Primo Piano

Viminale: da inizio anno sbarcate 3.746 persone migranti sulle coste italiane

11 Gennaio 2023 -
Roma - Sono finora 3.746 le persone migranti sbarcate sulle coste da inizio anno. Il dato è stato diffuso dal ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina. Degli oltre 3.700 migranti sbarcati in Italia nel 2023, 371 sono di nazionalità pakistana (10%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Costa d’Avorio (347, 9%), Egitto (265, 7%), Siria (218, 6%), Afghanistan (203, 5%), Guinea (174, 5%), Eritrea (134, 4%), Tunisia (132, 3%), Bangladesh (111, 3%), Burkina Faso (70, 2%) a cui si aggiungono 1.721 persone (46%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Gela: fino al 29 gennaio la mostra di 500 presepi da tutto il mondo

11 Gennaio 2023 -
Gela - Oltre 500 presepi provenienti da tutto il mondo sono visitabili a Gela nella parrocchia san Rocco, nel quartiere Cantina sociale. La mostra, giunta alla 26ª edizione, è curata dal collezionista don Enzo Romano che espone la sacra rappresentazione con pezzi provenienti da tutto il mondo, acquistati o ricevuti in dono da quanti conoscono e apprezzano la sua passione. “Il presepe è lì dove si crea lo spirito di fraternità fra i popoli del mondo” è il tema che accompagna la mostra che sarà visitabile fino al 29 gennaio. Un viaggio suggestivo tra culture, espressioni, materiali, colori e ambientazioni diverse che raccontano la buona novella, tramandata in ogni angolo della terra, di padre in figlio. Ogni aspetto della mostra è stato curato nei minimi particolari. “Un sogno ad occhi aperti”, l’ha definita don Pasquale Bellanti, direttore del Museo diocesano di Piazza Armerina. La collezione di don Vincenzo Romano accoglie, tra gli altri, anche tanti capolavori italiani, oltre quelli provenienti dalla Terra Santa e molti da Paesi e continenti diversi. La passione di don Enzo è nata in famiglia, si tramanda da generazioni ed è stata condivisa dalla madre. Così si perfeziona l’idea di allestire al più presto un museo parrocchiale.

L’ Ordine di Malta in prima linea negli aiuti ai profughi e rifugiati

11 Gennaio 2023 - Roma -  Il soccorso e il sostegno medico-sociale ai rifugiati e agli sfollati ucraini. I progetti per sostenere le comunità più vulnerabili - dalla Palestina all' Iraq - e quelli per aiutare le comunità impoverite dalla pandemia e dalla crisi economica. Sono questi alcuni degli impegni portati avanti dal Sovrano Ordine di Malta nel corso dell' ultimo anno. Lo ha ribadito il Luogotenente di Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta, il canadese Fra' John Dunlap, ricevendo ieri in udienza alla storica Villa Magistrale sull' Aventino il Corpo diplomatico accreditato. Fra' Dunlap si è soffermato in particolare sull' impegno dispiegato dalle associazioni e dai corpi di soccorso e di volontariato dell' Ordine di Malta - al quale si affianca il sostegno costante della sua rete diplomatica - per la popolazione ucraina, sia all' interno del Paese che negli stati confinanti, e ha lanciato un appello perché la pace prevalga sulle violenze. «Ci uniamo ai continui appelli lanciati negli ultimi mesi da sua santità papa Francesco - ha detto - che chiede con forza la pace in Ucraina. Faccio fatica ad accettare ulteriori morti, feriti, sofferenze e distruzioni. Incoraggiamo fortemente il dialogo e la diplomazia rispetto all' uso delle armi ». Ad ascoltare le sue parole, tra i diplomatici, ci sono l' ambasciatore ucraino Andrij Yurash e il numero due dell' ambasciata russa Alexander Paklin. Il Luogotenente ha acceso i riflettori sulle tante guerre che si protraggono da anni e che si combattono in silenzio, lontano dalle telecamere e dai giornali: Yemen e Siria, per citarne solo un paio di una lunga lista che va dall' Africa all' Asia. Una situazione drammatica che «sta mettendo alla prova la nostra capacità di rispondere ai crescenti bisogni in tutto il mondo». «In questo momento di difficoltà, - ha aggiunto - il nostro dovere è quello di far luce anche sulle tante guerre dimenticate che si combattono in diversi angoli del mondo ». Fra' Dunlap ha ricordato che l' Ordine di Malta, con i suoi 13.500 membri insieme ai 150.000 tra volontari e dipendenti, è presente ogni giorno nei cinque continenti per assistere anziani, disabili, senzatetto, famiglie svantaggiate e comunità che vivono ai margini e che sono oggi messe ancora più alla prova dalla crisi economica globale. Inoltre è stata illustrata l' attività diplomatica e istituzionale che ha caratterizzato l' anno passato: dalla visita al presidente Sergio Mattarella alla partecipazione alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco al quale l' Ordine di Malta - anche nella prossima edizione - organizzerà un evento specifico su religione e diplomazia. L' Ordine di Malta ha rapporti diplomatici con 112 Stati, relazioni ufficiali con altri 6 Stati e rapporti a livello di ambasciatori con l' Unione europea. Ieri ad aprire l' udienza è stato il decano del Corpo Diplomatico accreditato presso l' Ordine, l' ambasciatore del Camerun Antoine Zanga, che ha salutato fra' Dunlap a nome di tutti. Dopo l' udienza col Corpo diplomatico fra' Dunlap, ha ricevuto il ministro degli Affari esteri italiano Antonio Tajani al Palazzo Magistrale a Roma. Al centro dei colloqui, che si sono svolti «in un clima di viva cordialità» anche alla presenza del Gran cancelliere dell' Ordine di Malta Riccardo Paternò, «gli ottimi rapporti» in essere con la Repubblica Italiana. Fra' John ha ribadito la preoccupazione per «le gravi violazioni dei diritti umani commesse in alcuni Paesi contro civili indifesi attraverso discriminazioni, violenze, torture e condanne a morte». «Quella con l' Ordine di Malta - ha dichiarato Tajani - è un' antica collaborazione» che «verrà ulteriormente rafforzata con nuovi accordi per aiutare le persone che soffrono e che fuggono dalle guerre». (Gianni Cardinale - Avvenire)

Viminale: da inizio anno sbarcate 3.709 persone migranti sulle nostre coste

10 Gennaio 2023 -
Roma - Sono 3.709 le persone migranti sbarcate sulle coste da inizio anno. Il dato è stato diffuso dal ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina. Degli oltre 3.700 migranti sbarcati in Italia nel 2023, 345 sono di nazionalità pakistana (9%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Egitto (201, 5%), Siria (192, 5%), Costa d’Avorio (146, 4%), Tunisia (132, 4%), Afghanistan (110, 3%), Bangladesh (96, 3%), Guinea (49, 1%), Eritrea (43, 1%), Burkina Faso (39, 1%) a cui si aggiungono 2.356 persone (64%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Terre des hommes: “preoccupati per impatto nuovo decreto sicurezza sui minori in condizione di estrema fragilità”

10 Gennaio 2023 -
(foto: Terre des hommes)
Roma - “Esprimiamo forte preoccupazione per l’impatto che il recente Decreto 2/1/2023 n.1 recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori sta già avendo sulle operazioni di salvataggio, con particolare riferimento alla condizione dei minori non accompagnati e, più in generale di persone che presentano una condizione fisica o psichica di estrema fragilità”: lo dichiara  oggi Federica Giannotta, responsabile Advocacy e programmi Italia di Terre des hommes. L’Ong è presente dal 2011 nei luoghi di sbarco con il progetto Faro, per garantire assistenza, protezione e supporto psicosociale ai minori migranti e alle loro famiglie. “La disposizione secondo cui la nave è tenuta a raggiungere ‘senza ritardo’ il porto sicuro assegnato, con divieto di potersi dedicare a ulteriori salvataggi di persone in condizioni di bisogno di cui è a conoscenza, è un primo punto che fa riflettere – osserva Terre des hommes -. A ciò si aggiunge il tema dell’assegnazione del porto sicuro, prontamente comunicato alla nave di salvataggio in città lontane che implicano anche giorni di navigazione per poter essere raggiunte”. Al momento sono quattro i giorni di mare che separano le due navi Geo Barents di Msf (con 73 migranti a bordo di cui 16 minori) e Ocean Viking di Sos Mediterranée (con 37 migranti a bordo), dal porto sicuro di Ancona, città indicata per l’approdo della nave.  “Il nuovo quadro regolamentare che disciplina l’attività di search and rescue non sembra volere tenere in conto della fragilità e dei bisogni umani delle persone salvate – denuncia l’Ong -, costrette ad affrontare interminabili ore in condizioni di vulnerabilità non solo fisica ma anche giuridica, dal momento che le neo-procedure costringono a rimandare di giorni l’assegnazione di un tutore per i minori e l’accesso alle opportune cure ed assistenza per chi è più fragile”.  “Siamo solidali con i colleghi che ogni giorno si dedicano al salvataggio di vite umane nel Mediterraneo – afferma Alessandra Ballerini, avvocata, consulente legale di Terre des hommes – e riteniamo che l’impegno comune dovrebbe essere indirizzato a garantire ai più fragili e alle persone in difficoltà un accesso a cure, protezione ed assistenza, tempestivo ed efficace, soprattutto quando si tratta di minori”.

Ucraina, card. Zuppi: “Il dialogo unico modo per mettere fine alla guerra”

10 Gennaio 2023 - Roma -  “Dobbiamo insistere in tutti i modi affinché si spinga verso il dialogo, è l’unico modo per terminare la guerra e porre fine a un conflitto terribile”. Lo ha detto il presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, ospite di Tv2000 durante il programma ‘Di Buon mattino’, in merito al conflitto in Ucraina. “Non essere riusciti a fare nemmeno tre giorni di tregua per il Natale – ha aggiunto il card. Zuppi - mi interroga molto”. “La guerra – ha ribadito il card. Zuppi - è una vera distruzione umana. Dobbiamo insistere nella preghiera e spingere in tutti i modi possibili verso il dialogo”. “La pace – ha sottolineato il card. Zuppi ospite di Tv2000 - comincia dalle ‘scuole della pace’ e dal combattere l’odio. Bisogna sentirsi parte di un popolo più grande. Tutti noi siamo artefici di pace e tutti possiamo contribuire al disinquinare un’area che è oggettivamente tanto carica di aggressività, violenza, pregiudizio e odio”.

Una mostra ritrae i soccorsi del Mediterraneo

10 Gennaio 2023 - Roma - La Ocean Viking prende vita attraverso venti scene disegnate. Sul ponte e nei locali di coperta, tra quadri elettrici e avvisi in arabo, sono state affisse il primo dell’anno, mentre la nave era ormeggiata nel porto di Ravenna. Ritraggono le persone passate a bordo, le loro mani di colori diversi e gli occhi allungati, le labbra carnose e i capelli legati in treccine. Le figure emergono dai tratti di matita, sullo sfondo delle case che hanno abbandonato o degli oggetti in macerie delle loro vecchie vite. Sono bianche, ma il rosso capita a colorare i loro abiti. Si abbracciano, si coprono il viso, perdono nel vuoto lo sguardo inquieto, o lo posano sullo spettatore. Sono donne, adolescenti, bambini. Del più piccolo si vede solo il volto spuntare da un disordine di stoffa. Ha appena qualche giorno e tiene gli occhi chiusi: due mani lo proteggono, riparandogli la testa con un cappellino con scritto Ocean Viking. Una nave è un posto insolito per ospitare una mostra d’arte. Ancor più se è una nave come la Ocean Viking, che presidia il mare per scorgere imbarcazioni in difficoltà e intercettare richieste d’aiuto, e nel 2022 ha salvato 2505 vite. Ma proprio qui l’hanno voluta Sos Mediterranee, l’organizzazione umanitaria che la guida, e il disegnatore civile Gianluca Costantini. L’approdo della nave a Ravenna, città dell’artista, è stata l’occasione per coronare anni di collaborazione in difesa dei diritti umani e di racconto dei profughi del Mediterraneo, delle loro storie attraverso il ritratto dei loro volti. Così, mentre i 113 salvati dell’ultima operazione sbarcavano, le tavole di Costantini salivano a bordo. Sistemate nei luoghi della nave destinati ai più vulnerabili, tra la clinica e lo spazio protetto per donne e bambini, sono specchio di chi è passato e passerà di qui. Il titolo della mostra, "La vita possibile", raccoglie l’essenza del soccorso in mare: donare la possibilità di vita a chi, costretto su mezzi insicuri per scampare alla violenza (spesso del Paese d’origine e sempre della Libia, da cui i naufraghi mediterranei partono per lo più), finisce in avaria o si rovescia in acqua. La vita possibile è quella di Abdou, il neonato col cappellino che rischiava di sparire alla deriva ad appena due settimane di vita, sul gommone in cui viaggiava solo, e che invece la Ocean Viking ha sottratto al mare nelle prime ore del 27 dicembre. È stato accudito e accompagnato al sicuro. Crescerà in Italia, questa vita quanto mai incerta, ora divenuta possibile. (L.C.)  

Migrantes Cesena-Sarsina: ieri la Festa dei Popoli com mons. Regattieri

9 Gennaio 2023 - Cesena - Festa dei Popoli, ieri pomeriggio, nella chiesa di Santo Stefano, a Cesena. La Messa è stata presieduta dal vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri. Con lui sull'altare numerosi sacerdoti e diaconi. Il diacono Ettore Rossi, direttore dell'ufficio diocesano Migrantes che assieme alla Caritas ha organizzato il pomeriggio, ha introdotto la celebrazione eucaristica e ha ringraziato per la partecipazione. Diverse le comunità presenti. In particolare quella polacca, ucraina e rumena. Presenti gruppi di africani di lingua inglese. La Messa è stata animata da tutte le comunità. Alcune parti della Messa sono state proposte in inglese, in francese, polacco, ucraino e rumeno. Lo stesso è accaduto per i canti e le intenzioni di preghiera. Durante l'omelia, riferisce il settimanale diocesano "Corriere Cesenate", mons. Regattieri ha commentato le letture proposte dalla liturgia che fa memoria del Battesimo di Gesù. "Nel Vangelo di oggi abbiamo ascoltato come il Padre si metta dalla parte del figlio. È il momento in cui Cristo viene riconosciuto come figlio. Il Battesimo ci ha fatti figli di Dio, ci ha resi cristiani. Cioè, figli del Figlio. E questo per noi è motivo di gioia e anche di responsabilità". Quando uno si allontana da Dio, ha proseguito il presule, "fuori da questa casa", è come se fosse "spostato. Lontani avvertiamo la nostalgia del ritorno, con le braccia di Dio che sono sempre aperte per accoglierci". Durante l'offertorio sono stati portati numerosi doni all'altare da parte delle diverse comunità presenti. (foto Corriere Cesenate)

Viminale: da inizio anno sbarcate 3.673 persone migranti sulle nostre coste

9 Gennaio 2023 -
Roma - Sono 3.673 le persone migranti sbarcate sulle coste italiani da inizio anno. Il dato è stato diffuso dal ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina. Di questi 345 sono di nazionalità pakistana (9%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Egitto (201, 6%), Siria (192, 5%), Costa d’Avorio (146, 4%), Tunisia (132, 4%), Afghanistan (110, 3%), Bangladesh (96, 3%), Guinea (49, 1%), Eritrea (43, 1%), Burkina Faso (39, 1%) a cui si aggiungono 2.320 persone (63%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Fino ad oggi sono stati 146 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare. Il dato è aggiornato a oggi, 9 gennaio.

Mci Svizzera: è morto don Matulli

9 Gennaio 2023 - Faenza - E’ morto il 5 gennaio scorso don Carlo Matulli, originario di Marradi, parroco di Cardeto e cappllano dei migranti italiani in Svizzera. Ne da notizia la diocesi di Faenza-Modigliana dove era incardinato anche se da diversi anni viveva a Firenze. Don Carlo Matulli era nato il 30 luglio 1926 ed è stato ordinato sacerdote il 12 marzo 1949. Le esequie di don Matulli si sono celebrate il 7 gennaio al Convitto Ecclesiastico di Fienze dove viveva. La tumulazione questa mattina a Cardeto. Al vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana e alla famiglia la vicinaza della Fondazione Migrantes.

Mci: morto don Natali

9 Gennaio 2023 - Bergamo - Ha lavorato come missionario per gli italiani in Belgio e Svizzera don don Pietro Natali morto all'età di 84 anni. Era nato, infatti, a Pognano il 31 dicembre 1938. Ordinato sacerdote il 28 giugno 1965 è stato collaboratore parrocchiale a Capriate dal 1965 al 1971, a Redona dal 1971 al 1975. È stato successivamente cappellano degli emigranti in Belgio dal 1975 al 1984 e in Svizzera dal 1984 al 2000. Successivamente è stato prevosto di Tagliuno dal 2000 al 2013, collaboratore pastorale di Paratico dal 2013 al 2018. "Chiesi di andare nella missione cattolica italiana a Seraing, in Belgio, nella diocesi di Liegi, a cui facevano riferimento 20.000 emigranti, soprattutto del Sud Italia, dove già c’erano don Vittorio Consonni e le suore delle Poverelle", aveva detto in una intervista al quotidiano "Eco di Bergamo" spiegando che era  impegnato anche nell’aiuto e nella difesa dei diritti degli emigranti italiani. Nel 1984 viene trasferito in Svizzera a Neuchâtel, a cui facevano riferimento 10.000 emigranti. "Avevo soltanto una suora come aiuto", raccontava: "gli emigranti mi volevano presente nelle famiglie e che capissi i loro bisogni, la loro nostalgia della patria e il valore delle associazioni portate dalla loro regione. Gli emigranti del Sud Italia chiedevano anche il rispetto delle loro tradizioni religiose". Qui fondò il locale Circolo dei bergamaschi nel mondo che proprio quest’anno ha festeggiato il 30° anniversario. Ha fatto rientro in Italia, nela sua diocesi di Bergamo, nel 2000. I funerali di don Natali saranno officiati domani mattina alle 10,00 dal vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi nella parrocchia di Pognano. Al vescovo Beschi e alla famiglia la vicinanza della Fondazione Migrantes.  

Papa Francesco: morti in Mediterraneo sono il naufragio della civiltà

9 Gennaio 2023 - Città del Vaticano - "La migrazione è una questione per la quale procedere in ordine sparso non è ammissibile. Per comprenderlo basta guardare al Mediterraneo, divenuto un grande cimitero. Quelle vite spezzate sono l'emblema del naufragio della nostra civiltà". Lo ha detto questa mattina Papa Francesco nel discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Per il Pontefice  "in Europa, è urgente rafforzare la cornice normativa, attraverso l'approvazione del Nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo, perché si possano implementare adeguate politiche per accogliere, accompagnare, promuovere e integrare i migranti. Nello stesso tempo, la solidarietà esige che le doverose operazioni di assistenza e cura dei naufraghi non gravino interamente sulle popolazioni dei principali punti d'approdo".

Migrantes Ferrara-Comacchio: celebrata la Festa dei Popoli

  9 Gennaio 2023 -|  Ferrara - La Messa dei Popoli – nel contesto della festa dell’Epifania – è uno degli appuntamenti più amati dalle comunità degli immigrati cattolici. Quest’anno a Ferrara è stata organizzata il 6 gennaio nella chiesa di Santo Stefano e, per la prima volta, a cura dell’Ufficio Diocesano Migrantes della diocesi di Ferrara-Comacchioche è uno spazio di dialogo tra diverse culture e tradizioni dei popoli, entra in contatto diretto e personale con la “mondialità” che è tra noi, promuove la cordiale convivenza e la reciproca integrazione. Il nostro Vicario Generale, Mons. Massimo Manservigi, ha celebrato assieme a numerosi confratelli concelebranti, ma ha dato anche un altro grande contributo aprendo le porte della chiesa di Santo Stefano. Successivamente, è stato anche possibile avere un piccolo momento conviviale, in cui si sono scambiati anche piatti delle diverse tradizioni delle comunità partecipanti. Una capillare divulgazione, anche a cura dei Cappellani confratelli che hanno invitato ed organizzato la partecipazione delle comunità linguistiche delle loro Parrocchie, ha stimolato la partecipazione gioiosa ed interessata di molte persone di ogni età e provenienti dalle Comunità francofona, inglese, latino- americana, ucraina, romena della nostra Arcidiocesi, oltre ai numerosi italiani. I canti, le letture e le preghiere sono stati celebrati nelle lingue italiano, francese, inglese, spagnolo, tagalog, polacco, lingala; tutti gli astanti hanno potuto ricevere il foglio della Santa Messa con la traduzione in italiano dei passaggi recitati o cantati in altre lingue. L’atmosfera è stata ulteriormente allietata dalle danze tipiche africane nella processione offertoriale, anche nel ricordo dell’offerta dei doni da parte dei Magi d’Oriente. Uno dei momenti più suggestivi, nella sua semplicità, è stata la recita del Padre Nostro, durante la quale ciascuno dei presenti ha utilizzato la propria lingua madre, mescolando le lingue nell’unica invocazione. Al proposito, è importante ricordare che La Chiesa riconosce grande importanza alla lingua materna dei migranti, attraverso la quale essi esprimono la mentalità, le forme di pensiero e di cultura ed i caratteri stessi della loro vita spirituale e delle tradizioni delle loro Chiese di origine. Lo spirito della Festa dei Popoli  si è quindi concretizzato nella rappresentazione di un momento importante per la città in tema di integrazione, multietnicità e intercultura e, sicuramente, è stato un fattore di coinvolgimento per l’intera cittadinanza ed anche un’ottima occasione di conoscenza reciproca e anche perché come detto il Vicario Generale nella sua omelia: “Veniamo tutti da lontano e tutti ci cerchiamo reciprocamente nel nome dello stesso Signore Gesù Cristo”. (don Rodrigue Akakpo - Direttore ufficio Migrantes Ferrara-Comacchio)

Misericordia, vera giustizia

9 Gennaio 2023 - Città del Vaticano - Abbiamo ancora negli occhi le immagini delle esequie del Papa emerito, in questa domenica che chiude il tempo del Natale, e alla mente tornano le parole di Benedetto XVI nel primo libro su Gesù di Nazaret, quando scrive che “il significato pieno del battesimo di Gesù, il suo portare ‘ogni giustizia’ si rivela solo nella croce: il battesimo è l’accettazione della morte per i peccati dell’umanità, e la voce dal cielo ‘questi il figlio mio prediletto’ è il rimando anticipato alla risurrezione”. L’evangelista Matteo ci porta sulle rive del Giordano e ci mostra Gesù confuso tra la folla dei peccatori e Giovanni Battista che vorrebbe impedire a Gesù di immergersi nelle acque per il battesimo: “sono io che ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?” Quello amministrato da Giovanni era un atto penitenziale, un gesto che invitava all’umiltà verso Dio, e qui si capisce il perché del tentativo di rifiuto del Battista. In quell’andare al Giordano vi è un doppio movimento: Gesù scende nelle acque del fiume che scorre 400 metri sotto il livello del mare; scende dalla Galilea; scende per immergersi con gli altri peccatori per poi risalire verso il Padre, compiendo un cammino che lo porterà nel deserto e quindi a compiere la missione per la quale è stato inviato, cioè la liberazione dell’uomo dalla schiavitù del peccato e del male. Quanta similitudine con il cammino del popolo di Israele che liberato dalla schiavitù, vaga nel deserto prima di raggiungere la terra promessa e bagnarsi nelle acque del fiume Giordano. Nella Cappella Sistina, dove Francesco, prima dell’Angelus, ha battezzato a 13 bambini, ai lati del Giudizio due opere del Perugino narrano questa similitudine attraverso il Battesimo di Gesù, a destra e, di fronte, Il viaggio di Mosè in Egitto: due diversi inizi di una storia che si intreccia. Francesco, nelle parole prima della preghiera mariana, afferma che facendosi battezzare “Gesù ci svela la giustizia di Dio, quella giustizia che lui è venuto a portare nel mondo”; una giustizia che “non ha come fine la condanna del colpevole, ma la sua salvezza, la sua rinascita, il renderlo giusto: da ingiusto a giusto. È una giustizia che viene dall’amore, da quelle viscere di compassione e di misericordia che sono il cuore stesso di Dio”. La giustizia di Dio “non vuole distribuire pene e castighi” ma “consiste nel rendere giusti noi suoi figli, liberandoci dai lacci del male, risanandoci, rialzandoci”. Gesù sulle rive del Giordano, ci dice che “la vera giustizia di Dio è la misericordia che salva”; abbiamo paura a pensarlo, dice Francesco, “ma Dio è misericordia, perché la sua giustizia è proprio la misericordia che salva, è l’amore che condivide la nostra condizione umana, si fa vicino, solidale con il nostro dolore, entrando nelle nostre oscurità per riportare la luce”. Tornano anche qui le parole di Benedetto XVI che a Erfurt, parlando nel settembre 2011 al Consiglio della chiesa evangelica in Germania, ricordava la domanda che inquietava Martin Lutero: come posso avere un Dio misericordioso. La giustizia di Dio è misericordiosa, afferma Francesco, e come Chiesa “siamo chiamati a esercitare in questo modo la giustizia, nei rapporti con gli altri, nella Chiesa, nella società: non con la durezza di chi giudica e condanna dividendo le persone in buone e cattive, ma con la misericordia di chi accoglie condividendo le ferite e le fragilità delle sorelle e dei fratelli, per rialzarli”. Così dice no il Papa al “chiacchiericcio che divide”, forse pensando alle dichiarazioni e voci non solo di questi giorni, tentativi di contrapporre il Papa emerito e il regnante con l’obiettivo di rompere la continuità e, soprattutto, quell’unità della chiesa che si proclama nel Credo. “Portiamo i pesi gli uni degli altri invece di chiacchierare e distruggere”, dice Francesco perché il chiacchiericcio “è un’arma letale: uccide, uccide l’amore, uccide la società, uccide la fratellanza”. Angelus nel quale Francesco torna a pregare per l’Ucraina, un Natale in guerra, e il suo pensiero va alle madri “dei soldati che sono caduti in questa guerra in Ucraina. Le mamme ucraine e le mamme russe”. Questo è il prezzo della guerra”. Chiede preghiere per le mamme che “hanno perso i figli soldati, siano ucraine siano russe”. (Fabio Zavattaro - Sir)

Migrantes Piacenza-Bobbio: domani messa delle genti con mons. Cevolotto

5 Gennaio 2023 - Piacenza - Domani, Venerdì 6 gennaio, solennità dell’Epifania, alle ore 11 nella Cattedrale di Piacenza è in programma la Messa delle Genti. A seguirne l’organizzazione la Migrantes diocesana con il suo direttore padre Domenico Colossi. “La Messa delle Genti - spiega il religioso scalabriniano - è un segno per tutta la diocesi perché mostra come la Chiesa di Piacenza-Bobbio abbia assunto in questi anni un volto nuovo: quello di una Chiesa multietnica con culture e tradizioni diverse”. La celebrazione, che sarà presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto, verrà animata da un coro multietnico; le letture saranno in spagnolo, francese, inglese e italiano; anche l’annuncio della data della Pasqua, che seguirà la proclamazione del Vangelo, verrà dato in più lingue. Le preghiere dei fedeli saranno proposte da comunità provenienti da Sri Lanka, Ucraina, Nigeria, Albania e Congo. Alla liturgia sono attesi i piacentini e le comunità di migranti presenti sul territorio. A tutti i partecipanti verrà consegnato un biglietto augurale a firma del Vescovo che riproduce un’icona natalizia della tradizione cristiana copta.  

Migrantes Padova: “Cori dal mondo cantano il Natale” il giorno dell’Epifania

5 Gennaio 2023 - Padova - Ci sono soprattutto i canti tradizionali del periodo natalizio, poi altri più particolari, tutti eseguiti da rappresentanti delle undici comunità etniche cattoliche presenti nella Diocesi di Padova che si esibiscono – con due canti per ogni gruppo canoro – nell’evento “Cori del mondo cantano il Natale” che si svolgerà domani a Padova. A organizzare l’appuntamento è l'ufficio Migrantes di Padova che rientra nella “Festa delle genti”, che annualmente si svolge in questa giornata in varie diocesi nazionali. «Le genti – afferma il direttore di Migrantes, don Gianromano Gnesotto – sono rappresentate dai re Magi che nel giorno dell’Epifania ricordiamo giungere al cospetto del Signore: vengono da lontano, dall’Oriente e adorano lo stesso nostro Dio incarnato». Anche la giornata del 6 gennaio vede coinvolte tante culture, diverse “genti” rappresentate dalle 11 comunità etniche presenti in Diocesi che «manifestano, sotto forma di canti espressi in diverse lingue, la poliedricità e la ricchezza dei messaggi del Natale vissuti e fatti propri dalle diverse tradizioni, nell’armonia delle differenze» afferma don Gnesotto. Diversità di appartenenze che «in quel giorno simboleggiano l’unità di tutti i popoli nel desiderio di Dio che siano costituiti in un’unica grande famiglia».

Migrantes Vicenza: domani festa dei Popoli con mons. Brugnotto

5 Gennaio 2023 -

Vicenza - Domani, venerdì 6 gennaio alle 10.30, in occasione della festa solenne dell’Epifania, la chiesa Cattedrale di Vicenza tornerà ad animarsi di colori, suoni e canti di ogni parte del mondo grazie alla Festa dei popoli organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes.La Messa presieduta per la prima volta dal vescovo, mons. Giuliano Brugnotto, sarà partecipata in particolare dai migranti cattolici residenti nel territorio della diocesi, che animeranno la celebrazione con canti e preghiere propri dei diversi Paesi di origine. Il tema della festa viene dal messaggio del Papa per la 108sma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati.  “La Festa dei Popoli di quest’anno – spiega padre Sérgio Durigon, responsabile Migrantes Vicenza – assume significati particolari. Si tratta infatti del primo incontro del Vescovo Giuliano con i migranti cattolici o ortodossi e i cappellani etnici della Diocesi di Vicenza. Il Vescovo li accoglie nella Chiesa Madre della Diocesi, i migranti a loro volta accolgono il vescovo Giuliano come il loro pastore”.I migranti cattolici dei centri pastorali della Diocesi si incontrano così con il Vescovo e tra di loro. Questo sta a significare che i migranti fanno parte dell’unica Chiesa che è in Vicenza.“Questo anno – continua padre Durigon – desideriamo sottolineare che venti cinque anni furono istituiti in Diocesi i primi Centri Pastorali per i migranti cattolici. Sarà un’occasione per riflettere sul significato della presenza dei centri pastorali, e sul cammino sinodale che siamo chiamati a fare insieme”.La celebrazione di quest’anno assume un significato particolare anche per la recente canonizzazione di San Giovanni Battista Scalabrini, Padre dei Migranti. Un rendimento di grazie dunque per il dono che Papa Francesco ha desiderato fare alla società e alla Chiesa, ma soprattutto ai migranti e rifugiati che affrontano tante difficoltà.“Vivere lontano da casa – conclude padre Sergio – è difficile, lo è ancora di più quando per motivi sanitari i funerali non possono essere celebrati secondo le usanze di ciascuna cultura. La pandemia ha bloccato molti, ha reso difficile la partecipazione ma soprattutto non ha consentito le espressioni umane e culturali nelle ricorrenze liturgiche: quest’anno desideriamo sia davvero una festa di gioia e di fraternità per tutti”.Nella Diocesi di Vicenza, sono 16 i Centri pastorali per migranti di fede cattolica: 7 a Vicenza (per filippini, ghanesi, nigeriani, romeni, srilankesi, latinoamericani e ucraini), 3 a Bassano del Grappa (per filippini, ghanesi, nigeriani, latinoamericani e ucraini), 2 a Schio (per ghanesi, nigeriani e romeni), 2 a Valdagno (ucraini e ghanesi) e poi uno ad Arzignano (per ghanesi), uno a Creazzo (per africani francofoni).Dopo la celebrazione in Cattedrale sarà aperta nel Palazzo delle Opere Sociali della diocesi una mostra intitolata Umanità InInterRotta affinché le storie, le voci, i sogni, i diritti calpestati quotidianamente lungo la Rotta Balcanica alle frontiere dell’Europa abbiano voce e vengano riletti attraverso i vostri occhi.  Sono racconti di viaggio con i migranti lungo la rotta balcanica di Barbara Beltramello, fotografa. Con un momento di convivialità tra i convenuti si concluderà infine la Festa dei Popoli 2023.

Migrantes Forlì-Bertinoro: domenica 8 gennaio 2023 celebrazione della festa dei Popoli

5 Gennaio 2023 - Forlì - Domenica 8 gennaio 2023, alle ore 11,00, presso la chiesa di S. Giovanni Battista in Coriano Forlì il Vescovo di Forlì-Bertinoro,   mons. Livio Corazza, presiederà l’Eucarestia, concelebrata dai sacerdoti che hanno il compito di seguire le comunità etniche presenti in diocesi. La S. Messa sarà animata da canti e letture delle Comunità di rito cattolico Ucraina, Romena, Filippina, Africana anglofona, Africana francofona  e Indiana del Kerala, in collaborazione con la Migrantes diocesana. Al termine della S. Messa le Comunità si ritroveranno nel vicino salone parrocchiale per un momento di festa e sottolineare come si può essere una unica grande Comunità dove le diversità sono ricchezza e dove si può stare bene insieme, ciascuno con la propria identità, spiega l'ufficio diocesano Migrantes.  Sono 15452 i cittadini stranieri residenti nel Comune di Forlì, pari al 13,2% di tutti i residenti. 3373 abitano in Centro Storico (28,5 % di tutti gli stranieri) e  appartengono a 87 diverse nazionalità. Provengono per lo più dall’Africa (41%), dall’Europa (29%) e dall’Asia (26%). Le Comunità maggiormente rappresentate, in ordine decrescente, sono quella rumena, cinese, marocchina, albanese, bengalese, tunisina, burkinabè, ucraina e nigeriana.

Migrantes Treviso: domani “messa dei popoli” in cattedrale con le comunità migranti

5 Gennaio 2023 -
Treviso - Venerdì 6 gennaio, alle 10.30, nella cattedrale di Treviso, il vescovo, mons. Michele Tomasi, presiederà la celebrazione eucaristica internazionale, nella solennità dell’Epifania del Signore. La “messa dei popoli” sarà animata dalle comunità cattoliche dei fedeli immigrati di lingua straniera presenti in diocesi. Com’è tradizione, i canti, le letture, le preghiere dei fedeli e altre parti della messa saranno nelle varie lingue: inglese, francese, spagnolo, portoghese, srilankese, indiano, ucraino, rumeno, ghanese. Il Vangelo, in particolare, sarà proclamato in ucraino. Una celebrazione – curata dall’Ufficio diocesano Migrantes  – che rende visibile, nella ricchezza e bellezza di volti, voci e costumi diversi, l’universalità della Chiesa. La festa continuerà poi nella palestra della chiesa votiva.

Migrantes Vercelli: domani liturgia della benedizione dell’acqua con la comunità ucraina

5 Gennaio 2023 - Vercelli - Nella tradizione orientale il 6 gennaio si celebra il Battesimo di Gesù, l'Epifania della sua divinità. L'Epifania, dal tardo latino epiphanīa, che deriva dal greco ἐπιϕάνεια (epiphàneia), significa manifestazione, apparizione da sopra. Ma questa festa più che epifania è una Teofania (Θεοφάνια 'manifestazione della divinità'), perché al battesimo di Cristo apparve la Santissima Trinità per testimoniare la sua divinità. La festa del Battesimo del Signore mostra una delle verità più grandi e profonde della nostra fede: il mistero della Santissima Trinità. Come spiega San Giovanni Crisostomo nella sua Omelia 36 sul Battesimo: "Non è il giorno nel quale Cristo è nato che si può chiamare teofania, ma il giorno in cui Egli fu battezzato. Non è con la Sua nascita che si è manifestato a tutti, ma con il Suo battesimo. Prima del giorno del Suo battesimo, Egli non era conosciuto dalla gente". La Pastorale Migrantes della diocesi di  Vercelli, sempre a fianco delle comunità straniere, ha voluto dare un ulteriore contributo alla popolazione Ucraina presente sul territorio, al fine di poter realizzare questo importante evento del Battesimo di Gesù secondo il loro rito e le loro tradizioni. Pertanto siamo lieti di comunicare che, in comunione di spirito con l’Arcidiocesi di Vercelli, sarà celebrata il 6 Gennaio 2023 alle ore 14.30, nella cappella del Seminario Vescovile, la ricorrenza del battesimo di Gesù per tutti gli ucraini presenti sul territorio. La Divina Liturgia sarà presieduta da Don Yiury Ivanyuta della Parrocchia ucraina di Novara. (Ufficio Migrantes Vercelli).