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Papa Francesco in visita alle persone in condizioni di necessità accolte mentre attendevano di essere vaccinate.

23 Aprile 2021 - Città del Vaticano - Oggi, nel giorno del suo onomastico, poco dopo le 10.30, Papa Francesco si è recato nell’atrio dell’Aula Paolo VI in visita alle persone in condizioni di necessità accolte e accompagnate da alcune associazioni romane mentre attendevano di essere vaccinate. Lo fa sapere la Sala Stampa vaticana in una nota diffusa poco fa. Il Papa ha salutato i presenti, lungo il percorso preparato nell’Aula per la vaccinazione, dall’ingresso fino all’area di attesa a procedura avvenuta. Al termine del tragitto si è fermato per offrire un uovo di cioccolata, che è stato distribuito a tutti dal personale volontario, nel "rispetto delle misure sanitarie previste". Nell’uscire i presenti hanno intonato un canto di augurio per l’onomastico al Papa mentre si fermava a conversare con alcuni volontari, in un clima festoso e di affetto, ringraziandoli e raccomandando loro di “continuare nell’impegno!”. Tramite l’Elemosiniere, Papa Francesco ha rivolto parole di "gratitudine a quanti hanno contribuito per la procedura di vaccinazione e per l’iniziativa del 'vaccino sospeso' che permetterà di raggiungere tanti in attesa di vaccino nei paesi più poveri". Nella giornata di oggi saranno vaccinate poco meno di 600 delle circa 1400 persone bisognose a cui è stata somministrata la prima dose nelle scorse settimane, fa sapere ancora la Sala Stampa. (Raffaele Iaria)  

Ucraina: appello di Papa Francesco

19 Aprile 2021 - Città del Vaticano - “Seguo con viva preoccupazione gli avvenimenti in alcune aree dell’Ucraina orientale, dove negli ultimi mesi si sono moltiplicate le violazioni del cessate il fuoco, e osservo con grande inquietudine l’incremento delle attività militari”. Così il Papa, al termine del Regina Coeli di ieri. “Per favore – ha detto Papa Francesco -, auspico fortemente che si eviti l’aumento delle tensioni e, al contrario, si pongano gesti capaci di promuovere la fiducia reciproca e favorire la riconciliazione e la pace, tanto necessarie e tanto desiderate”. “Si abbia a cuore – ha concluso - anche la grave situazione umanitaria in cui versa quella popolazione, alla quale esprimo la mia vicinanza e per la quale vi invito a pregare”.  

Papa Francesco: il “grazie” al popolo filippino

6 Aprile 2021 -

Roma - «Sono testimone di come sapete trasmettere la fede». In un videomessaggio al popolo delle Filippine per il V centenario dell’evangelizzazione del Paese (1521-2021), Papa Francesco ha ricordato domenica le molte croci che quel popolo ha dovuto sopportare, anche nella preparazione al Giubileo, e ha chiesto di continuare a trasmettere la fede come sanno fare.

Papa Bergoglio aveva già celebrato questo anniversario dell’arrivo della fede cattolica nelle Filippine, sia presiedendo una Messa in San Pietro il 14 marzo scorso proprio per i 5 secoli di evangelizzazione del Paese sia nell’udienza al Pio Collegio filippino il 22 marzo. Nel videomessaggio Papa Francesco ha ricordato «con molto affetto» la visita che aveva compiuto nel Paese asiatico nel gennaio 2015.

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Papa Francesco: “assicurare a tutti acqua potabile e servizi igienici”

22 Marzo 2021 - Città del Vaticano - “Per noi credenti, ‘sorella acqua’ non è una merce: è un simbolo universale ed è fonte di vita e di salute”. A ricordarlo è stato Papa Francesco al termine dell’Angelus di ieri – trasmesso in diretta streaming dalla Biblioteca privata del Palazzo apostolico – e alla vigilia della Giornata mondiale dell’acqua, che si celebra oggi. “Troppi fratelli, tanti, tanti fratelli e sorelle hanno accesso a poca acqua e magari inquinata!”, ha sottolineato il Pontefice secondo il quale “è necessario assicurare a tutti acqua potabile e servizi igienici”. “Ringrazio e incoraggio quanti, con diverse professionalità e responsabilità, lavorano per questo scopo così importante”, ha poi aggiunto citando, ad esempio, l’Università dell’Acqua, “nella mia patria, a coloro che lavorano per portarla avanti e per far capire l’importanza dell’acqua. Grazie tante a voi argentini che lavorate in questa Università dell’Acqua”.

Vescovi Austria: accogliere famiglie migranti

15 Marzo 2021 - Vienna - Riprendendo le parole di Papa Francesco, la Conferenza Episcopale Austriaca (Öbk), nel documento finale della plenaria primaverile online, ha ribadito che «la tratta di esseri umani è una vergogna per l’umanità che non può essere tollerata, come ha recentemente sottolineato il Papa nella sua enciclica Fratelli tutti». Per i vescovi è importante «rafforzare la cooperazione di tutte le buone forze contro di essa, fornire un sostegno concreto ai sopravvissuti alla tratta di esseri umani, promuovere il loro reinserimento in una vita autodeterminata ed eliminare le cause strutturali della tratta di esseri umani. È necessario adottare misure globali per contrastare le numerose cause della tratta di esseri umani”. In questo senso la Öbk richiama la necessità di «una forte protezione per le vittime e sanzioni elevate per i trafficanti di esseri umani. Più di prima, l’Austria dovrebbe scegliere di orientare la propria politica ai modelli dei Paesi che criminalizzano coloro che beneficiano della prostituzione o di altre forme di sfruttamento sessuale delle vittime della tratta di esseri umani». Inoltre, sottolineano i vescovi, «le norme sul riciclaggio di denaro devono essere rafforzate in modo che il denaro proveniente dalla tratta di esseri umani non possa essere imbiancato, soprattutto non in Austria». Sul tema dei profughi i vescovi hanno lodato la politica austriaca: «Negli ultimi mesi, il governo federale austriaco ha adottato misure concrete per contrastare la difficile situazione dei rifugiati nel nord della Siria, ma anche in Grecia e Bosnia-Erzegovina, ad esempio. Questo necessario aiuto locale come espressione di responsabilità e solidarietà internazionale è espressamente accolto dai vescovi”. Al contempo, la Öbk rinnova al governo austriaco “l’appello affinché accetti le famiglie bisognose di protezione con bambini piccoli e validi motivi per la fuga in Austria come parte di un’ordinata operazione europea di salvataggio. Questo programma di ammissione umanitaria è un’espressione concreta dei valori per i quali l’Europa e il cristianesimo rappresentano».      

Rallegriamoci, Gesù è con noi: la domenica del Papa

15 Marzo 2021 - Città del Vaticano - Rallegrati. È l’imperativo che ci accoglie, è l’antifona di ingresso, nella celebrazione di questa quarta domenica di Quaresima, domenica laetare che si è celebrata ieri. Ci viene chiesto di gioire perché siamo prossimi al tempo di Pasqua, e sappiamo che il tempo non è fermo al venerdì della passione, ma è segnato dalla domenica di resurrezione. Rallegriamoci, dunque, di fronte all’amore di Dio che ha inviato il figlio unigenito “perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”. Siamo oltre la metà del tempo di Quaresima e dalla liturgia ci viene l’invito alla speranza. Nel libro delle Cronache si narra l’ira del Signore, che punisce il peccato di Israele con la distruzione di Gerusalemme, e con l’esilio; ma anche la grande misericordia, il dono della salvezza a opera di Ciro re di Persia. Nella lettera agli Efesini, san Paolo scrive di “Dio ricco di misericordia”, il quale proprio “per il grande amore con il quale ci ha amato” ci ha salvati, ci ha risuscitati. E Giovanni, nel Vangelo, ricorda che Dio ha mandato il figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Interrompendo per un momento l’austerità del tempo di Quaresima, la liturgia ci invita alla letizia, alla gioia, e alla speranza. E questo vale per tutti, soprattutto per quei popoli che sono vittime di guerre e violenze. Così papa Francesco ricorda che «dieci anni fa iniziava il sanguinoso conflitto in Siria, che ha causato una delle più gravi catastrofi umanitarie del nostro tempo»: morti, feriti, milioni di profughi, migliaia di scomparsi; distruzioni e violenze di ogni genere e «immani sofferenze per tutta la popolazione, in particolare per i più vulnerabili, come i bambini, le donne e le persone anziane». Come già nel suo ultimo viaggio in Iraq, il Papa rinnova l’appello alla pace e l’invito a un nuovo impegno della comunità internazionale affinché siano «deposte le armi, e si possa ricucire il tessuto sociale e avviare la ricostruzione e la ripresa economica». Rallegrati. Vale per i poveri, le persone sole e abbandonate: la vittoria del bene sul male deve risuonare ovunque, e ridare speranza anche là dove violenza e aggressività rischiano di stravolgere la vita delle persone. Nel dialogo con Nicodemo, un fariseo, che va a trovarlo di notte, Gesù mette in crisi le aspettative di chi, come Nicodemo, attendeva un Messia, «uomo forte che avrebbe giudicato il mondo con potenza». Invece, Gesù si presenta sotto l’aspetto «del figlio dell’uomo esaltato sulla croce; del figlio di Dio mandato nel mondo per la salvezza»; e sotto l’aspetto della «luce che distingue chi segue la verità da chi segue la menzogna». Nicodemo pensa di poter portare dalla sua parte Gesù, ma lo va a trovare di notte, per non essere visto; crede, ma non ha il coraggio di andare fino in fondo, di accettare ciò che comporta una scelta radicale. È un uomo in ricerca, ma è ancora nell’oscurità, nella notte. Nicodemo, in fondo, è come tutti noi. Anche a lui, come a tutti noi, Gesù dice “rallegrati”. Veniamo ai tre aspetti indicati dal Papa. Giovanni vede nella passione e morte, lui testimone sotto la croce, un innalzamento, cioè un modo per far vedere la gloria del Signore, in un momento in cui sembra che sia il male e la morte ad avere la vittoria sul bene e sulla vita. La missione di Gesù, afferma papa Francesco all’Angelus, «è missione di salvezza per tutti»; è il secondo aspetto. Infine, la luce che distingue la verità dalla menzogna. La venuta di Gesù, dice papa Francesco, provoca una scelta: «chi sceglie le tenebre va incontro a un giudizio di condanna, chi sceglie la luce avrà un giudizio di salvezza. Il giudizio sempre è la conseguenza della scelta libera di ciascuno: chi pratica il male cerca le tenebre, il male sempre si nasconde, si copre. Chi fa la verità, cioè pratica il bene, viene alla luce, illumina le strade della vita. Chi cammina nella luce, chi si avvicina alla luce, non può fare altro che buone opere”. Questo è l’impegno cui siamo chiamati in Quaresima: “accogliere la luce nella nostra coscienza, per aprire i nostri cuori all’amore infinito di Dio, alla sua misericordia piena di tenerezza e di bontà, al suo perdono». Senza dimenticare, ci dice il Papa, che «Dio perdona sempre se noi con umiltà chiediamo il perdono. Basta soltanto chiedere il perdono, e lui perdona”. Il perdono di Dio «rigenera e dà vita». (Fabio Zavattaro - Sir)    

Papa Francesco: “la migrazione è un diritto doppio: diritto a non migrare, diritto a migrare”

8 Marzo 2021 -

Città del Vaticano - «La migrazione è un diritto doppio: diritto a non migrare, diritto a migrare». Papa Francesco è atterrato da poche ore a Ciampino dopo una tre giorni in una delle terre più martoriate: l’Iraq. Durante il volo di ritorno, parlando con i giornalisti che lo hanno accompagnato ha detto che la gente irachena «non ha nessuno dei due, perché’ non possono non migrare, non sanno come farlo. E non possono migrare perché’ il mondo ancora non ha preso coscienza che la migrazione è un diritto umano». La volta scorsa – ha continuato il pontefice – un sociologo italiano, parlando dell’inverno demografico in Italia «mi diceva che entro quarant’anni dovremo ’importare’ stranieri perché’ lavorino e paghino le tasse delle nostre pensioni. In Francia sono stati più furbi, sono andati avanti di dieci anni con la legge a sostegno della famiglia, il loro livello di crescita è molto grande». «Ma la migrazione la si vive come un’invasione», ha aggiunto: “«Ieri ho voluto ricevere dopo la messa, perché lui lo ha chiesto, il papà di Alan Kurdi, questo bambino, che è un simbolo: per questo io ho regalato la scultura alla Fao. È un simbolo che va oltre un bambino morto nella migrazione, un simbolo di civiltà che muoiono, che non possono sopravvivere, un simbolo di umanità. Servono urgenti misure perché la gente abbia lavoro nei propri Paesi e non debba migrare. E poi misure per custodire il diritto di migrazione. È vero che ogni Paese deve studiare bene la capacità di ricevere, perché non è soltanto la capacità di ricevere e lasciarli sulla spiaggia. È riceverli, accompagnarli, farli progredire e integrarli. L’integrazione dei migranti è la chiave». Il papa ha quindi ringraziato «i Paesi generosi che ricevono i migranti: il Libano che ha, credo, due milioni di siriani; la Giordania è generosissima: più di un milione e mezzo di migranti. Grazie a questi Paesi generosi! Grazie tante!”. (Raffaele Iaria)

Oggi inizia il Tempo di Quaresima

17 Febbraio 2021 - Roma – Inizia oggi, 17 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, il periodo della Quaresima. È il «tempo forte» che prepara alla Pasqua, culmine dell’Anno liturgico e della vita di ogni cristiano. Anche la Quaresima 2021 sarà segnata dalla pandemia e dalle misure anti-Covid che scandiscono la vita ecclesiale in Italia. La Quaresima si conclude il Giovedì Santo con la Messa in Coena Domini (in cui si fa memoria dell’istituzione dell’Eucaristia e in cui si svolge il rito della lavanda dei piedi) che apre il Triduo Pasquale. Quest’anno la Pasqua viene celebrata il 4 aprile quando nelle parrocchie del Paese diventerà obbligatorio l’uso del nuovo Messale Romano in italiano tradotto dalla CEI.  In questo itinerario di quaranta giorni che conduce al Triduo pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, cuore del mistero di Salvezza, «rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l’“acqua viva” della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo», ricorda papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima 2021. Oggi, Mercoledì delle Ceneri, è giorno di digiuno e astinenza dalle carni (così come lo è il Venerdì Santo, mentre nei Venerdì di Quaresima si è invitati all’astensione dalle carni). La cenere imposta sul capo è un «austero simbolo» che ricorda la nostra condizione di creature ed esorta alla penitenza. La pandemia modifica il rito delle Ceneri per adeguarlo alle misure anti-Covid e farne un atto “sicuro”. Secondo le indicazioni della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, il sacerdote imporrà le ceneri sul capo dei fedeli ma senza pronunciare le formule previste nel Messale Romano: «Convertitevi e credete al Vangelo» oppure «Ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai». Le parole verranno dette una volta per tutti dall’altare dopo che il celebrante avrà benedetto le ceneri. Poi, una volta igienizzate le mani e indossata la mascherina, farà cadere le ceneri sulla testa di «quanti si avvicineranno a lui o, se opportuno, egli stesso si avvicinerà a quanti stanno in piedi al loro posto». A differenza del rito romano, in quello ambrosiano non c’è il rito del Mercoledì delle Ceneri dal momento che la Quaresima inizia domenica 21 febbraio quando che vengono imposte le ceneri durante le Messe festive della giornata. Una delle particolarità del rito ambrosiano, durante la Quaresima, è quella dei cosiddetti venerdì «aliturgici», parola tecnica che significa “senza liturgia eucaristica”. Il digiuno, l’elemosina e la preghiera sono i segni, o meglio le pratiche, della Quaresima. Papa Francesco, nel suo Messaggio, le definisce «le condizioni e l’espressione della nostra conversione». E aggiunge: «La via della povertà e della privazione (il digiuno), lo sguardo e i gesti d’amore per l’uomo ferito (l’elemosina) e il dialogo filiale con il Padre (la preghiera) ci permettono di incarnare una fede sincera, una speranza viva e una carità operosa». Come nelle settimane che precedono il Natale, in Quaresima i paramenti liturgici del sacerdote mutano e diventano viola, colore che sollecita a un sincero cammino di conversione. Durante le celebrazioni, inoltre, non troviamo più i fiori ad ornare l’altare, non recitiamo il “Gloria” e non cantiamo l’“Alleluia”. La pandemia ha modificato l’agenda di papa Francesco per la Quaresima 2021. Nel Mercoledì delle Ceneri del Pontefice non ci sarà la Messa nella Basilica di Santa Sabina sull’Aventino a Roma con la tradizionale processione penitenziale, ma la celebrazione è in programma alle 9.30 nella Basilica Vaticana, presso l’Altare della Cattedra, con una «partecipazione molto limitata di fedeli nel rispetto delle misure di protezione previste», ha fatto sapere la Sala Stampa della Santa Sede, Cambiano anche le modalità degli Esercizi spirituali per la Curia Romana. Non si terranno fuori delle mura vaticane. Come ha comunicato dalla Sala Stampa vaticana, per «il permanere dell’attuale emergenza sanitaria, quest’anno non sarà possibile vivere comunitariamente gli Esercizi spirituali della Curia Romana presso la Casa Divin Maestro» ad Ariccia. Per questo motivo, il Papa ha «invitato i cardinali residenti a Roma, i capi dicastero e i superiori della Curia Romana a provvedervi in modo personale, ritirandosi in preghiera, dal pomeriggio di domenica 21 a venerdì 26 febbraio». Nella stessa settimana saranno sospesi tutti gli impegni del Pontefice compresa l’udienza generale di mercoledì 24 febbraio. Invece la Prefettura della Casa Pontificia informa che si terranno le Prediche per la Quaresima alla presenza di Francesco e saranno svolte dal predicatore della Casa Pontificia, il cardinale Raniero Cantalamessa, sul tema «Voi chi dite che io sia?» (Matteo 16,15). ​    

Papa Francesco ringrazia coloro che collaborano in favore dei migranti

15 Febbraio 2021 - Città del Vaticano – Papa Francesco ringrazia ancora una volta coloro che si occupano dei migranti. «Sempre guardo con gratitudine all’impegno di coloro che collaborano in favore dei migranti», ha detto ieri mattina dopo la preghiera dell’Angelus.  «Tutti ringrazio per quello che fanno per i migranti», ha quindi aggiunto: «Oggi, in particolare, mi associo ai Vescovi della Colombia nell’esprimere riconoscenza per la decisione delle Autorità colombiane di implementare lo Statuto di Protezione Temporanea per i migranti venezuelani presenti nel Paese, favorendone l’accoglienza, la protezione e l’integrazione. E questo non lo fa un Paese ricchissimo, sovrasviluppato, no, lo fa un Paese con tanti problemi, di sviluppo, di povertà, di pace, quasi 70 anni di guerriglia... Ma con questo problema ha avuto il coraggio di guardare a quei migranti e fare – ha concluso - questo Statuto. Grazie alla Colombia. Grazie!». Il pontefice ha poi ricordato i Santi Cirillo e Metodio, nel giorno della loro festa, «evangelizzatori dei popoli slavi, proclamati da San Giovanni Paolo II compatroni d’Europa». Il pontefice ha quindi salutato  «con affetto tutte le comunità che vivono nei territori evangelizzati dai Santi Fratelli. La loro intercessione aiuti a trovare vie nuove per comunicare il Vangelo. Non hanno avuto paura, questi due, di trovare vie nuove per comunicare il Vangelo. E che la loro intercessione accresca nelle Chiese cristiane il desiderio di camminare verso la piena unità nel rispetto delle differenze». (R.I.)

Papa Francesco: venerdì la presentazione del Messaggio per la Quaresima.

11 Febbraio 2021 - Città del Vaticano - «“Ecco, noi saliamo a Gerusalemme...” (Mt 20,18). Quaresima: tempo per rinnovare fede, speranza e carità». E' questo il titolo del messaggio di Papa Francesco per la prossima Quaresima e che sarà presentato venerdì. Alla presentazione, in modalità online, interverranno il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; mons. Bruno-Marie Duffé, Segretario del medesimo Dicastero; Marcela Szymanski, Editor in chief del rapporto “Religious Freedom in the World”, pubblicato dalla Fondazione Pontificia “Aid to the Church in Need” (ACN). ​

Papa Francesco: “pregare per sostenere le vittime della tratta e le persone che accompagnano i processi di integrazione e di reinserimento sociale”

8 Febbraio 2021 - Città del Vaticano – La giornata di oggi, nella memoria di Santa Bakhita che «ha vissuto il dramma della tratta nella propria vita» è «importante, perché ci aiuta tutti a ricordare questo dramma, e ci incoraggia a non smettere di pregare e di lottare insieme». Lo ha detto Papa Francesco in un messaggio video ai partecipanti alla maratona di preghiera on line in occasione della Giornata Mondiale contro la Tratta sul tema “Economia senza tratta”. Possano la riflessione e la presa di coscienza essere «sempre accompagnate da gesti concreti, che aprono anche strade di emancipazione sociale» ha detto il pontefice aggiungendo che c’è «bisogno di pregare per sostenere le vittime della tratta e le persone che accompagnano i processi di integrazione e di reinserimento sociale». E citando il tema della giornata ha detto che una economia senza tratta è “un’economia di cura”, una «economia con regole di mercato che promuovono la giustizia» e una «economia coraggiosa». «La pandemia del Covid – ha detto il Papa - ha esacerbato e aggravato le condizioni di sfruttamento lavorativo; la perdita di posti di lavoro ha penalizzato tante persone vittime della tratta in processo di riabilitazione e reinserimento sociale». La tratta di persone «trova terreno fertile nell’impostazione del capitalismo neoliberista, nella deregolamentazione dei mercati che mira a massimizzare i profitti senza limiti etici, senza limiti sociali, senza limiti ambientali»: “«se si segue questa logica, esiste solamente il calcolo di vantaggi e svantaggi». La memoria liturgica di Santa Bakhita – ha concluso il papa - è «un richiamo forte a questa dimensione della fede e della preghiera: la sua testimonianza risuona sempre viva e attuale! Ed è un richiamo a mettere al centro le persone trafficate, le loro famiglie, le loro comunità. Sono loro il centro del nostro pregare. Santa Bakhita ci ricorda che esse sono le protagoniste di questa giornata, e che tutti noi siamo al servizio». (Raffaele Iaria)  

Papa Francesco: appello in favore dei minori migranti non accompagnati

8 Febbraio 2021 - Città del Vaticano - Desidero rivolgere un appello in favore dei minori migranti non accompagnati. Sono tanti! Purtroppo, tra coloro che per vari motivi sono costretti a lasciare la propria patria, ci sono sempre decine di bambini e ragazzi soli, senza la famiglia ed esposti a molti pericoli. In questi giorni, mi è stata segnalata la drammatica situazione di quelli che si trovano sulla cosiddetta “rotta balcanica”. Ma ce ne sono in tutte le “rotte”. Facciamo in modo che a queste creature fragili e indifese non manchino la doverosa cura e canali umanitari preferenziali.  

Papa Francesco: lavorare per “un’economia che non favorisca traffici ignobili”

8 Febbraio 2021 - Città del Vaticano - Oggi, memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, religiosa sudanese che conobbe le umiliazioni e le sofferenze della schiavitù, si celebra la Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. Quest’anno - ha detto ieri papa Francesco dopo la preghiera mariana dell'Angelus - l’obiettivo è «lavorare per un’economia che non favorisca, nemmeno indirettamente, questi traffici ignobili, cioè un’economia che non faccia mai dell’uomo e della donna una merce, un oggetto, ma sempre il fine. Il servizio all’uomo, alla donna, ma non usarli come merce». «Chiediamo a Santa Giuseppina Bakhita che ci aiuti in questo", ha pregato il Papa.  

Giornata Internazionale della Fratellanza Umana: Papa Francesco partecipa alla prima celebrazione

1 Febbraio 2021 - Città del Vaticano – Papa Francesco celebrerà la Giornata Internazionale della Fratellanza Umana giovedì 4 febbraio in un evento virtuale organizzato dallo Sceicco Mohammed Bin Zayed ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, con la partecipazione del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb; il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres e altre personalità. Nella medesima occasione, fa sapere oggi il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, verrà assegnato il Premio Zayed per la Fratellanza Umana che si ispira al Documento sulla Fratellanza Umana. L’incontro e la cerimonia di premiazione verranno trasmessi in streaming in diverse lingue dalle ore 14.30 da Vatican News, il portale di informazione multimediale della Santa Sede, e diffusi da Vatican Media. «Questa celebrazione risponde al chiaro invito rivolto da Papa Francesco a tutta l’umanità a costruire un presente di pace nell’incontro con l’altro», ha sottolineato il card. Miguel Ángel Ayuso Guixot, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. «Nell’ottobre 2020, tale invito divenne ancora più ineludibile con l'Enciclica Fratelli tutti. Questi incontri sono un modo per realizzare un’amicizia sociale autentica, come ci ha chiesto il Santo Padre», ha aggiunto. La data non è una coincidenza. Il 4 febbraio 2019, nel corso del Viaggio Apostolico del Pontefice negli Emirati Arabi Uniti, il Papa e il Grande Imam di Al-Azhar (Il Cairo), Ahmad Al-Tayyeb, firmarono il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune. Il Papa e il Grande Imam hanno dedicato quasi un anno e mezzo alla stesura di questo Documento finché non ne hanno dato annuncio insieme durante una visita di così storica portata. Pochi mesi dopo è stato istituito l’Alto Comitato per la Fratellanza Umana per tradurre le aspirazioni del Documento sulla Fratellanza Umana in impegni e azioni concrete, per promuovere la fraternità, la solidarietà, il rispetto e la comprensione reciproca, sottolinea la nota. L’Alto Comitato ha in programma di istituire una Casa Famiglia Abramitica, con una sinagoga, una chiesa e una moschea, sull’Isola Saadiyat ad Abu Dhabi. Ha costituito una giuria indipendente che riceve candidature al Premio Zayed per la Fratellanza Umana, selezionando i vincitori il cui lavoro si è distinto per l’impegno permanente a favore della fraternità umana. Papa Francesco ha esortato la Santa Sede a partecipare alla celebrazione della Giornata Internazionale della Fratellanza Umana sotto la guida del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Nell’edizione di gennaio del Video del Papa “Al servizio della Fraternità Umana”, il Papa ribadisce l’importanza di concentrarsi su ciò che è essenziale alla fede di tutte le fedi: adorare Dio ed amare il prossimo.  «La fratellanza ci induce ad aprirci al Padre di tutti e a vedere nell'altro un fratello, una sorella, a condividere la vita, a sostenerci reciprocamente, ad amare, a conoscere», sottolinea nel video Papa Francesco.    

Papa Francesco: “ricordare è segno di civiltà”

27 Gennaio 2021 - Roma - Oggi, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, si celebra la Giornata della memoria. "Commemoriamo le vittime della Shoah e tutte le persone perseguitate e deportate dal regime nazista. Ricordare - ha detto Papa Francesco al termine dell'Udienza generale di questa mattina - è espressione di umanità. Ricordare è segno di civiltà. Ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e di fraternità. Ricordare anche è stare attenti - ha quindi aggiunto il Papa -perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando da proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finiscono per distruggere un popolo e l’umanità. State attenti a come è incominciata questa strada di morte, di sterminio, di brutalità".  

La carezza di Dio

11 Gennaio 2021 - Città del Vaticano - Abbiamo da poco celebrato il Natale e l’Epifania, il mistero di un Dio che si china sull’uomo fino al punto di nascere in povertà, per essere uomo in mezzo a tutti gli uomini. Un bambino è l’essere più indifeso, più bisognoso di affetto e di attenzioni. Il Creatore ha voluto assumere in Gesù, le dimensioni di un bambino per farsi vedere e toccare. Ma è proprio in questo farsi piccolo la sua grandezza. Nel giorno in cui la chiesa fa memoria del battesimo di Gesù – domenica che conclude il tempo natalizio e apre a quello ordinario – ci troviamo a ammirare un adulto alla sua prima manifestazione pubblica. La liturgia ci fa fare un salto di quasi trenta anni; gli anni di “vita nascosta” dice il Papa, “vivendo la vita di tutti i giorni, senza apparire”. È un “bel messaggio per noi: ci svela la grandezza del quotidiano, l’importanza agli occhi di Dio di ogni gesto e momento della vita, anche il più semplice, anche il più nascosto”. Il Vangelo questa domenica ci porta nuovamente sulle rive del Giordano. Marco ci narra di Giovanni Battista che battezza con l’acqua, annunciando che arriverà chi battezzerà in Spirito Santo, colui al quale lui non è degno di slegare i lacci dei sandali. È una immagine che deve farci riflettere, in questo tempo di confusione, di manipolazione, di abuso e offesa del nome di Dio. Anche i manifestanti che hanno preso d’assalto il Congresso, a Washington, avevano cartelli con la scritta “Jesus save”. Si dice scosso dall’assedio a Capitol Hill Papa Francesco, e prega per le vittime di “quei drammatici momenti”. La violenza è “sempre autodistruttiva” afferma all’Angelus, non si “guadagna nulla con la violenza, e tanto si perde”. Chiede responsabilità alle autorità e alla popolazione “al fine di rasserenare gli animi, promuovere la riconciliazione nazionale e tutelare i valori democratici radicati nella società americana”. Con padre David Maria Turoldo potremmo dire che la violenza è come un terribile vulcano in eruzione, “esplosi da oscurità insondabili nel cuore della follia”. Ma torniamo al Vangelo. Gesù è lì in fila con gli altri peccatori, pur non avendo peccato. Non sgomita per passare avanti, non dice ‘lei non sa chi sono io’; non vuole privilegi, corsie preferenziali. È lì, si mescola alla folla, si confonde con i più poveri, gli emarginati, i peccatori; è dalla loro parte, solidarizza con questa umanità e attende il suo turno. Il battesimo, rito penitenziale, era segno della volontà di convertirsi, di essere migliori, chiedendo perdono dei propri peccati. Gesù non ne aveva certo bisogno. Giovanni Battista cerca di opporsi, ma Gesù insiste, “perché vuole stare con i peccatori: per questo si mette in coda con loro e compie il loro stesso gesto. Lo fa con l’atteggiamento del popolo”. Si avvicina, dice Francesco con le parole di un inno liturgico, “‘nuda l’anima e nudi i piedi’. L’anima nuda, cioè senza coprire niente, così, peccatore. Questo è il gesto che fa Gesù, e scende nel fiume per immergersi nella nostra stessa condizione” È il suo “manifesto programmatico”, afferma il Papa; ci dice che lui “non ci salva dall’alto, con una decisione sovrana o un atto di forza, un decreto, no: lui ci salva venendoci incontro e prendendo su di sé i nostri peccati”. Così vince il male: “abbassandosi, facendosene carico. È anche il modo in cui noi possiamo risollevare gli altri: non giudicando, non intimando che cosa fare, ma facendoci vicini, con-patendo, condividendo l’amore di Dio. La vicinanza è lo stile di Dio nei nostri confronti”. Dopo il battesimo “i cieli si aprono e si svela finalmente la Trinità. Lo Spirito Santo scende in forma di colomba, e il Padre dice a Gesù: tu sei il figlio mio, l’amato”. Dio si manifesta, ricorda Francesco, “quando appare la misericordia: quello è il suo volto. Gesù si fa servo dei peccatori e viene proclamato figlio”. Vale anche per noi: “in ogni gesto di servizio, in ogni opera di misericordia che compiamo Dio si manifesta”. Il battesimo è un affidare ogni nuova vita a colui che è più potente dei poteri oscuri del male. Anche coloro che non sono battezzati “ricevono la misericordia di Dio” perché la nostra vita è “segnata dalla misericordia” e Dio “ci carezza con la sua misericordia”. (Fabio Zavattaro)  

Papa Francesco: “i governi aiutino i marittimi bloccati sulle navi”

21 Dicembre 2020 - Città del Vaticano - "La pandemia di coronavirus ha causato un particolare disagio ai lavoratori marittimi. Molti di loro – si calcola circa 400.000 in tutto il mondo – sono bloccati sulle navi oltre i termini dei loro contratti e non possono tornare a casa". Lo ha detto Papa Francesco al termine dell'Angelus pronunciato ieri dalla finestra dello studio del Palazzo apostolico vaticano. "Chiedo alla Vergine Maria, Stella Maris, di confortare queste persone e tutti quelli che vivono situazioni di difficoltà, ed esorto i governi a fare il possibile perché possano ritornare tra i loro cari", ha aggiunto.  

Papa Francesco: l’8 dicembre di devozione alla Madonna in forma privata

30 Novembre 2020 -

Città del Vaticano - “Il prossimo 8 dicembre il Santo Padre Francesco compirà un atto di devozione privato, affidando alla Madonna la città di Roma, i suoi abitanti e i tanti malati in ogni parte del mondo". Lo ha comunicato il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni spiegando che la scelta di non recarsi nel pomeriggio in Piazza di Spagna per il tradizionale Atto di venerazione dell’Immacolata è dovuta alla "perdurante situazione di emergenza sanitaria e al fine di evitare ogni rischio di contagio provocato da assembramenti”. (R.I.)

Bergoglio loda la Piccola Casa di Gela

5 Novembre 2020 -

Milano – “Un faro di luce e di speranza nel buio della sofferenza e della rassegnazione, un apprezzato segno di condivisione della Chiesa con i disagi e le fatiche del proprio popolo”. Così il Papa definisce la Piccola Casa della Misericordia di Gela in una lettera scritta al sacerdote della diocesi di Piazza Armerina don Pasqualino Di Dio. Don Di Dio dopo l’incontro casuale con il Papa durante la sua prima Messa pubblica celebrata a Sant’Anna in Vaticano, il 17 marzo 2013, era stato ricevuto in udienza. Al Pontefice aveva raccontato la realtà sociale della Sicilia sudorientale e il dramma degli sbarchi dei migranti. Il Papa lo aveva esortato a dar vita a una casa che fosse segno della misericordia di Dio, come poi è avvenuto, sotto l’egida del vescovo, mons. Rosario Gisana. Oggi la Casa, grazie al contributo di numerosi volontari, offre diversi e preziosi ai più poveri, come un poliambulatorio medico, un dormitorio e un centro d’ascolto.

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Papa Francesco: preghiera e ricordo per le vittime inermi del terrorismo

4 Novembre 2020 - Città del Vaticano - "In questi giorni di preghiera per i defunti, abbiamo ricordato e ricordiamo ancora le vittime inermi del terrorismo, il cui inasprimento di crudeltà si sta diffondendo in Europa. Penso, in particolare, al grave attentato dei giorni scorsi a Nizza in un luogo di culto e a quello dell’altro ieri nelle strade di Vienna, che hanno provocato sgomento e riprovazione nella popolazione e in quanti hanno a cuore la pace e il dialogo". Lo ha detto questa mattina Papa Francesco al termine dell'Udienza generale dalla Biblioteca apostolica in Vaticano senza fedeli. Il Pontefice affida alla "misericordia di Dio le persone tragicamente scomparse" ed esprime la "mia spirituale vicinanza ai loro familiari e a tutti coloro che soffrono a causa di questi deprecabili eventi, che cercano di compromettere con la violenza e l’odio la collaborazione fraterna tra le religioni". (Raffaele Iaria)