5 Aprile 2020 – Roma – Cosa vuol dire vivere al tempo del Covid-19 per le famiglie transnazionali, per noi genitori dei giovani migranti italiani?
Ce lo chiediamo ogni giorno, da quando è iniziata la pandemia.
Ce lo chiediamo quando la morte ha smesso di essere un numero per diventare un volto. È quanto è accaduto con la tragica morte di Luca di Nicola, il diciannovenne abruzzese colpito dal Covid-19 a Londra, che anche la nostra community ha voluto ricordare con affetto e dolore.
Torniamo a riflettere sul nostro modo di vivere nella distanza dai nostri cari e torniamo a chiederci cosa tutto ciò voglia dire
– per noi che i nostri figli li abbiamo appoggiati, sostenuti, confortati, spronati. E loro che hanno mostrato che vivere all’estero ne valeva la pena;
– per noi che abbiamo detto “fino in capo al mondo”, raggiungendo i nostri figli dal Sud Est Asiatico al Canada del Nord;
– per noi che della distanza abbiamo fatto un modo di essere nonostante il dolore, la preoccupazione, l’ansia e tanta confusione;
– per noi che mai avremmo immaginato di poter partecipare solo in streaming a nascite, matrimoni e lauree;
– per noi che abbiamo – a ragione – criticato Spagna, Francia, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti per non avere attivato tempestivamente le misure di contenimento del contagio;
– per noi che – come un mantra quotidiano – imploriamo i figli di adottare le nostre misure di protezione, a costo di essere presi in giro da amici e colleghi locali: “stai a casa, se puoi – indossa la mascherina – lavati le mani – fai la spesa on line“.
– per noi che abbiamo intensificato tutti i modi per essere vicini, i nostri modi, quelli che abbiamo sviluppato con l’esperienza di anni di lontananza (videochiamate, messaggi, pacchi);
– per noi che, come sempre a inizio telefonata, chiediamo “ciao come stai?”, solo che questa volta non è una domanda di prammatica;
– per noi che per una volta, abbiamo poche parole e poche risorse sia per i figli che per noi stessi.
Aspettando il giorno in cui avremo trovato le nostre risposte.
Brunella Rallo
fondatrice di www.mammedicervellinfuga.com e
collaboratrice del Rapporto Italiani nel Mondo