15 Novembre 2025 - Dal 13 novembre 2025 ha preso il via a Roma la IV edizione del Festival della Cultura Americana, l’iniziativa annuale promossa dal Centro Studi Americani. L’obiettivo del festival è, anche quest’anno, quello di rafforzare le relazioni transatlantiche e favorire un dialogo costante tra istituzioni, studiosi, professionisti e cittadini italiani e statunitensi.
Tra gli appuntamenti in programma, il 17 novembre alle ore 18 - presso il Centro Studi Americani in via Michelangelo Caetani, 32, - la rappresentazione teatrale di “Sister Blandina, Le avventure di una suora nel Far West”, un racconto teatrale di Massimo Minella: una narrazione sorprendente che porta alla scoperta di una pioniera e di un personaggio straordinario della frontiera americana. Introduce l'evento Paolo Masini, presidente della Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana.
E’ possibile accreditarsi all’evento mandando una mail a event@centrostudiamericani.org.
9 Ottobre 2025 - Nel suo intervento di fine seduta al Senato della Repubblica del giorno 8 ottobre, il senatore eletto all’estero Francesco Giacobbe ha voluto condividere con l’Aula la “profonda emozione” e il “grande valore culturale e umano” della mostra “Come ponti sul mondo. Scelte di vita, racconti di missione”, allestita a Roma dal Museo dell’emigrazione italiana (Mei) e dalla Fondazione Migrantes.
Un percorso immersivo di immagini, testimonianze e memorie che, come ha ricordato il senatore, che rappresenta un patrimonio prezioso da condividere con tutti, poiché “mette in luce il grande valore delle comunità italiane emigrate nel mondo e le vicende di uomini, sacerdoti e missionari che hanno contribuito, con dedizione e sacrificio, allo sviluppo delle comunità italiane e dei Paesi che li hanno accolti.”
Tra le tante storie, Giacobbe ha ricordato con commozione la figura di padre Atanasio Gonelli, storico punto di riferimento della comunità italo-australiana di Sydney: “Padre Atanasio è stato guida, padre, amico. La sua presenza continua a vivere nell’impegno della Fondazione a lui dedicata e nel lavoro instancabile di tanti volontari che portano avanti il suo esempio di vita e di impegno sociale.”
Infine, ha rivolto un sentito ringraziamento agli organizzatori e ai promotori dell’iniziativa: Paolo Masini e Pierangelo Campodonico del MEI, Mons. Pierpaolo Felicolo, Delfina Licata e Marisa Fois della Fondazione Migrantes, insieme al Dicastero per l’Evangelizzazione e delle Nuove Chiese.
2 Ottobre 2025 - Sarà aperta al pubblico da venerdì 3 ottobre, presso la Sala della Quadreria del Complesso Santo Spirito in Sassia (Borgo Santo Spirito, 3 - Roma) la mostra immersiva “Come Ponti sul Mondo – Storie di Vita, Racconti di Missione”. Il progetto è realizzato dalla Fondazione Museo nazionale dell’emigrazione italiana (MEI) e dalla Fondazione Migrantes, in occasione del Giubileo dei migranti e del mondo missionario (4 e 5 ottobre 2025), per ripercorrere la storia e dare voce anche all’attualità delle Missioni cattoliche italiane, volgendo lo sguardo all’intero universo missionario.
La presentazione avvenuta questa mattina presso il Salone del Commendatore del Complesso Santo Spirito in Sassia ha visto l’introduzione e i saluti di: Paolo Masini, presidente Fondazione MEI, ideatore e coordinatore del progetto; Paola Casali, direttore UOC patrimonio e valorizzazione Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia; Civita Di Russo, vice capo Gabinetto presidente Rocca Regione Lazio. A intervenire inoltre: mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale Fondazione Migrantes; mons. Graziano Borgonovo, Sottosegretario Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo; S.E. mons. Samuele Sangalli, Segretario Aggiunto per l’Amministrazione del Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.
“La mission del nostro museo – ha dichiarato Paolo Masini – è proprio quella di dare vita alla più grande narrazione popolare e collettiva del nostro paese. Il Giubileo ci dà la grande opportunità di raccontare quella magnifica pagina rappresentata dal mondo missionario italiano. Un mondo ‘un po’ Marta e un po’ Maria’ che in tutti continenti, da secoli, insieme alla parola di Dio, porta conforto e aiuti concreti”.
“Il tema del Giubileo è la speranza – ha ricordato nel suo intervento, mons. PierpaoloFelicolo –. Essa nutre e sostenta il cammino di chi ha affrontato e affronta oggi la sfida della mobilità umana. Ha guidato nella migrazione anche i nostri connazionali che sono partiti e ha dato la forza ai missionari che sono stati al loro fianco. Li hanno fatti sentire a casa”.
A presentare l’allestimento immersivo è stata Marisa Fois (Fondazione Migrantes): “Siamo andati a scavare negli archivi e, insieme alle esperienze più note – da Pallotti e Scalabrini fino a Francesca Saverio Cabrini – ne abbiamo trovate altre meno conosciute. Piccole e grandi storie di emigrazione e di missione che, insieme, fanno la Storia”.
La mostra si sviluppa su due principali prospettive: una geografica, che abbraccia il mondo intero, evidenziando la presenza italiana in ogni continente – oggi più di 6 milioni di italiani vivono all’estero, principalmente in Europa, ma anche in America, Africa, Asia e Oceania; e una storica, che parte dalla seconda metà del XIX secolo e arriva ai giorni nostri. Attraverso un linguaggio visivo e narrativo coinvolgente, la mostra racconta le storie di missioni, parrocchie, oratori, scuole e strutture che, dal Nord Europa al Sud America, hanno accolto gli emigranti italiani.
Entrando nella sala, i visitatori saranno accolti da un planisfero interattivo, che prende vita attraverso linee luminose, collegando l’Italia con altri Paesi del mondo. La narrazione, affidata alla voce di Massimo Wertmuller, guiderà il pubblico in un viaggio nel tempo e nello spazio, mettendo in risalto volti del passato e immagini contemporanee che si alternano per raccontare le partenze di ieri e gli incontri di oggi. Tra le testimonianze – documenti d’archivio, lettere, stralci di giornali e immagini di chiese, scuole e centri di aggregazione –, il pubblico potrà scoprire come questi "ponti sul mondo" siano stati luoghi di accoglienza, solidarietà e crescita.
Tra le figure centrali della mostra spiccano Vincenzo Pallotti, Geremia Bonomelli, Giovanni Battista Scalabrini, Luigi Guanella e Francesca Saverio Cabrini, protagonisti della storia della Chiesa e del movimento di solidarietà che ha accompagnato gli italiani all’estero. Le loro storie si intrecciano con quelle di tanti altri missionari e missionarie, sacerdoti e laici, che si sono dedicati, in tempi diversi, a stare accanto ai migranti. Il sottotitolo della mostra, “Scelte di vita, racconti di missione”, sottolinea come questo viaggio sia fatto di tanti tasselli, di tante persone, di scelte di vita, di storie, che insieme aiutano a scrivere una pagina di storia che sta continuando a essere scritta.
Non solo quindi Madre Cabrini, Patrona di tutti gli Emigranti, la prima italiana a diventare cittadina statunitense e poi canonizzata, ma anche numerosi sacerdoti che sono ricordati per il loro impegno attraverso giardini commemorativi e piazze, sia negli Stati Uniti che in Australia. La mostra racconta anche le richieste di assistenza arrivate da tutto il mondo: dalle miniere dell'India, dove il bisogno di un missionario che parlasse italiano era forte, alle terre del Nord Europa, come la Svezia degli anni Trenta. Si parlerà della costruzione di chiese nel Regno Unito e in Marocco, della fondazione di parrocchie e asili in Kenya, nonché della creazione di orfanotrofi in Brasile per accogliere i figli dei migranti rimasti orfani.
Saranno raccontati anche frammenti della vita quotidiana di quei missionari che, nel dopoguerra, offrivano una voce amica attraverso le radio in Belgio, o che, negli anni Cinquanta, sostenevano la stampa in lingua italiana in Germania; si parlerà dei corsi di lingua organizzati in Svizzera negli anni Sessanta, e dei recenti progetti di solidarietà in Russia, emersi nei primi anni Duemila. Un vero e proprio mosaico di iniziative, che racconta una realtà viva: quella delle missioni che accompagnano, curano e accolgono, in dialogo con la realtà delle migrazioni e degli italiani all'estero. Che si tratti di nuovi italiani che acquistano la cittadinanza italiana e lasciano il Paese, di italiani nati all'estero, o di italo discendenti, queste storie raccontano di legami indissolubili e di un impegno che non si è mai fermato. A completare la mostra immersiva "Come Ponti sul Mondo – Storie di Vita, Racconti di Missione" numerose immagini contemporanee per non dimenticare i tanti missionari italiani e le tante missionarie italiane che tuttora sono nel mondo per sostenere le comunità delle zone più disagiate e i numerosi ordini missionari per la parte legata all’attualità e alle missioni rivolte alle comunità locali.
La mostra è solo il primo passo di un progetto più ampio, frutto di una lunga ricerca di testimonianze storiche, che continuerà a scoprire nuove storie di impegno, di accoglienza e di speranza. “Come Ponti sul Mondo” non è solo una retrospettiva, ma un invito a riflettere sul presente e sul futuro della migrazione, mettendo in luce il ruolo fondamentale delle missioni nel supportare le comunità italiane e i migranti in ogni angolo del mondo.
Per offrire un’esperienza visiva ed emozionale unica, il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana ha collaborato con Opera Laboratori, società leader nelle gestioni museali in Italia, che grazie ai suoi laboratori che ha curato la progettazione e la realizzazione della mostra immersiva. Grazie a tecnologie avanzate, i visitatori potranno "vivere" la storia, immergendosi nelle immagini, nei suoni e nelle testimonianze che compongono questo mosaico di esperienze di vita.
In contemporanea al MEI (Commenda di San Giovanni in Prè̀ Piazza della Commenda 1, Genova), a partire dal 3 ottobre e per tutta la durata della mostra, sarà visibile un video omaggio al mondo delle missioni e delle migrazioni. Sia a Genova sia a Roma è prevista una campagna promozionale all’interno delle principali linee metropolitane cittadine.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Regione Lazio e ASL Roma 1, con il patrocinio di Comune di Roma, con la coprogettazione e realizzazione di Opera Laboratori.
La mostra “Come Ponti sul Mondo – Storie di Vita, Racconti di Missione” inaugurata questa mattina presso il Salone del Commendatore,
sarà visitabile da domani e fino al 16 novembre 2025 dalle 10 alle 18 a ingresso gratuito Sala della Grande Quadreria del Complesso Santo Spirito in Sassia (Borgo Santo Spirito, 3).
Ideazione e coordinamento scientifico: Paolo Masini Fondazione MEI e Delfina Licata Fondazione Migrantes
Ricerca storica ed elaborazione testi: Marisa Fois, Fondazione Migrantes
Consulenza storica: Raffaele Iaria
Consulenza museale: Giorgia Barzetti, Museo MEI
Co-progettazione e realizzazione: Opera LaboratoriHanno partecipato alla realizzazione dei contenuti:
Dicastero per l’Evangelizzazione, Congregazione Missionari di San Carlo – Scalabrinani, Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù – Cabriniane, Archivio Storico di Propaganda Fide (Dicastero per l’Evangelizzazione), Archivio della Fondazione Migrantes, Archivio Generale Scalabriniano, Istituto Storico Scalabriniano.
25 Settembre 2025 - Giovedì 2 ottobre alle ore 11, a Roma, presso il Salone del Commendatore (Complesso di Santo Spirito in Sassia, Borgo Santo Spirito, 3) – alla presenza di autorità religiose e istituzionali – si terrà la presentazione di “Come ponti sul mondo. Scelte di vita, racconti di missione”, una mostra immersiva per rendere omaggio ai tanti missionari e alle tante missionarie che, partendo dal nostro Paese, hanno scelto di essere accanto e di accompagnare gli emigranti italiani nel mondo. La voce narrante è di Massimo Wertmüller.
Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Museo Nazionale dell’emigrazione italiana (Mei) e dalla Fondazione Migrantes, in occasione del Giubileo dei migranti e del mondo missionario (4 e 5 ottobre 2025), per ripercorrere la storia e dare voce anche all’attualità delle Missioni cattoliche italiane, volgendo lo sguardo all’intero universo missionario.
La mostra sarà visitabile dal 3 ottobre al 16 novembre – dalle ore 10 alle ore 18 – con ingresso libero presso la Sala della Quadreria nel complesso Santo Spirito in Sassia.
Introduzione e moderazione:
Paolo Masini, Presidente Fondazione Mei, ideatore e coordinatore del progetto.
Saluti istituzionali:
Paola Canali, direttore UOC patrimonio e valorizzazione Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia.
Civita Di Russo, Vice Capo Gabinetto Presidente Rocca Regione Lazio.
Interventi:
Mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale Fondazione Migrantes.
Mons. Graziano Borgonovo, Sottosegretario Dicastero per l’Evangelizzazione.
S.E. Mons. Samuele Sangalli, Segretario Aggiunto per l’Amministrazione del Dicastero per l’Evangelizzazione.
Presentazione della sala immersiva:
Marisa Fois, Fondazione Migrantes.
Ideazione e coordinamento scientifico: Paolo Masini, Fondazione MEI, e Delfina Licata Fondazione Migrantes.
Ricerca storica ed elaborazione testi: Marisa Fois, Fondazione Migrantes.
Consulenza storica: Raffaele Iaria, giornalista.
Consulenza museale: Giorgia Barzetti, Museo MEI.
Co-progettazione e realizzazione: Opera Laboratori.
Hanno partecipato alla realizzazione dei contenuti:
Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (De Propaganda Fide), Congregazione Missionari di San Carlo – Scalabrinani, Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù – Cabriniane,
Archivio Storico “De Propaganda Fide” (Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli), Archivio della Fondazione Migrantes, Archivio Generale Scalabriniano, Istituto Storico Scalabriniano.
5 Settembre 2025 - È in corso al Teatro dei Differenti di Barga (LU), la Giornata dei toscani nel mondo 2025. Dopo il saluti del sindaco di Barga, Caterina Campani, i lavori dei 4 panel previsti tra mattina e pomeriggio sono stati introdotti dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e dal deputato eletto nella Circoscrizione estero Nord e Centro America, Christian Di Sanzo.
Panel 1 – Le associazioni dei Toscani nel Mondo: tra continuità e innovazione. Prospettive e proposte per la prossima legislatura
Ilaria Del Bianco - presidente dell’Associazione lucchesi nel mondo.
Lucas Del Chierico - Coordinamento associazioni ispanofone dei toscani nel mondo del Sudamerica.
Flavia Sbragia - Coordinamento associazioni lusofone dei toscani nel mondo del Sudamerica.
Paul Amabile - Coordinamento associazioni dei toscani nel mondo di Australia e Sudafrica.
Moderatore: Filippo Giabbani - dirigente del settore Attività internazionali e attrazione degli investimenti della Regione Toscana.
Panel 2 - Toscani nel mondo: le attività sostenute dalla Regione nel 2025 tra cultura, radici e sviluppo condiviso.
Raymond Siebetcheu - professore associato dell’Università per Stranieri di Siena.
Raffaella Mariani - presidente dell’Unione dei Comuni della Garfagnana.
Francesca Guastalli - direttrice del Museo archivio della memoria del Comune di Bagnone.
Panel 3 - Nuove migrazioni toscane: quali politiche per un fenomeno in trasformazione?
Sara Vatteroni - direttrice Fondazione Migrantes Toscana.
Gaia Colombo - sociologa, Università di Pisa.
Marco Bennici - funzionario del Comune di Livorno e coordinatore della Rete ambasciatori livornesi nel mondo.
Luca Barani - referente delegazione territoriale Benelux dell’Associazione ex allievi Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Panel 4 - Dopo la riforma della cittadinanza: quali diritti per i toscani all'estero. Analisi giuridica e strategie comuni di fronte alla riforma
Maria Chiara Prodi - segretaria generale del Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie).
Fabio Porta - deputato eletto nella Circoscrizione estero America Meridionale.
Christian Di Sanzo - deputato eletto nella Circoscrizione estero Nord e Centro America.
Luigi Scaglione - coordinatore delle Consulte regionali sull’emigrazione.
Mario Puppa - consigliere della Regione Toscana e membro del Consiglio dei Toscani nel Mondo.
In serata, dalle ore 21, dopo il termine dei lavori è previsto un concerto di musica scozzese a cura dell’Associazione lucchesi nel mondo.
7 Agosto 2025 - L’8 agosto 1956 nella miniera di Bois du Cazier a Marcinelle, in Belgio, persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani, 95 belgi e poco più di una trentina di altre nazionalità. È ricordata come una delle più gravi stragi sul lavoro ed è anche, per il nostro Paese, un evento emblematico dell’emigrazione italiana del Novecento.
Per la giornata dell’8 agosto è in programma presso la miniera di Bois du Cazier la consueta cerimonia istituzionale di commemorazione. La Fondazione Migrantes, nel giorno in cui si ricorda un evento che ancora scuote il nostro Paese, si fa vicina a tutti gli italiani che lavorano all'estero e rivolge un pensiero ai tanti lavoratori, anche immigrati, che anche di recente hanno perso la vita sul lavoro in Italia.
«Marcinelle ogni anno – dice S.E. mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes – ci ricorda il dramma sulle morti del lavoro in Italia, ma anche in Europa. Negli anni nel nostro Paese, anche grazie ai controlli e alle misure di sicurezza adottate, i decessi sono in calo. Occorre, però, segnalare che le morti sul lavoro dei lavoratori migranti – che avvengono in particolare nel mondo agricolo, nell’edilizia e nei trasporti – secondo le analisi dell’Osservatorio dell’Università Cattolica, sono in proporzione il doppio rispetto a quelle dei lavoratori italiani.
Questo dato impegna le aziende a una maggiore formazione dei lavoratori migranti sulla sicurezza. Al tempo stesso la crescita del numero degli incidenti sul lavoro nei primi quattro mesi del 2025 (286) rispetto al 2024 (265) chiedono di non abbassare la guardia nei controlli e nella formazione. A Marcinelle sono morti soprattutto i nostri lavoratori emigrati: un evento, un segno che ricorda come i lavoratori migranti debbono essere particolarmente tutelati. Ieri come oggi».
Anche per questo c’è attesa per la decisione della presidenza del Parlamento europeo di calendarizzare il voto su una proposta di risoluzione per la istituzione, proprio nella data dell’8 agosto, di una “Giornata europea in memoria delle vittime del lavoro e per la tutela e la dignità dei lavoratori”.
[caption id="attachment_62651" align="aligncenter" width="1024"] Il monumento dedicato ai caduti italiani di Marcinelle (foto: Agrillo Mario)[/caption]
Secondo le stime provvisorie fornite dall’Istat, i cittadini italiani che dimorano abitualmente all’estero al 31 dicembre 2024 sono 6 milioni e 382 mila, 243 mila individui in più rispetto all’inizio dell’anno (6 milioni e 138 mila) per un incremento pari al 4,0%. Sono principalmente uomini (quasi il 52%), risiedono in Europa (54%) e in America (40,9%) mentre il restante 5,1% vive in Africa (1,1%), Asia (1,3%) e Oceania (2,7%). Poco meno di un italiano residente all’estero su tre è nato in Italia e ci sono anche nuovi fenomeni, come quelli che una volta ottenuta la cittadinanza si trasferiscono in un altro paese europeo.
L’aumento del numero di cittadini italiani residenti all’estero, spiega l’Istat, è trainato soprattutto dalle acquisizioni di cittadinanza italiana e da una vivace dinamica migratoria. Il saldo migratorio, pari a +103 mila nel 2024, è quasi raddoppiato rispetto al 2023 quando risultò pari a +53 mila. Tale significativa crescita è effetto di un aumento degli espatri e di una riduzione dei rimpatri che, se per l’Italia costituisce una perdita di capitale umano, nei Paesi esteri si tramuta in guadagno.
Le nascite (oltre 27mila nel 2024) superano i decessi (oltre 8mila), determinando un saldo naturale di 19mila unità, analogo a quello riscontrato nel 2023. Le nascite si registrano in prevalenza nei Paesi europei (il 68,1%), in particolare in Germania (16,8%), in Svizzera (14,2%) e nel Regno Unito (8,8%). Tra i Paesi dell’Unione europea, la Spagna presenta il tasso di natalità più elevato (5,6 per mille), seguita dalla Germania (5,5) e dalla Francia (5,0), mentre tra i Paesi extra-Ue spiccano la Svizzera (6,0) e il Regno Unito (4,9). I tassi di natalità nel continente americano risultano più contenuti (2,7 per mille), anche laddove si concentra una quota importante di italiani, come ad esempio in Brasile (3,6 per mille) o in Argentina (2,0).
Per quanto concerne le acquisizioni della cittadinanza italiana, l’Istituto Nazionale di Statistica ha spiegato che avvengono nella maggior parte dei casi (52% nel 2023, secondo gli ultimi dati definitivi) per discendenza (iure sanguinis). Seguono le acquisizioni per trasmissione al minore convivente (37%) e per matrimonio (11%). (Fonte: Aise/Istat)
14 Maggio 2025 - Mercoledì 21 maggio, a Roma, dalle ore 19, presso la Sala Italia UNAR, in via Aldrovandi, 16, si approfondirà il tema "L'umanità che si muove. Emigrazione, migrazioni, accoglienza. Il caso Basilicata".
Il programma:
Saluti
dott.ssa Eleonora Locuratolo, presidente Associazione dei Lucani a Roma.
Interventi
mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes.
“La Fondazione Migrantes: presente e prospettive”.
dott.ssa Cristina Molfetta, curatrice del report "Il diritto d’asilo".
"Popoli in cammino senza diritto d’asilo”.
dott.ssa Delfina Licata, curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo.
“Oltre i confini: dati e volti della migrazione italiana”.
dott. Luigi Scaglione, presidente Centro studi Internazionali Lucani nel Mondo.
“Il caso Basilicata...”.
Conclusioni
on. Giampaolo D’Andrea, storico.
L'evento è promosso dall'Associazione dei lucani a Roma, in collaborazione con il Centro studi internazionali Lucani nel mondo e la Fondazione Migrantes, in vista della giornata dedicata ai lucani nel mondo, che ricorre il 22 maggio.
17 Marzo 2025 - Migrazioni e cittadinanza, la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo a New York.
“Non ci dobbiamo dimenticare dei volti dei migranti, sia quelli che arrivano nel nostro Paese sia i vostri, quelli dei tanti italiani che sono partiti o che stanno partendo. Ecco perché relegare la questione migrazione al tema dell’irregolarità o della clandestinità, applicando leggi disumane e facendo accordi con Paesi terzi per bloccare i flussi, serve solo per deumanizzare e non vedere che dietro il fenomeno migratorio ci sono persone in carne e ossa con le loro speranze”. Così Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, a commento del Rapporto Italiani nel Mondo 2024 (RIM), realizzato dalla Fondazione Migrantes, che per la prima volta è stato presentato a New York, presso la Saint Patrick’s Old Cathedral School.
“In questo modo rischiamo anche di deumanizzare noi stessi, – ha continuato Manfredonia – come se fossimo senza memoria e avessimo dimenticato l’emigrazione italiana, con le fatiche e le umiliazioni subite dai nostri connazionali. L’antidoto oggi è gestire il fenomeno migratorio, quindi accogliere e integrare con diritti e doveri, per creare responsabilità e accettare il contributo che ciascuno può portare. Vorrei poi sottolineare un punto molto importante, e cioè che noi siamo cittadini europei di nazionalità italiana e vogliamo rivendicare la nostra appartenenza a un modello di pace, convivenza e sviluppo sociale che passo passo ha accompagnato le nostre generazioni, compiendo un sogno che sembrava impossibile: far vivere in pace, sviluppo e libertà popolazioni che si sono odiate per secoli. Quello è il modello di cittadinanza che vorremmo per il mondo. Agli oltre 6 milioni di italiani all’estero dico: non dimenticateci. Aiutateci a leggere i nostri contesti, esercitate i vostri diritti e doveri. Avete il diritto di voto: la vostra partecipazione alla vita del nostro Paese è troppo importante per perderla”.
Secondo il Rapporto Italiani nel Mondo 2024 il 23,2% di chi all’estero ha tra i 35 e i 49 anni, mentre il 21,7% appartiene alla fascia di età 18-34 anni. Ma nello stesso tempo esiste anche una certa mobilità degli over 50 e che, solitamente, viene definita come “mobilità previdenziale”, dimostrata in particolare dal fatto che gli over 65 sono aumentati del 12,9%. Ma il dato più interessante e che sfaterebbe molte leggende metropolitane sull’assedio dei migranti alle porte dell’Italia è che dal 2020 a oggi, l’Italia conta circa 652 mila residenti in meno, mentre gli italiani residenti all’estero sono oltre 6 milioni. Secondo il ministero dell’Interno, invece, per quanto riguarda gli sbarchi dei migranti nel nostro Paese, nello stesso periodo di tempo, ovvero tra 2020 e 2024, si è raggiunta la cifra di poco superiore a 430 mila persone.
“Ci sono voluti 19 anni perché il Rapporto Italiani nel Mondo arrivasse a New York – ha esordito Delfina Licata, curatrice del RIM – Nel frattempo i connazionali all'estero sono raddoppiati e in America sono cresciuti di oltre il 70%. Un'America e una New York profondamente cambiate da quel lontano 2006, anno della prima pubblicazione del Rapporto che la Fondazione Migrantes dedica alla mobilità italiana. Oggi siamo diventati una nazione dalle migrazioni plurime e complesse, pienamente protagonisti del cosmopolitismo e della circolazione europea, ma che soffre per una migrazione malata perché unidirezionale. Il lavoro da compiere è quello di guarire il processo migratorio trasformandolo da unidirezionale a circolare, unendo le partenze agli arrivi e ai ritorni. E questo lavoro è innanzitutto culturale. Ma dalla guarigione della ferita migratoria, che vede esaltare la perdita e non l'opportunità, occorre passare alle azioni concrete. Il RIM non è un progetto in solitaria, ma vive e si fortifica grazie alle reti tra menti pensanti e menti operanti, tra chi analizza e chi trova strategie con cui agire nel tessuto sociale”.
“Significa che la verità è che il tema di cui dovremmo occuparci è la perdita di italiani che lasciano il nostro Paese per cercare nuove opportunità – ha concluso Manfredonia – e di sicuro non sono le politiche ‘protezioniste’ sulla migrazione come minaccia e non come opportunità a risolvere il problema, ma semmai a aumentare la probabilità che gli italiani all’estero aumentino”.
Prima della presentazione del rapporto, la giornata è iniziata con la Messa, officiata dal presidente della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, da don Luigi Portarulo, responsabile della comunità cattolica italiana a New York, da padre Giacomo Costa, accompagnatore spirituale delle Acli Nazionali e da don Giacomo Granzotto, assistente di mons. Perego.
La presentazione del Rapporto si è svolta nel primo pomeriggio di ieri, 16 marzo, con i saluti introduttivi di Paolo Ricotti, presidente del Patronato ACLI, che ha sottolineato come “il senso della nostra missione qui a New York con la Fondazione Migrantes è investire sulla cultura dei diritti sociali partendo dal lavoro straordinario del Rapporto Italiani nel Mondo. Lo facciamo proprio partendo dall’Italia che vive all’estero che, in molti casi, ha scelto di emigrare perché il nostro Paese non è all’altezza delle aspettative”. Dopo Ricotti sono intervenuti per un saluto Cristian Di Sanzo, deputato della Repubblica Italiana, Silvana Mangione, vicesegretaria del CGIE e il Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele.
Matteo Bracciali, membro della commissione scientifica del Rapporto Italiani nel Mondo e vicepresidente della Federazione delle Acli Internazionali, si è concentrato sul capitolo del RIM dedicato alla cittadinanza: “I numerosi saggi del Rapporto sul tema della cittadinanza, messa a confronto in molti Paesi del mondo, restituiscono una narrazione positiva fatta di persone che vogliono entrare a far parte di una comunità per condividerne i valori, goderne i diritti e ottemperare ai doveri. Questi elementi devono essere alla base della riforma della legge sulla cittadinanza – ha continuato Bracciali – che dopo 33 anni ha bisogno di essere aggiornata al contesto sociale di oggi per dare risposta ai ragazzi nati e cresciuti in Italia che chiedono di essere italiani e per rendere responsabili e consapevoli le nuove generazioni di italiani nel mondo”.
La chiusura dei lavori è stata affidata a mons. Gian Carlo Perego che ha sottolineato come “la cittadinanza è vita, significa dare la possibilità di rigenerarsi ai nostri territori, alle nostre città che stanno morendo. Il nostro Paese ha bisogno di aprirsi a chi desidera una vita migliore per creare generativitá nel tessuto sociale e non di chiudersi provocando la morte di territori e comunità. Il nostro Paese ha bisogno di una nuova lettura della propria storia di Paese di migrazioni in arrivo e in partenza che non è una sola storia di povertà ma è soprattutto un presente di sacrificio e riuscita, di comunità come quella intorno a Saint Patrick, giovane e dinamica, con il desiderio di stare insieme e riconoscersi in una italianità che viene sicuramente plasmata dalla migrazione, ma che non si allontana dall'affetto delle radici ben salde. Il nostro Paese ha bisogno di fare memoria con il volto proiettato non verso le spalle, ma davanti a sé per costruire un futuro in mobilità, partecipativo e partecipato nell'epoca delle migrazioni. Il nostro Paese ha, infine, bisogno di una cultura nuova che parta dallo studio rigoroso del presente che dall'analisi dei dati scientifici ci porti alla narrazione del chi siamo, volti e storie di un popolo in cammino".
17 Marzo 2025 - 17 Marzo 2025 - La Fondazione Migrantes è impegnata negli Stati Uniti, insieme alle Acli, in una serie di iniziative civili ed ecclesiali pensate per le comunità cattoliche italiane.
Il 14 marzo, il Patronato delle Acli e la Fondazione Migrantes, grazie al supporto di We the Italians, sono stati ospiti dell'Italian American Museum di Little Italy, a New York City, nato per raccontare l’evoluzione dell'emigrazione italiana negli Stati Uniti d'America, per un evento dal titolo “Italian American Sounds Good. New Italians in the USA, the value of the citizenship”.
Il prof. Joseph Scelsa, presidente di Italian American Museum ha innanzi tutto presentato il percorso che ha portato alla costituzione del museo. Tra gli interventi in programma, Delfina Licata, curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, ha riportato lo sguardo dall'Italia sulla comunità italo-americana e l'evoluzione nella comprensione di questo fenomeno nel nostro Paese.
Ricordiamo che negli Stati Uniti vivono oltre 320mila italiani con passaporto, il 5,2% degli oltre 6 milioni di cittadini italiani residente all’estero. Gli Usa sono il settimo Paese con maggiore presenza di cittadini italiani dopo Argentina, Germania, Svizzera, Brasile, Regno Uniti e Francia.
Il 16 marzo, invece, è stato presentato, alla Saint Patrick’s Old Cathedral School alla presenza di Istituzioni civili e religiose - per la prima volta a New York - proprio il Rapporto Italiani nel Mondo (RIM), la pubblicazione che la Fondazione Migrantes dedica ogni anno alla mobilità degli italiani e delle italiane.
[caption id="attachment_55791" align="aligncenter" width="225"] Delfina Licata (Fondazione Migrantes)[/caption]
Le conclusioni sono state affidate, oltre che al presidente delle Acli, Emiliano Manfredonia, a mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei e della Fondazione Migrantes.
In questi giorni, mons. Perego ha presieduto anche due celebrazioni eucaristiche in italiano: la prima, il 15 marzo a Montclair (New Jersey) - una delle più radicate e antiche comunità di emigrati italiani negli Stati Uniti - presso la chiesa di Nostra Signora del Monte Carmelo; la seconda, subito prima della presentazione del RIM, il 16 marzo presso la Saint Patrick’s Old Cathedral School.
In entrambe le occasioni ha commentato le letture della II domenica di Quaresima, seguendo il filo tematico delle "promesse di Dio" che "trasfigurano l’uomo". Tra le altre cose ha voluto ricordare il patto e le benedizioni di Dio ad Abramo (Gn 15,5-12.17-18) in questo modo: "«Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle», soggiungendo immediatamente «Tale sarà la tua discendenza». È la prima delle tante benedizioni che Dio darà al suo popolo assicurandogli fecondità, un popolo numeroso e potente sulla terra. Una ‘benedizione’ – ci ricorda papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti è anche la lunga schiera, il popolo dei migranti, tra i quali il popolo degli emigranti italiani a New York e nelle Americhe". Commentando, invece, la pagina di Paolo ai Filippesi (Fil 3,20-4,1) mons. Perego ha sottolineato la presenza di "un tema interessante e d’attualità, il tema della cittadinanza. Gli abitanti di Filippi erano orgogliosi di alcuni diritti particolari ricevuti dai romani. Paolo pone qui, come altrove – lui che è cittadino ebreo e cittadino romano - l’accento sull’aspirazione tutta spirituale a un’altra 'cittadinanza' di cui poter vantarsi dinanzi a Dio: quella celeste, conquistata in forza della grazia di Cristo, Signore dell’universo".
17 Gennaio 2025 - Verrà presentato il 25 gennaio alle 18.30 a Roma, presso la biblioteca delle donne Goliarda Sapienza, in via Fontanellato 69, il volume Sulle ali del cambiamento - Narrazioni femminili dell'emigrazione italiana contemporanea, scritto da Loredana Cornero e realizzato in collaborazione con la Fondazione Migrantes. Il libro esplora il tema dell’emigrazione italiana al femminile, offrendo una riflessione profonda e articolata sul viaggio, la transizione e il cambiamento, attraverso la voce e le esperienze di donne che hanno scelto di lasciare l'Italia per costruire una nuova vita all'estero.
In un contesto in cui l’emigrazione italiana continua a crescere, con quasi 6 milioni di connazionali che vivono oggi all’estero, Sulle ali del cambiamento si sofferma in particolare su un dato significativo: il 48,2% degli emigrati italiani sono donne, un numero che ha registrato un forte aumento dal 2006 a oggi.
Il cuore del libro è rappresentato dalle storie di dieci donne che hanno deciso di raccontarsi senza filtri. Ciascuna di loro, con esperienze e vissuti diversi, descrive la propria scelta di emigrare, l'amore per il Paese d'origine e l'inserimento nelle nuove realtà in cui vivono. Ogni storia riflette una diversa sfida, ma tutte hanno in comune la forza e la resilienza di chi, nonostante le difficoltà, ha saputo cogliere il cambiamento come opportunità.
Attraverso la collaborazione con la Fondazione Migrantes e grazie alla prospettiva intersezionale adottata dall’autrice, il libro restituisce un quadro complesso e articolato dell’emigrazione femminile italiana contemporanea.
16 Gennaio 2025 - Sabato 18 Gennaio 2025, dalle ore 16.30, a Bergamo (Sala Ferruccio Galmozzi - Via Torquato Tasso 4), il Gruppo nazionale dei giovani del Movimento cristiano dei lavoratori (MCL) promuove un'evento pensato per trattare il tema della "fuga dei talenti" verso l'estero: "Simposio sulle rotte del talento: fuga e futuro".
Il convegno, introdotto da Francesco Spizzirri, delegato Nazionale dei giovani del Movimento Cristiano Lavoratori, vedrà la partecipazione di Stefano Remuzzi, direttore della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Bergamo, Delfina Licata, curatrice del "Rapporto Italiani nel Mondo" della Fondazione Migrantes, e dell’avv.to Francesco Pellò, associato dello studio legale “Toffoletto-De Luca-Tamajo e Soci”.
L’obiettivo è quello di approfondire e richiamare l’attenzione sulla grave situazione del lavoro dei giovani in Italia, sempre più costretti ad emigrare all’estero privando l’Italia di prezioso capitale umano.
L'evento è a ingresso gratuito, aperto a tutta la cittadinanza.
Info: 0302807812 - segreteria@mclbrescia.it
9 Gennaio 2025 - L’Inps e la Fondazione Migrantes promuovono e organizzano il convegno “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario” che si terrà il 23 gennaio 2025 alle ore 9:00 presso Palazzo Wedekind (Piazza Colonna, 366) a Roma.
L’incontro sarà un’occasione per approfondire i temi dei flussi migratori con particolare riferimento alle conseguenze in ambito pensionistico, anche in considerazione dell’impatto della tecnologia nella nuova società digitale.
Si potrà assistere all'evento anche in streaming.
Il programma
9.00
Welcome Coffee
9.30
APERTURA LAVORI
SALUTI ISTITUZIONALI
Gabriele Fava, Presidente INPS.
Introduzione
Paolo Pagliaro, Direttore Agenzia 9Colonne.
INTERVENTI
Delfina Licata, Sociologa delle migrazioni - Fondazione Migrantes.
“L’altra Italia: transnazionalità, interculturalità, complessità”. Dati generali sui movimenti migratori dall’Italia all’estero. Focus su giovani e donne.
Prof. Toni Ricciardi, Storico delle migrazioni, Université de Genève e Fondazione Migrantes.
“Tornare in Italia: il rientro come “rimborso” postumo per un territorio sempre più spopolato”. Riflessioni sul tema dei rientri dal punto di visto storico e sociologico.
Susanna Thomas, Direzione Centrale Pensioni INPS.
“I pensionati che emigrano all’estero: sempre meno italiani e sempre più stranieri”.
Massimo Colitti, Dirigente Area Pensioni in regime internazionale e pagamento delle pensioni all’estero INPS.
“Pensioni pagate all’estero e pensioni in regime internazionale: facciamo chiarezza”.
CONCLUSIONI
Mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale Fondazione Migrantes.
11.30
TAVOLA ROTONDA
L'Italia che vogliamo: giovane, dinamica e inclusiva
L’impatto della tecnologia nel mondo del lavoro, nelle nuove migrazioni, in particolare dei giovani e delle donne: uno sguardo al futuro e i possibili effetti sul territorio e sulle pensioni.
INTERVENGONO:
S.E. mons. Gian Carlo Perego, Presidente Fondazione Migrantes.
Valeria Vittimberga, Direttore Generale INPS.
Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie - MAECI.
Vito La Monica, Direttore Centrale Pensioni INPS.
Giustina Orientale Caputo, Professoressa associata di Sociologia del lavoro presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università Federico II di Napoli.
13 Dicembre 2024 - Il 18 dicembre 2024 alle 18.00 è in programma la 22ma puntata di "DossiER", dal titolo "Oltre i Confini: Dati e Volti dell’Emigrazione Italiana 2024", l'iniziativa online della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo dedicata quest'anno alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2024 della Fondazione Migrantes.
Il 5 novembre 2024 è stata infatti presentata a Roma la XIX edizione del Rapporto, che raccoglie analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative.
Durante l'evento online, la curatrice volume, Delfina Licata (Fondazione Migrantes), illustrerà i dati più recenti, le motivazioni che spingono gli italiani, e in particolare gli emiliano-romagnoli, a trasferirsi all'estero, e le caratteristiche di questa emigrazione.
Ad accompagnarla, mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, e Maria Chiara Prodi, ex Consultrice, segretaria generale del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE) e direttrice della Maison de l'Italie a la Cité internationale universitaire di Parigi.
Modera l'incontro: Gianfranco Coda (Consulta ER nel mondo)
Sarà possibile seguire la diretta sulla pagina Facebook oppure sul canale Youtube della Consulta.
28 Novembre 2024 - L’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT organizza l’incontro “Italianità nel mondo fra cultura ed economia del Made in Italy. Strategie linguistiche, pratiche discorsive ed elementi simbolici nei mercati globali” che si terrà il 28 e 29 novembre 2024.
Il convegno è organizzato in relazione al progetto PRIN con unità di ricerca UNINT “Lingua italiana, mercato globale delle lingue, impresa italiana nel mondo: nuove dinamiche linguistiche, socioculturali, istituzionali, economico-produttive”. L'obiettivo è promuovere il confronto con esponenti politico-istituzionali impegnati sui temi in questione. Il progetto ha indagato i rapporti fra lingua-cultura-economia italiana in vari contesti internazionali, gli ostacoli allo sviluppo degli effetti positivi che da essi possono derivare, le indicazioni per gestirli in modo più efficace dell’attuale.
La giornata del 28 novembre sarà dedicata alla presentazione del “Manifesto per una comunicazione del Made in Italy efficace, inclusiva, adeguata ai contesti” cui seguirà una Tavola Rotonda dal titolo “Made in Italy, Italian Sounding e oltre: scenari politico-istituzionali attuali e futuri”.
Alla tavola rotonda parteciperà anche la dottoressa Delfina Licata della Fondazione Migrantes, sociologa delle migrazioni e curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo, giunto ormai alla sua XIX edizione.
Per informazioni: https://www.unint.eu/eventi/italianita-nel-mondo-fra-cultura-ed-economia-del-made-in-italy/
27 Novembre 2024 - Sassuolo ha ospitato, dentro il ricco programma del Festival della Migrazione, dedicato al rapporto tra Europa e Africa, anche la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2024 (RIM), promosso e realizzato dalla Fondazione Migrantes. L'evento è stato aperto dal saluto di mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione, e dall'introduzione della curatrice del Rapporto, Delfina Licata. Tra gli interventi, un'altra ricercatrice della Fondazione e co-autrice del Rapporto, Marisa Fois, ha presentato un focus sul tema “Cittadinanza e Africa”.
L’Europa e il continente americano sono e sono sempre stati la principale meta della mobilità all'estero degli italiani. Ma ci sono italiani emigrati in tutti e 5 i Continenti.
Per fornire un dato relativo all’ultimo anno, il 54,2% dei 6,1 milioni di iscritti all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all'estero) si trova in Europa (più di 3,3 milioni, di cui oltre 2,5 milioni nell’UE a 15) e il 40,6% in America (oltre 2,4 milioni, di cui 2 milioni in quella centro-meridionale). A seguire: oltre 167 mila in Oceania (2,7%), più di 78 mila in Asia (1,3%) e ma anche 70 mila in Africa (1,1%).
Il RIM si occupa di tutte le italiane e gli italiani sparsi nel mondo. Pertanto dedica le sue pagine e i suoi studi anche alle comunità italiane nel continente africano, in particolare presenti in 6 Paesi: Etiopia, Libia, Marocco, Senegal, Sudafrica e Tunisia.
Se per alcuni Paesi è facile immaginare le relazioni storiche con l'Italia - e per Etiopia e Libia, in particolare, quelle legate al passato coloniale del nostro Paese - è bene rilevare che è in Sudafrica che si trova la più importante comunità italiana di tutto il continente africano – con oltre 33 mila emigrati censiti dall'AIRE nel 2024 –, la cui origine risale agli anni Quaranta, con il trasferimento di oltre 100 mila soldati italiani, catturati dagli inglesi nei fronti dell’Africa settentrionale e orientale, in uno dei più grandi campi di prigionia nei pressi di Pretoria.
18 Novembre 2024 - Il Comites (Comitato italiani all'estero) di Parigi e la Maison de l’Italie, in collaborazione con la Fondazione Migrantes, hanno organizzato la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2024 il giorno 3 dicembre 2024 presso la Maison de l’Italie (7A Bd Jourdan, 75014 Paris), nell’ambito del ciclo di incontri "Storie di Emigrazione", promosso dal Comites Parigi.
L’appuntamento del 3 dicembre a Parigi è stata la prima presentazione del RIM 2024 all’estero. Parigi si conferma dunque essere un centro di grande sensibilità che favorisce scambi e incontri su temi di attualità, nonché un punto di osservazione e di analisi privilegiato della mobilità italiana in Francia.
«L’Italia è il Paese delle migrazioni plurime, in cui ci sono anche gli italiani che tornano “a casa”, sebbene molti di più se ne vadano: il saldo migratorio è nuovamente e chiaramente negativo dopo il rallentamento per la pandemia (-52.334 nel 2023). Nel mentre assistiamo allo scollamento tra tale realtà e l’azione politica, che non sa interpretare il modo in cui la mobilità umana sta già di fatto mutando profondamente il concetto di cittadinanza.» (Fondazione Migrantes).
“Il Comites è orgoglioso di poter ospitare a Parigi la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo: si tratta di un evento inedito per il nostro Comitato ed anche il primo appuntamento all’estero del RIM 2024, dopo la sua presentazione ufficiale in Italia il 5 novembre scorso. Gli italiani all’estero sono circa 7 milioni – la cosiddetta ‘21esima regione d’Italia’ –, di cui quasi 500 mila residenti in Francia. Ci è sembrato pertanto evidente organizzare un evento dedicato al RIM, in collaborazione con la Maison de l’Italie, per favorire la conoscenza del fenomeno migratorio e della mobilità italiana tra i nostri connazionali. In questa prospettiva, è stato altresì naturale aprire l’iniziativa a tutte le comunitàdi italiani residenti nel territorio francese, tramite una diretta streaming sul canale YouTube del Comites di Parigi.” (Oleg Sisi, Presidente del Comites Parigi e Coordinatore Inter-Comites Francia).
Cos’è il progetto Storie di Emigrazione?
Storie di Emigrazione mira a creare un ponte tra le generazioni e a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità italiana all’estero, sottolineando l’importanza di conservare e trasmettere le storie degli emigranti italiani, così come la conoscenza dei nuovi movimenti migratori e della mobilità di talenti. Questo ciclo di incontri vuole inoltre promuovere la collaborazione e il dialogo tra le associazioni impegnate nel mantenere vivi i legami con l’Italia.
18 Novembre 2024 - Si terrà il 19 novembre alle ore 16.30 presso lo Spazio Europa di via IV novembre, la presentazione romana del libro Sulle ali del cambiamento - Narrazioni femminili dell'emigrazione italiana contemporanea, edizioni TAU, di Loredana Cornero, realizzato in collaborazione con la Fondazione Migrantes. Il libro esplora il tema dell’emigrazione italiana al femminile, offrendo una riflessione profonda e articolata sul viaggio, la transizione e il cambiamento, con un’analisi approfondita affiancata dalla voce di donne che hanno scelto di lasciare l'Italia per costruire una nuova vita all'estero.
Ne parleranno insieme all’autrice Tiziana Bartolini, direttora di NoiDonne, Silvia Costa, Delfina Licata, responsabile del Rapporto italiani nel mondo e Marco Motta, ideatore e conduttore del programma di Rai Radiotre “Expat”.
In un contesto in cui l’emigrazione italiana continua a crescere, con quasi 6 milioni di connazionali che vivono oggi all’estero, “Sulle ali del cambiamento” si sofferma in particolare su un dato significativo: il 45,2% degli emigrati italiani sono donne, un numero che ha registrato un forte aumento dal 2006 a oggi, oltre il 106%. Il libro non si limita a descrivere le cifre e le statistiche dell'emigrazione femminile, ma cerca di comprendere le cause e le motivazioni che spingono sempre più donne a partire. L'Italia, spesso considerata una società ancora poco aperta e attenta alle esigenze del mondo femminile, diventa il punto di partenza per riflettere su scelte che, seppur dolorose, sono spesso guidate da un desiderio di emancipazione, crescita personale e professionale.
16 Novembre 2024 - Nuovo appuntamento con “I mercoledì del Mei – Cisei” il prossimo 20 novembre al Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova.
Durante l’incontro – in programma dalle 16.30 a pizza Commenda 2 – verrà presentato il volume E Dante sbarcò in America di Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto, realizzato grazie alla Fondazione Migrantes.
Nell’America del 19mo secolo, la Divina Commedia fu fatta conoscere dai letterati italiani in esilio e dal Dante Club fondato da H.W. Longfellow. A loro volta, benché analfabeti, tantissimi degli immigrati italiani in USA alla fine del 1800 conoscevano Dante grazie alle traduzioni della Divina Commedia nei vari dialetti. Simbolo di identità nazionale e di quanto di meglio l’Italia aveva prodotto nei secoli, orgogliosamente ne onorarono il genio dedicandogli in tutto il continente americano monumenti, parchi, piazze e persino pizzerie.
L’incontro del 20 novembre sarà aperto dal Presidente Cisei, Fabio Capocaccia. Oltre alle autrici, interverranno anche gli studenti della scuola di Santa Maria Coghinas che proporranno brevi intermezzi tratti dalla drammatizzazione di alcuni passi della Divina Commedia in onore di Padre Casu, che tradusse l’opera di Dante in gallurese.
6 Novembre 2024 - Sono stati celebrati questa mattina a Tolosa, in Francia, i funerali di don Mario Daminato. Figlio di emigrati italiani e prete operaio, ha assicurato una presenza pastorale nelle parrocchie e successivamente nella Missione Cattolica Italiana di Tolosa fino a pochi mesi fa.
Don Pasquale Avena, coordinatore nazionale delle missioni cattoliche italiane di Francia, nel suo messaggio di cordoglio per tutti i presenti alle esequie, ha citato San Girolamo: “È un gran dolore averlo perduto, ma ti ringraziamo o Dio di averlo avuto, anzi di averlo ancora, perché chi torna al Signore non esce di casa!”.
Don Avena ha inoltre voluto ricordare che don Mario nella sua vita terrena "non cercava i primi posti, non amava mettersi in mostra" e che è stato "un servo saggio e fedele che da buon conoscitore dei problemi dei lavoratori, dei limiti e delle risorse che questo comporta, ne esprimeva le ansie e le preoccupazioni, le attese e le speranze".
[caption id="" align="aligncenter" width="885"] don Mario Daminato (foto: DDM, Robert Castéra).[/caption]