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Ecco i dimenticati del Mediterraneo

21 Settembre 2022 -

Milano - Mentre è ancora aperta la ferita per la morte di tre bambini per sete e fame in attesa dei soccorsi in mare, non si fermano gli allarmi che arrivano dal Mediterraneo. Dalla rotta centrale, quella che unisce il Nord Africa – da Libia e Tunisia – all’Italia ma anche quella orientale, fra Grecia e Turchia. «Settanta vite a rischio vicino alla Libia» lancia l’sos Alarm Phone, contattato dal parente di uno dei migranti a bordo. Secondo le prime informazioni la barca partita da Sabrata la scorsa notte si sarebbe capovolta ieri mattina. Altre 53 persone (tra cui 5 bambini) hanno bisogno di aiuto in zona Sar di Creta e sono ancora in attesa di soccorso. L’ultimo contatto era avvenuto lunedì pomeriggio.

Il racconto dei naufraghi sbarcati a Pozzallo che hanno visto morire di fame e sete sei persone (fra cui 3 bambini) in attesa dei soccorsi lo scorso 12 settembre è drammatico. Sono partiti dalla Turchia il 28 agosto e sono rimasti in balia delle onde per 15 giorni a causa di un guasto al motore. Sono morti tre bambini, tra cui un undicenne in viaggio senza genitori, e tre adulti. «A bordo con noi c’era un signore con due bambini molto piccoli, che erano sul punto di morire per la fame. Così ho offerto loro il mio cibo per farli rimanere in vita» ha raccontato uno dei superstiti al team di Medici Senza Frontiere che ha fornito in questi giorni supporto psicologico. «Nonostante il cibo, i bambini non ce l’hanno fatta». «Per la disperazione abbiamo iniziato a bere acqua di mare, provando a filtrarla con i vestiti – racconta un ragazzo siriano sopravissuto – Ero consapevole che sarei potuto morire bevendo quell’acqua, ma non avevamo altra scelta». Non si è salvata Nour, invece, una signora anziana che soffriva di ipertensione. La terapia non ha fatto effetto o probabilmente non è riuscita a deglutire le sue medicine. Il suo aspetto ha iniziato a cambiare lentamente, finché non è morta.

«Dopo tre o quattro ore i corpi delle persone che non ce l’hanno fatta iniziavano a emanare un cattivo odore a causa del sole e del caldo. Abbiamo pregato, abbiamo lavato i loro corpi con l’acqua di mare, cercando di coprirli con quello che avevamo per seguire la tradizione e li abbiamo lasciati andare in mare» racconta un sopravvissuto.

«Dall’inizio di quest’anno, oltre 1.000 persone sono morte o risultano disperse nel Mediterraneo e più di 15.000 persone sono state intercettate e respinte arbitrariamente in Libia, anche se probabilmente i numeri sono molto più alti – spiegano dalla Ong Medici senza frontiere – Questa non è solo l’ennesima tragedia che si consuma alle porte dell’Europa ma è la conseguenza concreta di decisioni politiche europee che proteggono i confini piuttosto che gli esseri umani».

Si chiamava invece Wegihu e aveva 20 anni, il giovane eritreo trovato morto tre giorni fa nella barca con 59 migranti soccorsa dalla nave Open Arms Uno. Alcuni dei migranti hanno raccontato come nel momento in cui stavano per salire a bordo, in Libia il trafficante ha colpito il ventenne così violentemente che ha perso la vita e ha costretto gli altri a portare con loro il suo corpo. Sono in tutto 402 in attesa di un porto sicuro, mentre i 398 sulla Humanity 1 sono stati assegnati a Taranto. «Al gioioso sollievo – spiega la ong Sos Humanity – è seguita la delusione: 42 ore di viaggio tra la posizione della nave al momento della conferma e il porto di Taranto. La situazione è precaria, le scorte di acqua e cibo sono state pesantemente razionate e il tempo dovrebbe peggiorare di nuovo ». Fra le persone a bordo ci sono 55 minori di età inferiore ai 13 anni e, complessivamente, 110 minori non accompagnati.

«Open Arms ha trovato un cadavere su una barca con 59 persone a bordo. I migranti hanno raccontato che il loro compagno è stato ucciso di botte dai trafficanti sulla spiaggia. I racconti degli orrori della Libia continuano da anni, in un silenzio generale che fa sempre più rumore» accusa Flavio Di Giacomo, portavoce Mediterraneo di Oim. (Daniela Fassini - Avvenire)

Viminale: 68.300 persone migranti sbarcate sulle nostre coste nel 2022

20 Settembre 2022 -
Roma - Sono 68.300 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno. Il dato, del Viminale, è aggiornato alle 8 di questa mattina e pubblicato sul "cruscotto" del sito del Ministero dell'Interno. Di questi 14.320 sono di nazionalità tunisina (21%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Egitto (13.227, 20%), Bangladesh (10.213, 15%), Afghanistan (5.320, 8%), Siria (4.328, 6%), Costa d’Avorio (2.149, 3%), Eritrea (1.662, 3%), Guinea (1.596, 2%), Iran (1.513, 2%), Pakistan (1.493, 2%) a cui si aggiungono 12.479 persone (18%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Fino ad oggi sono stati 7.486 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare. Il dato è aggiornato a ieri, 19 settembre.

Migranti, in 800 sulle navi umanitarie, ancora senza posto

20 Settembre 2022 - Milano - C’è sempre più tensione e disperazione a bordo della nave Ong Humanity 1, con a bordo 398 persone e in ancora in attesa di un porto sicuro da ormai due settimane. Domenica un naufrago si è buttato giù dalla nave in preda alla disperazione mentre le famiglie di tre bambini venivano evacuate per ragioni mediche dalle autorità italiane. «L’acqua potabile finirà entro la metà della settimana e anche le scorte di cibo», dicono dal team, spiegando che «i 55 bambini sotto i 13 anni e i 110 minori non accompagnati stanno soffrendo particolarmente », mentre «le malattie infettive continuano a diffondersi». Il naufrago più giovane ha appena undici mesi. La nave umanitaria ha cercato riparo dal maltempo al largo delle coste siciliane e sono già 18 le richieste inoltrate alle autorità competenti rimaste tutte sinora senza esito. «La legge dice che ogni bambino che cerca protezione deve essere curato – spiega Pietro, volontario di Sos Humanity adesso a bordo della nave –. I minori non accompagnati sono più a rischio e, quindi, necessitano di maggiori cure e protezione rispetto agli adulti». Molti dei bambini a bordo soffrono di febbre, diarrea e stanchezza. Anche l’equipaggio è allo stremo delle forze. «Una nave di soccorso può fornire solo aiuti di emergenza e non è progettata per prendersi cura adeguatamente di circa 400 persone per un lungo periodo di tempo – aggiunge il capo delle operazioni navali di Sos Humanity, Till Rummenhohl –. Non solo stiamo finendo l’acqua dolce, che è già razionata da giorni, ma le malattie infettive dilaganti ora si stanno diffondendo anche tra l’equipaggio. È irresponsabile che non otteniamo un porto immediatamente ». Sono trascorse quasi due settimane dal primo salvataggio dell’equipaggio dell’Humanity 1 e sei giorni dall’ultimo. Sedici persone sono state evacuate per motivi di salute lo scorso fine settimana. Altri 402 sono ancora a bordo dell’altra nave umanitaria, la Open Arms che anche ieri ha effettuato l’ennesimo soccorso nel Mediterraneo centrale. Ha salvato in acque internazionali un barchino in difficoltà con 30 migranti. A bordo della nave umanitaria ci sono adesso oltre 400 persone e il cadavere di un migrante recuperato nei giorni scorsi quando il team ha tratto in salvo 59 naufraghi, tra cui 6 bimbi, da una piattaforma petrolifera. Domenica mattina all’alba l’ennesima operazione: in 294 sono stati soccorsi dopo essere rimasti quattro giorni alla deriva. Tra loro anche 49 donne e 60 bambini. «Per due giorni sono rimasti senz’acqua chiedendo aiuto» racconta Oscar Camps, fondatore della Ong spagnola. Diversi i casi di disidratazione. «Ancora un giorno e sarebbero morti». Domenica scorsa altre 250 persone sono state soccorse dalla guardia costiera su un peschereccio in difficoltà al largo di Portopalo, nel Siracusano. Due mercantili coinvolti, prima la Arianna, maltese, che poi ha lasciato la scena alla Msc Lauren, una grande portacontanier di bandiera panamense che ha fatto da scudo protettivo limitando onde e vento, per il salvataggio. Una operazione complessa: quattro ore in cui si è operato in condizioni meteo marine proibitive. Nella settimana che si è appena conclusa, sono in tutto 1.062 i migranti partiti dalle coste libiche per raggiungere l’Europa (16.506 da inizio anno mentre erano 32mila un anno fa). Secondo gli ultimi dati aggiornato dall’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono in tutto 662 i migranti morti da gennaio ad oggi lungo la rotta centrale del Mediterraneo (tra Libia e Italia) ma ce ne sono altri 891 che risultano dispersi. (D. Fas. - Avvenire)

Nell’istituto con 12 nazionalità:”Lo Ius scholae? È già realtà”

16 Settembre 2022 - Torino - Dirige una scuola con 2.200 studenti che è un caleidoscopio di colori e culture, con giovani di 12 nazionalità diverse (dall’Est Europa al Sud America, dall’Asia all’Africa) alle quali, negli ultimi tempi, si sono aggiunti anche ragazzi ucraini in fuga dalla guerra. Parole come «accoglienza» e «inclusione » sono, perciò, pratica quotidiana all’Istituto superiore “Curie-Vittorini” di Grugliasco, paesone della cintura torinese, dove oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, inaugureranno ufficialmente il nuovo anno scolastico. «Siamo orgogliosi che la scelta sia caduta su di noi anche se non crediamo di essere migliori di altri istituti che cercano di essere accoglienti e aperti al territorio », si schernisce il dirigente scolastico, Gian Michele Cavallo, che farà gli onori di casa, non nascondendo, comunque, l’orgoglio di rappresentare, anche se soltanto per un pomeriggio, «tutte le scuole d’Italia». Nelle aule del “Curie-Vittorini” - dove studiano sia i liceali che gli alunni dell’istruzione tecnica - la tradizione dell’accoglienza e dell’attenzione ai più bisognosi ha radici lontane nel tempo e rimanda agli anni in cui gli studenti collaborarono per la costruzione di alcuni pozzi per la raccolta dell’acqua in Burkina Faso. Da questo progetto, interrotto dalle guerre che, nel frattempo, hanno interessato quella martoriata regione africana, sono nate altre iniziative che hanno portato l’istituto ad aprirsi sempre di più al mondo, incrementando il numero di iscritti. A Grugliasco, insomma, lo “Ius scholae” non è più da tempo tema di dibattito ma realtà consolidata e percepita come assolutamente normale dai ragazzi. «Il nostro compito è formare buoni cittadini al di là della nazionalità – sottolinea il preside Cavallo –. I ragazzi vivono tutto questo con grande naturalezza e spontaneità». Anche questo dirà, dunque, oggi il preside al Capo dello Stato, che interverrà a conclusione dell’evento “Tutti a scuola”, giunto alla XXII edizione, incentrato proprio sui temi dell’accoglienza e dell’inclusione. Alla cerimonia torinese parteciperanno delegazioni di studenti provenienti da tutta Italia. Fra gli ospiti ci saranno, ad esempio, le bambine e i bambini dell’Istituto “Ferrajolo-Siani” di Acerra, in provincia di Napoli, con la loro sfilata di moda e il progetto fatto di abiti ricavati dalle mascherine anti-Covid, un modo per simboleggiare la ripartenza dopo l’emergenza. Sarà presente sul palco anche la scuola “C. Aurispa” di Noto, nel Siracusano, con la coreografia “Il mondo che vorrei”, dedicata alla sostenibilità ambientale. Le ragazze e i ragazzi dell’Istituto comprensivo “Rapallo-Zoagli” di Rapallo, in provincia di Genova presenteranno una bicicletta libreria “pop up”, pensata per diffondere la lettura, con la possibilità di prendere gratuitamente libri, donarli e ascoltare audiolibri realizzati dagli stessi studenti. “Battiti di donna” è invece il lavoro che presenteranno gli studenti dell’Istituto “Ciampoli-Spaventa” di Atessa, in provincia di Chieti, un progetto sul contrasto alla violenza contro le donne che ripercorre la storia della figura femminile, dai tempi di Dante ad oggi. “I nostri cento passi” è il brano dedicato a Peppino Impastato degli studenti dell’Istituto comprensivo “Garibaldi” di Realmonte, nell’Agrigentino. Da Alicudi, in provincia di Messina, Teresa Maria Perre, insegnante in pensione e Mirella Fanti, dirigente scolastica, racconteranno la storia della scuola più piccola d’Europa. Da Piacenza arriva il mouse speciale realizzato da un docente per il suo alunno con disabilità. E ancora, ci sarà la testimonianza di Riky, Riccardo Massimini, uno studente con disabilità la cui storia sarà raccontata anche dall’insegnante Davide Toffoli che lo ha aiutato nella carriera scolastica. Seguirà il racconto delle studentesse e degli studenti di Torino, piloti per due settimane in volo con l’Aeronautica Militare. In scaletta anche il lancio del cartoon firmato Rai Ragazzi tratto dalla storia del racconto afghano nel libro “Nel mare ci sono i coccodrilli”, con la presenza, sul palco, del protagonista. Saranno poi raccontate le storie di alcune studentesse e alcuni studenti ucraini accolti nelle scuole piemontesi. (Paolo Ferrario - Avvenire)    

Immigrazione e intercultura: diocesi di Bergamo in campo

14 Settembre 2022 -

Bergamo - Il nome è evocativo, scava nell’etimologia greca e porta in sé l’essenza del progetto: Fileo. E cioè amore dell’amicizia e della fraternità, la passione per una missione strettamente cucita con le sfide del presente. Fileo, il centro di studi e formazione sull’intercultura promosso da diocesi di Bergamo, Ufficio per la Pastorale dei migranti (Migrantes,ndr), Caritas Bergamasca, Centro missionario diocesano e Fondazione Adriano Bernareggi, spalanca ulteriormente le porte ai cittadini con un fine settimana di incontri all’Abbazia di San Paolo d’Argon – la sua sede, un incantevole complesso edificato a partire dal 1079 – e con l’inaugurazione della «Biblioteca dell’intercultura». Venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 settembre le proposte di «InAbbazia» offriranno un importante ventaglio di iniziative dedicate alla formazione, alla creatività e alla socialità. Appuntamento centrale, sabato alle 10, l’inaugurazione di una biblioteca – intitolata a Fulvio Manara, pedagogista dell’Università di Bergamo scomparso nel 2016 – con oltre seimila volumi sui temi delle migrazioni, e la presentazione del progetto Fileo con il vescovo di Bergamo Francesco Beschi: un’importante occasione per condividere una riflessione sul tema del rapporto tra la Chiesa di Bergamo, le migrazioni e la mobilità umana.

Ieri la conferenza di presentazione del progetto e delle iniziative. «La Chiesa di Bergamo – ha sottolineato in apertura monsignor Giulio Dellavite, segretario generale della Curia diocesana – ha scelto di essere protagonista all’interno di questo movimento sociale ed ecclesiale». Fileo diventa così un luogo di formazione e di azione, di edificazione di competenze e di incontro tra realtà per la costruzione di progetti concreti attorno ai temi della mobilità umana e dell’integrazione interculturale, in raccordo tra enti pubblici e privati, associazioni e cittadini. «Bergamo è un territorio ricco di competenze, qui è possibile dar vita a ponti e connessioni – riflette don Sergio Gamberoni, direttore dell’Ufficio per la Pastorale dei migranti –. Dobbiamo cogliere le sfide e le opportunità di un mondo che cambia. Questo è un luogo in cui si offre formazione e si creano competenze per operare, in un contesto plurale. Ma non è solo teoria: Fileo è anche un luogo in cui vogliamo dare concretezza con incontri, laboratori, momenti di condivisione. Vorremmo che le comunità straniere si sentano a casa».

Per don Roberto Trussardi, direttore della Caritas Bergamasca, «qui la Chiesa di Bergamo ha fatto un investimento importante pensando al tema dell’intercultura e delle migrazioni. Vogliamo mettere a disposizione un ambiente così straordinario, con potenzialità altissime, per un tema bellissimo e delicato». «La nostra missione è fuori dai nostri confini, e per questo abbiamo a cuore il tema della cooperazione – ricorda don Massimo Rizzi, direttore del Centro missionario diocesano –. E proprio per questo vogliamo stare dentro anche a questo progetto, perché c’è un filo comune».

Alle spalle c’è un lavoro lungo e solido. Le proposte di questo fine settimana, spiega Francesco Bezzi, coordinatore della struttura, sono «un momento in cui raccontare Fileo e l’Abbazia, uno scrigno da scoprire passo dopo passo. Al centro c’è la riflessione del vescovo, sabato mattina, e l’inaugurazione della biblioteca, e nei tre giorni proponiamo molte attività, dai laboratori per bambini alle riflessioni su pedagogia e insegnamento, dalle visite guidate a momenti dedicati a musica e teatro». Il programma completo di «InAbbazia» è disponibile su www.abbaziasanpaolodargon. org. Altre settimane tematiche sono in programma già sino all’estate 2023: l’Abbazia benedettina, con i suoi meravigliosi chiostri e le sale affrescate, diventerà un luogo d’incontro per confrontarsi su inclusione e politiche d’integrazione, religione al servizio della fraternità, pregiudizi e discriminazione, i viaggi come via all’interculturalità, e ospiterà anche attività legate ai centri ricreativi estivi e agli oratori. (Luca Bonzanni)

Migrantes: il Mediterraneo torna ad essere una tomba

13 Settembre 2022 - Roma - Il Mediterraneo torna ad essere una tomba, un cimitero, questa volta di due bambini in fuga annegati, insieme a un giovane e a due adulti. Erano siriani e nessuno può negare che avevano diritto alla protezione internazionale. Non sappiamo ancora se esiste un legame familiare tra queste persone. Immagini drammatiche che chiedono un rinnovato impegno e non un blocco delle azioni di salvataggio in mare; chiedono un’azione congiunta tra le navi di soccorso delle ONG e le navi e gli aerei militari dei Paesi europei; chiedono un’azione europea in Libia per prevedere canali umanitari e legali per chi abbia diritto a una forma di protezione internazionale. Troppe parole si spendono mentre troppi morti si accumulano in fondo al mare. La Fondazione Migrantes auspica da subito un permesso di protezione internazionale per i 26 sopravvissuti; un rinnovato impegno politico e civile a favore di chi chiede e ha diritto a una protezione internazionale, perché questo diritto non finisca in fondo al mare, negato, con nuove vittime innocenti. Una democrazia non può accettare che diritti fondamentali, come il diritto d’asilo, siano calpestati e ignorati. (Mons. Gian Carlo Perego - Presidente Fondazione Migrantes)

Papa Francesco: integrare i migranti con il lavoro

12 Settembre 2022 - Città del vaticano - "Va sottolineato il ruolo positivo che giocano le aziende sulla realtà dell'immigrazione, favorendo l'integrazione costruttiva e valorizzando capacità indispensabili per la sopravvivenza dell'impresa nell'attuale contesto". Lo ha detto questa mattina papa Francesco ricevendo, nell'Aula Nervi, l'Assemblea di Confindustria. Per il papa occorre ribadire con forza il "'no' ad ogni forma di sfruttamento delle persone e di negligenza nella loro sicurezza". Il problema dei migranti,  ha aggiunto  a braccio,  il migrante "va accolto, accompagnato, sostenuto e integrato. E un modo di integrarlo è il lavoro. Ma se il migrante è respinto o semplicemente usato come un bracciante senza diritti questa è un'ingiustizia grande, anche fa male al proprio Paese". (Raffaele Iaria)

Onu: 50 milioni nel mondo sono vittime di schiavitù “moderna”

12 Settembre 2022 - Ginevra - Nel mondo sono  28 milioni le persone sottoposte a lavori forzati e 22 milioni costrette in matrimoni forzati, per un totale di 50 milioni di vittime di forme di schiavitù moderna, pari a 10 milioni in più rispetto alle stime globali del 2016. Lo riferisce un rapporto dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), di Walk Free e dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, (Oim) reso noto oggi a Ginevra.  La schiavitù moderna è presente in quasi tutti i paesi del mondo, ma donne e bambini rimangono sproporzionatamente vulnerabili, sottolinea il rapporto. Più della metà (52%) del lavoro forzato e un quarto di tutti i matrimoni forzati si concentrano nei paesi a reddito medio-alto o alto, inoltre la maggior parte dei casi di lavoro forzato (86 %) si registra nel settore privato. Quasi uno su otto di tutti i lavoratori forzati sono bambini (3,3 milioni) e più della metà sono vittime di sfruttamento sessuale a fini commerciali. Inoltre, osserva il rapporto, i lavoratori migranti hanno una probabilità più che tripla di essere sottoposti a lavoro forzato rispetto ai lavoratori adulti non migranti.

Il bambino e la lettera sui suoi amici “rifugiati”

8 Settembre 2022 - Città del Vaticano -  Proseguendo il ciclo di catechesi dedicato al discernimento, il Papa ieri mattina, nell'Udienza generale, si è soffermato su sant’Ignazio di Loyola, in particolare su quando, costretto al riposo perché ferito in battaglia, non trovando libri sulle amate storie cavalleresche, scoprì le vite de santi. Particolare tenero, la presenza in piazza San Pietro di un bambino di otto anni che aveva scritto al Papa, parlandogli della storia di due suoi amichetti arrivati dalla Nigeria, papa Francesco ha subito risposto invitandoli all’udienza generale. Così ieri mattina il Pontefice ha potuto salutare tutti: la famiglia di Lecce che ha accolto due bambini rifugiati nigeriani, di 5 e 6 anni, che erano stati prigionieri in un campo di torture in Libia e il figlio della coppia di amici che aveva scritto la lettera.

Una bimba di 4 anni muore in attesa dei soccorsi in mare

8 Settembre 2022 - Milano - Una bimba di 4 anni è morta. Dopo giorni in attesa dei soccorsi, sul barcone in mezzo al mare, la piccola non ce l’ha fatta. È spirata prima di arrivare in ospedale, dove era giunta a bordo di un elicottero. Era stata evacuata dall’imbarcazione con a bordo 60 migranti che da diversi giorni chiede soccorso dalla Sar di Malta, in cui si trova. La bambina, spiega Alarm Phone, era stata presa a bordo di un elicottero dal mercantile che aveva soccorso i migranti ma è spirata prima di arrivare in ospedale. Un epilogo tragico, ampiamente annunciato. Perchè Alarm Phone aveva dato notizia della richiesta di soccorso oltre tre giorni fa, indicando una barca partita dal Libano e «in viaggio da dieci giorni». «La barca sta affondando, e non hanno cibo nè acqua », aveva scritto la Ong su Twitter. Nelle ore successive un mercantile si era avvicinato all’imbarcazione, ma senza assisterli: «Malta rifiuta di autorizzare il mercantile Sti Solace, che si trova nell’area, di soccorrerli». Altri due migranti, secondo quanto affermato dai migranti, sono morti nelle ore del naufragio. Nel conto dei giorni, il mercantile Mv Uno battente bandiera maltese «non è intervenuto e ha abbandonato la barca» al proprio destino. Martedì Alarm Phone spiegava che l’imbarcazione continuava a essere alla deriva, tornata indietro in acque greche ma «diversi mercantili, tra cui lo Msc Nela e l’Ha Long Bay, le sono passati accanto senza aiutare» i migranti e che «nello scafo entrava acqua». Poi, anche i parenti dei naufraghi hanno perso i contatti con la barca fino a ieri, quando, la tv libanese ha annunciato il salvataggio in Grecia del barcone alla deriva con i 60 migranti libanesi, siriani e palestinesi. La presenza del barcone di migranti tra Malta e la Grecia aveva persino spinto un ex ministro libanese, originario del nord del Libano da cui parte la maggior parte dei migranti verso l’Europa, ad appellarsi alle autorità italiane perché intervenissero a trarre in salvo le decine di persone, tra cui donne e bambini. Il Libano è da tre anni alle prese con la peggiore crisi economica della sua storia. L’Onu afferma che l’80% della popolazione residente, inclusi i palestinesi e i profughi siriani, vivono in stato di povertà. Ad aprile scorso, un altro barcone con a bordo circa 80 migranti, partito sempre dal nord del Libano, era affondato dopo uno scontro con una motovedetta delle autorità libanesi, e più di 30 persone, per lo più bambini e donne, sono morti annegati. Non si fermano così le partenze dall’altra parte del Mediterraneo. A Crotone sono 87 le persone arrivate a bordo di una barca a vela soccorsa dalla Guardia di finanza. Sono 111 le persone tratte in salvo da un gommone in pericolo nella zona Sar della Libia. Il soccorso è stato compiuto dalla nave Sos humanity in cooperazione con il veliero Nadir della Ong Resqship. Mentre in Tunisia, la guardia costiera ha rinvenuto altri 3 corpi senza vita di migranti dispersi dopo il naufragio domenica scorsa di un’imbarcazione con a bordo 15 persone, al largo di Gabes. Intanto è stato assegnato il porto di Taranto alla nave Ong Geo Barents con 267 migranti a bordo e da sette giorni in attesa di toccare terra. «Taranto – ha affermato Msf – è a oltre 24 ore di navigazione dal punto in cui ci troviamo ora. Il viaggio dei sopravvissuti non è finito».(D. Fas. - Avvenire)  

Contrasto al Caporalato e allo sfruttamento nella Piana del Sele: parte il progetto NOCAP

7 Settembre 2022 - Salerno - Mercoledì 4settembre, presso la sede dello stabilimento "La Fiammante" a Buccino, in provincia di Salerno, sarà presentato il progetto di filiera etica promosso dallAssociazioneNOCAP che prevede linserimento lavorativo in azienda di diversi lavoratori migranti, che vivono nella  zona di Campologo, alla periferia di Eboli(SA), in condizioni precari e pe rquesto "particolarmente vulnerabili e facile preda di sfruttamento da parte dei cosiddetti 'caporali'".
I lavorato risaranno impiegati nella produzione di conserve di pomodoro a marchioNOCAP,commercializzate nei punti vendita della distribuzione che aderiscono alla rete dellAssociazione.
Il progetto vede alleate Contro il Caporalato la storica azienda conserviera La Fiammante, da sempre in prima linea per la trasparenza di filiera e la legalità, chsi rende
disponibile allassunzione delle vittime di caporalato mediante regolare contratto di lavoro; lAssociazione NOCAP,da anni impegnata nella lotta al caporalato e nella difesa dei diritti delle vittime dello sfruttamento lavorativo; la diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, con lufficioMigrantes e la Caritas, conlimpegno del Direttore diocesano  e Coordinatoreregionale Migrantes Antonio Bonifacio che partecipa allaccoglienza, allaccompagnamento e alla relazione dei migranti lavoratori con lazienda LaFiammante. E ancora la diocesi di Teggiano-Policastro, con la Caritas nella persona di Alvaro DAmbrosio, che con il progetto SiplaSud si occupa dello sfruttamento lavorativo e accompagnamento ai servizi, e di Franco Esposito che si occupa degli aspetti legali legati al riconoscimento dei permessi di soggiorno e alle pratiche amministrative.
Lo sfruttamento della manodopera in agricoltura è - si legge in una nota - purtroppo una pratica molto diffusa in tutto il territorio nazionale e colpisce migranti e non e  il progetto intende rappresentare laffermazione della legalità e dei diritti dei lavoratori.

Bloccato l’ ingresso in Grecia di 150.000 migranti da gennaio

7 Settembre 2022 - Atene - Dall' inizio dell' anno la Grecia ha bloccato alle proprie frontiere terrestri e marittime l' ingresso di oltre 150.000 migranti privi di documenti. Lo ha reso noto il ministro greco dell' Immigrazione, Notis Mitarachi, dopo che il mese scorso il governo di Atene ha annunciato l' intenzione di estendere di altri 80 chilometri un muro al confine greco-turco, che ne misura attualmente 40, lungo il fiume Evros. Sono stati circa mille, invece, i migranti che nella sola giornata di sabato hanno attraversato la Manica verso il Regno Unito su piccoli natanti di fortuna. Secondo il ministero della Difesa britannico, 960 persone hanno effettuato la pericolosa traversata, portando il numero totale di passaggi dall' inizio dell' anno a oltre 26.000. Nuovi sbarchi sono avvenuti pure a Lampedusa, dove le autorità italiane hanno registrato l' approdo di 355 persone, tra cui egiziani, siriani, bengalesi e palestinesi, perlopiù partiti da Zuara, in Libia. Nonostante il trasferimento nelle ultime ore di 474 migranti a Porto Empedocle, nell' hot spot di contrada Imbriacola ci sono 1066 ospiti, a fronte di 350 posti. Completate intanto le operazioni di sbarco a Pozzallo, dove sono arrivati 23 migranti: soccorsi e in discrete condizioni di salute, sono stati trasferiti al centro di accoglienza del comune ragusano. In Tunisia proseguono al momento le operazioni di ricerca di 4 migranti dispersi al largo di Gabès, quando l' imbarcazione su cui viaggiavano è colata a picco. La Guardia costiera ha tratto in salvo altri 15 migranti.

Rifugiati: nel 2022 in Italia 62mila arrivi

6 Settembre 2022 - Roma - Il cruscotto quotidiano del Viminale, che fotografa il numero dei migranti sbarcati nell’anno in corso, dice che dal 1°gennaio 2022 al 5 settembre sono state ufficialmente 61.527 le persone giunte nel nostro Paese, contro le 39.928 del 2021 e le 19.977 del 2020 nello stesso periodo. Nell’ultimo fine settimana sono stati registrati più di mille migranti. Il picco di arrivi si è verificato il 13 agosto, con l’approdo di 1.439 profughi.  

Ucraina: Fonte d’Ismaele, accolte 44 persone particolarmente mamme e bambini

6 Settembre 2022 - Roma - Sono 44 le persone ucraine accolte in 6 mesi dal centro Fonte d’Ismaele Principalmente sono nuclei famigliari composti da mamme e bambini. Fin dai primi giorni dell’aggressione russa all’Ucraina, Fonte d’Ismaele si è messa a disposizione per aiutare i profughi, in particolare i bambini, prime vittime di ogni conflitto. La prima accoglienza è stata perlopiù spontanea e ha riguardato parenti e amici di alcune persone ucraine già a Roma e in contatto con i membri dell’equipe dell’associazione o grazie alla collaborazione con le Misericordie. Per accoglierli al meglio, sono stati riorganizzati e ridefiniti gli spazi della struttura, prima adibiti soprattutto ad attività educative e ricreative con i bambini, ed è stata ampliata l’equipe così da garantire un servizio di assistenza h24. La seconda fase dell’accoglienza è stata invece gestita in accordo con la Prefettura di Roma, che ha inviato all’associazione alcune persone precedentemente ospitate negli alberghi della Capitale. Infine, anche la Protezione Civile a partire dal mese di giugno ha iniziato a inviare i profughi, rispettando principalmente la peculiarità di sostegno per nuclei famigliari madre-bambino. Per rendere la permanenza il più piacevole possibile, i volontari di Fonte d’Ismaele, grazie all’ausilio di un interprete di lingua madre, hanno messo in campo un impegno importante, organizzando gite nella città e visite nei parchi, aiutando le persone a reperire vestiario e documenti, a mettersi in contatto con amici e famigliari, valutando l’iscrizione scolastica per i bambini, proponendo laboratori creativi. Sono state anche messe a disposizione le competenze professionali, mediche, pediatriche, psicologiche e neuropsichiatriche. C’è stata, insomma, una presenza continuativa e anche molto affettuosa di tutti gli animatori e di tutti gli operatori presenti in equipe. Inoltre - si legge in una nota - nel corso  dell'ospitalità l’associazione ha ricevuto visite importanti: tra queste quella del card. Paolo Lojudice che con la sua associazione Dorean Dote è partecipe delle attività del Centro Fonte d’Ismaele, del direttore dell'Unicef Italia, Paolo Rozera, che ha portato il testimonial dell'Unicef Ultimo; l'assessora alle Politiche Sociali e alla Salute del Comune di Roma, Barbara Funari e l’assessora alle Politiche Sociali e per l'integrazione socio-sanitaria del Municipio VII, Adriana Rosasco. “Accogliere - dichiara Lucia Ercoli, coordinatrice di Fonte d’Ismaele - non significa soltanto dare uno spazio fisico, ma è misurarsi con l'altro, con la sua diversità e la sua problematicità, con le differenze culturali, con le differenze di sensibilità. È quello che abbiamo cercato di fare fin dal primo giorno, in particolare dedicandoci ai bambini, che a causa del trauma di sradicamento rischiavano e rischiano ancora danni permanenti sia sul piano fisico che sul piano emotivo e psicologico”. “In questi mesi - aggiunge - ci siamo confrontati con tante situazioni diverse, con persone anziane con problematiche di disagio emotivo e psicologico, e con donne che erano fuggite dalla guerra, ma in realtà avevano già tutta una rete di familiari di conoscenti a Roma. Per tutti abbiamo cercato di trovare la situazione ottimale, anche indirizzandoli verso strutture più idonee o aiutandoli a ricongiungersi con le loro reti di sostegno. Naturalmente ad oggi, nonostante il rapporto con le istituzioni, tutto viene sostenuto sul piano economico dalla nostra associazione. E siamo in attesa che le istituzioni riconoscano il dovuto, anche per permettere che l'esperienza prosegua e si sviluppi sempre più in maniera adeguata alle esigenze di queste donne e di questi bambini”.  

Permessi umanitari, svolta Cassazione

6 Settembre 2022 - Roma - La Cassazione ha accolto il ricorso di Patrick, un migrante nigeriano al quale la Corte di Appello di Cagliari aveva negato il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Secondo la Corte: «la seria intenzione di integrazione sociale, desumibile da una pluralità di attività, può rilevare ai fini della protezione umanitaria, quantunque essa non si sia ancora concretizzata in una attività lavorativa a tempo indeterminato ». Patrick avrebbe ampiamente dimostrato i suoi buoni propositi, imparando la lingua italiana e lavorando ininterrottamente dal 2018. Una motivazione sufficiente a concedere il permesso. L’uomo, infatti, aveva portato gli attestati dei corsi di lingua e il suo contratto di lavoro a tempo determinato come prova del suo impegno a integrarsi in Italia . Per la prima volta si afferma in una Corte che non avere un contratto a tempo indeterminato, non è una condizione che può valere come fattore di esclusione «specie se si consideri che tale obiettivo presenta difficoltà non irrilevanti anche per i cittadini del Paese ospitante». Una sentenza che farà giurisprudenza.    

Migrantes Cosenza-Bisignano: una settimana di sorrisi dal mondo e di diversità unica!

5 Settembre 2022 - Cosenza - Abbiamo concluso Domenica 4 settembre l’iniziativa promossa dall’ASCS – Agenzia per lo Sviluppo e la Cooperazione Scalabriniana e dalla Fondazione Migrantes denominata ATTRAVERSO COSENZA 2022 che ha visto la partecipazione di circa 25 giovani partecipanti, provenienti da: Milano, Torino, Roma, Napoli, Messina, Cosenza e Foggia, di diverse nazionalità: Italia, Brasile, Camerun, Indonesia, Filippine, Sri Lanka, Perù, Nigeria e Congo. Grazie alla Migrantes di Messina, Migrantes di Torino, Migrantes Cosenza, all’Associazione Tutti i Colori di Napoli ed alla rete Scalabriniana di Milano, Torino e Roma, è stato possibile esserci e vivere questa esperienza. Nei primi giorni di #AttraversoCosenza siamo entrati in punta di piedi in tre diversi servizi. Le nostre mani hanno preparato il pranzo per gli ospiti della mensa della Fondazione Casa San Francesco d’Assisi di Cosenza. Abbiamo colorato insieme ai bambini e ai giovani del SAI di Marzi, gestito dal MOCI Cosenza, dei meravigliosi murales e nel SAI di Rovito, gestito dalla Cooperativa Strade di Casa, abbiamo realizzato un coloratissimo e lucente mosaico. Percorrendo tracce che altri prima di noi hanno lasciato e creandone di nuove, ascoltando in silenzio dei pesi e degli elementi preziosi che ognuno di noi ha nel proprio zaino. Con la pelle graffiata e il cuore colmo di speranza cerchiamo di costruire insieme un mondo migliore, abbattendo i muri dell'odio e dell'indifferenza, camminando per le strade delle città e dei paesi in cui lasciamo e recuperiamo cocci per poter dar vita ad un meraviglioso e imperfetto mosaico. Un ringraziamento speciale alle persone che ci hanno accolto prendendosi cura di noi in questi giorni (le suore Minime della Passione di Cosenza per l’accoglienza e la presenza di Sr. Adelaide e sr. Anastasia, Manuela Mirabelli e Rossana Rogano dell’equipe Migrantes Cosenza e sr. Valentina Dovico per il supporto organizzativo e la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e Madonna di Loreto per il pulmino messo a disposizione per gli spostamenti) e a coloro i quali ci hanno accompagnato anche nella formazione del pomeriggio (Giorgio Marcello, Valentina Dovico, don Luca Perri, Alberto Polito, Maddalena Guglielmelli, Gianfranco Sangermano. Valentino Cuda e Giorgia Falco) in questa esperienza speciale. #AttraversoCosenza è proseguito attraversando altri luoghi della Calabria. A Lamezia Terme abbiamo incontrato don Giacomo Panizza e Nicola Emanuele della Comunità Progetto Sud: un'esperienza innovativa e solidale di comunità accogliente. Poi, in Sila, siamo entrati in una dimensione naturale che ci ha permesso di entrare in contatto con la parte più intima di noi stessi e di donarla ai nostri compagni di viaggio. Abbiamo accompagnato e ci siamo lasciati accompagnare, tenendo gli occhi chiusi, affidandoci alle mani premurose e attente dei nostri compagni e delle nostre compagne. Lungo il cammino ci siamo interrogati uno ad uno sulle appartenenze che costruiscono le nostre identità. Abbiamo sentito sulla pelle e sul cuore il brivido e il dolore di chi è costretto ad una traversata infernale lungo i Balcani. Con lo stesso brivido abbiamo scalato Monte Botte Donato per guardare dall'alto le tracce che abbiamo lasciato fin qui, per iniziare a immaginarci il mondo di cui abbiamo parlato in questi giorni e per lasciarci trasportare e condurre dall'energia del vento che abbiamo percepito insieme e portarlo ognuno nelle proprie realtà in maniera autentica e creativa. #AttraversoCosenza è arrivato al termine, ma non si ferma qui il nostro sogno di costruire insieme un mondo accogliente e che dia a tutti e a tutte l'essenziale per vivere una vita degna di essere vissuta. Il vento che ci ha portato fin qui, e che continuerà a rinfrescare il nostro cammino, è un vento di speranza e di fratellanza. Ciò che abbiamo sperimentato è qualcosa di nuovo, un percorso di introspezione che ci ha condotti all'importanza delle proprie radici, della condivisione, dell'incontro, dei legami autentici e liberi dal giudizio. Grazie all'amicizia fra ASCS e Fondazione Migrantes e alle realtà locali che tessono reti fraterne. Grazie a Mons. Francesco Savino, vicepresidente per il Sud Italia della Conferenza Episcopale Italiana, che ha celebrato la SS. Messa conclusiva a Lorica, per averci ricordato quanto sia fondamentale l'operato dei giovani nel nostro paese e nel mondo. C'è una chiamata per noi: seguire il vento generatore del cambiamento ed essere edificatori di un mondo di pace e bellezza. (Migrantes Cosenza-Bisignano)

Savona: la comunità indiana celebra la novena della Natività di Maria

3 Settembre 2022 -
Savona -  Domani, domenica 4 settembre, alle ore 15:30 nella Chiesa San Paolo Apostolo la comunità indiana celebrerà la novena della Natività della Beata Vergine Maria con una messa a cui parteciperà anche il vescovo di Savona-Noli, mons. Calogero Marino. La festa liturgica si terrà sabato 10 settembre dalle 17 alle 19 con la processione per le vie del quartiere Santa Rita e la messa ancora in San Paolo.
La festa nacque dapprima in Oriente e poi fu introdotta nella Chiesa d'Occidente da papa Sergio I. Secondo la tradizione tramandata dal Protovangelo di Giacomo, Maria nacque da Gioacchino, uomo virtuoso e molto ricco della tribù del Regno di Giuda e della stirpe di Davide, venerato come santo, e Anna, anch'ella venerata come santa. Il loro matrimonio non originò prole, anche dopo venti anni, a causa della presunta sterilità del marito, il quale, umiliato pubblicamente, si ritirò nel deserto tra i pastori.
Mentre erano separati un angelo sarebbe apparso ad Anna e le avrebbe annunciato l'imminente concepimento di un figlio. Lo stesso angelo sarebbe apparso contemporaneamente in sogno a Gioacchino. I due si incontrarono alla Porta Aurea di Gerusalemme: autori medievali considerano il loro casto bacio il momento dell'Immacolata Concezione di Maria.
 

Villa Literno: oggi la memoria di Jerry Masslo e di tutte le vittime dell’intolleranza e del razzismo

24 Agosto 2022 -

Roma - Oggi, a 33 anni dalla sua morte, la Comunità di Sant’Egidio invita tutti a ricordare Jerry Essan Masslo, il profugo sudafricano, amico e ospite della Comunità alla fine degli anni Ottanta, che fu ucciso per rapina nella povera baracca dove viveva insieme ai suoi compagni per la raccolta dei pomodori. Il suo omicidio commosse l’Italia provocando la prima grande manifestazione antirazzista dell’ottobre 1989 e suggerendo i primi provvedimenti legislativi nei confronti degli immigrati.

In un tempo difficile, che ha visto registrare nuovi atti di razzismo e il gravissimo omicidio di Alika, nigeriano, a Civitanova Marche - dice oggi una nota di Sant'Egidio - "non vogliamo dimenticare il dramma dei braccianti stranieri sfruttati nelle campagne e costretti a vivere in alloggi più che precari. Di fronte a sentimenti di intolleranza e alla predicazione dell’odio, che corre troppo spesso sui social, occorre invece costruire, per tutti, un futuro di pace, di giustizia e di integrazione". L'appuntamento è per oggi alle 17.30 al cimitero di Villa Literno, per la memoria di Jerry Essan Masslo e dei tanti migranti morti, in diverse circostanze, mentre erano in Italia al lavoro nei campi.

Mons. Fragnelli: feste occasioni per “testimoniare il nostro volto accogliente a migranti e turisti”

4 Agosto 2022 - Trapani - “È un’occasione per testimoniare con il nostro volto accogliente ai migranti e ai turisti l’anima cristiana e mariana della nostra convivenza cittadina". E' quanto ha detto il vescovo di Trapani, mons. Pietro Maria Fragnelli, parlando del ritorno, in città, dopo 2 anni di sospensione a causa della pandemia di Covid19, della processione del 7 agosto in onore di Sant’Alberto degli Abati, patrono della città e dal 2007 patrono secondario della diocesi, e quella del 16 agosto in onore della Madonna di Trapani, patrona dell’intera diocesi. "Le feste - ha aggiunto il presule - ce lo auguriamo, saranno anche un sollievo per l’economia dell’accoglienza. Senza dimenticare il tempo difficile che stiamo vivendo: l’estate 2022 ci obbliga a ripensare gli orrori della guerra cieca promossa dalla Russia contro il popolo ucraino e nello stesso tempo a riflettere seriamente sugli errori della cultura occidentale profondamente individualista e tentata di militarizzare gli animi”. Da qui l'invito a pregare per la pace ed incoraggiare tutti coloro che si sono prodigati nell’accoglienza dei profughi, a chiedere insieme a lui l’intercessione di Sant’Alberto, “perché le navi di grano che fece arrivare a Messina, salvando la città dalla carestia, possano incoraggiare una concreta politica di pace, così che torni il grano nei porti di tutti i Paesi poveri con l’abbondanza che solo la grazia di Dio può procurare”. (R. Iaria)

Migranti: 33.556 persone sbarcate sulle coste italiane

19 Luglio 2022 -
Roma - Sono  33.556 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno secondo i dati diffusi oggi dal ministero degli Interni. Di questi 5.803 sono di nazionalità bengalese (17%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Egitto (5.770, 17%), Tunisia (5.755, 17%), Afghanistan (3.292, 10%), Siria (2.057, 6%), Costa d’Avorio (1.256, 4%), Eritrea (980, 3%), Guinea (892, 3%), Iran (761, 2%), Pakistan (649, 2%) a cui si aggiungono 6.182 persone (19%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Fino ad oggi sono stati 4.067 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare. Il dato, del Viminale, è aggiornato a ieri, 18 luglio.