Naufragio Calabria: il Comitato 3 ottobre, “Identificare le vittime”

3 Marzo 2023 – Roma – Il “Comitato 3 ottobre” chiede al capo Dipartimento per le libertà civili e immigrazione, al commissario straordinario per le persone scomparse e alla prefetta di Crotone di procedere all’identificazione delle vittime del naufragio avvenuto a Steccato di Cutro prima della loro inumazione. Così come è avvenuto in altri tragici naufragi, in virtù del Protocollo di Lampedusa e grazie al lavoro dell’Istituto Labanof (Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università di Milano) diretto da Cristina Cattaneo si è reso evidente come tale identificazione dei cadaveri sia possibile.
È indispensabile, però, che prima della sepoltura vengano raccolte tutte le informazioni necessarie. Il comitato chiede dunque a tutte le autorità di applicare, in assenza di un protocollo specifico, il protocollo DVI (Disaster Victim Identification) di Interpol, che, prevede rilievi fotografici, repertazione indumenti ed effetti personali ed esame autoptico e odontologico.
«Abbiamo visto come i familiari delle persone scomparse nei naufragi restino in una situazione di indeterminatezza – dice Tareke Brhane, presidente del Comitato -, una condizione che provoca gravi sofferenze psicologiche e impedisce l’elaborazione del lutto: anche le famiglie delle persone decedute o disperse dovrebbero essere considerate vittime dei medesimi naufragi e dovrebbero essere coinvolte nel processo di identificazione e inumazione. Non vorremmo che, anche in questo caso, queste persone rimangano dei numeri e delle vittime senza nome».

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