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Papa Francesco: l’integrazione “dipende da come viene fatta”

23 Ottobre 2023 - Città del Vaticano - L’integrazione “dipende da come viene fatta; dal modo in cui si fomenta la convivenza. Il problema, in Europa, è che in alcune città si formano ghetti di immigrati. Questo non è positivo né per loro né per il Paese ospitante”. Lo dice papa Francesco nel libro “Non sei solo. Sfide, risposte, speranze” in conversazione con Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, in uscita domani ed edito  da Salani. Il papa ricorda che “c’ è stato un caso di giovani che hanno perpetrato un attentato con decine di morti e feriti. Vivevano in un ghetto che si è trasformato in terreno fertile perché fossero sottoposti a un lavaggio del cervello. Chiediamoci quale futuro può avere un giovane a cui, quando cerca un lavoro, sbattono tutte le porte in faccia per il semplice fatto di avere origini diverse. Il rischio di cadere nell'alcolismo, nella droga odi delinquere per sopravvivere è alto. Finanche – dice il Pontefice nel testo anticipato oggi dal quotidiano “La Stampa” - nella tentazione del suicidio. Per non parlare di chi invece si ritrova coinvolto con l'ISIS”. Per papa Francesco è necessario “andare oltre i pregiudizi e che gli stessi rifugiati facciano uno sforzo e si aprano a un nuovo contesto culturale senza perdere le loro tradizioni, che sono un arricchimento. Scusate se cito il mio Paese, ma è l'esempio che conosco meglio, e in più, vista l'enorme quantità di immigrati di diversi Paesi, culture e religioni che ha accolto, l'Argentina è anche un esempio di integrazione”. Il papa racconta che quando era un ragazzo ragazzo, alla scuola pubblica “convivevano, senza nessun problema, giovani delle più diverse origini famigliari. E tuttavia capisco certe cautele da parte dei cittadini e anche la prudenza delle autorità dei Paesi ospitanti perché in alcuni casi sono plausibili. Detto ciò, che da un certo timore si passi al terrore e si chiudano le frontiere mi sembra un atteggiamento irrazionale. Perché non ci sediamo e non analizziamo come si può agire a favore dell'integrazione? E perché non stabiliamo anche quanti ne possiamo integrare? Anche in Europa ci sono eccellenti esempi di integrazione”. Il Pontefice insiste nel dire che “la chiave sta nell'integrazione è nel portarla a termine. È vero che l'ideologizzazione dell'elemento religioso, quello che in Africa si chiama islam radicale, è un problema e rappresenta una perversione della religiosità perché l'islam, in verità, è una religione di pace e la maggior parte dei suoi membri sono pacifici. Come dicono loro, o si è terroristi o si è musulmani. Che poi, detto traparentesi, il fondamentalismo lo troviamo in tutte le religioni. Inoltre, caso strano, nei Paesi africani in cui non sono filtrate organizzazioni come l'ISIS, di solito la convivenza è molto buona. In alcuni, a Natale, i musulmani fanno regali ai cristiani. E i cristiani fanno regali ai musulmani per il Ramadan o perla festa del Sacrificio. Un nunzio destinato a un Paese africano – ha detto ancora papa Francesco - mi ha raccontato che, nella cattedrale della sua capitale, si forma una lunga coda per varcare la Porta Santa e ottenere indulgenze giubilare e che tra i cristiani ci sono molti musulmani che poi si dirigono all'altare dove si trova l'immagine della Madonna perché Maria è venerata nell'islam”. (R.I.)  

Lampedusa: sabato un convegno “Migranti, oltre i muri. Le nuove frontiere dell’accoglienza” promosso da Famiglia Cristiana

5 Ottobre 2023 - Lampedusa - Il 3 ottobre 2013 alle ore 6.40 del mattino si verificò il più grande naufragio al largo delle coste di Lampedusa. Qualche mese prima, l’8 luglio 2013, papa Francesco aveva scelto proprio l’isola siciliana come prima città in cui recarsi da Pontefice. In occasione dei dieci anni dai due eventi divenuti simbolo del dramma migratorio, sabato 7 ottobre 2023 si terrà a Lampedusa, presso l’Hotel Sole, il convegno “Migranti, oltre i muri. Le nuove frontiere dell'accoglienza". Promosso da Famiglia Cristiana, testata di punta del Gruppo Editoriale San Paolo, insieme con il Comune di Lampedusa e Linosa e l’Associazione Don Zilli e finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 del Ministero degli Interni, l’evento ha lo scopo di alimentare il dibattito senza barriere ideologiche, ma ascoltando opinioni e testimonianze di chi fa esperienza concreta nel mondo dell’accoglienza e ne coglie quotidianamente le sfide e l’evoluzione. A introdurre i lavori dell’intera giornata il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, seguito dall’intervento del direttore di Famiglia Cristiana, don Stefano Stimamiglio, che modererà il convegno dialogando con Wanda Ferro, Sottosegretario al Ministero dell’Interno, Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa, e Daniela Pompei, vicepresidente della Comunità di Sant’Egidio, che tratterà in particolare il tema dei corridoi umanitari. Il pomeriggio vedrà come protagonisti i media, tema caro al Gruppo Editoriale San Paolo che ha il mandato di evangelizzare nella cultura della comunicazione. Alberto Chiara, caporedattore di Famiglia Cristiana, modererà la tavola rotonda dal titolo “Persone, numeri o barbari? I migranti nella narrazione della stampa italiana”. Tema al centro del dibattito lo stile e la modalità con cui i media italiani raccontano il fenomeno migratorio. Ne discuteranno voci autorevoli del giornalismo italiano: Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana, Maria Latella, giornalista e conduttrice di Sky, il cardinale Jean-Marc Noel Aveline, arcivescovo metropolita di Marsiglia, Marco Romano, direttore del Giornale di Sicilia, François Vayne, direttore del Servizio comunicazione del Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, Gianni Todini, direttore di Askanews, Agnese Pini, direttrice del QN e Paolo Lambruschi, inviato di Avvenire. L’evento terminerà con la Celebrazione eucaristica presso la locale parrocchia e, a seguire, uno spettacolo all’aperto di Giacomo Sferlazzo dal titolo “I pupi raccontano: La leggenda di Andrea Anfossi”.

Frontex: in aumento le migrazioni verso l’Ue

5 Settembre 2023 - Roma – Per il 2023/2024 "è probabile" che le rotte del Mediterraneo orientale e del Mediterraneo centrale "vedranno una maggiore attività migratoria e una proporzione più elevata dei flussi migratori complessivi verso le frontiere esterne dell'Ue". Lo si legge nell'analisi sui rischi per l'anno che verrà di Frontex. "Parte di questo fenomeno - prosegue il rapporto - sarà probabilmente l'uso crescente dei corridoi dalla Turchia, dal Libano e dalla Siria verso il Mediterraneo centrale, che segnerà un'ulteriore sfumatura tra le rotte del Mediterraneo orientale e centrale: questo fenomeno sarà esacerbato dall'aumento dei collegamenti aerei tra le due aree geografiche, che hanno già portato alla registrazione di migranti, come i siriani, tradizionalmente presenti solo nel Mediterraneo orientale, sulle rotte provenienti dalla Libia". "Ai flussi verso nord dalla Libia e dalla Tunisia si aggiungerà un numero crescente di migranti nordafricani e da vari Paesi subsahariani, i cui Paesi devono affrontare previsioni economiche, di sicurezza, di diritti umani e climatiche preoccupanti per il 2023/2024. I fattori che mitigano i flussi di migranti irregolari sono una maggiore cooperazione attraverso il Mediterraneo e un rinnovato impegno bilaterale e multilaterale per consentire alle autorità dei Paesi terzi di prevenire il traffico di migranti sul loro territorio", si legge nel rapporto.

Reggio Emilia-Guastalla: il vescovo alla festa della comunità cattolica Tamil

7 Giugno 2023 - Reggio Emilia - Nei giorni scorsi l’arcivescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Giacomo Morandi, ha incontrato la comunità cattolica reggiana Tamil dello Sri Lanka. Nella chiesa parrocchiale cittadina di Santo Stefano ha presieduto la messa; hanno concelebrato don Claryan Fernando, parroco della comunità Tamil; don Luca Grassi, parroco dei Santi Agostino, Stefano e Teresa; padre Sakayadhas, della comunità servita della Ghiara con la partecipazione dei diaconi Raffaele Caruso e Francesco Braghiroli, direttore dell’Ufficio pastorale Migrantes. La folta comunità reggiana srilankese, riferisce la diocesi, è dedicata a Maria invocata sotto il titolo di “Madre Velankanni”, particolarmente venerata in un santuario indiano. Domenica è stata incoronata una statua raffigurante la Vergine e portata dall’Oriente. Mons. Morandi ha introdotto la liturgia eucaristica con l’accensione di un lume, gesto compiuto poi dai componenti del comitato. Secondo la tradizione dello Sri Lanka la luce è icona di gioia, prosperità, nascita e vita; per questo è usanza aprire tutte le cerimonie accendendo un lume.

Migranti: in migliaia salvati dal mare

7 Giugno 2023 -
Milano - Sono in tutto 1.229 i migranti sbarcati in Italia nelle ultime 24 ore. La maggior parte di loro è stata soccorsa dai "nostri uomini", dalle motovedette della Guardia costiera. Una maxi-operazione di soccorso che ha visto impegnate dalla scorsa notte diverse imbarcazioni per il trasbordo dei migranti dai tre motopescherecci stracarichi fino all'inverosimile. Come sempre avviene con tutti i barconi che partono dalla Cirenaica e cercano di raggiungere l'Italia e l'Europa. Era già successo in passato, prima dei tre cicloni mediterranei che hanno di fatto impedito le partenze nell'ultimo mese. Lungo questa rotta sono in tutto 1.150 circa le persone soccorse nelle ultime 24 ore e che saranno distribuite fra i porti di Sicilia e Calabria. Nel frattempo altri 48 migranti che si trovavano su una barca a vela alla deriva sono stati soccorsi da una unità della Guardia costiera di Crotone a poche miglia dalla costa calabrese. La stragrande maggioranza delle persone a bordo, 40, proviene dall'Iraq; tre sono i siriani, un palestinese e due cittadini del Kazakistan. A bordo della barca anche una sola donna e 6 minori. Quest'ultima imbarcazione sarebbe invece partita dalle coste della Turchia. Mentre la nave Ong Humanity 1 è arrivata ieri a Civitavecchia dove ha sbarcato i 30 migranti partiti dalla Libia e soccorsi in mare tre giorni fa. Il porto è stato indicato dalle autorità italiane. Intanto si svuota sull'isola di Lampedusa il centro di accoglienza. Il maltempo ha infatti concesso una tregua agli sbarchi. Nella struttura di contrada Imbriacola, la cui gestione dallo scorso 1 giugno è passata dalla Croce rossa italiana, restano 124 ospiti. Dopo i circa 600 approdati sull'isola venerdì e sabato scorsi - gli ultimi 39 intercettati dalla Guardia di finanza e giunti al molo Favaloro sabato sera - sull'isola non si sono registrati approdi. Il giorno dopo lo sbarco dei 29 migranti soccorsi dalla nave Ong di Emergency a Marina di Carrara, si raccolgono anche i racconti e le testimonianze di chi è riuscito a fuggire dall'inferno libico e attraversato il Mediterraneo per raggiungere l'Europa, mettendosi in salvo. «Il giorno del mio arrivo in Libia sono stato imprigionato dalle milizie locali. Mi hanno chiesto un riscatto di 800 dollari. Sono riuscito a pagare e poi a imbarcarmi, ma i libici ci hanno cercato in mare, riportato a terra e messo nuovamente in carcere. Questo si è ripetuto altre tre volte: ogni volta che mi imbarcavo, venivo riportato indietro e imprigionato» racconta un eritreo di 25 anni, tra i 29 migranti sbarcati lunedì mattina dalla nave Life Support. I tentativi di partire per l'Europa, spiega il giovane, «hanno fruttato ai trafficanti 13.000 dollari: è quello che ho speso per pagare quattro volte il riscatto e poi la traversata in mare. Quando ho visto la vostra nave, ho pianto dal sollievo. Ora sogno di arrivare in Francia e di non vivere mai più nel terrore». « I naufraghi - commenta Albert Mayordomo, capomissione della Life Support - sono finalmente in un Paese sicuro, ma per ogni persona soccorsa non sappiamo quante ne annegano nel Mediterraneo o quante continuano a soffrire perché riportate in Libia. Anche durante questa missione abbiamo toccato con mano quanto sia diffusa la pratica dei respingimenti. Solo in due settimane, siamo stati testimoni indiretti di almeno cinque respingimenti per un totale di oltre 800 persone riportate in Libia contro la propria volontà». (Daniela Fassini - Avvenire)

S-cambiamo il mondo: l’altro e i diritti attraverso il cinema a Roma

6 Giugno 2023 - Roma - Unendo la forza dell’immagine all’emozione di una storia, prestandoci lo sguardo di un personaggio e amplificando l’empatia con la musica, il cinema è un modo perfetto per conoscere l’altro, anche se l’altro è straniero, se proviene da luoghi lontani, se ha esperienze e saperi diversi. Il cinema è un modo perfetto anche per dare corpo all’idea astratta di diritto umano, perché fa vedere quanto è essenziale garantirlo, e le conseguenze di quando è calpestato, che ciò avvenga dall’altra parte del mondo o nelle nostre stesse città. Se ne accorgerà chi passerà da Villa Borghese a Roma il prossimo fine settimana, entrerà nella Casa del Cinema rinnovata, che inaugura in questi giorni la sua nuova stagione, e prenderà parte alla rassegna dal titolo S-cambiamo il mondo – Per i diritti di tutti. L’iniziativa è un preziosissimo appuntamento fisso, il sesto quest’anno, sostenuta dalla Fondazione Migrantes e patrocinata dalla Regione Lazio, da Amnesty International e dall’Alto commissariato ONU per i rifugiati tra gli altri. La organizza DUN-Onlus, associazione nata nel 2015 per offrire supporto psicologico a chi migra in Italia, che da allora coltiva il dialogo interculturale, anche attraverso l’arte e il cinema in modo particolare. Il programma di quest’anno, curato dalla fondatrice e presidente di DUN, la psicologa e psichiatra Barbara Massimilla, avrà al centro due concetti basilari eppure non scontati, la relazione e la vita, declinati nelle molte forme dello scambio interpersonale e della lotta per il diritto ad esistere, dell’individuo o di un popolo intero. Il messaggio passerà da tanti linguaggi diversi, quante sono le opere scelte, tutte accomunate da uno sguardo attento sul presente: dall’esperimento del cortometraggio Intrecci, della stessa Massimilla, a Nezouh di Soudade Kaadan, una fiaba di guerra ambientata in Siria; dalla cronaca commovente dei fratelli Dardenne in Tori e Lokita, storia di due bambini alle prese con la legge dell’immigrazione, alla viva voce di chi ha camminato la rotta balcanica, nel docufilm "Trieste è bella di notte" di Calore, Collizzolli e Segre; e ancora, da una parte all’altra del mondo, Argentina 1985 di Santiago Mitre e Leila e i suoi fratelli di Saeed Roustayi. Le riflessioni saranno affidate agli incontri, tra una proiezione e l’altra: interverranno tra i molti Monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, Riccardo Noury di Amnesty International, le attiviste Ziba Gul, afghana, e Zahra Tawfiq, iraniana. Le due giornate saranno arricchite dall’esposizione delle creazioni dei laboratori di DUN, frutto dell’incontro tra culture che l’associazione mette in pratica ogni giorno, dalla moda alla musica. Sabato 10 e domenica 11 giugno, dalle 15 in poi, con ingresso libero.

Decreto flussi 2022: 74mila le pratiche già lavorate dal Viminale

6 Giugno 2023 - Roma - A due mesi dal click day è stata conclusa dal Viminale l’istruttoria di oltre 74mila domande presentate per il decreto flussi 2022. Un numero pari al 90% delle quote previste. Sono inoltre 60mila i nulla osta rilasciati dagli Sportelli Unici per l’immigrazione delle prefetture, ed inviati alle rappresentanze diplomatiche per il rilascio del visto di competenza. Si tratta della quasi totalità di quelli previsti per lavoro stagionale e di oltre il 60% di quelli per lavoro non stagionale. Oltre 15mila i nulla osta rilasciati per il settore dell’edilizia e oltre 2mila quelli per il settore turistico alberghiero.
È la prima volta - si legge sul sito del Viminale - che un decreto flussi "vede una così rapida definizione: ciò è stato reso possibile grazie alle innovazioni normative, informatiche e organizzative che hanno garantito tempestività e fluidità alle procedure. Essenziale è stato l'impegno del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale nel creare le condizioni, in breve tempo, per un ingresso regolare in Italia di tanti lavoratori stranieri".

Ismu: tornano a crescere le acquisizioni di cittadinanza italiana  

31 Maggio 2023 - Milano - Fondazione ISMU evidenzia che, in base agli ultimi dati Istat ed Eurostat, nel 2022 gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana sono stati in totale 133.236 (per il 50,9% femmine e per il 49,1% maschi), il 9,7% in più rispetto al 2021, anno in cui si sono registrati 121.457 nuovi cittadini.  In media, nel 2022, è divenuto italiano uno ogni 38 stranieri residenti. Nell’ultimo decennio si è passati dai minimi del 2012 (65.383) ai picchi del 2015 con 178.035 e del 2016 con 201.591 acquisizioni, per poi scendere a 146.605 l’anno seguente (2017) e a 112.523 nel 2018, e infine tendenzialmente risalire - anche se in misura minore - durante gli ultimi quattro anni. Acquisizioni di cittadinanza in Europa. Dagli ultimi dati disponibili di Eurostat che si riferiscono al 2021 emerge che tra i Paesi dell’Unione Europea la Svezia è lo stato in cui si registra il maggior tasso annuo di acquisizione di cittadinanza (uno ogni 10 stranieri residenti), seguita dai Paesi Bassi (uno ogni 19) e dalla Romania (uno ogni 22), mentre l’Italia si posiziona al nono posto. Interessante notare che l’Italia dal 2014 al 2021 è sempre oscillata fra il quinto e il decimo posto in classifica. Nel 2021 (ultimi dati disponibili) ad ottenere la cittadinanza italiana sono stati soprattutto albanesi (22.493), marocchini (16.588), rumeni (9.435), brasiliani (5.460), bangladeshi (5.116), indiani (4.489), pakistani (4.410), argentini (3.669, più del doppio rispetto al 2020, anno in cui se ne contavano 1.717), moldovi (3.633) ed egiziani (3.531). L’alto numero di acquisizioni da parte di brasiliani e argentini è dovuto alla possibilità di naturalizzazione per ius sanguinis e cioè grazie alla presenza di avi italiani.      

Srilankesi in Italia: la festa di Nostra Signora di Madhu a Roma con il card. Ranjith

31 Maggio 2023 - Roma - E' stato il card. card. Malcom Ranjith, arcivescovo di Colombo, a presiedere, domenica scorsa, l'annuale festa della comunità cattolica dello Sri Lanka che vive a Roma. La celebrazione in occasione della festa parrocchiale di Nostra Signora di Madhu presso la parrocchia di Santa Maria dei Pellegrini all’Infernetto. Conil porporato ha concelebrato mons. Neville Joe Perera, Coordinatore Nazionale Migrantes per gli immigrati cattolici dello Sri Lanka in Italia e altri 10 sacerdoti srilankesi che vivono e studiano in vari atenei pontifici di Roma. Durante la celebrazione alcuni ragazzi hanno ricevuto per la prima volta la Santa Comunione e altri hanno ricevuto il sacramento della Cresima.  Durante l’omelia il porporato ha invitato i cresimandi a diventare cooperatori della missione che il Signore gli affida con l’esperienza della Pentecoste: “Se non lasciate agire lo Spirito Santo in voi, questo rito diventa un rito vuoto. I doni dello Spirito Santo vi aiuteranno a fare le giuste scelte nella vita” ha detto. E rivolgendosi ai bambi che hanno ricevuto la Prima Comunione: “ricevete oggi il Signore che vi dà forza e coraggio ed iniziate oggi un nuovo cammino”. Mons. Neville ha ringraziato l’arcivescovo di Colombo per la sua presenza e don Isira Jayasuriya, vice cappellano della comunità Srilankese di Roma che con i volontari ha organizzato la festa di Nostra Signora di Madhu.

Migrantes: domani l’incontro con i coordinatori etnici in Italia

30 Maggio 2023 -
Roma – “Come costruire una cultura dell’accoglienza alla luce della scrittura”. Questo il tema dell’incontro con i coordinatori etnici nazionali promosso dalla Fondazione Migrantes che si terrà domani, 31 maggio a Roma. La relazione centrale è affidata a Maurizio Certini del Centro La Pira di Firenze. I lavori saranno introdotti dal direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. Seguirà la riflessione e il confronto tra il relatore e i coordinatori. (R.I.)

Centro Astalli e Appaloosa Records presentano il triplo cd “Shahida – Tracce di libertà”

30 Maggio 2023 - Roma - Il 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, esce Shahida – Tracce di libertà, triplo CD realizzato dal Centro Astalli in collaborazione con Appaloosa Records. Shahida è l’incontro tra artisti di diverse provenienze e generi per dar vita a un viaggio musicale in cui i confini vengono superati dalla bellezza delle parole, delle note. Shahida, il titolo scelto per questo nuovo progetto musicale, è un nome di donna. In arabo vuol dire testimone. È anche il nome della giocatrice della nazionale di hockey del Pakistan morta nel naufragio al largo di Steccato di Cutro dove hanno perso la vita 94 persone di cui 35 bambini. Shahida è il simbolo di tutte le donne che in questo momento si battono per la libertà, rischiando la vita in una piazza che protesta, pronunciando pubblicamente parole censurate, chiedendo uguaglianza e dignità e di tutte le donne migranti, rifugiate, che camminano lasciando tracce di libertà nel mondo. Shahida è un viaggio musicale intrapreso da cantanti, musicisti, attori, scrittori: complessivamente sono stati oltre 100 gli artisti che hanno preso parte al progetto, portando parole e melodie che raccontano storie, percorsi e volti da ogni parte del mondo. Ne ricordiamo qui solo alcuni, che rendono bene l’idea della varietà degli orizzonti musicali toccati. Antonella Ruggiero che propone la sua versione di “Povera patria (O zemle maty)”, il celebre brano di Franco Battiato incisa con l’ucraino Oleksandr Iarmola; Saba Anglana, da sempre vicina all’attività del Centro Astalli, che con Lorenzo Monguzzi presenta “Nada más que suerte” o, ancora, il rapper Amir Issaa con il suo “Guerra tra poveri”, remix di un brano del 2022. Il triplo CD contiene, inoltre, brani e poesie recitati, interpretati da Alessandro Bergonzoni, Anna Foglietta, Flavio Insinna, David Riondino e Ana Varela Tafur. I proventi derivanti dalla vendita di Shahida – Tracce di libertà sosterranno i progetti in favore delle donne richiedenti asilo e rifugiate accolte al Centro Astalli, non di rado vittime di violenza, abusi e tortura, che cercano di costruirsi una nuova vita in Italia. È possibile acquistare direttamente il CD Shahida – Tracce di libertà a questo link: https://www.appaloosarecords.it/shop/Shahida-Tracce-di-liberta-Preordine-p558636868

Migrantes: il 31 maggio l’incontro con i coordinatori etnici in Italia

29 Maggio 2023 - Roma - “Come costruire una cultura dell’accoglienza alla luce della scrittura”. Questo il tema dell’incontro con i coordinatori etnici nazionali promosso dalla Fondazione Migrantes che si terrà il prossimo 31 maggio a Roma. La relazione centrale è affidata a Maurizio Certini del Centro La Pira di Firenze. I lavori saranno introdotti dal direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. Seguirà la riflessione e il confronto tra il relatore e i coordinatori.(R.I.)

Migrantes Cuneo: festa con la comunità filippina

29 Maggio 2023 - Cuneo - La comunità filippina di Cuneo si è ritrovata al Santuario di Monserrato in Borgo San Dalmazzi ieri mattina per celebrare la festa religiosa di Flores de Mayo e Santacruza. L’iniziativa è stata promossa in collaborazione con l'ufficio Migrantes della diocesi e con l'Associazione Santuario di Monserrato. Dopo la celebrazione eucaristica un momento di folclore filippino nelle aree attigue al Santuario con adulti e bambini vestiti con eleganti e colorati abiti da cerimonia per rendere omaggio a Maria attraverso canti, lodi e preghiere come avviene nel loro Paese d'origine.

Naufragio Calabria: il Comitato 3 ottobre, “Identificare le vittime”

3 Marzo 2023 - Roma - Il "Comitato 3 ottobre" chiede al capo Dipartimento per le libertà civili e immigrazione, al commissario straordinario per le persone scomparse e alla prefetta di Crotone di procedere all'identificazione delle vittime del naufragio avvenuto a Steccato di Cutro prima della loro inumazione. Così come è avvenuto in altri tragici naufragi, in virtù del Protocollo di Lampedusa e grazie al lavoro dell'Istituto Labanof (Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'Università di Milano) diretto da Cristina Cattaneo si è reso evidente come tale identificazione dei cadaveri sia possibile. È indispensabile, però, che prima della sepoltura vengano raccolte tutte le informazioni necessarie. Il comitato chiede dunque a tutte le autorità di applicare, in assenza di un protocollo specifico, il protocollo DVI (Disaster Victim Identification) di Interpol, che, prevede rilievi fotografici, repertazione indumenti ed effetti personali ed esame autoptico e odontologico. «Abbiamo visto come i familiari delle persone scomparse nei naufragi restino in una situazione di indeterminatezza - dice Tareke Brhane, presidente del Comitato -, una condizione che provoca gravi sofferenze psicologiche e impedisce l'elaborazione del lutto: anche le famiglie delle persone decedute o disperse dovrebbero essere considerate vittime dei medesimi naufragi e dovrebbero essere coinvolte nel processo di identificazione e inumazione. Non vorremmo che, anche in questo caso, queste persone rimangano dei numeri e delle vittime senza nome».

Murales: Cristo che salva i migranti e invita l’Unione Europea ad accogliere

3 Marzo 2023 - Milano - Un Cristo che accoglie, anzi salva, un barcone stracarico di migranti. È il soggetto dell'ultimo murale di Harry Greb apparso nel centro di Roma, in via del Governo Vecchio. Quella dell'artista di strada, più che una provocazione, è un invito all'Europa a intervenire per aiutare chi è costretto a fuggire dalla propria terra e sempre più spesso perde la vita, come accaduto in questi giorni nel naufragio di Cutro, in Calabria, dove i morti sono stati 67. Gesù indossa una bandiera dell'Unione Europea, azzurra con il cerchio di stelle, e tra le mani tiene l'imbarcazione piena di povera gente. Sulla fiancata rossa dello scafo campeggia la scritta "Why Not?" (Perché No?). Un invito divino ad accogliere e salvare. Sui social Harry Greb spiega il senso della sua opera: "Dovremmo accogliere, condividere, aiutare chi ha più bisogno... è questo che ci hanno insegnato, non girarsi dall’altra parte e oltretutto fare leggi che ostacolano chi salva vite in mare. Dietro tutto ciò c’è disperazione, sopravvivenza... diritto alla vita... Se non si capisce questo rischiamo di affondare tutti… Perché non aiutiamo? Perché l’Europa non si occupa seriamente del fenomeno migratorio? Perché no?". Più chiaro di così. (Avvenire)   (Fotogramma - Avvenire)

Mattarella su naufragio: “nessuno può rimanere indifferente”

26 Febbraio 2023 -
Roma - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio "dolore per il naufragio avanti alle coste crotonesi, nella quale hanno perso la vita decine persone e tra queste alcuni bambini. Molti tra questi migranti provenivano dall’Afghanistan e dall’Iran, fuggendo da condizioni di grande difficoltà. È una ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente", ha detto il Capo dello Stato. Nell’esprimere il cordoglio per le vittime, la vicinanza ai naufraghi – cui va assicurata un’adeguata accoglienza - e il ringraziamento ai soccorritori, il Presidente della Repubblica sollecita "un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico. È altrettanto indispensabile che l’Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive", si legge in una nota del Quirinale.
 

Card. Zuppi: “la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità”

26 Febbraio 2023 -
Roma - "Una profonda tristezza e un acuto dolore attraversano il Paese per l’ennesimo naufragio avvenuto sulle nostre coste". Lo dice il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana in una nota dopo il naufragio avvenuto oggi, 26 febbraio, davanti alle coste di Cutro (Crotone). "Le vittime sono di tutti e le sentiamo nostre", evidenza il porporato: "il bilancio è drammatico e sale di ora in ora: sono stati già recuperati 40 corpi, tra cui molti bambini. Ci uniamo alla preghiera del Santo Padre per ognuno di loro, per quanti sono ancora dispersi e per i sopravvissuti. Li affidiamo a Dio con un pensiero per le loro famiglie".
Questa ennesima tragedia, nella "sua drammaticità, ricorda - sottolinea ancora il presidente dei vescovi italiani - che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero. Occorrono scelte e politiche, nazionali ed europee, con una determinazione nuova e con la consapevolezza che non farle permette il ripetersi di situazioni analoghe. L’orologio della storia non può essere portato indietro e segna l’ora di una presa di coscienza europea e internazionale. Che sia una nuova operazione Mare Nostrum o Sophia o Irini, ciò che conta è che sia una risposta strutturale, condivisa e solidale tra le Istituzioni e i Paesi. Perché - conclude il card. Zuppi - nessuno sia lasciato solo e l’Europa sia all’altezza delle tradizioni di difesa della persona e di accoglienza". (Raffaele Iaria)

Mons. Damiano: “le migrazioni vanno governate”

24 Febbraio 2023 -
Agrigendo - “Proponiamo di aprire immediatamente canali legali di ingresso in Europa che consentano alle persone di intraprendere viaggi sicuri e legali, come già sperimentato grazie alla prassi dei ‘corridoi umanitari’, ma anche favorendo il rilascio di visti regolari”. Lo ha detto l’arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, alla luce degli sbarchi di persone migranti sulle coste dell’isola di Lampedusa e sulla loro accoglienza nell’ hotspot isolano lanciando un appello sul fenomeno migratorio nel Mediterraneo. Reputando “urgente e necessario” porre in essere “scelte politiche coraggiose che possano portare a un definitivo cambio di rotta”, il presule evidenzia inoltre l’esigenza di “limitare unicamente ai soggetti particolarmente vulnerabili l’accoglienza sull’Isola di Lampedusa”; “destinare risorse consistenti alla cooperazione internazionale per favorire lo sviluppo politico, sociale ed economico dei paesi di provenienza e rendere la scelta di migrare realmente libera; sospendere qualsiasi accordo in materia di migrazioni con paesi governati da dittature e/o che non rispettino i diritti umani”. Per il vescovo agrigentino “le nuove ondate di sbarchi di migranti sulle coste lampedusane richiedono con urgenza che le migrazioni, più che essere bloccate, siano governate. Sarebbe ingenuo continuare a considerarle come un fenomeno emergenziale, senza considerare che costituiscono ormai un dato fisiologico e strutturale”. Negli ultimi 20 anni Lampedusa e Linosa, con la loro capacità di accoglienza, hanno garantito “un approdo sicuro a uomini e donne in cerca di salvezza, nonostante politiche spesso ambigue e altalenanti”. “Ma ora non è più così”, ha spiegato monsl Damiano. Soffemandosi   sulla “strategia di allontanare le navi della flotta civile umanitaria dal Mediterraneo” per “non intasare i porti del sud Italia”, l’arcivescovo evidenzia che, “com’era prevedibile, ha costretto Guardia Costiera e Guardia di Finanza a condurre a Lampedusa la quasi totalità dei naufraghi salvati”. Mons. Damiano rileva anche come “i trasferimenti con navi dedicate – che negli ultimi due anni avevano in gran parte garantito ai salvati brevi periodi di permanenza e diminuito notevolmente i periodi di sovraffollamento dell’hotspot – risultano adesso totalmente inadeguati”. E sottolinea anche che, “malgrado sull’isola, da oltre 20 anni, esistano strutture destinate all’accoglienza delle persone migranti, non era mai accaduto che nel giro di soli due mesi ben 3 persone (e tra questi un neonato) morissero al loro interno”. “L’ormai quasi fisiologico sovraffollamento rende inadeguato l’hotspot al suo uso e costringe i suoi ospiti a condizioni di vita disumane, senza considerare che la costrizione in uno spazio angusto lascia presagire la reiterazione di eventi violenti con grave rischio per ospiti e operatori – conclude -. A fronte di questa situazione il sostanziale silenzio delle istituzioni politiche di governo e di opposizione, malgrado l’efficace copertura mediatica dei recenti accadimenti, aumenta notevolmente la preoccupazione che tutto si ripeta secondo lo schema ormai ciclicamente registrato e, quindi, prevedibile”.

Ue: è record di richieste d’asilo da 2016

23 Febbraio 2023 - Roma - Nuovo record di richieste di protezione internazionale presentate in Europa nel 2022: 966mila domande di asil, più del 50% rispetto al 2021 e il massimo registrato dal 2016. È quanto emerge dal rapporto annuale dell'Easo, l'Agenzia Ue per l'asilo. "Il 2022 è stato un anno particolarmente complesso per l'asilo in Italia e in Europa: il conflitto in Ucraina che ha provocato circa 8 milioni di profughi e ha spinto a rifugiarsi in Italia 173.589 persone (dati Ministero dell'Interno al 31 dicembre 2022). Uno scenario che ha richiesto il costante impegno e ci ha visti protagonisti di interventi di tutela e integrazione" sottolinea il Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir) presentando il suo consueto rapporto. Nel 2022 in Italia sono state presentate 77.195 richieste di protezione internazionale, a fronte di 217.735 presentate in Germania, 137.505 in Francia e 116.140 in Spagna. Per quanto riguarda il sistema d'asilo italiano, le domande esaminate sono state 52.625: il 53% i dinieghi (27.385), il 12% i riconoscimenti dello status di rifugiato (6.161), il 13% i beneficiari di protezione sussidiaria (6.770), il 21% i beneficiari di protezione speciale (10.865).

Tv: la storia di Tamina, afghana in fuga

22 Febbraio 2023 - La paura «può bloccarti, come un paletto di legno può bloccare una porta. Bisogna liberarsi di quel paletto». E’ una delle convinzioni di Tamina (Ludovica Porreca), 13enne afghana, talento del calcio, arrivata in Italia con la sua famiglia in fuga dai talebani, protagonista di Crush - La storia di Tamina, nuova serie live action in otto episodi prodotta da Stand By Me con Rai Kids, in anteprima dal 24 febbraio su Rai Play e dal 1 marzo su Rai Gulp. Un racconto sull’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati a misura di ragazzi, che rende anche omaggio alle atlete afghane costrette a lasciare il proprio Paese. Fra di loro ci sono la 18 enne Nazira Khair Zad, portiere della nazionale di calcio afghana, ora nella primavera femminile del Milan, e Mahdia Sharifi, atleta della nazionale afghana di Taekwondo che in Italia si allena con la nostra nazionale, ospiti ieri all’anteprima romana insieme a tanti ragazzi delle scuole.