verso i migranti è spesso condizionato da visioni ideologiche o emotive e da scarsa conoscenza del fenomeno”

11 Dicembre 2025 - La nuova National Security Strategy degli Stati Uniti descrive l’Europa come un continente esposto a declino economico, pressione migratoria e rischi di “erosione civile”. Il documento sollecita gli Stati europei a rafforzare sovranità, identità e responsabilità strategica in un quadro instabile. Riccardo Benotti (SIR) ha intervistato Andrea Possieri, docente di storia contemporanea all’Università degli Studi di Perugia, che analizza le implicazioni politiche e culturali di questa lettura americana per il futuro del continente e per il rapporto transatlantico. Nel documento statunitense di strategia nazionale emerge una lettura severa dell’Europa, fino a evocare il rischio di una “cancellazione della civiltà europea”. Che cosa indica questa espressione e quale idea di Europa trasmette il nuovo corso americano? Quelle parole hanno suscitato sconcerto ma sono l’evoluzione di quanto affermato da James D. Vance a Monaco nel 2025. Più che una rottura con l’Europa, emerge una critica durissima all’Unione europea. Il riferimento ai valori è una presa di distanza dall’Europa tecnocratica e dall’egemonia progressista nel discorso pubblico. Si auspica il ritorno a un’Europa delle patrie, a dispetto dell’Europa di Bruxelles. Quali elementi nuovi introduce la NSS rispetto a queste critiche già note? L’idea non è nuova, ma oggi assume due forme inedite: viene formalizzata in un documento politico statunitense con tratti nazional-sovranisti, centrato su sicurezza, identità culturale e un forte culto della leadership; inoltre, in nome della stabilità tra Europa e Russia, si accompagna a una sostanziale legittimazione dell’operato di Putin in Ucraina. A quella terra serve pace, ma una pace giusta. Il documento contrappone un’Europa delle patrie all’integrazione sovranazionale. Che idea di Unione europea emerge? L’NSS mostra sfiducia verso l’integrazione europea sviluppatasi dagli anni Novanta. L’accento sulla sovranità nazionale suggerisce una preferenza per un’Europa composta da Stati forti e meno per un’unione politica. È un’impostazione che ridimensiona il ruolo dell’Unione europea nei processi decisionali e mette in discussione la sovranità condivisa.
La National Security Strategy 2025 Il documento propone una visione centrata sulla sovranità nazionale, sulla sicurezza dei confini e sul rafforzamento industriale. L’Europa è descritta come vulnerabile sul piano economico e demografico, con il rischio di “erosione civile”. La strategia chiede agli Stati europei maggiore responsabilità nella sicurezza e indica come priorità una rapida stabilizzazione del conflitto ucraino. Forte attenzione anche alla competizione con la Cina e alla protezione delle filiere strategiche.  
L’impianto “America First” ridisegna i rapporti transatlantici. La tradizione del cattolicesimo democratico può offrire criteri utili? Quella stagione è stata feconda per l’Italia e per l’Europa, pur non essendo riproponibile. Molte intuizioni restano attuali. De Gasperi richiamava la “Patria Europa” come argine agli eccessi nazionalistici. Le difficoltà che impedirono una vera Europa politica negli anni Cinquanta si ripresentano oggi. Nonostante lo sconcerto per le parole americane e l’allarme provocato dalla Russia, non emergono forti capacità politico-culturali per un’autonomia strategica europea. Conservo però una speranza nelle generazioni cresciute dopo il 1989, più libere dalle pastoie ideologiche del Novecento: giovani pragmatici che possono contribuire a un nuovo patto fondato su solidarietà, dialogo e reciproco rispetto, come ricordava Montini. Trump parla di migranti come “erosione civile”. Come si concilia questa narrazione con la visione cristiana dell’ospitalità? Non si concilia. Il mondo cattolico ha sempre unito dignità umana, accoglienza e legalità. Oggi, invece, l’atteggiamento verso i migranti è spesso condizionato da visioni ideologiche o emotive e da scarsa conoscenza del fenomeno. Il discorso pubblico è segnato da due fattori: da un lato, la critica dell’immigrazione è diventata una risorsa simbolica a fini elettorali, leggendo i flussi come minaccia all’ordine pubblico e all’identità etnica; dall’altro, politiche migratorie poco efficaci hanno generato problemi nelle periferie, alimentando insicurezza e ostilità. Il nodo del futuro sarà l’integrazione, dunque la cittadinanza. Se il rapporto transatlantico si indebolisse, quali spazi resterebbero all’Europa come mediatrice globale? Per proporre una “terza via”, l’Europa deve essere un attore politico a tutti gli effetti. L’integrazione economico-istituzionale non è più sufficiente. Servirebbe un sussulto d’anima, altrimenti si rischia l’irrilevanza. Questo momento potrebbe favorire una nuova proposta politica, ma è necessaria una volontà dal basso che lavori, per esempio, a un’Assemblea costituente dell’Europa. Le difficoltà sono molte, ma il mutamento nasce solo dalla politica. L’unico modo per reagire al declino è prendere l’iniziativa, recuperando il progetto dei padri fondatori per un’Europa unita e solidale, modellata non dalla paura ma dalla responsabilità. [caption id="attachment_68839" align="aligncenter" width="1024"]Andrea Possieri (Foto Siciliani-Gennari/SIR)[/caption]

Al Maggio fiorentino l’Orchestra del Mare con Brunello e Krylov. In concerto con gli strumenti ricavati dai legni delle barche dei migranti

11 Dicembre 2025 - Domenica 14 dicembre 2025 alle ore 20, nella Sala Mehta del Teatro del Maggio, il concerto dell’Orchestra del Mare composta per l’occasione dal violoncellista Mario Brunello, il violinista Sergej Krylov e i musicisti dell’Orchestra Giovanile Italiana della Scuola di Musica di Fiesole. L’ensemble utilizza strumenti ricavati dai legni delle barche dei migranti e realizzati dalle persone detenute del carcere di Milano-Opera nell’ambito del progetto “Metamorfosi” della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, che è la promotrice del progetto. I maestri Brunello e Krylov diventeranno dunque “ambasciatori” di questa iniziativa che pone al centro il dramma contemporaneo dei migranti e la necessità di rendere concreto, all’interno delle carceri, l’articolo 27 della Costituzione italiana secondo il quale “...le pene non possono consistere in trattamenti disumani ma devono tendere alla rieducazione del condannato”. “L’Orchestra del Mare - spiega il presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, Arnoldo Mosca Mondadori – cerca di trasformare ciò che viene ritenuto, come diceva papa Francesco, scarto, in armonia e speranza: barche destinate a essere rottamate, persone migranti che scappano dalla fame e dalla guerra, e infine persone detenute che trasformano questo legno in strumenti musicali. Sono grato al Maggio Fiorentino per dare voce a tutto questo”. Il ricavato della serata sostiene il progetto Metamorfosi - il cui esito è l'Orchestra del Mare - aiutando a finanziare non solo i laboratori di liuteria nelle carceri di Opera e Secondigliano, ma anche quelli di Rebibbia e Monza, dove con i legni delle barche vengono realizzati anche oggetti di carattere sacro, come i rosari. Tutte le persone detenute che lavorano al progetto sono assunte in coerenza con l'articolo 27 della Costituzione Italiana. Al concerto sarà presente anche il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. L'organismo della Conferenza episcopale italiana che si occupa di mobilità umana ha recentemente presentato la IX edizione del suo Report sul diritto d'asilo, che include tra gli altri contributi anche uno studio - "Traslatio navis" - proprio sulla trasformazione e il riutilizzo dei resti delle imbarcazioni dei migranti in Italia, che diventano così delle "reliquie moderne", contribuendo anche al processo di rielaborazione del lutto. [caption id="attachment_68851" align="aligncenter" width="1024"]Liutai dell'Orchestra del Mare (foto: Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti)[/caption]

Cei: “L’insegnamento della religione cattolica: laboratorio di cultura e dialogo”

11 Dicembre 2025 - A quarant’anni dall’Intesa del 1985, la Conferenza episcopale italiana propone una lettura aggiornata dell’insegnamento della religione cattolica (Irc) nella scuola italiana. La Nota pastorale approvata dalla 81ª Assemblea generale ad Assisi (17-20 novembre 2025), dal titolo “L’insegnamento della religione cattolica: laboratorio di cultura e dialogo”, colloca l’Irc in un contesto attraversato da mutamenti rapidi: flussi migratori, pluralismo religioso, secolarizzazione crescente, intelligenza artificiale. In particolare nel documento si sottolinea che "in questi anni la società italiana è cambiata, confrontandosi soprattutto con il fenomeno migratorio e la conseguente presenza di culture e religioni diverse sul territorio e nelle aule scolastiche". In questo contesto, "l’Irc ha saputo aprirsi al confronto e al dialogo proprio grazie all’identità che la contraddistingue, che ne valorizza la portata culturale e formativa". Inoltre, dopo aver ricordato che il fenomeno migratorio, "che ha molteplici implicazioni, deve essere letto non con paura, ma come un’opportunità e un dono", il documento evidenzia che l'Irc "per la sua fisionomia di insegnamento finalizzato alla formazione integrale dello studente" costituisce "un percorso interessante per accompagnare gli alunni, compresi coloro che provengono da tradizioni diverse, ad avere consapevolezza del patrimonio culturale e religioso del nostro Paese e, nello stesso tempo, può essere uno spazio fecondo per la conoscenza di altre esperienze religiose, favorendo un dialogo costruttivo". [caption id="attachment_68833" align="aligncenter" width="1024"]L'Insegnamento della Religione Cattolica L'Insegnamento della Religione Cattolica (Foto Siciliani - Gennari/SIR)[/caption]

IX edizione del Report “Il diritto d’asilo”. Fondazione Migrantes: «Non recludiamo le speranze!»

9 Dicembre 2025 - Alla fine del 2024, il numero di persone sul pianeta in condizione di sradicamento forzato ha toccato la cifra record di 123,2 milioni (+6% rispetto al 2023). Un mondo in stato di crisi permanente continua a generare spostamenti di popolazioni, mentre i sistemi di protezione sembrano arretrare, tra esternalizzazioni, reclusione e rimozione della responsabilità politica. È uno sguardo lucido e coinvolto quello che emerge dal IX Report “Il Diritto d'Asilo” della Fondazione Migrantes (con Tau Editrice), dal titolo Richiedenti asilo: le speranze recluse, presentato a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana.

(Leggi la sintesi del Report)

Alcuni dati rilevanti a livello globale
  • In corso la prima flessione in 10 anni, con un grosso “ma”. A metà 2025 le persone in fuga risultano in calo: 117,3 milioni. Dovuti però in prevalenza a “ritorni” in Paesi insicuri.
  • Tre rifugiati su quattro continuano a essere accolti in Paesi a basso o medio reddito.
  • 46 milioni di “sfollati climatici” nel solo 2024.
Alcuni dati rilevanti sull’Italia
  • Controtendenza italiana. Mentre le domande di asilo nell’Ue sono calate (-13%; Germania -30%), l'Italia nel 2024 ha segnato il suo massimo storico (quasi 159 mila).
  • Record di dinieghi. Nel 2024, le Commissioni territoriali hanno pronunciato il 64% di dinieghi, contro una media Ue del 51%. E nel primo semestre 2025 dinieghi sono al 69,5%.
  • Povertà “specifica” dei rifugiati. Secondo una ricerca finanziata da Unhcr il 67% dei beneficiari di protezione internazionale e temporanea in Italia vive in povertà relativa, a fronte del 17% degli italiani e del 39,5% dei cittadini extra-Ue.
“Un'infrastruttura di esclusione”. Così uno studio “basagliano” inserito nel Report definisce il sistema di accoglienza italiano, fatto di marginalità e “zone di non essere”: spazi di disumanizzazione (come le “file della vergogna” in Questura, le espulsioni improvvise, le segregazioni nei Cpr e la rinuncia dei territori ai progetti SAI.) in cui i migranti sono ridotti a “oggetti amministrati”.
Usa, Ue e cooperazione internazionale
Per la prima volta il Report dedica un focus agli USA. L’amministrazione Trump ha emanato almeno 12 ordini esecutivi che hanno generato paura, persecuzione e sfiducia. Secondo l'American Immigration Council siamo di fronte alla «fine del sistema d'asilo». Intanto, il Patto europeo su migrazione e asilo, che entrerà in vigore a giugno 2026, accentua la logica del contenimento: procedure accelerate, esternalizzazione dei controlli, applicazione estesa del concetto di “Paese terzo sicuro”. Si rischia la limitazione di fatto del diritto d’asilo, con preoccupanti conseguenze per i minori stranieri non accompagnati. Nel mentre l’Italia, alla quale come a tutti i paesi dell’Ue era stato richiesto di coinvolgere la società civile nella scrittura del suo piano di attuazione, non l’ha fatto e non l’ha ancora reso pubblico. Infine, si assiste, a una trasformazione della cooperazione internazionale: l'Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) ha perso la sua funzione originaria (riduzione della povertà) per assumere un ruolo subordinato alle logiche della sicurezza, del controllo migratorio e dell'interesse economico nazionale.
La “vaporizzazione del diritto”. Tre storie
  • La vicenda di un giovane gambiano esplora le “mille prigioni” del sistema. La vita di Amadou è scandita da lungaggini amministrative e decisioni arbitrarie. La perdita di tempo diventa privazione della libertà e il trattenimento amministrativo strumento ordinario.
  • Il percorso di una giovane ivoriana vittima di tratta. Nel cercare protezione, Miriam si scontra con “altre forme di violenza imposte dall'ordinamento”, rituali burocratici che, invece di proteggere, “cronicizzano gli eventi traumatici subiti”.
  • La gestione delle morti lungo le rotte migratorie appare un “orrore senza nome”. La storia del giovane Yonas a Ventimiglia evidenzia le falle normative e operative nei processi di identificazione delle persone decedute o scomparse, che nega ai familiari il diritto alla verità e a una degna sepoltura.
L’appello
Il Report 2025 invita istituzioni e società civile a ricollocare al centro “diritto internazionale, diritto d’asilo, diplomazia e bene comune”. In un mondo che rischia di normalizzare la crisi e la disumanizzazione, il riconoscimento dell’umanità di chi fugge rimane il fondamento irrinunciabile di ogni democrazia. «Affinché ci vengano aperti gli occhi, possiamo accettare – ha dichiarato il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo – che anche la testimonianza dolorosa di chi vive certe esperienze di fuga e di non accoglienza faccia parte di quella missio migrantium delineata da papa Leone. Ma quando abbiamo visto e sentito, come Chiesa e come persone che hanno a cuore il bene comune e la dignità umana, diventa fondamentale prendere posizione e farsi vicini: è un modo per dare una forma concreta alla speranza».
Il volume "Il diritto d'asilo. Report 2025" (Tau Editrice 2025, pp. 436, euro 25,00) si articola in tre parti: Dal mondo con lo sguardo rivolto all’Europa, con cinque contributi e una scheda, Guardando all’Italia, con altri sei contributi e due schede, e infine un Approfondimento teologico. Ognuna delle due prime parti è corredata di un’ampia sezione di dati statistici, con tabelle, grafici e cartine. Le foto di copertina e all’interno del volume sono di Max Hirzel. Il volume è disponibile in libreria e online (taueditrice.it).

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Report 2025

Il Rapporto Immigrazione arriva a Rieti

8 Dicembre 2025 - Promossa dall'Ufficio Migrantes diocesano di Rieti, si svolgerà il prossimo 10 dicembre la presentazione del Rapporto Immigrazione 2025, "Giovani, testimoni di speranza". Appuntamento presso la Sala Consiliare del Comune di Rieti alle ore 16.30. Previsti gli interventi di Simone Varisco, curatore del Rapporto Immigrazione per la Fondazione Migrantes; S. E. mons. Vito Piccinonna, vescovo di Rieti; mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes. Rieti RICM25

Tratta, “Quattro pezzi da 20”: presentata a “Più libri più liberi” la nuova graphic novel della Fondazione Migrantes

4 Dicembre 2025 - Quattro pezzi da 20. Un futuro oltre la tratta è la terza graphic novel della serie realizzata da Fondazione Migrantes e Tau Editrice. In uscita nel mese di dicembre, è stata presentata in anteprima a Roma nel programma della Fiera "Più Libri Più Liberi", dalla curatrice del progetto, Cristina Molfetta, e dallo sceneggiatore, Emanuele Bissattini. Quattro pezzi da 20 è la storia di Peace, una giovane nigeriana vittima di tratta, ispirata a vicende reali. Ingannata con la promessa di un lavoro, affronta un duro viaggio verso l’Europa, dove riesce a fuggire dallo sfruttamento e a ritrovare sé stessa grazie alla musica e a nuove relazioni. Tra flashback, versi cantati e volti femminili che ne accompagnano il cammino, il fumetto sensibilizza i più giovani su un dramma attuale con un linguaggio diretto, narrativo e visivo coinvolgente. Disponibile in formato cartaceo e online, arricchito da contenuti multimediali. Un fumetto "da ascoltare" e da "completare" anche attraverso il profilo Instagram di Peace: @peace_abdel. Oltre ai già citati Molfetta e Bissattini, hanno collaborato alla realizzazione della graphic novel anche Chiara Marchetti, Manuela Valsecchi, Irene Pagnotta. La tavole sono di Valerio Chiola e Matteo Devicenzi.   Quattro pezzi da 20 graphic novel tratta

“Giovani protagonisti silenziosi”. Che Italia emerge dal Rapporto Immigrazione 2025? | In uscita “Migranti Press” 10/2025

4 Dicembre 2025 - Roma, 4 dicembre 2025.  È in uscita il numero 10/2025 di Migranti Press, il periodico della Fondazione Migrantes. In copertina, la “giovane Italia silenziosa” che emerge dal Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes 2025: un’Italia che è cambiata e continua a cambiare, senza clamore, ma con la forza di una trasformazione profonda. È l’Italia dei giovani di origine straniera, nati o cresciuti in un Paese che è anche il loro, che oggi rappresentano non soltanto una componente numerica rilevante, ma soprattutto un laboratorio vivente. In evidenza, l’editoriale della presidente dell’associazione “Tutori in rete”, Paola Scafidi, che chiede “un tutore volontario per ogni minore”: la realtà dei minori stranieri non accompagnati vista da chi vorrebbe prendersene cura, ma ancora non può farlo fino in fondo; e poi, il progetto, da poco concluso a Roma, della Mostra immersiva sull’emigrazione italiana, “Come ponti sul mondo”. E ancora, oltre alla rubrica “Paesi sicuri?”, questa volta dedicata al Sudan, anche “La speranza è una radice”, l’esperienza del Festival dell’Accoglienza di Torino; l’intervista a Marco Omizzolo sulla storia di Balbir Singh e di come si è liberato dalla schiavitù del caporalato; un racconto di una giovane studentessa su Gaza, premiato al concorso “La scrittura non va in esilio” del Centro Astalli.  Infine, le nostre rubriche (Norme e giurisprudenza, Brevi e Segnalazioni – Libri, Cinema, Arte, etc).

Info:mpress@migrantes.it

Migranti Press 10 2025 Copertina

L’evoluzione della tratta degli esseri umani: i cosiddetti “centri truffa”

4 Dicembre 2025 - Un passaggio di un recente intervento alle Nazioni Unite di mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali della Segreteria di Stato vaticana, è lo spunto del saggio che il gesuita statunitense p. William McCormick dedica ai cosiddetti «centri truffa» (scam centers) del Sud-est asiatico, sul numero 4200 della Civiltà Cattolica. Stiamo parlando di luoghi, "che si trovano in aree caratterizzate da debole presenza statale, spesso lungo le frontiere o in regioni contese del Sud-est asiatico", in cui centinaia di migliaia di persone di varie nazionalità sono intrappolate e costrette a commettere frodi online o a collaborare con operazioni criminali. "Le truffe si legge nell'articolo - comprendono un’ampia varietà di schemi online: dai raggiri sentimentali alle frodi d’investimento, dal furto d’identità al phishing, fino alle truffe in criptovalute e ai falsi arresti digitali. Le strategie si perfezionano costantemente". Ma in che modo vengono ingannati e ridotti in schiavitù questi forzati del crimine? P. McCormick lo fa spiegare all’organizzazione International Justice Mission: "I criminali usano le piattaforme di social media per pubblicizzare falsamente lavori redditizi con stipendi elevati e condizioni ideali. I trafficanti organizzano tutto ciò che serve per rendere l’offerta irresistibile. Una volta giunti sul posto, i documenti e i telefoni delle vittime vengono confiscati, impedendo loro di fuggire o di chiedere aiuto. Esse vengono trattenute, e frequentemente subiscono abusi e percosse". "Una questione cruciale - si legge ancora nell'articolo - riguarda ciò che accade alle vittime una volta uscite dal giogo del lavoro forzato". Gli esperti di diritti umani ravvisano la necessità di un approccio centrato sulla vittima, in particolare garantendo "che le vittime non siano perseguite per reati commessi come conseguenza diretta della loro condizione di vittime di tratta". Civiltà Cattolica 4200

Leone XIV di ritorno da Turchia e Libano: “Il dialogo e l’amicizia tra musulmani e cristiani è possibile”

3 Dicembre 2025 - Sul volo di ritorno dal Libano verso Roma, Leone XIV ha incontrato i giornalisti, come consuetudine. D'altra parte si è trattato della prima vera conferenza stampa del Papa. Molti gli spunti interessanti, in un dialogo che il Pontefice ha tenuto in più lingue, a seconda dell'interlocutore. In particolare alla domanda del corrispondente di La Croix su "alcuni cattolici in Europa" che "credono che l’Islam sia una minaccia alla identità cristiana dell’Occidente", il Santo Padre ha risposto: "So che in Europa sono presenti tante volte paure, ma il più delle volte sono generate da persone che sono contro l’immigrazione e che provano a tenere fuori le persone che possono venire da un altro Paese, di un’altra religione, un’altra razza. E in questo senso vorrei dire che tutti noi abbiamo bisogno di lavorare insieme. Una delle cose positive di questo viaggio è di aver attirato l’attenzione del mondo sulla possibilità che il dialogo e l’amicizia tra musulmani e cristiani è possibile. Penso che una delle grandi lezioni che il Libano può insegnare al mondo è precisamente mostrare una terra in cui l’islam e la cristianità sono entrambi presenti e rispettati e c’è la possibilità di vivere insieme ed essere amici". (fonte: Vatican News) [caption id="attachment_68300" align="aligncenter" width="750"]Leone XIV Libano Aereo (Vatican Media)[/caption]

Rom, sinti e caminanti: si è riunita a Roma la Commissione pastorale nazionale

2 Dicembre 2025 - Il 2 dicembre 2025 si è riunita a Roma, per la terza volta nel corso dell'anno, la Commissione nazionale per la pastorale rom e sinti della Fondazione Migrantes, presieduta dal direttore generale, mons. Pierpaolo Felicolo. All'ordine del giorno il resoconto sull'Incontro nazionale di Napoli e la prima programmazione per il prossimo (previsto nel mese di settembre 2026); e una riflessione sul recente Giubileo dei rom, sinti e caminanti. Il clima dell'incontro è stato molto buono proprio grazie al fatto di aver lavorato assieme per la preparazione dei due grandi eventi. In particolare, sono state tante le risonanze sull'incontro di Napoli, che ha rappresentato un salto di qualità organizzativo e di stile, che ora ci si attende di mantenere anche per la prossima edizione. Molto importante è stato in questo senso il contributo del Comitato campano per i rom. L'incontro ha coinvolto concretamente la città e la chiesa locale, in particolare tanti operatori pastorali di Napoli e della Campania, oltre a quelli arrivati dal resto d'Italia. Sono rimasti nella memoria la lectio dell'arcivescovo di Napoli, il card. Domenico Battaglia, la cena offerta dalle famiglie del campo di Scampia e la visita alle catacombe. Sul Giubileo è grande la soddisfazione per il lavoro corale che ha portato a coinvolgere circa 3.500 rom, a una importante partecipazione di insieme e alla bella animazione della messa finale presso il Santuario del Divino Amore.

Leone XIV in Libano: “Chi bussa alla porta delle nostre comunità non si senta mai respinto”

1 Dicembre 2025 - Nel corso della mattina della sua prima giornata piena in Libano, papa Leone XIV ha incontrato nel santuario di Nostra Signora del Libano (Harissa) i vescovi, i sacerdoti, i consacrati, le consacrate e gli operatori pastorali. Nel suo discorso il Santo Padre, offrendo una risonanza alle testimonianze che aveva ascoltato in precedenza, ha per due volte fatto riferimento anche alle persone migranti. A proposito dell'impegni specifico di Lorena, "migrante lei stessa",  che "da tempo è impegnata a sostenere chi, non per scelta ma per necessità, ha dovuto lasciare tutto per cercare lontano da casa un avvenire possibile". Loren aveva infatti raccontato la storia di James e Lela che "mostra l’orrore di ciò che la guerra produce nella vita di tante persone innocenti". "Ciò che hanno vissuto - detto il Papa - ci impone di impegnarci, affinché nessuno debba più fuggire dal suo Paese a causa di conflitti assurdi e spietati, e affinché chi bussa alla porta delle nostre comunità non si senta mai respinto, ma accolto con le parole che Loren stessa ha citato: Benvenuto a casa!". Il Pontefice ha poi commentato la testimonianza di suor Dima, "che ha scelto, di fronte all’esplodere della violenza, di non abbandonare il campo, ma di tenere aperta la scuola, facendone un luogo di accoglienza per i profughi e un polo educativo di straordinaria efficacia. In quelle stanze, infatti, oltre a dare assistenza e aiuto materiale, si impara e si insegna a condividere pane, paura e speranza, ad amare in mezzo all’odio, a servire anche nella stanchezza e a credere in un futuro diverso al di là di ogni aspettativa".

Emigrazione italiana, a Verona si celebrano i 70 anni dell’accordo italo-tedesco sul lavoro

1 Dicembre 2025 - Mercoledì 3 dicembre 2025 a Verona si celebrano i 70 anni dell’accordo italo-tedesco sul lavoro, firmato il 20 dicembre 1955. L’iniziativa è promossa dal Comune di Verona, in collaborazione con il Museo nazionale dell’emigrazione italiana (Mei). Quel protocollo di lavoro ha dato avvio a una migrazione significativa: grazie ad esso, tra il 1955 e la metà degli anni ’70, oltre 500.000 italiani furono assunti nella Germania Ovest. Molti di loro tornarono in Italia, ma una parte si stabilì definitivamente, dando vita a comunità italo-tedesche tuttora vive e radicate. Un anniversario che invita a ripercorrere le storie di chi partì dall’Italia, e anche da Verona, verso la Germania del dopoguerra, contribuendo alla ricostruzione di entrambi i Paesi e ponendo le basi di quella che oggi riconosciamo come cittadinanza europea. La commemorazione dell’“Accordo fra la Repubblica italiana e la Repubblica Federale di Germania per il reclutamento e il collocamento di manodopera italiana”, che si svolgerà nel Palazzo della Gran Guardia, si articolerà in due momenti: un convegno mattutino - in cui interverrà anche la curatrice del Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes - e la prima nazionale del documentario Un sogno italiano, prodotto da Orisa Produzioni, nel pomeriggio.
Programma della mattina: Convegno
Dalle 9:30 alle 10:30 Saluti istituzionali
  • Damiano Tommasi, sindaco di Verona.
  • Fabrizio Bucci, ambasciatore d’Italia in Germania.
  • Wiltrud Christine Kern, console generale aggiunta / Consolato generale della Repubblica federale di Germania a Milano.
  • Giuseppe Inchingolo, chief corporate e communication officer Gruppo Fs.
  • Paolo Masini, presidente Fondazione Mei.
  • Maria Chiara Prodi, segretaria generale Consiglio generale degli italiani all'estero (Cgie).
  • Daniela Di Benedetto, presidente del Com.It.Es. di Monaco di Baviera "Ricordare l’emigrazione, comprendere l’emigrazione: un ponte tra Verona e Monaco, e oltre".
Dalle 10:30 alle 12:30 Tavola rotonda Presiede Paolo Masini, Fondazione MEI
  • Elia Morandi, dottore di ricerca in Storia presso l'Università di Amburgo “L'accordo di emigrazione italo-tedesco del 1955 e il Centro di Emigrazione di Verona”.
  • Franco Valenti, operatore sociale per l'emigrazione italiana in Germania e CE.ST.IM. “Le politiche di inserimento e di inclusione della Germania”
  • Federica Bertagna, prof.ssa associata di Storia contemporanea - dipartimento Culture e civiltà – Università di Verona “L’Archivio del Centro di Emigrazione di Verona e le sue storie: gli espatri assistiti in Germania da Verona e provincia”.
  • Federica Onelli, ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale “L’Archivio Storico Diplomatico del MAECI come fonte per la storia dell’Emigrazione Italiana. Il caso tedesco”.
  • Delfina Licata, Fondazione Migrantes “Oltre la fuga. L’Italia nel mondo e in Germania dei talenti diversamente presenti”.
  • Lorenzo Di Lenna, Fondazione Nord Est "La fuga dei giovani. Storie tra Verona e la Germania".
  • Studenti del Liceo Artistico Statale di Verona, già sede del Centro di Emigrazione, Presentazione dell'iniziativa “Storie comuni” nell'ambito del progetto internazionale “Alla ricerca di storie condivise”.
Dalle 12:30 alle 13:00 Conclusioni.
Programma del pomeriggio
Dalle 18:00 alle 18.15 Saluti istituzionali Dalle 18.15 alle 20.30 DocuFilm Presiede Paolo Masini, Fondazione Mei.
  • Antonio Saccone, presidente Cinecittà Spa.
  • Cristiano Bortone, Orisa Produzioni.
  • Antonio Padovani, co-produttore.
  • Fausto Caviglia, regista.
Proiezione in anteprima nazionale del DocuFilm Un sogno italiano (ingresso libero).

Per informazioni: tel. 045 8077853-7099, e-mail: politiche.europee@comune.verona.it Ufficio stampa Mu.MA e MEI: Eleonora Errico Cell. +39 3351002079, Arianna Del Ponte Cell. +39 3466907326 E-mail: stampa@museomei.it

  Verona Accordo Italia Germania 2025

Assistenza sanitaria per cittadini iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) extra Ue: dalla Camera il primo “sì”

28 Novembre 2025 - La Camera ha approvato il 27 novembre scorso con 162 voti a favore, 1 contrario e 29 astenuti la proposta di legge in materia di assistenza sanitaria in favore dei cittadini iscritti nell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire), residenti in Paesi che non appartengono all'Unione europea e non aderiscono all'Associazione europea di libero scambio. Il testo passa ora al Senato. Il provvedimento interviene su una questione rimasta irrisolta per anni: la difficoltà, per chi vive stabilmente all’estero, di mantenere un legame effettivo con il Servizio sanitario nazionale. Oggi, infatti, l’iscrizione all’Aire – pur essendo un obbligo e la condizione necessaria per accedere a diritti consolari fondamentali – comporta automaticamente la perdita della tessera sanitaria e dell’assistenza continuativa in Italia, salvo le sole prestazioni urgenti garantite un massimo di novanta giorni. La normativa vigente finisce dunque per rappresentare un vero disincentivo all’iscrizione anagrafica, con conseguenze che incidono su più ambiti della vita civile. In questo modo, invece, chi vive all’estero potrà nuovamente avere un medico di base e un accesso ordinato alle prestazioni del servizio sanitario durante i rientri nel Paese. L’accesso al Ssn sarà però subordinato al pagamento di un contributo annuale. Il testo approvato fissa la quota a duemila euro all’anno, non frazionabili, con decorrenza dalla data di rilascio della tessera sanitaria nazionale. (fonte: Agenzia 9 Colonne)

Ad Asti il 2 dicembre la presentazione del Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes

26 Novembre 2025 - Martedì 2 dicembre 2025 alle ore 18, presso la Galleria don Andrea Gallo del CPIA 1 di Asti (piazza Leonardo da Vinci 22), l’Ufficio diocesano Pastorale Migranti, insieme a Caritas Asti e al CPIA, presenta il XXXIV Rapporto Immigrazione 2025 di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. All’incontro interverrà Simone Varisco, storico, saggista e curatore del volume per la Fondazione Migrantes. Il Rapporto 2025, intitolato «Giovani, testimoni di speranza», pone al centro i giovani di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, protagonisti spesso silenziosi della trasformazione del Paese. Non solo destinatari di politiche e interventi, ma portatori di nuove energie, identità plurali e visioni capaci di contribuire alla costruzione del futuro comune. La lettura che Caritas e Migrantes propongono mostra un’Italia che cambia attraverso le storie e le esperienze di questi giovani, spesso ancora percepiti come “ospiti”, ma già parte viva della società. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza, alle istituzioni, alle associazioni e a quanti desiderano comprendere con maggiore profondità una realtà che riguarda il presente e il futuro dell’Italia. Ingresso libero. (fonte: Diocesi di Asti) Rapporto Immigrazione 2025 Asti

Espulsione dell’imam di Torino, mons. Olivero (Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo): “Rischia di essere un’enorme ingiustizia”

28 Novembre 2025 - Il vescovo di Pinerolo, nonché presidente della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo e membro del Dicastero per il Dialogo interreligioso, mons. Derio Olivero, ha espresso in un videoappello la sua preoccupazione riguardo all’arresto e al decreto di espulsione dell’imam torinese Mohamed Shahin, da vent'anni in Italia, "lavoratore, incensurato" e, che "come imam, posso testimoniare che ha sempre lavorato per il dialogo". Come riportano fonti di agenzia, il decreto di espulsione sarebbe motivato dal suo "ruolo di rilievo in ambienti dell'Islam radicale, incompatibile con i principi democratici e con i valori etici che ispirano l'ordinamento italiano'', essendosi anche reso ''responsabile di comportamenti che costituiscono una minaccia concreta attuale e grave per la sicurezza dello Stato''. Si farebbe riferimento alle dichiarazioni fatte durante la manifestazione pro Pal del 9 ottobre scorso in cui ha ''difeso i terroristi di Hamas legittimando lo sterminio di inermi cittadini israeliani'' il 7 ottobre 2023. Shahin è stato trasferito al Cpr di Caltanissetta, separato dalla moglie e dai due figli minori. Monsignor Olivero considera "assurdo" che Shahin rischi "di essere espulso per delle opinioni espresse" perché "in Italia c'è libertà di opinione. Possiamo essere contrari alle opinioni, ma non possiamo condannare una persona semplicemente per le opinioni espresse".  Inoltre, precisa mons. Olivero, "un uomo ha diritto a difendersi, ha diritto a un regolare processo". "Questo atto - continua - rischia di essere un'enorme ingiustizia": Shahin infatti sarebbe rimandato in Egitto dove è considerato un'oppositore del governo, con grave rischio per la sua incolumità. Mons. Olivero è anche il primo firmatario di una lettera rivolta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dalle comunità religiose piemontesi della rete del dialogo cristiano-islamico, che si schierano contro una espulsione che "metterebbe a rischio non solo anni di proficua convivenza pacifica, per via di un provvedimento di tale gravità, ma anche la lunga e comune progettualità civile cui l’imam partecipava in prima persona, e con lui la sua comunità di fedeli, tanto nel quartiere di San Salvario quanto nella città di Torino".   https://youtu.be/SvLFGNCHSrs?si=FE5V9g-1NQBlHY5l  

Attendere è #andareverso: il calendario di Avvento per scoprire il significato dell’attesa

24 Novembre 2025 - Il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, nell’ambito di Uniti nel dono, propone quest’anno un modo nuovo di vivere l’Avvento. Un villaggio contemporaneo per attendere il Natale, un percorso quotidiano fatto di personaggi, parole, storie e condivisione che accompagna i fedeli fino al 25 dicembre. Attraverso due strumenti complementari, uno cartaceo e uno digitale, l’iniziativa invita a riscoprire l’attesa come cammino concreto e attivo verso il Natale. Il calendario cartaceo, proposto quest’anno in una modalità del tutto inedita, riprende la tradizione del calendario dell’Avvento per trasformarla in un racconto contemporaneo: un villaggio illustrato che prende vita giorno dopo giorno, popolato da persone e storie di oggi. Ogni personaggio rivela un volto, un gesto, una parola, collegandosi attraverso QR code alle testimonianze reali di sacerdoti e comunità, segni vivi della Chiesa che cammina nel mondo. Accanto alla versione cartacea, il calendario digitale propone ogni giorno una nuova pagina da scoprire: un personaggio del presepe contemporaneo, la storia di un sacerdote, il Vangelo del giorno e, ogni domenica, un dono speciale per rilanciare il cammino di attesa condividendo un particolare momento di riflessione. Un appuntamento quotidiano che accompagna il credente nel ritmo dell’Avvento, ricordando che “attendere è andare verso”. Sin dal 1° novembre è possibile iscriversi alla piattaforma dedicata - unitineldono.it/calendarioavvento - per accedere al calendario e ricevere, a partire dal 30 novembre, una newsletter che guiderà giorno dopo giorno nel cammino di attesa. Sulla pagina sarà inoltre possibile seguire il percorso, scaricare i materiali (mappa e personaggi da stampare) e condividere l’esperienza con l’hashtag #andareverso. Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, sottolinea: “Il Calendario dell’Avvento fa ormai parte della tradizione di molte famiglie, ma noi abbiamo voluto proporlo in una veste nuova per invitare i fedeli a interrogarsi sul significato più profondo dell’attesa. Il nostro Calendario propone la riscoperta di un cammino, quel volgere l’animo verso ‘Colui che viene ad abitare in mezzo a noi’. Un’esperienza che unisce fede, creatività e partecipazione. In cui ogni giorno, nell’attendere, possiamo scoprire che il Natale accade proprio lì dove l’incontro diventa dono.” Il progetto, concepito e realizzato con Bea – Be a Media Company, agenzia specializzata in progetti di comunicazione strategica e narrazione d’impresa, nasce all’interno di Uniti nel dono, che promuove la vicinanza e il sostegno ai sacerdoti. Sostenere il calendario significa contribuire alla missione di coloro che ogni giorno animano la vita delle comunità: l’attesa del Natale diventa un cammino di corresponsabilità, fatto di piccoli gesti, preghiera e attenzione agli altri.   Calendario Avvento 2025

Bergamo, mons. Felicolo: “Dare spazio ai giovani di origine straniera non è un gesto di benevolenza, ma un investimento”

28 Novembre 2025 - Il 27 novembre è stato presentato presso l'Abbazia di San Paolo d'Argon, a Bergamo, - nel corso della settimana tematica "I had a dream – Inclusione e politiche d’integrazione" del progetto Fileo - il recente XXXIV Rapporto Immigrazione, la pubblicazione annuale sui cittadini stranieri residenti in Italia, realizzata da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. Sono intervenuti Simone Varisco (curatore del Rapporto per la Fondazione Migrantes) e don Marco Perrucchini (AFP Patronato San Vincenzo), moderati da don Cristiano Re, delegato vescovile per la vita sociale e la mondialità della Diocesi di Bergamo. Ci sono stati anche due momenti di incontro dei giovani e dei cappellani delle comunità etniche con il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. "Il Rapporto Immigrazione 2025 - ha detto nell'occasione mons. Felicolo - invita a un cambio di prospettiva radicale: dare spazio ai giovani di origine straniera non è un gesto di benevolenza, ma un investimento strategico per il futuro del Paese. Riconoscere bambini e adolescenti come protagonisti silenziosi della trasformazione italiana e i migranti come missionari di speranza – tema della 111ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato – significa costruire un’Italia capace di affrontare le sfide demografiche, sociali ed economiche con coesione e lungimiranza. È la condizione necessaria per un Paese che non si limita a resistere alle difficoltà del presente, ma che sa trasformarle in occasioni di crescita e rinnovamento". Fileo è un progetto della diocesi di Bergamo, dell'Ufficio per la pastorale dei migranti, di Caritas Bergamasca, del Centro missionario diocesano e della Fondazione Adriano Bernareggi ed è gestito da Fondazione Diakonia Onlus. Per maggiori informazioni: www.fileo.it