Primo Piano

Oggi Mustafà sarà accolto con la sua famiglia a Budrio

8 Settembre 2022 -Siena - Oggi pomeriggio, alle ore 15,30, presso la Sala Ottagonale delle Torri dell’Acqua a Budrio (BO), Don Vittorio Giglio, vicario episcopale e direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino insieme ad Anna Ferretti, membro dell’Equipe Caritas di Siena prenderanno parte alla conferenza stampa promossa dal Comune di Budrio per accogliere la famiglia El-Nezzel con il piccolo Mustafa. Arrivata nel centro della Caritas ad Arbia (Siena) nove mesi fa, la famiglia El Nezzel è stata accolta e sostenuta da uno straordinario  sentimento di solidarietà da parte di  tutta la comunità di Siena e della provincia. Ora, come previsto, è arrivato il momento del trasferimento a Budrio. Ad oggi i fondi raccolti dalla diocesi senese, guidata dal card. Paolo Lojudice, a favore della famiglia siriana sono pari a 45.000 euro e continueranno ad essere utilizzati per sostenere ed avviare il nuovo processo di inserimento e di cura nella comunità di Budrio. La famiglia El Nezzel ha realizzato un video con il quale saluta e ringrazia Siena e quanti sono stati in prima linea accanto a loro in questa straordinaria avventura in Italia.

Spettacolo Viaggiante: ad Alghero il “Mamatita Festival”

8 Settembre 2022 - Alghero - È tornato ad Alghero con la sua sesta edizione il Mamatita Festival, il primo festival del "Circo nuovo", cioè senza animali e non competitivo. La manifestazione, che ha la direzione artistica di Chiara Murru, si propone come un grande evento culturale internazionale ed è ispirata da un’idea di festa diffusa e condivisa. Propone artisti e compagnie da tutto il mondo che si esibiranno in vari luoghi della città fino al 23 settembre.

Il bambino e la lettera sui suoi amici “rifugiati”

8 Settembre 2022 - Città del Vaticano -  Proseguendo il ciclo di catechesi dedicato al discernimento, il Papa ieri mattina, nell'Udienza generale, si è soffermato su sant’Ignazio di Loyola, in particolare su quando, costretto al riposo perché ferito in battaglia, non trovando libri sulle amate storie cavalleresche, scoprì le vite de santi. Particolare tenero, la presenza in piazza San Pietro di un bambino di otto anni che aveva scritto al Papa, parlandogli della storia di due suoi amichetti arrivati dalla Nigeria, papa Francesco ha subito risposto invitandoli all’udienza generale. Così ieri mattina il Pontefice ha potuto salutare tutti: la famiglia di Lecce che ha accolto due bambini rifugiati nigeriani, di 5 e 6 anni, che erano stati prigionieri in un campo di torture in Libia e il figlio della coppia di amici che aveva scritto la lettera.

Una bimba di 4 anni muore in attesa dei soccorsi in mare

8 Settembre 2022 - Milano - Una bimba di 4 anni è morta. Dopo giorni in attesa dei soccorsi, sul barcone in mezzo al mare, la piccola non ce l’ha fatta. È spirata prima di arrivare in ospedale, dove era giunta a bordo di un elicottero. Era stata evacuata dall’imbarcazione con a bordo 60 migranti che da diversi giorni chiede soccorso dalla Sar di Malta, in cui si trova. La bambina, spiega Alarm Phone, era stata presa a bordo di un elicottero dal mercantile che aveva soccorso i migranti ma è spirata prima di arrivare in ospedale. Un epilogo tragico, ampiamente annunciato. Perchè Alarm Phone aveva dato notizia della richiesta di soccorso oltre tre giorni fa, indicando una barca partita dal Libano e «in viaggio da dieci giorni». «La barca sta affondando, e non hanno cibo nè acqua », aveva scritto la Ong su Twitter. Nelle ore successive un mercantile si era avvicinato all’imbarcazione, ma senza assisterli: «Malta rifiuta di autorizzare il mercantile Sti Solace, che si trova nell’area, di soccorrerli». Altri due migranti, secondo quanto affermato dai migranti, sono morti nelle ore del naufragio. Nel conto dei giorni, il mercantile Mv Uno battente bandiera maltese «non è intervenuto e ha abbandonato la barca» al proprio destino. Martedì Alarm Phone spiegava che l’imbarcazione continuava a essere alla deriva, tornata indietro in acque greche ma «diversi mercantili, tra cui lo Msc Nela e l’Ha Long Bay, le sono passati accanto senza aiutare» i migranti e che «nello scafo entrava acqua». Poi, anche i parenti dei naufraghi hanno perso i contatti con la barca fino a ieri, quando, la tv libanese ha annunciato il salvataggio in Grecia del barcone alla deriva con i 60 migranti libanesi, siriani e palestinesi. La presenza del barcone di migranti tra Malta e la Grecia aveva persino spinto un ex ministro libanese, originario del nord del Libano da cui parte la maggior parte dei migranti verso l’Europa, ad appellarsi alle autorità italiane perché intervenissero a trarre in salvo le decine di persone, tra cui donne e bambini. Il Libano è da tre anni alle prese con la peggiore crisi economica della sua storia. L’Onu afferma che l’80% della popolazione residente, inclusi i palestinesi e i profughi siriani, vivono in stato di povertà. Ad aprile scorso, un altro barcone con a bordo circa 80 migranti, partito sempre dal nord del Libano, era affondato dopo uno scontro con una motovedetta delle autorità libanesi, e più di 30 persone, per lo più bambini e donne, sono morti annegati. Non si fermano così le partenze dall’altra parte del Mediterraneo. A Crotone sono 87 le persone arrivate a bordo di una barca a vela soccorsa dalla Guardia di finanza. Sono 111 le persone tratte in salvo da un gommone in pericolo nella zona Sar della Libia. Il soccorso è stato compiuto dalla nave Sos humanity in cooperazione con il veliero Nadir della Ong Resqship. Mentre in Tunisia, la guardia costiera ha rinvenuto altri 3 corpi senza vita di migranti dispersi dopo il naufragio domenica scorsa di un’imbarcazione con a bordo 15 persone, al largo di Gabes. Intanto è stato assegnato il porto di Taranto alla nave Ong Geo Barents con 267 migranti a bordo e da sette giorni in attesa di toccare terra. «Taranto – ha affermato Msf – è a oltre 24 ore di navigazione dal punto in cui ci troviamo ora. Il viaggio dei sopravvissuti non è finito».(D. Fas. - Avvenire)  

Uccisione suor Maria De Coppi: Card. Zuppi, il suo sacrificio sia seme di speranza e riconciliazione

7 Settembre 2022 -
Roma - “Esprimo profondo cordoglio alle Suore Missionarie Comboniane e alla Diocesi di Vittorio Veneto per la morte di suor Maria De Coppi, rimasta uccisa in un attacco terroristico a Chipene, in Mozambico. Dopo suor Luisa Dell’Orto, Piccola sorella del Vangelo di Charles de Foucauld, morta il 25 giugno ad Haiti, piangiamo per un’altra sorella che con semplicità, dedizione e nel silenzio ha offerto la vita per amore del Vangelo”. È quanto dichiara il card. Matteo Zuppi, presidente della CEI, dopo aver appreso la notizia dell’attacco, nella notte, alla missione cattolica mozambicana. Qui operano anche due sacerdoti fidei donum della Diocesi di Concordia-Pordenone, don Lorenzo Barro e don Loris Vignandel: entrambi sono salvi. Incendiata invece la struttura del collegio maschile e derubate e distrutte gran parte delle realizzazioni della missione.
“Preghiamo per suor Maria – afferma il porporato – che per sessanta anni ha servito il Mozambico, diventato la sua casa. Il suo sacrificio sia seme di pace e di riconciliazione in una terra che, dopo anni di stabilità, è nuovamente flagellata dalla violenza, causata da gruppi islamisti che da alcuni anni seminano terrore e morte in vaste zone del nord del Paese. Il mio pensiero, a nome delle Chiese in Italia, va ai familiari e alle consorelle Comboniane, a don Lorenzo e don Loris e a tutti i missionari che restano in tanti Paesi per testimoniare amore e speranza. Ricordiamoli nella nostra preghiera e circondiamoli di tanta solidarietà perché essi camminano con noi e ci aiutano a raggiungere le periferie da cui potremo capire chi siamo e scegliere come essere discepoli di Gesù”.

Mozambico: è stata uccisa suor Maria De Coppi

7 Settembre 2022 - Roma - Nella notte tra il 6 e il 7 di settembre la missione di Chipene, in Mozambico, dove opera, insieme a due preti della diocesi di Concordia-Pordenone, suor Maria De Coppi, è stata attaccata: incendiata la struttura del collegio maschile, derubate e distrutte gran parte delle realizzazioni della missione. Don Lorenzo e don Loris sono salvi mentre è stata uccisa sr. Maria, comboniana, classe 1939, nata a Santa Lucia di Piave e trasferitasi poi con la famiglia a Ramera. In base alle notizie giunte, sembra che l’attacco sia stato perpetrato da alcuni terroristi. Sr. Maria prestava servizio nella provincia di Nampula.  la religiosa - informa il settimanale diocesano di Vittorio Veneto "L'Azione" era da 59 anni in Mozambico, Paese che aveva raggiunto per la prima volta nel 1963 dopo un viaggio in nave di 31 giorni. Al tempo, il Mozambico era una colonia portoghese: dopo aver conquistato l’indipendenza, fu attraversato da una lacerante guerra civile. Suor Maria aveva acquistato la cittadinanza mozambicana e ormai si sentiva «parte di quella terra e di quel popolo in mezzo al quale ho vissuto la mia vita». Suor Maria aveva prestato servizio in varie missioni della provincia di Nampula. varie volte aveva denunciato la guerra, lo sfruttamento e il terrorismo in Mozambico e le sofferenze del popolo, spendendosi per aiutare le famiglie del territorio provate da fame e violenze. (R.Iaria)

Contrasto al Caporalato e allo sfruttamento nella Piana del Sele: parte il progetto NOCAP

7 Settembre 2022 - Salerno - Mercoledì 4settembre, presso la sede dello stabilimento "La Fiammante" a Buccino, in provincia di Salerno, sarà presentato il progetto di filiera etica promosso dallAssociazioneNOCAP che prevede linserimento lavorativo in azienda di diversi lavoratori migranti, che vivono nella  zona di Campologo, alla periferia di Eboli(SA), in condizioni precari e pe rquesto "particolarmente vulnerabili e facile preda di sfruttamento da parte dei cosiddetti 'caporali'".
I lavorato risaranno impiegati nella produzione di conserve di pomodoro a marchioNOCAP,commercializzate nei punti vendita della distribuzione che aderiscono alla rete dellAssociazione.
Il progetto vede alleate Contro il Caporalato la storica azienda conserviera La Fiammante, da sempre in prima linea per la trasparenza di filiera e la legalità, chsi rende
disponibile allassunzione delle vittime di caporalato mediante regolare contratto di lavoro; lAssociazione NOCAP,da anni impegnata nella lotta al caporalato e nella difesa dei diritti delle vittime dello sfruttamento lavorativo; la diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, con lufficioMigrantes e la Caritas, conlimpegno del Direttore diocesano  e Coordinatoreregionale Migrantes Antonio Bonifacio che partecipa allaccoglienza, allaccompagnamento e alla relazione dei migranti lavoratori con lazienda LaFiammante. E ancora la diocesi di Teggiano-Policastro, con la Caritas nella persona di Alvaro DAmbrosio, che con il progetto SiplaSud si occupa dello sfruttamento lavorativo e accompagnamento ai servizi, e di Franco Esposito che si occupa degli aspetti legali legati al riconoscimento dei permessi di soggiorno e alle pratiche amministrative.
Lo sfruttamento della manodopera in agricoltura è - si legge in una nota - purtroppo una pratica molto diffusa in tutto il territorio nazionale e colpisce migranti e non e  il progetto intende rappresentare laffermazione della legalità e dei diritti dei lavoratori.

Lazio: torna “Un Pasto al Giorno”

7 Settembre 2022 -

Roma - I volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII tornano nelle piazze del Lazio per mostrare come la solidarietà sia la risposta più efficace contro le nuove povertà generate da conflitti e crisi globali. Un tasso di povertà assoluta in Italia che si conferma a ridosso dei massimi storici toccati nel 2020. Le speranze della ripresa post-pandemia che continuano a scontrarsi con nuove difficoltà e con quelle di sempre. E uscendo dai confini nazionali, un mondo che sembra aver dimenticato le dure lezioni del passato, come si vede dal conflitto in Ucraina e dalle nuove tensioni che non mancano di scandire le nostre giornate. «Dovunque si volga lo sguardo - ha sottolineato anche Papa Francesco - si constata come la violenza colpisca le persone indifese e più deboli».

Se c’è una lezione che la storia ha insegnato, è quanto possa fare la differenza un approccio fondato sulla solidarietà e sul senso di comunità. Valori che la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi, pone da sempre al centro del suo impegno, attraverso progetti e realtà di accoglienza in Italia e in 40 Paesi del mondo, e con una presenza costante anche in Ucraina fin dai primissimi giorni del conflitto. Con l’obiettivo di condividere la consapevolezza e i risultati maturati durante queste esperienze, e per portare avanti un lavoro di sensibilizzazione su tematiche importanti per il futuro di ciascuno, i volontari della Comunità torneranno anche quest’anno nelle parrocchie del Lazio il 17 e 18 settembre, con l’iniziativa solidale “Un Pasto al Giorno”, un evento che al lavoro di sensibilizzazione aggiunge anche un prezioso obiettivo che si fa concreto e cruciale per molte persone in situazioni di grande difficoltà: attraverso iniziative come questa, infatti, la Comunità Papa Giovanni XXIII raccoglie quel sostegno che le permette di garantire 7 milioni e mezzo di pasti a tutte le persone in povertà e in difficoltà che accoglie nelle sue Case, mense e realtà di aiuto. Quest’anno, inoltre, sarà aggiunta anche una piccola riflessione sull’importanza della preghiera: come da tradizione, infatti, chi parteciperà all’iniziativa riceverà un oggetto simbolico, in questo caso un libricino con sette preghiere in sette lingue diverse. Un segno di come ci si possa e ci si debba sentire una comunità, unita di fronte ai problemi che ci si presentano innanzi e attenta ai bisogni di tutti.

«La Comunità Papa Giovanni XXIII è fatta di persone che condividono ogni giorno la vita, la casa e anche la tavola con chi è nel bisogno – ha spiegato il presidente, Giovanni Ramonda –. Sediamo uno accanto all’altro, stringendoci per far posto a chi arriva e il nostro primo gesto è ringraziare per il pasto che abbiamo davanti, pregando che sia sempre sufficiente a sfamare le migliaia di persone che si rivolgono a noi in cerca di aiuto, chiedendoci di colmare il vuoto del corpo e dell’anima. La preghiera ci unisce ovunque siamo e rafforza quel legame che ci rende possibile, solo assieme, salvare la vita di chi è disperato. Per questo, quest’anno, abbiamo scelto di fare dono a chi si avvicinerà ai nostri banchetti, di una raccolta di preghiere dalle nostre missioni, 7 come i giorni della settimana. In un momento in cui tanti ci chiedono tutto e ogni euro conta, realizzare tovagliette o altri oggetti, come si è soliti fare in queste iniziative, avrebbe comportato una spesa che, responsabilmente, non ci siamo sentiti di affrontare. Siamo certi che la consapevolezza di aver assicurato un posto a tavola per chi soffre sia il ringraziamento più grande».

Un impegno in cui riecheggiano anche le parole di Papa Francesco, pronunciate durante il suo recente viaggio in Canada: «Troppo spesso - ha avvertito il Pontefice - ci si lascia guidare dagli interessi di pochi che stanno bene. Occorre guardare di più alle periferie e porsi in ascolto del grido degli ultimi; saper ascoltare il dolore di quanti, spesso in silenzio, nelle nostre città affollate e spersonalizzate, gridano».

L’attività della Comunità di don Benzi, del resto, prosegue anche nel Lazio da oltre 50 anni, attraverso l’opera di numerose realtà, tra Case Famiglia, Case di accoglienza e Centri di aggregazione. Sono tantissime le persone che negli ultimi mesi vi hanno trovato non solo un riparo o un pasto caldo, ma anche un punto di riferimento per far ripartire la propria vita. 

E a parlarci di quanto un approccio più solidale sia urgente anche qui, sono i numeri. Basti pensare che nel Lazio la povertà relativa continua a farsi sentire tra le famiglie, con un’incidenza che dal 5,7% del 2020 è salita nel 2021 al 6,7% (dati Istat). 

Di fronte a queste cifre, iniziative come “Un Pasto al Giorno” diventano importanti non solo per le risorse che riescono a raccogliere, ma anche perché offrono un nuovo punto di vista sulla quotidianità. Proprio per questo gli organizzatori hanno scelto come claim di questa edizione «Costruiamo una tavola in cui ci sia posto per tutti»: un invito a fare la propria parte, una piccola differenza che però, quando si agisce insieme, può costruire qualcosa di davvero grande.

E’ morto Pier Giorgio Liverani, già direttore di “Avvenire”

7 Settembre 2022 - Roma - Si è spento ieri sera, nella sua casa a Roma, all'età di 93 anni, Pier Giorgio Liverani. Giornalista e scrittore ha diretto il quotidiano "Avvenire" dal 1981 al 1983. Per lo stesso giornale è stato un editorialista curatore e autire della rubrica  Controstampa. I funerali a Roma domani alle 15,30 nella chiesa di Santa Francesca Cabrini. Alla famiglia la vicinanza della nostra testata. (R.I.)

Bloccato l’ ingresso in Grecia di 150.000 migranti da gennaio

7 Settembre 2022 - Atene - Dall' inizio dell' anno la Grecia ha bloccato alle proprie frontiere terrestri e marittime l' ingresso di oltre 150.000 migranti privi di documenti. Lo ha reso noto il ministro greco dell' Immigrazione, Notis Mitarachi, dopo che il mese scorso il governo di Atene ha annunciato l' intenzione di estendere di altri 80 chilometri un muro al confine greco-turco, che ne misura attualmente 40, lungo il fiume Evros. Sono stati circa mille, invece, i migranti che nella sola giornata di sabato hanno attraversato la Manica verso il Regno Unito su piccoli natanti di fortuna. Secondo il ministero della Difesa britannico, 960 persone hanno effettuato la pericolosa traversata, portando il numero totale di passaggi dall' inizio dell' anno a oltre 26.000. Nuovi sbarchi sono avvenuti pure a Lampedusa, dove le autorità italiane hanno registrato l' approdo di 355 persone, tra cui egiziani, siriani, bengalesi e palestinesi, perlopiù partiti da Zuara, in Libia. Nonostante il trasferimento nelle ultime ore di 474 migranti a Porto Empedocle, nell' hot spot di contrada Imbriacola ci sono 1066 ospiti, a fronte di 350 posti. Completate intanto le operazioni di sbarco a Pozzallo, dove sono arrivati 23 migranti: soccorsi e in discrete condizioni di salute, sono stati trasferiti al centro di accoglienza del comune ragusano. In Tunisia proseguono al momento le operazioni di ricerca di 4 migranti dispersi al largo di Gabès, quando l' imbarcazione su cui viaggiavano è colata a picco. La Guardia costiera ha tratto in salvo altri 15 migranti.

Mattarella: ricevuti oggi i nuovi cardinali italiani

6 Settembre 2022 -

ERoma - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha offerto, al Palazzo del Quirinale, la tradizionale colazione in onore dei nuovi Cardinali italiani nominati nel Concistoro del 27 agosto 2022: il Cardinale Oscar Cantoni, Vescovo di Como, il Cardinale Giorgio Marengo I.M.C., Prefetto Apostolico di Ulaanbaatar, il Cardinale Arrigo Miglio, Arcivescovo Emerito di Cagliari, il Cardinale Gianfranco Ghirlanda S.I., già Rettore della Pontificia Università Gregoriana, e il Cardinale Fortunato Frezza, Canonico della Basilica di San Pietro in Vaticano. Erano presenti il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, Monsignor Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico in Italia e Francesco Di Nitto, Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede.

Vedere ma non capire

6 Settembre 2022 - “Il lettore, indignato sul momento, non è un lettore consapevole, né un lettore informato. È un lettore emozionato. L’emozione, senza contesto, serve a poco”. Così la giornalista Francesca Mannocchi commenta quella narrazione della guerra che assomiglia a un documentario di autore ignoto. È interessante che sia proprio una professionista, da anni impegnata nel racconto di conflitti armati, a mettere in guardia sia coloro che narrano morti e distruzioni sia coloro che ascoltano e guardano. È la critica di un modo frettoloso di fare informazione ed è la denuncia del rischio di raccontare la guerra senza aiutare a capirla. Con un conseguente altro rischio che è quello di spegnere il televisore e chiudere il giornale per non essere emozionati. Staccando la spina e girando frettolosamente le pagine ci si illude di poter vivere meno preoccupati una giornata già carica di problemi. A rendere più complessa la situazione è la velocità della tecnica. Internet e altre nuove tecnologie, come torrenti in piena, riempiono gli occhi immagini e parole “forti”. Difficilmente lasciano tempo per l’approfondimento. Anche l’onda elettronica fa sì che si veda molto e si capisca poco. Il giornalista se ne rende conto, si sente sollecitato a cambiare la sua narrazione per renderla capace di suscitare il desiderio di entrare nella complessità per capirla. Francesca Mannocchi non ha dubbi: occorre che la notizia, oltre i suoi elementi essenziali, offra uno stimolo per comprendere meglio il contesto, l’insieme, le radici. Occorre che lo sguardo alla guerra diventi la guerra a uno sguardo che rimane in superficie e lo sostituisca con uno sguardo che va in profondità. Sarà necessaria una rivoluzione nella narrazione giornalistica, sarà necessario mettere in gioco il senso e il valore di una professione che ogni giorno si confronta con quello che la giornalista chiama “l’inganno della velocità”. Sarà necessario che anche il lettore, il teleutente, il navigatore riconoscano che un inganno sono anche le emozioni che complicano la ricerca di cause ed effetti, annullano il magistero della memoria, sono alla base della fragilità e dell’inconsistenza delle valutazioni. Chi legge, chi guarda, chi naviga non può finire prigioniero dei frammenti, dei like e degli emoticon. C’è un equilibrio da raggiungere per evitare che sia la verità la prima sconfitta delle guerre ma anche di conflitti sociali, economici e politici. Un equilibrio raggiungibile solo se il pensiero critico, che ha bisogno di tempo per formarsi, non viene confuso con l’astrattezza, oppure considerato un esercizio inutile.  (Paolo Bustaffa)

Rifugiati: nel 2022 in Italia 62mila arrivi

6 Settembre 2022 - Roma - Il cruscotto quotidiano del Viminale, che fotografa il numero dei migranti sbarcati nell’anno in corso, dice che dal 1°gennaio 2022 al 5 settembre sono state ufficialmente 61.527 le persone giunte nel nostro Paese, contro le 39.928 del 2021 e le 19.977 del 2020 nello stesso periodo. Nell’ultimo fine settimana sono stati registrati più di mille migranti. Il picco di arrivi si è verificato il 13 agosto, con l’approdo di 1.439 profughi.  

Ucraina: Fonte d’Ismaele, accolte 44 persone particolarmente mamme e bambini

6 Settembre 2022 - Roma - Sono 44 le persone ucraine accolte in 6 mesi dal centro Fonte d’Ismaele Principalmente sono nuclei famigliari composti da mamme e bambini. Fin dai primi giorni dell’aggressione russa all’Ucraina, Fonte d’Ismaele si è messa a disposizione per aiutare i profughi, in particolare i bambini, prime vittime di ogni conflitto. La prima accoglienza è stata perlopiù spontanea e ha riguardato parenti e amici di alcune persone ucraine già a Roma e in contatto con i membri dell’equipe dell’associazione o grazie alla collaborazione con le Misericordie. Per accoglierli al meglio, sono stati riorganizzati e ridefiniti gli spazi della struttura, prima adibiti soprattutto ad attività educative e ricreative con i bambini, ed è stata ampliata l’equipe così da garantire un servizio di assistenza h24. La seconda fase dell’accoglienza è stata invece gestita in accordo con la Prefettura di Roma, che ha inviato all’associazione alcune persone precedentemente ospitate negli alberghi della Capitale. Infine, anche la Protezione Civile a partire dal mese di giugno ha iniziato a inviare i profughi, rispettando principalmente la peculiarità di sostegno per nuclei famigliari madre-bambino. Per rendere la permanenza il più piacevole possibile, i volontari di Fonte d’Ismaele, grazie all’ausilio di un interprete di lingua madre, hanno messo in campo un impegno importante, organizzando gite nella città e visite nei parchi, aiutando le persone a reperire vestiario e documenti, a mettersi in contatto con amici e famigliari, valutando l’iscrizione scolastica per i bambini, proponendo laboratori creativi. Sono state anche messe a disposizione le competenze professionali, mediche, pediatriche, psicologiche e neuropsichiatriche. C’è stata, insomma, una presenza continuativa e anche molto affettuosa di tutti gli animatori e di tutti gli operatori presenti in equipe. Inoltre - si legge in una nota - nel corso  dell'ospitalità l’associazione ha ricevuto visite importanti: tra queste quella del card. Paolo Lojudice che con la sua associazione Dorean Dote è partecipe delle attività del Centro Fonte d’Ismaele, del direttore dell'Unicef Italia, Paolo Rozera, che ha portato il testimonial dell'Unicef Ultimo; l'assessora alle Politiche Sociali e alla Salute del Comune di Roma, Barbara Funari e l’assessora alle Politiche Sociali e per l'integrazione socio-sanitaria del Municipio VII, Adriana Rosasco. “Accogliere - dichiara Lucia Ercoli, coordinatrice di Fonte d’Ismaele - non significa soltanto dare uno spazio fisico, ma è misurarsi con l'altro, con la sua diversità e la sua problematicità, con le differenze culturali, con le differenze di sensibilità. È quello che abbiamo cercato di fare fin dal primo giorno, in particolare dedicandoci ai bambini, che a causa del trauma di sradicamento rischiavano e rischiano ancora danni permanenti sia sul piano fisico che sul piano emotivo e psicologico”. “In questi mesi - aggiunge - ci siamo confrontati con tante situazioni diverse, con persone anziane con problematiche di disagio emotivo e psicologico, e con donne che erano fuggite dalla guerra, ma in realtà avevano già tutta una rete di familiari di conoscenti a Roma. Per tutti abbiamo cercato di trovare la situazione ottimale, anche indirizzandoli verso strutture più idonee o aiutandoli a ricongiungersi con le loro reti di sostegno. Naturalmente ad oggi, nonostante il rapporto con le istituzioni, tutto viene sostenuto sul piano economico dalla nostra associazione. E siamo in attesa che le istituzioni riconoscano il dovuto, anche per permettere che l'esperienza prosegua e si sviluppi sempre più in maniera adeguata alle esigenze di queste donne e di questi bambini”.  

Permessi umanitari, svolta Cassazione

6 Settembre 2022 - Roma - La Cassazione ha accolto il ricorso di Patrick, un migrante nigeriano al quale la Corte di Appello di Cagliari aveva negato il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Secondo la Corte: «la seria intenzione di integrazione sociale, desumibile da una pluralità di attività, può rilevare ai fini della protezione umanitaria, quantunque essa non si sia ancora concretizzata in una attività lavorativa a tempo indeterminato ». Patrick avrebbe ampiamente dimostrato i suoi buoni propositi, imparando la lingua italiana e lavorando ininterrottamente dal 2018. Una motivazione sufficiente a concedere il permesso. L’uomo, infatti, aveva portato gli attestati dei corsi di lingua e il suo contratto di lavoro a tempo determinato come prova del suo impegno a integrarsi in Italia . Per la prima volta si afferma in una Corte che non avere un contratto a tempo indeterminato, non è una condizione che può valere come fattore di esclusione «specie se si consideri che tale obiettivo presenta difficoltà non irrilevanti anche per i cittadini del Paese ospitante». Una sentenza che farà giurisprudenza.    

Migrantes Torino: da venerdì la seconda edizione del Festival dell’Accoglienza

5 Settembre 2022 - Torino - L’Ufficio Pastorale Migrantes di Torino il 9 settembre presenterà in conferenza stampa la seconda edizione del "Festival dell'Accoglienza" . Interverranno il Sindaco di Torino, l’arcivescovo mons. Roberto Repole, il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia e Marzia Sica della Compagnia di San Paolo, il direttore dell’Ufficio Migrantes Sergio Durando. Il Festival organizzato in collaborazione con l’Ufficio Missionario della diocesi  si terrà dal 9 settembre al 27 ottobre sui temi legati all’incontro, al confronto e all’integrazione dei migranti che vengono a vivere nelle nostre città, per costruire insieme una nuova comunità. Sono previsti 49 appuntamenti in 25 sedi sulle questioni sociali, etiche, legali e culturali; spettacoli teatrali e musicali, una rassegna cinematografica, presentazioni di libri, iniziative particolari per i giovani e quattro incontri dedicati ai temi della Fede. Porteranno il loro contributo 151 relatori (di questi 46% donne e 25% di origine straniera), fra cui: l’arcivescovo Repole, il Vescovo di Asti e delegato regionale Migrantes, mons. Marco Prastaro,  i giornalisti Domenico Quirico e Nello Scavo, il parlamentare Andrea Giorgis, lo scrittore Paolo Rumiz e il monaco Enzo Bianchi, i registi Laura Curino e Gabriele Vacis, il presidente della Fondazione Migrantes mons. Gian Carlo Perego. Il Festival dell'Accoglienza vuole offrire una occasione alle istituzioni, al mondo del terzo settore e alla cittadinanza di "soffermarsi per riflettere sui significati profondi del verbo accogliere, per costruire relazioni e alleanze, per riconoscere i nostri limiti e le nostre fragilità ma anche per valorizzare l’impegno di chi quotidianamente opera a favore di coloro che giungono nel nostro Paese: Istituzioni religiose e laiche, pubbliche e private, famiglie e tante singole persone. Tema conduttore di questa edizione della manifestazione sarà il 'cammino'". Anche quest’anno si viaggerà dentro i molteplici significati del verbo «accogliere» grazie ai contributi di operatori sociali, artisti, scrittori, filosofi, teologi, docenti, volontarie e volontari, ma soprattutto alle testimonianze di coloro che hanno vissuto e/o vivono «l’accoglienza» offerta loro dall’Italia. Diversi appuntamenti (con il titolo «Narr-Azioni di ordinaria accoglienza») cercheranno di documentare come l’accoglienza sia già presente nel sistema della Sanità (in collaborazione con Medici senza Frontiere e Camminare Insieme), nella Società, nel mondo del Lavoro e della Scuola. È anche prevista una escursione a piedi sul percorso montano dei migranti che dal Piemonte cercano di raggiungere la Francia e un altro sulla Collina torinese. Il Festival sarà organizzato in collaborazione con la Fondazione Migrantes della CEI, l’Opera Barolo, Torino Spiritualità, il Festival delle Migrazioni, il Museo del Risorgimento, il Circolo dei lettori, il Torino Film Festival, il Museo del Cinema, l’ASGI, il Comitato Interfedi, Reale Foundation e altre istituzioni torinesi.

Cei: festa di San Francesco d’Assisi con il Capo dello Stato

5 Settembre 2022 - Roma - Le celebrazioni per la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, avranno quest’anno un carattere inedito. Innovando la tradizione infatti, per il pellegrinaggio sul luogo del Transito e il gesto dell’offerta dell’olio presso la Tomba di San Francesco non è stata coinvolta una singola Regione, ma la Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere una partecipazione che si faccia gesto di gratitudine per quanti si sono prodigati nel far fronte alla pandemia: Istituzioni civili e militari, operatori sanitari, famiglie, mondo del volontariato e della scuola, realtà caritative ed ecclesiali. Sarà anche l’occasione – in particolare durante la Messa del 4 ottobre – per una preghiera speciale per l’Italia e per la pace. A caratterizzare questa particolare edizione sarà la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che il 4 ottobre accenderà la “Lampada Votiva dei Comuni d’Italia” a nome di tutto il popolo italiano e successivamente rivolgerà un messaggio al Paese dalla Loggia del Sacro Convento di San Francesco in Assisi. Il programma e il significato delle giornate sono stati illustrati in una conferenza stampa questa mattina. “Vogliamo, con questo nostro gesto, divenire un segno per l’Italia e vogliamo altresì pregare per l’Italia, perché essa progredisca sempre più nella sua vocazione di popolo ponte fra le nazioni, popolo solido e solidale capace di trarre dalla propria radice cristiana spunti e suggerimenti per tracciare vie nuove, fondate sul dialogo e sulla collaborazione con tutti”, ha sottolineato il card. Matteo Zuppi, presidente della CEI. “La pandemia ci ha riportato a constatare ciò che san Francesco ha vissuto a livello personale e cioè che la vita di ciascuno di noi migliora veramente non se abbiamo di più, non se siamo più forti o potenti, ma se siamo capaci di prenderci cura di chi ha più bisogno, di chi da solo non ce la fa”, ha aggiunto fr. Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di San Francesco in Assisi. “La memoria viva dell’italiano San Francesco, il poverello di Assisi, ci aiuti tutti a cogliere con gioia il vero senso della vita, il cuore del Vangelo: donarsi senza misura per amore di Dio e dei fratelli”, è stato l’auspicio di fr. Massimo Travascio, Custode del Convento della Porziuncola in S. Maria degli Angeli. “Condividiamo pienamente la bellezza di questo evento, che vede in qualche modo l’Italia intera, nel contesto di questi anni difficili, stringersi intorno al Santo Patrono per esprimere sentimenti di gratitudine e guardare al futuro con rinnovata speranza”, ha evidenziato in un messaggio mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, impossibilitato a partecipare alla conferenza stampa per motivi di salute. “Nell’accogliere coloro che vivranno insieme a noi la festa di San Francesco, esorto tutti a guardare ad Assisi come la ‘città sul monte’ per il suo essere culla e simbolo dei valori francescani e a considerare Assisi come la propria ‘casa’”, ha concluso Stefania Proietti, Sindaco di Assisi.

Migrantes Cosenza-Bisignano: una settimana di sorrisi dal mondo e di diversità unica!

5 Settembre 2022 - Cosenza - Abbiamo concluso Domenica 4 settembre l’iniziativa promossa dall’ASCS – Agenzia per lo Sviluppo e la Cooperazione Scalabriniana e dalla Fondazione Migrantes denominata ATTRAVERSO COSENZA 2022 che ha visto la partecipazione di circa 25 giovani partecipanti, provenienti da: Milano, Torino, Roma, Napoli, Messina, Cosenza e Foggia, di diverse nazionalità: Italia, Brasile, Camerun, Indonesia, Filippine, Sri Lanka, Perù, Nigeria e Congo. Grazie alla Migrantes di Messina, Migrantes di Torino, Migrantes Cosenza, all’Associazione Tutti i Colori di Napoli ed alla rete Scalabriniana di Milano, Torino e Roma, è stato possibile esserci e vivere questa esperienza. Nei primi giorni di #AttraversoCosenza siamo entrati in punta di piedi in tre diversi servizi. Le nostre mani hanno preparato il pranzo per gli ospiti della mensa della Fondazione Casa San Francesco d’Assisi di Cosenza. Abbiamo colorato insieme ai bambini e ai giovani del SAI di Marzi, gestito dal MOCI Cosenza, dei meravigliosi murales e nel SAI di Rovito, gestito dalla Cooperativa Strade di Casa, abbiamo realizzato un coloratissimo e lucente mosaico. Percorrendo tracce che altri prima di noi hanno lasciato e creandone di nuove, ascoltando in silenzio dei pesi e degli elementi preziosi che ognuno di noi ha nel proprio zaino. Con la pelle graffiata e il cuore colmo di speranza cerchiamo di costruire insieme un mondo migliore, abbattendo i muri dell'odio e dell'indifferenza, camminando per le strade delle città e dei paesi in cui lasciamo e recuperiamo cocci per poter dar vita ad un meraviglioso e imperfetto mosaico. Un ringraziamento speciale alle persone che ci hanno accolto prendendosi cura di noi in questi giorni (le suore Minime della Passione di Cosenza per l’accoglienza e la presenza di Sr. Adelaide e sr. Anastasia, Manuela Mirabelli e Rossana Rogano dell’equipe Migrantes Cosenza e sr. Valentina Dovico per il supporto organizzativo e la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e Madonna di Loreto per il pulmino messo a disposizione per gli spostamenti) e a coloro i quali ci hanno accompagnato anche nella formazione del pomeriggio (Giorgio Marcello, Valentina Dovico, don Luca Perri, Alberto Polito, Maddalena Guglielmelli, Gianfranco Sangermano. Valentino Cuda e Giorgia Falco) in questa esperienza speciale. #AttraversoCosenza è proseguito attraversando altri luoghi della Calabria. A Lamezia Terme abbiamo incontrato don Giacomo Panizza e Nicola Emanuele della Comunità Progetto Sud: un'esperienza innovativa e solidale di comunità accogliente. Poi, in Sila, siamo entrati in una dimensione naturale che ci ha permesso di entrare in contatto con la parte più intima di noi stessi e di donarla ai nostri compagni di viaggio. Abbiamo accompagnato e ci siamo lasciati accompagnare, tenendo gli occhi chiusi, affidandoci alle mani premurose e attente dei nostri compagni e delle nostre compagne. Lungo il cammino ci siamo interrogati uno ad uno sulle appartenenze che costruiscono le nostre identità. Abbiamo sentito sulla pelle e sul cuore il brivido e il dolore di chi è costretto ad una traversata infernale lungo i Balcani. Con lo stesso brivido abbiamo scalato Monte Botte Donato per guardare dall'alto le tracce che abbiamo lasciato fin qui, per iniziare a immaginarci il mondo di cui abbiamo parlato in questi giorni e per lasciarci trasportare e condurre dall'energia del vento che abbiamo percepito insieme e portarlo ognuno nelle proprie realtà in maniera autentica e creativa. #AttraversoCosenza è arrivato al termine, ma non si ferma qui il nostro sogno di costruire insieme un mondo accogliente e che dia a tutti e a tutte l'essenziale per vivere una vita degna di essere vissuta. Il vento che ci ha portato fin qui, e che continuerà a rinfrescare il nostro cammino, è un vento di speranza e di fratellanza. Ciò che abbiamo sperimentato è qualcosa di nuovo, un percorso di introspezione che ci ha condotti all'importanza delle proprie radici, della condivisione, dell'incontro, dei legami autentici e liberi dal giudizio. Grazie all'amicizia fra ASCS e Fondazione Migrantes e alle realtà locali che tessono reti fraterne. Grazie a Mons. Francesco Savino, vicepresidente per il Sud Italia della Conferenza Episcopale Italiana, che ha celebrato la SS. Messa conclusiva a Lorica, per averci ricordato quanto sia fondamentale l'operato dei giovani nel nostro paese e nel mondo. C'è una chiamata per noi: seguire il vento generatore del cambiamento ed essere edificatori di un mondo di pace e bellezza. (Migrantes Cosenza-Bisignano)

Festival Giornalisti del Mediterraneo: dal 7 la 14° edizione

5 Settembre 2022 - Otranto - La guerra e le sue implicazioni umane, sociali, economiche, la cronaca ma anche l’analisi di un conflitto scoppiato nel cuore dell’Europa.  Se ne parlerà nella quattordicesima edizione del Festival dei Giornalisti del Mediterraneo, in programma dal 7 al 10 settembre prossimi a Otranto, città costiera del Salento che per storia e posizione geografica è ponte ideale per unire i popoli del Mediterraneo. Nel corso dei quattro giorni verranno affrontati anche i temi da sempre cari al Festival: la tutela dei minori, l’accoglienza, il dialogo, la solidarietà, il ruolo della diplomazia internazionale nel processo di pace fra i popoli, ma anche la crisi energetica, la tutela ambientale, la sostenibilità. A promuovere come sempre la riflessione sui temi che animano il dibattito internazionale opinionisti, esperti, rappresentanti del mondo delle istituzioni che si confronteranno nei dibattiti e nei workshop in programma nei primi tre giorni del Festival. L’ultima giornata, invece - quella del 10 settembre - sarà dedicata alla consegna dei premi “Caravella del Mediterraneo”, riconoscimento ispirato alla capacità del “Mare Nostrum” di mettere in relazione Oriente e Occidente, popoli e culture, religioni e linguaggi. Tra i premiati Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede.

Mons. Savino: oggi “innescare sempre più processi d’inclusione sociale degli immigrati”

5 Settembre 2022 - Lorica - Si è conclusa ieri mattina a Lorica (Cs) con una messa celebrata dal vescovo di Cassano Ionio e vice presidente della Cei, mons. Francesco Savino, la settimana "AttraversoCosenza" promossa dall'Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, in collaborazione con Fondazione Migrantes e Ufficio Migrantes Cosenza-Bisignano. L'incontro del centro silano, s'inserisce negli otto appuntamenti partiti da Trieste, per momenti di formazione e di condivisione sui fenomeni migratori. Nell’omelia mons. Savino ha evidenziato come oggi “vi è l'urgenza di innescare sempre più processi d'inclusione sociale degli immigrati ad ogni livello. Solo attivando questi processi, possiamo parlare di una democrazia compiuta. Occorre fare dell’inclusione una scelta prioritaria. Nessuno – ha aggiunto - deve sentirsi escluso, perché lì dove c’è l’esclusione non c’è la civiltà, non c’è democrazia. Oggi la sfida si chiama inclusione. Se la democrazia non si organizza sull’inclusione ed esclude qualcuno, soprattutto le persone che scappano, dalla guerra, dalla fame e dalle persecuzioni, non è una democrazia nella civiltà. Non c’è la civiltà – ha detto ancora mons. Savino - lì dove non si accolgono le persone. Direi che il paradigma su cui tutti, oggi più che mai, devono lavorare, soprattutto a livello educativo, si basa su tre parole: accoglienza, integrazione, legalità. Così come dev'essere chiaro, ai bambini immigrati che frequentano le nostre scuole, non può essere negata la cittadinanza italiana”. Per il vice presidente della Cei, la via d'uscita contro la cultura dell'indifferenza e dello scarto, c'è ed è indicata nell'enciclica “Fratelli Tutti”, con cui Papa Francesco “ci chiama a fare nostro, e a realizzare, il desiderio mondiale di fratellanza, che parte dal riconoscimento che siamo tutti fratelli e sorelle, nella consapevolezza di dover rispondere alla vera sfida di questo millennio”. Al termine della Santa Messa, il presule della diocesi cassanese, ha incontrato i migranti e gli operatori.