Tag: Giubileo 2025

Leone XIV: “Sperare è prendere posizione”. La testimonianza di Dorothy Day

24 Novembre 2025 - La catechesi di papa Leone XIV per l'Udienza giubilare di sabato 22 novembre è stata dedicata al tema "Sperare è prendere posizione", con un esplicito richiamo alla figura e alla testimonianza di  "una piccola grande donna americana, Dorothy Day, vissuta nel secolo scorso". Il Pontefice ha detto di lei, in particolare: "Aveva il fuoco dentro. Dorothy Day ha preso posizione. Ha visto che il modello di sviluppo del suo Paese non creava per tutti le stesse opportunità, ha capito che il sogno per troppi era un incubo, che come cristiana doveva coinvolgersi coi lavoratori, coi migranti, con gli scartati da un’economia che uccide. Scriveva e serviva: è importante unire mente, cuore e mani. Questo è prendere posizione". Dorothy Day

75ª Giornata Nazionale del Ringraziamento, Cei: chi sfrutta i lavoratori nei campi abbia un sussulto di coscienza

9 Novembre 2025 - Nel Messaggio dei vescovi italiani per la 75ª Giornata Nazionale del Ringraziamento, dal titolo "Giubileo, rigenerazione della terra e speranza per l’umanità" un passaggio viene dedicato in particolare, "a tanti fratelli, soprattutto immigrati, che vengono sfruttati nel lavoro dei campi". L'auspicio è che nell’Anno Giubilare, "che viene anche perché gli imprenditori agricoli che trattano in questo modo gli operai", essi "abbiano un sussulto di coscienza e donino speranza a tanti uomini e donne continuamente sfruttati". Ecco il testo integrale del messaggio: La pratica cristiana del Giubileo affonda le sue radici nell’Antico Testamento, riletto in relazione alla pienezza della salvezza che si realizza in Gesù Cristo, Colui che proclama e compie «l’anno di grazia del Signore» (Lc 4, 19). Nel celebrare l’Anno Santo rileggiamo le indicazioni che vengono dai primi libri della Bibbia, di grande rilievo per la cura del lavoro della terra e delle relazioni. Già Papa Francesco, nella Laudato si’, aveva invitato a scorgere nella Scrittura «la riscoperta e il rispetto dei ritmi inscritti nella natura dalla mano del Creatore» (n.71). Anzitutto il senso del sabato (cf. Dt 5, 12-15), nel quale il Popolo di Dio custodiva la memoria grata dell’opera del Creatore, che fa del settimo giorno un tempo di libertà dal lavoro per tutti gli esseri umani e anche per quei viventi che in esso sono coinvolti: tempo di ri-creazione e di festa, di discontinuità rispetto all’operare feriale. La Scrittura invita a estendere tale logica del sabato anche alla terra, ogni sette anni: «la terra farà il riposo del sabato in onore del Signore: per sei anni seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore. Non seminerai il tuo campo, non poterai la tua vigna» (Lv 25, 2b-4). Ogni sette volte, poi, tale sabato della terra viene celebrato con solennità anche maggiore: «Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. (…) Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate» (Lv 25, 8-9.11). La celebrazione del Giubileo ci insegna ad essere grati per i doni che riceviamo e a non dimenticare mai che la terra è di tutti: «Facendo eco alla parola antica dei profeti, il Giubileo ricorda che i beni della Terra non sono destinati a pochi privilegiati, ma a tutti. È necessario che quanti possiedono ricchezze si facciano generosi, riconoscendo il volto dei fratelli nel bisogno» (Spes non confundit, 16). Dal Giubileo emergono alcune istanze che interpellano la nostra responsabilità, per dare segnali di speranza al nostro tempo. Un tempo di festa e di giusta discontinuità dal lavoro, che lo umanizzi e gli dia senso, dona speranza a tutti. Riposare ci rende umani, delimitare la pratica del lavoro – nella quale pure corrispondiamo alla volontà di Dio – apre spazi per vivere le relazioni con lo stesso Signore e con i fratelli per godere di questi beni e per rendere grazie a Dio. Recuperare il senso del Giorno del Signore, che ci vede riuniti per celebrare l’Eucarestia, e del riposo da ogni tipo di lavoro, anche quello agricolo, permette ai cristiani di vivere e di far vivere nelle proprie aziende un tempo nel quale possono costantemente guardare i beni della terra con gratitudine e coltivare meglio le relazioni familiari e con le proprie comunità. Dona speranza la restituzione di dignità che scaturisce dall’anno sabbatico, perché ci fa volgere lo sguardo a tanti fratelli, soprattutto immigrati, che vengono sfruttati nel lavoro dei campi, che non sempre si vedono riconosciuto il giusto salario nel triste fenomeno del caporalato, forme di previdenza, tempi di riposo. L’Anno Giubilare viene anche perché gli imprenditori agricoli che trattano in questo modo gli operai abbiano un sussulto di coscienza e donino speranza a tanti uomini e donne continuamente sfruttati. L’attenzione alla pausa della festa interessa gli esseri umani, ma anche quei viventi che sono coinvolti nelle varie attività; anche per essi siamo richiamati ad una giusta attenzione al benessere, evitando di farne meri strumenti al nostro servizio. Non a caso l’Enciclica Laudato si’ richiama proprio la legislazione sul sabato, prendendo le distanze da forme di «antropocentrismo dispotico» che non si interessa delle altre creature (cf. 68). Anche ogni impegno che contrasta lo spreco alimentare è un modo per essere grati dei doni di Dio ed essere solidali con tanti fratelli che non hanno accesso a tanti beni. Assume una particolare forza, nell’attuale crisi socio-ambientale, il richiamo al riposo della terra, un segno dei tempi a cui invita a guardare anche la Bolla Spes non confundit. Oggi è possibile contemperare la pratica del coltivare la terra con la sua custodia (cf. Gen 2,15) attraverso un nuovo paradigma di coltivazione. La cura della casa comune ed il contrasto al mutamento climatico, a cui richiama l’Esortazione apostolica "Laudate Deum", sono impegni che devono vedere in prima fila il mondo agricolo e il sistema agro-alimentare, dal campo al consumatore. Questa nuova visione dell’agricoltura deve basarsi su pratiche agro-ecologiche che valorizzino la terra senza sfruttarla oltre misura, rigenerando la fertilità e salvaguardando l’ambiente e la salubrità dei prodotti alimentari. Dal Giubileo viene una saggezza che siamo chiamati a interpretare perché illumini le buone pratiche agricole del nostro tempo, che vanno conosciute e condivise. Grazie ad essa possiamo abitare la terra dando speranza anche alle generazioni future, sapendo che il Signore benedice chi si prende cura delle sue creature. [caption id="attachment_66776" align="aligncenter" width="1024"]Agricoltura (Photo European Commission)[/caption]

Il 26 ottobre a Messina il Giubileo diocesano dei Migranti

25 Ottobre 2025 - Domenica 26 ottobre, a partire dalle ore 17, si celebrerà a Messina il Giubileo diocesano dei Migranti, promosso dall’Ufficio Migrantes e dalle Cappellanie cattoliche filippina e srilankese, per vivere una giornata nella grazia dell’Anno Santo, nel dono della fede e della fraternità, ascoltando le diverse culture che arricchiscono la comunità. Il programma prevede: la processione giubilare, che partirà da piazza dell’Unione Europea e giungerà alla Basilica Cattedrale, dove verrà celebrata la Santa Messa, presieduta da S.E. l’arcivescovo Mons. Giovanni Accolla, durante la quale verrà conferito il sacramento della Confermazione ai giovani delle due Cappellanie. Il tema dell’evento giubilare, “Migranti, missionari di speranza”, ci invita a riconoscere come molti migranti e rifugiati, nonostante le difficoltà, siano portatori di una fede viva e di speranza che illumina il cammino, trasformando la sofferenza in testimonianza. Siamo chiamati a camminare accanto a loro, riconoscendoli come missionari di speranza, capaci di arricchire le nostre comunità e di insegnarci il valore della fiducia e della solidarietà. La loro presenza ci interpella ed è un'occasione per rivitalizzare le nostre comunità, richiamandole a vivere più concretamente il Vangelo dell’accoglienza e della fraternità, promuovendo dialoghi interreligiosi basati sulla ricerca di valori comuni nella vita quotidiana. (fonte: arcidiocesi di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela)

Per informazioni: migrantes.me@alice.it

Giubileo Migranti Messina

Giubileo, Leone XIV a rom, sinti e camminanti: “Siate anche voi protagonisti del cambiamento d’epoca in corso”

18 Ottobre 2025 - "Che la pace di Cristo sia nei vostri cuori, fratelli e sorelle! E la pace sia anche nei cuori dei tanti operatori pastorali che sono qui presenti e instancabilmente camminano con voi". Questa mattina, nell’Aula Paolo VI, papa Leone XIV ha ricevuto in Udienza i partecipanti al Giubileo di rom, sinti e camminanti, 60 anni dopo lo storico primo incontro di Paolo VI con il popolo gitano a Pomezia: "Dio Padre vi ama e vi benedice. E anche la Chiesa!", perché "voi potete essere testimoni viventi della centralità di queste tre cose: confidare solo in Dio, non attaccarsi ad alcun bene mondano, mostrare una fede esemplare in opere e parole. Non è scontato vivere così!". Prima di ricordare le parole dei precedenti incontri con Benedetto XVI e Francesco, il Papa ha sottolineato che "le società cosiddette progredite vi hanno puntualmente scartato [...] marginalizzato e reso itineranti senza pace e senza accoglienza –  prima nelle carovane stagionali, poi negli accampamenti situati nelle periferie delle città, dove talora vivete ancora senza corrente elettrica e acqua". Il paradosso, ha rilevato il Papa è che proprio quei modelli di sviluppo hanno "creato nell’ultimo secolo le più grandi ingiustizie sociali a livello globale". Proprio per questo "sempre più ci rafforziamo nell’idea che proprio i valori che i poveri portano avanti con grande dignità e orgoglio sono quelli a cui tutti dobbiamo guardare per cambiare rotta". Leone ha invitato i popoli rom, sinti e camminanti a non scoraggiarsi, nonostante tutto, e a essere "protagonisti del cambiamento d’epoca in corso, camminando insieme alle altre persone di buona volontà dei luoghi dove vi trovate, andando oltre la diffidenza reciproca, facendo conoscere la bellezza della vostra cultura, condividendo la fede, la preghiera e il pane frutto di lavoro onesto". Infine, ha voluto ringraziare "il Dicastero per lo Sviluppo umano integrale e la Fondazione Migrantes per il grande sforzo messo in opera al fine di organizzare un Giubileo così bello", invitando tutti i presenti "a portare avanti con rinnovata energia gli obiettivi formulati dal V Congresso Mondiale della Pastorale per gli Zingari". Leone XIV incorona la "Madonna dei rom"

Giubileo: oltre 3.500 rom, sinti e camminanti da tutta Europa e dal mondo sono attesi a Roma il 18 e 19 ottobre 2025

16 Ottobre 2025 - Ha inizio domani il Giubileo dei rom, sinti e camminanti, sul tema “La speranza è itinerante, mio padre e mia madre erano aramei erranti” (cfr. Dt 26,5). Nella mattinata di sabato 18, è previsto un grande evento nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Sarà un momento di preghiera, per professare la profonda fede dei popoli rom, sinti e camminanti, ma anche l’occasione per celebrarne la cultura viva e per onorarne la memoria. A guidare l’evento ci saranno Maris Milanese (TV2000), insieme a Eva Rizzin, di origine sinta e responsabile scientifico dell’Osservatorio nazionale sull’Antiziganismo di Verona, e ad Amadeus Giordan Halilovic, studente universitario con radici rom, molto impegnato in progetti culturali e sociali. Sul palco si alterneranno artisti di diversa provenienza, tra momenti di musica, canti, balli, poesie e testimonianze. Il tutto sarà coronato dalla presenza del Santo Padre, Leone XIV, che sarà in Aula Paolo VI per incontrare e conoscere i popoli rom, sinti e camminanti. L’evento si concluderà con il pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica di San Pietro. Il giorno seguente, la mattina della domenica 19, l’appuntamento è al Santuario del Divino Amore. Qui si svolgerà la messa solenne, arricchita dalle melodie di alcuni musicisti rom e sinti. Seguirà poi un momento di preghiera nei pressi della Chiesa a cielo aperto dedicata al Beato Ceferino Gimenez Malla, anche conosciuto come “el Pelé", il primo gitano martire della fede, fucilato nel 1936 durante la Guerra civile spagnola e gettato in una fossa comune per aver difeso un prete con il suo Rosario. La giornata si concluderà con una festa e un pranzo sociale nei pressi del Santuario. (fonte: Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale)
  giubileo rom

A Guidonia (RM), la “Festa Muinda”: per accendere la speranza della missione con i migranti

16 Ottobre 2025 - Sabato 11 ottobre 2025, presso la parrocchia Santa Maria Goretti in Villalba di Guidonia (RM), l’integrazione dei popoli come orizzonte missionario è stato il fulcro della Festa Muinda, (muinda, luce, lampada, in varie lingue del Congo), un incontro organizzato per leggere, commentare e condividere i temi del primo messaggio di papa Leone XIV nell’occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che ha chiaramente unito la questione migratoria all’anelito missionario della Chiesa. "Questo ottobre missionario - ha detto don Denis Kibangu Malonda, parroco di Santa Maria Goretti e direttore dell'Ufficio MIgrantes di Tivoli - svolgendosi durante il Giubileo 2025, ha avuto una cornice diversa rispetto agli anni precedenti. I migranti della nostra zona hanno espresso un entusiasmo ricco di speranza nel cercare una vita più realizzata, con l’aiuto di Dio, ma anche con il sostegno benevolo dei fratelli che si incontrano qui, in questa terra di accoglienza. Con fede e speranza quindi cercano di superare le situazioni drammatiche di sofferenza che li ha strappati dalla propria terra di origine, per fissare gli occhi alle tante benedizioni che il Signore elargisce concedendo a ciascuno la possibilità di percorrere qualche via di integrazione: casa, lavoro, famiglie nuove con figli e nipoti, etc. Eppure non sono mancate alcune lamentele e difficoltà. Alcuni hanno voluto denunciare il persistere di varie forme di discriminazione: al lavoro, affitti di case, disprezzo in vario modo e anche il razzismo per il colore della pelle. Sono cose che stroncano lo slancio di speranza in molti casi e spengono quella luce che il Vangelo di Cristo accende per realizzare quello che dice il Nostro Sommo Pontefice. Promuovere una “Speranza intesa come promessa di un presente e di un futuro in cui sia riconosciuta la dignità di tutti come figli di Dio”.

Prima l’abbraccio del Papa, poi la Festa dei Popoli: a Roma si è concluso il Giubileo dei migranti e del mondo missionario

6 Ottobre 2025 - Si sono conclusi a Roma due giorni intensi di pellegrinaggio, preghiera e festa per chi nella Chiesa vive e accompagna l'esperienza della mobilità umana. La Capitale ha infatti ospitato, il 4 e 5 ottobre, il Giubileo dei migranti e del mondo missionario, che eccezionalmente papa Francesco aveva inteso far coincidere con la annuale Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, con un'immagine che unisce questi due mondi: "Migranti, missionari di speranza". Leone XIV Giubileo Migranti   Dopo la partecipazione all'Udienza generale del sabato 4 e il pellegrinaggio alla Porta santa della basilica di S. Pietro, domenica 5 c'è stato l'abbraccio reciproco tra i pellegrini e papa Leone XIV che, durante la Santa Messa, nella sua Omelia ha annunciato l'apertura "nella storia della Chiesa" di "un’epoca missionaria nuova", perché "le frontiere della missione non sono più quelle geografiche, perché la povertà, la sofferenza e il desiderio di una speranza più grande, sono loro a venire verso di noi. Ce lo testimonia la storia di tanti nostri fratelli migranti, il dramma della loro fuga dalla violenza, la sofferenza che li accompagna, la paura di non farcela, il rischio di pericolose traversate lungo le coste del mare, il loro grido di dolore e di disperazione: fratelli e sorelle, quelle barche che sperano di avvistare un porto sicuro in cui fermarsi e quegli occhi carichi di angoscia e speranza che cercano una terra ferma in cui approdare, non possono e non devono trovare la freddezza dell’indifferenza o lo stigma della discriminazione!". Quindi, ha spiegato il Santo Padre, "Non si tratta tanto di 'partire', quanto invece di 'restare' per annunciare il Cristo attraverso l’accoglienza, la compassione e la solidarietà: restare senza rifugiarci nella comodità del nostro individualismo, restare per guardare in faccia coloro che arrivano da terre lontane e martoriate, restare per aprire loro le braccia e il cuore, accoglierli come fratelli, essere per loro una presenza di consolazione e speranza". Leone XIV ha anche sottolineato la forza missionaria di chi arriva: "La presenza di tanti fratelli e sorelle del Sud del mondo dev’essere colta come un’opportunità, per uno scambio che rinnova il volto della Chiesa e suscita un cristianesimo più aperto, più vivo e più dinamico". Nel pomeriggio, nei Giardini di Castel Sant’Angelo, il pellegrinaggio è divenuto una festa, la Festa dei popoli, dal tema “Migranti e Missionari di speranza tra le genti”. È stato un tempo di musica, testimonianze e spettacoli con migranti, missionari e artisti provenienti da tutto il mondo. Festa dei popoli 2025

Giubileo e Giornata del migrante e del rifugiato 2025, mons. Perego: “I migranti sono messaggeri di speranza”

3 Ottobre 2025 - 3 Ottobre 2025 - "I migranti, che non si sono arresi alle guerre, ai cambiamenti climatici, alla fame e alla sete sono dei testimoni, messaggeri di speranza". Scrive così S.E. mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, nel suo articolo sul mensile Vita Pastorale in occasione della celebrazione concomitante della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato e del Giubileo dei migranti e del mondo missionario (4-5 ottobre 2025). "I migranti cristiani tra noi - continua mons. Perego nel testo -, con la loro esperienza di fede, rafforzata nel viaggio, possono essere protagonisti di 'percorsi di fede nuovi', inediti nelle nostre Chiese". Inoltre, "l’incontro delle nostre Chiese con migranti di altre Chiese - in Italia sono presenti 1.500.000 di fedeli delle Chiese ortodosse e 300.000 delle Chiese riformate - e religioni – 1.600.000 di fedeli delle diverse tradizioni islamiche, 180.000 buddisti, 200.000 induisti e sikh - possono accompagnare anche a un rinnovato cammino ecumenico e a dialoghi interreligiosi”. Migliaia di pellegrini - immigrati in Italia, rifugiati e richiedenti asilo, emigrati italiani, gente dello spettacolo viaggiante e dei popoli rom, sinti e camminanti, accompagnati da chi quotidianamente ne ha cura pastorale - si stanno riunendo a Roma per due giorni di preghiera e condivisione che culmineranno domenica 5 nella S. Messa con Leone XIV in piazza San Pietro e, nel pomeriggio, in una grande "Festa dei popoli" per tutta la città, nei Giardini di Castel S. Angelo. Manifesto GMMR 2025

Giubileo dei migranti e del mondo missionario. Presentata a Roma la mostra immersiva “Come Ponti sul Mondo”

2 Ottobre 2025 - Sarà aperta al pubblico da venerdì 3 ottobre, presso la Sala della Quadreria del Complesso Santo Spirito in Sassia (Borgo Santo Spirito, 3 - Roma) la mostra immersiva Come Ponti sul Mondo – Storie di Vita, Racconti di Missione”. Il progetto è realizzato dalla Fondazione Museo nazionale dell’emigrazione italiana (MEI) e dalla Fondazione Migrantes, in occasione del Giubileo dei migranti e del mondo missionario (4 e 5 ottobre 2025), per ripercorrere la storia e dare voce anche all’attualità delle Missioni cattoliche italiane, volgendo lo sguardo all’intero universo missionario. La presentazione avvenuta questa mattina presso il Salone del Commendatore del Complesso Santo Spirito in Sassia ha visto l’introduzione e i saluti di: Paolo Masini, presidente Fondazione MEI, ideatore e coordinatore del progetto; Paola Casali, direttore UOC patrimonio e valorizzazione Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia; Civita Di Russo, vice capo Gabinetto presidente Rocca Regione Lazio. A intervenire inoltre: mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale Fondazione Migrantes; mons. Graziano Borgonovo, Sottosegretario Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo; S.E. mons. Samuele Sangalli, Segretario Aggiunto per l’Amministrazione del Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.

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“La mission del nostro museo – ha dichiarato Paolo Masini – è proprio quella di dare vita alla più grande narrazione popolare e collettiva del nostro paese. Il Giubileo ci dà la grande opportunità di raccontare quella magnifica pagina rappresentata dal mondo missionario italiano. Un mondo ‘un po’ Marta e un po’ Maria’ che in tutti continenti, da secoli, insieme alla parola di Dio, porta conforto e aiuti concreti”. “Il tema del Giubileo è la speranza – ha ricordato nel suo intervento, mons. Pierpaolo Felicolo –. Essa nutre e sostenta il cammino di chi ha affrontato e affronta oggi la sfida della mobilità umana. Ha guidato nella migrazione anche i nostri connazionali che sono partiti e ha dato la forza ai missionari che sono stati al loro fianco. Li hanno fatti sentire a casa”. A presentare l’allestimento immersivo è stata Marisa Fois (Fondazione Migrantes): “Siamo andati a scavare negli archivi e, insieme alle esperienze più note – da Pallotti e Scalabrini fino a Francesca Saverio Cabrini – ne abbiamo trovate altre meno conosciute. Piccole e grandi storie di emigrazione e di missione che, insieme, fanno la Storia”.

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La mostra si sviluppa su due principali prospettive: una geografica, che abbraccia il mondo intero, evidenziando la presenza italiana in ogni continente – oggi più di 6 milioni di italiani vivono all’estero, principalmente in Europa, ma anche in America, Africa, Asia e Oceania; e una storica, che parte dalla seconda metà del XIX secolo e arriva ai giorni nostri. Attraverso un linguaggio visivo e narrativo coinvolgente, la mostra racconta le storie di missioni, parrocchie, oratori, scuole e strutture che, dal Nord Europa al Sud America, hanno accolto gli emigranti italiani. Entrando nella sala, i visitatori saranno accolti da un planisfero interattivo, che prende vita attraverso linee luminose, collegando l’Italia con altri Paesi del mondo. La narrazione, affidata alla voce di Massimo Wertmuller, guiderà il pubblico in un viaggio nel tempo e nello spazio, mettendo in risalto volti del passato e immagini contemporanee che si alternano per raccontare le partenze di ieri e gli incontri di oggi. Tra le testimonianze – documenti d’archivio, lettere, stralci di giornali e immagini di chiese, scuole e centri di aggregazione –, il pubblico potrà scoprire come questi "ponti sul mondo" siano stati luoghi di accoglienza, solidarietà e crescita. Tra le figure centrali della mostra spiccano Vincenzo Pallotti, Geremia Bonomelli, Giovanni Battista Scalabrini, Luigi Guanella e Francesca Saverio Cabrini, protagonisti della storia della Chiesa e del movimento di solidarietà che ha accompagnato gli italiani all’estero. Le loro storie si intrecciano con quelle di tanti altri missionari e missionarie, sacerdoti e laici, che si sono dedicati, in tempi diversi, a stare accanto ai migranti. Il sottotitolo della mostra, “Scelte di vita, racconti di missione”, sottolinea come questo viaggio sia fatto di tanti tasselli, di tante persone, di scelte di vita, di storie, che insieme aiutano a scrivere una pagina di storia che sta continuando a essere scritta. Non solo quindi Madre Cabrini, Patrona di tutti gli Emigranti, la prima italiana a diventare cittadina statunitense e poi canonizzata, ma anche numerosi sacerdoti che sono ricordati per il loro impegno attraverso giardini commemorativi e piazze, sia negli Stati Uniti che in Australia. La mostra racconta anche le richieste di assistenza arrivate da tutto il mondo: dalle miniere dell'India, dove il bisogno di un missionario che parlasse italiano era forte, alle terre del Nord Europa, come la Svezia degli anni Trenta. Si parlerà della costruzione di chiese nel Regno Unito e in Marocco, della fondazione di parrocchie e asili in Kenya, nonché della creazione di orfanotrofi in Brasile per accogliere i figli dei migranti rimasti orfani. Saranno raccontati anche frammenti della vita quotidiana di quei missionari che, nel dopoguerra, offrivano una voce amica attraverso le radio in Belgio, o che, negli anni Cinquanta, sostenevano la stampa in lingua italiana in Germania; si parlerà dei corsi di lingua organizzati in Svizzera negli anni Sessanta, e dei recenti progetti di solidarietà in Russia, emersi nei primi anni Duemila. Un vero e proprio mosaico di iniziative, che racconta una realtà viva: quella delle missioni che accompagnano, curano e accolgono, in dialogo con la realtà delle migrazioni e degli italiani all'estero. Che si tratti di nuovi italiani che acquistano la cittadinanza italiana e lasciano il Paese, di italiani nati all'estero, o di italo discendenti, queste storie raccontano di legami indissolubili e di un impegno che non si è mai fermato. A completare la mostra immersiva "Come Ponti sul Mondo – Storie di Vita, Racconti di Missione" numerose immagini contemporanee per non dimenticare i tanti missionari italiani e le tante missionarie italiane che tuttora sono nel mondo per sostenere le comunità delle zone più disagiate e i numerosi ordini missionari per la parte legata all’attualità e alle missioni rivolte alle comunità locali. La mostra è solo il primo passo di un progetto più ampio, frutto di una lunga ricerca di testimonianze storiche, che continuerà a scoprire nuove storie di impegno, di accoglienza e di speranza. “Come Ponti sul Mondo” non è solo una retrospettiva, ma un invito a riflettere sul presente e sul futuro della migrazione, mettendo in luce il ruolo fondamentale delle missioni nel supportare le comunità italiane e i migranti in ogni angolo del mondo. Per offrire un’esperienza visiva ed emozionale unica, il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana ha collaborato con Opera Laboratori, società leader nelle gestioni museali in Italia, che grazie ai suoi laboratori che ha curato la progettazione e la realizzazione della mostra immersiva. Grazie a tecnologie avanzate, i visitatori potranno "vivere" la storia, immergendosi nelle immagini, nei suoni e nelle testimonianze che compongono questo mosaico di esperienze di vita. In contemporanea al MEI (Commenda di San Giovanni in Prè̀ Piazza della Commenda 1, Genova), a partire dal 3 ottobre e per tutta la durata della mostra, sarà visibile un video omaggio al mondo delle missioni e delle migrazioni. Sia a Genova sia a Roma è prevista una campagna promozionale all’interno delle principali linee metropolitane cittadine. Il progetto è realizzato in collaborazione con Regione Lazio e ASL Roma 1, con il patrocinio di Comune di Roma, con la coprogettazione e realizzazione di Opera Laboratori.
La mostra “Come Ponti sul Mondo – Storie di Vita, Racconti di Missione” inaugurata questa mattina presso il Salone del Commendatore, sarà visitabile da domani e fino al 16 novembre 2025 dalle 10 alle 18 a ingresso gratuito Sala della Grande Quadreria del Complesso Santo Spirito in Sassia (Borgo Santo Spirito, 3).
Ideazione e coordinamento scientifico: Paolo Masini Fondazione MEI e Delfina Licata Fondazione Migrantes Ricerca storica ed elaborazione testi: Marisa Fois, Fondazione Migrantes Consulenza storica: Raffaele Iaria Consulenza museale: Giorgia Barzetti, Museo MEI Co-progettazione e realizzazione: Opera Laboratori Hanno partecipato alla realizzazione dei contenuti: Dicastero per l’Evangelizzazione, Congregazione Missionari di San Carlo – Scalabrinani, Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù – Cabriniane, Archivio Storico di Propaganda Fide (Dicastero per l’Evangelizzazione), Archivio della Fondazione Migrantes, Archivio Generale Scalabriniano, Istituto Storico Scalabriniano.

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Come Ponti sul mondo

5 ottobre: a Roma la “Festa dei popoli” con i pellegrini del Giubileo dei migranti e del mondo missionario

29 Settembre 2025 - Il Giubileo dei migranti e del mondo missionario porta a Roma tanti pellegrini, ma anche un’evento di festa per tutta la città. Il 5 ottobre, a partire dalle ore 14.30 sino alle ore 19.00, presso i Giardini di Castel Sant’Angelo più di 20 gruppi etnici proporranno momenti di musica, danza, canto. Alle performance artistiche si alterneranno testimonianze da diversi Paesi del mondo. Una festa organizzata dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano Integrale e dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma, con il sostegno e la collaborazione della Fondazione Migrantes e di tante realtà del mondo della pastorale dei migranti e del mondo missionario. "Un evento di gioia condivisa e di conoscenza reciproca al quale siete caldamente invitati - ha scritto in una lettera alla diocesi di Roma, il cardinale vicario Reina -. Una Festa dei Popoli a cui non mancare, insieme alle Vostre Comunità!". Tra gli eventi giubilari collegati da segnalare “COME PONTI SUL MONDO. Scelte di vita, racconti di missione”, una mostra immersiva realizzata da Fondazione Migrantes e Museo dell'emigrazione italiana (Mei) per rendere omaggio ai tanti missionari e alle tante missionarie che hanno scelto di essere accanto e di accompagnare gli emigranti italiani nel mondo. La voce narrante è di Massimo Wertmuller. L’inaugurazione sarà giovedì 2 ottobre p.v. alle ore 11.00, a Roma, presso il Salone del Commendatore (Complesso di Santo Spirito in Sassia, Borgo Santo Spirito, 3). La mostra sarà visitabile dal 3 ottobre al 16 novembre – dalle ore 10 alle ore 18.   Festa dei Popoli Roma 2025

“Pellegrini di speranza”: a Tivoli (RM), in una mostra sul Giubileo, un’istallazione curata dalla Migrantes

26 Settembre 2025 - Dal 20 settembre al 5 ottobre 2025 la chiesa di San Vincenzo Martire a Tivoli (RM) ospita la mostra "Pellegrini di Speranza" di Paula Caccavale e Italo Carrarini. L’esposizione, promossa dalla Diocesi di Tivoli e di Palestrina, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Tivoli, realizzata in partnership con altri soggetti, propone note, installazioni e riflessioni imperniate sull’annuncio della “speranza”, tema centrale della Bolla di Indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025 Spes non confundit emanata da papa Francesco il 9 maggio 2024. Da segnalare, in particolare, tra le istallazioni presenti nella mostra, quella che prende proprio il nome dal testo della Bolla, “Spes non confundit”: si tratta di un’ambientazione con emissioni sonore polifoniche multilingue della lettura integrale del testo papale, realizzata in collaborazione con Francesco Passarelli e con don Denis Kibangu Malonda, direttore diocesano Migrantes di Tivoli e di Palestrina, con sede a Villalba di Guidonia – Montecelio. _________ Orari di visita Feriali: 16.30 – 19.30  |  Festivi: 11.00 – 13.00  | 16.30 – 19.30 Orari di emissione dell’installazione sonora SPES NON CONFUNDIT Feriali: 17.00 – 18.00 – 19.00 Festivi: 11.30 – 12.30  l 17.00 – 18.00 – 19.00

Spettacolo popolare, mons. Felicolo (Fondazione Migrantes): “Un mondo che ‘semina gioia’ e merita di essere conosciuto meglio”

9 Settembre 2025 - "La gioia e la festa sono l’anima di questo mondo anzi, come ebbe a ricordare papa Francesco nell’Udienza concessa agli esercenti dello Spettacolo viaggiante nel mese di marzo 2023, la sua 'vocazione' è 'seminare gioia'. Dobbiamo valorizzare gli aspetti positivi di questo 'piccolo mondo', dentro al grande mondo della mobilità umana". Così il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo ha introdotto i lavori del seminario online “Spettacolo popolare, un mondo ambasciatore di gioia e speranza”, co-organizzato dal Dicastero per il servizio dello Sviluppo umano integrale e dalla Fondazione Migrantes, che si è tenuto nel pomeriggio di oggi presso il Dicastero del servizio dello Sviluppo umano integrale. Si è trattato di un’occasione per conoscere meglio la realtà dello spettacolo popolare e il modo in cui la Chiesa accompagna le persone che ne fanno parte, in continuità con il Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare del 10 e 11 maggio scorsi. Al seminario sono intervenuti Salvatore Luciano Bonventre, assessore nazionale Federazione italiana tradizioni popolari, (“Lo spettacolo popolare nel magistero pontificio”), Fulvia Caruso, professore associato di Etnomusicologia presso Università di Pavia (“La speranza in scena: lo spettacolo popolare come cuore vivo delle comunità”), p. Sascha Ellinghaus, direttore nazionale della pastorale dello spettacolo popolare della Conferenza episcopale tedesca (“L’annuncio del vangelo tra i viaggianti”), Sara Vatteroni, direttore regionale Fondazione Migrantes (“Criticità per le comunità dello spettacolo popolare: presentazione della buona prassi della scuola itinerante” ), José Luis Alonso Ponga, già professore titolare di Antropologia sociale presso l’Universidad de Valladolid (“La speranza nella religiosità popolare”)  e Alessandro Serena, direttore scientifico di Open Circus, già docente dell’Università degli Studi di Milano ("Un circo per tutti. Lo spettacolo popolare tra gioia e speranza”). Ha moderato gli interventi e guidato il seminario don Mirko Dalla Torre, responsabile diocesano e regionale per il Triveneto della Fondazione Migrantes per la pastorale dello spettacolo viaggiante, che ha spiegato il "perché" di questo seminario: "Un’esigenza? Direi: una necessità. Quella di aiutarci, in qualità di operatori pastorali ad accogliere, conoscere e condividere la quotidianità della gente dello spettacolo popolare. Gioia e speranza che hanno animato il ministero del Servo di Dio don Dino Torregiani, l’apostolo delle carovane e fondatore in Italia di questa pastorale".

4-5 ottobre, il programma del Giubileo dei migranti: la messa con papa Leone e la Festa dei popoli

8 Settembre 2025 - Si terrà il 4 e 5 ottobre 2025 il Giubileo dei Migranti, celebrato insieme al Giubileo del Mondo Missionario, ed eccezionalmente concomitante con la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Due giorni di incontri, festa e spiritualità, anche alla presenza del Santo Padre. Il programma: Sabato 4 ottobre:
  • ore 10: Udienza generale con papa Leone XIV in Piazza San Pietro.
  • ore 14 - 17: pellegrinaggio alla Porta Santa con la possibilità di ricevere il Sacramento della Riconciliazione.
Domenica 5 ottobre:
  • ore 10: Santa Messa con papa Leone XIV in Piazza San Pietro.
  • ore 15 - 19: Festa dei Popoli “Migranti e Missionari di speranza tra le genti”. Un pomeriggio di condivisione, testimonianze e spettacoli con migranti, missionari e artisti e provenienti da tutto il mondo. (Giardini di Castel S. Angelo. Ingresso gratuito aperto a tutti).

❗ Sono ancora aperte le iscrizioni al Giubileo 👉 sul sito ufficiale. ❗

“In un mondo oscurato da guerre e ingiustizie, anche lì dove tutto sembra perduto, i migranti e i rifugiati si ergono a messaggeri di speranza. Il loro coraggio e la loro tenacia è testimonianza eroica di una fede che vede oltre quello che i nostri occhi possono vedere”. (Leone XIV)

✅ Leggi il Messaggio del papa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2025.

✅ Guarda il manifesto per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2025.

 

La Giornata mondiale del migrante e del rifugiato si celebrerà il 4 e il 5 ottobre 2025

5 Settembre 2025 -
"Migranti, missionari di speranza” è il tema scelto già da papa Francesco per la 111ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (GMMR).
Il tema considera il coraggio e la tenacia dei migranti e dei rifugiati alla luce del Giubileo in corso. Essi testimoniano la speranza nel futuro nonostante le difficoltà. È la speranza di raggiungere la felicità anche oltre i confini, che li porta ad affidarsi totalmente a Dio. Migranti e rifugiati diventano missionari di speranza nelle comunità in cui vengono accolti, contribuendo spesso a rivitalizzare la fede delle comunità locali e promuovendo dialoghi interreligiosi basati su valori comuni. Inoltre, ricordano alla Chiesa il fine ultimo del pellegrinaggio terreno che porta al raggiungimento della Patria futura. Papa Leone XIV ha poi reso noto il suo Messaggio per la Giornata, che invitiamo a leggere integralmente. Ricordiamo che eccezionalmente, per volontà di papa Francesco, la GMMR non ricorrerà come di consueto l’ultima domenica di settembre, ma verrà celebrata il 4 e 5 ottobre in concomitanza del Giubileo del migrante e del mondo missionario.
Il programma
Sabato 4 ottobre:
  • ore 10: Udienza generale con papa Leone XIV in Piazza San Pietro.
  • ore 14 – 17: pellegrinaggio alla Porta Santa con la possibilità di ricevere il Sacramento della Riconciliazione.
Domenica 5 ottobre:
  • ore 10: Santa Messa con papa Leone XIV in Piazza San Pietro.
  • ore 15 – 19: Festa dei Popoli “Migranti e Missionari di speranza tra le genti”. Un pomeriggio di condivisione, testimonianze e spettacoli con migranti, missionari e artisti e provenienti da tutto il mondo. (Giardini di Castel S. Angelo. Ingresso gratuito aperto a tutti).
[caption id="attachment_63565" align="aligncenter" width="1000"]Manifesto GMMR 2025 Il manifesto della GMMR 2025[/caption]  

Agrigento, il 9 agosto il Giubileo diocesano dei migranti

1 Agosto 2025 - Il 9 agosto 2025 si terrà ad Agrigento il Giubileo diocesano dei migranti. Si tratta, spiega il testo di presentazione reso noto dalla Diocesi, "di un evento di profondo significato spirituale che si inserisce nel cammino dell’Anno Giubilare della Speranza, in un territorio da sempre segnato dai fenomeni della mobilità umana in particolare dai fenomeni dell’emigrazione (circa 160.000 agrigentini sparsi per il mondo), sia per l’immigrazione visto e considerato che siamo la prima provincia e diocesi più vicina alle coste africane. Sono particolarmente invitati tutti coloro che vivono o hanno vissuto l’esperienza migratoria per condividere insieme un tempo di spiritualità, fraternità e convivialità".    

Al Giubileo dei giovani italiani un momento interreligioso di spiritualità

1 Agosto 2025 - Si intitola “Parole di speranza per l’umanità” il momento interreligioso di spiritualità in programma il 1° agosto, alle 17, nell’ambito del Giubileo dei giovani. Promosso dal Tavolo nazionale interreligioso dei giovani costituito presso la Conferenza Episcopale Italiana, l’appuntamento si svolgerà al Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II”, sede della “Casa dei Volontari PG-ITA”. I ragazzi, appartenenti a differenti tradizioni religiose, si ritroveranno attorno al segno simbolico dell’acqua: ciascuno secondo la propria tradizione declamerà un messaggio per dire parole di speranza per l’umanità e poi immergersi nella preghiera, e concludere con un momento di festa conviviale e di musica etnica mediterranea. “Questi giovani hanno un mandato importante nelle loro tradizioni religiose: quello di promuovere il dialogo, fare rete ed essere protagonisti della coesione sociale”, afferma don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. (fonte: CEI)

Giubileo dei Giovani: coscienza, città e speranza. Una catechesi di mons. Perego

30 Luglio 2025 - L’atmosfera della Capitale è segnata dalla presenza di migliaia di giovani che, con il loro entusiasmo, trasformano queste giornate in un’esperienza di incontro, preghiera e festa. Il Giubileo diventa così un tempo intenso di fraternità e di speranza, un invito concreto al cammino condiviso e alla costruzione di legami nuovi. Tra i numerosi eventi, l’iniziativa “12 parole per dire speranza” anima oggi e domani, 31 luglio, un percorso diffuso di ascolto e confronto ospitato in 12 chiese giubilari di Roma. Ogni chiesa è dedicata a una parola-chiave che racconta la speranza nel linguaggio della vita concreta: coraggio, soglia, riscatto, abito, responsabilità, coscienza, senso e consenso, scoperta, promessa, popolo, gioia piena, abbraccio. Promossa dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, l’esperienza si ispira al sussidio "Pellegrini di speranza" e alla bolla giubilare Spes non confundit, offrendo ai giovani spazi di ascolto, dialogo e crescita, dove la parola della Chiesa incontra la vita quotidiana. I gruppi italiani partecipano a momenti specificamente preparati: testimonianze, catechesi e laboratori che aiutano a leggere la propria vita alla luce della speranza. Attorno a ciascuna parola si intrecciano le voci di chi, nella quotidianità personale e professionale, incarna segni concreti di fiducia e di futuro, insieme alle esperienze dei giovani e alla parola dei vescovi, in un dialogo che diventa occasione di discernimento e crescita comunitaria. Tra gli incontri di oggi, quello ospitato nella chiesa della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo è stato animato da mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes. È stato il primo di tre appuntamenti dedicati alla parola “coscienza”, declinata nel suo rapporto con la città. L’incontro si è aperto con le testimonianze di Pilar Shannon Perez Brown (Spagna) e Vittoriana Sanitate (Italia) del Consiglio dei giovani del Mediterraneo, il “Sinodo” laico under 35 fortemente voluto dalla Cei, che da due anni riunisce 37 giovani cattolici delle diverse sponde del Mediterraneo. Si tratta di un’esperienza nata come opera segno del primo Convegno dei sindaci e dei vescovi del Mediterraneo, tenutosi a Firenze nel 2022, che aveva posto al centro il sogno profetico – caro a Giorgio La Pira – di un Mediterraneo non più segnato da muri e conflitti, ma vissuto come “casa comune”, laboratorio di pace, dialogo e cooperazione. A seguire, mons. Perego ha offerto una riflessione intensa e articolata, ponendo in dialogo coscienza e città alla luce della Parola di Dio e del Magistero sociale della Chiesa. La coscienza – ha spiegato – è “la voce interiore che si accende nell’incontro con Dio e con gli altri, capace di orientare la vita personale e sociale”. A partire dalla Costituzione conciliare Gaudium et spes, di cui quest’anno ricorre il 60° anniversario, ha evidenziato come la Chiesa si senta intimamente solidale con il mondo, chiamata a leggere i “segni dei tempi” e a trasformarli in “segni di speranza”. La cittadinanza, ha ricordato, non è solo un insieme di diritti e doveri formali, ma un percorso di fraternità, bene comune e partecipazione attiva. Da qui tre impegni concreti: l’opzione preferenziale per i poveri, l’amore ai nemici e l’obiezione di coscienza alle armi, insieme al superamento di ogni discriminazione. Mons. Perego ha richiamato anche alcuni tra i drammi del nostro tempo: i conflitti come quello di Gaza, il Mediterraneo trasformato da via di collegamento a “cimitero”, e le inumane condizioni di detenzione dei migranti in Libia e Tunisia. «Se il mondo è la nostra casa – ha detto – dobbiamo coniugare coscienza e cittadinanza: libertà e servizio, pace e giustizia, tutela della persona e del creato». Un messaggio, quello del presidente della Fondazione Migrantes, che vede nei giovani i protagonisti più consapevoli della sfida di essere cittadini del mondo: donne e uomini chiamati a impegnarsi nel volontariato, nella cittadinanza attiva e nella solidarietà sociale, contribuendo a un impegno trasformativo e rigenerativo delle società in cui vivono e operano. Mons. Perego ha, inoltre, richiamato la necessità di contrastare ogni forma di disinteresse sociale e di disaffezione politica, che finisce per colpire i più deboli, e di recuperare il valore dell’impegno e dell’educazione alla politica come strumenti essenziali per costruire il bene comune. Un richiamo che si lega alle parole di papa Leone sull’impegno sociale e sull’educazione alla pace, che oggi più che mai appaiono indispensabili. «La Gaudium et spes – ha concluso – ci invita a non essere cittadini di una sola città, ma a riconoscerci cittadini di un mondo senza confini, capaci di assumere una prospettiva “glocal”, come ci ha insegnato papa Francesco: radicati nel territorio e, al tempo stesso, con lo sguardo aperto all’intera umanità». Un impegno che richiede una virtù fondamentale: la speranza. Chi ne è privo fatica a guardare oltre il proprio orizzonte; chi, invece, vive di speranza sa “guardare insieme” il mondo, cercando nel dialogo e nella partecipazione le vie privilegiate per costruire un futuro di pace e fraternità. (Elia Tornesi) Perego Giubileo dei giovani 12 parole

I migranti e i Giubilei: il nuovo volume della collana “Testimonianze” (Tau editrice) della Fondazione Migrantes

9 Luglio 2025 -
Dal Giubileo del 1950 a quello del 2025: una storia di miseri­cordia, migrazioni e umanità in cammino. Se la misericordia non è virtù estemporanea nella Chiesa, non lo è neppure l’attenzione pastorale alle persone a diverso titolo “migranti”. Lo dimostra il legame con il Giubileo, che accosta la condizione del migrante a quella dell’homo viator, cioè di ogni uomo e donna sulla terra. Come scrive, infatti, S.E. mons. Rino Fisichella, responsabile dell’organizzazione del Giubileo 2025, nella prefazione di questo volume, il pellegrinaggio “appartiene sostanzialmente alla storia dell’umanità. Dove c’è l’uomo lì c’è anche il suo mettersi in cammino. Il pellegrinaggio, il senso del migrare, indica in primo luogo ciò che l’uomo stesso è”.

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E così il libro di Simone Varisco - storico e ricercatore della Fondazione Migrantes - evidenzia, a partire da fonti di archivio inedite, il processo di maturazione della sensibilità sociale e pastorale che conduce dal Giubileo del «generale ritorno» indetto da Pio XII nel 1950 al «Giubileo per tutte le culture» del 2000, fino a identificare, nel 2025, i migranti come «missionari di speranza». Di cosa fanno memoria migliaia di rom, sinti e marittimi insieme a Paolo VI nel 1975? In che modo rifugiati e artisti dello spettacolo viaggiante celebrano il passaggio di millennio nel 2000? Che senso hanno, per gli emigrati italiani, i presunti UFO nei cieli del 1950? Dall’analisi dei più recenti Anni giubilari, ordinari e straordinari, emerge un quadro vivido della mobilità, della società e della Chiesa degli ultimi 75 anni, libero – oltre che dalla colpa, per misericordia – anche dall’ipocrisia. “Chi è in cammino sempre – scrive S.E. mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, nella Presentazione – per lavoro, necessità, ricerca, studio, costretto dalla guerra e dai cambiamenti climatici, comprende come è necessario sempre portare con sé l’essenziale, perché il superfluo affatica, rallenta, ferma. Nella vita di fede la ricerca dell’essenziale è fondamentale, per evitare sovrastrutture che disorientano, rendono incapaci di decidere, allontanano da Dio e dalle persone”. Il volume fa parte della collana “Testimonianze ed esperienze delle migrazioni” della Tau editrice, promossa dalla Fondazione Migrantes della Cei.

Simone M. Varisco Pellegrini di umanità. Storie di Giubilei e migranti Tau editrice, 2025. Prefazione di Rino Fisichella.

[caption id="attachment_61510" align="aligncenter" width="184"]Pellegrini di umanità La copertina del volume "Pellegrini di umanità"[/caption]

Giubileo delle bande e dello spettacolo popolare: preghiera e festa doppia in piazza con papa Leone

12 Maggio 2025 - "In questa domenica, da sessantadue anni, si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. E inoltre oggi Roma ospita il Giubileo delle Bande musicali e degli Spettacoli popolari. Saluto con affetto tutti questi pellegrini e li ringrazio perché con la loro musica e le loro rappresentazioni allietano la festa, la festa di Cristo Buon Pastore: sì, è Lui che guida la Chiesa con il suo Santo Spirito". Roma e il mondo attendevano con gioia e curiosità il primo Regina Caeli di papa Leone XIV, che proprio in questa occasione ha salutato così anche le tante realtà dello spettacolo viaggiante, incluse tra i partecipanti al Giubileo. [caption id="attachment_58627" align="aligncenter" width="1024"]Leone XIV saluta Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare. (foto: Vatican Media/SIR)[/caption] Una doppia festa inattesa, dopo il lutto per la morte di papa Francesco e l'incertezza su un pellegrinaggio programmato e organizzato da tempo per le oltre 13 mila persone provenienti in gran parte dall’Italia, ma anche da Stati Uniti, Malta, Polonia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Brasile, Messico, Australia, Argentina. Sono arrivate in processione gioiosa in piazza San Pietro, dopo avere dedicato la giornata di sabato alla preghiera e al passaggio della Porta Santa; e poi, nel pomeriggio, ad animare un grande evento collettivo dislocato in 31 piazze del centro di Roma, con le esibizioni di oltre 100 bande e gruppi da tutto il mondo, accolte con gioia e sorpresa da romani e turisti. A chiudere la giornata “Gioia e Speranza: lo Spettacolo Popolare a Piazza di Santa Maria in Trastevere”, un evento, organizzato e promosso dalla Fondazione Migrantes, offerto gratuitamente dagli artisti coinvolti e apprezzato dal folto pubblico presente. "Siamo soddisfatti e contenti: contenti della gioia che abbiamo visto sui volti, della commozione delle persone che abbiamo accompagnato sotto alla Loggia delle Benedizioni - ha detto mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes -. E siamo contenti dell'impegnativo e lungo lavoro preparatorio che c'è stato, del clima di comunione che abbiamo riscontrato tra tutti coloro che hanno partecipato all'organizzazione di questo Giubileo". Circensi, fieranti, lunaparchisti, artisti di strada, burattinai e marionettisti, musica meccanica, gruppi folklorici, madonnari. Chi sono queste persone. Sono "figli di Dio, con la stessa dignità di ogni persona", come ricorda all'agenzia SIR sr. Lucia Mazzoleni, Orsolina di Maria Vergine Immacolata, impegnata nell’Ufficio pastorale migranti di Bergamo con queste persone. Per il loro specifico lavoro “hanno una vita itinerante, viaggiano da una piazza all’altra, da una città all’altra per portare il loro spettacolo e divertimento. Si muovono sempre con la famiglia intera perché non lavorano in trasferta ma in mobilità. Girando di piazza in piazza spesso sono considerati come forestieri ovunque sostano. Negli spostamenti sono sottoposti a leggi da rispettare, che spesso intralciano la loro sosta e il loro lavoro, nonostante lo Stato italiano riconosca la funzione sociale dei circhi e dello spettacolo viaggiante". Un mondo “tanto amato da papa Francesco", perché fa parte della “grande famiglia che porta gioia, festa e tanti sorrisi nei nostri paesi, in occasione delle  feste e sagre paesane”, ha aggiunto - sempre intervistato dall'agenzia SIR - don Mirko Dalla Torre, referente per la pastorale dello spettacolo viaggiante della Conferenza episcopale del Triveneto. Un'occasione per ricordare anche che l'impulso dato in Italia nella Chiesa all'impegno a favore di coloro che per motivi di lavoro non hanno una “fissa dimora” si deve soprattutto a don Dino Torreggiani, "noto come l’Apostolo delle carovane e degli spettacoli viaggianti, fondatore dei Servi della Chiesa. Per lui si è conclusa nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, l’inchiesta diocesana circa la vita, le virtù e la fama di santità. Nel 1958 ha dato vita all’Opera per l’assistenza spirituale ai nomadi in Italia". "In effetti - conclude mons. Felicolo - a volte è difficile far partecipare e far ri-conoscere la presenza, anche nella vita della Chiesa, di queste persone che noi incontriamo e seguiamo pastoralmente ogni giorno. Mi auguro che questa bella esperienza possa aggiungere un po' più di consapevolezza su questo bel mondo di umanità e gioia dello spettacolo viaggiante". [caption id="attachment_58626" align="aligncenter" width="1024"]L'opera dei madonnari a piazza S. Maria in Trastevere, in occasione dell'evento promosso dalla Fondazione Migrantes. "Pellegrini della speranza", l'opera dei madonnari a piazza S. Maria in Trastevere, in occasione dell'evento promosso dalla Fondazione Migrantes. (foto: Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga)[/caption]

Sabato 10 e domenica 11 maggio a Roma il Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare

8 Maggio 2025 - Sabato 10 e domenica 11 maggio 2025, come da programma originario, Roma ospiterà il Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare, dedicato alle bande e a tutte le categorie afferenti allo spettacolo popolare in tutto il mondo, dagli artisti di strada ai circensi, dai gruppi folkloristici ai molti volti dello "spettacolo viaggiante". Il Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare coinvolgerà più di 13 mila partecipanti provenienti in gran parte dall'Italia, ma saranno presenti anche gruppi numerosi da Stati Uniti, Malta, Polonia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Brasile, Messico, Australia, Argentina. Sabato 10 maggio, dalle 8.00 alle 18.00, si terranno i pellegrinaggi organizzati alla Porta Santa della Basilica di San Pietro dei partecipanti al Giubileo. Dalle 16.00 alle 19.00, poi, sarà possibile assistere gratuitamente a un grande evento collettivo dislocato in 31 piazze del centro di Roma, con le esibizioni di oltre 100 bande e gruppi da tutto il mondo.

È possibile consultare l’elenco delle esibizioni, con relativo luogo, orario d'inizio e gruppo presente sul sito ufficiale del Giubileo e sull’app Iubilaeum25.


Al termine della giornata "Gioia e Speranza: lo Spettacolo Popolare a Piazza di Santa Maria in Trastevere", organizzato e promosso dalla Fondazione Migrantes, in programma dalle ore 19.00, appunto, in piazza S. Maria in Trastevere.

Si esibiranno:

Associazione Folklorica "Norbensis". La Compagnia del Re Gnocco di Mapello. Circo Rony Roller. Gruppo Firlinfeu "Renzo e Lucia". Gruppo Folk Santu Franziscu. Circo Elder Errani. Associazione Musicandos "I Tamburellisti di Otranto". Gruppo Folkloristico Gazzara. Banda Santa Catarina WM di Malta. Gruppo Folk Triskélion. Insieme Siciliano di Arte, Musica e Canto Popolare. Canterini della Riviera Jonica Melino Romolo. Associazione "I Cariddi". Associazione d'arte Madonnara Rodomonte Gonzaga.


In piazza Cavour, infine, domenica 11 maggio si terrà alle ore 10.00 la Santa Messa presieduta da S.E. mons. Rino Fisichella, responsabile dell’organizzazione del Giubileo 2025. L’ingresso in Piazza sarà possibile a partire dalle 8.00 e la celebrazione non richiede alcun tipo di biglietto. Al termine della Celebrazione eucaristica i pellegrini si recheranno processionalmente verso piazza San Pietro. Durante il percorso i gruppi partecipanti si esibiranno liberamente, marciando in pellegrinaggio verso la piazza.