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Piacenza: oggi messa con mons. Cevolotto per la festa liturgica di S. Giovanni Scalabrini

1 Giugno 2023 - Roma - "Oggi, 1° giugno 2023, celebriamo per la prima volta san Giovanni Battista Scalabrini, padre di tutti i migranti". Queste le parole di suor Giuliana Bosini, missionaria scalabriniana superiora provinciale della provincia Europea, in occasione della celebrazione del santo Scalabrini: "Il nostro Santo Fondatore è stato veramente un uomo di Dio, ma allo stesso tempo moderno e contemporaneo, e ci ha lasciato in eredità un carisma di fede e una cultura attuale perché le persone continuano ad essere costrette a migrare e spesso non sono libere di restare nella propria terra". "Lo spirito che anima la congregazione - ha quindi aggiunto - è quello di riconoscere, accogliere e amare Cristo nella persona del migrante". Giovanni Battista Scalabrini fu vescovo di Piacenza, fondatore della Congregazione dei Missionari di San Carlo Borromeo e della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo Scalabriniane, e ispiratore delle Suore Missionarie Secolari Scalabriniane. Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento i flussi migratori erano molto intensi e, rendendosi conto di questo fenomeno, San Scalabrini si interrogò: "Di fronte a una situazione così deplorevole, mi sento umiliato nella mia qualità di sacerdote e di italiano, e mi chiedo: come posso aiutarli?". Da questo pensiero è iniziata la sua missione, prima organizzando conferenze per sensibilizzare l'opinione pubblica e poi dando sostegno spirituale e materiale alle persone costrette a migrare. Ha protetto i migranti dalle speculazioni, li ha sostenuti durante il percorso di integrazione nelle loro nuove comunità in Sud e in Nord America. Ed è anche per questa idea di grande famiglia che è considerato il padre di tutti i migranti. La sua visione profetica dei flussi migratori, che sono aumentati nel corso della storia, ispira ancora il desiderio di costruire una grande famiglia umana con migranti e rifugiati in tutte le parti del mondo. Il 9 ottobre 2022, durante la Santa Messa in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha proclamato Scalabrini santo. Inoltre, in questo giovedì 1° giugno 2023, alle 18.30, nel duomo di Piacenza si terrà una celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo di Piacenza, mons.  Adriano Cevolotto, in occasione della prima festa liturgica di San Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza e padre dei migranti.

8 marzo: Scalabriniane, “vicine alle donne migranti”

8 Marzo 2023 - Roma - Essere migrante è una condizione che pone di fronte a difficoltà, pericoli, fragilità. Ancor di più per le migranti donne. Le Suore Missionarie Scalabriniane hanno lavorato  negli ultimi anni per far crescere i progetti che sostengono le donne migranti e i loro percorsi di autonomia. "Ad oggi, stiamo sostenendo 13 organizzazioni della Congregazione delle Suore Missionarie Scalabriniane", ricorda Gaia Mormina, segretaria generale della Fondazione Scalabriniana: "il lavoro della Fondazione si svolge in 10 Paesi del mondo con 22 progetti di cooperazione e sviluppo. Ogni anno siamo accanto a oltre 63.000 migranti e rifugiati, di cui la grande maggioranza è costituita da donne sole o con bambini piccoli". In questo 8 marzo - aggiunge - "vogliamo essere vicine alle donne migranti con disabilità fisica in Honduras, che saltano sui treni cercando di superare il confine; siamo con le madri venezuelane con i loro bambini neonati in fuga dalla povertà verso il Brasile; accogliamo le donne latinoamericane vittime di violenza e i loro figli a Tijuana in Messico; proteggiamo le bambine schiave in Mozambico e le donne vittime di tratta ospitate a Johannesburg in Sudafrica; supportiamo le comunità di donne lavoratrici vittime di caporalato nei campi di cotone nella Repubblica Dominicana e in Costa Rica. E siamo al fianco delle donne in situazioni di fragilità e dei loro piccoli anche a Roma, con il progetto di accoglienza Chaire Gynai per donne rifugiate anche con bambini. Ovunque ci sia una donna migrante coraggiosa cerchiamo di esserci per darle forza e portare speranza". Per la festa della donna le Scalabriniane rivolgono il loro pensiero e le loro preghiere a tutte le donne del mondo: è "un augurio nel segno della speranza".

Scalabriniane: un nuovo logo “Humilitas” sostiene la missione per i migranti

13 Febbraio 2023 - Roma - Per un mondo senza frontiere e per accendere ancora una volta i riflettori sul mondo dei migranti. Questi sono i due obiettivi del nuovo piano di immagine della Congregazione delle Suore Missionarie di san Carlo Borromeo - Scalabriniane, che sin dalla loro fondazione vivono la missione di essere al fianco dei migranti e dei rifugiati. La X Assemblea generale della Congregazione che si è chiusa di recente ha scelto di rilanciare con rinnovato impegno il logo chiamato a esprimere il carisma delle suore impegnate in tutto il pianeta. “Siamo presenti in 27 Paesi del mondo, camminando con gioia seguendo i passi di Gesù Cristo, insieme ai migranti e ai rifugiati – spiega suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Scalabriniane – Questo logo illumina gli aspetti più significativi del nostro carisma e si basa sui valori e sui principi congregazionali. Spero che sia sempre più condiviso da religiosi e laici per rafforzare l'unità, l'articolazione e la sinergia del nostro essere”. Il logo “Humilitas/Scalabriniane”, si ispira al motto Humilitas del patrono della Congregazione, san Carlo Borromeo. “Rappresenta per noi uno stile di vita e un modo di agire – prosegue suor Neusa – Siamo donne consacrate per la missione con i migranti e i rifugiati, viviamo una spiritualità del cammino. Nell'itineranza siamo alla ricerca di un atteggiamento permanente di incontro con l'altro. Essere suore Scalabriniane, oggi, vuol dire considerare un mondo di pace, senza frontiere, in grado di sostenere la speranza e la virtù dei piccoli. Secondo l'insegnamento biblico, camminiamo umilmente con il nostro Dio”.

Migrantes Emilia Romagna: gioia per la canonizzazione di mons. Scalabrini e Artemide Zatti

30 Agosto 2022 -
Bologna - L’annuncio della imminente Canonizzazione di due beati - dato da Papa Francesco al termine del Concistoro di sabato - è motivo di gioia speciale per la Migrantes dell’Emilia Romagna: entrambi i futuri santi - il vescovo Giovanni Battista Scalabrini e il laico salesiano Artemide Zatti - sono infatti legati tanto al nostro territorio, quanto al mondo della migrazione, nei decenni a cavallo tra il 19mo e il 20mo secolo. 
Il beato Scalabrini fu vescovo di Piacenza dal 1876 al 1905, segnalato a Papa Pio IX da San Giovanni Bosco. Nei primi decenni post-unitari - molto complicati nel rapporto tra la Chiesa e il Regno d’Italia - Scalabrini fu infaticabile nelle ripetute visite pastorali al territorio e nella promozione di nuovi metodi di catechesi. Colpito dal numero crescente di italiani che lasciavano il territorio per emigrare oltreoceano, fondò due congregazione religiose, una maschile e una femminile, proprio per l’assistenza spirituale agli emigrati italiani, aiutandoli ad integrarsi nelle società che venivano a crearsi anche con il loro contributo, soprattutto nelle Americhe. Egli stesso compì due visite pastorali tra gli italiani nel Nord America e in Brasile e propose alla Santa Sede la creazione di quello che diventerà il Dicastero che avrà una attenzione speciale alla pastorale dei migranti e degli itineranti.
La storia di Artemide Zatti è invece proprio quella di un giovane, costretto dalla necessità a lasciare a 17 anni il suo paese di Boretto (RE), sulle rive del Po, e a emigrare in Argentina. Frequentando gli ambienti salesiani di Bahìa Blanca, decise di seguire le orme di don Bosco, ma contrasse la TBC prendendosi cura di un prete malato. Ottenuta la guarigione, decise di dedicare tutto se stesso alla cura degli infermi, giungendo ad amministrare da solo un intero ospedale, nel quale egli stesso operava come infermiere, prendendosi cura giorno e notte dei più bisognosi.
La Canonizzazione di Scalabrini e di Zatti ripropone all’attenzione di tutta la Chiesa il tema dell’accompagnamento pastorale dei migranti e riaccende una luce in particolare sul fenomeno sempre più evidente della emigrazione italiana: ad oggi si contano 5,6 milioni di italiani residenti all’estero (erano meno di 5 milioni solo nel 2016). 
Scriveva Scalabrini nel 1899: «L’emigrazione può essere un bene o un male individuale o nazionale, a seconda del modo e delle condizioni in cui si compie, ma è quasi sempre una risorsa umana. È un diritto naturale, inalienabile». (Mons. Juan Andrés Caniato - direttore Ufficio Migrantes Emilia-Romagna)

Migrantes: gioia per la canonizzazione del Vescovo Scalabrini

27 Agosto 2022 -    La Fondazione Migrantes si unisce alla gioia degli Scalabriniani e delle Scalabriniane, delle Diocesi di Como e Piacenza-Bobbio e di tutta la Chiesa Italiana per la canonizzazione di Mons. Giovanni Battista Scalabrini, che sarà a Roma il 9 ottobre. Il Vescovo Scalabrini, oltre che Pastore della propria Chiesa di Piacenza per oltre trent’anni, è stato un Pastore dei migranti nelle Americhe, che raggiungerà in due viaggi. Insieme all’amico Vescovo di Cremona, Mons. Geremia Bonomelli, saranno i primi a considerare l’importanza del camminare della Chiesa con i migranti: Scalabrini realizzando una Congregazione di religiosi per le Americhe e un gruppo di sacerdoti diocesani e Bonomelli per l’Europa e l’Asia minore. In una Conferenza al Convegno dell’Opera dei Congressi di Ferrara, nel 1899 il Vescovo Scalabrini affermava: “Emigrano i semi sulle ali dei venti, emigrano le piante da continente a continente portate dalle correnti delle acque, emigrano gli uccelli e gli animali, e, più di tutti emigra l’uomo, ora in forma collettiva, ora in forma isolata, ma sempre strumento di quella Provvidenza che presiede agli umani destini e li guida, anche attraverso le catastrofi, verso la meta ultima, che è il perfezionamento dell’uomo sulla terra e la gloria di Dio ne’ cieli” (L’emigrazione degli operai italiani, Ferrara, 1899). L’emigrazione è una costante nella storia e nella vita dell’uomo di ieri e di oggi. Il Vescovo Scalabrini vede poi nella dispersione geografica degli individui e dei popoli il lento cammino della storia umana verso l’unità di una sola famiglia: “si va maturando quaggiù un’opera ben più vasta, ben più nobile, ben più sublime: l’unione in Dio per Gesù Cristo di tutti gli uomini di buon volere…” (Discorso al Catholic Club di New York, 15.10.1901. Una sola famiglia umana, un mondo fraterno è il cammino che ci indica oggi il Magistero della Chiesa, in particolare l’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco. Se la Santa Cabrini è stata proclamata la Madre degli emigranti, Scalabrini Santo può essere considerato il Padre degli emigranti: una madre e un padre che accompagnano anche il cammino dei migranti di oggi. (Mons. Gian Carlo Perego - Presidente Fondazione Migrantes)  

Papa Francesco: Mons. Scalabrini sarà proclamato Santo il prossimo 9 ottobre

27 Agosto 2022 - Città del Vaticano - Sarà proclamato Santo il prossimo 9 ottobre mons. Giovanni Battista Scalabrini, Vescovo di Piacenza. Nato a Fino Mornasco (Como, Italia) l’8 luglio 1839 ed entrato in seminario nel 1857, ricevette l’ordinazione sacerdotale il 30 maggio 1863. Dopo aver svolto gli incarichi di rettore e docente nel seminario minore di Como, nel 1870 venne nominato parroco di San Bartolomeo nella stessa città. All’età di 36 anni, il 12 dicembre 1875, riceve la nomina di vescovo di Piacenza, e il 30 gennaio 1876, venne consacrato a Roma, nella cappella di Propaganda Fide. Per 29 anni svolse un intenso apostolato nella diocesi piacentina: compì cinque visite pastorali, indisse e celebrò tre sinodi diocesani, incrementò e rinnovò la formazione e gli studi nei tre seminari della sua diocesi, esercitò con gran frutto il ministero della parola e l’insegnamento del catechismo, curò in modo particolare la liturgia e il canto liturgico, promosse il culto eucaristico e la devozione mariana. Rientrano tra le sue preoccupazioni l’apostolato della buona stampa con la fondazione di un giornale diocesano, l’assistenza ai poveri e agli anziani, senza trascurare categorie socialmente svantaggiate, come le sordomute e le mondariso. Impressionato, già nel periodo in cui era parroco di San Bartolomeo a Como, delle drammatiche condizioni delle prime migrazioni di massa verso le Americhe, soprattutto Stati Uniti e Brasile, il Beato s’impegnò a renderne consapevoli le autorità ecclesiastiche e statali e a sensibilizzare l’opinione pubblica. Proprio per assistere e proteggere i migranti fondò nel 1887 la Congregazione dei Missionari di San Carlo Borromeo. Sempre a favore dei migranti svolse un’intensa attività con conferenze e pubblicazioni e, nel 1905, dalla Congregazione delle Missionarie di San Carlo Borromeo. Sempre a favore dei migranti svolse un’intensa attività con conferenze e pubblicazioni e, nel 1901, vide accolte alcune sue proposte nella nuova legge sull’emigrazione approvata dallo Stato italiano. Negli ultimi anni della sua vita visitò personalmente gli emigrati e i suoi missionari negli Stati Uniti e in Brasile. Tornato in Italia, stremato di forze, si spense a Piacenza (Italia) il 1° giugno 1905. Fu proclamato Beato da San Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro, il 9 novembre 1997.

Sarà Santo mons. Giovanni Battista Scalabrini

23 Maggio 2022 - Città del Vaticano - Papa Francesco ha approvato i voti favorevoli della Sessione ordinaria dei cardinali e vescovi per la canonizzazione del beato Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza e fondatore della Congregazione dei Missionari di San Carlo e della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, nato a Fino Mornasco (Italia) l’8 luglio 1839 e morto il 1° giugno 1895 a Piacenza (Italia), e ha deciso di convocare un Concistoro, che riguarderà anche la canonizzazione del Beato Artemide Zatti, medico salesiano, emigrato in Argentina con i genitori, che dedicò la sua vita a curare la gente della Patagonia.  Sarà una festa per la famiglia dei missionari scalabriniani che proprio quest'anno stanno celebrando l'anno scalabriniano per i 25 anni della beatificazione del vescovo piacentino. I missionari e le missionarie sono oggi diverse centinaia e particolarmente estesa è la rete di servizi in diversi Paesi del mondo. Il Concistoro annunciato dal Papa, per il quale non c'è una data, riguarderà anche la canonizzazione di Artemide Zatti. Anche per lui si tratta di storia dei migranti. “Nel ringraziare il Santo Padre per questo dono e nel gioire che il nostro Fondatore sia riconosciuto come modello da imitare, ci sentiamo ancor più responsabilizzati nel tener vivo il carisma che egli ci ha trasmesso e nel dedicarci al servizio della fraternità, dove le persone non siano cacciate dalla violenza e dalla guerra, non siano scartate perché ridondanti al sistema, ma apprezzate e valorizzate nella loro unicità e diversità”, scrivono padre Leonir Chiarello, superiore generale dei Missionari di San Carlo (Scalabriniani), suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Suore missionarie di San Carlo (Scalabriniane), e Regina Widmann, responsabile generale delle Missionarie secolari scalabriniane, in una lettera in cui danno “con grande gioia” a tutti i loro missionari sparsi nel mondo la notizia. Nella lettera, i responsabili degli scalabriniani invitano ogni comunità “a comunicare ai migranti che in Scalabrini hanno un padre e un patrono a cui rivolgersi nelle difficoltà perché impetri la protezione di Dio che volge il suo sguardo di predilezione sui piccoli e gli emarginati”. “Conosciamo quanto i migranti, i rifugiati, i marittimi e tutte le persone coinvolte nella mobilità umana stiano a cuore al Santo Padre. Molte volte egli ha additato alla Chiesa e alla società il dovere di accoglierli, proteggerli, promuovere le loro condizioni di vita e valorizzare il loro contributo alla convivenza comune. Nel proclamare Giovanni Battista Scalabrini santo, Papa Francesco vuole additare alla Chiesa il modello di un vescovo che non solo si è dato completamente al bene del suo popolo, ma ha allargato il suo cuore alle sorelle e ai fratelli che la vita aveva portato lontano da casa”.  

Migrantes Messina: tre incontri per ricordare la figura di mons. Scalabrini

11 Maggio 2022 - Messina - In occasione dell’Anno Scalabriniano, a 25 anni dalla beatificazione del vescovo Giovanni Battista Scalabrini la diocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, attraverso l'Ufficio Migrantes, dedicherà tre appuntamenti di preghiera e approfondimento alla figura del vescovo di Piacenza che il 9 novembre 1997, festa della dedicazione della Basilica Lateranense, veniva proclamato Beato, fissandone la memoria liturgica al primo giugno, data della sua morte. L’Anno Scalabriniano, che si è aperto ufficialmente il 7 novembre 2021, si concluderà mercoledì 9 novembre 2022. Un tempo speciale, fortemente voluto dai tre Istituti della Famiglia scalabriniana, per far conoscere la figura del Beato vescovo Scalabrini che, come disse San Giovanni Paolo II in occasione della beatificazione, “seppe tradurre la contemplazione di Dio e del suo mistero in una azione apostolica e missionaria, facendosi tutto a tutti per annunciare il Vangelo”. La Comunità delle Suore Missionarie Scalabriniane di Messina, in collaborazione con l’Ufficio diocesano Migrantes e le Cappellanie cattoliche filippina e srilankese, ha messo in programma un percorso che si concluderà il prossimo 16 ottobre in cattedrale con una celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo mons. Giovanni Accolla. Il primo appuntamento è previsto giovedì 19 maggio 2022, alle ore 18.30, presso la Chiesa SS. Annunziata dei Catalani (via Garibaldi, 111 – Messina). Un seminario dal titolo “La figura del Beato Scalabrini e le migrazioni che ci interpellano”. Dopo i saluti di mons. Accolla, riflessioni di sr. Angela Maria Guzzo della Comunità delle Suore Missionarie Scalabriniane di Messina; mons. Franco Maria Giuseppe Agnesi, Vescovo ausiliare di Milano e membro della Commissione CEI per le Migrazioni e p. Gabriele Ferdinando Bentoglio , direttore del Centro diocesano Migrantes della diocesi di Reggio Calabria-Bova.  A moderare l’incontro sr. Stella Johnjoseph.

Giornata internazionale della donna: Scalabriniane, migranti e rifugiate risorse per le comunità

8 Marzo 2022 -
Roma - Ottanta donne hanno sognato un futuro migliore e hanno ottenuto la possibilità di realizzarlo. Tante sono le migranti, rifugiate e vittime di tratta in condizioni di semiautonomia che sono state ospiti in questi anni di Chaire Gynai, un progetto realizzato a Roma dalle Suore Missionarie Scalabriniane in coordinamento con diverse istituzioni ecclesiali, civili e Congregazioni religiose. Dal 2018 le Suore Scalabriniane hanno dato vita a una rete che permette alle persone di poter avere un programma personalizzato di integrazione. «I progetti sono tutti differenti, calati sulla singola donna – spiega Raffaella Bencivenga, psicologa che coordina il percorso educativo insieme a Sr. Maria del Rosario Bolaños, direttrice di Chaire Gynai – Fondamentale è l’accompagnamento e l’orientamento delle donne. Molte di loro, in questo modo, hanno ottenuto contratti a tempo indeterminato, sono diventate libere professioniste, hanno rafforzato la loro identità e la loro famiglia». «In questo momento in cui il mondo è sconquassato da drammi globali, l’esperienza di Chaire Gynai dimostra che le donne migranti e rifugiate sono una grande risorsa per la comunità, perché con il loro coraggio intraprendono percorsi per la ricostruzione della loro vita e dei loro figli», commenta Sr Janete Ferreira, Animatrice Generale dell’Apostolato delle Scalabriniane.

Ucraina, Scalabriniane: ora accogliere, essere solidali e pregare per la pace

3 Marzo 2022 - Roma - "Se non si dovesse raggiungere una tregua nei 27 Paesi dell’Unione europea sono attesi circa 7 milioni di rifugiati. Un numero considerevole, visto che secondo l’Unhcr in tutto il pianeta sono in fuga 8 milioni di persone”. A dirlo è suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo/Scalabriniane: “In Ucraina sono poco meno di 300mila le persone che hanno passato il confine con la Polonia, altri 200 mila sono già in Ungheria, Moldavia, Romania e Slovacchia. L’Europa è, ancora una volta, colpita al cuore. Il mondo è con il fiato sospeso. Ciò che possiamo fare è continuare ad accogliere, essere solidali e pregare. Secondo l’Onu è la peggiore crisi umanitaria che ha colpito l’Europa negli ultimi decenni ed è l’ennesima dimostrazione che l’intero pianeta deve mobilitarsi per la pace – prosegue – Una piattaforma solidale e di aiuti è la base per contenere gli enormi danni che ne stanno derivando. Facciamo nostri gli appelli di Papa Francesco per porre fine a queste ostilità. Aderiamo convintamente alla Giornata di preghiera e digiuno di oggi e ricordiamo le parole del Pontefice ‘chi fa la guerra dimentica l’umanità’. Succede in Ucraina come in tantissime altre parti del mondo. È ora di pregare, essere uniti, offrirci gesti di solidarietà, educarci a gesti di pace nelle nostre realtà, aiutare la pace a risplendere nel pianeta”. --