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“Custodire”: una parola che sembra così lontana dalla realtà del Myanmar”. La testimonianza di G.R.
Messa del Papa con i fedeli del Myanmar: “Dio converta i cuori di tutti alla pace”
Città del Vaticano – “Voglio portare sull’altare del Signore le sofferenze del vostro popolo e pregare con voi perchè Dio converta i cuori di tutti alla pace”.
Papa Francesco, ieri, ha voluto celebrare la liturgia eucaristica, nella Basilica di San Pietro per la comunità del Myanmar che vive a Roma. Circa le duecento persone hanno partecipato alla liturgia. Nell’omelia il pontefice ha sottolineato che “dove c’è guerra, violenza, odio, essere fedeli al Vangelo e artigiani di pace significa impegnarsi, anche attraverso le scelte sociali e politiche, rischiando la vita. Solo così le cose possono cambiare", ha aggiunto il pontefice che ha auspicato un esito positivo della crisi aperta in Myanmar con il colpo di stato militare. Non dimenticando però di sottolineare la necessità per i cristiani di impegnarsi, perché’ spinti dalla verità, nelle scelte politiche e sociali anche a rischio della vita. “La preghiera di Gesù – ha detto papa Francesco - ci aiuti a custodire la fede anche nei momenti difficili, a essere costruttori di unità , a rischiare la vita per la verità del Vangelo”.
Al termine a salutare il Papa un giovane sacerdote birmano, fr. Bosco Mung Sawng, che ha espresso la “profonda gratitudine” dei birmani per la vicinanza del Papa. “Nelle nostre lacrime, nell’amaro sconforto, nei momenti in cui la comunità mondiale ci ha abbandonato noi siamo stati confortati, guariti dalle parole del Santo Padre”, ha detto il sacerdote che studia alla Pontificia Università Urbaniana.
Il giovane sacerdote ha ricordato le tante volte che il Papa ha pregato per la fine delle ostilità nel Paese e il viaggio apostolico del novembre 2017: “Le nostre lacrime, il nostro amaro sconforto, la nostra pace distrutta, chiedono un intervento divino. Noi crediamo fermamente - dice - che questo evento straordinario in Roma col nostro Pastore sia il punto di partenza dell’intervento di Dio nella nostra storia”. E, in conclusione, ribadisce che “la pace è possibile” ed è “l’unica strada”. A Papa Francesco sono stati poi donati alcuni doni: l’immagine della pace in Myanmar, un album di foto e un libro, portato da alcune religiose e fedeli. (Raffaele Iaria)