7 Aprile 2020 - Roma - Avvenire, Tv2000, InBlu Radio, Sir, Federazione dei settimanali cattolici e Corallo, d’intesa con la Segreteria generale della Cei, invitano i fedeli, le famiglie e le comunità religiose a ritrovarsi, domani, mercoledì 8 aprile, alle 21, per recitare insieme il Rosario che verrà trasmesso da Tv2000 (canale 28 e 157 Sky), InBlu Radio e sulla pagina Facebook ufficiale della Cei. La preghiera andrà in onda dal Santuario della Santa Casa di Loreto. A guidarlo sarà l’arcivescovo prelato e delegato pontificio mons. Fabio Dal Cin.
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Migrantes: non dimenticare le famiglie dei circensi e lunaparkisti
7 Aprile 2020 - Roma - La pandemia che stiamo vivendo non ha solo conseguenze sanitarie ma anche economiche per tante realtà fragili che spesso vengono dimenticate e che “non potranno lavorare per diversi mesi ancora”. La denuncia arriva dalla Fondazione Migrantes che cita in particolare il mondo delle giostre e dei circhi che stanno vivendo una grave condizione dal punto di vista economico. Un mondo che “fa fatica a chiedere visto che sono sempre andati avanti con il proprio lavoro”, dice il direttore generale della Migrantes, don Gianni De Robertis. La sospensione delle attività pubbliche a carattere culturale e ricreativo ha significato l’impossibilità per queste categorie di soddisfare i bisogni più elementari delle proprie famiglie. Queste persone sono oggi prive di ogni reddito, e tuttavia continuano a sostenere spese rilevanti. Persone che hanno anche difficoltà a chiedere il contributo “buoni spesa” ai comuni di residenza considerato che questi sono distanti dal luogo dove ora sono fermi i circhi e i lunapark.
La Fondazione Migrantes, che da anni segue pastoralmente lo Spettacolo Viaggiante, e la Caritas Italiana si sono fatti prossimi a queste persone rispondendo a diverse richieste di sostegno.
La Fondazione Migrantes chiede che le istituzioni “non si dimentichino di queste persone garantendo loro la possibilità di sopravvivere e di continuare a sperare e a conservare il proprio lavoro”.
Il Circo e il lunapark costituiscono una parte importante della cultura e tradizione italiana che non possono finire con questa pandemia”, conclude il sacerdote.
Mci: il servizio pastorale con gli italiani nel Midlands in tempo di coronavirus
7 Aprile 2020 - Londra – “Nel Midlands il Coronavirus è molto attivo, così che che dopo Londra il Midlands è la zona più colpita. I nostri Italiani fanno del loro meglio per proteggersi”. Lo spiega a www.migrantesonline.it il missionario don Antonio Belsito informando che la maggior parte di loro è in età avanzata e per questo “devono stare in casa. I figli, generalmente, provvedono per le spese per i genitori e si mantengono costantemente in contatto con loro o col telefono o cn piccolo visite ma dall’esterno per trascorrere pochi minuti con loro”.
Dal punto di vista pastorale – ci dice il sacerdote - anche “noi seguiamo le indicazioni del nostro Vescovo di Nottingham. Come in Italia, I nostri seguono le funzioni tramite computer o TV – generalmente le SS. Messe e le preghiere da luoghi italiani come Pompei o S. Giovanni Rotondo e dal Vaticano”. Il missionario Italiano si tiene in contatto con molti tramite il telefono: una chiacchierata, una preghiera, una raccomandazione. “C’è fiducia – spiega don Antonio - che anche questo periodo difficile passerà, come tanti altri nella loro vita qui in Inghilterra. Preghiamo e speriamo. Il Signore dirige la storia e I tempi, siamo sempre al sicuro nelle Sue Mani”.
Mci Bruxelles: celebrazioni eucaristiche a porte chiuse partecipate a distanza
6 Aprile 2020 - Bruxelles - Grazie alle nuove tecnologie la pastorale degli italiani a Bruxelles continua in tutte le sue dimensioni, dice a www.migrantesonline.it, il responsabile Migrantes della Missione Cattolica Italiana, don Claudio Visconti.
Attraverso il canale youtube, “trasmettiamo ogni giorno in questa settimana santa una serie diversa di celebrazioni: Messe, Via Crucis, Veglia Penitenziale….. e tutti i riti della settimana Santa con l’attenzione di non sovrapporci alle celebrazioni del Santo Padre”, spiega il sacerdote. Attraverso Skype e Zoom continuano gli incontri tra le coppie e la catechesi dei gruppi più grandi e dei cresimandi, grazie ai catechisti che propongono riflessioni “molto belle, utilizzando in modo forte la rete. Anche con i ragazzi più piccoli continuiamo la catechesi attraverso disegni e piccoli riflessioni che essi sono invitati a scrivere”.
Ieri, Domenica della Palme i ragazzi della Missione Cattolica Italiana he sono state messe accanto al crocifissi ed al termine della Messa, i disegni sono stati messi sulle porte delle case per augurare pace a tutti coloro che abitano vicino e a tutti coloro che passano.
Venerdì prossimo alle 15 la Via Crucis sarà animata dai ragazzi: “nelle loro case stanno costruendo un puzzle della Croce di San Damiano, davanti alla quale pregheranno la loro via Crucis”, ci spiega don Claudio: le celebrazioni eucaristiche a porte chiuse e chiesa vuota, sono partecipate a distanza tramite lettori che intervengono “da casa loro, così il coro che registra, stando ognuno a casa sua, i canti per la celebrazione”.
Mci Mosca: le celebrazioni on line con i fedeli sia in italiano che in russo
6 Aprile 2020 - Mosca – “Questa è già la terza settimana che siete privati della possibilità di partecipare ai sacramenti. Questo non impedisce però il rapporto personale con Cristo, che non ha smesso di essere presente nella quotidianità, così nuova, imprevista, della nostra esistenza”. E’ quanto scrive il responsabile della Missione Cattolica Italiana di Mosca, don Giampiero Caruso, in una lettera ai fedeli in vista della settimana Santa. “Io credo – aggiunge il sacerdote - che la condizione particolare che tutti noi stiamo vivendo ci stia offrendo un’occasione per ritrovare noi stessi, personalmente e in quanto parte delle società, di una comunità. È un’occasione per crescere, per desiderare, volere e far emergere nella nostra vita concreta ciò che siamo, e ciò di cui abbiamo veramente bisogno. In poco tempo siamo stati spogliati di molte cose che credevamo indispensabili. È un tempo di autocoscienza”. Durante il momento straordinario di preghiera, il 27 marzo scorso, Papa Francesco ha definito questo drammatico momento storico, come un tempo di scelta. Ha detto: “è il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è”. Tempo dunque in cui “siamo liberi di scegliere, cioè di aderire a ciò che veramente giudichiamo importante. Tempo, quindi, in cui sperimentare che cosa ci libera veramente”. A partire dal prossimo venerdì 10 aprile, e i prossimi a venire, il missionario italiano invita tutti a partecipare dalle ore 19,00 alla recita del santo rosario in video conferenza usando l’applicazione Zoom. Inoltre attraverso il sito della missione cattolica italiana a Mosca sarà possibile seguire, con dirette TV dall’Italia, le diverse celebrazioni del Triduo Pasquale tramite due connessioni alla rete Internet trasmesse in streaming dal canale di YouTube di Vatican Media Live oppure dal sito web del canale televisivo TV2000 (www.tv2000.it/live). Gli orari delle dirette TV trasmesse dall’Italia saranno per la città di Mosca da spostare un’ora in avanti per via della differenza di fuso orario rispetto a Roma.
Per Mosca la Settimana Santa con l’Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca (in russo) con l’arcivescovo mons. Paolo Pezzi dalla Cappella della Curia in diretta. Per offrire ai fedeli la possibilità di unirsi in preghiera, le celebrazioni liturgiche saranno trasmesse sul canale di YouTube della Parrocchia dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
Mci Berna: attività pastorale online e aiuto ai più bisognosi
6 Aprile 2020 - Berna – Con la domenica delle Palme è iniziata la Settimana Santa in cui si fa “ancora più forte il racconto della passione, morte e risurrezione di Gesù. Questa sarà decisamente per tutti noi una settimana santa nuova e particolare”, scrive p. Antonio Grasso in una lettera ai fedeli della Missione Cattolica Italiana di Berna. “La preghiera e le pratiche di pietà a cui siamo abituati avranno una forma diversa, forse più intima, forse più raccolta, sicuramente più essenziale. E’ anche vero che pregare insieme ci manca e che pregare in casa può farci diventare pigri. Avere degli appuntamenti fissi in Missione è uno sprone ad organizzarsi, a fare spazio, a fare delle scelte, a mettersi in moto”, sottolinea il responsabile della Mci:” quest’anno però va così. Cerchiamo di dedicare del tempo ogni giorno a ‘camminare con Gesù’, a stargli accanto durante la sua passione e a presentargli man mano le nostre passioni. Se meditiamo che Gesù è stato tradito dall’amico Giuda, riflettiamo sui nostri tradimenti. Se meditiamo che è stato rinnegato da Pietro, riflettiamo sui nostri tradimenti. Se meditiamo sul sostegno che ha ricevuto lungo la salita al Calvario da Maria, dal Cireneo e dalla Veronica, meditiamo quando anche noi abbiamo aiutato qualcuno (o siamo stati aiutati da qualcuno) durante i momenti di sofferenza”. Ogni passo, ogni parola, ogni sguardo che “Gesù farà o dirà durante questa settimana viviamolo insieme a lui e prendiamoci il tempo giusto – visto che ne abbiamo abbastanza – per fare un po’ di verifica della nostra vita. Ci auguriamo – scrive p. Grasso - tutti che questo difficile momento passi presto, ma sappiamo che non sarà così breve. Speriamo soltanto che una volta tornati alla quotidianità resti anche una traccia positiva nel nostro stile di vita, nella nostra spiritualità e nel rapporto con chi ci circonda”. Nella Mci di Berna, in questo periodo di pandemia continuano alcuni attività on line come la catechesi: ogni settimana i catechisti inviano ai genitori delle scheda con l’invito a trattare il tema insieme ai figli, spiega a www.migrantesonline.it, p. Grasso. E poi celebrazioni online (via facebook): rosario e messa ogni sera, via crucis, lectio divina. E durante la Settimana Santa anche delle catechesi sulla passione del Signore. E ancora “assistenza sociale: contatto settimanale con anziani e ammalati per sapere come stanno e se hanno bisogno di qualcosa. Alcuni volontari si sono resi disponibili per la spesa o acquisto di medicine oltre ad aiutare famiglie o persone bisognose con buoni spesa. (R.I.)
Papa Francesco istituisce un fondo per le Pontificie opere missionarie
6 Aprile 2020 - Città del vaticano - Papa Francesco ha istituito un Fondo di emergenza presso le Pontificie Opere Missionarie, al fine di aiutare le persone e le comunità che sono state tragicamente colpite dalla diffusione di COVID-19. Il Fondo di emergenza sarà utilizzato per accompagnare le comunità colpite nei paesi di missione attraverso le strutture e le istituzioni della Chiesa, si legge in una nota dell'agenzia Fides.
Il card. Luis Antonio G. Tagle, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, ha accolto con favore l'annuncio: “Nel suo compito di evangelizzazione, la Chiesa è spesso in prima linea nelle principali minacce alla dignità umana. Nella sola Africa, ci sono oltre 74.000 suore religiose e oltre 46.000 sacerdoti che gestiscono 7.274 ospedali e cliniche, 2.346 case per anziani e persone vulnerabili e istruiscono oltre 19 milioni di bambini in 45.088 scuole elementari. In molte aree rurali sono gli unici fornitori di assistenza sanitaria e di istruzione".
Il porporato sottolinea che il papa "sta invitando l'intera vasta rete della Chiesa ad affrontare le sfide che ci stanno davanti".
La somma è pari a 750.000 dollari USA come contributo iniziale per il Fondo e il Papa
ha chiesto a quelle realtà della Chiesa, che sono nella possibilità e lo desiderano, di contribuire a questo fondo attraverso le Pontificie Opere Missionarie di ogni Paese.
L'Arcivescovo Giampietro Dal Toso, Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, ha dichiarato che questo Fondo ha lo scopo di "sostenere la presenza della Chiesa nei territori di missione, che subisce anche le conseguenze del Corona Virus. Attraverso l'attività della Chiesa di predicare il Vangelo e di aiutare concretamente attraverso la nostra vasta rete, possiamo dimostrare che nessuno è solo in questa crisi. In questo senso, le istituzioni e i ministri della Chiesa svolgono un ruolo vitale. Questa è l'intenzione del Santo Padre nel costituire questo Fondo. Mentre così tante persone stanno soffrendo, ricordiamo e
raggiungiamo coloro che potrebbero non avere nessuno che si prenda cura di loro, mostrando così l'amore di Dio Padre".
Le Pontificie Opere Missionarie sono il canale ufficiale di sostegno del Papa a oltre 1.110 diocesiprincipalmente in Asia, Africa, Oceania e parte della regione amazzonica. L'Arcivescovo continua:
"Chiedo alla nostra rete delle Pontificie Opere Missionarie, presenti in ogni diocesi di tutto il mondo, di
fare il possibile per sostenere questa importante iniziativa del Santo Padre".
I contributi possono essere versati anche al conto: IT84F0200805075000102456047 (SWIFT
UNCRITMM), intestato all'Amministrazione delle Pontificie Opere Missionarie, indicando come
causale: "Fondo Corona-Virus".
Coronavirus: la solidarietà e l’aiuto verso il Circo di Lidia Togni
6 Aprile 2020 -
Roma - Finiti gli spettacoli per il lockdown del Coronavirus, con l’unico introito che hanno basato sui biglietti degli spettacoli, è stato grazie alla Caritas che hanno avuto modo di poter mangiare. Ma agli animali chi ci pensa? A Roma è stato grazie alla curiosità di una volontaria dei City Angels che al Circo Lidia Togni ora a Capannelle è stato possibile aiutare gli animali che partecipano agli eventi in giro per l’Italia. Infatti, mentre le persone sono stati sostenuti da una rete aiutando i 26 lavoratori lì rimasti, gli animali rischiavano di restare a bocca asciutta, nonostante proprio la gestione del circo, per regola non scritta, provvede sempre a far mangiare prima loro e poi uomini e donne. Si tratta di 7 tigri del Bengala, 12 cavalli, 3 dromedari e un cammello, 2 buoi dei watussi (Max e Frix), 2 lama (Priscilla, che a breve metterà al mondo un cucciolo, e Roberto) e una trentina di cani, delle razze più diverse. La ragazza, Roberta, volontaria dei City Angels, stava passando su via Appia quando è rimasta incuriosita dalle gobbe dei dromedari proprio davanti all’ippodromo. E’ arrivata lì e ha chiesto informazioni per cercare di capire se avessero bisogno di qualcosa in questa quarantena. Così, il domatore degli animali, Vinicio Canestrelli, ha raccontato tutta la loro storia. “Ci siamo privati del cibo per darlo agli animali”, ha detto. Lo hanno fatto per un po’, poi loro stessi hanno dovuto chiedere aiuto. Prima alla Caritas, poi, agli stessi volontari della protezione civile e dei City Angels che ora portano la carne e le verdure per gli animali. A cominciare dalla famiglia di tigri: Mike e Kama, di 8 anni, con i figli Indio, Maya e Azteco e le loro zie Taiga e Duna. Agli animali, invece, ci pensano i volontari della protezione civile e dei City Angels che si presentano sul posto con la carne che riescono a trovare con le donazioni che arrivano anche grazie al loro numero di telefono 388.9739999.
Giampiero Valenza
Mci Germania e Scandinavia: il messaggio del delegato ai fedeli
6 Aprile 2020 - Francoforte – “Alla vigilia della Settimana Santa, penso al grande digiuno di celebrazioni liturgiche - almeno di quelle tradizionali, con tanta partecipazione di fedeli – cui quest’anno la pandemia del coronavirus ci costringe a fare”. E’ quanto scrive il delegato nazionale Migrantes delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, p. Tobia Bassanelli in un messaggio a tutti i missionari e ai fedeli italiani residenti nei due Paesi. Questo – spiega il religioso - “non ci dispensa dalle responsabilità nei confronti dei nostri parrocchiani, con cui continuiamo a restare in contatto attraverso il telefono ed i nuovi media, offrendo messaggi e celebrazioni online sui siti Internet o in altro modo”.
Interrogativi di un genitore al tempo del Covid-19
5 Aprile 2020 - Roma - Cosa vuol dire vivere al tempo del Covid-19 per le famiglie transnazionali, per noi genitori dei giovani migranti italiani?
Ce lo chiediamo ogni giorno, da quando è iniziata la pandemia.
Ce lo chiediamo quando la morte ha smesso di essere un numero per diventare un volto. È quanto è accaduto con la tragica morte di Luca di Nicola, il diciannovenne abruzzese colpito dal Covid-19 a Londra, che anche la nostra community ha voluto ricordare con affetto e dolore.
Torniamo a riflettere sul nostro modo di vivere nella distanza dai nostri cari e torniamo a chiederci cosa tutto ciò voglia dire
- per noi che i nostri figli li abbiamo appoggiati, sostenuti, confortati, spronati. E loro che hanno mostrato che vivere all'estero ne valeva la pena;
- per noi che abbiamo detto "fino in capo al mondo", raggiungendo i nostri figli dal Sud Est Asiatico al Canada del Nord;
- per noi che della distanza abbiamo fatto un modo di essere nonostante il dolore, la preoccupazione, l'ansia e tanta confusione;
- per noi che mai avremmo immaginato di poter partecipare solo in streaming a nascite, matrimoni e lauree;
- per noi che abbiamo - a ragione - criticato Spagna, Francia, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti per non avere attivato tempestivamente le misure di contenimento del contagio;
- per noi che - come un mantra quotidiano - imploriamo i figli di adottare le nostre misure di protezione, a costo di essere presi in giro da amici e colleghi locali: "stai a casa, se puoi - indossa la mascherina - lavati le mani - fai la spesa on line".
- per noi che abbiamo intensificato tutti i modi per essere vicini, i nostri modi, quelli che abbiamo sviluppato con l'esperienza di anni di lontananza (videochiamate, messaggi, pacchi);
- per noi che, come sempre a inizio telefonata, chiediamo "ciao come stai?", solo che questa volta non è una domanda di prammatica;
- per noi che per una volta, abbiamo poche parole e poche risorse sia per i figli che per noi stessi.
Aspettando il giorno in cui avremo trovato le nostre risposte.
Brunella Rallo
fondatrice di www.mammedicervellinfuga.com e
collaboratrice del Rapporto Italiani nel Mondo
Senegalesi: un contributo della comunità di Sestino alla Misercordia locale
5 Aprile 2020 - Arezzo – La comunità senegalese in aiuto della Misericordia è stata “una bella sorpresa”, ha dichiarato il presidente della Confraternita di Misericordia di Sestino (Ar) Luciano Crescentini: “quando ho aperto la porta della sede e ho visto un amico senegalese che mi ha allungato una busta: ‘È il nostro contributo alla Confraternita - mi ha detto - per il lavoro che fate in questi giorni drammatici per l’Italia, aggredita dal Coronavirus. Vogliamo anche noi dichiararvi la nostra solidarietà. Difendete tutti, anche noi, con la vostra quotidiana attività’”. “Un gesto davvero significativo - continua il presidente Crescentini - di grande sensibilità umana e “sociale, che dimostra oltretutto una forte affinità con la comunità locale. A nome della Confraternita, salutiamo e ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato, raccogliendo la cifra di 450 euro. I sestinati residenti di origine senegalese non sono molti, ma rappresentano un numero significativo per il mantenimento, ad esempio, dell’Istituto comprensivo a Sestino e per assicurare una manodopera indispensabile alle ditte locali”.
Migrantes Marche: le iniziative al tempo del coronavirus
4 Aprile 2020 - Loreto - Nelle Marche in diocesi dove vi sono strutture di accoglienza per migranti, come ad esempio nella diocesi di Fano, si continua tale attività, seguendo le direttive date, e semmai, in tali frangenti, si interviene ad accompagnare e seguire casi di necessità particolari. In quella di Pesaro si affida alla Protezione civile l’impegno di distribuzione di pasti a migranti o ad altri, per non avere assembramenti nei locali della Caritas o semmai si consegnano buoni-pasto settimanali. Don Sergio della Migrantes di Ancona, missionario per anni in America latina, prende in mano il telefono ed è la sua precisa attività pastorale del momento: incoraggiare, sostenere, dare speranza a migranti, ad ammalati, ad anziani della parrocchia. P.Mihajlo, responsabile delle comunità ucraine delle Marche si premura di dare ad ognuno ogni informazione sulle celebrazioni del vescovo Dionisio a Roma, trasmesse attraverso i social o direttamente trasmesse dalla capitale Kiev, sede metropolitana della Chiesa greco-cattolica ucraina. P.Giorgio, parroco a Loreto, ogni venerdì fa in solitario la Via Crucis per piazze e strade, in particolare abitate da famiglie di migranti, mentre tutti intensamente seguono dalle finestre il sacro rito, che si rivela di stringente attualità. Non ultimo il caso di tre gruppi di giostrai seriamente bloccati in tre diocesi, da Pesaro a S.Benedetto del Tronto. Allertata da una Migrantes fuori regione, la Migrantes Marche ha potuto intervenire segnalando alle Migrantes delle differenti diocesi e con la collaborazione di Caritas si sono risolti i casi. Una rete di segnalazione e di collaborazione tra Migrantes e Caritas, risultata senz’altro preziosa e positiva.
p. Renato Zilio
Direttore Migrantes Marche
Mci Amburgo: come si vive “in” e “la” missione in tempo di “coronavirus”
4 Aprile 2020 - Amburgo - Siccome siamo ormai tutti “confinati” in casa possiamo raccontarvi come questa emergenza la viviamo qui “in” missione ed anche come la comunità vive “la” Missione.
“Andrà tutto bene”. Una frase che sentiamo spesso nelle ultime settimane, che incornicia un periodo difficile. Ecco allora che si cerca di stare vicino a tutti innanzitutto con la trasmissione via Facebook della Santa Messa domenicale alle 11.30. C’è la Missione, la Chiesa, ci siamo NOI, di tutte le età: piccoli e grandi; ed un grazie va a tutti coloro che con un video con un messaggio o una canzone, una foto, un disegno, una frase, hanno reso ancor più viva la Missione Cattolica Italiana di Amburgo: persone e soprattutto cristiani che non si arrendono.
La messa non si può celebrare comunitariamente, è vero, ma la comunità c’è e c’è anche in videochiamata con gli altri, sui social, nella musica, nella preghiera. C’è ed è più viva che mai. Inoltre non si hanno problemi a spiegare alla gente che si può santificare la festa anche pregando in casa. Nessuno si meraviglia, nessuno protesta … e non abbiamo polemiche da sanare neppure all’interno della Chiesa! La limitazione si accetta con serenità e come una cosa che si scosta poco dalla normalità. Per molti la domenica passerà con il pensiero rivolto alla chiesa nel momento in cui sentiranno suonare le campane. Allora, in quel momento, si faranno il segno della croce, (che fanno sempre quando sentono una campana!), pregheranno al modo che loro conoscono (io ho suggerito il rosario) e cercheranno di evitare lavori pesanti di domenica. Come cercano di fare sempre, anche se, il lavoro di ogni giorno non può essere lasciato indietro, perché almeno nel Nord della Germania la cosa più importante non è proprio la spiritualità ma il portafoglio. Ed allora … che succede, qui, al tempo del corona virus? Sembrerebbe che si possa avere più tempo per sé stessi, ma non è proprio così perché se come da noi è stato deciso di sospendere Sante Messe e incontri pastorali almeno fino alla fine di Aprile, ciò non toglie che ci sia bisogno della confessione o della celebrazione di un funerale od altro. Abbiamo anche ricordato che il Signore non è “confinato in Chiesa”! Il Signore è con noi, ovunque ci troviamo. E se, attraverso la preghiera, lo “contattiamo” come un ospite “non infetto”, Lui ci aiuta ad affrontare le difficoltà che stiamo vivendo. Ci aiuta ad uscirne più forti, anche spiritualmente. Ecco quindi che dobbiamo riempire quello che apparentemente può sembrare un calendario vuoto con la fede, la preghiera, le opere buone, relazionandoci anche con gli amici…forse anche con quelli che il ritmo della vita ce li ha messi nel dimenticatoio. La comunità in questo momento è più “social” che mai e si cerca di rimanere uniti in questo modo. Le missioni continuano a dare il proprio servizio al di là se gli uffici sono chiusi, i Missionari proprio perché tali sono sempre al servizio del popolo di Dio loro affidato e qui ad Amburgo anche se chiusi in casa siamo sempre a disposizione per chi ci cerca anche per una semplice parola di conforto.
don Pierluigi Vignola
Liturgie della Settimana Santa: cosa si fa, cosa non si può fare
4 Aprile 2020 - Roma - Una Settimana Santa con importanti novità liturgiche dettate dalla situazione d’emergenza, all’insegna di alcune rinunce: niente benedizione degli ulivi la Domenica delle Palme, rimandata la Messa crismale, Messa in Coena Domini senza lavanda dei piedi, il Venerdì Santo privo del bacio della Croce (e con la nuova invocazione nella Preghiera universale), niente accensione del fuoco prima della Veglia pasquale.
Con le «Indicazioni rituali» per la celebrazione della Settimana Santa 2020 la Conferenza episcopale italiana offre a parrocchie, comunità e credenti un riferimento unitario in vista dei riti che si svolgeranno «senza concorso di popolo ed evitando concelebrazioni» ma in modo che anche in tempo di emergenza e di quarantena il «momento più importante dell’anno liturgico» sia vissuto nella maniera più intensa e partecipata. Cambiano le forme, non cambia la sostanza.
In una nota che si aggiunge a quella diffusa dalla Presidenza Cei per fornire le prime indicazioni condivise recependo nella Chiesa italiana le direttive universali della Congregazione per il Culto divino sulla disciplina delle celebrazioni della Settimana Santa, la Cei aggiunge al sussidio per famiglie pubblicato su www.chiciseparera.chiesacattolica.it le direttive per entrare nel merito delle singole giornate-chiave che ci attendono.
Eccole.
Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Anzitutto la nostra Conferenza episcopale spiega che «gli Arcivescovi e i Vescovi, nelle Cattedrali, presiederanno la celebrazione eucaristica con il rito della benedizione dei rami di ulivo e la processione introitale alla Messa (seguendo la forma del Messale Romano cioè senza la processione solenne all’esterno della chiesa). Nelle chiese parrocchiali i presbiteri presiederanno la celebrazione commemorando l’ingresso del Signore in Gerusalemme in forma semplice (terza forma del Messale Romano), senza benedizione dei rami e senza solenne processione introitale alla Messa».
Giovedì santo - Messa crismale
Per quanto riguarda «la Messa crismale», sarà «trasferita a una data successiva alla Pasqua e che sarà indicata in base a quanto disporrà il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, in sintonia con quanto il Santo Padre stabilirà per la Diocesi di Roma». Resta ovviamente al suo posto la «Messa in Coena Domini» che i vescovi presiederanno «nelle Cattedrali». Nelle parrocchie invece «in via straordinaria, è concessa ai singoli presbiteri la facoltà di celebrare la Santa Messa nella Cena del Signore, senza concorso di popolo ma solo con pochi ministri». Comprensibilmente «si omette la lavanda dei piedi» mentre «subito dopo l’omelia si prosegue con la Preghiera universale o dei fedeli e la Liturgia eucaristia. Al termine si omette la processione con il Santissimo Sacramento, che viene riposto nel Tabernacolo solitamente utilizzato e non in un altro, senza adorazione solenne. Non vengono allestiti altari per la reposizione, né sono permesse le visite consuete e le veglie di adorazione».
Venerdì Santo - Celebrazione della Passione del Signore
Anche in questa giornata «gli Arcivescovi e i Vescovi, nelle Cattedrali, presiederanno la celebrazione». Per le chiese parrocchiali «i presbiteri che lo vorranno, potranno celebrare l’azione liturgica della Passione del Signore, solo con pochi ministri e senza concorso di popolo». C’è una novità annunciata per la solenne Preghiera universale del Venerdì Santo, nella quale «l’ultima invocazione, per i tribolati, è riformulata dalle indicazioni della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e dell’Ufficio liturgico nazionale». Si «omette il bacio» nel «rito di Adorazione della Croce», al posto del quale «si può sostare qualche istante davanti alla Croce in adorazione silenziosa».
Sabato Santo - Veglia pasquale
Pastori e parroci sono accomunati dalla medesima disposizione: «Gli Arcivescovi e i Vescovi, nelle Cattedrali, celebreranno la Veglia pasquale e lo stesso potranno fare, nelle parrocchie, i presbiteri che lo vorranno». Alcune significative novità per la celebrazione: «All’inizio si omette l’accensione del fuoco e si procede con la preparazione del Cero, la sua accensione e il canto del Preconio pasquale. La liturgia della Parola si celebra come previsto dal Messale Romano. La liturgia battesimale si compie senza le Litanie dei Santi, la benedizione del fonte e la celebrazione dei Battesimi, ma con la sola rinnovazione delle promesse battesimali. Dopo la Preghiera universale o dei fedeli la celebrazione prosegue con la Liturgia eucaristica. Non sarà possibile distribuire ai fedeli l’acqua benedetta ma si potranno invitare ugualmente le famiglie a benedire la mensa, nel giorno di Pasqua, come di consueto, anche senza l’acqua».
Migrantes Gaeta: attenzione verso le fasce più deboli
3 Aprile 2020 - Gaeta – Nella diocesi di Gaeta, tra le diverse attenzioni in questo tempo di pandemia, sono state prodotte mascherine da distribuire gratuitamente alla comunità dei braccianti della Piana di Fondi (zona rossa) principalmente indiani, pakistani e Sikh. Sempre con questa attenzione particolare l'Ufficio Migrantes, insieme ala Caritas diocesana, hanno inviato – spiega la direttrice Migrnates Giovanna Ruggieri - un documento di vicinanza e solidarietà per questa comunità “laboriosa e spesso vittima di caporalato”. I due uffici propongono “alcune attenzioni che come diocesi possiamo adottare nel periodo di ‘quarantena sociale’ e al momento delicato della ripresa”: “Facciamo con coraggio il primo passo nel mostrare vicinanza verso gli imprenditori e i lavoratori che stanno subendo gravi perdite”, “aiutiamo e incoraggiamo quanti sono impegnati nel lavoro in ruoli di responsabilità, a livelli differenti” e “organizziamo la carità per andare incontro alle situazioni più critiche”.
In particolare si chiede di promuovere un sostegno concreto attraverso l’acquisto di beni realizzati in Italia da aziende che si dimostrano attente alla tutela del lavoro, alla sostenibilità ecologica e alla qualità dei prodotti.
R.Iaria
Domande Asilo: audizione sospese fino al 13 aprile
3 Aprile 2020 - Roma – E stata prorogata fino al 13 aprile la sospensione delle audizioni davanti alle commissioni e alle sezioni territoriali per il riconoscimento del diritto d'asilo. La decisione è stata assunta a seguito dell'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1 aprile 2020, che estende fino al 13 aprile le misure di contenimento per contrastare il contagio da Coronavirus, o Covid-19.
Il decreto prevede la sospensione anche dell'attività degli sportelli al pubblico presso ogni collegio, mentre quelle degli uffici proseguono in modalità di lavoro agile, si legge sul sito del Viminale.
Le audizioni con i richiedenti asilo erano già state sospese in attuazione delle misure governative per l'emergenza sanitaria.
Prevista in un primo momento per le sole commissioni e sezioni territoriali delle cosiddette zone rosse per essere poi prorogata fino al 13 aprile.
L'esigenza è quella di ridurre al massimo gli spostamenti di persone e documenti e gli assembramenti.
Migrantes Modena-Nonantola: la pastorale e la solidarietà in questo tempo di pandemia
3 Aprile 2020 - Modena - Tutti i cappellani che seguono nella diocesi di Modena-Nonantola le comunità cattoliche di origine straniera seguono le loro comunità facendo in modo che le persone restino in casa per evitare il propagarsi del contagio. Allo stesso tempo si cerca di tenere
i contatti, seppure a distanza, per continuare a garantire l'assistenza spirituale. A dirlo a www.migrantesonline.it è Giorgio Bonini della Migrantes diocesana.
Alcune famiglie della comunità polacca condividono (a distanza) la parola del giorno e recitano la coroncina alla Divina Misericordia alle ore 15 con don Fraczek, sacerdote polacco.
Don Celestin, cappellano nigeriano, informa che per la comunità Cattolica Anglofona
di San Barnaba di Modena è un momento difficile come per gli altri ma una cosa chiara
è che tutti “noi restiamo a casa seguendo l'ordine del governo per salvare la vita”.
Per la messa domenicale celebrazione con i nuovi mezzi di comunicazione. Don Germain, cappellano congolese, è a fianco della comunità francofona modenese,
mantenendo i contatti con tutti, fra i quali tanti sono giovani studenti.
A tutti – spiega Bonini - viene suggerito di ascoltare la messa dell'arcivescovo, mons. Erio Castellucci, in TV.
Inoltre la Migrantes diocesana sta cercando di aiutare alcune famiglie nomadi che già
“normalmente” in difficoltà, ora “sono ancora più emarginati”, conclude il rappresentante della Migrante di Modena-Nonantola.
La “Gente del viaggio” al tempo del coronavirus
3 Aprile 2020 - Vittorio Veneto - L’epidemia causata dal Corona-Virus e le misure prese dalle autorità nazionali e locali allo scopo di contenere la diffusione del contagio hanno avuto conseguenze molto pesanti sulla vita di ognuno di noi. Per alcune categorie, però, queste conseguenze sono state veramente devastanti, implicando l’impossibilità assoluta di lavorare, e di conseguenza, in molti casi, la perdita di ogni tipo di reddito.
Questo è successo anche alle persone che operano nello Spettacolo Viaggiante, cioè nei circhi e nei Luna Park. Infatti, la sospensione di tutte le attività culturale e ricreativa svolte in un luogo pubblico ha imposto uno stop totale anche alle esibizioni dei circhi e delle giostre.
I circensi e i lunaparchisti attualmente non possono in alcun modo lavorare, e di conseguenza hanno perso completamente il reddito che ricavavano dalla loro attività; e tuttavia devono continuare a sostenere gran parte delle ordinarie spese di gestione dei “mestieri” – come li chiamano loro - se vogliono sperare di poter riprendere il lavoro in un futuro che, peraltro, al momento non è prevedibile. Tra le spese che non possono assolutamente essere differite vi è certamente il mantenimento in buona salute degli animali che vivono nei circhi.
Molti ritengono che una sospensione dell’attività per alcune settimane (tutti speriamo che il periodo di stop non debba protrarsi per diversi mesi, ma non possiamo essere sicuri di nulla) non dovrebbe avere gravi conseguenze, purché i titolari abbiano avuto la saggezza di accantonare risorse sufficienti per poter far fronte a una crisi come questa. In realtà, però, mettere da parte somme sufficienti non è sempre possibile; e in particolare, visto l’andamento degli ultimi decenni, non è stato assolutamente possibile a chi lavora nei circhi e nei Luna Park, visto che questo settore è da parecchio tempo in crisi a causa della concorrenza di altri generi di spettacolo, che risultano più accattivanti per il pubblico del nostro tempo.
Il risultato finale è che, quando alla situazione ordinaria si è sovrapposta la crisi che stiamo vivendo, molte famiglie di circensi e lunaparchisti si sono viste ridotte letteralmente alla fame. Lo posso dire con cognizione di causa perché ricevo ogni giorno decine di telefonate con richieste di sostegno per l’acquisto dei generi più indispensabili da parte di queste persone e delle loro famiglie che spesso, a differenza di quelle di tanti altri nostri connazionali, sono ancora caratterizzate dalle presenza di numerosi bambini.
Il problema principale nasce perché, quando è il momento di ricevere aiuto, queste persone risultano, ancora e sempre, svantaggiate, non solo perché lo stile di vita mobile - che anche oggi caratterizza l’esistenza di molti fra loro - li rende pur sempre oggetto di pregiudizi, a volte anche odiosi, ma anche, più semplicemente, perché, muovendosi continuamente, non appartengono in maniera piena a nessuna comunità, né civile né religiosa, e quindi ognuno tende a pensare che di loro si debba occupare qualcun altro. Purtroppo conosco moltissime situazioni di questo genere.
Oggi tante famiglie di lavoratori dello Spettacolo viaggiante non sono nemmeno sicure di riuscire a sopravvivere nelle prossime settimane. E c’è di più: la situazione attuale rischia di farli entrare in un circolo vizioso da cui sarà difficile poi uscire: la miseria e i rifiuti che si vedono opporre ogni giorno finiranno per estraniarli sempre più dalle altre persone. E questo aumenterà ancora la diffidenza e l’ostilità nei loro confronti. Dobbiamo fare il possibile per aiutarli, altrimenti rischiamo che, anche senza che nessuno lo voglia, venga innalzato un muro fra noi e loro.
Don Mirko Dalla Torre
Commissione Spettacolo Viaggiante
Fondazione Migrantes
Mci Vienna: le iniziative nella comunità cattolica italiana
3 Aprile 2020 - Vienna – Una diretta quotidiana su youtube durante la Settimana Santa e momenti di preghiera per tutta la settimana. E’ una delle iniziative che promuve la Missione Cattolica Italiana di Vienna dove – ci dice il missionario p. Thomas Manalil. Le ultime celebrazioni con la presenza dei fedeli si sono svolte nel fine settimana del 14-15 Marzo. Dopo quella data, per decisione governativa le chiese sul territorio austriaco sono rimaste aperte solo per la preghiera individuale.
Per rispondere alle richieste di “vivere anche questo momento difficile in maniera comunitaria” la Missione Cattolica Italiana, ha creato un canale youtube (https://www.youtube.com/channel/UCKAeLh4BIb8bTVnWn4OsqCg) dove durante la settimana è prevista una diretta quotidiana di circa 15-20 minuti alle 19, 15. Durante la settimana anche momenti di preghiera, o adorazione eucaristica e un commento ad un brano del Vangelo. La domenica invece, “celebriamo in diretta la Santa Messa alle 11,30: si tratta in tutti i casi di un piccolo modo per continuare a sentirci parte di un'unica comunità Cristiana”.
R.Iaria
Cuba: vivere la Pasqua in tempo di quarantena
3 Aprile 2020 - Roma – “Celebrare la Messa senza popolo è qualcosa di strano, balza subito all’occhio che manca qualcosa, che si tratta di un atto eminentemente comunitario. Se non posso celebrare con il popolo, posso celebrare per il popolo”: è don Marco Pavan a raccontare la vita della sua comunità, sull’isola di Cuba, anch’essa chiamata a fare i conti con il Covid-19.
“Il pastore che ha addosso l’odore del gregge ha soprattutto nel suo cuore tutta la comunità a lui affidata, tutta la chiesa e l’intera umanità”, riflette.
Sull’altare, insieme al pane e al vino, porta tutta l’umanità ferita, piagata, sgomenta e disorientata, che necessita di una presenza reale dell’amore di Dio; offre al Signore la struggente nostalgia del suo gregge, che vive l’assenza dell’incontro in attesa di celebrarne ancora la presenza…”.
La Pasqua, che don Marco ha celebrato tante volte nelle parrocchie di Vimercate e Legnano, in diocesi di Milano, torna puntuale.
Il Signore risorge, vince la morte, è speranza viva. E anche a Cuba le comunità cristiane si preparano al Triduo, anche se quest’anno lo scenario è differente…
Don Pavan ha 45 anni: nato a Bollate (Milano), laurea in matematica (chi lo conosce sa che è un mago dei numeri), è un profondo conoscitore de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry, dal quale non di rado trae spunto per le sue riflessioni e omelie.
Prete dal 2005, dopo 12 anni di ministero in parrocchie ambrosiane, dal novembre 2017 è a Cuba, come fidei donum nella diocesi di Santiago.
Condivide il servizio missionario con altri tre preti milanesi: don Adriano Valagussa, don Ezio Borsani e don Carlo Doneda.
È parroco, con don Adriano, nella parrocchia di Nuestra Señora del Rosario a Palma Soriano, città di 125mila abitanti nel sud dell’isola.
La realtà urbana conta 75mila residenti, mentre il resto della popolazione è sparsa in aree rurale nei pressi della città. Qui, in tempi “normali”, la pastorale è piuttosto strutturata; invece la “pastorale del campo – spiega – è molto missionaria: si va due volte al mese in ogni campo, ne abbiamo 17, per la catechesi, la messa o la liturgia della Parola, si vanno a trovare famiglie e ammalati”.«
“Di recente – confida – scrivevo in una lettera agli amici italiani della necessità per il popolo di Dio di vivere questo tempo di assenza, coltivando la nostalgia dell’incontro. Forse qui è proprio quello che manca.
Se è vero che in strada ci sono tantissime persone, in chiesa praticamente non passa nessuno. Mi ha colpito molto questo fatto… di solito di fronte a un tempo di crisi, ci si attacca anche alla fede e alla religione per incontrare un senso e una speranza. E invece si continua ad essere sopraffatti dall’affanno della quotidianità. Sembra che i cubani si siano dimenticati di Dio. Mi verrebbe da domandarmi: ma come possono pensare che anche Dio non si dimentichi di loro? Poi mi sovviene un passo del profeta Isaia: ‘Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri’. Per fortuna Dio non si dimentica di noi, perché ci ama e il suo amore è per sempre. E allora mi vengono in mente le parole del nostro arcivescovo Mario Delpini che danno il titolo alla lettera pastorale, ‘ogni situazione può diventare un’occasione’. Spero che ciascuno a livello personale e insieme come chiesa sappiamo cogliere l’occasione che abbiamo di fronte”.
Anche a Cuba vigono alcune misure precauzionali per evitare il diffondersi del contagio. La vita, a poco a poco, rallenta. Don Marco afferma: “Mi sono interrogato in prima persona sul senso di quanto sta accadendo. Non mi sono posto la solita domanda ‘dove sta Dio di fronte a tutto ciò che sta accadendo?’; mi sono piuttosto chiesto ‘dove sono io? Dove voglio essere io?’ – e non tanto nel senso del luogo, ma della situazione esistenziale. Che occasione vi leggo per me?”.
Il sacerdote prosegue: “innanzitutto, vivo con maggior distensione e intensità il tempo per la preghiera e la coscienza di pregare non solo per me ma per la mia gente. È poi una grazia poter dedicare tempo abbondante e senza continue interruzioni a qualche lettura impegnativa e allo studio, senza dover sempre recuperare il filo del discorso. Ne sto approfittando per leggere molto e per approfondire alcuni temi. In particolare, nell’ambito della cosmologia, mi affascina la questione del tempo. Per la teoria della relatività ristretta”, e qui emerge la formazione scientifica, “non esiste un tempo oggettivo, uguale per tutti, ma ogni osservatore ha il suo orologio personale e questo orologio varia in funzione di quanto l’osservatore vive (basti pensare al paradosso dei gemelli di Einstein). Si potrebbe dire che nel cuore della scienza il kronos si trasforma in kairos, occasione esistenziale. Anche in questo tempo di infermità globale vale la pena chiederci che occasione sta nascondendo. Vedo le famiglie obbligate a stare in casa, a condividere spazi ristretti e tempi lunghi. Un peso? O piuttosto una occasione per parlare, per condividere, per fare qualcosa insieme, per dirsi quelle cose per cui non c’era mai tempo, per condividere la quotidianità nelle sue fatiche”.
“Stare in casa senza ‘niente’ da fare, dover rinunciare alle tante attività, mi sta facendo sentire impotente. Non posso annunciare il Vangelo come ho sempre fatto e quindi penso che non posso annunciare il Vangelo rinchiuso in queste quattro mura. Forse il Vangelo ha bisogno di testimoni impotenti, che nella loro fragilità e inutilità dicano che ciò che davvero conta è l’amore del Signore e la salvezza che ci è stata donata, al di là delle nostre iniziative e proposte. In una situazione in cui esiste un solo numero, lo zero, finalmente smettiamo di parlare di numeri, di valutare tutto in termini quantitativi, di esito e di convenienza, per imparare a valutare nell’unico modo sensato, nella logica del seminatore, che dà tutto e non riceve nulla”.
Ancora una annotazione profonda: “Non è facile smontare il ruolo di protagonisti della nostra vita, saltar giù dal treno in corsa a velocità folle che sono le nostre giornate”, dice don Marco.
“Mi colpiscono le molte foto postate su facebook di gente che fa il pane: è un’arte che richiede calma, passione, tempo. Normalmente sarebbe stato impossibile, ma ora il pane fatto in casa dice un tempo che è tornato nostro. Quando questo isolamento finirà, i nostri ritmi torneranno vorticosi, però avremo un poco di consapevolezza in più che in fondo dedichiamo tempo a ciò che per noi è davvero importante e quindi sapremo trovare tempo per ciò che davvero conta. Il treno è in corsa, ma come ogni treno, fa delle fermate! A noi, saperne approfittare per vivere e non lasciarci vivere”. (Gianni Borsa – Popoli e Missione)