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Ad Asti il 2 dicembre la presentazione del Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes

26 Novembre 2025 - Martedì 2 dicembre 2025 alle ore 18, presso la Galleria don Andrea Gallo del CPIA 1 di Asti (piazza Leonardo da Vinci 22), l’Ufficio diocesano Pastorale Migranti, insieme a Caritas Asti e al CPIA, presenta il XXXIV Rapporto Immigrazione 2025 di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. All’incontro interverrà Simone Varisco, storico, saggista e curatore del volume per la Fondazione Migrantes. Il Rapporto 2025, intitolato «Giovani, testimoni di speranza», pone al centro i giovani di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, protagonisti spesso silenziosi della trasformazione del Paese. Non solo destinatari di politiche e interventi, ma portatori di nuove energie, identità plurali e visioni capaci di contribuire alla costruzione del futuro comune. La lettura che Caritas e Migrantes propongono mostra un’Italia che cambia attraverso le storie e le esperienze di questi giovani, spesso ancora percepiti come “ospiti”, ma già parte viva della società. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza, alle istituzioni, alle associazioni e a quanti desiderano comprendere con maggiore profondità una realtà che riguarda il presente e il futuro dell’Italia. Ingresso libero. (fonte: Diocesi di Asti) Rapporto Immigrazione 2025 Asti

Bergamo, mons. Felicolo: “Dare spazio ai giovani di origine straniera non è un gesto di benevolenza, ma un investimento”

28 Novembre 2025 - Il 27 novembre è stato presentato presso l'Abbazia di San Paolo d'Argon, a Bergamo, - nel corso della settimana tematica "I had a dream – Inclusione e politiche d’integrazione" del progetto Fileo - il recente XXXIV Rapporto Immigrazione, la pubblicazione annuale sui cittadini stranieri residenti in Italia, realizzata da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. Sono intervenuti Simone Varisco (curatore del Rapporto per la Fondazione Migrantes) e don Marco Perrucchini (AFP Patronato San Vincenzo), moderati da don Cristiano Re, delegato vescovile per la vita sociale e la mondialità della Diocesi di Bergamo. Ci sono stati anche due momenti di incontro dei giovani e dei cappellani delle comunità etniche con il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. "Il Rapporto Immigrazione 2025 - ha detto nell'occasione mons. Felicolo - invita a un cambio di prospettiva radicale: dare spazio ai giovani di origine straniera non è un gesto di benevolenza, ma un investimento strategico per il futuro del Paese. Riconoscere bambini e adolescenti come protagonisti silenziosi della trasformazione italiana e i migranti come missionari di speranza – tema della 111ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato – significa costruire un’Italia capace di affrontare le sfide demografiche, sociali ed economiche con coesione e lungimiranza. È la condizione necessaria per un Paese che non si limita a resistere alle difficoltà del presente, ma che sa trasformarle in occasioni di crescita e rinnovamento". Fileo è un progetto della diocesi di Bergamo, dell'Ufficio per la pastorale dei migranti, di Caritas Bergamasca, del Centro missionario diocesano e della Fondazione Adriano Bernareggi ed è gestito da Fondazione Diakonia Onlus. Per maggiori informazioni: www.fileo.it

Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes 2025. Giovani di origine straniera: si trasforma con loro l’Italia che spera

13 Ottobre 2025 - I giovani di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, sono di fatto i protagonisti silenziosi della trasformazione del Paese. Non solo destinatari di interventi, ma generatori di speranza, portatori di identità plurali e di un futuro da costruire insieme. È il messaggio al centro della XXXIV edizione del “Rapporto Immigrazione”, realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, intitolato in quest’anno giubilare «Giovani, testimoni di speranza».
Il Rapporto
Il volume – 392 pagine, con la firma di 48 tra curatori e collaboratori – dopo la consueta premessa sul contesto internazionale, offre una rappresentazione della situazione degli immigrati residenti in Italia secondo 8 ambiti di vita quotidiana: cittadinanza, economia, scuola, sanità, disagio sociale, sport, comunicazione e appartenenza religiosa. La sfida raccolta dal Rapporto è quella di provare a fare dei tanti volti della mobilità il volto composito di un Paese. Infografica Rapporto Immigrazione 2025
I numeri dell’immigrazione in Italia e nel mondo.
In Italia, gli stranieri regolarmente residenti sono oltre 5,4 milioni, pari al 9,2% della popolazione. Nel 2024, più del 21% dei nuovi nati ha almeno un genitore straniero. I principali Paesi di origine dei cittadini stranieri in Italia restano i medesimi, ma negli ultimi anni si osserva una crescita significativa di nuovi arrivi dal Perù e Bangladesh. Tutto questo si registra in un contesto globale in cui, nel 2025, nel mondo si contano 304 milioni di migranti internazionali, il doppio rispetto al 1990, e oltre 123 milioni di profughi e sfollati.
Giovani di origine straniera: potenziali protagonisti della trasformazione del Paese
Il Rapporto 2025 pone al centro i giovani con background migratorio, che rappresentano una risorsa vitale per la società italiana. Molti di loro affrontano difficoltà nel riconoscimento e nella partecipazione, ma la loro esperienza è una narrazione vivente di speranza e cambiamento. «Dare loro spazio – sottolineano Caritas Italiana e Fondazione Migrantes nell’introduzione al volume – non è un favore, ma un investimento per il futuro dell’Italia, che si costruisce anche – e soprattutto – con chi ha il coraggio di sognarlo, da dentro e da fuori».
Lavoro, casa e povertà: le sfide dell’inclusione
Nel 2024 gli occupati in Italia sono 24 milioni, di cui oltre 2,5 milioni stranieri (10,5%). Crescono i rapporti di lavoro attivati con cittadini stranieri (+5,8% in un anno), ma persistono disuguaglianze e sfruttamento, soprattutto nel settore agricolo e in quello dei servizi. Le difficoltà abitative restano un nodo cruciale: l’indagine Caritas-Migrantes evidenzia forti discriminazioni e barriere di accesso alla casa per le famiglie straniere. Sul fronte economico, mentre l’incidenza della povertà tra i cittadini italiani si attesta al 7,4%, tra gli stranieri raggiunge il 35,1% (sono 1.727.000 i cittadini stranieri in condizione di povertà assoluta). «Investire in strategie di inclusione e in percorsi legali – ha detto nel suo intervento S.E. mons. Carlo Maria Redaelli, arcivescovo metropolita di Gorizia e presidente di Caritas Italiana – non è un favore, ma un atto di responsabilità verso il futuro delle nostre comunità e di quelle che arrivano: si può e si deve fare meglio di quanto fatto finora».
Scuola, sport e religione: spazi di cittadinanza e futuro
Nell’anno scolastico 2023/2024 si registra la presenza di oltre 900 mila alunni con cittadinanza non italiana, con un’incidenza pari all’11,5%, segno di una società sempre più multiculturale. Lo sport si conferma terreno fertile di inclusione e cittadinanza attiva: tuttavia, solo il 35% delle ragazze straniere pratica attività sportiva, contro il 62% delle coetanee italiane, e merita attenzione il fenomeno dello sport trafficking. Sul piano della appartenenza religiosa, tassello fondamentale nella comprensione del senso di partecipazione alla comunità, si stima che all’inizio del 2025 il totale dei cristiani superi ancora la maggioranza assoluta degli stranieri residenti in Italia, raggiungendo il 51,7%, seppure in netto calo rispetto al 53,0% stimato per il 2024. «Il Rapporto conferma – ha detto il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo – che dopo la prima accoglienza è fondamentale l’accompagnamento costante a una esistenza dignitosa e alla partecipazione diretta alla vita del Paese. Diamo meno spazio a ciò che facciamo e diciamo noi per loro, e più alla voce, alla testimonianza e allo sguardo sul Paese dei cittadini immigrati». Infografica Rapporto Immigrazione 2025
Baturi (CEI): «Una trasformazione silenziosa, ma radicale»
L’Italia vive una trasformazione – afferma il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, S.E. mons. Giuseppe Baturi, nella sua Prefazione al volume –, che passa attraverso i volti, le storie e i sogni di giovani ragazze e ragazzi che «frequentano le stesse scuole dei loro coetanei italiani, parlano i dialetti locali, tifano per le squadre del cuore, ma spesso continuano a sentirsi – e a essere percepiti – come “ospiti permanenti”, non pienamente parte della comunità». In questo senso «le comunità cristiane in Italia hanno oggi la possibilità di essere laboratori privilegiati di convivenza, luoghi in cui si sperimenta in piccolo ciò che il Paese intero fatica a realizzare». Nella situazione fotografata dal Rapporto, scrive mons. Baturi, la cittadinanza si conferma uno dei «passaggi sempre più indispensabili».
I materiali
  Copertina Rapporto Immigrazione 2025

Anteprima “Rapporto Immigrazione 2025”: i podcast. L’attivismo politico dei giovani di origine straniera

9 Ottobre 2025 - Gli esiti del referendum di giugno sui tempi di accesso alla cittadinanza hanno confermato la prevalenza nella società italiana di un misto d’indifferenza e resistenza nei confronti dell’allargamento delle opportunità di accesso alla cittadinanza legale per gli immigrati. D'altra parte, soprattutto le nuove generazioni di origine straniera sono, da un lato, già potenzialmente coinvolte in varie pratiche di cittadinanza dal basso, dall’altro candidate a un maggiore protagonismo anche sul piano della cittadinanza legale. Affronta questo argomento, in una breve conversazione, il prof. Maurizio Ambrosini dell'Università degli Studi di Milano. Questo è uno dei contenuti audio extra che arricchiscono e corredano l’edizione 2025 del Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes, che sarà presentata martedì 14 ottobre 2025, a Roma.

🎧 Ascolta il podcast!

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Leone XIV ai giovani: “Mettetevi al fianco dei vostri coetanei esposti alla violenza e costretti alla migrazione e alla fuga”

7 Ottobre 2025 - È stato pubblicato oggi il messaggio del Papa per la prossima Giornata mondiale della gioventù, che si celebrerà il 23 novembre sul  tema «Anche voi date testimonianza, perché siete con me» (Gv 15,27) e che intende continuare "un percorso che ci guiderà fino all’edizione internazionale della GMG a Seoul, nel 2027". In un passaggio del testo, sul legame tra testimonianza e missione, Leone XIV in particolare scrive: "Tanti vostri coetanei sono esposti alla violenza, costretti ad usare le armi, obbligati alla separazione dai propri cari, alla migrazione e alla fuga. Molti mancano dell’istruzione e di altri beni essenziali. Tutti condividono con voi la ricerca di senso e l’insicurezza che l’accompagna, il disagio per le crescenti pressioni sociali o lavorative, la difficoltà di affrontare le crisi familiari, la sensazione dolorosa della mancanza di opportunità, il rimorso per gli errori commessi. Voi stessi potete mettervi al fianco di altri giovani, camminare con loro e mostrare che Dio, in Gesù, si è fatto vicino ad ogni persona. Come amava dire Papa Francesco: «Cristo mostra che Dio è vicinanza, compassione e tenerezza»".

Al Giubileo dei giovani italiani un momento interreligioso di spiritualità

1 Agosto 2025 - Si intitola “Parole di speranza per l’umanità” il momento interreligioso di spiritualità in programma il 1° agosto, alle 17, nell’ambito del Giubileo dei giovani. Promosso dal Tavolo nazionale interreligioso dei giovani costituito presso la Conferenza Episcopale Italiana, l’appuntamento si svolgerà al Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II”, sede della “Casa dei Volontari PG-ITA”. I ragazzi, appartenenti a differenti tradizioni religiose, si ritroveranno attorno al segno simbolico dell’acqua: ciascuno secondo la propria tradizione declamerà un messaggio per dire parole di speranza per l’umanità e poi immergersi nella preghiera, e concludere con un momento di festa conviviale e di musica etnica mediterranea. “Questi giovani hanno un mandato importante nelle loro tradizioni religiose: quello di promuovere il dialogo, fare rete ed essere protagonisti della coesione sociale”, afferma don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. (fonte: CEI)

Giubileo dei Giovani: coscienza, città e speranza. Una catechesi di mons. Perego

30 Luglio 2025 - L’atmosfera della Capitale è segnata dalla presenza di migliaia di giovani che, con il loro entusiasmo, trasformano queste giornate in un’esperienza di incontro, preghiera e festa. Il Giubileo diventa così un tempo intenso di fraternità e di speranza, un invito concreto al cammino condiviso e alla costruzione di legami nuovi. Tra i numerosi eventi, l’iniziativa “12 parole per dire speranza” anima oggi e domani, 31 luglio, un percorso diffuso di ascolto e confronto ospitato in 12 chiese giubilari di Roma. Ogni chiesa è dedicata a una parola-chiave che racconta la speranza nel linguaggio della vita concreta: coraggio, soglia, riscatto, abito, responsabilità, coscienza, senso e consenso, scoperta, promessa, popolo, gioia piena, abbraccio. Promossa dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, l’esperienza si ispira al sussidio "Pellegrini di speranza" e alla bolla giubilare Spes non confundit, offrendo ai giovani spazi di ascolto, dialogo e crescita, dove la parola della Chiesa incontra la vita quotidiana. I gruppi italiani partecipano a momenti specificamente preparati: testimonianze, catechesi e laboratori che aiutano a leggere la propria vita alla luce della speranza. Attorno a ciascuna parola si intrecciano le voci di chi, nella quotidianità personale e professionale, incarna segni concreti di fiducia e di futuro, insieme alle esperienze dei giovani e alla parola dei vescovi, in un dialogo che diventa occasione di discernimento e crescita comunitaria. Tra gli incontri di oggi, quello ospitato nella chiesa della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo è stato animato da mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes. È stato il primo di tre appuntamenti dedicati alla parola “coscienza”, declinata nel suo rapporto con la città. L’incontro si è aperto con le testimonianze di Pilar Shannon Perez Brown (Spagna) e Vittoriana Sanitate (Italia) del Consiglio dei giovani del Mediterraneo, il “Sinodo” laico under 35 fortemente voluto dalla Cei, che da due anni riunisce 37 giovani cattolici delle diverse sponde del Mediterraneo. Si tratta di un’esperienza nata come opera segno del primo Convegno dei sindaci e dei vescovi del Mediterraneo, tenutosi a Firenze nel 2022, che aveva posto al centro il sogno profetico – caro a Giorgio La Pira – di un Mediterraneo non più segnato da muri e conflitti, ma vissuto come “casa comune”, laboratorio di pace, dialogo e cooperazione. A seguire, mons. Perego ha offerto una riflessione intensa e articolata, ponendo in dialogo coscienza e città alla luce della Parola di Dio e del Magistero sociale della Chiesa. La coscienza – ha spiegato – è “la voce interiore che si accende nell’incontro con Dio e con gli altri, capace di orientare la vita personale e sociale”. A partire dalla Costituzione conciliare Gaudium et spes, di cui quest’anno ricorre il 60° anniversario, ha evidenziato come la Chiesa si senta intimamente solidale con il mondo, chiamata a leggere i “segni dei tempi” e a trasformarli in “segni di speranza”. La cittadinanza, ha ricordato, non è solo un insieme di diritti e doveri formali, ma un percorso di fraternità, bene comune e partecipazione attiva. Da qui tre impegni concreti: l’opzione preferenziale per i poveri, l’amore ai nemici e l’obiezione di coscienza alle armi, insieme al superamento di ogni discriminazione. Mons. Perego ha richiamato anche alcuni tra i drammi del nostro tempo: i conflitti come quello di Gaza, il Mediterraneo trasformato da via di collegamento a “cimitero”, e le inumane condizioni di detenzione dei migranti in Libia e Tunisia. «Se il mondo è la nostra casa – ha detto – dobbiamo coniugare coscienza e cittadinanza: libertà e servizio, pace e giustizia, tutela della persona e del creato». Un messaggio, quello del presidente della Fondazione Migrantes, che vede nei giovani i protagonisti più consapevoli della sfida di essere cittadini del mondo: donne e uomini chiamati a impegnarsi nel volontariato, nella cittadinanza attiva e nella solidarietà sociale, contribuendo a un impegno trasformativo e rigenerativo delle società in cui vivono e operano. Mons. Perego ha, inoltre, richiamato la necessità di contrastare ogni forma di disinteresse sociale e di disaffezione politica, che finisce per colpire i più deboli, e di recuperare il valore dell’impegno e dell’educazione alla politica come strumenti essenziali per costruire il bene comune. Un richiamo che si lega alle parole di papa Leone sull’impegno sociale e sull’educazione alla pace, che oggi più che mai appaiono indispensabili. «La Gaudium et spes – ha concluso – ci invita a non essere cittadini di una sola città, ma a riconoscerci cittadini di un mondo senza confini, capaci di assumere una prospettiva “glocal”, come ci ha insegnato papa Francesco: radicati nel territorio e, al tempo stesso, con lo sguardo aperto all’intera umanità». Un impegno che richiede una virtù fondamentale: la speranza. Chi ne è privo fatica a guardare oltre il proprio orizzonte; chi, invece, vive di speranza sa “guardare insieme” il mondo, cercando nel dialogo e nella partecipazione le vie privilegiate per costruire un futuro di pace e fraternità. (Elia Tornesi) Perego Giubileo dei giovani 12 parole

Un documento dei giovani del Comece sulle politiche migratorie e di asilo dell’Unione europea

17 Luglio 2025 - Si intitola “Politiche migratorie e di asilo nell’Ue: un focus sull’integrazione” il documento redatto da Youth Net, organo consultivo all’interno del Segretariato della Comece (Commissione degli episcopati dell’Unione europea). Il testo, pubblicato oggi a Bruxelles, sede della Comece, è stato definito durante l’incontro primaverile di Youth Net a Budapest, che ha riunito giovani delegati delle Conferenze episcopali dell’Ue. Il documento esplora le dimensioni chiave dell’integrazione, tra cui la realizzazione professionale e il rispetto della dignità umana, la crisi demografica e il ruolo degli approcci basati sulla comunità, nonché il rapporto tra migrazione e sicurezza. La stesura del documento – precisa il segretariato Comece – incorpora i risultati di un sondaggio diffuso durante l’anno trascorso tra i membri di Youth Net. Sulla base delle risposte, i giovani hanno formulato raccomandazioni alle istituzioni dell’Ue e agli Stati membri per “migliorare l’integrazione dei migranti in tutto il continente”. Tra i suggerimenti politici inclusi nel contributo, che giungono dopo una diffusa analisi del fenomeno migratorio, figurano: rafforzare il dibattito pubblico attraverso l’educazione e la trasparenza dei dati sulla migrazione; rafforzare la cooperazione e la coerenza delle politiche a livello Ue, in particolare nell’attuazione del Patto sull’asilo e la migrazione; promuovere società inclusive sostenendo le comunità locali; promuovere programmi di integrazione coerenti. (fonte: Sir/Comece)

Cittadinanza: la Conferenza episcopale siciliana chiede di rilanciare dibattito pubblico sulle seconde generazioni

23 Giugno 2025 - "Come Caritas e Migrantes di Sicilia, sentiamo la responsabilità di riportare al centro del dibattito pubblico il tema delle cosiddette seconde generazioni, non con finalità politiche, ma attraverso un impegno educativo e culturale, in linea con la missione della Chiesa di promuovere l’inclusione e la dignità di ogni persona". Con una lettera co-firmata dai vescovi delegati della regione Sicilia per le migrazioni, mons. Corrado Lorefice, e per la carità, mons. Giovanni Accolla, la Conferenza episcopale siciliana torna a riflettere sul "recente esito del referendum sulla cittadinanza". Una questione, quella della cittadinanza che "non è solo un dato giuridico", ma "è una condizione di riconoscimento, appartenenza e partecipazione" che tocca da vicino "decine di migliaia di giovani che, pur nati o cresciuti in Italia, pur condividendo lingua, cultura e quotidianità con i loro coetanei italiani, rimangono 'stranieri' nei documenti". Secondo i dati ufficiali del ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’anno scolastico 2022/2023 gli alunni con retroterra migratorio in Sicilia erano 28.738. Di questi, 15.047 – pari al 52,5% – sono nati in Italia. I due presuli intendono "rilanciare il dibattito pubblico su queste tematiche, partendo proprio dalle scuole e dalle classi, che riteniamo veri e propri laboratori di inclusione" e, in questo senso, ritengono importante "aprire un confronto serio e articolato sullo ius scholae, come possibile via per riconoscere la cittadinanza a chi ha compiuto un percorso scolastico stabile nel nostro Paese". "La novità del nostro tempo - concludono - è che sono proprio le seconde generazioni a chiedere con voce propria il riconoscimento della cittadinanza e non più solo le associazioni del terzo settore. È una spinta dal basso che non può più essere ignorata".

👉 Il testo integrale della lettera.

Le proposte estive dei missionari scalabriniani per i giovani

8 Giugno 2025 - Ascs, l’Agenzia dei missionari scalabriniani per la cooperazione allo sviluppo, propone un ricco calendario di campi estivi per giovani nella cornice del progetto "Attraverso", che arriva alla sua quarta edizione. L'idea è quella di accompagnare giovani dai 18 ai 29 anni alla scoperta della tematica della migrazione attraverso esperienze di servizio, condivisione e formazione in alcuni punti caldi della mobilità umana odierna in Italia: Trieste, Oulx, la Capitanata, il Cuneese, Castel Volturno e Malta. I filoni tematici sono quelli dei confini e delle rotte migratorie, dello sfruttamento lavorativo in agricoltura, del multiculturalismo dei giovani con identità ibride che hanno radici in diversi Paesi del mondo.

 ℹ Info: ascs.it/attraverso25

Ascs prevede, inoltre, degli incontri a Roma, in occasione del Giubileo dei giovani di quest’estate, per coinvolgere gruppi di giovani pellegrini in speciali attività dedicate al tema della mobilità umana. Sarà un’occasione per riflettere sul senso del cammino, dell’incontro e della libertà di movimento, attraverso testimonianze, laboratori e momenti di dialogo interculturale, per riscoprire il valore di un’umanità in viaggio. I gruppi si possono registrare inviando un’email a roma@ascs.it, indicando il numero di partecipanti.

“Per insegnare come si è fratelli”. All’IIS Carlo Jucci di Rieti, un’assemblea d’istituto dedicata all’immigrazione

4 Febbraio 2025 - Il 21 gennaio 2025, nella palestra del Liceo Classico Marco Terenzio Varrone, si è svolta l’assemblea d’istituto dell’IIS Carlo Jucci di Rieti, organizzata per riflettere sul tema dell’immigrazione. La mattinata è iniziata ascoltando Franca Palumbo (Ufficio Migrantes della diocesi di Rieti) e Antonella Liorni (Sai Il Samaritano), le quali hanno sensibilizzato la comunità studentesca sul fenomeno immigratorio ripercorrendo l’evoluzione che quest’ultimo ha avuto negli anni, soffermandosi soprattutto sulla questione del diritto d’asilo. Successivamente c'è stato un confronto con i ragazzi e le ragazze dell’associazione Il Samaritano: Jabbar Mohammed Hasan, Allou N'Goran Annemarie, Ullah Habib e Alassar Abdalrahman. Ciascuno ha raccontato la propria storia, le difficoltà che sono stati costretti ad affrontare e che stanno affrontando tutt’oggi: dall'apprendimento della lingua italiana fino a tutti i sacrifici che hanno dovuto fare e che ancora oggi stanno facendo, inclusa l'impossibilità prolungata di vedere i propri parenti. "Anche una semplice assemblea scolastica - hanno scirtto gli studenti e le studentesse nel loro resoconto dell'incontro - può essere fondamentale, come scrisse Pier Paolo Pasolini nella poesia Profezia (1964), nota anche come Alì dagli occhi azzurri: “Per insegnare come si è fratelli”, è necessario infatti che si parli dei fenomeni che caratterizzano il mondo di oggi, con l’auspicio che noi cittadini di domani, da questo dialogo, possiamo divenire più consapevoli e capaci di azioni più inclusive e umane nei confronti del prossimo".

“Intercultura: il passo dei giovani”. A Brescia, il III convegno Migrantes Lombardia

3 Febbraio 2025 - Nella giornata di Sabato 8 Febbraio 2025 l’Ufficio per i Migranti della Diocesi di Brescia organizza e ospita il III Convegno Migrantes Lombardia. Il convegno, intitolato “Intercultura: il passo dei giovani”, si svolgerà presso la Curia diocesana di Brescia (Sala dei Vescovi) e sarà dedicato alla particolare prospettiva dei giovani rispetto al tema dell’incontro di culture e delle migrazioni. Al mattino sono previsti gli interventi del coordinatore dell’area pastorale Mondialità della diocesi di Brescia, don Roberto Ferranti, e di S. Em. il card. Fabio Baggio, sottosegretario del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. Nel pomeriggio, una tavola rotonda dedicata al focus "oratorio e intercultura". Di seguito il programma dettagliato della giornata.
PROGRAMMA
Ore 9.30 Accoglienza e registrazione Ore 10.00 Saluti, mons. PIERANTONIO TREMOLADA, vescovo di Brescia. Riflessione Biblica, mons. FRANCO AGNESI, vescovo delegato CEL per la Pastorale Migranti. Intercultura: il passo dei giovani, visione del video reportage e descrizione del percorso realizzato nella Diocesi di Brescia, don ROBERTO FERRANTI, coordinatore area pastorale per la Mondialità, Diocesi di Brescia. Ore 11.00 Giovani e intercultura: un’alleanza per la pastorale e per la vita comunitaria, alla luce del Magistero di Papa Francesco, card. FABIO BAGGIO, sottosegretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale Testimonianze, N’DIAWAR GUEYE e SIMONE ZENDRA, giovani bresciani. Ore 12.30 Pranzo Ore 14.00 Tavola rotonda – Parrocchia e Oratorio alla prova dell’Intercultura don MARCO MORI, Parroco S. Polo in Brescia, DANIEL MASSA, educatore all’oratorio di San Faustino in Brescia e MICHELE OTTONELLO, educatore all’oratorio della Beata Vergine Addolorata in San Siro a Milano. Modera don ANDREA ZANI, coordinatore delle Cappellanie etniche, Diocesi di Brescia. Seguono domande e dibattito con i relatori Ore 16.00 Conclusioni, don ALBERTO VITALI, direttore Migrantes Lombardia.

ISCRIZIONI INDISPENSABILI (entro il 4 Febbraio) cliccando al seguente link: https://forms.gle/2aWLJMVEpb3RkCHz6

Possibilità di parcheggio presso il Centro Pastorale Paolo VI (con accesso da Via Callegari 4bis, Brescia)

Per chi arriva con i mezzi pubblici, fermata della Metro Vittoria

Per info: migranti@diocesi.brescia.it   tel. 030.3722350

A Bergamo un simposio per i giovani: “Sulle rotte del talento: fuga e futuro”

16 Gennaio 2025 - Sabato 18 Gennaio 2025, dalle ore 16.30, a Bergamo (Sala Ferruccio Galmozzi - Via Torquato Tasso 4), il Gruppo nazionale  dei giovani del Movimento cristiano dei lavoratori (MCL) promuove un'evento pensato per trattare il tema della "fuga dei talenti" verso l'estero: "Simposio sulle rotte del talento: fuga e futuro". Il convegno, introdotto da Francesco Spizzirri, delegato Nazionale dei giovani del Movimento Cristiano Lavoratori, vedrà la partecipazione di Stefano Remuzzi, direttore della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Bergamo, Delfina Licata, curatrice del "Rapporto Italiani nel Mondo" della Fondazione Migrantes, e dell’avv.to Francesco Pellò, associato dello studio legale “Toffoletto-De Luca-Tamajo e Soci”. L’obiettivo è quello di approfondire e richiamare l’attenzione sulla grave situazione del lavoro dei giovani in Italia, sempre più costretti ad emigrare all’estero privando l’Italia di prezioso capitale umano. L'evento è a ingresso gratuito, aperto a tutta la cittadinanza. Info: 0302807812 - segreteria@mclbrescia.it  

Messina, la festa di Natale dei giovani ortodossi etiopi

13 Gennaio 2025 - 13 Gennaio 2025 - Gli studenti delle diverse facoltà dell’Ateneo peloritano, appartenenti alla Comunità ortodossa etiope Tewahedo di Messina, e che hanno trovato accoglienza nella Chiesa di Sant’Elia, Rettoria consegnata all’Ufficio diocesano Migrantes, per un momento di preghiera settimanale, hanno potuto vivere due giorni di festa in occasione del Natale ortodosso. Ogni giovedì pomeriggio, infatti viene preparato un programma che all’ascolto della Sacra Scrittura alterna la preghiera, le testimonianze dei giovani e i canti liturgici dalle trascinanti melodie. Mentre Venerdì 10 e sabato 11 gennaio, con il sostegno della Migrantes diocesana, è stato invitato un sacerdote ortodosso della Comunità etiope di Roma. Un momento tanto atteso dai giovani che, subito dopo il Natale ortodosso, hanno avuto la possibilità di potersi confessare e finalmente celebrare una liturgia con la presidenza di un ministro sacro. Una liturgia ricca di segni che ha visto la presenza di tanti fedeli. Tra gli invitati Padre Giovanni Amante, parroco della Chiesa Ortodossa San Giacomo Maggiore di Messina, e il Papàs Antonio Cucinotta, parroco della Chiesa di S. Maria del Graffeo per i fedeli di rito greco. La giornata si è conclusa con l’agape fraterna. Tante le pietanze da degustare, preparate dai giovani universitari con la collaborazione dei messinesi, di origine etiope, che da sempre sostengono queste iniziative, come Roberto Brunetto, presidente dell’Associazione Axum, e la signora Aialnesh Bedulu che con la sua materna attenzione è un punto di riferimento per i giovani etiopi presenti in città. [caption id="attachment_52622" align="aligncenter" width="1024"]Festa giovani ortodossi etiopi a Messina (foto: Rosario Zona)[/caption]

Consiglio dei Giovani del Mediterraneo: si conclude oggi la visita al Parlamento europeo e alla Comece

4 Aprile 2024 - Bruxelles - Si conclude oggi la visita alle Istituzioni europee, a Bruxelles, del Consiglio dei giovani del Mediterraneo, opera-segno nata a seguito dell’Incontro di Vescovi e Sindaci del Mediterraneo (Firenze, 23-27 febbraio 2022). La delegazione, accompagnata da mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, è stata ricevuta da Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo, e da mons. Mariano Crociata, Presidente della Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea (Comece), insieme a mons. Noël Treanor, Nunzio apostolico presso l’Unione Europea. La visita infatti prevedeva una doppia tappa: nella sede del Parlamento europeo e in quella della Comece. L’incontro con la Presidente Metsola, osserva mons. Crociata, è “la conferma di un rapporto che la Chiesa, attraverso la Comece, ha con il Parlamento europeo, e che merita di essere portato avanti perché permette alla Chiesa di svolgere la sua missione e al Parlamento di raccogliere voci che vengono dal mondo cattolico, che è parte importante del popolo europeo”. La Presidente Metsola, afferma mons. Baturi, “ha voluto conoscere meglio le motivazioni e la composizione del Consiglio dei giovani del Mediterraneo. Si è interessata anche della grande visione di Giorgio La Pira, chiedendo di poterla sviluppare in contesti storici che hanno bisogno di quella prospettiva profetica e ricordando che l’Unione europea è soprattutto un progetto di pace”. Il Segretario Generale della CEI esprime gratitudine alla Presidente del Parlamento europeo per “l’impegno a favore della cooperazione e della comprensione tra i popoli e il sostegno alla libertà, alla democrazia e ai diritti”. Con il Consiglio dei giovani del Mediterraneo, spiega mons. Baturi, “abbiamo voluto scommettere sui giovani perché questo significa scommettere sull’educazione, sulla loro capacità di immaginare un futuro diverso. L’Europa non può non accorgersi di ciò che accade nel Mediterraneo, delle forze vive e della possibilità che esso ha di sviluppare un’azione di pace e di amicizia che avrà ripercussioni in tutto il mondo. Per questo, vogliamo da una parte che i nostri giovani di 18 Paesi conoscano le Istituzioni europee, dall’altra parte chiediamo che le Istituzioni europee tengano conto di queste forze vive e prospettiche capaci di determinare, speriamo, un futuro diverso”. Fortemente voluto e sostenuto dalla CEI, il Consiglio mira infatti a curare la dimensione spirituale, a rafforzare l’azione pastorale davanti alle sfide odierne e a costruire relazioni fraterne, come racconta il portale www.giovanimediterraneo.org dove sono disponibili informazioni e notizie. Il 16 aprile, a Fiesole (Fi), inoltre, sarà inaugurata la sede del Consiglio. La fisionomia, la mission e le attività sono state presentate dal Direttivo, nell’ambito dell’evento odierno “Costruire ponti di dialogo, unità e pace tra popoli e culture”. Ai lavori, introdotti dall’europarlamentare Beatrice Covassi, sono intervenuti mons. Baturi, mons. Crociata e Patrizia Giunti, Presidente della Rete Mare Nostrum e della Fondazione La Pira.    

Consiglio giovani del Mediterraneo: mons. Baturi, “nei giovani capacità di immaginare un futuro diverso”

4 Aprile 2024 -
Bruxelles - “Abbiamo voluto scommettere sui giovani, perché significa scommettere sull’educazione e sulla capacità che loro hanno di immaginare un futuro diverso”: mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, commenta l’incontro svoltosi ieri a Bruxelles tra il Consiglio giovani del Mediterraneo e la presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola. Il progetto verrà presentato domani con un convegno al Parlamento europeo. “Non è possibile che l’Europa non si accorga di ciò che accade nel Mediterraneo, di queste forze vive e della possibilità che nel Mediterraneo c’è di sviluppare un’azione di pace e di amicizia che avrà ripercussioni in tutto il mondo”, spiega mons. Baturi. Il quale sottolinea la “speranza di un’Europa” che “tenga conto di queste forze vive e prospettiche per determinare un futuro diverso”. Mons. Baturi definisce “molto cordiale” l’incontro con la presidente Metsola, la quale “ha voluto conoscere meglio le motivazioni del Consiglio giovani del Mediterraneo e anche la sua composizione. Si è interessata inoltre della grande visione di Giorgio La Pira chiedendo di poterla sviluppare in contesti storici oggi diversi ma che abbisogna di quella stessa visione profetica”.
(Foto Parlamento europeo)  

Consiglio Giovani Mediterraneo: da oggi incontro a Bruxelles

3 Aprile 2024 -

Bruxelles - È atteso oggi (fino al 4 aprile), a Bruxelles, il Direttivo del Consiglio dei giovani del Mediterraneo, l’opera-segno nata a seguito dell’Incontro di Vescovi e Sindaci del Mediterraneo che si è svolto a Firenze dal 23 al 27 febbraio 2022. Fortemente voluto e sostenuto dalla Cei, “il progetto che raduna oltre 30 tra ragazzi e ragazze di 19 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, mira a curare la dimensione spirituale, a rafforzare l’azione pastorale davanti alle sfide odierne e a costruire relazioni fraterne”. Una vera e propria ‘scommessa’ sui giovani, nello stile di Papa Francesco, sulla quale hanno deciso di puntare anche altri organismi come la fondazione La Pira e la Fondazione Giovanni Paolo II. Del direttivo fanno parte Emile Fakhoury (Libano), Maher Dridi (Tunisia), Aleks Birsa Jogan (Slovenia) e la coordinatrice Pilar Shannon Perez Brown (Spagna).

 “Andremo a Bruxelles per incontrare le Istituzioni europee e dialogare con loro di temi che riguardano il futuro dei giovani, il nostro coinvolgimento e il futuro dell’area del Mediterraneo che vede al suo interno diversi Paesi dell’Ue che gioca un ruolo rilevante per quanto riguarda la pace, lo sviluppo e l’integrazione”, dichiara al Sir Aleks Birsa Jogan. “Cercheremo anche di conoscerne i meccanismi, le funzioni, e di presentare il nostro Consiglio durante gli incontri che avremo. A tutti diremo che i giovani del Mediterraneo vogliono vivere in pace, in società inclusive e attente al dialogo e al bene comune”.

Una delle finalità del Consiglio, infatti, è quella di tenere unite le comunità ecclesiali delle Chiese che si affacciano sul ‘Mare Nostrum’ quindi favorirne l’unità, la condivisione e il dialogo sia ecumenico che interreligioso. “Da parte nostra ci impegniamo con il nostro lavoro ad avvicinare Europa, Asia e Africa, condividendo quei valori costitutivi e connaturati all’area Mediterranea. Impegnati nel nostro piccolo, nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle nostre associazioni a partire dalla preghiera per chiedere a Dio il dono della pace e della conversione dei cuori. E vorrei aggiungere anche partecipando alla vita sociale e politica dei nostri Paesi. Siamo attesi da un importante voto europeo il prossimo giugno. Andare a votare è un importante esercizio di partecipazione e cittadinanza”. Sul voto recentemente si è espressa anche la Comece, la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Ue che in un messaggio ha incoraggiato “i giovani a esercitare il loro diritto di voto per costruire così un’Europa che assicuri loro il futuro e risponda alle loro più genuine aspirazioni. Incoraggiamo anche i giovani cattolici europei che sentono la chiamata a impegnarsi in politica a seguire questa chiamata, preparandosi adeguatamente, sia intellettualmente che moralmente, a contribuire al bene comune in uno spirito di servizio alla comunità”. Secondo Pilar Shannon Perez Brown, coordinatrice del Direttivo, “questo meeting a Bruxelles è utile per incontrare le istituzioni europee e illustrare loro il nostro progetto del Consiglio dei giovani del Mediterraneo per impostare e pensare future sinergie e collaborazioni con giovani impegnati nel campo della costruzione della pace, di una società più giusta e unita”. Quello di Bruxelles, spiega al Sir, “sarà anche un tempo di ascolto delle Istituzioni europee. Come giovani vogliamo condividere le nostre esperienze, le culture dei Paesi da cui proveniamo, ma anche ascoltare cosa le Istituzioni europee avranno da dirci”.  Nella capitale europea il Direttivo sarà accompagnato da mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei. In programma diversi incontri tra i quali spiccano quelli con mons. Mariano Crociata, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), e con Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. Altro appuntamento che attende il Consiglio dei giovani del Mediterraneo è fissato per il 16 aprile, a Fiesole, dove sarà inaugurata la sede. Inoltre è in fase di costruzione anche il portale web del Consiglio dove saranno resi disponibili contenuti relativi ai percorsi tematici affrontati, un’area per la formazione permanente, informazioni e notizie. (Daniele Rocchi)

(Foto Siciliani – Gennari/SIR)

(Foto Fondazione Giorgio La Pira)