Primo Piano

Mci Svizzera: a Capiago il seminario di aggiornamento

3 Febbraio 2023 - Roma - “Per un noi sempre più grande. In cammino verso una pastorale interculturale”. Questo il tema di un seminario di aggiornamento delle Missioni Cattoliche di Lingua Italiana in Svizzera che si svolgerà dal 6 al 10 febbraio a Capiago (Provincia di Como). Il Seminario si aprirà con il saluto del coordinatore nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera, don Egidio Todeschini e sarà introdotto dal giornalista Paolo Bustaffa - già direttore dell'agenzia SIR -  che presenterà il programma dei quattro giorni di lavoro. Seguirà una relazione sul tema “L’emigrazione dall’Italia alla Svizzera negli ultimi anni, affidata a Delfina Licata della Fondazione Migrantes e un intervento del direttore generale dell’organismo pastorale della Cei, mons. Pierpaolo Felicolo. Tra gli interventi previsti quella di rappresentanti della Conferenza Episcopale Svizzera, di un parroco elvetico e del presidente della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego. I lavori saranno conclusi da don Egidio Todeschini. (R.Iaria)

Mattarella: “informazione è un veicolo di libertà”

3 Febbraio 2023 -
Roma - “Il bene dell’informazione gode di esplicita tutela costituzionale. L’art. 21 della Carta, nell’affermare che ‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’ – e questo riguarda ogni cittadino – sottolinea il valore della stampa come mezzo, indicando che ’non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure’. L’informazione è un veicolo di libertà e non è un caso che la stessa Assemblea costituente volle approvare una legge in materia di disposizioni sulla stampa, che tracciava, dopo vent’anni di bavaglio, un percorso di ritorno all’indipendenza per i media”. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, in occasione dei 60 anni dell’Odg. “Il ruolo svolto dal lavoro giornalistico nel vivificare le norme costituzionali – ha proseguito il Capo dello Stato – trovava poi tutela, con l’implicita definizione di professione intellettuale e il riconoscimento della funzione essenziale svolta dal giornalismo indipendente nel rendere effettivo l’esercizio delle regole della democrazia, nella legge Gonella, che regolamentava nel 1963 l’ordinamento della professione. Attingiamo da quelle norme fondamentali che specificano, ancora oggi, la natura dei diritti e doveri: ‘È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti’”. “Si fonda qui – ha ammonito Mattarella – la responsabilità enorme che fa capo alla professione giornalistica. Una responsabilità accentuata dalla moltiplicazione delle fonti di informazione offerta dalla rivoluzione del web”.

Anci: su migranti serve “un approccio europeo, non scaricare il peso su città e regioni”

3 Febbraio 2023 - Roma - Sul fenomeno migratorio "tutte le parti hanno compreso che si tratta di fenomeno epocale" e "tutti stanno chiedendo che il fenomeno venga affrontato prevalentemente a livello europeo e non scaricando responsabilità esclusiva sui singoli paesi o peggio ancora su città e regioni di prima accoglienza". Lo ha dichiarato Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci, al termine della riunione della commissione Cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni (CIVEX) del Comitato delle Regioni, da lui presieduta, svoltasi a Bruxelles. Nella riunione è stato fatto il punto sulle sfide poste dall'immigrazione agli enti locali e regionali nell'Unione europea. Discussi anche importanti pareri, a partire dalla revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale, con il Cdr che potrebbe chiedere una revisione che tenga conto del post pandemia, della guerra in Ucraina, dell'aumento dell'inflazione e dei costi dell'energia. Bianco ha riscontrato la volontà dei membri della commissione del CoR di "trasformare un problema che divide in una questione che può essere affrontata in modo positivo, uno sforzo accolto da forze politiche diverse tra loro". In una riunione fissata sul tema nelle prossime settimane saranno convocati la Commissione europea e il Parlamento, "che saranno presenti per ascoltare testimonianze dei presidenti di regione e dei sindaci che vivono questa situazione", ha dichiarato.

Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta: una delegazione internazionale di giovani si riunisce a Roma

3 Febbraio 2023 - Roma - La nona Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di Persone si terrà mercoledì 8 febbraio 2023. Il tema di questa edizione, scelto da un gruppo internazionale di giovani impegnati nella lotta alla tratta, è “Camminare per la Dignità”. Quest’anno per la prima volta dalla sua istituzione - avvenuta nel 2015 per volere di Papa Francesco - 15 giovani rappresentanti del network della Giornata arriveranno a Roma da tutti i continenti per una settimana di incontro e formazione sulla tratta di esseri umani. Alla fine della settimana il gruppo lancerà un appello con il quale si darà avvio al percorso di preparazione del decimo anniversario della Giornata. La settimana si apre lunedì 6 febbraio con una Veglia ecumenica in inglese e in italiano alle 19.15 nella Parrocchia Santa Lucia, nel quartiere Prati di Roma, zona della capitale dove lo scorso novembre sono state brutalmente uccise tre donne in situazione di prostituzione, alla comunità cattolica si uniranno la comunità multiconfessionali. Il momento centrale della settimana sarà il Pellegrinaggio online di preghiera e riflessione di mercoledì 8 febbraio, festa di Santa Bakhita, simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la tratta. Il pellegrinaggio prende avvio alle 9.30 cet time e, attraversando i diversi fusi orari, coinvolgerà tutti i contenenti. Si parte dall’Oceania, per poi arrivare in Asia, Medio Oriente, Africa, Europa, Sud America, e chiudere alle 16.30 cet time nel Nord America.  L’evento sarà trasmesso in diretta streaming in 5 lingue (Inglese, Spagnolo, Portoghese, Francese, Italiano) su www.prayagainsttrafficking.net. Il blocco centrale è affidato ai giovani impegnati contro la tratta e, come accaduto negli ultimi anni, ci sarà un messaggio di Papa Francesco. I partecipanti al pellegrinaggio online sono espressione di oltre 30 Paesi di tutti i continenti. Saranno giovani e adulti, donne e uomini, laici e religiosi, sopravvissuti, attivisti, creativi. Tutti uniti contro la tratta. Venerdì 10 alle 15.30 in via della Conciliazione il gruppo di danza “Evolution Company of the Holy Dance” e il gruppo di giovani rappresentanti internazionali darà vita ad un flash-mob contro la tratta. La settimana si chiude domenica 12 febbraio la partecipazione alla Preghiera dell’Angelus in Piazza San Pietro. L’iniziativa è coordinata da Talitha Kum, la rete internazionale anti-tratta che conta più 3000 suore, amici e partner, e è promossa dalle Unioni delle Superiori e dei Superiori Generali, in partnership con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il Dicastero della Comunicazione, la Rete Mondiale di Preghiera del Papa, Caritas Internationalis, CoatNet, il Movimento dei Focolari, il Jesuit Refugee Service, l’Unione Internazionale delle Associazioni Femminili Cattoliche (WUCWO), The Clever Initiative, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, la Federazione Internazionale Azione Cattolica, l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci), il Santa Marta Group e molte altre organizzazioni in tutto il mondo. La Giornata ha il supporto del Global Solidarity Fund. “Il tema di quest'anno è “Camminare per la dignità” ed è stato scelto da un gruppo di giovani di tutto il mondo con l’intento di invitare le persone di buona volontà a camminare a fianco delle vittime e sopravvissuti della tratta, in particolare delle popolazioni migranti, come pellegrini della dignità umana e della speranza. Giovani, adulti e bambini, persone di diverse tradizioni religiose, culture e generazioni. Solo insieme, come comunità, potremo porre fine a questo flagello della tratta. Custodire la dignità di ogni persona, è possibile solo se sappiamo custodire la pace e l’ambiente naturale. spiega sr. Abby Avelino, coordinatrice della giornata.

Vangelo Migrante: V domenica del tempo ordinario |Vangelo (Mt 5,13-16)

2 Febbraio 2023 - Voi siete sale, voi siete luce. Sale che conserva le cose, luce che accarezza le cose e ne risveglia i colori e la bellezza. Nell’immagine Gesù annuncia che dalla buona riuscita della nostra avventura umana e spirituale, dipende la qualità del resto del mondo. Come fare per vivere questa responsabilità che è di tutti? Meno parole e più gesti. E nei gesti alcuni accorgimenti: non siamo noi ad aver acceso le qualità del nostro sapore e la luminosità dei nostri gesti; né la loro utilità è data per ottenere vantaggi. L’agire annunciato da Gesù è sempre per la gloria di Dio. È Lui che ha creato il buono del sapore e il bello della luce. La testimonianza cristiana è autentica quando rimanda al Padre dei cieli, altrimenti è inutile e dannosa come il sale che diventa insipido e come una lucerna posta sotto il moggio. Un agire intriso di autoreferenzialità o sempre alla ricerca di approvazione svuota di senso le stesse azioni dando origine a macroscopici abbagli, a picchi di ‘entusiasmo immotivato’ destinato a non durare e a non servire. Il discepolo si preoccupa esclusivamente di far conoscere questo Dio origine e fonte. Nella sua autentica fedeltà alla gloria di Dio, e non alla sua, risiede la riuscita e il senso di quello che fa. Il discepolo è pienamente consapevole di essere limitato ma sa bene che la sua unica ricchezza è Dio. Quanti hanno l’occasione di incontrare questo sapore e questa luminosità sono naturalmente scossi e inevitabilmente si interrogano sui motivi che spingono ad agire così. È il Vangelo ‘sine glossa’ del poverello di Assisi di cui si racconta che un giorno invitò fra’ Ginepro ad uscire con lui e a predicare. In risposta, fra’ Ginepro gli manifestò la sua nota inadeguatezza al compito ma, vista l’insistenza di Francesco, acconsentì. Girarono per tutta la città pregando in silenzio, sorridendo ai bambini, accarezzando i malati e aiutando qualche donna a portare dei pesi. Dopo aver attraversato più volte la città arrivò l’ora di rientrare. Fra Ginepro chiese: “e la nostra predica?”.  “L’abbiamo fatta, l’abbiamo fatta” rispose il santo.

Consiglio d’Europa: richiamo all’Italia su Ong e salvataggi in mare

2 Febbraio 2023 - Roma - In una lettera indirizzata al  ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, resa nota oggi mediante un comunicato emesso a Strasburgo, la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, invita il governo “a prendere in considerazione il ritiro o la revisione del Decreto legge n. 1/2023” (relativo al codice di condotta delle Ong). Le disposizioni del Decreto potrebbero, secondo l’esponente del Consiglio d’Europa, “ostacolare le operazioni di ricerca e soccorso delle Ong e, quindi, essere in contrasto con gli obblighi dell’Italia ai sensi dei diritti umani e del diritto internazionale”. La commissaria rileva inoltre – in una nota scritta – che, “in pratica, alle navi delle Ong sono stati assegnati luoghi sicuri lontani per sbarcare le persone soccorse in mare, come i porti del Centro e Nord Italia”. “Il decreto e la pratica di assegnare porti lontani per lo sbarco delle persone soccorse in mare rischiano di privare le persone in difficoltà dell’assistenza salvavita delle Ong sulla rotta migratoria più mortale del Mediterraneo”, scrive la commissaria. Inoltre, Mijatović ribadisce il suo invito alle autorità italiane a sospendere la cooperazione con il governo libico sulle intercettazioni in mare, come indicato nella sua “Raccomandazione sul Mediterraneo centrale”. Infine, la commissaria per i diritti umani chiede ulteriori informazioni “sui presunti rimpatri di persone dall’Italia alla Grecia su navi private, dove sarebbero state private della libertà in condizioni preoccupanti”. Basandosi sulla sua Raccomandazione per porre fine ai respingimenti in Europa, la commissaria ricorda che “lo svolgimento di valutazioni individuali delle esigenze di protezione di ogni persona che arriva alla frontiera rimane una salvaguardia fondamentale contro il respingimento”. Al richiamo della commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović risponde il rappresentante permanente d’Italia presso il Consiglio d’Europa, Michele Giacomelli. “La tutela della vita e della dignità umana e la salvaguardia dei diritti fondamentali dei rifugiati e dei richiedenti la protezione internazionale sono per il nostro Paese una priorità assoluta”, afferma Giacomelli in una nota datata 1° febbraio. “Tuttavia, non può essere elusa la potestà delle autorità governative competenti in materia di ricerca e soccorso in mare, né possono eludersi le norme in tema di controllo delle frontiere e di immigrazione”. Il Decreto legge n. 1/2023, in corso di conversione in questi giorni, “interviene – puntualizza Giacomelli – sulle attività svolte da navi private che effettuano attività di recupero di persone in mare, con l’obiettivo di prevenire possibili abusi della normativa di settore, riferita a salvataggi operati occasionalmente e non, invece, ad attività di intercetto e recupero sistematico e non occasionale di migranti in partenza dalle coste africane. In tale prospettiva, le recenti disposizioni declinano le condizioni in presenza delle quali l’attività di recupero operata da navi private può ritenersi conforme alle convenzioni internazionali e alle norme nazionali, escludendo l’adozione di provvedimenti interdettivi o sanzionatori”. “A differenza di quanto asserito, le nuove disposizioni non impediscono alle Ong di effettuare interventi multipli in mare, né, meno che mai, le obbligano a ignorare eventuali ulteriori richieste di soccorso nell’area, qualora già abbiano preso a bordo delle persone. Tali interventi sono, infatti, legittimi se effettuati in conformità alle regole di condotta enucleate dal legislatore e alle indicazioni del competente centro di coordinamento del soccorso marittimo. Ciò che la nuova norma intende evitare è, piuttosto, la sistematica attività di recupero dei migranti nelle acque antistanti le coste libiche o tunisine, al fine di condurli esclusivamente in Italia, senza alcuna forma di coordinamento”. Secondo il rappresentante del Governo italiano, “tale modus operandi, diffuso tra le Ong, si pone al di fuori delle fattispecie previste dalle Convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare; inoltre, ingenerando nei trafficanti di esseri umani l’aspettativa di un sicuro e immediato intervento appena al largo delle aree di partenza, ha finito con il determinare – a prescindere dalle intenzioni delle Ong – una modulazione del modello criminale che precede l’impiego di imbarcazioni inadeguate alla navigazione in alto mare che, se per un verso garantiscono maggiori guadagni alle organizzazioni criminali, per altro verso, innalzano sensibilmente l’esposizione a rischio dei migranti”. Quindi, “le considerazioni suesposte evidenziano come la scelta operata dal legislatore, lungi dall’ostacolare le operazioni di ricerca e soccorso, si proponga piuttosto di consentirne la più sicura e rapida conclusione, limitando nel contempo lo spazio di manovra dei trafficanti di esseri umani”. “Con riguardo, infine, alle notizie diffuse dai media in merito a una presunta pratica di riammissione verso la Grecia, a bordo di navi private, di persone cui sarebbe stato impedito di presentare domanda di asilo in Italia, si riferisce che esse appaiono destituite di fondamento. Ne è prova di esiguità del numero dei riammessi in Grecia (76 nel 2020, 160 nel 2021, 91 nel 2022 e 3 alla data del 15 gennaio 2023), a fronte delle migliaia di passeggeri provenienti da quel Paese che sbarcano in Italia”. In particolare, “i minori stranieri non accompagnati vengono affidati ad apposite strutture di accoglienza, mentre vengono riammessi in Grecia solo i minori che viaggiano insieme al proprio nucleo familiare”.  

Spettacolo viaggiante: il tema della scolarizzazione al centro di un convegno ieri a Roma

2 Febbraio 2023 - Roma - Il confronto con situazioni di disagio dovuto all'itineranza e il confrontarsi con le persone in modalità diversa sembra un ostacolo difficile da superare". Lo ha detto ieri l'operatrice pastorale Migrantes, Monica Bergamini, intervenendo presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati al convegno "Luci-Ombre-Prospettive dello spettacolo viaggiante". Bergamini ha sottolineato il tema della scolarizzazione di tanti ragazzi di famiglie dello spettacolo viaggiante che incobtrano difficoltà a causa dei loro continui spostamenti. da Diversi anni la Migrantes si occupa di questo tema e in particolare con i ragazzi  della scuola proimaria e secondaria di I° Grado. Per loro è nato una pubblicazione "Il Libro dei Saperi" che raccoglie - ha spiegato Bergamini - le informazioni scolastiche dello studente. "Studiare significa conoscenza, cultura e svilippo delle proprie peculiarità".

Decreto flussi: alcuni dettagli

2 Febbraio 2023 - Roma - E’ stata pubblicata sul portale istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la nota congiunta del 30 gennaio 2023 che riguarda la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro stagionale e non stagionale nel territorio dello Stato per l’anno 2022.  Com’è oramai noto, a titolo di programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari, sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini non comunitari entro una quota massima di 82.705 unità (DPCM del 29 dicembre 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 21 del 26 gennaio 2023). Il lavoratore dovrà presentare, al momento della convocazione presso lo Sportello Unico, la proposta di contratto di soggiorno sottoscritta dal datore di lavoro - valida come impegno all’assunzione da parte dello stesso datore di lavoro - utilizzando il modello disponibile sul sito web del Ministero dell’Interno. Successivamente il sistema provvederà alla generazione della Comunicazione Obbligatoria di assunzione ed al suo invio telematico al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. A partire dalle ore 9.00 del 30 gennaio 2023 e fino al 22 marzo 2023, sarà disponibile l’applicativo per la precompilazione dei moduli di domanda, dalle 8 alle 20 di tutti i giorni della settimana, sabato e domenica compresi. Le istanze dovranno essere trasmesse, esclusivamente con le consuete modalità telematiche, dalle ore 9 del 27 marzo 2023. Tutte le domande potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2023. Sarà dichiarata l’indisponibilità di lavoratori presenti sul territorio nazionale, al verificarsi delle seguenti ipotesi:
  1. a) assenza di riscontro da parte del Centro per l’impiego alla richiesta presentata, decorsi quindici giorni lavorativi dalla data della medesima;
  2. b) non idoneità del lavoratore accertata dal datore di lavoro ad esito negative dell’attività di selezione del personale inviato dal Centro per l’impiego;
  3. c) mancata presentazione, senza giustificato motivo, a seguito di convocazione da parte del datore di lavoro al colloquio di selezione dei lavoratori inviati dal Centro per l’impiego, decorsi almeno venti giorni lavorativi dalla data della richiesta.
Sembra opportuno ricordare che le quote per lavoro subordinato, stagionale e non stagionale, previste dal DPCM DEL 20/12/2022, sono ripartite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali tra gli Ispettorati territoriali del lavoro, le Regioni e le Province autonome. Trascorsi centoventi giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale, qualora il Ministero del lavoro e delle politiche sociali rilevi quote significative non utilizzate tra quelle previste, può effettuarne una diversa suddivisione sulla base delle effettive necessità riscontrate nel mercato del lavoro. L’emanazione del decreto flussi è particolarmente importante per il settore agricolo, in cui continua a registrarsi una forte difficoltà a reperire manodopera disponibile e adeguatamente qualificata e dove la componente dei lavoratori stranieri ha assunto ormai una dimensione strutturale che presenta un’incidenza superiore a tutti gli altri settori produttivi. Al lavoro stagionale (agricolo e turistico-alberghiero) sono state così destinate 44.000 quote, la metà delle quali riservate alle associazioni datoriali agricole. Si tratta di un numero in crescita rispetto all’anno precedente (14.000) che conferma la fiducia nel ruolo che le associazioni agricole comparativamente più rappresentative possono svolgere in questa delicata materia. (Alessandro Pertici)  

Comunicazione, via per la pace

2 Febbraio 2023 - Roma - Uno dei più grandi rischi che l’accresciuta disponibilità informativa porta con sé è l’assuefazione. Ne facciamo esperienza ogni volta che si verificano tragedie prolungate nel tempo. Al primo impatto fortemente emotivo subentra gradualmente l’abitudine e la distrazione. È una riflessione che deve accompagnare le prossime giornate come monito al triste primo anniversario dall'inizio della guerra in Ucraina. Non ci si può assuefare quando è in gioco il destino dell’umanità. La comunicazione e l’informazione possono e devono dare il loro contributo per la pace, iniziando a disarmare parole e linguaggio. Ryszard Kapuściński ricorda che “è sbagliato scrivere di qualcuno senza averne condiviso almeno un po' la vita”. Ecco, la comunicazione e l’informazione come servizio, come atto d’amore. (Vincenzo Corrado)

Dal Friuli al Mondo: un convegno all’università di Udine

1 Febbraio 2023 - Udine – “Dal Friuli al mondo. I valori identitari nello spazio linguistico globale”: questo il tema di un convegno che si svolgerà il 2 e il 3 febbraio presso l’Università di Udine prmosso dai linguisti del Laboratorio di Comunicazione e Linguistica del DIUM e verterà sulle comunità italiane all’estero in situazione minoritaria, così come sulle realtà minoritarie presenti nel territorio italiano. Ad aprire i lavori i saluti del sindaco di Udine, Pietro Fontanini, del presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Loris Basso, della direttrice del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (Dium),Linda Borean, del delegato del rettore alla Promozione della lingua e cultura friulana, Enrico Peterlunger che farà il punto sulle politiche dell’ateneo per il friulano, di due corsisti che hanno frequentato il corso Valori identitari e imprenditorialità negli anni passati, M. A. Dean (presidente del Centro Friulanos de Avellaneda) e Karla Ribeiro (presidente del Circolo Friulano de Santa Caterina – Urussanga). Seguiranno gli interventi di Massimo Vedovelli (già rettore dell’Università per Stranieri di Siena e membro della Commissione Scientifica del rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes), Joseph Brincat (University of Malta), Raffaella Sgubin (Direttrice del Servizio ricerca, musei e archivi storici-Gorizia), Carmela Perta (Università di Chieti-Pescara), Delfina Licata (curatrice del RapportoItaliani nel Mondodella Fondazione Migrantes), Simone Pisano (Università per Stranieri di Siena), Hermann W. Haller (City University of New York), Raffaella Bombi (Università di Udine). Il convegno proseguirà il 3 febbraio con gli interventi Matej Šekli (Univerza v Ljubljani), Sandra Tamaro (Sveučilište Jura Dobrile u Puli), Vincenzo Orioles (Università di Udine). La relazione di Velia Plozner, vicepresidente del “Comitato unitario delle isole linguistiche germaniche storiche in Italia” sul ruolo del Comitato unitario per la valorizzazione delle minoranze, apre la sezione conclusiva con le relazioni di Francesco Costantini, Diego Sidraschi, sui saurano, di Francesco Zuin sul timavese (dell’Università di Udine) e di Marco Caria sul sappadino (Università di Sassari).  

Migrantes Reggio Calabria-Bova: l’arcivescovo visita il Centro Scalabrini

1 Febbraio 2023 - Reggio Calabria - A Reggio Calabria, il Centro diocesano “Scalabrini”, particolarmente impegnato nella pastorale con i migranti, ha ricevuto la visita dell’Arcivescovo, mons. Fortunato Morrone. Con il presule gli operatori del Centro  hanno fatto una verifica delle attività svolte nel corso dell’anno 2022. È emersa la registrazione di 3193 passaggi di persone di 44 nazionalità. Si è trattato soprattutto di donne (66,3%), per la maggior parte immigrate dai Paesi dell’Est Europa. In particolare dalla Georgia (32,6%), ma anche da Ucraina, Romania, Federazione Russa, Moldavia e altri Paesi. Questa realtà migratoria al femminile era già stata notata negli anni scorsi, ma nel 2022 c’è stato un notevole incremento. È un fenomeno che riguarda soprattutto giovani donne, mamme e nonne in età lavorativa, in genere sole o in compagnia di altre donne con cui hanno rapporti di parentela o di amicizia, che vengono chiamate per la cura degli anziani a domicilio, per i lavori domestici o, si sospetta, anche per qualche attività sommersa nell’illegalità. Al secondo posto tra le persone accolte dal Centro “Scalabrini” ci sono state quelle provenienti dal Marocco (22,6%), mentre al terzo posto sono stati registrati i cittadini italiani di Reggio e provincia (12,5%): questo è abbastanza normale, tenuto conto che il Centro “Scalabrini” ha sede nei locali della parrocchia territoriale, situata nel centro storico della città. Dopo Georgia, Marocco e Italia, il Paese maggiormente rappresentato è stato l’Ucraina (6,5%), sebbene le conseguenze del conflitto in atto e i gravi disagi che stanno martoriando il Paese facessero presagire un afflusso anche più ampio, numericamente parlando, per la richiesta di aiuti di vario genere. C’è da ritenere, però, che i profughi Ucraini abbiano ottenuto accoglienza e sostegno da varie fonti, soprattutto nella cerchia dei parenti e degli amici. E, in ogni caso, pare che i flussi degli sfollati Ucraini si siano diretti in misura molto limitata a Reggio Calabria e in genere nel Sud Italia. Coloro che si sono rivolti al Centro anzitutto hanno presentato richieste di aiuto per far fronte ai bisogni primari: generi alimentari e beni di consumo (49,7%), articoli per l’infanzia (2,9%) e interventi immediati di carattere economico per pagamenti vari (ad esempio farmaci, pratiche amministrative e utenze domestiche, pari al 4%). Poi, il Centro ha offerto assistenza a chi aveva bisogno di informazioni e supporto per tutto ciò che attiene all’ambito legale-amministrativo (37,4%). In questo settore si collocano soprattutto la consulenza nella compilazione della modulistica e nella gestione dell’intera procedura per ottenere permessi/rinnovi per il soggiorno, la cittadinanza, i ricongiungimenti familiari, qualche forma di protezione umanitaria; solleciti per ottenere l’erogazione di misure assistenziali; il patrocinio nei processi penali e l’assistenza nelle procedure relative al mercato del lavoro. Rientrano in questa categoria anche gli aiuti per ottenere appuntamenti (con la Questura, con la Prefettura, con l’Agenzia delle entrate, con l’INPS), le richieste per assegnazione del medico, per la registrazione dei contratti di lavoro e, in generale, per tutto quello che riguarda il settore dell’informatica. Infine, per ascoltare le storie di vita dei migranti, si sono messi a disposizione qualificati operatori del Centro, che hanno raccolto le loro confidenze spesso segnate da traumi, ingiustizie e violenze subite nelle occasioni più disparate (1,3%). Insieme alla dimensione dell’ascolto, sono state accolte le domande di chi era in cerca d’occupazione (2,6%), che poi sono state messe a confronto con le offerte di lavoro (2,1%), offrendo adeguate soluzioni per chi affrontava condizioni di vulnerabilità, di povertà o di totale indigenza. Dopo la pausa estiva, con la riapertura degli istituti scolastici, anche il Centro “Scalabrini” ha ripreso a pieno ritmo, gratuitamente, l’accompagnamento del doposcuola e ha riavviato i corsi di lingua italiana. Quattordici docenti volontarie hanno assunto l’impegno di seguire personalmente altrettanti studenti nell’espletamento delle esercitazioni scolastiche, mentre tre insegnanti hanno impostato dei corsi di alfabetizzazione, due volte alla settimana, per una trentina di adulti. (p. Gabriele Bentoglio - Direttore diocesano Migrantes)

Il messaggio di papa Francesco in Africa

1 Febbraio 2023 -

C’è nei viaggi apostolici di Francesco una peculiarità che orienta lo sguardo già prima degli elementi che ne andranno a configurare l’itinerario. Ogni viaggio un messaggio, si potrebbe dire. E quello iniziato ieri a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, cui seguirà la tappa in Sud Sudan, non fa certo eccezione. Viaggio nelle guerre e nelle terre depredate e dimenticate dagli uomini (ma non da Dio), lo si può definire. E perciò viaggio di pace nel senso più ampio ed evangelico del termine.

Il richiamo alle guerre dimenticate (lo sono senz’altro quella assai sanguinosa in corso nel Paese equatoriale e l’altra che non cessa, nonostante le promesse di pace fatte davanti allo stesso Pontefice, nella parte meridionale delle terre del Nilo) è risuonato spesso sulle labbra del Pontefice, anche prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina. E se Eritrea, Yemen, Mali, Somalia e altri martoriati Paesi non sono più solo semplici nomi su un atlante, ma vengono mostrati nella loro drammatica realtà di luoghi di sofferenza e di morte, lo si deve soprattutto a papa Bergoglio, alle sue coraggiose denunce delle logiche belliche, del traffico di armi che le alimenta, delle trame di sfruttamento di popoli e risorse naturali che vi stanno dietro e degli «affari vergognosi» che ne costituiscono l’insanguinato frutto. Lo ha detto anche ieri, il Pontefice, appena giunto nella capitale congolese, in un discorso che è una sorta di manifesto programmatico di ciò che dobbiamo aspettarci da qui alla fine del viaggio.

Guerre dimenticate. E terre altrettanto, mentre vengono saccheggiate. L’Africa soprattutto, non solo preda del sottosviluppo e piena di futuro eppure scomparsa quasi del tutto dai radar mediatici, considerata dalle multinazionali solo quando si tratta di spartirsi le sue grandi risorse (il «colonialismo economico», cui ha accennato ieri Francesco), svenduta alle mire espansionistiche delle grandi potenze (la Cina, innanzitutto, ma non solo). Anche in questo caso, negli ultimi 40-50 anni chi non ha mai smesso di accendere i riflettori sul continente “nero” (crogiuolo delle problematiche del pianeta che però, paradossalmente, è anche il più ricco di giovani, e quindi di vita) sono stati i Papi. Ricordiamo Paolo VI con la Populorum progressio e Giovanni Paolo II, con i suoi tanti viaggi e due Sinodi, come pure Benedetto XVI e lo stesso papa Francesco. Il quale anche ieri ha intimato: «Giù le mani dall’Africa. Basta soffocarla, non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare».

Ecco perché questo è anche e soprattutto un viaggio di pace. Quella pace che secondo una bella definizione di don Tonino Bello non è solo un vocabolo, ma un vocabolario. E a pensarci bene, specie dopo aver letto il primo discorso del Pontefice, quel vocabolario cui faceva riferimento il vescovo pugliese, c’è tutto nelle diverse tappe di questa visita. Pace come cammino, innanzitutto, perché essa è una conquista, una costruzione, un pellegrinaggio. E il Pontefice pellegrino, nonostante gli acciacchi, è la migliore dimostrazione di questo assunto. Pace come quel disarmo unilaterale che si chiama perdono: «Il problema non è la natura degli uomini o dei gruppi etnici e sociali – ha detto ieri Francesco – ma il modo in cui si decide di stare insieme, la volontà o meno di venirsi incontro, di riconciliarsi e di ricominciare». Pace come giustizia, il che significa limpidezza cristallina nell’amministrazione politica, bando agli autoritarismi e alla corruzione, istruzione per i giovani e le ragazze (così che non diventino schiavi nelle miniere e prostitute nelle strade), equa distribuzione delle risorse, protezione dell’ambiente naturale e dell’ecologia umana. In sostanza, pace come lotta a diseguaglianze e squilibri che possono diventare – e sovente lo diventano – causa di conflitto.

Pace come ecumenismo, soprattutto nella tappa in Sud Sudan, dove il Pontefice sarà accompagnato anche dal primate anglicano, Justin Welby. Pace, infine, come ricerca del volto del fratello, contro la serialità massificatrice del nostro tempo. Torna in mente l’immagine del diamante che ha fatto da filo conduttore al primo discorso di Francesco in terra africana: « La sua bellezza deriva anche dalla sua forma, da diverse facce armonicamente disposte». In fondo si potrebbe dire lo stesso per la famiglia umana. Quando non dimentica che dietro le guerre (specie quelle di cui nessuno parla), le ingiustizie, le terre abbandonate e le disuguaglianze tra ricchi e poveri c’è sempre il volto di chi soffre ed è immagine del volto di Dio. (Mimmo Muolo - Avvenire)

Diocesi Bolzano-Bressanone: allo studente ugandese Clement Mayambala il Premio Karl Golser

31 Gennaio 2023 - Bressanone - Nella festa di San Giuseppe Freinademetz, ieri, lo Studio teologico accademico (STA) ha celebrato a Bressanone il Dies Academicus assegnando il premio annuale intitolato al vescovo Karl Golse allo studente ugandese Clement Mayambala per la sua tesi dedicata a un'etica dell'immigrazione, nella quale approfondisce gli aspetti legali e morali dell'accoglienza e della protezione degli immigrati.  Ospite d’onore quest’anno è stata Irene Becci, la preside dell'Istituto di scienze sociali delle religioni nella Facoltà di teologia e scienze delle religioni dell'Università di Losanna. Nei suoi progetti di ricerca la sociologa e antropologa si dedica ai punti di contatto e di attrito tra le religioni e le diverse forme di impegno ecologico, ma anche alle analogie e differenze tra persone religiosamente socializzate e persone interessate ai temi ambientali, mettendone in luce gli aspetti di vicinanza. Nella relazione la professoressa Becci ha illustrato i risultati delle sue ricerche. Nella cerimonia sono stati presentati anche i progetti di ricerca avviati nel 2022 dallo STA: il primo, "Religion and Environmental Sustainability", si rifà alle ricerche di Irene Becci per studiare le connessioni tra religiosità, spiritualità e sostenibilità ecologica nella popolazione altoatesina. Il progetto è curato da Anna Fedele e Matthias Oberbacher. Il secondo progetto di ricerca, "Resilient Beliefs: Religion and Beyond", è una cooperazione con la facoltà di Teologia dell'Università di Innsbruck e la Fondazione Bruno Kessler di Trento: la ricercatrice Gloria Dell'Eva affronta da una prospettiva filosofica e teologica le convinzioni profonde di natura religiosa ma anche i pregiudizi persistenti, come le teorie del complotto sul Covid. Il preside Alexander Notdurfter ha sottolineato l'importanza della ricerca nello STA: “Questi progetti affrontano temi attuali e in discussione nella società. Iniziative di questo tipo aprono anche nuove opportunità di fare rete. Lo scambio con altri accademici è fondamentale e, nel caso di un piccolo istituto come il nostro, particolarmente importante".

Migrantes: giovedì a Parma la presentazione del “Diritto d’Asilo”

31 Gennaio 2023 - Parma - Sarà presentato giovedì 2 febbraio all'Università di Parma l'edizione 2022 del "Il diritto d'asilo" della Fondazione Migrantes nell'ambito dell'insegnamento di Sociologia della Globalizzazione del Corso di Laurea in Relazioni Internazionali ed Europee. Interverranno le curatrici del Report Maria Cristina Molfetta della  Migrantes e Chiara Marchetti, di CIAC. La presentazione sarà introdotta e moderata da Vincenza Pellegrino, docente del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali.

I rifugiati accolti al Centro Astalli salutano Papa Francesco in partenza per Congo e Sud Sudan

31 Gennaio 2023 - Città del Vaticano - Papa Francesco questa mattina prima di partire per il suo viaggio apostolico in Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan ha incontrato un gruppo di rifugiati congolesi e sud sudanesi accolti a Roma dal Centro Astalli, sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS). Cedric è rifugiato in Italia e oggi vive a Roma con la moglie e tre figli piccoli. Era attore in Congo, impegnato in progetti teatrali e documentaristici per la diffusione dei diritti umani tra le nuove generazioni a Kinshasa. Questo suo impegno civico lo ha costretto prima al carcere e poi a lasciare il suo Paese e chiedere asilo in Italia. Mirra ha una protezione sussidiaria, cinque anni fa è riuscita a fare il ricongiungimento familiare con i suoi due figli entrambi albini, condizione che in Congo spesso comporta violenze e discriminazioni. Bidong è rifugiato dal Sud Sudan, cresciuto da quando aveva 9 anni in un campo profughi in Etiopia, dove fu costretto a scappare per via della guerra. È arrivato a Roma grazie a un corridoio universitario nell’ambito del progetto UNICORE promosso da UNHCR in collaborazione tra gli altri con il Centro Astalli.Oggi studia all'Università La Sapienza cooperazione allo sviluppo. Papa Francesco ha salutato i rifugiati e si è mostrato contento di poterli incontrare con le loro famiglie. Un momento significativo prima di un viaggio in cui ancora una volta Francesco mette al centro periferie esistenziali e geografiche del mondo, aree di crisi da cui ogni giorno fuggono migliaia di persone in cerca di salvezza.  

Il naufragio dei dimenticati

31 Gennaio 2023 -

Milano - Mentre nel Mediterraneo si consuma l’ennesima tragedia, a La Spezia partono i primi accertamenti sulla vicenda della Gero Barents, che ha soccorso la settimana scorsa 237 persone a rischio in mare. È la stretta contro le navi Ong messa in atto dal nuovo governo di centrodestra, a firma del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. L’ultima tragedia del mare si è verificata nella notte tra sabato e domenica, quando le due navi umanitarie operative nel Mediterraneo erano lontane oltre 100 ore di navigazione da quella terribile area Sar, tra il Nord Africa e Lampedusa. Un’imbarcazione con almeno 40 persone è colata a picco proprio nel tratto di mare davanti alle coste tunisine di Louata, nel governatorato di Sfax. La Guardia costiera di Tunisi è riuscita a trarre in salvo 24 persone ma almeno 13 risultano ancora disperse. I naufraghi hanno dichiarato di essere originari di vari Paesi sub-sahariani. Secondo i dati dell’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, da inizio anno, più di 40 persone in partenza dalla Libia hanno perso la vita in mare.

Nel porto di La Spezia, intanto, sono stati avviati ieri mattina gli accertamenti per verificare se la nave Ong di Medici senza frontiere ha rispettato le norme in tema di soccorso. In particolare, l’attenzione di chi vuol vederci chiaro è concentrata sulle ultime due operazioni. Il decreto infatti stabilisce che le navi, dopo il primo soccorso, debbono raggiungere senza perdere tempo il porto sicuro assegnato. In realtà però il decreto Piantedosi non esclude i salvataggi multipli se questi sono fatti, appunto, senza ritardare l’arrivo in porto.

«Non abbiamo fatto niente di contrario alle misure stabilite - aveva detto sabato scorso Matias Gil, capomissione di Msf -. Se ci sono situazioni di pericolo non possiamo abbandonare le persone in mare. Cosa sarebbe stato dei bambini piccoli, con il mare che stava cominciando a peggiorare? ». Se la relazione che arriverà sul tavolo del prefetto di La Spezia, Maria Luisa Inversini, accerterà la violazione del decreto, le sanzioni saranno pesantissime: multa da 10 a 50 mila euro per il comandante della nave e fermo dell’attività per due mesi. «Potrebbero essere sanzionati per aver compiuto un salvataggio non autorizzato dalla nuova normativa – ha sottolineato con durezza l’ex ministro Pd, Andrea Orlando –. Avete capito bene. Non per aver omesso il soccorso ma per averlo effettuato». Le 237 persone sbarcate sono state quindi successivamente distribuite in diversi centri di accoglienza del Nord tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Ma anche in Toscana e fino in Puglia. È invece già ripartita alla volta di Siracusa, dove si fermerà alcuni giorni prima di ritornare in area di ricerca e soccorso, la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranée. Per quanto riguarda i 95 migranti soccorsi nell’unica operazione effettuata da questa seconda nave umanitaria, sono tutti ripartiti da Carrara verso i luoghi di accoglienza in Toscana, Lazio e Marche. Di essi, 33 minori non accompagnati (su 34 minori totali) sono stati invece trasferiti in una struttura individuata dalla prefettura a Marina di Massa. Provengono tutti dall’Africa sub-sahariana, da Nigeria, Mali, Ghana, Ciad e Costa d’Avorio. Quattro i bambini tra i 5 e i 14 anni e viaggiavano tutti insieme ai familiari. «Siamo felici che abbiano raggiunto la salvezza, ma restiamo preoccupati per l’assegnazione di porti lontani che rallentano il soccorso in mare» sottolineano gli operatori dell’organizzazione non governativa. (Daniela Fassini - Avvenire)

Papa Francesco: vado in Africa con un messaggio di pace

31 Gennaio 2023 - Città del Vaticano - Papa Francesco è partito questa mattina per un viaggio in Africa. Visiterà il Congo e il Sud Sudan portando "un messaggio di pace e di riconciliazione", come ha scritto in un telegramma al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella sottolineando che è "mosso dal vivo desiderio di incontrare i fratelli nella fede e gli abitanti di quelle nazioni" e augurando "il bene e la prosperità dell'intero popolo italiano".

Costruttori di Ponti: dedicato ad Omar Neffati l’incontro di oggi. La proposta di mons. Perego

30 Gennaio 2023 - Ferrara - Focus del Seminario “Costruttori di Ponti 7” di oggi pomeriggio a Ferrara sono i giovani e il diritto alla cittadinanza, in un quadro di inclusione e di uguaglianza che deve attuarsi a partire dalla scuola, primo luogo dove i ragazzi crescono e si confrontano. Questi principi sono stati ribaditi nel testo “Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunni e alunne provenienti da contesti migratori”, pubblicato nel marzo del 2022 dal Ministero dell’Istruzione. E proprio ad un giovane l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes, ha voluto dedicare questo incontro: Omar Neffati, portavoce del Movimento “Italiani senza cittadinanza” scomparso tragicamente nelle settimane scorse. Tutta la vita di Omar – ha detto mons. Perego – è stato “un impegno per i giovani nella causa di acquisizione di cittadinanza, perché nati e cresciuti in questo Paese o arrivati in tenera età”. Omar era arrivato in Italia dalla Tunisia a soli 6 mesi. Omar ha “testimoniato l’amore per l’Italia, un affetto a senso unico, mai ricambiato. Né l’Italia – ha detto ancora mons. Perego – ha ascoltato la sua voce che ha portava in se quella di oltre un milione di altri bambini, ragazzi e giovani che frequentano le nostre scuole, le università, i territori, incrociando le nostre esistenze. Omar è morto da straniero, dopo aver atteso la cittadinanza per vent’anni, lui che è stato più italiano di tanti altri per impegno, dedizione, cultura”. Il presidente della Migrantes ha voluto che proposto che questo incontro fosse dedicato a Omar “accompagnandolo con il nostro impegno, affinchè il suo ‘sogno’ di una Italia più giusta si realizzi per vivere in un Paese migliore per ciascuno di noi”. Dopo una breve apertura musicale, a cura della musicista e insegnante ucraina Liubov Kardash, il programma del seminario ha visto i saluti introduttivi di Evelina Lamma, Prorettrice Vicaria Università di Ferrara; Bruno Di Palma, Vicedirettore Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna e Serena Forlati, Direttrice Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Ferrara; Tamara Zappaterra, Prorettrice alla Diversità, Equità e Inclusione, Università di Ferrara e Albertina Soliani, Presidente Istituto Alcide Cervi. A seguire, gli interventi del seminario, a cura di Laura Lepore, coordinatrice Ufficio alunni stranieri, Comune di Ferrara, con Hafsa Boumhi, volontaria del Servizio civile regionale e Aseel Al-Kharabsheh, mentore; Cinzia Conti, ISTAT; Italo Fiorin, Università Lumsa di Roma, Osservatorio intercultura, Ministero dell’Istruzione e del Merito; Alessandra Annoni, docente di diritto internazionale, Università di Ferrara; Anna Bazzanini, dirigente Istituto Comprensivo “C. Govoni”, Ferrara e Lia Bazzanini, dirigente Liceo "G. Carducci", Ferrara; Elisabetta Fontanesi e Anna Ciotta, docenti, con la studentessa Ecaterina Tentiuc dell’Istituto Professionale “Filippo Re”, Reggio Emilia; Giulia Martini, Carlotta Mancini, Servizio Immigrazione, Comune di Prato con Umar Iqbal Muhammad, studente. ConcludeRà Edoardo Patriarca Del Festival della Migrazione. Il seminario è moderato da Clelia Caiazza, dirigente Direzione generale per lo studente del Ministero dell’Istruzione e del Merito, e da Vinicio Ongini, Ministero dell’Istruzione e del Merito.(Raffaele Iaria)

Mons. Perego: il vero cambiamento è nel costruire l’Italia del domani con le nuove generazioni di 190 Paesi

30 Gennaio 2023 - Ferrara – Il vero cambiamento oggi per il nostro Paese si gioca nell’ambiente educativo, nel “costruire” l’Italia del domani “con nuove generazioni, di 190 Paesi diversi, che si incontrano a scuola, crescono, attrici di una cittadinanza pienamente vissuta e consapevoli, noi e loro, di quanto lavoro vi sia da fare nel dialogo tra generazioni, oggi reso più complesso dall’interculturalità all’interno della quale siamo totalmente calati”. Lo ha detto oggi pomeriggio il presidente della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, intervenendo al Seminario Nazionale “Costruttori di ponti 7, dedicato quest’anno al tema “Educazione civica, cittadinanza e nuove generazioni. Esercitare i diritti e rispettare i doveri della società di cui si fa parte”. Per mons,. Perego molte volte “non ce accorgiamo e abbiamo bisogno di altre lenti per osservare ciò che ci circonda e riconoscerlo, lenti capaci di orientare il nostro sguardo e professionalità capaci di farcelo interpretare”. Per questo – ha detto mons. Perego – c’è un grande lavoro che attende il mondo dell’insegnamento e della formazione: “costruttori di ponti appunto,  costruttori di cittadinanza vera, abitata, esercitata”. Il Seminario, in corso presso l’Università di Ferrara, è organizzato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, dalla Fondazione Migrantes e dall’Istituto Alcide Cervi, in collaborazione con il Festival della Migrazione e con l’Università degli Studi di Ferrara e si inserisce nelle iniziative post Festival della Migrazione. (Raffaele Iaria)

Corridoi Umanitari: arrivati oggi a Fiumicino 50 siriani rifugiati

30 Gennaio 2023 -

Roma - Sono atterrati questa mattina a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 50 rifugiati siriani che hanno vissuto a lungo nei campi profughi della Valle della Bekaa, nel nord Libano o in alloggi precari a Beirut. Si tratta di famiglie e singoli che negli ultimi mesi hanno sofferto un pesante peggioramento delle loro condizioni di vita a causa della grave crisi politica, economica e sociale che sta attraversando il Libano. Tra di loro 23 minori che, a causa della loro situazione precaria, non potevano frequentare la scuola e alcune persone con disabilità.  Il loro ingresso in Italia è reso possibile attraverso il sistema dei corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese, in accordo coi Ministeri dell’Interno e degli Esteri, che dal febbraio 2016 hanno portato in salvo nel nostro Paese, dal Libano, oltre 2.400 persone. Complessivamente in Europa con i corridoi umanitari sono giunti circa 6mila rifugiati. I nuclei familiari giunti questa mattina saranno accolti in diverse regioni italiane (Lazio, Calabria, Friuli, Lombardia, Piemonte, Puglia) e verranno avviati in un percorso di integrazione: per i minori attraverso l'immediata iscrizione a scuola e per gli adulti, con l’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l'inserimento nel mondo lavorativo.