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Missioni cattoliche di lingua italiana in Svizzera: la teologia e la pastorale dell’ospitalità

8 Novembre 2025 - “Essere Chiesa oggi in Svizzera alla luce del nuovo fenomeno migratorio. Opportunità e sfide per una pastorale di comunione e di interculturalità”. Questo il tema del corso di aggiornamento promosso dalle Missioni cattoliche di lingua italiana (Mcli) tenutosi al Seminario vescovile di Bergamo dal 20 al 23 ottobre. In Svizzera vivono 650 mila italiani e circa il 40% della popolazione cattolica elvetica proviene dall’immigrazione, le missioni di lingua italiana sono 42 e vi operano 53 sacerdoti di cui 17 non italiani. Il corso di aggiornamento 2025 segue quello del 2023 dal titolo “Per un noi sempre più grande. In cammino verso una pastorale interculturale” che stilò il documento finale la “Carta di Capiago” (dalla località vicina a Como dove si svolse) con il quale si volle esprimere un ulteriore segno della disponibilità delle Mcli per un condiviso percorso ecclesiale a partire dal documento “Verso una pastorale interculturale” della Conferenza dei Vescovi svizzeri (Cvs) e della Conferenza centrale cattolica svizzera (Rkz). Nel soffermarsi su questo percorso il Coordinatore nazionale delle Mcli in Svizzera, don Egidio Todeschini, ha tra l’altro posto alcune domande tra le quali: “Quale sviluppo stanno vivendo le Mcli? Di quale tipo di presenza c’è bisogno? Quale equilibrio tra unità e diversità ovvero tra pastorale separata e pastorale d’insieme?” Gli interrogativi sono stati ripresi nelle sessioni del convegno e sono stati al centro dei tre gruppi di confronto che hanno concluso i lavori. Don Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, ha parlato delle Mcli in Svizzera come “laboratori di interculturalità” aggiungendo che oggi esse sono chiamate ad essere “segno visibile di una comunione che non è uniformità ma sinfonia”. Isabel Vazquez, direttrice nazionale di Migratio, ha fatto pervenire un contributo su situazione prospettive della pastorale della migrazione in Svizzera illustrando la pubblicazione del “documento strategico” elaborato e approvato da Cvs e Rkz fondato su 14 principi fondamentali e dove si prevedono “nuove forme di pastorale più adatte alle realtà attuali”. Hanno fatto seguito gli interventi di Urs Brosi, segretario generale Rkz, e Urs Corradini, diacono della diocesi di Basilea e “responsabile personale per preti altre nazioni e culture”. Il primo ha proposta una riflessione su due sfide di fronte alle quali si trova la Chiesa elvetica: gli abusi sessuali e la secolarizzazione. Il secondo ha condiviso la sua esperienza mettendo in rilievo l’impegno per una Chiesa aperta, accogliente, missionaria e ha aggiunto: “Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”. Sul tema “Chiesa comunione nel contesto sociale ed ecclesiale di oggi” si è soffermato mons. Giancarlo Perego arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes. “Comunione e corresponsabilità non sono due realtà che chiudono, ma aprono alla missione. Per questa ragione il Sinodo della Chiesa universale ha tenuto insieme ‘Comunione, partecipazione e missione’”. L’arcivescovo ha quindi richiamato la centralità delle relazioni per un’autentica sinodalità. A offrire ulteriori elementi di riflessione e di confronto sono state tre testimonianze: la prima della diocesi di Bergamo che, per voce di don Massimo Rizzi, ha presentato diverse iniziative di accoglienza; la seconda di don Gregorio Milone coordinatore di Mcli Germania che ha tra l’altro presentato il documento dei vescovi tedeschi “In cammino verso una Communio interculturale. Linee guida per la cura pastorale in altre lingue e riti” frutto di un ampio coinvolgimento; la terza di don Antonio Serra coordinatore Mcli Gran Bretagna che ha coniato il termine “ecotono” per indicare lo spazio di incontro, di dialogo, di condivisione tra due ecosistemi diversi. Un’immagine che si addice anche alla realtà elvetica. A raccogliere il senso dei lavori del corso di aggiornamento è stato Salvatore Loiero, teologo, docente all’Università di Salisburgo che si è soffermato sulla teologia dell’ospitalità, una teologia che promuove e valorizza una reciprocità tra l’ospitante e l’ospite. Colui che ospita e colui che è ospitato si incontrano e camminano insieme nella pari dignità battesimale. I tre gruppi di studio al termine del corso hanno sottolineato che nell’attuale contesto ecclesiale, culturale e sociale svizzero è importante che la dimensione spirituale promuova e sostenga ogni iniziativa pastorale; che l’integrazione non sia assimilazione ma valorizzazione piena delle diversità, che la corresponsabilità ecclesiale sia all’origine ogni processo ecclesiale così che fin dal suo nascere preveda il coinvolgimento di tutti e non solo di alcuni soggetti ecclesiali. Particolarmente apprezzato il messaggio che del vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, che al termine della messa di chiusura del corso ha tra l’altro affermato che anche in un tempo di calo numerico dei sacerdoti ha personalmente deciso di inviare alcuni di loro come missionari in tutto il mondo, Europa compresa. Un messaggio che è stato accolto come incoraggiamento. Il corso si è posto i sintonia con il cammino sinodale delle Chiese in Italia e con il cammino sinodale della Chiesa tutta e in questo contesto ecclesiale caratterizzato dalla comunione e dalla missione le Mcli hanno compiuto ulteriori passi avanti in due direzioni:  essere presenze vive e pastoralmente attive che si pongono con coraggio e profezia di fronte alle sfide del tempo; essere espressioni di una Chiesa sinodale, missionaria, fondata sulle relazioni profonde tra persone e comunità con sensibilità, storie e culture diverse. In questa prospettiva, fatta di pensieri, discernimento e scelte si colloca per le Mcli in Svizzera l’appello sinodale alla “profezia”. (Paolo Bustaffa)   Seminario MCI Bergamo 2025

Italiani all’estero, si insedia ufficialmente il nuovo cappellano a Berlino

7 Novembre 2025 - Domenica 9 novembre alle ore 10, a Berlino, con la Santa Messa domenicale inizia ufficialmente il ministero nella Missione cattolica italiana di don Giuseppe Rizzi. Saranno presenti mons. Pierpaolo Felicolo (direttore generale della Fondazione Migrantes), don Gregorio Milone (delegato nazionale per le Missioni cattoliche italiane in Germania), il signor Sebastian Schwertfeger (responsabile diocesano per le comunità di lingua straniera), oltre al parroco e al parroco emerito della parrocchia nella quale la missione italiana è inserita (la comunità di S. Helena). Dopo la celebrazione la comunità è invitata per un momento di festa, in realtà un pranzo comunitario. Mons. Felicolo durante la sua visita incontrerà anche i giovani della comunità, venerdì 7 sera, e le giovani coppie, domenica 9 pomeriggio. La comunità cattolica italiana di Berlino durante un Battesimo

Giubileo dei migranti e del mondo missionario. Presentata a Roma la mostra immersiva “Come Ponti sul Mondo”

2 Ottobre 2025 - Sarà aperta al pubblico da venerdì 3 ottobre, presso la Sala della Quadreria del Complesso Santo Spirito in Sassia (Borgo Santo Spirito, 3 - Roma) la mostra immersiva Come Ponti sul Mondo – Storie di Vita, Racconti di Missione”. Il progetto è realizzato dalla Fondazione Museo nazionale dell’emigrazione italiana (MEI) e dalla Fondazione Migrantes, in occasione del Giubileo dei migranti e del mondo missionario (4 e 5 ottobre 2025), per ripercorrere la storia e dare voce anche all’attualità delle Missioni cattoliche italiane, volgendo lo sguardo all’intero universo missionario. La presentazione avvenuta questa mattina presso il Salone del Commendatore del Complesso Santo Spirito in Sassia ha visto l’introduzione e i saluti di: Paolo Masini, presidente Fondazione MEI, ideatore e coordinatore del progetto; Paola Casali, direttore UOC patrimonio e valorizzazione Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia; Civita Di Russo, vice capo Gabinetto presidente Rocca Regione Lazio. A intervenire inoltre: mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale Fondazione Migrantes; mons. Graziano Borgonovo, Sottosegretario Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo; S.E. mons. Samuele Sangalli, Segretario Aggiunto per l’Amministrazione del Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.

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“La mission del nostro museo – ha dichiarato Paolo Masini – è proprio quella di dare vita alla più grande narrazione popolare e collettiva del nostro paese. Il Giubileo ci dà la grande opportunità di raccontare quella magnifica pagina rappresentata dal mondo missionario italiano. Un mondo ‘un po’ Marta e un po’ Maria’ che in tutti continenti, da secoli, insieme alla parola di Dio, porta conforto e aiuti concreti”. “Il tema del Giubileo è la speranza – ha ricordato nel suo intervento, mons. Pierpaolo Felicolo –. Essa nutre e sostenta il cammino di chi ha affrontato e affronta oggi la sfida della mobilità umana. Ha guidato nella migrazione anche i nostri connazionali che sono partiti e ha dato la forza ai missionari che sono stati al loro fianco. Li hanno fatti sentire a casa”. A presentare l’allestimento immersivo è stata Marisa Fois (Fondazione Migrantes): “Siamo andati a scavare negli archivi e, insieme alle esperienze più note – da Pallotti e Scalabrini fino a Francesca Saverio Cabrini – ne abbiamo trovate altre meno conosciute. Piccole e grandi storie di emigrazione e di missione che, insieme, fanno la Storia”.

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La mostra si sviluppa su due principali prospettive: una geografica, che abbraccia il mondo intero, evidenziando la presenza italiana in ogni continente – oggi più di 6 milioni di italiani vivono all’estero, principalmente in Europa, ma anche in America, Africa, Asia e Oceania; e una storica, che parte dalla seconda metà del XIX secolo e arriva ai giorni nostri. Attraverso un linguaggio visivo e narrativo coinvolgente, la mostra racconta le storie di missioni, parrocchie, oratori, scuole e strutture che, dal Nord Europa al Sud America, hanno accolto gli emigranti italiani. Entrando nella sala, i visitatori saranno accolti da un planisfero interattivo, che prende vita attraverso linee luminose, collegando l’Italia con altri Paesi del mondo. La narrazione, affidata alla voce di Massimo Wertmuller, guiderà il pubblico in un viaggio nel tempo e nello spazio, mettendo in risalto volti del passato e immagini contemporanee che si alternano per raccontare le partenze di ieri e gli incontri di oggi. Tra le testimonianze – documenti d’archivio, lettere, stralci di giornali e immagini di chiese, scuole e centri di aggregazione –, il pubblico potrà scoprire come questi "ponti sul mondo" siano stati luoghi di accoglienza, solidarietà e crescita. Tra le figure centrali della mostra spiccano Vincenzo Pallotti, Geremia Bonomelli, Giovanni Battista Scalabrini, Luigi Guanella e Francesca Saverio Cabrini, protagonisti della storia della Chiesa e del movimento di solidarietà che ha accompagnato gli italiani all’estero. Le loro storie si intrecciano con quelle di tanti altri missionari e missionarie, sacerdoti e laici, che si sono dedicati, in tempi diversi, a stare accanto ai migranti. Il sottotitolo della mostra, “Scelte di vita, racconti di missione”, sottolinea come questo viaggio sia fatto di tanti tasselli, di tante persone, di scelte di vita, di storie, che insieme aiutano a scrivere una pagina di storia che sta continuando a essere scritta. Non solo quindi Madre Cabrini, Patrona di tutti gli Emigranti, la prima italiana a diventare cittadina statunitense e poi canonizzata, ma anche numerosi sacerdoti che sono ricordati per il loro impegno attraverso giardini commemorativi e piazze, sia negli Stati Uniti che in Australia. La mostra racconta anche le richieste di assistenza arrivate da tutto il mondo: dalle miniere dell'India, dove il bisogno di un missionario che parlasse italiano era forte, alle terre del Nord Europa, come la Svezia degli anni Trenta. Si parlerà della costruzione di chiese nel Regno Unito e in Marocco, della fondazione di parrocchie e asili in Kenya, nonché della creazione di orfanotrofi in Brasile per accogliere i figli dei migranti rimasti orfani. Saranno raccontati anche frammenti della vita quotidiana di quei missionari che, nel dopoguerra, offrivano una voce amica attraverso le radio in Belgio, o che, negli anni Cinquanta, sostenevano la stampa in lingua italiana in Germania; si parlerà dei corsi di lingua organizzati in Svizzera negli anni Sessanta, e dei recenti progetti di solidarietà in Russia, emersi nei primi anni Duemila. Un vero e proprio mosaico di iniziative, che racconta una realtà viva: quella delle missioni che accompagnano, curano e accolgono, in dialogo con la realtà delle migrazioni e degli italiani all'estero. Che si tratti di nuovi italiani che acquistano la cittadinanza italiana e lasciano il Paese, di italiani nati all'estero, o di italo discendenti, queste storie raccontano di legami indissolubili e di un impegno che non si è mai fermato. A completare la mostra immersiva "Come Ponti sul Mondo – Storie di Vita, Racconti di Missione" numerose immagini contemporanee per non dimenticare i tanti missionari italiani e le tante missionarie italiane che tuttora sono nel mondo per sostenere le comunità delle zone più disagiate e i numerosi ordini missionari per la parte legata all’attualità e alle missioni rivolte alle comunità locali. La mostra è solo il primo passo di un progetto più ampio, frutto di una lunga ricerca di testimonianze storiche, che continuerà a scoprire nuove storie di impegno, di accoglienza e di speranza. “Come Ponti sul Mondo” non è solo una retrospettiva, ma un invito a riflettere sul presente e sul futuro della migrazione, mettendo in luce il ruolo fondamentale delle missioni nel supportare le comunità italiane e i migranti in ogni angolo del mondo. Per offrire un’esperienza visiva ed emozionale unica, il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana ha collaborato con Opera Laboratori, società leader nelle gestioni museali in Italia, che grazie ai suoi laboratori che ha curato la progettazione e la realizzazione della mostra immersiva. Grazie a tecnologie avanzate, i visitatori potranno "vivere" la storia, immergendosi nelle immagini, nei suoni e nelle testimonianze che compongono questo mosaico di esperienze di vita. In contemporanea al MEI (Commenda di San Giovanni in Prè̀ Piazza della Commenda 1, Genova), a partire dal 3 ottobre e per tutta la durata della mostra, sarà visibile un video omaggio al mondo delle missioni e delle migrazioni. Sia a Genova sia a Roma è prevista una campagna promozionale all’interno delle principali linee metropolitane cittadine. Il progetto è realizzato in collaborazione con Regione Lazio e ASL Roma 1, con il patrocinio di Comune di Roma, con la coprogettazione e realizzazione di Opera Laboratori.
La mostra “Come Ponti sul Mondo – Storie di Vita, Racconti di Missione” inaugurata questa mattina presso il Salone del Commendatore, sarà visitabile da domani e fino al 16 novembre 2025 dalle 10 alle 18 a ingresso gratuito Sala della Grande Quadreria del Complesso Santo Spirito in Sassia (Borgo Santo Spirito, 3).
Ideazione e coordinamento scientifico: Paolo Masini Fondazione MEI e Delfina Licata Fondazione Migrantes Ricerca storica ed elaborazione testi: Marisa Fois, Fondazione Migrantes Consulenza storica: Raffaele Iaria Consulenza museale: Giorgia Barzetti, Museo MEI Co-progettazione e realizzazione: Opera Laboratori Hanno partecipato alla realizzazione dei contenuti: Dicastero per l’Evangelizzazione, Congregazione Missionari di San Carlo – Scalabrinani, Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù – Cabriniane, Archivio Storico di Propaganda Fide (Dicastero per l’Evangelizzazione), Archivio della Fondazione Migrantes, Archivio Generale Scalabriniano, Istituto Storico Scalabriniano.

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Come Ponti sul mondo

“Come ponti sul mondo”. Il 2 ottobre a Roma l’anteprima della mostra immersiva su emigrazione e missione

30 Settembre 2025 - Giovedì 2 ottobre alle ore 11, a Roma, presso il Salone del Commendatore (Complesso di Santo Spirito in Sassia, Borgo Santo Spirito, 3) si terrà la presentazione di “Come ponti sul mondo. Scelte di vita, racconti di missione”, una mostra immersiva per rendere omaggio ai tanti missionari e alle tante missionarie che, partendo dal nostro Paese, hanno scelto di essere accanto e di accompagnare gli emigranti italiani nel mondo. La voce narrante è di Massimo Wertmüller. La mostra sarà visitabile dal 3 ottobre al 16 novembre – dalle ore 10 alle ore 18 – con ingresso libero presso la Sala della Quadreria nel complesso Santo Spirito in Sassia. Il programma:
Introduzione e moderazione
  • Paolo Masini, Presidente Fondazione Mei, ideatore e coordinatore del progetto.
Saluti istituzionali
  • Paola Canali, direttore UOC patrimonio e valorizzazione Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia.
  • Civita Di Russo, Vice Capo Gabinetto Presidente Rocca Regione Lazio.
Interventi
  • Mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale Fondazione Migrantes.
  • Mons. Graziano Borgonovo, Sottosegretario Dicastero per l’Evangelizzazione - Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo.
  • S.E. Mons. Samuele Sangalli, Segretario Aggiunto per l’Amministrazione del Dicastero per l’Evangelizzazione - Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.
Presentazione della sala immersiva
  • Marisa Fois, Fondazione Migrantes.
Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Museo Nazionale dell’emigrazione italiana (Mei) e dalla Fondazione Migrantes, in occasione del Giubileo dei migranti e del mondo missionario (4 e 5 ottobre 2025), per ripercorrere la storia e dare voce anche all’attualità delle Missioni cattoliche italiane, volgendo lo sguardo all’intero universo missionario.
Ideazione e coordinamento scientifico: Paolo Masini, Fondazione MEI, e Delfina Licata Fondazione Migrantes. Ricerca storica ed elaborazione testi: Marisa Fois, Fondazione Migrantes. Consulenza storica: Raffaele Iaria, giornalista. Consulenza museale: Giorgia Barzetti, Museo MEI. Co-progettazione e realizzazione: Opera Laboratori. Hanno partecipato alla realizzazione dei contenuti: Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (De Propaganda Fide), Congregazione Missionari di San Carlo – Scalabrinani, Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù – Cabriniane, Archivio Storico “De Propaganda Fide” (Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli), Archivio della Fondazione Migrantes, Archivio Generale Scalabriniano, Istituto Storico Scalabriniano. Mei Mostra Roma 2025 Emigrazione e missione

Annecy (Francia): installata la nuova statua di s. Francesco di Sales nella “chiesa degli italiani”

23 Luglio 2025 - Nel corso della celebrazione dell'Eucarestia di domenica 20 luglio, la comunità italiana e tutti coloro che frequentano la cosiddetta "chiesa degli italiani" di Annecy, in Francia, dedicata a San Francesco di Sales, hanno festeggiato l'installazione di una statua dedicata al Santo, dopo la processione e la benedizione dell'opera, tra canti e preghiere. Al termine tutti presenti hanno condiviso nun momento conviviale preparato dalla comunità italiana. Si è trattato di "un ritorno alle radici", ha spiegato don Pasquale Avena, parroco e coordinatore nazionale per le missioni italiane in Francia. "Perché questa chiesa ci accoglie da più di 100 anni, e nel nome di San Francesco di Sales abbiamo ricevuto i doni che il Signore ci ha fatto attraverso la Missione cattolica italiana. Questa chiesa piena di storia, piena di preghiera, di speranza, di lacrime ha ospitato tanti e tanti italiani". Per don Avena, san Francesco di Sales è un uomo e un santo "da riscoprire"; un uomo "preveggente" che "ha saputo percepire e assumere tutte le difficoltà del suo tempo, ha saputo dare con grande saggezza consigli che vanno bene per tutti, direi anche per i non credenti, un uomo di una grande umanità".

Addio a don Vitaliano Papais, guida spirituale degli emigranti italiani a Toronto

13 Giugno 2025 - Dopo una vita al servizio del prossimo, l’8 giugno scorso, padre Vitaliano Papais è tornato alla casa del Padre a Toronto dopo una breve malattia che gli ha impedito di continuare la sua intensa attività pastorale. Nato a Ramuscello di Sesto al Reghena, il 7 ottobre del 1939, don Vitaliano è rimasto orfano del padre Giovanni, alpino della Divisione Giulia, Battaglione Gemona, 72ª Compagnia, all’età di tre mesi. Dopo aver frequentato il seminario vescovile di Concordia-Pordenone, guadagnandosi ogni anno una borsa di studio, è stato ordinato sacerdote nel 1964 e da subito ha operato nella stessa diocesi in varie parrocchie tra cui Fontanafredda e Valvasone. Egli è anche stato docente di religione nelle scuole medie di Arzene, rimanendo nella memoria di molti giovani studenti per la sua capacità di coinvolgimento in un periodo di grandi cambiamenti sociali. Dall’11 settembre 1979 in Canada è stato parroco nella St. Patrick’s Church a Brampton, cittadina alle porte di Toronto, e ha dedicato le sue migliori energie per gli emigranti friulani e italiani, fondando anche diverse scuole cattoliche parrocchiali. Naturalmente, in questa veste, ha avuto modo di dare una particolare attenzione ai corregionali, in particolare a quelli del Friuli Occidentale, ricoprendo anche l’incarico di assistente spirituale dell’EFASCE, Ente Friulano Assistenza Sociale e Culturale Emigranti, punto di riferimento dei Pordenonesi nel Mondo. Non ha mancato di far sentire la sua voce a sostegno delle giuste rivendicazioni degli emigranti nei confronti delle istituzioni italiane e canadesi, con le quali intrattenne ottimi rapporti di conoscenza e frequentazione. Nel 2007 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Napolitano Cavaliere dell’Ordine della Stella della solidarietà italiana con la seguente motivazione: “La sua instancabile e ammirevole attività a favore della comunità italiana in Canada e per i meriti di conseguenza acquisiti nei confronti dello Stato Italiano”. È stato componente, animatore, presidente dell’ICP, organismo di rappresentanza dei sacerdoti italiani presso la Diocesi di Toronto. Assieme a padre Amedeo Nardone ha curato l’inserto settimanale del Corriere Canadese contenente i testi della messa domenicale la lingua italiana e le notizie d’interesse ecclesiale e delle comunità italiane. Padre Vitaliano anche sulle frequenze di Radio Maria Canada, a cui era molto affezionato, ha saputo gettare con la sua esperienza di cappellano un seme di amore per il proprio Paese natale, con particolare riguardo alla cultura e all’attenzione del particolare della bellezza, che ha lasciato in diverse generazioni un insegnamento improntato alla giustizia e alla solidarietà. (Luigi Papais) [caption id="attachment_60617" align="aligncenter" width="358"]don Vitaliano Papais e card. Francis Leo Don Vitaliano Papais con l’Arcivescovo di Toronto, il cardinal Francis Leo.[/caption]

Roubaix, la missione cattolica italiana compie 100 anni

29 Maggio 2025 - La missione cattolica italiana di Roubaix, nella diocesi di Lille in Francia, compie 100 anni. Domenica 1° giugno, i festeggiamenti sono stati conclusi da una messa solenne nella chiesa di Saint Martin, presieduta dall'arcivescovo di Lille, S.E. mons. Le Boulc’h. Tra i concelebranti era presente anche il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. Dopo la messa, c'è stato un momento di incontro con gli italiani della diocesi. La festa di domenica a Roubaix è stata preceduta sabato 31 maggio da una messa alla missione cattolica di Valenciennes, presieduta da mons. Felicolo.

(aggiornato il 3 giugno 2025)

[caption id="attachment_59997" align="aligncenter" width="1024"] Mons. Felicolo (a sinistra) a Roubaix per i 100 anni della Missione[/caption]  

La visita del direttore generale della Fondazione Migrantes agli italiani in Svezia

28 Marzo 2025 - 28 Marzo 2025 - Nel primo pomeriggio il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, sarà a Stoccolma, in Svezia, per una visita alla Missione cattolica italiana, accolto dal cappellano, don Furio Cesare. Oltre alle celebrazioni eucaristiche, alla partecipazione al consiglio pastorale e agli incontri con i rappresentanti della comunità italiana, la visita sarà anche occasione per un colloquio con il vescovo di Stoccolma, S. Em. il cardinale Anders Arborelius - primo vescovo cattolico di origine svedese dai tempi della riforma luterana e primo cardinale dei Paesi nordici europei - e con il nunzio apostolico, S. E. mons. Julio Murat.

Germania: 60 anni per la Missione cattolica italiana di Mainz

18 Marzo 2025 - Ha celebrato sessant’anni di storia la Missione cattolica italiana di Mainz, in Germania. Alla sua fondazione, in questo territorio vivevano circa 5.000 persone di origine italiana. Agli inizi – spiega il responsabile, il salesiano don Marek Chmielewski – la Missione italiana  era “una patria, una casa, una chiesa, una scuola e un oratorio. Arrivati nella capitale della Renania, gli emigranti trovavano qui uno spazio in cui respirare l’atmosfera della loro patria. Qui era possibile parlare non solo l’italiano, ma anche il dialetto locale”. Tra gli italiani illustri che hanno vissuto nel territorio della Missione cattolica italiana – molto prima della sua fondazione – don Romano Guardini che fu portato dai genitori nel 1886, quando aveva un’anno. Il padre fu nominato console italiano. Romano Guardini studiò nel Seminario vescovile di Magonza, fu ordinato prete della diocesi di Magonza; fu anche brevemente vice-curato, nel 1916, nella parrocchia di St. Emmeran, attualmente sede della Missione cattolica italiana. A lui è dedicata una piazza della città. [continua]

(leggi l'intervista integrale di Raffaele Iaria sul SIR)

Missioni cattoliche italiane: un ricordo di mons. Luigi Fraccari

12 Marzo 2025 - “Mons. Fraccari è una persona che non si può dimenticare”. Così iniziava il profilo di mons. Luigi Fraccari diffuso dalla Missione Cattolica Italiana di Berlino in occasione del primo anniversario della sua morte avvenuta a S. Ambrogio di Valpolicella (VR) il 24 gennaio 2000. Era nato a Caprino Veronese il medesimo giorno 91 anni prima. Chi era don Luigi? Dopo l’armistizio tra Italia e Alleati - l’8 settembre 1943 - gli italiani da alleati della Germania nazista sono stati giudicati traditori con tutte le conseguenze del caso. E così 600 soldati italiani e 200 loro cappellani sono stati imprigionati in campi di concentramento a Berlino. Don Luigi ne rimase molto scosso e chiese al suo vescovo, mons. Girolamo Cardinali, di essere inviato in Germania perché, disse, "sono caduti nelle mani di briganti e voglio dare loro conforto e speranza". Mons. Cardinali se ne meravigliò, ma accettò. E dopo mesi per avere i necessari permessi religiosi e civili, don Luigi raggiunge Berlino nell’ottobre 1943 come assistente degli italiani in quella zona. Si mette al lavoro alacremente per le notifiche di morte rimaste inevase, con la visita ai prigionieri e procurando loro come possibile qualche vitto e per i cappellani il necessario per celebrare la Messa, sostenendoli moralmente e mantenendo la speranza del ritorno. Tutto questo d’intesa con la Chiesa locale tedesca, del cappellano italiano dell’Ambasciata d’Italia, il salesiano don Martino Cristofori, e il Nunzio Apostolico, mons. Cesare Orsenigo. Nel Dopoguerra riesce ad acquistare una sede per i bambini orfani e gli anziani di Berlino in zona russa, con l’aiuto e la benedizione di papa Pacelli - Casa Pio XII, sede anche della Missione cattolica italiana -; si impegna per un cimitero degli italiani militari e civili e cura l’assistenza pastorale alla comunità italiana di Berlino, zona russa e settore russo compresi. In definitiva, 37 anni di Germania, con mille iniziative, aiutato da suore italiane. A 91 anni rientra in Italia per ragioni di salute, divenendo collaboratore della parrocchia di Sant’Ambrogio Valpolicella ove era stato parroco prima di raggiungere la Germania. Nel 2001 con il sindaco di Sant’Ambrogio, Pierluigi Toffalori, e il parroco, don Igino Trevisan, nasce un Comitato per onorare don Luigi Fraccari che inizialmente edita alcune pubblicazioni. A Caprino Veronese, dove era nato, gli viene dedicata una via il 1° febbraio 2003, dal sindaco Maria Teresa Girati. Nel 2007, poi anche il Comune di Sant’Ambrogio Valpolicella, luogo di sua attività pastorale in Italia, decide di dedicare “una via nel segno di Mons. Fraccari” con il sindaco Nereo Destri. Segue nel 2008 la posa di un busto di mons. Fraccari ai piedi della facciata del piazzale municipio, presenti anche alcune Suore della Misericordia, la Congregazione che ha aiutato mons. Fraccari nell’assistenza ai bambini ed agli anziani della Casa Pio XII. (don Silvano Ridolfi) Una delle vie intitolate a mons. Luigi Fraccari

Missioni in Svizzera: giornate di spiritualità per sacerdoti e operatori pastorali

27 Febbraio 2025 - "A tu per tu con Dio": questo il tema delle giornate di spiritualità che si sono tenute a Gazzada (Varese) dal 17 al 20 febbraio scorso alla Villa Cagnola della diocesi di Milano. Alle Giornate hanno partecipato 30 missionari italiani in Svizzera e altri operatori pastorali di missione. La Bibbia è ricca di dialoghi fra Dio e singole persone: Adamo, Caino, Abramo, Giacobbe, Mosè ed altri ancora. Dialoghi che toccano questioni esistenziali che non hanno perso nulla della loro attualità. Padre Mauro Jöhri, ex ministro generale dei padri Cappuccini nel mondo e ora padre guardiano del Santuario Madonna del Sasso a Locarno, ha guidato le giornate di raccoglimento e di riflessione, conducendo i partecipanti attraverso alcune pagine della Bibbia meno visitate e rileggendole in chiave sapienziale permettendo a ognuno di venire coinvolto personalmente. All’ultimo giorno del ritiro ha presieduto la celebrazione eucaristia S.E. mons. Franco Agnesi, vicario generale e vescovo ausiliare della diocesi di Milano, membro della CEMi (Commissione episcopale per le migrazioni). In Svizzera oggi ci sono ancora 42 missioni con 53 sacerdoti per l’assistenza ai connazionali italiani che sono oltre 600mila. Tanti sono ancora quelli di prima generazione, molti di seconda o terza generazione, figli di quelli arrivati negli anni 50/60. Ma ce ne sono molti arrivati da poco, anche laureati, che cercano un futuro che non sempre l'Italia è in grado di offrire. Anche se oggi gli emigrati italiani in Svizzera vivono quasi tutti dignitosamente, permane un disagio di fondo dato da un’identità originaria che non si affievolisce nel tempo. Ancora oggi il compito specifico delle missioni è quello di favorire la vita religiosa dei migranti, in particolar modo dei cattolici, stimolando percorsi e strumenti di evangelizzazione e catechesi, con attenzione alla vita liturgica e alla testimonianza della carità, nel rispetto delle diverse tradizioni e per un loro fruttuoso inserimento nelle Chiese particolari. (Don Egidio Todeschini, Coordinatore Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera)

Italiani all’estero, cordoglio per la morte di don Mario Daminato

6 Novembre 2024 - Sono stati celebrati questa mattina a Tolosa, in Francia, i funerali di don Mario Daminato. Figlio di emigrati italiani e prete operaio, ha assicurato una presenza pastorale nelle parrocchie e successivamente nella Missione Cattolica Italiana di Tolosa fino a pochi mesi fa. Don Pasquale Avena, coordinatore nazionale delle missioni cattoliche italiane di Francia, nel suo messaggio di cordoglio per tutti i presenti alle esequie, ha citato San Girolamo: “È un gran dolore averlo perduto, ma ti ringraziamo o Dio di averlo avuto, anzi di averlo ancora, perché chi torna al Signore non esce di casa!”. Don Avena ha inoltre voluto ricordare che don Mario nella sua vita terrena "non cercava i primi posti, non amava mettersi in mostra" e che è stato "un servo saggio e fedele che da buon conoscitore dei problemi dei lavoratori, dei limiti e delle risorse che questo comporta, ne esprimeva le ansie e le preoccupazioni, le attese e le speranze". [caption id="" align="aligncenter" width="885"]don Mario Daminato. don Mario Daminato (foto: DDM, Robert Castéra).[/caption]

Mci Svizzera: è morto don Matulli

9 Gennaio 2023 - Faenza - E’ morto il 5 gennaio scorso don Carlo Matulli, originario di Marradi, parroco di Cardeto e cappllano dei migranti italiani in Svizzera. Ne da notizia la diocesi di Faenza-Modigliana dove era incardinato anche se da diversi anni viveva a Firenze. Don Carlo Matulli era nato il 30 luglio 1926 ed è stato ordinato sacerdote il 12 marzo 1949. Le esequie di don Matulli si sono celebrate il 7 gennaio al Convitto Ecclesiastico di Fienze dove viveva. La tumulazione questa mattina a Cardeto. Al vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana e alla famiglia la vicinaza della Fondazione Migrantes.

Mci: morto don Natali

9 Gennaio 2023 - Bergamo - Ha lavorato come missionario per gli italiani in Belgio e Svizzera don don Pietro Natali morto all'età di 84 anni. Era nato, infatti, a Pognano il 31 dicembre 1938. Ordinato sacerdote il 28 giugno 1965 è stato collaboratore parrocchiale a Capriate dal 1965 al 1971, a Redona dal 1971 al 1975. È stato successivamente cappellano degli emigranti in Belgio dal 1975 al 1984 e in Svizzera dal 1984 al 2000. Successivamente è stato prevosto di Tagliuno dal 2000 al 2013, collaboratore pastorale di Paratico dal 2013 al 2018. "Chiesi di andare nella missione cattolica italiana a Seraing, in Belgio, nella diocesi di Liegi, a cui facevano riferimento 20.000 emigranti, soprattutto del Sud Italia, dove già c’erano don Vittorio Consonni e le suore delle Poverelle", aveva detto in una intervista al quotidiano "Eco di Bergamo" spiegando che era  impegnato anche nell’aiuto e nella difesa dei diritti degli emigranti italiani. Nel 1984 viene trasferito in Svizzera a Neuchâtel, a cui facevano riferimento 10.000 emigranti. "Avevo soltanto una suora come aiuto", raccontava: "gli emigranti mi volevano presente nelle famiglie e che capissi i loro bisogni, la loro nostalgia della patria e il valore delle associazioni portate dalla loro regione. Gli emigranti del Sud Italia chiedevano anche il rispetto delle loro tradizioni religiose". Qui fondò il locale Circolo dei bergamaschi nel mondo che proprio quest’anno ha festeggiato il 30° anniversario. Ha fatto rientro in Italia, nela sua diocesi di Bergamo, nel 2000. I funerali di don Natali saranno officiati domani mattina alle 10,00 dal vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi nella parrocchia di Pognano. Al vescovo Beschi e alla famiglia la vicinanza della Fondazione Migrantes.  

Foyer Catholique: inaugurato a Bruxelles il “focolare” culturale e spirituale nel cuore del quartiere europeo

14 Novembre 2022 - Bruxelles - Un luogo di educazione, cultura, catechesi, dialogo, voluto 60 anni fa da laici cristiani impegnati nella costruzione della “casa comune europea”: una storia che si rinnova e che guarda al futuro. È stato inaugurato, nei giorni scorsi  a Bruxelles il rinnovato Foyer Catholique Européen, nel cuore del quartiere europeo della capitale belga. L’antico edificio, in Rue du Cornet al numero 51, è stato completamente ristrutturato, compresa la cappella oggi arricchita da un gigantesco mosaico dell’artista italiano Andrea Mastrovito raffigurante lo Spirito Santo. Il presidente del Consiglio di amministrazione, Lorenzo Mannelli, ha fatto gli onori di casa ripercorrendo la storia del Foyer, che nel corso del tempo ha cambiato quattro sedi ma ha mantenuto la vocazione originaria, tra la pastorale, la promozione culturale e l’ecumenismo. Lo stesso Mannelli ha quindi indicato alcune linee di sviluppo dell’attività del Foyer. All’inaugurazione erano presenti la regina madre, Paola Ruffo di Calabria; il vescovo ausiliare di Bruxelles-Malines, mons. Jean Kockerols; il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi; mons Hrvoje Skrlec in rappresentanza della nunziatura presso l'Unione europea; la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno; il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo; numerosi esponenti del mondo religioso e istituzionale belga e comunitario. Don Claudio Visconti, responsabile Migrantes della comunità italiana cattolica a Bruxelles – anima del progetto e della nuova vita del Foyer –, è intervenuto per illustrarne le prossime finalità religiose e spirituali. Andrea Mastrovito – che da anni vive e opera a New York – ha invece spiegato il senso dell’opera che arricchisce la cappella, realizzata con materiali ligneo e inserti di pagine della Bibbia. Infine mons. Kockerols ha benedetto, dopo un momento di preghiera, il Foyer, le persone che vi operano e le sue prossime attività.

Italiani nel Mondo: in libreria il primo volume di una nuova collana con un contributo di mons. Perego

10 Maggio 2022 -  Roma - "Storia dell'emigrazione italiana in Europa". Questo il titolo di una collana edita da Donzelli e diretta da Toni Ricciardi. In questi giorni è arrivato in libreria il primo dei quattro volumi della collana che si  sofferma sul periodo "Dalla Rivoluzione francese a Marcinelle (1789-1956)". In questo volume un contributo è stato affidato a mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes che ha approfondito il tema  "Il ruolo della Chiesa e le prime forme di assistenza in Europa". La Rivoluzione francese ha generato molteplici ondate di migrazione di massa. Gli emigranti hanno plasmato una geografia di città di accoglienza costellata da luoghi che offrivano l’asilo della libertà. Per la prima volta nella storia europea, questo diritto è stato ufficialmente offerto a chi era perseguitato per motivi politici o religiosi. In realtà, già durante il Medioevo veniva garantita una sorta d’immunità a chi fuggiva da persecuzioni di varia natura, tanto che, verso la fine del XVII secolo, si erano sempre più rafforzate in tutta Europa le migrazioni temporanee, creando un imponente potenziale umano mobile e, dunque, mobilitabile. Due secoli prima della costruzione delle ferrovie, l’intero continente era quindi percorso da lavoratori migranti, a dimostrazione che la vita non era così sedentaria come spesso si pensa e che la circolazione delle persone era assai più consistente di quella delle merci. L’imperialismo europeo sconvolse il mondo e la geopolitica. La metamorfosi pose i governi dinanzi alla necessità di gestire i crescenti sconvolgimenti sociali, attraverso l’espansione e il controllo dei possedimenti coloniali. L’immigrazione, prima considerata risorsa, si trasformò in piaga, mentre l’emigrazione diventò il mezzo per risolvere i problemi interni, l’applicazione concreta del concetto di valvola di sfogo. Nonostante il ruolo centrale assunto dalle migrazioni, le grandi sintesi sulla storia europea talvolta le hanno relegate in secondo piano. Ripercorrere la storia della migrazione italiana in questo spazio, quale elemento di costruzione della progressiva realizzazione europea, appare fondamentale e del tutto inedito. La storia europea, a partire dalla Rivoluzione francese fino alla catastrofe di Marcinelle, segue in questo volume l’intreccio di due cronologie: da un lato, il processo di avvicinamento e di costruzione dello spazio comune, dall’altro, la lunga e variegata storia della migrazione italiana in Europa che trova una cesura nodale nella tragedia belga del 1956. Le migrazioni sono probabilmente una delle chiavi interpretative, tra le più significative, per comprendere il lungo processo della storia della globalizzazione, intesa nel suo senso più ampio e onnicomprensivo. Per questa ragione, i quattro volumi – dalla Rivoluzione francese fino ai giorni del Covid-19 – si sviluppano attraverso l’analisi delle direttrici, delle dinamiche e delle politiche migratorie poste in essere dall’Italia e dai paesi europei.

Italiani nel Mondo: un nuovo spazio per i migranti a Chambery

6 Aprile 2022 - Roma - Nei giorni scorsi a Chambery, in Francia, negli edifici che hanno ospitato la Missione Cattolica italiana, fondata nel 1922 per assistere gli italiani che erano migrati in questa zona, si è inaugurato uno spazio aperto a tutti i migranti. L’inaugurazione è stata una vera festa: dopo la benedizione del luogo  un momento ricreativo per tutti i partecipanti. Canti, balli, un concerto, un’esposizione, la possibilità di visitare l’edificio, un pasto condiviso, hanno scandito questa giornata. L’edificio è stato acquistato per il prezzo simbolico di un euro nel 2017 dall’Associazione Nazionale e completamente ristrutturato. Questo luogo ha riaperto alla Missione Cattolica, la struttura organizzativa è composta da otto persone, di cui in prevalenza laici. La responsabilità è stata affidata a suor Rosette Congera, originaria del Burundi, che, come riporta la testata Dauphiné Liberé, che ne ha dato notizia, dice “permette loro di trovare qualcuno che li ascolti, che li guidi, che parli loro di associazioni, che li aiuti non solo a livello amministrativo ma anche per la loro integrazione. Questo posto non dovrebbe essere un ghetto. È un luogo di incontro e di fraternità”. Infatti gli ambienti sono stati organizzati in maniera da accogliere tutte le etnie presenti sul territorio che ne facciano richiesta. Inoltre questi spazi potranno ospitare concerti, convegni, incontri aperti a tutti, proprio per facilitare l’integrazione, a prescindere dalla provenienza, dal credo e anche dall’età. Un nuovo spazio simbolicamente senza muri, che apre le porte a tutti.

Gli italiani nel mondo. E la Chiesa con loro: martedì una puntata con la comunità italiana di Bruxelles

19 Gennaio 2022 - Roma -  Martedì 25 gennaio 2022, andrà in onda la quinta puntata de «Gli italiani nel mondo. E la Chiesa con loro».  Due saranno i collegamenti. Il primo, con Don Gregorio Aiello residente a Genk e responsabile della locale Missione Cattolica Italiana. Il secondo, con don Claudio Visconti e Alessia Martinelli. Entrambi attivi nel Foyer Cattolico Europeo di Bruxelles, all’interno del quale la comunità di lingua italiana è presente sin dalla fondazione. Il buon nome degli italiani, in quella nazione, è stato onorato da generazioni di emigrati e dal loro faticoso lavoro. Stima, hanno raccolto pure figure apicali. Come Paola Ruffo di Calabria, nata in Italia, attualmente regina madre dei Belgi; e David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, scomparso prematuramente lo scorso 11 gennaio. La trasmissione - in diretta su Radio Mater dalle ore 17.30 alle ore 18.30, l’ultimo martedì di ogni mese - presenta alcune Missioni cattoliche italiane, soprattutto europee. Esse, sono animate da circa 700 operatori (laici/laiche consacrati e non, sacerdoti diocesani e religiosi, suore). > La rubrica è ideata e condotta da Massimo Pavanello, sacerdote della diocesi di Milano, con la consulenza della Fondazione Migrantes. Come ascoltare la Radio: Radio www.radiomater.org si può ascoltare - in Italia - attraverso la radio o la televisione. In tutto il mondo, scaricando la app dedicata; oppure, all’indirizzo internet https://www.radiomater.org/it/streaming.htm  

Mci Genk: la radio internazionale e le missioni cattoliche

12 Novembre 2021 - Roma - Si è concluso a Roma, questa mattina, il convegno sul tema "Gli italiani in Europa e la missione cristiana. Radici che non si spezzano ma che si allungano ad abbracciare ciò che incontrano”, promosso dalla Fondazione Migrantes. E questa mattina la Radio Internazionale della Missione Cattolica Italiana di Genk, la "radio dal cuore Italiano" ha mandato in onda una serie di interviste ai partecipanti all'incontro che ha visto duecento persone da ogni parte d'Europa.

“Gli italiani nel mondo. E la Chiesa con loro”: seconda puntata oggi su Radio Mater

26 Ottobre 2021 - «Gli italiani nel mondo. E la Chiesa con loro» è il titolo di una trasmissione mensile – in diretta su Radio Mater dalle ore 17.30 alle ore 18.30, l’ultimo martedì di ogni mese – nata per presentare alcune Missioni cattoliche italiane, soprattutto europee. Esse, sono animate da circa 700 operatori tra laici ed laiche, consacrati e non, sacerdoti diocesani e religiosi e religiose. Lo spazio radiofonico di ottobre, questa sera, ospiterà la testimonianza della Comunità cattolica italiana che vive nella Svizzera tedesca. Si racconteranno: don Carlo De Stasio, Coordinatore Nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera e i coniugi Chiara e Oreste Concepito, entrambi ingegneri, residenti all’estero da una ventina di anni. Nella introduzione – di Massimo Pavanello, sacerdote della diocesi di Milano – si accennerà pure alla questione linguistica. Con focus sulla preghiera nella lingua madre, l’idioma preferito dagli emigrati per esprimere la propria spiritualità. Lo si farà, riprendendo un paragrafo, espressamente dedicato al tema, presente nel Rapporto Italiani nel mondo 2020, curato della Fondazione Migrantes, consulente della trasmissione radio.