Tag: Immigrati e rifugiati

Gaza, Leone XIV: il popolo palestinese sopravvive “in condizioni inaccettabili” ed è “costretto con la forza a spostarsi ancora una volta dalle proprie terre”

17 Settembre 2025 - Durante l'udienza generale di oggi, Leone XIV ha fatto un nuovo forte appello sulla situazione in Terra Santa. Queste le parole del Santo Padre: "Esprimo la mia profonda vicinanza al popolo palestinese a Gaza, che continua a vivere nella paura e a sopravvivere in condizioni inaccettabili, costretto con la forza a spostarsi ancora una volta dalle proprie terre. Davanti al Signore Onnipotente che ha comandato: «Non ucciderai» (Es 20,13) e al cospetto dell’intera storia umana, ogni persona ha sempre una dignità inviolabile, da rispettare e da custodire. Rinnovo l’appello al cessate-il-fuoco, al rilascio degli ostaggi, alla soluzione diplomatica negoziata, al rispetto integrale del diritto umanitario internazionale. Invito tutti ad unirsi alla mia accorata preghiera, affinché sorga presto un’alba di pace e di giustizia".

Germania: qual è la situazione giuridica dei richiedenti asilo secondo la nuova politica di respingimento alle frontiere?

14 Maggio 2025 - La Germania effettuerà più controlli alla frontiera e rifiuterà l'ingresso a molti richiedenti asilo, come ha annunciato la scorsa settimana il nuovo ministro degli Interni tedesco, Alexander Dobrindt. Chi sarà colpito esattamente da questo provvedimento? E questa politica è davvero legale? Il governo tedesco sostiene che lo è in base alle leggi tedesche e dell'UE. InfoMigrants ne ha parlato con due avvocati specializzati in diritto d'asilo, Matthias Lehnert che lavora a Lipsia, nella Germania orientale; ed Engin Sanli che lavora a Stoccarda, nel sud della Germania. InfoMigrants: Chi si aspetta che sarà più colpito da questi nuovi provvedimenti? Matthias Lehnert: Tutti coloro che vogliono entrare in Germania con lo scopo di fare richiesta di asilo. Le persone vulnerabili dovrebbero essere esentate dai respingimenti alla frontiera, ma non è ancora chiaro come esattamente le persone saranno classificate o riconosciute come vulnerabili. Questo include non solo persone con passaporto di Paesi che la Germania considera “sicuri”, ma anche persone provenienti da altri Paesi. Il governo ha già ammesso che dei richiedenti asilo sono stati respinti al confine. Engin Sanli: Penso che saranno colpiti soprattutto i richiedenti asilo provenienti da Paesi che il Parlamento tedesco ha ritenuto sicuri [n.d.r.: Stati membri dell'UE, Albania, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Moldavia, Senegal, Serbia]. La nuova politica si basa in gran parte su un articolo della legge tedesca sul diritto d'asilo, l'articolo 18. Esso stabilisce che i richiedenti asilo possono essere respinti alla frontiera se provengono da un Paese sicuro o se un altro Paese è responsabile della loro richiesta di asilo. In pratica, la verifica della responsabilità di un altro Paese europeo per la richiesta di asilo di una persona - misure come l'inserimento delle sue impronte digitali in un database dell'UE - non può essere effettuata alla frontiera, quindi è probabile che le persone vengano comunque portate in centri di accoglienza e non respinte alla frontiera. Le nuove disposizioni riguardano anche i richiedenti asilo che sono già in Germania? E.L.: No. Riguardano solo le persone che attraversano il confine per chiedere asilo, non le persone che sono già nel Paese. M.L.: Una volta entrati in Germania, una volta superati i varchi di frontiera, è ancora possibile chiedere asilo. Da oggi dunque tutti saranno fermati al confine? E.S.: No. In teoria la nuova politica può essere applicata ovunque lungo il confine tedesco, ma in pratica la polizia si concentrerà molto probabilmente sui punti di passaggio più frequentati dai migranti. Il governo tedesco vuole aumentare da 10.000 a 14.000 il numero di agenti di polizia che effettuano i controlli di frontiera, ma questo non è sufficiente per controllare ogni punto del confine. Il ministro degli Interni tedesco ha dichiarato che i richiedenti asilo più vulnerabili dovrebbero essere esentati da questa politica. Ha elencato donne incinte e bambini. Esistono criteri giuridicamente vincolanti per stabilire chi è considerato vulnerabile? M.L.: C'è una direttiva europea sulla richiesta di asilo che elenca diversi tipi di gruppi vulnerabili, come le donne sole e incinte, i minori, alcune famiglie con bambini piccoli e le persone con problemi medici o psicologici. A mio parere, la polizia federale al confine non è in grado o non è qualificata per riconoscere realmente se una persona è vulnerabile; non è stata addestrata per questo, non ha alcuna qualifica per farlo. A volte è evidente che qualcuno è vulnerabile, come quando la gravidanza è evidente o si tratta di una donna sola con tre figli. Ma spesso, ad esempio con le vittime di traumi, è molto difficile applicare questi criteri per persone che non hanno una formazione e una valutazione adeguata. Ci sono molte domande sulla tenuta legale di queste norme. Secondo lei, è legale che la Germania respinga i richiedenti asilo al confine? E.S.: Secondo la legge tedesca, ciò è consentito - i richiedenti asilo possono essere respinti, se provengono da un altro Stato dell'UE o da un altro Paese sicuro, ai sensi dell'articolo 18 della legge sull'asilo e dell'art. 16a della Costituzione. Ma secondo il diritto europeo, in particolare il regolamento Dublino III, ogni richiedente asilo deve essere esaminato, anche se un altro Paese è responsabile, prima di essere inviato in un altro Paese. E poi c'è la questione se la Germania sia autorizzata a effettuare controlli di frontiera a lungo termine in base all'accordo di libera circolazione della zona Schengen; estendere continuamente i controlli di frontiera potrebbe anche violare l'accordo di Schengen. M.L.: Ritengo che questa politica non sia lecita. Il governo tedesco ha invocato una norma del diritto dell'UE che consente di sospendere il regolamento di Dublino in caso di emergenza. Ma non siamo in una situazione di emergenza: se si guarda ai numeri dell'asilo, sono diminuiti, non c'è un afflusso massiccio di migranti. È importante notare che il diritto UE è più importante del diritto tedesco. C'è anche una decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo che dice che ogni richiedente asilo ha diritto a una procedura di asilo adeguata, cosa che a mio avviso la politica di rimandare indietro le persone al confine viola. Ci sono possibilità per i richiedenti asilo di contestare un rifiuto alla frontiera? E.S.: Se a qualcuno viene rifiutato l'ingresso alla frontiera tedesca, può opporsi legalmente e intentare una causa contro la decisione. I tribunali tedeschi di solito trasmettono il caso alla Corte di giustizia europea. Prevede che ci siano ricorsi in tribunale da parte di organizzazioni a favore dei rifugiati per quanto riguarda il respingimento dei richiedenti asilo alla frontiera tedesca? E.S.: Queste organizzazioni possono contestare questi provvedimenti in due modi. Il primo è quello di intentare una causa contro le nuove norme, affermando che esse sono incostituzionali. Penso che sia improbabile che ciò accada, perché la Costituzione tedesca consente di respingere alle frontiere, come ho detto. La seconda opzione sarebbe che le organizzazioni sostenessero legalmente e finanziariamente le persone respinte alla frontiera per impugnare il respingimento in tribunale. Penso che questo probabilmente accadrà, alcune organizzazioni come Amnesty International e ProAsyl hanno detto che intendono agire in questo modo. M.L.: Mi aspetto che questa politica venga contestata nei tribunali.

(Fonte: InfoMigrants - nostra traduzione)

Ucraina, tre anni dopo: i numeri essenziali sui rifugiati

24 Febbraio 2025 - Nel terzo anniversario dell'inizio della guerra in Ucraina, alcune informazioni sintetiche sulla situazione dei rifugiati tratte dall'ultimo Report "Il Diritto d'Asilo 2024" (dicembre 2024). I dati sono in aggiornamento. ✔️ L’aggressione della Russia all’Ucraina - la più rapida crisi da sradicamento forzato dalla Seconda guerra mondiale e una delle più estese - ha portato i numeri delle persone in cerca di protezione nel mondo oltre la soglia psicologica dei 100 milioni. Mentre la guerra di fatto continua, l'Europa ospita (dati aggiornati all’estate inoltrata del 2024) quasi 6.100.000 rifugiati dall’Ucraina, 400 mila in più rispetto all’estate del 2023. Altri 570 mila sono stati accolti fuori Europa. ✔️ Nel 2024 gli sfollati interni nel Paese erano milioni, sia pure in diminuzione rispetto al 2023. ✔️ Alla fine del giugno 2024 l’UE “allargata” (l’Unione a 27 Paesi più Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) ospitava 4.461.000 rifugiati dall’Ucraina con il beneficio della protezione temporanea, prorogata fino al marzo ’26. La Germania ancora oltre un milione, la Polonia poco meno, la Spagna quasi 210 mila, l’Italia 165 mila, la Francia 61 mila. ✔️ Fra i rifugiati della diaspora ucraina in Europa, la percentuale di coloro che ha un lavoro raggiunge ormai il 45%. Cresce al 50% tra i rifugiati rientrati in Ucraina. Ma fra gli sfollati rimasti nel Paese invaso la percentuale rimane molto inferiore, 39%. ✔️ È in forte diminuzione la percentuale dei rifugiati che progettano o sperano di fare ritorno in patria, presto o tardi: in un anno è scesa dal 77% al 64%. Per approfondire, le pagine del report dedicate ai dati grezzi sulla situazione ucraina. [caption id="attachment_54888" align="aligncenter" width="1024"] I rifugiati dall’Ucraina in Europa. Valori assoluti. Aggiornata all'agosto 2024. Fonte: UNHCR[/caption]

Il ruolo delle aziende nell’integrazione socio-economica dei rifugiati in Italia

12 Febbraio 2025 - Il 13 febbraio è in programma dalle ore 9.30 presso la Luiss Business School (Roma, Villa Blanc, Via Nomentana 216) un convegno dal titolo "Il ruolo delle aziende nell'integrazione socio-economica dei rifugiati in Italia" Dopo i saluti di benvenuto degli organizzatore e promotori - Luiss Business School e Pfizer Italia - e la presentazione del position paper sul ruolo delle aziende nell’integrazione economica dei rifugiati, a cura di Francesco Cherubini (Associate Professor di Diritto  Europeo Luiss Guido Carli), è previsto un panel in cui interverranno:
  • Chiara Cardoletti*, Alto Rappresentante per Italia, Vatican e San Marino - UNHCR.
  • Mariacristina Molfetta, Curatrice del Volume Annuale «Il Diritto d'asilo» Fondazione Migrantes.
  • Massimo Visentin, Co-Chair DEICE and Eastern Europe Cluster President Pfizer.
  • Luigi Maria Vignali*, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
  • Francesco Reale, Segretario  Generale Fondazione Adecco.
Modera: Maurizio Licordari, Giornalista RAI.

Report Fondazione Migrantes 2024: “In Italia e in Europa il diritto d’asilo è a rischio”

11 Dicembre 2024 - Presentata a Roma l’ottava edizione del Report "Diritto d'Asilo 2024" della Fondazione Migrantes. Nel mondo, a metà del 2024, c’erano 122,6 milioni di persone colpite da “sradicamento forzato globale” (rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni). E la previsione è che saranno 130 milioni entro la fine dell’anno. Al 1° gennaio 2024 vivevano, invece, in Italia poco meno di 414 mila cittadini non comunitari con permesso di soggiorno per motivi di protezione e asilo, lo 0,7% di tutta la popolazione. Sono questi solo alcuni dei dati presenti nell’ottava edizione del Report sul Diritto d’Asilo della Fondazione Migrantes (con Tau Editrice), curato da Cristina Molfetta e Chiara Marchetti, che quest’anno porta il titolo “Popoli in cammino… senza diritto d’asilo”. Il Report, che è stato presentato oggi a Roma, presso l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana, come ogni anno legge e interpreta dati, norme, politiche e ma raccoglie anche storie, che raccontano come nell’Unione europea e nel nostro Paese a essere sempre più a rischio sia il diritto d’asilo stesso. Mentre guerre e conflitti si allargano e anche situazioni estreme legate al cambiamento climatico contribuiscono a far crescere il numero delle persone costrette ad abbandonare la propria terra, non sono invece altrettanto celeri le risposte alle cause profonde di queste migrazioni forzate. Presentazione Report "Il Diritto d'Asilo 2024" della Fondazione Migrantes Proprio in questi giorni, ad esempio, è purtroppo tornata di attualità la situazione siriana. Il Report ci ricorda che già da anni la Siria (circa 183 mila richiedenti nel 2023) il principale Paese d’origine delle persone che cercano rifugio nell’Unione europea. In Italia, sono la seconda nazionalità di provenienza di chi arriva, in particolare, dalla rotta Mediterranea. Nel mentre è stato approvato il “nuovo” Patto europeo sulla migrazione e l’asilo: un compromesso al ribasso che prelude a un ulteriore impoverimento dei diritti di richiedenti asilo e rifugiati. Per quanto riguarda l’Italia, il Report – che ha analizzato i decreti approvati nel 2023 – definisce come “frammentato, grossolano e iniquo” l’attuale sistema di accoglienza. Di fronte alle criticità, il Report della Fondazione Migrantes fa proposte in vari ambiti – da quello legale a quello più sociale ed etico – mettendo l’accento anche su esperienze e questioni significative, ma meno note: dalle “suore di frontiera” – che in Italia lavorano con i rifugiati, i minori, le donne vittime di tratta e le persone rinchiuse nei Cpr – alla questione dei tutori volontari dei minori non accompagnati, fino a un approfondimento teologico, che partendo dal Mediterraneo, propone di costruire una “teologia dell’asilo”. L’Introduzione al Report è aperta da una frase di papa Francesco, pronunciata durante l’Udienza generale del 28 agosto 2024, che ha “animato” tutto il lavoro: «Bisogna dirlo con chiarezza: c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave». Nel suo saluto di apertura della presentazione, mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, si è augurato che «questo lavoro possa aiutare a rendersi conto di chi sono le persone verso cui si stanno attuando veri crimini di “lesa umanità”», come ha definito all’inizio di questo mese il Papa tutte le forme di schiavitù moderna, in particolare la tratta di esseri umani. «Sono crimini – ha aggiunto mons. Felicolo – che non possiamo più solo “registrare”. E sono persone alle quali abbiamo il dovere di restituire giustizia e umanità».

SINTESI del Report. ✅ INDICE. ✅ ABSTRACT dei capitoli.

🎞 Il VIDEO integrale della presentazione

 

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REPORT DIRITTO D’ASILO 2024 “Popoli in cammino… senza diritto d’asilo” TAU Editrice 2024, pp. 424, euro 20. Il volume è articolato al suo interno in 4 sezioni che spaziano dalla dimensione mondiale a quella europea, da quella nazionale a quella etica. Come ogni anno, ogni sezione è accompagnata da accurati e commentati approfondimenti statistici (Giovanni Godio), con un’attenzione specifica ai dati sui minori stranieri non accompagnati. Nella copertina e all’interno del volume sono ospitate infine le preziose foto di Valeria Ferraro.   Locandina Presentazione "Il Diritto d'Asilo - Report 2024" della Fondazione Migrantes.  

REPORT DIRITTO D’ASILO 2024

27 Novembre 2024 - Fondazione Migrantes e Pontificia Università Gregoriana organizzano la presentazione del Report “Il Diritto d'asilo 2024 - Popoli in cammino...senza diritto d’asilo” (Tau Editrice) che avrà luogo mercoledì 11 dicembre dalle ore 9.30, nell’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana (Piazza della Pilotta 4, Roma). Saranno presenti e interverranno:
  • S. Em. Card. Gianfranco Ghirlanda S.J., già Rettore della Pontificia Università Gregoriana.
  • Mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale Fondazione Migrantes.
  • Mariacristina Molfetta, Fondazione Migrantes e Chiara Marchetti, CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione), curatrici del volume.
  • Gianfranco Schiavone, ICS (Consorzio Italiano di Solidarietà) e socio ASGI.
  • Anna Carfora, Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sez. S. Luigi.
  • P. René Micallef S.J., Facoltà di Teologia - Pontificia Università Gregoriana.
  • S.Em. Card. Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Modera l’incontro Alessandra Ciurlo, Facoltà di Scienze Sociali - Pontificia Università Gregoriana.
Nel volume si fa una fotografia della situazione del diritto d’asilo e delle persone costrette a fuggire nel mondo, in Europa e in Italia. Provando a rendere lo stato dell’arte, si dà voce il più possibile ai rifugiati e a chi li accompagna in pezzi del loro difficile cammino. Il Report dà conto dei cambi normativi e della prospettiva della Dottrina sociale della Chiesa, non rinunciando - nonostante il quadro di sempre maggiore compressione dei diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati - ad aprire prospettive e a segnalare esperienze che danno speranza.   Per info: ufficiostampa@migrantes.it – 06 6617 9039.

Cpr in Albania, il tribunale di Roma dispone il rientro in Italia dei migranti

18 Ottobre 2024 - La sezione immigrazione del tribunale di Roma - come riportato dall'agenzia Ansa - non ha convalidato il trattenimento dei migranti all'interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania. Il provvedimento era stato disposto per i 12 stranieri dalla questura di Roma il 17 ottobre scorso, i quali fanno parte dei 16 migranti (dieci provenienti dal Bangladesh e 6 dall'Egitto) trasportati in Albania al Cpr di Gjader dalla nave Libra della Marina militare italiana. Ricordiamo che gli altri quattro sono già rientrati in Italia. Si tratta di due minori e di due vulnerabili che non sono risultati idonei nel corso dei controlli all'hotspot di Schengjin. Nei centri in Albania possono essere trasferiti infatti solo maschi adulti non vulnerabili provenienti da paesi considerati sicuri. I 12 migranti restanti partiranno dunque domani dall'Albania su una nave della Marina militare per tornare in Italia approdando a Bari. Nonostante la loro richiesta di asilo sia già stata respinta - con una rapidità straordinaria rispetto ai tempi consueti - nelle ultime ore, i migranti hanno ancora la possibilità di fare ricorso per poter chiedere nuovamente che gli venga riconosciuto questo status. Per i giudici, anche alla luce di una recente sentenza della Corte di giustizia europea, "il diniego della convalida dei trattenimenti nelle strutture ed aree albanesi, equiparate alle zone di frontiera o di transito italiane, è dovuto all' impossibilità di riconoscere come 'paesi sicuri' gli Stati di provenienza delle persone trattenute (Bangladesh ed Egitto), con la conseguenza dell'inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal Protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto ad essere condotte in Italia". Ove, in attesa dell'esito del ricorso, non posso essere trattenute. Trovano dunque conferma diversi elementi di criticità espressi nei giorni scorsi da mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara e presidente del Commissione per le migrazioni della Cei e della Fondazione Migrantes: "Avevamo ragione: soldi buttati a mare".

Papa Francesco: i migranti, “lavorando, contribuiscono allo sviluppo economico e sociale del Paese che li accoglie e di quello da cui provengono”

8 Maggio 2024 - Città del Vaticano -  Non bisogna dimenticare la questione che riguarda la relazione tra "lavoro dignitoso e migrazione". Lo ha ricordato oggi papa Francesco ricevendo in Udienza i partecipanti alla Consultazione “La cura è lavoro, il lavoro è cura” del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. "Per molte ragioni - ha detto il Pontefice -  sono tante le persone che emigrano in cerca di lavoro, mentre altre sono costrette a farlo per fuggire dai loro Paesi di provenienza, spesso dilaniati dalla violenza e dalla povertà. Queste persone - ha spiegato -  anche a causa di pregiudizi e di una informazione imprecisa o ideologica, sono spesso viste come un problema e un aggravio per i costi di una Nazione, mentre essi in realtà, lavorando, contribuiscono allo sviluppo economico e sociale del Paese che li accoglie e di quello da cui provengono". Papa Francesco è tornato quindi a parlare della "poca natalità" evidenziando che i Paesi ricchi "non fanno figli: tutti hanno un cagnolino, un gatto, tutti, ma non fanno figli. La denatalità è un problema, e la migrazione viene ad aiutare la crisi che provoca la denatalità. Questo è un problema molto grave". Tuttavia - ha detto il Papa - "molti migranti e lavoratori vulnerabili non sono ancora pienamente integrati nella pienezza dei diritti, sono cittadini 'di seconda', restando esclusi dall’accesso ai servizi sanitari, alle cure, all’assistenza, ai piani di protezione finanziaria e ai servizi psicosociali". (Raffaele Iaria)

Colombia e Panama: Human Rights Watch denuncia, “governi non fanno abbastanza per proteggere i migranti che attraversano la giungla del Darién”

9 Aprile 2024 -
Roma - Colombia e Panama non riescono a proteggere e assistere le centinaia di migliaia di migranti e richiedenti asilo che transitano nella giungla del Darién. Lo dichiara, in un ampio rapporto, l’ong Human Rights Watch. Il documento di 120 pagine, intitolato “Abbandonati nella giungla: protezione e assistenza per migranti e richiedenti asilo nel passo del Darién”, è il secondo di una serie di rapporti di Human Rights Watch sulla migrazione attraverso la pericolosissima giungla che fa da confine tra Colombia e Panama. Human Rights Watch, riferisce l'agenzia SIR, ha individuato carenze specifiche negli sforzi per proteggere e assistere queste persone – comprese quelle più a rischio, come i bambini non accompagnati – e per indagare sugli abusi commessi contro di loro. “Qualunque sia la ragione del loro viaggio, i migranti e i richiedenti asilo che attraversano il Darién hanno diritto a condizioni minime di sicurezza e al pieno rispetto dei loro diritti umani durante il viaggio”, ha dichiarato Juanita Goebertus, direttore della Divisione Americhe di Human Rights Watch. Colombia e Panama possono e devono fare di più per proteggere questi diritti e quelli delle comunità locali che hanno subito anni di negligenza da parte dello Stato”. Human Rights Watch ha visitato il Darién Gap quattro volte tra aprile 2022 e giugno 2023, e ha intervistato quasi 300 persone, tra cui migranti e richiedenti asilo, vittime di gravi abusi, operatori umanitari e autorità colombiane e panamensi. Tra gennaio 2022 e marzo 2024, i ricercatori hanno anche condotto interviste telefoniche e virtuali. Hanno inoltre analizzato dati e rapporti dei governi colombiano, panamense e statunitense, delle agenzie delle Nazioni Unite, delle organizzazioni internazionali, regionali e locali per i diritti umani e umanitarie e delle cliniche legali. Hanno ripetutamente inviato richieste di informazioni alle autorità colombiane e panamensi, che nella maggior parte dei casi hanno risposto.

Le rimesse degli immigrati: con la frenata del Pil calano i soldi mandati all’estero

9 Aprile 2024 - Milano - Il rallentamento economico dell'Italia nel 2023 ha condizionato anche le rimesse dei lavoratori immigrati nel nostro Paese inviate all'estero: secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia si è di fronte a una stagnazione (-0,4%) dopo la crescita dell'anno precedente. Si calcola che il flusso delle rimesse dall'Italia sia sceso a 8,1 miliardi di euro contro gli 8,2 miliardi del 2022. La mobilità internazionale del lavoro, cresciuta considerevolmente negli ultimi decenni, si è riflessa in un aumento del valore assoluto dei flussi di rimesse, vale a dire quella parte di reddito risparmiata da un cittadino straniero e inviata alla propria famiglia nel Paese di origine. E ancora, negli ultimi tre mesi del 2023, di pari passo con la frenata del Pil italiano, le rimesse sono scese del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le rimesse in uscita dall'Italia sono dieci volte maggiori di quelle in entrata: il saldo delle rimesse è negativo per circa 5 miliardi di euro all'anno in media dal 2010. Va ricordato che il saldo delle rimesse del nostro Paese era diventato negativo già dalla metà degli anni '90, quando l'ammontare delle rimesse in uscita, inviate da un numero via via crescente di lavoratori immigrati, aveva superato quello declinante delle rimesse in entrata, lascito di un passato di emigrazione dell'Italia. In altre parole, i Paesi avanzati sono in genere caratterizzati da saldi di rimesse negativi mentre prevale l'opposto per i Paesi in via di sviluppo. Dai dati della Banca d'Italia si vede che i primi Paesi beneficiari delle rimesse nel 2023 si sono riconfermati, a partire da Bangladesh, Pakistan, Filippine e Marocco, che hanno ricevuto rispettivamente il 14,3%, l'8,3%, il 7,3% e il 6,9% del flusso. Sempre nel 2023 sono cresciute le rimesse dirette in Georgia (dal 4,8% al 5,6%) e in Sri-Lanka di un punto percentuale arrivando a 3,9%. Mentre sono calate quelle verso la Romania e il Senegal (5,5% e 4,1%). Allargando lo sguardo alla mappa mondiale e in particolare ai continenti, si può osservare come siano diminuiti soprattutto i flussi verso i Paesi dell'Africa sub-sahariana (-7,8 per cento) e dell'Unione europea (-4,7 per cento), in larga parte compensati dall'aumento dei flussi verso l'America centrale e l'America latina (+4,9 per cento) e, in minor misura, verso i Paesi dell'Asia e del Nord Africa - Vicino Oriente (+0,9 e +0,8 per cento, rispettivamente). Tutte le maggiori regioni italiane, fatta eccezione per la Toscana, hanno registrato una crescita sostanzialmente nulla o negativa delle rimesse verso l'estero rispetto al 2022. Quasi la metà delle rimesse è provenuta dalle tre regioni più importanti in termini di flussi: Lombardia (22,6%), Lazio (14,8%) ed Emilia-Romagna (10,4%). Le maggiori variazioni positive si sono registrate nelle province di Milano e Napoli verso Sri-Lanka e Georgia, mentre quelle più negative nelle province di Napoli e Roma verso il Bangladesh. (Ilaria Solaini)

Refugees welcome: il 13 aprile si inaugura a Roma la mostra-evento “Artists 4 Refugees”

5 Aprile 2024 -
Roma  - Dalla generosità di 13 artisti nasce la mostra-evento “Artists 4 Refugees” per sostenere, attraverso l’arte, i progetti di Refugees Welcome Italia dedicati alle persone rifugiate. L’appuntamento è per sabato 13 aprile dalle ore 11 alle 19 a Roma presso lo Studio 420, sede dello studio degli artisti e luogo dove la creatività è assoluta protagonista. Enrico Becerra, Consuelo Bei Macias, Stefano Bolcato, Silvia Codignola, Giovanna D’Alessandro, Flavia Dodi, Federico Gemma, Cosimo Gomez, Kelly Medford, Caterina Pecchioli, Monica Sarandrea, Fabrizio Sartori, Luis Serrano sono i nomi degli gli artisti che hanno deciso di mettere la loro arte al servizio di una società più aperta e inclusiva. Attraverso il ricavato delle vendite, infatti, saranno sostenuti i progetti e le attività di accoglienza in famiglia dei rifugiati portate avanti da Refugees Welcome Italia. La giornata sarà anche un momento per conoscere più da vicino l’operato di Refugees Welcome. Alle ore 12.00 ci sarà una presentazione dell’associazione grazie alla voce delle testimonianze dirette di rifugiati, mentori e persone coinvolte nei progetti di accoglienza dell’associazione, che potranno raccontare in prima persona come sostenere una rete di relazioni sociali creando relazioni significative possa avere un impatto positivo sulla vita di rifugiati nel favorire il raggiungimento di una piena autonomia.  “L’arte possiede un linguaggio e una forza capace di arrivare ovunque perché è espressione di inclusione e di cambiamento sociale. Siamo onorati del sostegno ricevuto dagli artisti di Spazio 420 che hanno scelto di supportare attraverso le loro opere future storie di accoglienza”, dichiara Fabiana Musicco, direttrice di Refugees Welcome Italia. Alla fine della presentazione è previsto un aperitivo con vini offerti da Casale del Giglio.

I porti lontani: docufilm e dibattito a Firenze

3 Aprile 2024 - Firenze - Domani mattina allo Spazio Alfieri di Firenze, in occasione della proiezione del documentario "Un mare di porti lontani" del regista Marco Daffra, si terrà il dibattito dal titolo "Porre fine alla 'politica dei porti lontani'". Ne parleranno Marco Tarquinio, già direttore di Avvenire, mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes e Valentina Brinis, portavoce Open Arms. Sarà presente anche Daffra che nel suo docufilm presenta le immagini dei soccorsi e della vita a bordo, insieme a tante testimonianze degli equipaggi.

Dal barcone al campo, i gol della Rinascita

22 Marzo 2024 - Milano - Il gol più bello contro il razzismo lo segnano ogni domenica i dilettanti della Rinascita Refugees, squadra di intrepidi e combattivi migranti che gioca nel girone B del campionato di Promozione pugliese. Vi fanno parte tanti giovani africani rifugiati e richiedenti asilo politico di diverse nazionalità che, dopo gli innumerevoli viaggi della speranza sui barconi di fortuna in cerca di un futuro migliore, sono approdati in Puglia dove gli operatori e i volontari della Cooperativa Rinascita di Copertino sin dal 1999 hanno avviato e realizzato 11 progetti di accoglienza, compresi quelli destinati ai minori stranieri non accompagnati, ospitati nel Centro di Carmiano. Una formazione tenace, il cui motto assume di questi tempi un forte valore sociale e morale: «diamo un calcio al razzismo». Il rettangolo verde diventa così l'avamposto dell'integrazione e dell'inclusione, perché quel pallone che rotola senza barriere è il simbolo della solidarietà, anche al cospetto di avversari molto determinati in un contesto agonistico pur sempre sentito. Il team granata, attualmente al quinto posto, è partito dalla Terza categoria dopo aver vinto per due volte consecutive il titolo di campione d'Italia "Aics". Dai tornei amatoriali è nata una compagine che potesse essere protagonista anche nei campionati federali della Lega Nazionale Dilettanti. «Molti di questi nostri fratelli che arrivano da ogni parte dell'Africa dimostrano di essere atleti veri, dotati anche sul piano tecnico - sottolinea Vincenzo Nobile, direttore sportivo della società nonché impiegato amministrativo della cooperativa -. Nel 1999 è maturata l'idea di dar vita a questa nuova avventura calcistica. L'obiettivo primario è sempre stato quello di lottare contro ogni forma di razzismo e di discriminazione, partendo proprio dai campi di periferia. Il nostro collettivo è formato da nigeriani, maliani, gambiani, ivoriani, senegalesi e guineani. In questa stagione abbiamo inserito due nostri conterranei, il portiere Gianmarco Strafella e il 18enne difensore Simone Quarta. Lo spirito di condivisione e la cultura di prossimità sono un bene imprescindibile per la convivenza tra i popoli, che va oltre il calcio». Quand'era ragazzino, in seno alla Rinascita Refugees mosse i primi passi anche il guineiano Moustapha Cissè che nel marzo 2022 esordì in Serie A con la maglia dell'Atalanta segnando il gol-vittoria contro il Bologna. Tanti i virgulti che ci mettono passione, carattere, qualità tecniche ma soprattutto voglia di riscatto. Alcuni di loro si sono inseriti nel mondo del lavoro, altri svolgono il prezioso ruolo di mediatore culturale. I migranti vivono in unità abitative ben strutturate per oltre 400 posti letto distribuiti tra le province di Brindisi, Taranto e Lecce. La rosa di 25 calciatori del club presieduto da Antonio Palma con cui collaborano altri volenterosi dirigenti, è allenato dall'esperto senegalese Niang Baye Hassane che sa tenere bene insieme il gruppo. Le gare in casa si disputano al "Comunale" di Leverano. I granata, che hanno un "sacro" rispetto per gli avversari, non battono ciglio se a volte arriva dagli spalti qualche sfottò. «Nelle partite ci può stare - dice il centrocampista senegalese Baba Gueye -. L'importante è non offendere la dignità e la razza sia dei calciatori che delle persone, anche fuori dal terreno di gioco. Siamo stati ricevuti da papa Francesco un mese fa, che ci ha incoraggiato a proseguire in questo nostro cammino. È chiaro che ci teniamo a vincere. Siamo a un passo dalla conquista della Coppa Italia di Promozione. Ma, la vera felicità è far emergere la nostra idea di calcio che unisce, dove siamo tutti uguali senza distinzione per il colore della pelle». (Nicola Lavacca - Avvenire)  

Ismu: l’Italia è il Paese europeo che ha concesso più cittadinanze

19 Marzo 2024 - Milano - La Fondazione ISMU  evidenzia che, in base agli ultimi dati Eurostat, nel 2022 i cittadini con background migratorio che hanno acquisito la cittadinanza italiana sono in totale 213.716, il 76% in più rispetto al 2021, quando erano diventate italiane 121.457 persone. Nel 2022, è divenuto italiano il 4,3% dei residenti con cittadinanza non italiana (CNI) a fronte di una media del 2,6% per l’intera UE27.  In totale, nel 2022, nell'UE sono 989.940 le persone che hanno acquisito la cittadinanza del Paese in cui vivono, con un aumento di circa il 20% (+163.100) rispetto al 2021. La maggior parte delle nuove cittadinanze (in numero assoluto) è stata concessa dall'Italia (22% del totale dell'UE), seguita dalla Spagna (181.581 cittadinanze, pari al 18% del totale UE) e dalla Germania (166.640 cittadinanze, il 17% del totale UE). In Italia è stato anche registrato il maggiore aumento di cittadinanze concesse ai residenti con CNI nel 2022 rispetto al 2021: +92.200, contro i +37.600 di Spagna e +36.600 di Germania. Le maggiori diminuzioni sono state, invece, osservate in Francia (-15.900), Paesi Bassi (-9.300) e Portogallo (-3.700). Nel 2022 sono diventati cittadini italiani soprattutto persone originarie da Albania (38mila), Marocco (31mila) e Romania (16mila). Questi tre Paesi rappresentano il 40% delle acquisizioni totali. Al quarto posto il Brasile (11mila), seguito da India, Bangladesh e Pakistan, che complessivamente hanno registrato 20mila nuove acquisizioni. In termini relativi, sono stati rilevati - sottolinea l'Ismu - aumenti significativi rispetto al 2021 per argentini, brasiliani, moldavi e ucraini (dove le acquisizioni di cittadinanza sono più che raddoppiate). A livello europeo i principali Paesi di provenienza dei neocittadini UE sono Marocco (112.700 cittadinanze concesse), Siria (90.400) e Albania (50.300). Nel 2022, l'età media delle persone che hanno acquisito la cittadinanza nei Paesi UE è di 31 anni. Lo Stato membro dove è più bassa l'età media dei neocittadini è la Grecia: qui la metà ha meno di 21 anni. Il Paese con l'età media più alta è, invece, Cipro (42 anni). Entrando più nello specifico, l'Ismu evidenzia che il 39% delle persone alle quali è stata concessa la cittadinanza di un paese UE nel 2022 ha meno di 25 anni. Un altro 41% è di età compresa tra 25 e 44 anni, mentre quelli di 45 anni e oltre rappresentano il 20%. Tra coloro che hanno acquisito la cittadinanza di qualsiasi Stato membro dell'UE, il 26% sono bambini di età inferiore ai 15 anni (0-14 anni). Le percentuali più elevate sono state registrate in Francia (34%), Lettonia (33%), Spagna (32%) e Belgio (31%). Tra coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2022, il 26% sono ragazzi di età tra 0 e 14 anni. Se si considera anche la fascia di età 15-19 anni, si arriva a comprendere il 37% di tutte le acquisizioni. Quanto alla provenienza, i bambini tra 0 e 14 anni diventati italiani nel 2022 sono originari soprattutto di Pakistan (44%), Bangladesh (42%), Egitto (41%) e Marocco (39%). Le percentuali più basse si riscontrano tra i brasiliani (5%), gli argentini (7%) e gli ucraini (10%).  

Ue: a gennaio 4,3 milioni di rifugiati dall’Ucraina

12 Marzo 2024 - Roma - «Al 31 gennaio 2024 4,3 milioni di cittadini extracomunitari, fuggiti dall'Ucraina a seguito dell’invasione russa del 24 febbraio 2022, godevano dello status di protezione temporanea nell’Ue». Lo riporta Eurostat. I principali Paesi che hanno ospitato i rifugiati sono stati la Germania (1.270.150 persone; il 29,5% del totale dell'Ue), la Polonia (951.560; il 22,1%) e la Repubblica Ceca (381.190; l'8,9%). Rispetto alla fine di dicembre 2023, i maggiori aumenti assoluti del numero di rifugiati sono stati osservati in Germania (+18 905; +1,5%), Repubblica Ceca (+8 155; +2,2%) e Spagna (+2 830; +1,5%). Il numero di rifugiati è invece calato in Italia (-18 125 persone; - 11,2%), Polonia (-3 235; -0,3%), Estonia (- 225; -0,6%), Francia (- 205; -0,3%) e Lussemburgo (-10; -0,2%).

Migrantes: un fumetto sul tema dei rifugiati alla Fiera Internazionale Comics&Games 2023

30 Ottobre 2023 - Roma - “In Fuga. Le persone che scappano non sono tutte uguali”. Questo il titolo di un “romanzo grafico” rivolto ai giovani, utile ad affrontare con semplicità e immediatezza un mondo complesso come quello dei richiedenti asilo e rifugiati. Lo pubblica oggi la Fondazione Migrantes. La Graphic Novel (edita da Tau Editrice) destinata alle scuole medie e superiori, è un lavoro che mira a sensibilizzare gli studenti in merito alle disparità e ingiustizie di trattamento alle quali si devono assoggettare le persone che affrontano quelli che non sono mai viaggi di piacere, ma piuttosto vere e proprie fughe dal paese di origine, tema già trattato da Yagoub Kibeida e Sayed Hasnain nel volume  della Fondazione Migrantes il Diritto d’asilo 2022. Questa Graphic Novel  ha coinvolto nella stesura definitiva diversi autori tra cui Cristina Molfetta, Chiara Marchetti, Duccio Faccini e Manuela Valsecchi. Attraverso la collaborazione con la Tau Editrice, la Fondazione Migrantes ha creato una pubblicazione dal linguaggio visivo e narrativo coinvolgente, grazie ai testi scritti da Emanuele Bissattini e alle illustrazioni di Valerio Chiola. Il risultato del lavoro è uno strumento educativo rivolto al vasto pubblico giovanile, sempre più abituato alla comunicazione per immagini. “In Fuga. Le persone che scappano non sono tutte uguali” verrà presentato il 3 novembre a Lucca nell’ambito della Fiera Internazionale Comics&Games 2023 ospite dell’Arcidiocesi e contestualmente sarà disponibile in tutte le librerie e store online. All’interno della Graphic Novel è presente un codice QR Code che permetterà di accedere a materiali di approfondimento. Attraverso lo stesso QR i ragazzi potranno lasciare i loro commenti e le loro suggestioni. Questo fumetto – si legge nell’introduzione - intende essere “solo il primo di una serie, per cui ogni reazione sarà utile per procedere in una maniera sempre più condivisa e partecipata. Ci teniamo a presentarvelo e speriamo poi che una volta che lo abbiate visto vi venga spontaneo diffonderlo. È uno strumento agile, profondo, ma anche esteticamente molto bello”.      

Festival della Migrazione: il messaggio di papa Francesco

25 Ottobre 2023 - Roma - Il tema del Festival della Migrazione che si apre domani a Modena «riprende quello del Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato di quest'anno, dedicato alla libertà di scegliere se migrare o restare. Ed è ancora più chiaro il riferimento all'iniziativa di solidarietà promossa qualche anno fa dalla Conferenza Episcopale Italiana, che cito proprio nel mio Messaggio come risposta concreta alle sfide delle migrazioni contemporanee». E’ quanto scrive papa Francesco in un messaggio inviato al Festival della Migrazione promosso dalla Fondazione Migrantes e altri enti e che si svolgerà da domani al 28 ottobre a Modena e in diverse città dell’Emilia Romagna e del Veneto. «Nei vostri lavori – scrive papa Francesco - intendete riflettere sui flussi migratori contemporanei attraverso considerazioni che vadano oltre l'emergenza, nella consapevolezza che ci troviamo di fronte a un fenomeno poliedrico, articolato, globale e a lungo termine. Per questo le risposte alle sfide migratorie di oggi non possono che essere articolate, globali e a lungo termine». «Vi proponete – continua il messaggio - di ribadire la centralità della persona umana nel disegno di politiche e programmi migratori, con attenzione particolare alle categorie più vulnerabili, come le donne e i minori. In effetti, il principio del primato della persona umana e della sua inviolabile dignità ‘ci obbliga ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale’ (Messaggio per la G.M. del Migrante e del Rifugiato 2018). E ancora, ‘Gesù Cristo ci chiede di non cedere alla logica del mondo, che giustifica la prevaricazione sugli altri per il mio tornaconto personale o quello del mio gruppo: prima io e poi gli altri! Invece il vero motto del cristiano è 'prima gli ultimi!’ (Messaggio per la G.M. del Migrante e del Rifugiato 2019)». Papa Francesco incoraggia a «sviluppare proposte concrete per favorire una migrazione regolare e sicura». Su questa linea, «è necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le re-ti criminali, che speculano sui sogni dei migranti. Ma è altrettanto necessario in-dicare strade più sicure. Per questo, bisogna impegnarsi ad ampliare i canali mi-gratori regolari» (Riflessione nel Momento di preghiera peri migranti, 19 novem-bre 2023). Ma nello stesso tempo «occorre – scrive papa Francesco - adoperarsi alacremente per garantire a tutti e tutte il diritto a non dover migrare». Il Festival della Migrazione è promosso da Fondazione Migrantes, Porta aperta, UNIMORE e CRID, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Modena e di Carpi oltre che di numerosi atenei italiani. Si svolge dal 26 al 28 ottobre tra Modena, Bologna, Ferrara, Rovigo, Fidenza e Carpi, Formigine, Mirandola, Soliera, Rovigo, Fiorano Milanese.

Migranti, segnale sull’accoglienza: più fondi per i minori

25 Ottobre 2023 - Milano - Nel 2024 il fondo di accoglienza dei migranti sarà più cospicuo. Arriveranno infatti 200 milioni di euro in più a favore dei Comuni coinvolti nel piano di distribuzione e ospitalità di profughi e dei minori non accompagnati. Lo prevede la bozza della legge di Bilancio che integra le risorse già stabilite dal "decreto anticipi" per il capitolo migranti, pari a 46,859 milioni nel 2023. Per il 2025, inoltre, lo stanziamento sale a 300 milioni mentre per l'anno successivo il fondo tornerà a 200 milioni. Dopo il giro di vite su Cpr e rimpatri, dunque, il governo prende atto della necessità di sostenere gli enti locali che avevano manifestato in più occasioni una difficoltà nel predisporre strutture e servizi di fronte a un aumento costante dei flussi migratori. Il pressing esercitato dai sindaci su prefetture e ministero degli Interni ha sortito gli effetti sperati. Ma il provvedimento finanziario prevede anche un contributo di un milione di euro, dal 2024, sul Fondo sanitario nazionale per potenziare la prevenzione e l'assistenza per i migranti che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica. Le risorse saranno a favore dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà. I soldi serviranno anche a promuovere competenze specifiche del personale sanitario. Fino al 23 ottobre, in base ai dati del Viminale, erano 15.005 i minori stranieri non accompagnati sbarcati in Italia dall'inizio dell'anno, mentre i migranti arrivati sono in tutto 141.519. E sul tema dei minori stranieri non accompagnati interviene la Garante dell'infanzia e dell'adolescenza Carla Garlatti, secondo la quale «non è più tempo di un approccio emergenziale » ma servono interventi «strutturali». Garlatti ha ricordato poi che nel nostro Paese «attualmente i minori stranieri non accompagnati sono poco più di 22mila, numero che comprende però quelli provenienti dall'Ucraina, la cui storia è completamente diversa dagli altri, e che per l'85% sono ospitati in famiglie». L'età prevalente di questi "under 18" è intorno ai 17 anni, «ma si sta abbassando ai 15-16» ha osservato, in prevalenza provengono dall'Egitto e sono quasi tutti maschi. La Garante, richiamando la legge Zampa, ha sollecitato la creazione di «strutture di prima accoglienza equamente distribuite sul territorio nazionale» nonché di un "effettivo" primo colloquio «le cui regole devono essere dettate con decreto». Si tratta infatti di un momento «importante per capire se il minore vuole restare in Italia oppure no». Durante le visite effettuate in alcuni centri, la Garante Carla Garlatti ha riferito di aver «incontrato minori che, per la maggior parte, hanno ansia di entrare nel mondo del lavoro, imparare l'italiano e realizzarsi nel nostro Paese: desiderano veramente un'integrazione». (Fulvio Fulvi)

Dai migranti all’emergenza climatica: le suore in campo per un mondo nuovo

25 Ottobre 2023 - Roma - Suor Nieves Crespo coordina in Etiopia il progetto intercongregazionale sulle migrazioni e ha portato l'esperienza di chi ogni giorno vive sul campo le attese, le speranze e le difficoltà di centinaia di persone desiderose di raggiungere l'Europa: prima di tutto informandole in maniera sicura e affidabile sulla migrazione, rispetto alle tante false promesse che invece circolano, e poi accompagnandole in maniera concreta, ad esempio aiutando i giovani a trovare lavoro o le donne sole a vivere in sicurezza. Le suore arrivate dal Borneo, dalla Malaysia ma soprattutto dall'Amazzonia, hanno invece raccontato delle sfide che affrontano sul tema del cambiamento climatico, comprese quelle che a livello globale passano come dei successi e che invece nel locale si mostrano delle false soluzioni, come ad esempio le multinazionali che vendono crediti per la cattura del carbonio e che in realtà tolgono terre alle popolazioni locali, permettendo di continuare a distruggere il pianeta in cambio di un pagamento che per le multinazionali è ben poca cosa, ma che nel frattempo - hanno riferito la religiose - toglie spazio, terra e vita alle popolazioni locali. E queste sono solo alcune delle narrazioni emerse dal primo Advocacy Forum della Uisg, l'Unione internazionale delle superiore generali, l'organizzazione che rappresenta oltre 600mila suore nel mondo, tenutosi lunedì e martedì a Roma, presso la Curia generalizia dei gesuiti, in collaborazione con il Global Solidarity Fund. Un'iniziativa che è il punto di arrivo, ma anche e soprattutto di ripartenza, del progetto "Sisters Advocating Globally", nato tre anni fa per creare una rete di suore impegnate nell'advocacy sociale e ambientale e spazi di riflessione su alcuni temi- cardine dello sviluppo internazionale: il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, la povertà, la disoccupazione e le disuguaglianze sociali, la migrazione forzata e la tratta di esseri umani, le crisi sanitarie e le violazioni dei diritti umani. A Roma si sono ritrovate un centinaio di persone da tutto il mondo, tra suore e partner vari (rappresentanti governativi, organizzazioni internazionali, istituzioni vaticane, società civile ed esperti del mondo accademico e della stampa). «E siamo state molto contente sia di vedere l'impegno e la convinta partecipazione dei partner accolti, ascoltando le voci delle comunità locali che poi riflettono l'impegno delle suore a livello globale, sia di ascoltare le sfide che si affrontano, ma anche le molte proposte di soluzioni arrivate; io ad esempio ho partecipato ad un gruppo di lavoro che ha sviluppato il tema di come favorire in ambito migratorio la coesione sociale attraverso l'integrazione e il dialogo», ha commentato in sede di bilancio finale suor Mary John Kudiyiruppil, vice segretaria esecutiva della Uisg, religiosa delle Serve dello Spirito Santo, indiana e da circa un anno in Italia. Ma ovviamente il Forum non ha tralasciato quello che è il ruolo delle religiose nella Chiesa e dunque anche il loro contributo al processo sinodale in corso, come ha rimarcato Giulia Isabel Cirillo, spagnola, coordinatrice del progetto: «Questo Forum ha voluto rappresentare proprio una piattaforma e un esempio di sinodalità, con lo sforzo di mettere in rete le relazioni che abbiamo iniziato a tessere nei primi tre anni. Lo sviluppo della sinodalità per noi si esprime attraverso questo cammino insieme: per capire come le suore possono interfacciarsi con le altre persone di buona volontà che lavorano sugli stessi temi, cosa il mondo dello sviluppo può imparare dalle suore, qual è il valore aggiunto che le suore possono portare sia dalla loro spiritualità, sia dagli insegnamenti raccolti sul campo, e che cosa la Uisg può imparare da questi partner». «Collegando il locale al globale attraverso le reti guidate dalle suore - ha sottolineato suor Patricia Murray, segretaria esecutiva Uisg - miriamo a facilitare un confronto di diversi vissuti e uno scambio di riflessioni, per modellare le conversazioni sullo sviluppo internazionale attorno ai bisogni delle comunità locali». (Igor Traboni - Avvenire)  

Viminale: da inizio anno sbarcate 141.519 migranti sulle coste italiane

23 Ottobre 2023 -
Roma - Sono finora 141.519 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno secondo i dati del  ministero degli Interni aggiornati a questa mattina. Di questi Di questi 17.466 sono di nazionalità guineana (12%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Costa d’Avorio (15.646, 11%), Tunisia (15.370, 11%), Egitto (9.034, 6%), Bangladesh (8.219, 6%), Burkina Faso (8.151, 6%), Pakistan (6.454, 5%), Siria (5.995, 4%), Mali (5.406, 4%), Camerun (4.877, 3%) a cui si aggiungono 44.901 persone (32%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Fino ad oggi sono stati 14.780 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare. Il dato è aggiornato a oggi, 23 ottobre.