Tag: Unione Europea

Ue: a gennaio 4,3 milioni di rifugiati dall’Ucraina

12 Marzo 2024 - Roma - «Al 31 gennaio 2024 4,3 milioni di cittadini extracomunitari, fuggiti dall'Ucraina a seguito dell’invasione russa del 24 febbraio 2022, godevano dello status di protezione temporanea nell’Ue». Lo riporta Eurostat. I principali Paesi che hanno ospitato i rifugiati sono stati la Germania (1.270.150 persone; il 29,5% del totale dell'Ue), la Polonia (951.560; il 22,1%) e la Repubblica Ceca (381.190; l'8,9%). Rispetto alla fine di dicembre 2023, i maggiori aumenti assoluti del numero di rifugiati sono stati osservati in Germania (+18 905; +1,5%), Repubblica Ceca (+8 155; +2,2%) e Spagna (+2 830; +1,5%). Il numero di rifugiati è invece calato in Italia (-18 125 persone; - 11,2%), Polonia (-3 235; -0,3%), Estonia (- 225; -0,6%), Francia (- 205; -0,3%) e Lussemburgo (-10; -0,2%).

Ucraina: Ue, 3,5 miliardi ai Paesi che accolgono rifugiati

6 Aprile 2022 -
Roma - Tre miliardi e mezzo per l’accoglienza dei rifugiati ucraini. “Nell’ambito degli sforzi volti a sostenere l’Ucraina in seguito all’invasione della Russia, gli ambasciatori presso l’Ue hanno approvato oggi una proposta che consente agli Stati membri l’accesso immediato a maggiori finanziamenti iniziali a titolo di React-Eu” (assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa) “e rende più semplice soddisfare le necessità di base dei rifugiati provenienti dall’Ucraina e fornire loro sostegno”. È quanto spiega una nota del Consiglio Ue. Che puntualizza: “Quest’anno sarà erogato un totale di 3,5 miliardi di euro come aumento del prefinanziamento iniziale a titolo di React-Eu, uno dei principali programmi post-pandemia volto a rafforzare i fondi della politica di coesione e il Fondo di aiuti europei agli indigenti”. La quota più elevata sarà versata agli Stati membri che registrano un maggior numero di arrivi, sia come Paesi di transito che come Paesi di destinazione finale. “La proposta consente di ridurre l’onere sui bilanci pubblici degli Stati membri affinché – viene chiarito – possano gestire l’afflusso di rifugiati provenienti dall’Ucraina”. A tal fine, il prefinanziamento della quota per il 2021 a titolo di React-Eu sarà aumentato dall’11% al 15% per tutti gli Stati membri e al 45% per i Paesi dell’Unione in cui l’afflusso di rifugiati dall’Ucraina superava l’1% della rispettiva popolazione alla fine del primo mese successivo all’invasione russa. I Paesi che riceveranno quindi un prefinanziamento del 45% sono l’Ungheria, la Polonia, la Romania e la Slovacchia, che hanno frontiere comuni con l’Ucraina, nonché l’Austria, la Bulgaria, la Cechia, l’Estonia e la Lituania, che al 23 marzo 2022 avevano accolto un numero di sfollati superiore all’1% della rispettiva popolazione. La proposta introduce inoltre l’opzione di un “costo unitario per persona”, il che “facilita e velocizza l’attuazione dei fondi”. In particolare, il costo unitario “faciliterà il finanziamento delle necessità di base e del sostegno alle persone provenienti dall’Ucraina che ricevono protezione temporanea dall’Ue o un’altra protezione adeguata prevista dal diritto nazionale”. Tale costo unitario è pari a 40 euro per settimana e può essere utilizzato per la durata massima di 13 settimane a partire dalla data di arrivo della persona interessata nell’Unione europea.

Profughi: 10 punti per aiutare gli Stati Ue

29 Marzo 2022 -

Bruxelles - Nessuna quota di ridistribuzione dei profughi ucraini. Piuttosto, si tratterà di creare un «indice» per fotografare la situazione reale di ogni Stato membro, al via inoltre la registrazione di quanti sono arrivati. Dopo una riunione di poco più di tre ore, i ministri dell’Interno dell’Ue, in un Consiglio straordinario, hanno trovato un’intesa su un piano in 10 punti già proposto dalla presidenza di turno francese per creare un miglior coordinamento della gestione dei flussi, i più ingenti dalla fine della Seconda guerra mondiale. Al momento, ha precisato la commissaria europea agli Affari Interni Ylva Johansson, si assiste a una riduzione: circa 58.000 al giorno contro i 200.000 del picco. Comunque, ha precisato la svedese, «ci servono piani di emergenza se la situazione dovesse persino peggiorare in Ucraina». Complessivamente, ha detto la commissaria, nell’Ue sono arrivati 3,8 milioni di profughi dall’Ucraina, della quale «metà sono bambini». Gli altri per lo più donne o anziani. Di questi, 800.000 hanno chiesto l’applicazione della direttiva per la protezione temporanea, attivata a tempo record, una settimana dopo la guerra, dai Ventisette, e che consente ai profughi di restare fino a tre anni nel Paese ospite senza chiedere asilo. Alla vigilia dell’incontro, Varsavia e Berlino, in una lettera comune alla Commissione Europea, avevano chiesto maggiore solidarietà sia nella distribuzione dei profughi, sia nel sostegno finanziario. La Polonia deve ormai fronteggiare oltre due milioni di profughi, ma è stata la Germania (dove ne sono arrivati 270.000) a chiedere una ridistribuzione con quote. Idea respinta da quasi tutti. Molti Paesi dell’Est (Polonia inclusa) anche per il timore di creare un «precedente» per future crisi migratorie. «Non ci serve un sistema di ricollocamenti – ha spiegato il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas – perché le persone che arrivano si ricollocano in qualche modo da sole (gli ucraini sono esentati dal visto e possono restare nell’Ue fino a 90 giorni, ndr). E se ci saranno squilibri, con più persone in alcuni Paesi rispetto ad altri e servirà un sostegno per favorire gli spostamenti, lo faremo attraverso una piattaforma di solidarietà che permetterà la condivisione delle responsabilità tra le famiglie». Una piattaforma già attiva da vari giorni, in cui ogni Stato membro può dichiarare quanti posti è disponibile a mettere a disposizione. Soprattutto, si punta a una migliore informazione dei profughi ucraini. «È importante – ha dichiarato Johansson – incentivare i rifugiati a lasciare la Polonia e cercare di andare anche in altri Paesi, spiegando che avranno un trattamento equivalente. Altrimenti la situazione non sarà sostenibile». Coinvolti anche Paesi terzi come gli Usa, il Canada, il Regno Unito.

Tra i punti principali del «piano», un «indice» per capire quali sono i Paesi sottoposti a maggior pressione. C’è poi una piattaforma Ue, attiva da ieri, destinata a creare, si legge nel comunicato finale, «un approccio centralizzato a livello europeo per la registrazione dei rifugiati ucraini ». Importante è pure la questione dei trasporti di profughi, con un coordinamento europeo di servizi di treni e autobus. Questo anche per evitare il dilagare di ambigue offerte di individui che potrebbero esser legati alla tratta di esseri umani (soprattutto per la prostituzione). Previsto dall’Ue un piano per combattere questa piaga, i Ventisette hanno deciso la mobilitazione della rete Ue per la lotta al crimine organizzato (Empact). La Commissione sta inoltre preparando linee guida per l’accoglienza dei minori non accompagnati. Sul fronte dei finanziamenti, la richiesta di Polonia e Germania di un contributo pari a 1.000 euro a profugo non ha trovato per ora riscontro, la Commissione studierà fondi aggiuntivi. Tra gli altri punti, infine, il sostegno alla Moldavia, non in grado di reggere la pressione di 300.000 profughi. (Giovanni Maria Del Re - Avvenire)

Ue: una piattaforma per la didattica on-line ai profughi

22 Marzo 2022 - Bruxelles - «Per i bambini» delle famiglie in fuga dall' Ucraina «è essenziale ritrovare un minimo di normalità, come andare a scuola». Certo impresa ardua per famiglie che nel giro di pochi giorni si sono trovate all' estero e senza riferimenti. E per le tante che saranno costrette a chiedere accoglienza in un Paese Ue. Per questo «stiamo lavorando a un sistema in remoto che permetta agli insegnanti ucraini di insegnare on-line e che possa essere usato dalle scuole di tutta l' Unione Europea» ha dichiarato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, ieri in visita ufficiale in Estonia. «Stiamo anche analizzando - ha aggiunto la commissaria - come fornire libri di testo in ucraino per aiutare gli Stati membri» che stanno accogliendo minori dal Paese in guerra. E mentre si moltiplicano le raccolte di fondi e le iniziative di solidarietà, ci sono tanti i modi in cui si può manifestare solidarietà ad una popolazione colpita dalla guerra: una scelta di certo significativa è quella di Netflix, uno dei colossi dello streaming mondiale. In segno di accoglienza ai cittadini ucraini ha deciso di introdurre i sottotitoli e l' audio in lingua ucraina tra la lista delle lingue da poter selezionare. Questo nel giorno in cui il Consiglio europeo ha formalmente approvato lo Strategic Compass, la cosiddetta bussola strategica, «in un momento in cui siamo testimoni del ritorno della guerra in Europa». Lo ha reso noto un comunicato definendolo «un piano ambizioso di azione per rafforzare la sicurezza dell' Unione Europea e la politica di Difesa entro il 2030». Frattanto l' Alto commissario per la politica estera Ue, Josep Borrell, ha dichiarato che «tutti gli Stati membri sono uniti nel sostenere l' Ucraina». Borrell ha annunciato ieri a Bruxelles che è stato raggiunto l'«accordo politico per altri 500 milioni di euro nell' ambito dell' European Peace Facility» per l' acquisto di armi. In mattinata la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, aveva già annunciato che l' aiuto complessivo dell' Unione per le spese militari dell' Ucraina sarebbe infatti salito a un miliardo. «Sono convinto che Vladimir Putin usi i rifugiati come un' arma, mandandone il più possibile» dall' Ucraina nell' Ue. Lo ha sottolineato sempre l' Alto rappresentante dell' Ue Josep Borrell, sempre durante una conferenza stampa a Bruxelles. Tanto è vero, aggiunge, che i russi «non hanno distrutto le infrastrutture: terrorizzano i civili per farli scappare ». Ma in Europa, ha concluso, «siamo pronti ad accoglierli». (Luca Geronico - Avvenire)

Ucraina: Commissione Ue, regole comuni per accoglienza rifugiati

18 Marzo 2022 -
Bruxelles - Dall’inizio dell’invasione militare russa dell’Ucraina il 24 febbraio, più di 3 milioni di persone sono fuggite dal Paese, con stime delle Nazioni Unite che suggeriscono che più della metà di loro sono bambini. “Per rispondere a questa situazione senza precedenti, l’Ue – si legge in una nota odierna della Commissione europea – ha deciso in tempi record di attivare la direttiva sulla protezione temporanea per aiutare le persone in fuga dalla guerra in Ucraina”. La direttiva è diventata immediatamente applicabile il 4 marzo e offre protezione immediata e uno status giuridico chiaro a milioni di persone. La Commissione presenta ora alcuni “orientamenti operativi per supportare gli Stati membri nell’applicazione della direttiva”. Gli orientamenti “aiuteranno coloro che arrivano ad avere un livello di diritti coerente ed efficace e gli Stati membri ad assumersi le loro nuove responsabilità”. Il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, commenta: “la decisione senza precedenti di garantire una protezione immediata” a tutti coloro che fuggono dall’Ucraina “si sta ora traducendo in pratica. Per contribuire a rendere questo processo il più agevole possibile, la Commissione sostiene gli Stati membri con orientamenti operativi. Ad esempio, per garantire che le persone possano muoversi senza ostacoli nell’Unione, chiariamo che dovrebbero poter ricevere visti della validità di 15 giorni alla frontiera e che in ogni caso non dovrebbero essere multati i vettori per averli trasportati senza documentazione”. Schinas specifica: “una delle maggiori preoccupazioni ora è il numero di bambini che arrivano non accompagnati che devono essere registrati e ricevere cure specialistiche”.