Tag: Italiani nel mondo
Prodi al Festival della Migrazione: “Un Master europeo per studiare questi temi”
Modena - E’ iniziato questo pomeriggio il Festival della Migrazione di Modena che quest’anno si terrà completamente online sul sitowww.festivalmigrazione.it e sulla pagina Facebook del Festival. Ad aprire i lavori il portavoce del Festival, Edoardo Patriarca. Tra i primi interventi quello del Vice Ministro agli Interni, Matteo Mauri che ha annunciati che "questa notte la Camera ha chiuso i lavori per la conversione in legge del decreto Immigrazione. Una battaglia culturale per chiudere una stagione in cui si è voluto dipingere il diverso come nemico e criminalizzare chi fa soccorso in mare. Dobbiamo superare la logica inaccettabile di mettere penultimi contro ultimi e dobbiamo costruire una società più equa”. Il vice Ministro ha concluso allargando lo sguardo: “Introdurremo di nuovo la protezione umanitaria e ne allargheremo i confini e poi c’è il nuovo sistema di accoglienza e integrazione (Sai), che prende spunto dagli Sprar con un sistema diffuso di tanti gruppi di piccole dimensioni per fare vera integrazione e limitare al massimo le conflittualità. E poi interverremo sulla formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro. E’ necessario però mettere mano alla legge su cittadinanza e al superamento della ‘Bossi Fini’, che crea un sistema che crea irregolari. Serve anche un racconto diverso e occorre farlo insieme, forze politiche e sociali”. L’intervento del professor Romano Prodi è entrato in pieno sul tema: “Siamo il Paese con la più bassa natalità del mondo: è un segno di stanchezza e disagio collettivo. Nascono appena 400mila bambini. In una società così il tema dei giovani è complicato, perché la voce degli anziani finisce con l’interessare di più e poi c’è un mercato del lavoro che non riesce ad assorbire i giovani. A questi si aggiungono circa 5 milioni di stranieri, l’8% della popolazione, un numero calato di 500mila rispetto al 2015: è chiaro, dunque, che chi parla di invasione lo fa con motivazioni politiche. Ma questo festival non è un’occasione per lamentarsi, ma dare risposte concrete: per fare questo abbiamo bisogno di un centro di analisi complessiva, coinvolgendo l’università. Va pensato e realizzato un master che si occupi di questi temi a tutto tondo, a Modena o altrove, e deve essere a livello internazionale, europeo. La consapevolezza che il fenomeno migratorio sta cambiando l’Europa adesso è comune a tutti i paesi, cambiare il trattato di Dublino è necessario, ben sapendo che si tratta di un problema molto complesso. Vedo però passi avanti in Europa, forse anche per l’uscita della Gran Bretagna. In Italia c’è un lavoro da fare anche a livello locale: non abbiamo mai saputo realmente valorizzare il contributo dei migranti e in questo modo abbiamo perso tutti qualcosa. Il migrante è uno di noi – ha sottolineato – e c’è invece l’idea di catalogarli tra i poveri, quando invece portano con loro grandi risorse”. Il finale è per il Mediterraneo: “Cento anni fa il Mediterraneo era fonte di affari, oggi è una barriera. Bisogna ricostruire una struttura di collaborazione, anche per un interesse nazionale. Il nostro Mezzogiorno non potrà mai svilupparsi se intorno a sé non ha niente e il Mediterraneo in questo è decisivo. L’Italia è decisiva per costruire alleanze, in Europa abbiamo questa missione, quella di legare il Mediterraneo ed è il vero modo di aiutare le nuove generazioni”.
L’arcivescovo di Modena, mons. Erio Castellucci, ha spiegato: “Cento anni fa, proprio oggi, nasceva Ermanno Gorrieri che, oltre a tanto altro, sapeva educare i giovani a un futuro di speranza, di integrazione, di inclusione, un futuro bello. Iniziative come questo festival va in questa direzione, guarda avanti. Spesso sulle nuove generazioni si ragiona e si fanno discorsi, ma vanno prima di tutto ascoltate. E chi viene da fuori e diventerà italiano a tutti gli effetti, come auspichiamo, porta con sè energie e proposte di cui una società come la nostra, che è invecchiata, ha bisogno”. La chiosa del Sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli: “Occorre fare un salto di qualità sul tema, parliamo della nostra storia di ieri e di oggi. E dobbiamo guardare alle nuove generazioni. Pensiamo ai ragazzi stranieri delle nostre scuole: noi diamo la cittadinanza modenese a 10 anni, sentono l’appartenenza. E’ tempo di un dialogo culturale che faccia crescere tutti”.
L’appuntamento è promosso da Fondazione Migrantes, Porta Aperta, Crid di Unimore e Integriamo, con il patrocinio e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena e oltre 50 aderenti ed enti locali, gode inoltre del sostegno del Csv Terre Estensi e di Fondazione di Modena e del contributo di Bper Banca, Coop Alleanza 3.0, Menù e Neon King.
Mci Gran Bretagna: il covid e le comunità italiane
“E subito riprende il viaggio”: da oggi il Festival della Migrazione
MCI Canton Lucerna: il coronavirus e gli italiani
Migrantes: il 27 novembre la presentazione del Rim Junior
Venerdì 27 novembre, alle ore 10.30 sarà presentato il Rim Junior 2020. Il racconto delle migrazioni italiane nel mondo della Fondazione Migrantes in diretta streaming sul sito del Festival della Migrazione (www.festivalmigrazione.it). La presentazione, infatti, si inserisce nella sesta edizione del Festival, che si svolgerà dal 26 al 28 novembre, promosso da Fondazione Migrantes con le diocesi del territorio emiliano, il Terzo settore (con Porta Aperta come capofila di una cinquantina di organizzazioni), l’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità, con il patrocinio e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena e altri Enti Locali.
Il Rim Junior nasce con l’obiettivo di raccontare ai ragazzi, con un linguaggio semplice e accattivante, la mobilità italiana nel mondo. Il volume di quest’anno porterà il lettore a compiere “un giro giro intorno al mondo per sfatare gli stereotipi” con storie a volte allegre o romantiche, spesso decisamente tristi o persino drammatiche.
Sono previsti interventi di don Giovanni De Robertis, Direttore generale Migrantes; Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari europei (in attesa di conferma); Elly Schlein, vicepresidente Regione Emilia Romagna; Paolo Pagliaro, Direttore 9colonne; Amir Issaa, musicista; Daniela Maniscalco, autrice Rim Junior; Mirko Notarangelo, Direttore artistico del Rapporto e Delfina Licata, Coordinatrice scientifica del Rim Junior che modererà la presentazione.
Mci Mosca: oggi raccolta generi alimentari per i poveri
Mosca - Anche quest’anno, prima dell’inizio dell’Avvento 2020 che inizierà domenica 29 novembre, la Missione Cattolica Italiana di Mosca organizza "un’opera concreta di misericordia in favore dei nostri fratelli più bisognosi". Oggi, Giornata Mondiale dei Poveri "come azione concreta promuoviamo una raccolta di generi alimentari a lunga conservazione", dice il responsabile della Mci don Giampiero Caruso. La raccolta si svolgerà anche domenica 22 novembre.
Semi, Fiori, frutti
don Pasquale Avena
Mci Annecy
Italiani nel mondo: aiuti nel tempo di pandemia
Roma - Sussidi ai non residenti, aiuti alle piccole e micro imprese, sostegno all’apprendimento, progetti di riqualificazione professionale, convenzioni con enti assistenziali locali, un bonus per chi sceglie il rimpatrio definitivo in Italia. In risposta all’aggravarsi ed al prolungarsi della pandemia da Coronavirus, il Governo italiano, informa il sito del Ministero degli Esteri, ha messo a disposizione sei milioni di euro per interventi di assistenza a favore dei connazionali all’estero in condizioni di indigenza o necessità. La Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si è subito attivata per ampliare la casistica dell’assistenza offerta dalle Sedi diplomatico-consolari nel mondo.
Germania: le nuove restrizioni nella vita sociale e pubblica per tutto il mese di novembre
Pandemia da Covid-19: danno o opportunità? Una riflessione dalla MCI di Wohlen-Lenzburg
MCI Londra: la pastorale “corre veloce” sulle piattaforme digitali
Covid19: il racconto di suor Giuliana Bosini
Germania: le Nuove restrizioni nella vita sociale e pubblica per tutto il mese di novembre
R.I.
MCI Germania e Scandinavia: riunito il Consiglio di Delegazione
Un podcast sugli Esteri: parte “Voci dalla Farnesina”
Roma - Raccontare, attraverso le voci di chi lavora al Ministero degli Esteri e nella rete di ambasciate, consolati e Istituti di cultura, l’operato della Farnesina in Italia e nel mondo: politica estera, cooperazione allo sviluppo, assistenza ai connazionali in difficoltà, emissione di visti e molto altro. È l’obiettivo con cui parte “Voci dalla Farnesina”, canale podcast realizzato in collaborazione con l’agenzia Ansa. Si è cominciato ieri con la “puntata zero”: un dialogo tra il Segretario generale degli Esteri, Elisabetta Belloni, e il Direttore dell’Ansa, Luigi Contu. Saranno invece pubblicati con frequenza quotidiana nella rubrica “Farnesina per le imprese” delle pillole interamente dedicate a presentare idee e opportunità destinate nello specifico ad aziende a sostegno del percorso d’internazionalizzazione.
Annecy: i balconi silenziosi
Annecy - Questa sera alle 20 sarò sul balcone ad applaudire, come a primavera, ai medici, agli infermieri, a tutti coloro che lavorano in ospedale per dimostrare loro la solidarietà della gente comune”, questo mi ha detto la mia vicina quando ci siamo incontrate in giardino, a debita distanza e con la mascherina. Lei portava fuori il suo cane, io andavo a fare una passeggiata, rigorosamente per solo un’ora e entro il raggio di 1 km. dalla mia abitazione, come prevede il nuovo regolamento COVID, qui in Francia.
A sera ho aperto il balcone e ascoltato: nessuno sui balconi, nonostante la temperatura fosse gradevole solo io e la mia vicina abbiamo applaudito ci ha fatto eco il rumore di una motocicletta che passava sulla strada e l’abbaiare di un cane solitario. Silenzio radio. Che tristezza.
La maggior parte delle persone è arrabbiata o demoralizzata. Non esiste più la solidarietà di questa primavera.
A marzo e aprile si vedeva una luce in fondo al tunnel. Avevamo la speranza di “uscirne” senza troppi danni, ci si sentiva solidali contro le avversità, vedevamo avvicinarsi l’estate e con essa le vacanze, gli “apericena”, le nuotate al mare, le passeggiate sulle montagne.
Ora non più.
Alle ore 20, al tempo della seconda ondata di pandemia, i balconi sono silenziosi, qua e là qualche zucca illuminata da una candela.. E’ Halloween.
Ma non è la stessa cosa.
Vorrei gridare: non perdiamo la speranza, non perdiamo la solidarietà, non nascondiamo i sorrisi dietro le maschere, non è ancora il tempo di abbandonarci e di richiuderci in casa, in noi stessi.
Passerà. Anche questa volta ci rialzeremo. E sarà più bello se il nostro cuore sarà ancora pieno d’amore gli uni per gli altri. (Gabriella Rasi)
Giovani: anche gli italiani pellegrini a Santiago per il Pej 2021
San Marino: video interviste a giovani residenti all’estero
Italiani a Londra: un studio statistico del Consolato italiano
Londra - La crescita numerica della comunità italiana nel Regno Unito negli ultimi anni è stata impetuosa. Gli iscritti all’AIRE in Inghilterra e Galles sono più che raddoppiati nel giro di 8 anni, passando da poco meno di 200 mila a più di 415 mila. Lo evidenzia il Consolato Generale d’Italia a Londra che ha diffuso uno studio statistico su “La presenza italiana in Inghilterra e Galles”, frutto, scrive il console generale d’Italia a Londra Marco Villani, dell’analisi dei dati disponibili nell’anagrafe consolare del Consolato Generale d’Italia a Londra (aggiornata al luglio 2020) e rappresenta “una fotografia che, sebbene soggetta a invecchiamento data la dinamicità della nostra presenza nel Regno Unito, costituisce una bussola e un punto di partenza per qualsiasi eventuale studio futuro”. Questo studio, attraverso i dati AIRE della Sede e dell'Home Office, analizza la collettività attraverso vari criteri statistici (es. età, titolo di studio, tipo di impiego, luogo di residenza e nascita etc.). Una studio - spiega ancora il console – che “intende gettare luce sulla comunità italiana residente in Inghilterra e Galles. O meglio, sulle diverse comunità italiane che vi convivono. La prima cosa che stupisce, anche ad uno sguardo superficiale, è la complessità di questa grande realtà italiana. Il 10% dei nostri connazionali ha più di 65 anni, circa il 20% meno di 18. Oltre agli studenti, sono rappresentate tutte le categorie professionali: impiegati, operatori sanitari, accademici, addetti alla ristorazione e all’ospitalità, artisti, scrittori, insegnanti, operai, imprenditori, funzionari, dirigenti, agricoltori, giornalisti e religiosi (l’elenco potrebbe continuare…). Circa metà dei nostri cittadini sono nati in Italia, un quarto nel Regno Unito e il rimanente quarto nel resto del mondo. Un affascinante caleidoscopio culturale dove si incontrano nuova cittadinanza e cittadini italiani divenuti tali per discendenza. In un contesto, in cui chi è arrivato nell’ultimo decennio (più della metà dei nostri cittadini) si aggiunge a chi chiama ‘casa’ questa isola da decenni. Per questo dobbiamo parlare di ‘comunità’ al plurale. Pur convivendo accanto le une alle altre, le nostre comunità si sfiorano, senza praticamente toccarsi. Senza neanche accorgersi, o quasi, della presenza delle altre”. Comunità che sono “lo specchio dell’Italia, ma uno specchio particolare, che ci permette di guardare non solo l’immagine riflessa del presente, ma anche quella del passato”.