14 Maggio 2025 - La Germania effettuerà più controlli alla frontiera e rifiuterà l'ingresso a molti richiedenti asilo, come ha annunciato la scorsa settimana il nuovo ministro degli Interni tedesco, Alexander Dobrindt. Chi sarà colpito esattamente da questo provvedimento? E questa politica è davvero legale? Il governo tedesco sostiene che lo è in base alle leggi tedesche e dell'UE. InfoMigrants ne ha parlato con due avvocati specializzati in diritto d'asilo, Matthias Lehnert che lavora a Lipsia, nella Germania orientale; ed Engin Sanli che lavora a Stoccarda, nel sud della Germania.
InfoMigrants: Chi si aspetta che sarà più colpito da questi nuovi provvedimenti?
Matthias Lehnert: Tutti coloro che vogliono entrare in Germania con lo scopo di fare richiesta di asilo. Le persone vulnerabili dovrebbero essere esentate dai respingimenti alla frontiera, ma non è ancora chiaro come esattamente le persone saranno classificate o riconosciute come vulnerabili. Questo include non solo persone con passaporto di Paesi che la Germania considera “sicuri”, ma anche persone provenienti da altri Paesi. Il governo ha già ammesso che dei richiedenti asilo sono stati respinti al confine.
Engin Sanli: Penso che saranno colpiti soprattutto i richiedenti asilo provenienti da Paesi che il Parlamento tedesco ha ritenuto sicuri [n.d.r.: Stati membri dell'UE, Albania, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Moldavia, Senegal, Serbia]. La nuova politica si basa in gran parte su un articolo della legge tedesca sul diritto d'asilo, l'articolo 18. Esso stabilisce che i richiedenti asilo possono essere respinti alla frontiera se provengono da un Paese sicuro o se un altro Paese è responsabile della loro richiesta di asilo. In pratica, la verifica della responsabilità di un altro Paese europeo per la richiesta di asilo di una persona - misure come l'inserimento delle sue impronte digitali in un database dell'UE - non può essere effettuata alla frontiera, quindi è probabile che le persone vengano comunque portate in centri di accoglienza e non respinte alla frontiera.
Le nuove disposizioni riguardano anche i richiedenti asilo che sono già in Germania?
E.L.: No. Riguardano solo le persone che attraversano il confine per chiedere asilo, non le persone che sono già nel Paese.
M.L.: Una volta entrati in Germania, una volta superati i varchi di frontiera, è ancora possibile chiedere asilo.
Da oggi dunque tutti saranno fermati al confine?
E.S.: No. In teoria la nuova politica può essere applicata ovunque lungo il confine tedesco, ma in pratica la polizia si concentrerà molto probabilmente sui punti di passaggio più frequentati dai migranti. Il governo tedesco vuole aumentare da 10.000 a 14.000 il numero di agenti di polizia che effettuano i controlli di frontiera, ma questo non è sufficiente per controllare ogni punto del confine.
Il ministro degli Interni tedesco ha dichiarato che i richiedenti asilo più vulnerabili dovrebbero essere esentati da questa politica. Ha elencato donne incinte e bambini. Esistono criteri giuridicamente vincolanti per stabilire chi è considerato vulnerabile?
M.L.: C'è una direttiva europea sulla richiesta di asilo che elenca diversi tipi di gruppi vulnerabili, come le donne sole e incinte, i minori, alcune famiglie con bambini piccoli e le persone con problemi medici o psicologici. A mio parere, la polizia federale al confine non è in grado o non è qualificata per riconoscere realmente se una persona è vulnerabile; non è stata addestrata per questo, non ha alcuna qualifica per farlo. A volte è evidente che qualcuno è vulnerabile, come quando la gravidanza è evidente o si tratta di una donna sola con tre figli. Ma spesso, ad esempio con le vittime di traumi, è molto difficile applicare questi criteri per persone che non hanno una formazione e una valutazione adeguata.
Ci sono molte domande sulla tenuta legale di queste norme. Secondo lei, è legale che la Germania respinga i richiedenti asilo al confine?
E.S.: Secondo la legge tedesca, ciò è consentito - i richiedenti asilo possono essere respinti, se provengono da un altro Stato dell'UE o da un altro Paese sicuro, ai sensi dell'articolo 18 della legge sull'asilo e dell'art. 16a della Costituzione. Ma secondo il diritto europeo, in particolare il regolamento Dublino III, ogni richiedente asilo deve essere esaminato, anche se un altro Paese è responsabile, prima di essere inviato in un altro Paese.
E poi c'è la questione se la Germania sia autorizzata a effettuare controlli di frontiera a lungo termine in base all'accordo di libera circolazione della zona Schengen; estendere continuamente i controlli di frontiera potrebbe anche violare l'accordo di Schengen.
M.L.: Ritengo che questa politica non sia lecita. Il governo tedesco ha invocato una norma del diritto dell'UE che consente di sospendere il regolamento di Dublino in caso di emergenza. Ma non siamo in una situazione di emergenza: se si guarda ai numeri dell'asilo, sono diminuiti, non c'è un afflusso massiccio di migranti. È importante notare che il diritto UE è più importante del diritto tedesco. C'è anche una decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo che dice che ogni richiedente asilo ha diritto a una procedura di asilo adeguata, cosa che a mio avviso la politica di rimandare indietro le persone al confine viola.
Ci sono possibilità per i richiedenti asilo di contestare un rifiuto alla frontiera?
E.S.: Se a qualcuno viene rifiutato l'ingresso alla frontiera tedesca, può opporsi legalmente e intentare una causa contro la decisione. I tribunali tedeschi di solito trasmettono il caso alla Corte di giustizia europea.
Prevede che ci siano ricorsi in tribunale da parte di organizzazioni a favore dei rifugiati per quanto riguarda il respingimento dei richiedenti asilo alla frontiera tedesca?
E.S.: Queste organizzazioni possono contestare questi provvedimenti in due modi. Il primo è quello di intentare una causa contro le nuove norme, affermando che esse sono incostituzionali. Penso che sia improbabile che ciò accada, perché la Costituzione tedesca consente di respingere alle frontiere, come ho detto. La seconda opzione sarebbe che le organizzazioni sostenessero legalmente e finanziariamente le persone respinte alla frontiera per impugnare il respingimento in tribunale. Penso che questo probabilmente accadrà, alcune organizzazioni come Amnesty International e ProAsyl hanno detto che intendono agire in questo modo.
M.L.: Mi aspetto che questa politica venga contestata nei tribunali.
(Fonte: InfoMigrants - nostra traduzione)