8 Settembre 2022 -Siena - Oggi pomeriggio, alle ore 15,30, presso la Sala Ottagonale delle Torri dell’Acqua a Budrio (BO), Don Vittorio Giglio, vicario episcopale e direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino insieme ad Anna Ferretti, membro dell’Equipe Caritas di Siena prenderanno parte alla conferenza stampa promossa dal Comune di Budrio per accogliere la famiglia El-Nezzel con il piccolo Mustafa. Arrivata nel centro della Caritas ad Arbia (Siena) nove mesi fa, la famiglia El Nezzel è stata accolta e sostenuta da uno straordinario sentimento di solidarietà da parte di tutta la comunità di Siena e della provincia. Ora, come previsto, è arrivato il momento del trasferimento a Budrio. Ad oggi i fondi raccolti dalla diocesi senese, guidata dal card. Paolo Lojudice, a favore della famiglia siriana sono pari a 45.000 euro e continueranno ad essere utilizzati per sostenere ed avviare il nuovo processo di inserimento e di cura nella comunità di Budrio. La famiglia El Nezzel ha realizzato un video con il quale saluta e ringrazia Siena e quanti sono stati in prima linea accanto a loro in questa straordinaria avventura in Italia.
Primo Piano
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Contrasto al Caporalato e allo sfruttamento nella Piana del Sele: parte il progetto NOCAP
I lavorato risaranno impiegati nella produzione di conserve di pomodoro a marchioNOCAP,commercializzate nei punti vendita della distribuzione che aderiscono alla rete dell’Associazione.
Il progetto vede alleate Contro il Caporalato la storica azienda conserviera La Fiammante, da sempre in prima linea per la trasparenza di filiera e la legalità, che si rende
disponibile all’assunzione delle vittime di caporalato mediante regolare contratto di lavoro; l’Associazione NOCAP,da anni impegnata nella lotta al caporalato e nella difesa dei diritti delle vittime dello sfruttamento lavorativo; la diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, con l’ufficioMigrantes e la Caritas, conl’impegno del Direttore diocesano e Coordinatoreregionale Migrantes Antonio Bonifacio che partecipa all’accoglienza, all’accompagnamento e alla relazione dei migranti lavoratori con l’azienda LaFiammante. E ancora la diocesi di Teggiano-Policastro, con la Caritas nella persona di Alvaro D’Ambrosio, che con il progetto SiplaSud si occupa dello sfruttamento lavorativo e accompagnamento ai servizi, e di Franco Esposito che si occupa degli aspetti legali legati al riconoscimento dei permessi di soggiorno e alle pratiche amministrative.
Lo sfruttamento della manodopera in agricoltura è - si legge in una nota - purtroppo una pratica molto diffusa in tutto il territorio nazionale e colpisce migranti e non e il progetto intende rappresentare l’affermazione della legalità e dei diritti dei lavoratori.
Lazio: torna “Un Pasto al Giorno”
Roma - I volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII tornano nelle piazze del Lazio per mostrare come la solidarietà sia la risposta più efficace contro le nuove povertà generate da conflitti e crisi globali. Un tasso di povertà assoluta in Italia che si conferma a ridosso dei massimi storici toccati nel 2020. Le speranze della ripresa post-pandemia che continuano a scontrarsi con nuove difficoltà e con quelle di sempre. E uscendo dai confini nazionali, un mondo che sembra aver dimenticato le dure lezioni del passato, come si vede dal conflitto in Ucraina e dalle nuove tensioni che non mancano di scandire le nostre giornate. «Dovunque si volga lo sguardo - ha sottolineato anche Papa Francesco - si constata come la violenza colpisca le persone indifese e più deboli».
Se c’è una lezione che la storia ha insegnato, è quanto possa fare la differenza un approccio fondato sulla solidarietà e sul senso di comunità. Valori che la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi, pone da sempre al centro del suo impegno, attraverso progetti e realtà di accoglienza in Italia e in 40 Paesi del mondo, e con una presenza costante anche in Ucraina fin dai primissimi giorni del conflitto. Con l’obiettivo di condividere la consapevolezza e i risultati maturati durante queste esperienze, e per portare avanti un lavoro di sensibilizzazione su tematiche importanti per il futuro di ciascuno, i volontari della Comunità torneranno anche quest’anno nelle parrocchie del Lazio il 17 e 18 settembre, con l’iniziativa solidale “Un Pasto al Giorno”, un evento che al lavoro di sensibilizzazione aggiunge anche un prezioso obiettivo che si fa concreto e cruciale per molte persone in situazioni di grande difficoltà: attraverso iniziative come questa, infatti, la Comunità Papa Giovanni XXIII raccoglie quel sostegno che le permette di garantire 7 milioni e mezzo di pasti a tutte le persone in povertà e in difficoltà che accoglie nelle sue Case, mense e realtà di aiuto. Quest’anno, inoltre, sarà aggiunta anche una piccola riflessione sull’importanza della preghiera: come da tradizione, infatti, chi parteciperà all’iniziativa riceverà un oggetto simbolico, in questo caso un libricino con sette preghiere in sette lingue diverse. Un segno di come ci si possa e ci si debba sentire una comunità, unita di fronte ai problemi che ci si presentano innanzi e attenta ai bisogni di tutti.
«La Comunità Papa Giovanni XXIII è fatta di persone che condividono ogni giorno la vita, la casa e anche la tavola con chi è nel bisogno – ha spiegato il presidente, Giovanni Ramonda –. Sediamo uno accanto all’altro, stringendoci per far posto a chi arriva e il nostro primo gesto è ringraziare per il pasto che abbiamo davanti, pregando che sia sempre sufficiente a sfamare le migliaia di persone che si rivolgono a noi in cerca di aiuto, chiedendoci di colmare il vuoto del corpo e dell’anima. La preghiera ci unisce ovunque siamo e rafforza quel legame che ci rende possibile, solo assieme, salvare la vita di chi è disperato. Per questo, quest’anno, abbiamo scelto di fare dono a chi si avvicinerà ai nostri banchetti, di una raccolta di preghiere dalle nostre missioni, 7 come i giorni della settimana. In un momento in cui tanti ci chiedono tutto e ogni euro conta, realizzare tovagliette o altri oggetti, come si è soliti fare in queste iniziative, avrebbe comportato una spesa che, responsabilmente, non ci siamo sentiti di affrontare. Siamo certi che la consapevolezza di aver assicurato un posto a tavola per chi soffre sia il ringraziamento più grande».
Un impegno in cui riecheggiano anche le parole di Papa Francesco, pronunciate durante il suo recente viaggio in Canada: «Troppo spesso - ha avvertito il Pontefice - ci si lascia guidare dagli interessi di pochi che stanno bene. Occorre guardare di più alle periferie e porsi in ascolto del grido degli ultimi; saper ascoltare il dolore di quanti, spesso in silenzio, nelle nostre città affollate e spersonalizzate, gridano».
L’attività della Comunità di don Benzi, del resto, prosegue anche nel Lazio da oltre 50 anni, attraverso l’opera di numerose realtà, tra Case Famiglia, Case di accoglienza e Centri di aggregazione. Sono tantissime le persone che negli ultimi mesi vi hanno trovato non solo un riparo o un pasto caldo, ma anche un punto di riferimento per far ripartire la propria vita.
E a parlarci di quanto un approccio più solidale sia urgente anche qui, sono i numeri. Basti pensare che nel Lazio la povertà relativa continua a farsi sentire tra le famiglie, con un’incidenza che dal 5,7% del 2020 è salita nel 2021 al 6,7% (dati Istat).
Di fronte a queste cifre, iniziative come “Un Pasto al Giorno” diventano importanti non solo per le risorse che riescono a raccogliere, ma anche perché offrono un nuovo punto di vista sulla quotidianità. Proprio per questo gli organizzatori hanno scelto come claim di questa edizione «Costruiamo una tavola in cui ci sia posto per tutti»: un invito a fare la propria parte, una piccola differenza che però, quando si agisce insieme, può costruire qualcosa di davvero grande.
E’ morto Pier Giorgio Liverani, già direttore di “Avvenire”
Bloccato l’ ingresso in Grecia di 150.000 migranti da gennaio
Mattarella: ricevuti oggi i nuovi cardinali italiani
ERoma - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha offerto, al Palazzo del Quirinale, la tradizionale colazione in onore dei nuovi Cardinali italiani nominati nel Concistoro del 27 agosto 2022: il Cardinale Oscar Cantoni, Vescovo di Como, il Cardinale Giorgio Marengo I.M.C., Prefetto Apostolico di Ulaanbaatar, il Cardinale Arrigo Miglio, Arcivescovo Emerito di Cagliari, il Cardinale Gianfranco Ghirlanda S.I., già Rettore della Pontificia Università Gregoriana, e il Cardinale Fortunato Frezza, Canonico della Basilica di San Pietro in Vaticano. Erano presenti il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, Monsignor Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico in Italia e Francesco Di Nitto, Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede.