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Una grande scommessa
Il senso del Natale
Cei: gli auguri a Papa Francesco nel giorno del Suo compleanno
Papa Francesco: “anche in mezzo alla pandemia il presepe e l’albero sono segno di speranza”
Città del Vaticano - “Mai come quest’anno”, il presepe e l’albero di Natale “sono segno di speranza per i romani e per quei pellegrini che avranno la possibilità di venire ad ammirarli”. È il saluto del Papa alle delegazioni provenienti da Castelli, in Abruzzo, e dal comune di Kočevje, nella Slovenia sudorientale, per il dono dell’albero di Natale e del presepio allestiti in Piazza San Pietro.
“La festa del Natale ci ricorda che Gesù è la nostra pace, la nostra gioia, la nostra forza, il nostro conforto”, ha ricordato Francesco: “Ma, per accogliere questi doni di grazia, occorre sentirci piccoli, poveri e umili come i personaggi del presepio”. “Anche in questo Natale, in mezzo alle sofferenze della pandemia, Gesù, piccolo e inerme, è il ‘Segno’ che Dio dona al mondo”, ha assicurato il Papa: “Segno mirabile, come inizia la Lettera sul presepe che ho firmato un anno fa a Greccio. Ci farà bene rileggerla in questi giorni”.
“L’albero e il presepe aiutano a creare il clima natalizio favorevole per vivere con fede il mistero della nascita del Redentore”, ha spiegato Francesco: “Nel presepio, tutto parla della povertà ‘buona’, la povertà evangelica, che ci fa beati: contemplando la santa Famiglia e i vari personaggi, siamo attratti dalla loro disarmante umiltà. La Madonna e San Giuseppe sono venuti da Nazaret fino a Betlemme. Per loro non c’è posto, nemmeno una stanzetta; Maria ascolta, osserva e custodisce tutto nel suo cuore. Giuseppe cerca un luogo da adattare per lei e il Bambino che sta per nascere. I pastori sono protagonisti nel presepe, come nel Vangelo. Vivono all’aperto. Vegliano. L’annuncio degli Angeli è per loro, ed essi vanno subito a cercare il Salvatore che è nato”. Infine, il “grazie di cuore” e gli auguri natalizi ai presenti e “a quanti oggi non hanno potuto essere presenti, come pure a coloro che hanno collaborato al trasporto e all’allestimento dell’albero e del presepe”. (Sir)
Papa Francesco a sorpresa a Piazza di Spagna per atto di venerazione alla Madonna
Foto Vatican Media[/caption]
8 Dicembre 2020 -
Città del Vaticano - "Alle ore 7.00 di questa mattina, nella Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre si è recato in Piazza di Spagna per un atto di venerazione in forma privata a Maria Immacolata. Alle prime luci dell’alba, sotto la pioggia, ha deposto un mazzo di rose bianche alla base della colonna dove si trova la statua della Madonna e si è rivolto a Lei in preghiera, perché vegli con amore su Roma e sui suoi abitanti, affidando a Lei tutti coloro che in questa città e nel mondo sono afflitti dalla malattia e dallo scoraggiamento". Lo ha detto ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. La visita è durata circa 15 minuti. Infatti, alle 7,27 l Pontefice ha lasciato Piazza di Spagna e ha raggiunto Santa Maria Maggiore dove ha "pregato davanti all’icona di Maria Salus Popoli Romani e celebrato la Messa nella Cappella del Presepe" prima di far ritorno in Vaticano. Il papa ha scelto di colpiere un ato di venerazione privato a causa della situazione di emergenza sanitaria e "al fine di evitare ogni rischio di contagio provocato da assembramenti", aveva detto Bruni.
A Piazza Mignanelli, accanto a piazza di Spagna, il monumento dedicato all'Immacolata stato inaugurato l’8 settembre 1857, a dogma già decretato, da Pio IX . Quasi un secolo dopo, Pio XII iniziava a far depositare ai piedi del monumento un mazzo di fiori ogni 8 dicembre, mentre il suo successore, Giovanni XXIII, l’8 dicembre 1958 per la prima volta usciva dal Vaticano e portava a Maria delle rose bianche, fermandosi, poi, per una preghiera nella Basilica di Santa Maria Maggiore. (Raffaele Iaria)Papa Francesco: a Marzo viaggio in Iraq
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Don Malgesini: oggi il Papa ha incontrato i genitori
Città del Vaticano – Papa Francesco questa mattina ha incontrato i genitori di don Roberto Malgesini, il sacerdote ucciso a Como. Lo ha annunciato il pontefice stesso durante la catechesi incentrata sulla preghiera e sulla forza delle lacrime. “Prima di entrare in Aula, ho incontrato i genitori di quel sacerdote della diocesi di Como che è stato ucciso; proprio è stato ucciso nel suo servizio per aiutare”, ha detto il pontefice: “le lacrime di quei genitori sono le lacrime ‘loro’ e ognuno di loro sa quanto ha sofferto nel vedere questo figlio che ha dato la vita nel servizio dei poveri. Quando noi vogliamo consolare qualcuno, non troviamo le parole. Perché? Perché non possiamo arrivare al suo dolore, perché il ‘suo’ dolore è suo, le ‘sue’ lacrime sono sue. Lo stesso è di noi: le lacrime, il ‘mio’ dolore è mio, le lacrime sono ‘mie’ e con queste lacrime, con questo dolore mi rivolgo al Signore”. Mamma Ida e papà Bruno sono arrivati dalla loro Rogoledo, piccola frazione di Cosio Valtellino, per pregare con papa Francesco nel ricordo di don Roberto. Con il Papa hanno pianto. In silenzio. Insieme, racconta l’Osservatore Romano che apre l’edizione odierna con la foto dell’incontro: “E con un filo di voce gli hanno chiesto semplicemente una preghiera”. In dono il papa ha dato loro una corona del rosario “per continuare a vivere il loro dolore con il coraggio della fede”. Ad accompagnarli,. Riferisce il quotidiano della Santa Sede, gli altri tre figli: Enrico, Mario e Caterina che ha donato al Pontefice una fotografia con un’immaginetta con le loro famiglie. Ma anche i rappresentanti della diocesi etano presenti all’incontro con il vescovo, mons. Oscar Cantoni che parla di “dolore ma anche di consolazione perché - confida - siamo grati al Signore per la testimonianza che don Roberto sta continuando a dare anche ora, dopo aver servito con umiltà le persone emerginate”. Il presule era accompagnato da tre preti di Como, amici di don Malgesini. Durante l’incontro ha “ringraziato” il Papa per le sue parole di incoraggiamento e anche per aver chiesto al cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, di celebrare la messa di suffragio, nel duomo di Como, il 19 settembre. “La nostra gente è rimasta colpita dall’attenzione di Francesco racconta il vescovo — e dal particolare gesto di delicatezza del cardinale Krajewski che, subito dopo la celebrazione, è andato personalmente a casa dei genitori di don Roberto per abbracciarli, per pregare con loro e donare il rosario del Papa”.
Raffaele Iaria
Alla festa del Signore
Fabio Zavattaro
Papa Francesco telefona ad un missionario italiano in Brasile: “ha bruciato la sua vita coni poveri”
Raffaele Iaria
Ultimo aggiornamento ore 12,30 del 12 ottobre 2020