7 Maggio 2025 - Nell’ambito del mese giubilare nella parrocchia del Santissimo Corpo di Cristo di Valvasone (PN), venerdì 9 maggio alle ore 20.30 è stato organizzato un momento di riflessione in collaborazione con gli uffici Caritas e Migrantes della diocesi di Concordia-Pordenone.
Al centro della serata, uno dei segni di speranza indicati da papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo: «Non potranno mancare segni di speranza nei riguardi dei migranti, che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per sé stessi e per le loro famiglie».
Attraverso la discussione di due volumi, il Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes e il Rapporto Italiani nel Mondo di Fondazione Migrantes, la lettura che si vuole proporre è più in generale rivolta al tema della mobilità umana.
Interverranno Simone Varisco, in presenza, e Delfina Licata, online, entrambi curatori dei rispettivi volumi per la Fondazione Migrantes, che tratteranno le questioni poste da chi arriva in Italia dall'estero e da chi dall'Italia decide di emigrare, per cercare una vita migliore per sé e per la propria famiglia.
5 Maggio 2025 - Il 10 e l’11 maggio 2025 si terrà un incontro di fede e di gioia tra i “Pellegrini di Speranza”, come sottolinea suor Geneviève che, in questo breve video reso disponibile dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, condivide ed estende a tutti l’invito a partecipare al Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare.
Una vita, quella di Suor Geneviève, dedicata al servizio dei poveri con estrema accoglienza ed il cuore colmo di gioia. Una piccola sorella tra i giostrai che per gran parte della sua vita ha vissuto in una roulotte nel quartiere Eur di Roma, poi al Luna Park di Ostia Lido in un caravan insieme a Suor Anna Amelia Gigli. Proprio nel parco divertimenti di Ostia, le sorelle hanno animato uno stand nel quale i bambini sono sempre vincitori.
La loro presenza nel mondo dei giostrai ebbe inizio nel 1965 per volontà della fondatrice, piccola sorella Magdeleine. Il primo stand fu battezzato «Nuit de Lumière», Notte di Luce, e la congregazione si impegnò in una profonda opera d’amore.
https://youtu.be/tG9OeE-DVao?si=oJrVjHohKaoNlr21
2 Maggio 2025 - Giovedì 8 maggio alle 20.30 presso l’Abbazia di San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo (via del Convento 1, San Paolo d’Argon) verrà presentato il Report 2024 “Il diritto di asilo. Popoli in cammino… senza diritto di asilo” di Fondazione Migrantes alla presenza di Mariacristina Molfetta (curatrice del rapporto) e Gianfranco Schiavone (ICS, autore).
L’augurio è che questo volume possa anche quest’anno aiutare a costruire un sapere fondato rispetto a chi è in fuga, a chi arriva a chiedere protezione nel nostro continente e nel nostro Paese, aiutandoci a restare o ritornare “umani”, e capaci finalmente di creare condizioni reali perché le persone possano – quando sono costrette a fuggire – continuare a reclamare il diritto d’asilo.
Dalle 18.00 alle 19.30 è previsto un laboratorio di ricerca a gruppi curato da Fileo. Sarà uno spazio di confronto per una maggiore consapevolezza su cinque differenti rotte migratorie.
1 Maggio 2025 - Nel loro Messaggio per la Festa dei Lavoratori (1° maggio 2025), reso noto il 20 marzo scorso, dal titolo: “Il lavoro, un’alleanza sociale generatrice di speranza”, i vescovi italiani mettono in guardia con preoccupazione dalla "dura legge di gravità della competizione globale per la quale le imprese cercano di localizzarsi laddove i costi (quello del lavoro incluso) sono più bassi. E questo alimenta una spirale al ribasso su costo e dignità del lavoro". E ricordano che "dietro persone formalmente occupate c’è un lavoro povero".
Tra queste persone ci sono anche coloro che, arrivate dall’estero, lavorano o vorrebbero lavorare nel nostro Paese: “Un effetto strutturale e fondamentale lo sta esercitando la grave crisi demografica, per la quale vedremo nei prossimi anni uscire dal mercato del lavoro la generazione più consistente, sostituita progressivamente da un numero sempre più ridotto di giovani. Allo stesso tempo, accade qualcosa di paradossale, ossia lo sfruttamento di fratelli immigrati, dimenticando che la loro presenza può costituire un motivo di speranza per la nostra economia, ma solo se verranno integrati secondo parametri di giustizia”.
Temi che si ritrovano anche nelle recenti parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento durante la visita all’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a. di Latina, il 29 aprile.
Dopo aver ricordato che "il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dalla unicità e dignità irriducibile di ogni donna e di ogni uomo. Nessuno deve sentirsi scartato o escluso", il Presidente ha definito come "un grande problema" quello dell'inadeguatezza dei salari. Un fattore che incide anche "sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro. Resta, inoltre, alto il numero di giovani, con preparazione anche di alta qualificazione, spinti all’emigrazione".
A sopperire a tale calo demografico, ha detto Mattarella "non bastano le migrazioni dall’estero, tanto che permane la circostanza che un lavoratore su due tra quelli cercati dalle imprese, permane tra quelli a difficile reperibilità. Peraltro il trattamento dei migranti - con salari che, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei connazionali - se non addirittura con fenomeni scandalosi come il caporalato, va contrastato con fermezza".
Il Presidente, infine, ha ribadito che "il carattere della nostra società italiana è a misura della dignità della persona che lavora" e ha ricordato le parole di papa Francesco nel giorno di Pasqua, nel suo ultimo messaggio al mondo: “Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano”.
30 Aprile 2025 - La XIII edizione della Summer School "Mobilità Umana e Giustizia Globale", in programma dal 25 al 28 agosto 2025, approda quest'anno a Castellammare di Stabia (NA) e si focalizzerà sul tema dei “figli dell’immigrazione”, confrontandosi con la delicata questione delle seconde generazioni. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 luglio 2025.
Come avvenuto in tutti i Paesi d’immigrazione, anche in Italia l’irrompere sulla scena pubblica dei giovani con un background migratorio ha l’effetto di ridisegnare l’intero rapporto tra società e immigrazione, facendo emergere tutti i limiti dei “modelli” di integrazione. Al tempo stesso, la condizione e le attese di questi giovani hanno un valore fortemente sfidante.
Il programma
25 agosto: "Seconde generazioni a chi?".
26 agosto: "L'inquietudine identitaria degli adolescenti e giovani con background migratorio".
27 agosto: "Dare un futuro ai ragazzi anche quando la famiglia 'non c'è' (o sembra non esserci)".
28 agosto: "Generatori di bene comune. L'attivismo civico e politico delle nuove generazioni".
La Summer School
La Scuola, promossa dalla Fondazione Migrantes, è organizzata insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore e al SIMI (Scalabrini International Migration Institute). Essa persegue un riposizionamento di prospettiva, collocando l'analisi dei processi di mobilità umana all'interno di una riflessione più ampia, che rinvia appunto alla questione della giustizia globale, letta in tutte le sue implicazioni: economiche, politiche, sociali, culturali, etiche e pastorali. La proposta è rivolta in particolare ai direttori regionali, diocesani e collaboratori della Fondazione Migrantes. È indirizzata anche ai Coordinatori nazionali e Cappellani etnici e ai Delegati/Coordinatori nazionali e ai cappellani per gli italiani all’estero.
30 Aprile 2025 - Il numero 3 del 2025 di Migranti Press, il periodico della Fondazione Migrantes, era già stampato e in spedizione da qualche giorno quando abbiamo tutti ricevuto la notizia dolorosa della morte di papa Francesco. Abbiamo atteso un tempo più opportuno per presentarne i contenuti. Eccoli.
In copertina, la speranza concreta di due belle esperienze di integrazione, nelle quali emergono il rispetto della dignità delle persone e la fiducia in relazioni comunitarie coraggiose: l’esperienza della cooperativa Sophia di Roma e quella del progetto di accoglienza portato avanti dal CIAC di Parma sulla base del modello del community matching. Di che si tratta?
Poi, gli editoriali del direttore del JRS, Michael Schöpf SJ, sull’impatto operativo della decisione del governo degli Stati Uniti di congelare gli aiuti esteri; e quello del Delegato nazionale per le Missioni Cattoliche Italiane in Germania, don Gregorio Milone, su come i cattolici italiani stanno vivendo il particolare momento politico ed ecclesiale del paese.
E, ancora. La seconda scheda della nostra rubrica sui “Paesi sicuri”: questa volta ci siamo occupati del Bangladesh. Un approfondimento ragionato sui dati Frontex 2024. Il resoconto della missione della Fondazione Migrantes con le Acli in visita presso la comunità italiana di New York City. La prospettiva sulla “fuga dei cervelli” dei ricercatori italiani in America Latina. L’esperienza della “scuola itinerante” per centinaia di bambini e giovani delle famiglie dello spettacolo viaggiante in Italia. E, infine, le nostre rubriche (Norme e giurisprudenza, Brevi e Segnalazioni – Libri, Cinema, Arte, etc).
30 Aprile 2025 - Lo scorso 1° maggio si è svolto come ogni anno a Padova presso la basilica di Sant’Antonio il raduno nazionale degli srilankesi in Italia. Quest’anno è stato il 27° raduno nazionale e ha visto la partecipazione di oltre 13.000 persone provenienti da tutta Italia, cattolici e non, per omaggiare e ringraziare Sant’Antonio per le tante grazie ricevute. In Sri Lanka, infatti, la devozione a s. Antonio è molto sentita.
La solenne Eucarestia di ringraziamento che si è svolta in lingua cingalese e tamil è stata presieduta da S. Em. il signor Cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo metropolita di Colombo, e concelebrata da mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, da don Sanjeewa Mendis, neo coordinatore nazionale per la pastorale degli srilankesi in Italia e dagli oltre 25 cappellani srilankesi che operano in tutta Italia.
Ogni anno sotto la supervisione del coordinatore nazionale, l’organizzazione della S. Messa è affidata a una comunità; quest’anno è toccata alla comunità srilankese di Milano.
Durante l’omelia il cardinale ha ricordato il caro pontefice defunto definendolo un “pastore giusto” che è stato con il suo gregge “fino alla fine”: “Papa Francesco amava molto lo Sri Lanka e ci diede la grazia della sua visita nel 2015”, ha detto il cardinale.
Il cardinal Ranjith ha invitato tutti i fedeli alla santità guardando l’esempio di Sant’Antonio che ha segnato questo mondo per sempre con la sua santa vita durata appena 36 anni. “Come il caro Sant’Antonio anche voi affidate la vostra vita al Signore e alla sua volontà; amate Gesù! Fate del suo amore la vostra forza!” ha concluso.
Nel suo discorso di ringraziamento don Mendis ha ringraziato padre Antonio Ramina, rettore del santuario, i frati del santuario, la Fondazione Migrantes nella persona di mons. Felicolo e in modo particolare mons. Neville Perera, coordinatore nazionale uscente che ha guidato con zelo e amore di pastore la comunità srilankese in Italia. (Riccardo Nelumdeniya)
29 Aprile 2025 - La decisione del governo degli Stati Uniti di congelare gli aiuti esteri ha scosso profondamente il mondo umanitario, mettendo a rischio non solo servizi essenziali, ma anche la resilienza a lungo termine delle comunità più vulnerabili.
Lo scorso 24 gennaio, anche noi del Jesuit Refugee Service (Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati) abbiamo ricevuto una comunicazione ufficiale in cui ci veniva chiesto di interrompere immediatamente progetti di assistenza consolidati, che raggiungono oltre 100.000 rifugiati e sfollati in nove Paesi. Parliamo, ad esempio, del supporto psicosociale per membri della comunità yazidi in Iraq, sopravvissuti al genocidio del 2014 per mano dello Stato islamico; di attività di protezione dell’infanzia rivolte ai minori non accompagnati in Etiopia; di un progetto in India per rifugiati dal Myanmar, che prevede aiuti d’emergenza, servizi psicosociali e per la salute mentale.
L’amministrazione Trump ha escluso dal blocco solo le attività considerate “salva vita” in senso molto restrittivo: cibo, acqua e alcuni medicinali. Ma cosa significa davvero “salva vita”?
Uno dei nostri programmi più colpiti è il progetto educativo nell’est del Ciad, regione segnata da instabilità e povertà cronica. Qui il blocco dei fondi minaccia il sostentamento di 450 insegnanti e rischia di costringere decine di migliaia di studenti ad abbandonare la scuola, aumentandone significativamente il rischio di diventare vittime di trafficanti o di sfruttamento. Il congelamento ha colpito anche il supporto alla salute mentale per 500 studenti e le attività di sostentamento per le famiglie, rendendo ancora più difficile spezzare il ciclo della marginalizzazione.
[caption id="attachment_57972" align="aligncenter" width="300"] BAC exam in Farchana, Chad (foto: JRS).[/caption]
Possiamo davvero ridurre la sopravvivenza al solo accesso a cibo e acqua? Per noi, anche l’istruzione e il supporto alla salute mentale, che aiutano a curare i traumi e ricostruire il futuro, sono essenziali per vi- vere con dignità e sono spesso salva vita.
Eppure, viste le dichiarazioni di disimpegno da parte di un numero crescente di governi, la politica sarà sempre meno incline a finanziare attività di questo tipo. Stiamo già osservando un drammatico incremento della vulnerabilità di un numero incredibile di persone, costrette a pagare il prezzo di tali decisioni. Inoltre, la progressiva riduzione di risorse e opportunità non farà che acuire le tensioni, sia tra i rifugiati che tra le comunità locali. Altrettanto preoccupante è la crescente tendenza all’abbandono della cooperazione multilaterale, un pilastro fondamentale degli aiuti umanitari globali.
Il progressivo smantellamento di un sistema basato sulla solidarietà e su valori condivisi sta portando a un mondo frammentato, dove prevale la logica della forza. La politica tende sempre più a ridursi alla tutela del proprio tornaconto a scapito dell’impegno per il bene comune. Lo vediamo nell’ormai diffusa narrazione di odio e divisione che va ben oltre le semplici misure amministrative, nelle politiche migratorie e di accoglienza sempre più restrittive, nell’isolamento di governi autocratici che stringono accordi esclusivamente tra simili.
Stiamo assistendo a un passaggio verso un nuovo ordine globale, in cui le relazioni transazionali e l’interesse nazionale avranno la precedenza sulla dignità umana. A mio avviso, è questo l’aspetto più preoccupante di tutti: se non ci sono relazioni basate sul riconoscimento dell’altro e sulla pari dignità di ogni individuo, la strada verso il conflitto e la violenza è inevitabile.
Come JRS, sosteniamo le parole di papa Francesco nella lettera indirizzata ai vescovi degli Stati Uniti il 10 febbraio 2025: “Ciò che viene costruito sul fondamento della forza e non sulla verità riguardo alla pari dignità di ogni essere umano incomincia male e finirà male”. È necessario riscoprire il valore della solidarietà e del bene comune, riaffermando con decisione che la dignità umana non è negoziabile. Solo così potremo costruire un futuro che non lasci indietro nessuno e che non apra un mondo di odio in cui tutti noi dobbiamo vivere. (Michael Schöpf SJ, direttore internazionale del Jesuit Refugee Service - JRS su Migranti Press 3 2025)
28 Aprile 2025 - Il prossimo mercoledì 7 maggio avrà inizio il Conclave. La data è stata stabilita questa mattina dai circa 180 cardinali presenti (poco più di un centinaio gli elettori) riuniti nella quinta Congregazione generale in Vaticano.
La mattina del 7 maggio, alle ore 10, è in programma la solenne Messa pro eligendo Pontifice, la celebrazione eucaristica presieduta dal decano del Collegio cardinalizio, S. Em. il card. Re. Nel pomeriggio, alle ore 16.30, avrà luogo l’ingresso in Conclave e il giuramento per l’elezione del Romano Pontefice nella Cappella Sistina, e dovrebbe svolgersi già il primo scrutinio. Sono previsti quattro scrutini al giorno, due al mattino e due al pomeriggio.
"Nessuna previsione della conclusione, naturalmente, e tra gli stessi cardinali elettori c’è chi auspica un Conclave breve, considerando anche il Giubileo in corso, e chi, invece, prevede tempi più lunghi così da permettere ai conclavisti di ‘conoscersi meglio’ avendo Francesco, nei suoi dieci Concistori, aggregato al Collegio cardinalizio porpore da ogni angolo del globo".
28 Aprile 2025 - Il 16 aprile la Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen ha proposto di anticipare l’attuazione di due misure del Patto sulla migrazione e l’asilo (procedure “rapide” ed eccezioni sui Paesi “sicuri”) e di redigere una lista UE di Paesi di provenienza “sicuri”. Le proposte dovranno ora essere approvate dall’Europarlamento e dal Consiglio Europeo.
Se l’Europarlamento e il Consiglio approveranno la proposta, gli Stati membri potrebbero subito applicare la procedura di frontiera o una procedura accelerata alle persone che hanno lasciato Paesi i cui cittadini richiedenti protezione internazionale nell’UE ottengono protezione solo nel 20% dei casi, o meno.
I Paesi terzi considerati “sicuri” e i Paesi d’origine “sicuri” potrebbero essere designati con delle eccezioni, in modo da offrire «agli Stati membri maggiore flessibilità, escludendo regioni specifiche o categorie di individui chiaramente identificabili». Questa seconda anticipazione andrebbe a influire sulla legittimità delle liste di Paesi “sicuri” stilate da alcuni Paesi membri, fra cui l’Italia.
In un primo elenco UE di Paesi di origine “sicuri”, secondo la Commissione, dovrebbero esserci Kossovo, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Marocco e Tunisia, oltre ai Paesi candidati ad entrare nell’Unione, tranne i casi di «violenza indiscriminata in situazioni di conflitto, sanzioni adottate dal Consiglio nei confronti del Paese o un tasso di riconoscimento dei richiedenti asilo a livello UE superiore al 20%».
Dall'inizio dell'anno sulla rivista Migranti Press della Fondazione Migrantes è presente una nuova rubrica - a cura dell'Osservatorio permanente sui rifugiati "Vie di fuga" - che intende informare proprio sulla situazione sociale e politica dei Paesi considerati "sicuri" dal nostro governo, che al momento sono 19. Nell'ultimo numero si parla del Bangladesh, dove la situazione dei diritti umani "è critica. Secondo i monitor dei diritti umani del Paese, le forze di sicurezza sono responsabili di centinaia di sparizioni, di torture e di varie forme di repressione".
24 Aprile 2025 - Un ricordo e una riflessione di mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le Migrazioni della Cei.
È indubbio che il volto e la parola di Papa Francesco sono stati legati, talvolta strumentalmente, ai migranti. Difficile in poche righe riassumere il ricco Magistero sui migranti che ha attraversato e segnato profondamente il Suo Pontificato e che è in gran parte raccolto in Luci sulle strade della speranza (2019), volume di insegnamenti del Santo Padre in materia di pastorale dei migranti, dei rifugiati e delle vittime della tratta, curato dal Dicastero per lo sviluppo umano e Integrale. Segnalerò, pertanto, i passaggi più significativi.
All’indomani della sua elezione, l’8 luglio 2013, Papa Francesco compie il suo primo viaggio apostolico a Lampedusa, isola alla frontiera dell’Italia e dell’Europa, portando l’attenzione su quel mare, il Mediterraneo che da strada e via di speranza è diventata per molti migranti in fuga, luogo di sofferenze, cimitero, e sulla responsabilità di tutti nei confronti dei fratelli e sorelle migranti, ripetendo le parole di Dio a Caino: “Dov’è tuo fratello?”.
Da quel giorno in questi dodici anni di Pontificato il Magistero del Papa sui migranti è stato sempre un puntuale richiamo alla loro situazione drammatica, all’impegno delle comunità cristiane, al dovere delle istituzioni di tutelare i diritti fondamentali di chi, soprattutto, era costretto a lasciare – per guerre, disastri ambientali, miseria, sfruttamento, persecuzione politica o religiosa – il proprio Paese. [...]
22 Aprile 2025 - Il messaggio della Conferenza episcopale italiana in occasione della morte di Papa Francesco.
«Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» (Gv 13,1)
Queste parole del Vangelo di Giovanni sembrano oggi più che mai adatte a descrivere il Pontificato di Francesco. Sono ancora negli occhi di tutti, infatti, le ultime immagini, mentre passa attraverso la folla di Piazza San Pietro nella Domenica di Risurrezione. E in realtà è proprio la contemplazione del Risorto, il Cristo Buon Pastore, a sostenere la Chiesa italiana in questo momento in cui eleva la sua preghiera di suffragio per Papa Francesco, Vescovo di Roma e Primate d’Italia.
Con parole incisive e gesti profetici, Francesco si è rivelato davvero Pastore di tutti secondo il cuore misericordioso del Padre (cfr. Ger 3,15). Sin dall’inizio del suo ministero petrino, ha mostrato una particolare vicinanza al suo gregge, che ha condotto con sapienza e coraggio. In particolare, i Vescovi italiani gli sono grati per il costante dialogo e, soprattutto, per aver incarnato per primo quello straordinario programma di vita che aveva sintetizzato invitando ad essere sacerdoti con l’odore delle pecore e il sorriso dei padri (cfr. Omelia, Santa Messa del Crisma, 2 aprile 2015).
Torna alla mente il “buona sera” con cui si è presentato alla Chiesa e al mondo intero: quel saluto ha rappresentato uno spartiacque, l’inizio di un rapporto tra un padre e i suoi figli a cui ha ricordato quanto il Vangelo sia attraente, gioioso, capace di dare risposta alle tante domande della storia, anche a quelle sopite o soffocate. Da padre, ha indicato la via dell’ascolto e della prossimità, incoraggiando a uscire dalle logiche del consenso, dell’abitudine, dalla tentazione dello scoraggiamento o del potere che limita lo sguardo all’io senza aprirlo al noi. L’invito rivolto ai partecipanti al Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze ha tracciato una rotta precisa: «Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza» (10 novembre 2015). Questo desiderio continua a ispirare le azioni delle comunità ecclesiali.
«Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, nessuno di noi è un’isola, […] possiamo costruire il futuro solo insieme, senza escludere nessuno», è stato uno degli insegnamenti più incisivi del Pontificato, che ha attraversato il dramma della pandemia, con il suo carico di dolore, solitudine e morte. L’incedere del Santo Padre, da solo, in silenzio, su una Piazza San Pietro vuota, in occasione del “Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia” (27 marzo 2020), resta scolpito nelle menti e nei cuori di tutti. Così come il capo chino e le lacrime davanti all’Immacolata, alla quale spesso ha affidato l’angoscia per il dramma delle guerre, chiedendo a tutti di diventare artigiani di pace, ogni giorno, nelle pieghe della quotidianità, in ogni ambito di vita.
La Chiesa in Italia lo ringrazia, in modo speciale, per il dono del Cammino sinodale e l’incessante incoraggiamento ad andare avanti insieme. E oggi, insieme, affida il suo Pastore, che ha amato davvero i suoi sino alla fine, all’abbraccio tenero e misericordioso del Padre.
22 Aprile 2025 - "Un popolo, un pianeta". Oggi, in occasione della Giornata della Terra, RaiNews propone una maratona di 15 ore di contenuti originali per mettere in luce l’impegno italiano ed internazionale sui temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: talk show, dibattiti, interviste a personaggi di spicco, esempi virtuosi e testimonianze importanti su temi ambientali stimoleranno riflessioni e propositi per la salvaguardia del Pianeta.
In particolare, dalle ore 14 nella Maratona Multimediale #OnePeopleOnePlanet, una serie di contributi dedicati ai 10 anni dal primo Villaggio per la Terra, con un video - "Porte Aperte: Arte teatro del dialogo" - dedicato al progetto "La Bottega d'Arte", promosso dalla Fondazione Migrantes, che ha trasformato la panoramica Terrazza del Pincio di Roma per tre giorni in un laboratorio a cielo aperto con artisti di diverse culture e religioni.
Bottega d’Arte è parte integrante di Open Doors: Porte Aperte alla Speranza 2025, il progetto in quattro forme espressive – cinema, fotografia, arte figurativa, musica e danza – che rappresenta l’evoluzione nell’anno del Giubileo di Emotions to Generate Change, realizzato con la collaborazione del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Open Doors si propone di affrontare temi di grande rilevanza sociale attraverso l’arte e la comunicazione, creando un ponte tra diverse culture e comunità, per ispirare e promuovere un cambiamento positivo nel mondo.
22 Aprile 2025 - "La Road Map per il Diritto d'Asilo e la Libertà di Movimento e il Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI) hanno avviato un percorso di monitoraggio dell'implementazione del Patto europeo per la migrazione e l’asilo in Italia, consapevoli della necessità di garantirne un'applicazione trasparente e rispettosa dei diritti fondamentali".
L'iniziativa annunciata oggi dal TAI e accompagnata da un documento sottoscritto da oltre 40 associazioni e organizzazioni che si occupano quotidianamente di mobilità umana, tra le quali la Fondazione Migrantes, prende le mosse in particolare dal mancato coinvolgimento della società civile nella elaborazione del Piano di attuazione nazionale, contrariamente alle indicazioni della stessa Commissione europea. "Nonostante le ripetute richieste di coinvolgimento e di confronto sul contenuto del Piano - si legge nel documento -, le associazioni della società civile non sono mai state consultate in maniera effettiva, né prima della scadenza prevista per l’invio del Piano alla Commissione, né in momenti successivi, nemmeno dopo le richieste di accesso civico formulate da alcune associazioni nel febbraio 2025, che hanno ricevuto risposta negativa da parte del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione".
Dal documento viene confermata anche una posizione fortemente critica rispetto allo spirito e alla lettera del Patto: "Le logiche che stanno alla base delle modifiche legislative, promosse da un numero sempre maggiore di Stati membri e avallate dalla Commissione Europea, rafforzano un approccio securitario e di esternalizzazione delle frontiere, privilegiando pratiche di detenzione e respingimento piuttosto che un accesso effettivo a percorsi di protezione". In questo modo, si legge, "il Patto nega i principi base dell’UE, della sua Carta dei Diritti e delle principali Convenzioni internazionali. La centralità della dimensione repressiva, unita alla mancanza di canali regolari e sicuri per la migrazione, mina i principi fondamentali del diritto d'asilo e compromette concretamente la possibilità per molte persone di ottenere protezione e ingressi sicuri in Europa".
Le associazioni firmatarie del documento richiamano infine "la necessità di un coinvolgimento attivo della società civile" e annunciano che "continueranno ad operare con determinazione al fine di garantire un sistema di accoglienza che rispetti i principi di umanità e giustizia, con l’obiettivo di tutelare la libertà di movimento e il diritto d’asilo in Italia e in Europa".
21 Aprile 2025 - Con grande dolore e commozione, che certamente è condiviso da tante persone in tutto il mondo, la Fondazione Migrantes ha appreso la notizia della morte di papa Francesco.
A darla è stato il cardinale camerlengo, S. Em. Kevin Joseph Farrell, intorno alle ore 10 di questa mattina: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua Chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. "Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di papa Francesco all'infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino".
Proprio ieri, nell'Omelia per la Messa di Pasqua, il Santo Padre ci ricordava "la speranza più grande della nostra vita", ossia che "possiamo vivere questa esistenza povera, fragile e ferita aggrappati a Cristo, perché Lui ha vinto la morte, vince le nostre oscurità e vincerà le tenebre del mondo, per farci vivere con Lui nella gioia, per sempre".
Sempre nella giornata d ieri, nel tradizionale messaggio Urbi et Orbi, papa Francesco aveva fatto appello "a tutti quanti nel mondo hanno responsabilità politiche a non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo. Sono queste le 'armi' della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte!". E, con il pensiero rivolto alle persone che sono anche nel cuore della missione della Fondazione Migrantes, ha scritto: "In questo giorno, vorrei che tornassimo a sperare e ad avere fiducia negli altri, anche in chi non ci è vicino o proviene da terre lontane con usi, modi di vivere, idee, costumi diversi da quelli a noi più familiari, poiché siamo tutti figli di Dio!".
"Fino all’ultimo giorno della sua vita - ha dichiarato il presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione episcopale per le migrazioni (CEMi), S.E. mons. Gian Carlo Perego - papa Francesco ha avuto nel suo cuore e nella sua mente il ricordo dei migranti. Da figlio di emigranti ha compreso nella sua vita cosa significa lasciare tutto e partire, soprattutto se costretti dalla fame, dalle guerre e dalle persecuzioni. Il suo impegno e il suo magistero per la tutela della dignità dei migranti ci accompagneranno nel lavoro quotidiano".
"In tutti quei luoghi dove sembra che il sepolcro abbia avuto l’ultima parola e dove sembra che la morte sia stata l’unica soluzione. Andiamo ad annunciare, a condividere, a rivelare che è vero: il Signore è Vivo. E’ vivo e vuole risorgere in tanti volti che hanno seppellito la speranza, hanno seppellito i sogni, hanno seppellito la dignità" .
16 Aprile 2025 - A Roma, la Bottega d'Arte: per tre giorni un laboratorio a cielo aperto con artisti di diverse culture e religioni ha animato la Terrazza del Pincio.
Sono state inaugurate ufficialmente alle ore 15, sulla Terrazza del Pincio, nel centro di Roma, le 30 opere di 42 artiste e artisti – di diversa nazionalità e sensibilità religiosa – protagonisti per tre giorni di “Bottega d’Arte”, un’iniziativa della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana (Cei), ideata dall’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga e realizzata in collaborazione con Earth Day Italia ed Emotion To Generate Change, col patrocinio del Comune di Roma. L’inaugurazione è stata aperta da un momento di spiritualità guidato da p. Markus Solo S.V.D. del Dicastero per il Dialogo interreligioso della Santa Sede
Le 30 opere esprimono culture e fedi diverse – buddhismo, cristianesimo, ebraismo, induismo e islam – e sono realizzate con varie tecniche figurative, dalle più antiche alle più contemporanee, evidenziandone l’evoluzione. Nel corso della tre giorni, artiste e artisti hanno spiegato ai numerosissimi visitatori, il senso dell’opera in corso di realizzazione, il proprio stile e la propria tecnica. La Bottega d’Arte, infatti, è stata concepita dal suo ideatore, Marco Soana, presidente della Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga, come uno spazio aperto, dialogante, condiviso e libero.
«Nella Bottega d’Arte si concretizza l’intuizione – commenta il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo – di rendere l’arte sacra una forma di incontro e dialogo, senza rinunciare all’espressione della propria fede e cultura».
«Vedere artiste e artisti di diverse culture e religioni lavorare insieme e pregare nello stesso luogo – continua mons. Felicolo –, in un momento in cui il mondo vive un passaggio storico tanto difficile, è stato esemplare. Un grande segno di civiltà. La Fondazione Migrantes lavora da tanti anni su questa strada e vuole continuare a farlo. Una convivenza civile è possibile: bisogna saperla cercare e ricercare, anche con cose “semplici” come questo progetto, che siamo fieri di aver sostenuto».
Bottega d’Arte è parte integrante di Open Doors: Porte Aperte alla Speranza 2025, il progetto in quattro forme espressive – cinema, fotografia, arte figurativa, musica/danza – che rappresenta l’evoluzione nell’anno del Giubileo di Emotions to Generate Change, realizzato con la collaborazione del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Open Doors si propone di affrontare temi di grande rilevanza sociale attraverso l’arte e la comunicazione, creando un ponte tra diverse culture e comunità, per ispirare e promuovere un cambiamento positivo nel mondo.
Come, infatti, ha detto papa Francesco durante l’Udienza a loro dedicata il 23 giugno 2023, gli artisti hanno «la capacità di sognare nuove versioni del mondo». La loro creatività «sembra partecipare della passione generativa di Dio. Quella passione con la quale Dio ha creato. Siete alleati del sogno di Dio! Siete occhi che guardano e che sognano. Non basta soltanto guardare, bisogna anche sognare».
I SOGGETTI PROMOTORI DI “BOTTEGA D’ARTE”
Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga
Dal 2007 un gruppo di persone, appassionate di arte antica, lavora assieme per maturare con il reciproco aiuto, l’esperienza applicativa in questo campo. L’ espressione più visiva e nota dei Madonnari è quella di esibirsi con i gessetti sulle piazze in occasione di sagre, fiere e concorsi. Con il 2012 il gruppo, ormai numeroso, si è costituito in “Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga”. Essa prende il nome da Luigi Gonzaga detto Rodomonte, valoroso capitano e amante dell’arte e della poesia.
madonnarirodomonte.itEarth Day Italia
L’Earth Day (Giornata Mondiale della Terra) del 22 aprile è la più grande manifestazione ambientale del pianeta: il momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. Dal 2007 Earth Day Italia, sede italiana ed europea dell’ong Earthday.org di Washington, celebra questa importante giornata anche nel Bel Paese e lavora per promuovere la formazione di una nuova coscienza ambientale, attraverso una sempre più estesa rete di dialogo tra i tanti soggetti che si occupano della salvaguardia del Pianeta.
earthdayitalia.orgEmotions to Generate ChangeEmotions to Generate Change, è una piattaforma per la creazione di iniziative e laboratori artistici con una visione chiara: l'arte come motore emozionale per il cambiamento personale e sociale. Riuniamo un collettivo eterogeneo di artisti appassionati nell'interpretare le pressanti sfide di oggi attraverso la creatività. Riconosciamo la complessità delle crisi interconnesse del nostro tempo: la crisi ecologica, la crescente disuguaglianza, i conflitti diffusi, la solitudine e il continuo isolamento in un mondo accelerato. Per affrontare questi problemi, le arti hanno un ruolo vitale da svolgere. In tempi polarizzati, l'arte può superare le barriere e unire persone con posizioni politiche diverse.
emotionstogeneratechange.comFondazione Migrantes
La Fondazione Migrantes è l'organismo costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana per accompagnare e sostenere le comunità cristiane nella conoscenza, nell'opera di evangelizzazione e nella cura pastorale dei migranti, italiani e stranieri, per promuovere atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella società civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza.
migrantes.it
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14 Aprile 2025 - La comunità dei cattolici dello Sri Lanka si è ritrovata a Roma domenica 13 aprile, per un ritiro quaresimale annuale, presso la Chiesa dell'Immacolata. Il ritiro è stato condotto dal cappellano, dal vice-cappellano e da alcuni sacerdoti studenti ed è culminato nella celebrazione della S. Messa della Domenica delle Palme.
Oltre all'adorazione eucaristica e alla Via Crucis meditata, i presenti hanno avuto la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione in lingua italiana, inglese, cingalese e tamil.
14 Aprile 2025 - Il 21 aprile, lunedì di Pasqua, alle ore 11.00, le comunità migranti presenti nella provincia di Vicenza si incontreranno a Chiampo, nel Santuario della Grotta di Lourdes del Beato Claudio, per la Santa Messa giubilare presieduta dal Cardinale Fabio Baggio cs, sotto-segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Risuoneranno i canti in lingua, guidate dalla comunità, per l’animazione della Santa Messa
La Diocesi di Vicenza svolge un'azione pastorale verso le comunità cattoliche migranti presenti sul territorio sin dagli anni Novanta. L'ufficio Migrantes coordina questo servizio in collaborazione con i cappellani che svolgono il loro ministero nei 16 Centri Pastorali a Costo d’Arzignano, Valdagno, Vicenza, Schio, Creazzo, Bassano del Grappa e Chiampo. I centri pastorali più numerosi sono a Vicenza, considerata la maggior concentrazione di migranti nel capoluogo della Provincia.