Primo Piano

Naufragio in Calabria: superstite, “Ho nuotato per mezz’ora”

21 Marzo 2023 -

Cutro - Ha nuotato per mezz’ora, aggrappato ad un pezzo di legno, lottando con tutte le sue forze contro la corrente e le onde alte. Ed alla fine ce l’ha fatta.Amir Khan è uno degli 81 superstiti del naufragio in Calabria.  87 le vittime accertate al momento. Ieri ha rivissuto quei drammatici momenti davanti al Gip del tribunale dei minorenni di Catanzaro nell’incidente probatorio nell’inchiesta a carico del presunto scafista 17enne. "Mi sono salvato salendo sopra un legno, ho nuotato mezz’ora e quando sono arrivato a terra non c’erano ancora i carabinieri", ha raccontato il superstite ai magistrati.

Consiglio Permanente Cei: in agenda l’Assemblea generale di maggio

21 Marzo 2023 -

Roma - Con l’introduzione svolta ieri pomeriggio dal cardinale Matteo Zuppi sono entrati nel vivo i lavori della sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente della Cei, che si focalizzeranno sul programma e sullo svolgimento dell’Assemblea generale dei vescovi italiani in programma dal 22 al 25 maggio sul tema: “In ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Passi verso il discernimento”. Le Chiese in Italia continuano ad essere impegnate nell’ascolto, attraverso i “Cantieri di Betania”.

Alla data del 31 gennaio scorso, ne sono stati attivati 377, di cui 101 della “strada e del villaggio”, 99 dell’“ospitalità e della casa”, 93 delle “diaconie e della formazione spirituale” e 84 scelti dalle singole diocesi, tra cui ne spiccano alcuni centrati su temi “originali”, come quello sulle solitudini (Rieti), lo spopolamento (Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela), l’impegno sociale e politico (Anagni-Alatri), la giustizia e legalità (Foggia-Bovino, Oppido Mamertina-Palmi), la cura del creato (Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo), l’ecumenismo (Pinerolo), le culture diverse (Bolzano-Bressanone), i giovani, la famiglia e l’accoglienza turistica (Tempio-Ampurias). All’ordine del giorno del Consiglio permanente anche la presentazione delle attività del Comitato e del Servizio e per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo, con un focus sulle linee del nuovo regolamento. Dopo un approfondimento sul Sovvenire, i vescovi discuteranno della proposta di ripartizione dei fondi 8xmille che sarà sottoposta alla prossima Assemblea Generale. Prevista l’approvazione del calendario delle attività della Cei per l’anno pastorale 2023- 2024.

Card. Zuppi: come non ricordare l’ultima tragedia che ha coinvolto profughi, che non hanno trovato chi custodiva la loro vita?

20 Marzo 2023 - Roma -  San Giuseppe "compie scelte coraggiose che determinano una svolta nella vita propria e della sua famiglia. Come non pensare alla fuga da Erode, diventando profugo in Egitto? E come non ricordare l’ultima tragedia che ha coinvolto profughi, che non hanno trovato chi custodiva la loro vita? Ringrazio di cuore quanti si sono prodigati in loro aiuto, manifestazione di tanta umanità e la Chiesa di Crotone che ha mostrato il volto di madre della nostra Chiesa". Lo ha detto oggi pomeriggio il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana aprendo i lavori del Consiglio Permanente della Cei. Il porporato cita l'appello rivolto ai politici durante il Congresso Eucaristico di Matera: un appello che"per certi versi" è rivolto a  a tutti e che "indicava alcune preoccupazioni che chiedono di trovare risposte certe, non provvisorie, precarie, sempre parziali". Tra questi l'accoglienza ma anche "le povertà in aumento costante e preoccupante, l'inverno demografico, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, la difesa dei posti di lavoro, soprattutto per i giovani", e ancora "il superamento delle lungaggini burocratiche, le riforme dell'espressione democratica dello Stato e della legge elettorale". Il card. Zuppi evidenzia che "è davvero per tutti tempo di scelte coraggiose e non di opportunismi". (R.Iaria)

Spettacolo viaggiante: Papa, “siete seminatori di gioia”

20 Marzo 2023 - Città del Vaticano – “Voi cooperate in senso largo all’annuncio del Vangelo per la gioia che portate alla gente con le vostre attrazioni. Voi siete seminatori di gioia, non dimenticate questo! E a volte seminate gioia in momenti in cui il cuore non è gioioso, è triste per i problemi... Ma voi seminate, la vostra vocazione è seminare gioia”. Lo ha detto questa mattina papa Francesco ricevendo in udienza i membri dell’Unione Nazionale Attrazionisti Viaggianti (U.N.A.V.) incoraggiandoli a “tenere sempre il vostro cuore e la vostra vita aperti a una prospettiva di fede, che nasce dall’incontro con Gesù, presente e operante nella sua Chiesa, presente e operante in voi, in ognuna delle persone che voi trovate, in ognuna delle persone che voi fate ridere. Che è una delle cose belle: seminatori di sorrisi, è bello!”. Il pontefice ha ricordato come la pandemia ha impedito loro di svolgere le consuete attività, viaggiando di piazza in piazza con le attrazioni: “So che la Fondazione Migrantes vi è stata vicina incoraggiandovi ad andare avanti con spirito di fede e di speranza. Ora, grazie a Dio, avete potuto riprendere. La Chiesa continua – ha detto il Papa - ad accompagnarvi annunciandovi Cristo Salvatore, il quale percorreva città e villaggi portando a tutti l’annuncio gioioso del Regno di Dio”.  Sostando con le giostre nei paesi e nelle città, “voi offrite ai bambini e agli adulti momenti di spensieratezza, distraendoli un po’ dalle preoccupazioni che assillano la vita quotidiana. La felicità di un bambino sulla giostra è un’immagine di gioia pulita che appartiene alla memoria di ogni famiglia”. Il senso di gioia e di festa – ha quindi aggiunto papa Francesco - che “voi diffondete scaturisce dalla creatività e dalla fantasia, non ricalca i modelli artificiali e conformisti che circolano nei media; si alimenta non dalla ricerca di sensazioni sempre nuove, ma dalla semplicità e genuinità che si può respirare in un luna park”. Da qui l’invito ad andare avanti “nel vostro lavoro itinerante! In un mondo dove si respira spesso un clima grigio e pesante, voi ci ricordate che la strada per essere contenti è la semplicità; e anche una forma di divertimento all’aria aperta e in compagnia: l’opposto di quello che sempre più spesso si vede oggi, ognuno da solo con il suo telefonino o con il computer, che ti isola dalla comunicazione sociale. Voi invitate a uscire, a incontrarsi sulla piazza, a divertirsi insieme. Vi apprezzo per questo. E vi ringrazio perché, in fondo, ci ricordate che non siamo fatti solo per il lavoro ma anche per la festa, e Dio è contento quando noi festeggiamo insieme da fratelli in semplicità. E la vostra vocazione è: ridere e far sorridere. A volte il cuore è triste, ma la vocazione ti porta avanti per dare dei sorrisi agli altri, dei sorrisi che li facciano ridere. E questo è bello: seminare sorrisi, seminare gioia, seminare pace, seminare un orizzonte più positivo di quello che forse sta vivendo la gente in quel momento”. Il Pontefice all’inizio dell’udienza ha voluto fare gli auguri, per il suo 80mo compleanno, a suor Geneviève, Piccola Sorella da anni impegnata nella pastorale con i luna parkisti e che oggi vive al Luna park di Ostia. (Raffaele Iaria)

Istat: movimenti migratori in ripresa

20 Marzo 2023 -  Roma - In aumento i movimenti migratori, rispetto agli anni della pandemia, anche a causa degli effetti della crisi bellica in Ucraina. Lo evidenzia oggi l’Istat  nel Report  “Dinamica Demografica”. Nel 2022 in totale – spiega l’Istat -  si contano 1.887.463 iscrizioni in anagrafe e 1.745.978 cancellazioni dovute a trasferimenti di residenza. Nel 2021 si era già registrata una ripresa della mobilità, a seguito dell’attenuazione delle misure restrittive di contenimento della pandemia. Questa prosegue nel 2022, mostrando incrementi moderati dei flussi migratori interni e incrementi più marcati delle iscrizioni dall’estero, accompagnati da una forte riduzione dei flussi in uscita dal Paese. I movimenti tra comuni hanno coinvolto 1 milione e 484mila persone, +4,3% rispetto al 2021, ritornando ai livelli del 2019. Nel 2022 l’incremento della mobilità residenziale si è mantenuto abbastanza omogeneo nel corso dei mesi, con un picco a maggio (+11,3% sullo stesso mese del 2021). Solo nei mesi di aprile, luglio e dicembre si osservano lievi riduzioni dei trasferimenti interni, tra il -0,1% e il -2,0%. La Lombardia (+21.755) e l’Emilia-Romagna (+17.298) mostrano i livelli più alti del saldo migratorio interno mentre le regioni con i deficit maggiori sono la Campania (-24.008) e la Sicilia (-17.355). In rapporto alla popolazione residente l’Emilia Romagna e la provincia autonoma di Trento evidenziano i tassi migratori netti interni più elevati (rispettivamente del +3,9 per mille e +3,0 per mille), la Basilicata e la Calabria i più bassi (entrambe -5,5 per mille). La ripresa dei movimenti migratori internazionali è – scrive l’Istituto di Statistica -  stata consistente, in parte dovuta alle ripercussioni della crisi internazionale a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina. Nel 2022 le iscrizioni anagrafiche dall’estero ammontano a 360.685 mentre si contano 131.869 cancellazioni per l’estero, cifre che determinano un saldo migratorio estero pari a +228.816 (+3,9 per mille residenti). La dinamica positiva delle iscrizioni dall’estero, già osservata nel 2021 a seguito dell’allentamento dei vincoli agli spostamenti del periodo di pandemia, prosegue nel 2022 con un incremento del 13,3% rispetto al 2021, riportando le immigrazioni ai livelli pre-Covid (+8,4% sul 2019). Forte impulso all’aumento di iscrizioni dall’estero è dato dalle conseguenze dello scoppio del conflitto in Ucraina con la Russia alla fine di febbraio 2022. La presenza stabile della comunità Ucraina in Italia (225.307 censiti a fine 2021) spiega l’effetto di attrazione esercitato dall’Italia sui profughi in fuga dalla guerra. Al 31 dicembre 2022 si contano in Italia 146mila persone provenienti dall’Ucraina con un permesso per protezione temporanea, con un picco di emissioni tra aprile e giugno 2022 (il 56% del totale) e un consistente aumento di iscrizioni in anagrafe dall’estero di cittadini ucraini (da circa 9mila nel 2021 a 30mila nel 2022). Se negli anni 2012-2019 l’andamento delle cancellazioni anagrafiche per l’estero è stato crescente con un picco nel 2019 (180mila), il rallentamento dei flussi in uscita, osservato a partire dall’anno della pandemia, prosegue nel 2022 pur in assenza di vincoli agli spostamenti. In particolare, le cancellazioni per l’estero scendono del 16,7% rispetto all’anno precedente (-26,5% sul 2019).

Migrantes Palermo: il 2 aprile la Via Crucis dei Migranti

20 Marzo 2023 - Palermo - La popolazione immigrata presente nella provincia di Palermo nel 2021 era di 33.750 persone  pari al 3,8% della popolazione residente. Diverse le comunità cattoliche presenti srilankesi Tamil, che sono la maggioranza, con due comunità: una nella Parrocchia di S. Nicolò da Tolentino  e l’altra allo ZEN; una comunità ghanese nella Parrocchia di S. Nicola all’Albergheria; due comunità filippine: una nella Parrocchia di S. Lucia al porto e l’altra nella Chiesa di S. Gregorio al Capo; una comunità mauriziana e dell’America Latina che si ritrovano nella Chiesa della Madonna dei Miracoli a Piazza Marina; una comunità ivoriana e l’altra nigeriana che si ritrovano nella Parrocchia di S. Nicolò da Tolentino. Gli immigrati nelle loro valigie portano anche le devozioni tipice della loro fede e espresse nelle differenti culture. Ma ci sono anche delle devozioni comuni a tutti. Tra questa c’è la devozione alla Vergine Maria e la Via Crucis. Il pomeriggio del 2 Aprile, Domenica delle Palme, si celebrerà al Foro Italico di Palermo la via crucis dei migranti promossa dall'Ufficio Migrantes della diocesi di Palermo. È un’iniziativa che darà voce - spiega l'Ufficio Migrantes - alle diverse comunità cattoliche etniche che insieme agli italiani vogliono ripercorrere la via della croce vissuta da Gesù che continiua ad essere vissuta oggi dai migranti. L’itinerario è suddiviso in 14 stazioni e sarà animato dalle differenti comunità. Verranno utilizzate una decina di lingue tra veicolari e materne. I contenuti delle stazioni della via crucis, approfondiranno l’esperienza dolorosa di Gesù di Nazaret attualizzata nella situazione degli immigrati. La Migrantes invita coloro che parteciperanno ad indossare un indumento rosso, per ricordare il "sangue versato da Gesù e le croci di oggi".

Vedere, sapere, conoscere

20 Marzo 2023 -
Città del Vaticano - Non vedeva, ma anche non sapeva, non conosceva Gesù. È in questi tre verbi – vedere, sapere, conoscere – che si snoda il racconto della guarigione del cieco dalla nascita, nel Vangelo di questa quarta domenica di Quaresima, chiamata anche in laetare. Domenica che coincide con l’inizio del Pontificato di Papa Francesco, dieci anni fa. Prima la donna samaritana al pozzo di Sicar, la sete dell’acqua che è scoperta di un incontro che cambia la vita. Poi, il cieco che riacquista la vista: la luce che rischiara le nostre tenebre. Alla radice c’è un contrasto tra l’apertura di un incontro che va ben oltre le nostre capacità di intendere i rapporti e, appunto, la piccolezza dei nostri orizzonti, anche religiosi. Al pozzo di Giacobbe, Gesù coinvolge la donna dicendole: dammi da bere. All’uomo nato cieco fa una cosa analoga: dopo avergli ridato la vista “fisica”, gli chiede di “credere” nel “Figlio dell’uomo” per riacquistare la vista e vedere veramente. E nella risposta – “credo” – che il cieco riconosce il segno operato da Gesù, e compie un cammino di fede: prima incontra Gesù come un uomo tra gli altri, diceva Benedetto XVI, “poi lo considera un profeta, infine i suoi occhi si aprono e lo proclama Signore”. Giovanni evidenzia anche il contrasto esistente tra il cieco e i presenti, i farisei: apre il suo racconto con il cieco che comincia a vedere e si chiude con dei vedenti che continuano a non vedere, a non credere ai loro occhi. I discepoli “finiscono nel chiacchiericcio e cercano un colpevole”; leggiamo in Giovanni: “chi ha peccato lui o i suoi genitori perché sia nato cieco”. Commenta Papa Francesco all’Angelus: “noi tante volte cadiamo in questo che è tanto comodo, cercare un colpevole anziché porsi domande impegnative nella vita”. Poi e la volta di quanti hanno assistito alla guarigione, non credono e sono scettici: “per loro è inaccettabile, meglio lasciare tutto com’era prima e non mettersi in questo problema. Hanno paura – dice Francesco – temono le autorità religiose e non si pronunciano”. Accade che la novità lascia interdetti e “emergono cuori chiusi di fronte al segno di Gesù”; le persone “cercano un colpevole, perché non sanno stupirsi, perché non vogliono cambiare, perché sono bloccati dalla paura”. Invece di accettare la verità, la testimonianza, il messaggio di Gesù, anche noi, afferma il vescovo di Roma, “cerchiamo un’altra spiegazione, non vogliamo cambiare e cerchiamo una via d’uscita più elegante”. Il cieco invece “non inventa e non nasconde nulla” afferma il Papa: “non ha paura di quello che diranno gli altri: il sapore amaro dell’emarginazione lo ha già conosciuto, per tutta la vita, ha già sentito su di sé l’indifferenza il disprezzo dei passanti, di chi lo considerava come uno scarto della società, utile al massimo per il pietismo di qualche elemosina. Ora, guarito, quegli atteggiamenti sprezzanti non li teme più, perché Gesù gli ha dato piena dignità”. Era cieco e ora ci vede. La luce è ciò che rischiara l’oscurità, ci libera dalla paura delle tenebre; lo leggiamo già nelle prime righe della Genesi: “Dio disse sia la luce […] vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre”. Con la guarigione Gesù gli ha ridato piena dignità, quella dignità che “esce dal profondo del cuore, che prende tutta la vita”. Nella prima lettura, il libro di Samuele, leggiamo infatti che “l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”. All’Angelus Papa Francesco ci pone delle domande, un po’ come fa spesso nelle sue riflessioni, ci mette nel mezzo della scena del Vangelo e ci chiede cosa avremmo detto allora, quale sarebbe stata la nostra posizione; ci chiede se siamo liberi di fronte ai pregiudizi, testimoniamo Gesù, o “ci associamo a quelli che diffondono negatività e pettegolezzi”; come i genitori del cieco “ci lasciamo ingabbiare dal timore di quello che penserà la gente?”. Ancora, “come accogliamo le difficoltà e l’indifferenza degli altri? Come accogliamo le persone che hanno tante limitazioni nella vita?”. Chiediamo, dice Francesco, “la grazia di stupirci ogni giorno dei doni di Dio e di vedere le varie circostanze della vita, anche le più difficili da accettare, come occasioni per operare il bene, come ha fatto Gesù con il cieco”. (Fabio Zavattaro - SIR)

Corridoi umanitari: le testimonianze

18 Marzo 2023 - Città del Vaticano - «Vengo dall’inferno della Libia»: con la voce rotta dalla commozione Meskerem, eritrea rifugiata in Italia grazie ai Corridoi umanitari, si è presentata a Papa Francesco, che ha potuto ascoltare il suo grido di dolore grazie alla immediata traduzione di una giovane interprete. Poi, accompagnata dal marito e dalla figlia, gli ha consegnato alcuni fogli sui quali è riassunta la sua storia di dolore: dalla fuga dalla propria patria insieme con la sorella, poi dispersa, alla drammatica esperienza nei lager libici durata circa dieci anni. Lì, nei campi di prigionia chiamati Ghem ghem bari (“prima del mare”) è stata vittima di sfruttamento e violenze, ma vi ha anche conosciuto e sposato il suo Suleiman e dato alla luce la bambina che oggi, in completo di jeans, sorrideva felice accanto a papa Francesco. Dopo di lei Anna, originaria di Aleppo, ha raccontato la sua fuga dalla guerra in Siria nel 2016. Col marito si è rifugiata in Libano fino al 2020, quando l’esplosione nel porto di Beirut li ha lasciati un’altra volta senza casa. «Ci siamo messi a cercare. Abbiamo sentito parlare dei corridoi umanitari, ci sembrava un sogno: la possibilità di vivere in pace, tranquillità, lavorare e impegnarci nella società, la possibilità per Pamela», la loro figlia, «di vivere una vita “normale”». Oltre alle storie di chi è stato accolto, tra i cinquemila presenti nell’Aula Paolo VI hanno portato la loro testimonianza anche quanti hanno offerto ospitalità aprendo le porte di casa. Come Mattia, venuto da Castelfidardo, nelle Marche. Su iniziativa del suocero, nel 2018, accolsero una famiglia siriana fuggita dalle bombe e dalla distruzione di Homs.

Corridoi umanitari: oltre 6018 le persone migranti arrivate in Europa in sicurezza

18 Marzo 2023 - Roma - I corridoi umanitari hanno permesso, dal febbraio 2016, a 6.018 persone di raggiungere l’Europa in sicurezza. I paesi di origine dei rifugiati più rappresentati sono Siria, Eritrea, Afghanistan, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Iraq, Yemen, Congo, Camerun. L’Italia ha accolto 5248 persone dai seguenti Paesi: 2486 dal Libano, 859 dall’Etiopia, 350 dalla Grecia, 501 dalla Libia, 148 dal Niger, 104 dalla Giordania, 750 dall’Afghanistan e 50 da Cipro. Altri paesi europei hanno accolto 770 persone.

Papa Francesco: la tragedia di Cutro “non doveva avvenire, e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta”

18 Marzo 2023 - Città del Vaticano - E’ stata una festa con tanti uomini, donne e bambini provenienti da molti Paesi e arrivati in Italia attraverso i corridoi umanitari  quella che si è svolta questa mattina nell’Aula Paolo VI con Papa Francesco. Corridoi umanitari che “non solo mirano a far giungere in Italia e in altri Paesi europei persone profughe, strappandole da situazioni di incertezza, pericolo e attese infinite” ma operano anche “per l’integrazione, perché non c’è accoglienza senza integrazione”, ha scritto il Papa nel testo consegnato loro che ha riassunto dopo aver ascoltato alcuni saluti e alcune testimonianze. Un evento di notevole rilievo sul fronte della questione-migranti, primo evento pubblico del Papa con i migranti dopo la tragedia di Cutro, un naufragio che “non doveva avvenire, e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta”, ha detto il Pontefice evidenziando che i corridoi “gettano dei ponti che tanti bambini, donne, uomini, anziani, provenienti da situazioni molto precarie e da gravi pericoli, hanno infine percorso in sicurezza, legalità e dignità fino ai Paesi di accoglienza. Essi attraversano i confini e, ancor più, i muri di indifferenza su cui spesso si infrange la speranza di tantissime persone”. “Occorrono ancora molti sforzi – ha aggiunto - per estendere questo modello e per aprire più percorsi legali per la migrazione. Dove manca la volontà politica, i modelli efficaci come il vostro offrono nuove strade percorribili. Del resto - scrive il Papa nel testo - una migrazione sicura, ordinata, regolare e sostenibile è nell'interesse di tutti i Paesi. Se non si aiuta a riconoscere questo, il rischio è che la paura spenga il futuro e giustifichi le barriere su cui si infrangono vite umane”. “Il lavoro che voi fate, individuando e accogliendo persone vulnerabili, cerca di rispondere nella maniera più adeguata a un segno dei tempi. Indica una strada all'Europa - prosegue il Pontefice - perché non resti bloccata, spaventata, senza visione del futuro”. Ricordando poi i profughi ucraini il Pontefice ha detto loro che “il Papa non rinuncia a cercare la pace, a sperare nella pace e a pregare per essa. Lo faccio per il vostro Paese martoriato e per gli altri che sono colpiti dalla guerra”. (Raffaele Iaria)

Corridoi umanitari: l’impegno della Chiesa in Italia

18 Marzo 2023 - Roma - La Chiesa in Italia, che da anni si è impegnata direttamente attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, ha visto da subito nei corridoi umanitari uno strumento efficace di animazione delle comunità e un modo intelligente di far collaborare tra loro entità diverse per ruolo e responsabilità, dalle Istituzioni governative alle Chiese sorelle (la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia con la Tavola valdese), fino ad organizzazioni come la Comunità di Sant’Egidio. Il primo protocollo risale al 2017. Da allora ne sono stati firmati quattro: due sono conclusi; il terzo è in fase di esecuzione e il quarto in avvio. L’ultimo in ordine di tempo è arrivato lo scorso 23 febbraioed ha portato in Italia 97 afgani rifugiati in Pakistan, 45 dei quali sono stati accolti in sette diocesi italiane. Dall’inizio del programma dei Corridoi umanitari ad oggi sono state accolte dalla Chiesa in Italia 1.146 persone (di cui 400 minori) provenienti prevalentemente da Eritrea, Somalia, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Sudan, Siria, Iraq, Afghanistan, Yemen. Si tratta di donne, uomini e bambini in situazioni di pericolo, spesso in fuga da molti anni, rifugiatisi nei campi profughi dei Paesi limitrofi, in Etiopia, Giordania, Niger, Turchia e Pakistan. Sono persone nella stessa condizione di quelle che, nella disperazione, non vedendo altre alternative, si mettono nelle mani dei trafficanti e tentano la traversata del Mediterraneo o altre rotte altrettanto pericolose. Per un decimo sono donne con bambini; quasi un terzo ha subito tortura; altrettanti sono vittime di persecuzione; uno su dieci è un malato grave o disabile. Poco meno della metà presenta, a causa di storie drammatiche, fragilità psicologiche. Sono queste le sorelle e i fratelli a cui hanno aperto le porte, in questi anni, 62 diocesi italiane.  

Naufragio in Calabria: sabato il Mantello di San Francesco di Paola a Cutro

16 Marzo 2023 - Cutro - I Frati Minimi del Santuario di Paola e l’Amministrazione comunale della Città di San Francesco promuovono un’eccezionale peregrinazione per sabato  18 marzo che porterà la Reliquia del Mantello di San Francesco in visita alla comunità di Steccato di Cutro (KR). L'iniziativa vuole essere foriera di vicinanza e di solidarietà ai superstiti del naufragio e ai familiari delle vittime che da diversi giorni, assieme alla popolazione cutronese, assistono inermi alla tragedia dei Migranti che perdono la vita in mare. Si renderà un solenne omaggio anche alle tante vittime del naufragio. La reliquia del Mantello non richiama solo il Patronato di San Francesco sulla Regione Calabria (1962) ma anche quello che egli esercita ab immemorabili sulla Gente di Mare italiana. Fu papa Pio XII a dichiararne ufficialmente il patronato nel 1943. «Intendiamo portare il Mantello di San Francesco – sottolinea il Provinciale dei Minimi P. Francesco Trebisonda – per pregare insieme ai cutronesi e affidare all’intercessione del Patrono tutte le vittime del mare e nello specifico quelle innocenti di questa immane tragedia. Vogliamo essere l’immagine vivente di San Francesco che sulla spiaggia presta soccorso ai tanti disperati. Se lui fosse qui presente, certamente lo farebbe. Sn Francesco vuole benedire il suo mare e proteggere i tanti infelici, in fuga dai loro paesi per inseguire un futuro migliore». La reliquia che nel 1464 vide San Francesco attraversare miracolosamente lo Stretto di Messina partirà dal Santuario di Paola sabato alle ore 7.30, accompagnata dalla delegazione municipale della Città e dai Frati del Santuario; giunta a Steccato di Cutro intorno alle ore 10.30, sarà accolta presso la Parrocchia “Cristo Risorto” dal parroco don Pasquale Squillacioti e dai fedeli; seguiranno un breve momento di preghiera e i saluti istituzionali, alla presenza del Sindaco del Comune di Cutro,  Antonio Ceraso; successivamente, assieme al Mantello si uscirà in processione per raggiungere la spiaggia dei Migranti, ove si svolgerà un altro momento suggestivo che vedrà la benedizione del Mare, la preghiera a San Francesco della Gente di mare italiana, il suono del “silenzio” e il lancio della Corona di alloro in memoria delle tante vittime della strage ancora in corso.  «Saremo sulla spiaggia insieme al Mantello di S. Francesco – dichiara il Sindaco di Paola Giovanni Politano - con i frati del Santuario, con la mia Amministrazione per unirci al Sindaco di Cutro, alla sua comunità, al Parroco ai familiari delle vittime, affidando al mare non sempre amico una corona di fiori portando sulla spiaggia la nostra testimonianza e la nostra vicinanza, volendo essere presenti donando la nostra umanità a chi la insegue, la speranza a chi la cerca, il futuro a chi lo desidera». Per la circostanza, i Frati Minimi, a ricordo della storica visita del Mantello a Cutro, hanno voluto creare il logo dell’evento, ritraente la Croce del Naufragio che emerge vittoriosa dai flutti del mare assieme al Mantello di san Francesco.

Istat: negli ultimi anni le migrazioni da Paesi non Ue verso l’Italia sono state motivate in larga parte dai ricongiungimenti familiari

16 Marzo 2023 - Roma - Nel report dell'Istat "Stranieri residenti e nuovi cittadini: caratteristiche demografiche e distribuzione territoriale - anno 2021" emerge che sono state 244mila (+27,0%) le iscrizioni dall'estero di cittadini stranieri e 64mila le cancellazioni per l'estero (+64,6%). Negli ultimi anni le migrazioni da Paesi non Ue verso l'Italia sono state motivate in larga parte dai ricongiungimenti familiari, da oltre 10 anni il motivo di ingresso più rilevante. Anche nel 2021 le migrazioni per ricongiungimento familiare hanno rappresentato la principale motivazione di rilascio di nuovi permessi di soggiorno attestandosi al 50,9% del totale dei nuovi documenti rilasciati. Di conseguenza - spiega l'Istat - gran parte dei nuovi ingressi si sono diretti laddove risiedevano i migranti "apri-pista" che li avevano preceduti.

Istat: in calo gli stranieri che acquisiscono la cittadinanza italiana

16 Marzo 2023 - Roma - Nel 2021 le acquisizioni di cittadinanza sono 121.457 (23,5‰ residenti; -7,8% rispetto al 2020). Si tratta prevalentemente di donne (il 50,7% in media nazionale), con differenze a livello regionale che vanno dal massimo della Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste (il 55,5% di donne sul totale delle acquisizioni) all’Abruzzo dove si riscontra una maggiore presenza di uomini (solo il 46,6% di donne). Sono alcuni dati presenti nel report dell'Istat sugli stranieri residenti in Italia e nuovi cittadini. Le acquisizioni di cittadinanza si sono registrate prevalentemente nel Nord-ovest (38,5%) dove la presenza straniera è più radicata, con la Lombardia a fare da traino con il 24,3% di acquisizioni sul totale nazionale. In rapporto alla popolazione i valori più elevati si riscontrano in Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste (54,1‰ residenti) e nella provincia autonoma di Trento (52,8‰); mentre in Campania si registra il valore più basso (9,6‰). Nell’ultimo triennio - sottolinea l'Istat - le regioni che hanno visto accrescere in modo lineare il numero di acquisizioni in rapporto alla popolazione sono state la provincia autonoma di Trento (che è passata dal 35,3‰ del 2019 al 52,8‰ del 2021) e l’Emilia-Romagna (dal 22,7‰ al 29,3‰), mentre valori decrescenti si riscontrano in Umbria (dal 31,5‰ al 23,1‰), in Abruzzo (dal 37,2‰ al 22,0‰) e in Puglia (dal 18,3‰ al 14,3‰). La principale modalità di acquisizione della cittadinanza italiana nel 2021 è la residenza (42% del totale), seguita a breve distanza dai procedimenti che avvengono per trasmissione del diritto dai genitori ai figli minori conviventi (32%). Sono, invece, molto meno rilevanti le acquisizioni per matrimonio (12%), l’elezione da parte dei nati in Italia al compimento del diciottesimo anno di età (8%) e la discendenza da avi italiani (6%). Il Mezzogiorno presenta un basso peso relativo di acquisizioni per matrimonio, residenza e trasmissione sul totale dei procedimenti (nel complesso pari al 71,7% contro l’88,6% del Nord e l’83,7% del Centro). Riveste, invece, maggiore importanza in quest’area, visto il passato di terra di emigrazione, l’acquisizione per discendenza da avi italiani (che rappresenta il 21,5% di tutti i procedimenti). In alcune regioni del Mezzogiorno lo ius sanguinis assorbe la maggior parte delle acquisizioni, come ad esempio in Calabria (33,9%). Nel complesso gli italiani per acquisizione della cittadinanza residenti in Italia al 1° gennaio 2021 sono 1.470.680ii. La numerosità di questa popolazione è rilevante non solo nell’interpretare la sostanziale stabilità della popolazione straniera negli ultimi anni, molti sono infatti coloro che negli anni da stranieri sono diventati italiani, ma anche nella lettura dei diversi fenomeni demografici. Si consideri ad esempio che nel 2021 molte nozze tra stranieri e italiani sono state in realtà celebrate tra stranieri e nuovi italiani (circa il 12% dei matrimoni misti). Dal punto di vista territoriale, si deve evidenziare che solamente il 12,5% dei nuovi cittadini risiede nel Mezzogiorno. Mentre soltanto in Lombardia ci sono oltre 348mila “nuovi cittadini”, in tutto il Mezzogiorno sono meno di 185mila. Se si considera l’insieme della popolazione di origine straniera (stranieri più nuovi cittadini) in diverse regioni del Centro-nord la quota di nuovi cittadini si colloca oltre il 20%; supera il 29% nelle Marche e il 26% in Veneto. La quota di nuovi cittadini resta al di sotto del 20% in tutto il Mezzogiorno tranne nelle regioni Molise e Abruzzo, dove però i numeri della popolazione di origine straniera sono contenuti. Considerando, inoltre, che molti di coloro che diventano cittadini italiani nel Mezzogiorno seguono una procedura per discendenza (si tratta perlopiù di eredi di emigranti italiani verso l’America Meridionale) è evidente che la stabilizzazione dei migranti nel nostro Paese continua ad avvenire al Centro-Nord, dove gli stranieri riescono ad avviare percorsi di integrazione che portano fino all’acquisizione della cittadinanza.

Italiani nel Mondo: oggi alla Camera dei Deputati si parla di “Turismo delle Radici”

16 Marzo 2023 - Roma - Si svolgerà questa mattina, alla Camera dei Deputati, la presentazione del volume "Scoprirsi italiani - I viaggi delle radici in Italia" di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci. All'incontro promosso dall'on. Fabio Porta e dai colleghi eletti all'estero Toni Ricciardi, Christian Di Sanzo e Nicola Carè, interverranno il Responsabile del Progetto "Turismo delle radici" del Maeci, Giovanni Maria De Vita, il Direttore Rai Italia, Fabrizio Ferragni, il Coordinatore delle Consulte regionali presso ii CGIE, Luigi Scaglione, Sindaci, Rappresentanti dell'associazionismo e degli operatori del settore e gli autori del libro. Sarà una occasione importante per riflettere insieme su come implementare le politiche concernenti il Turismo delle radici coinvolgendo anche le organizzazioni degli italiani all'estero.

Istat: popolazione straniera residente in calo

16 Marzo 2023 - Roma - Al 31 dicembre 2021 in Italia la popolazione straniera residente ammonta a 5.030.716i unità, (-2,7% rispetto al 2020) ed è composta per il 50,9% da donne. L’incidenza della componente straniera sulla popolazione residente totale risulta pari all’8,5%. Sono alcuni dati presenti nel report dell'Istat "Stranieri residenti e nuovi cittadini: caratteristiche demografiche e distribuzione territoriale - anno 2021. Negli ultimi anni si assiste a una sostanziale stabilizzazione della popolazione straniera residente. È, infatti, rallentata la crescita rispetto al primo decennio degli anni Duemila, sia perché i flussi di immigrazione si sono ridotti, sia perché molti stranieri hanno nel frattempo acquisito la cittadinanza italiana. Anche la crescita naturale subisce un rallentamento, accentuato dalle conseguenze dirette e indirette dell’epidemia da Covid-19 (eccesso di mortalità, effetti recessivi sulle nascite). La geografia della presenza straniera in Italia segue un modello ormai sedimentato, spiega l'Istat: il Mezzogiorno rappresenta spesso una porta di ingresso nel caso di emergenze umanitarie, ma è al Centro-nord che preferibilmente gli stranieri eleggono la residenza. Nel Nord Italia si concentra il 59% della popolazione straniera (2 milioni 973mila). Il Nord-ovest è l’area più attrattiva, accogliendo oltre un terzo dei cittadini di origine non italiana. Un quarto della popolazione straniera risiede nel Centro (24,7%; 1 milione 241mila unità) ed è più contenuta la presenza nel Sud e nelle Isole (rispettivamente l’11,6% e il 4,6%). Quasi un terzo della popolazione straniera risiede in comuni con oltre 100mila abitanti, il 12% in comuni con oltre 250mila abitanti. Significativa è la presenza di cittadini stranieri in comuni di media dimensione (da 5mila a 20mila abitanti, 27,5%), mentre nei piccoli comuni (fino a 5mila) risiede solamente il 12,3%.

Vangelo Migrante: IV domenica di Quaresima – Vangelo (Gv 9, 1-41)

16 Marzo 2023 - L’acqua promessa alla Samaritana, nel vangelo di questa domenica diventa segno di guarigione. Non una qualsiasi guarigione ma un ritorno alla luce che fa vedere ogni cosa. Nel cammino di preparazione al battesimo degli adulti, il catecumenato, questa domenica è una tappa fondamentale: è la domenica della professione di fede. Come il cieco nato, anch’essi diranno: credo Signore! Tra i migranti che incontriamo e a cui rivolgiamo le nostre cure pastorali, ci sono diversi fratelli e sorelle impegnati in questo percorso. L’occasione di averli con noi può essere propizia per risvegliare la nostra tensione dell’inizio della vita cristiana. Essa non è per nulla scontata visto che anche da battezzati resta l’esigenza di una guarigione degli occhi di una fede spesso impastata da troppi distinguo o cortesi dinieghi rivolti a fratelli e sorelle battezzati alla stessa fonte o ad altri uomini e donne venuti da lontano e, come noi, chiamati alla fede. Lo sguardo umano, apparente mente neutro, sovente si adagia sull’esteriorità delle cose e delle relazioni fino a sostituire la verità nelle cose e nelle persone: l’esclusione del cieco è verità indiscussa e indiscutibile, per lui, per i suoi stessi parenti e ovviamente per quelli che l’hanno decretata. Non per Gesù. Perché il bisogno di vedere, in quell’uomo rimane. Non può spegnersi ciò per cui siamo stati creati. L’opera di Dio non può essere annientata. Ne è prova il fatto che la vista ricevuta crea un problema in comunità: il cieco (lo straniero) dove lo mettiamo? Non basta dire: “è ipocrisia”. Troppo facile. Qui si tratta di aver perso di vista Dio; è questo che produce ipocrisia, a tal punto che anche la lode che fa il cieco (dottrinalmente impeccabile) risulta inammissibile. Dio non vuole la morte di nessuno. E Gesù, che è da Dio, luce da luce, è venuto a fare cose che solo Dio sa fare. Ma perché questo accada è necessaria una fede che faccia vedere oltre il legalismo o il buonsenso in cui ci ricacciano le cose di questo mondo ma che non provengono da Dio e non portano a Dio. Che non capiti anche a noi che questa presunzione nella quale tentiamo di recintare la nostra vita e, in proiezione, quella di altri uomini e donne, faccia ancora esclamare al Maestro; “se foste ciechi non avreste alcun peccato; ma siccome dite “noi vediamo”, il vostro peccato rimane!” (p. Gaetano Saracino)  

Migrantes Campania: domani l’incontro della Commissione regionale

15 Marzo 2023 - Napoli – Domani mattina si riunirà a Napoli la Commissione regionale Migrantes della Campania. Saranno presenti il vescovo delegato Migrantes della Conferenza Episcopale Campana, mons. Giuseppe Mazzafaro, vescovo della diocesi di Cerreto Sannita - Telese - S. Agata dei Goti e il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. L’incontro di domani è stato preceduto, oggi, dalla visita ad alcune strutture della regione dove sono attivi progetti finanziati dall’Organismo pastorale della Cei. Tra questi, a Scampia, dove c’è una scuola per bambini rom. Qui, nel campo “Cupa Perillo” vivono centinaia di rom di provenienza perlopiù serba e bosniaca, cristiani ortodossi e musulmani. Con loro attività educative musicali per i bambini e gli adolescenti, assistenza legale per gli adulti e sul fronte pastorale attività con le famiglie. Mons. Felicolo, accompagnato dal direttore Migrantes della Campania, Antonio Bonifacio, ha visitato anche il campo rom di Giugliano incontrando, tra le case e le baracche, gli abitanti dell'accampamento. Questa mattina, insieme al vescovo delegato della regione, mons. Mazzafaro, mons. Felicolo ha visitato anche un' azienda agricola dove sono inseriti lavoratori immigrati grazie ad un progetto finanziato dalla Fondazione Migrantes: un progetto che aiuta i migranti a sfuggire alle reti di caporalato. Inoltre la visita alla casa – messa a disposizione dalla diocesi di Salerno – Campagna-Acerno, dove questi lavoratori vivono. Questa sera l'incontro con alcune famiglie ucraine scappate dalla guerra e ospitate dalla diocesi salernitana. (Raffaele Iaria)

L’appello del Garante: servono tutori per i minori stranieri non accompagnati

15 Marzo 2023 -

Roma - Con gli sbarchi in continuo aumento c’è sempre più bisogno di tutori volontari per i migranti sotto i 18 anni. Anche perchè nei primi mesi del 2023 è quasi triplicato il numero dei minori stranieri sbarcati in Italia senza adulti di riferimento: sono 1.965, mentre nello stesso periodo dello scorso anno erano 737. Da qui nasce l’appello dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Carla Garlatti. «È uno strumento quello del tutore che - ricorda Garlatti - esiste da tempo e funziona ma che va ulteriormente promosso, soprattutto nelle regioni di approdo. Senza trascurare però la rotta balcanica, che pure è utilizzata dai tanti ragazzi che scappano da soli dai regimi e dai conflitti».

Naufragio in Calabria: Migrantes Asti, oggi preghiera con mons. Prastaro

15 Marzo 2023 -
Asti - Di fronte alle vittime del naufragio avvenuto davanti alle coste di Cutro, in provincia di Crotone, domenica 26 febbraio, il vescovo di Asti, mons. Marco Prastaro, attraverso l’Ufficio Migrantes della diocesi  invita tutte le realtà diocesane, i rappresentanti delle diverse fedi religiose, le associazioni e tutti coloro che "si sentono toccati da questa tragedia" a partecipare a un incontro di riflessione e preghiera, questa sera, mercoledì 15 marzo, alle 18.30, presso il Foyer delle famiglie di via Milliavacca, 5. Chi desidera portare il proprio contributo attraverso la lettura di un testo o una testimonianza può farlo comunicandolo - fa sapere la Migrantes diocesana,  è pregato di comunicarlo a Paolo Maccario scrivendo a migrantes.asti@gmail.com".