6 Agosto 2019 - Roma – L’approvazione, ieri sera con voto di fiducia al Senato, del “decreto sicurezza bis” prevede “disposizioni urgenti” in materia di contrasto all’immigrazione illegale e di ordine e sicurezza pubblica, stabilendo tra l’altro che spetta al ministero dell’interno, e non a quello delle infrastrutture, “limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta delle navi nel mare territoriale” alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Per il il Presidente della Fcei Luca Maria Negro la legge “non ha nulla a che fare con la sicurezza degli italiani e degli immigrati ma, nelle esplicite intenzioni del ministro dell’Interno che se lo intesta, ha il solo obiettivo di criminalizzare le Ong che operano nelle azioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo”. Negro ha ricordato che ancora ieri, a Lampedusa – come segnalato anche da Mediterranean Hope, osservatorio sulle migrazioni della Fcei che opera sull’isola – sono continuati gli sbarchi di migranti: “Da mesi continuano gli sbarchi autonomi sulle coste italiane e negli ultimi mesi il numero dei rimpatriati dalla Germania in base al regolamento di Dublino ha superato il numero degli sbarcati in Italia ma, invece di cercare una soluzione europea a un problema di natura globale, si punta sulle Ong l’arma delle maximulte e dei sequestri”. Gli evangelici esprimono con forza “contrarietà a questo provvedimento, dettata dalle ragioni della nostra coscienza di cristiani la cui fede si esprime nell’accoglienza e nella protezione della vita umana”.
Il Centro Astalli esprime “seria preoccupazione”: “Destano – si legge in una nota - allarme la misure volte a ostacolare o impedire le attività di soccorso di migranti in mare da parte delle navi private, in un momento in cui gli Stati europei hanno cessato ogni operazione di salvataggio nel Mediterraneo. Lasciare i migranti in Libia o farli morire nel Mediterraneo, oltre che indegno, non è di certo un deterrente per chi, costretto alla fuga da guerre, persecuzioni o gravi necessità, in assenza di alternative legali, non si fermerà davanti ai pericoli del mare o delle carceri libiche”.
Il Centro Astalli torna a ribadire che la “gestione delle migrazioni è tema europeo che richiede impegno comune e assunzione di responsabilità per giungere a soluzioni condivise nel rispetto della vita e della dignità umana”. “Con l’approvazione del decreto sicurezza bis si scrive una pagina buia della storia democratica dell’Italia”, spiega il presidente del Centro Astalli, p. Camillo Ripamonti: “mentre paura e odio vengono profusi ad arte per alimentare distrazione e indifferenza di massa si colpisce con stupefacente semplicità il cuore della nostra costituzione, della nostra storia, dei nostri principi di civiltà. Convenzioni internazionali e diritti umani calpestati con norme demagogiche contro la solidarietà”.
Ieri “il grado di umanità del nostro Paese si è corrotto. La politica ha tradito la Costituzione, i sogni e gli ideali di chi l’ha pensata e scritta e delle convenzioni internazionali”, ha detto don Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele: “siamo davanti ad una scelta politica indegna per un Paese che vuole essere democratico non solo di nome ma di fatto un Paese civile. La politica esca dai tatticismi, dai giochi di potere e riduca le distanze sociali e si lasci guidare dai bisogni delle persone”.