28 Novembre 2025 - Il vescovo di Pinerolo, nonché presidente della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo e membro del Dicastero per il Dialogo interreligioso, mons. Derio Olivero, ha espresso in un videoappello la sua preoccupazione riguardo all’arresto e al decreto di espulsione dell’imam torinese Mohamed Shahin, da vent'anni in Italia, "lavoratore, incensurato" e, che "come imam, posso testimoniare che ha sempre lavorato per il dialogo".
Come riportano fonti di agenzia, il decreto di espulsione sarebbe motivato dal suo "ruolo di rilievo in ambienti dell'Islam radicale, incompatibile con i principi democratici e con i valori etici che ispirano l'ordinamento italiano'', essendosi anche reso ''responsabile di comportamenti che costituiscono una minaccia concreta attuale e grave per la sicurezza dello Stato''. Si farebbe riferimento alle dichiarazioni fatte durante la manifestazione pro Pal del 9 ottobre scorso in cui ha ''difeso i terroristi di Hamas legittimando lo sterminio di inermi cittadini israeliani'' il 7 ottobre 2023. Shahin è stato trasferito al Cpr di Caltanissetta, separato dalla moglie e dai due figli minori.
Monsignor Olivero considera "assurdo" che Shahin rischi "di essere espulso per delle opinioni espresse" perché "in Italia c'è libertà di opinione. Possiamo essere contrari alle opinioni, ma non possiamo condannare una persona semplicemente per le opinioni espresse". Inoltre, precisa mons. Olivero, "un uomo ha diritto a difendersi, ha diritto a un regolare processo". "Questo atto - continua - rischia di essere un'enorme ingiustizia": Shahin infatti sarebbe rimandato in Egitto dove è considerato un'oppositore del governo, con grave rischio per la sua incolumità.
Mons. Olivero è anche il primo firmatario di una lettera rivolta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dalle comunità religiose piemontesi della rete del dialogo cristiano-islamico, che si schierano contro una espulsione che "metterebbe a rischio non solo anni di proficua convivenza pacifica, per via di un provvedimento di tale gravità, ma anche la lunga e comune progettualità civile cui l’imam partecipava in prima persona, e con lui la sua comunità di fedeli, tanto nel quartiere di San Salvario quanto nella città di Torino".
https://youtu.be/SvLFGNCHSrs?si=FE5V9g-1NQBlHY5l
1 Agosto 2025 - Si intitola “Parole di speranza per l’umanità” il momento interreligioso di spiritualità in programma il 1° agosto, alle 17, nell’ambito del Giubileo dei giovani. Promosso dal Tavolo nazionale interreligioso dei giovani costituito presso la Conferenza Episcopale Italiana, l’appuntamento si svolgerà al Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II”, sede della “Casa dei Volontari PG-ITA”.
I ragazzi, appartenenti a differenti tradizioni religiose, si ritroveranno attorno al segno simbolico dell’acqua: ciascuno secondo la propria tradizione declamerà un messaggio per dire parole di speranza per l’umanità e poi immergersi nella preghiera, e concludere con un momento di festa conviviale e di musica etnica mediterranea.
“Questi giovani hanno un mandato importante nelle loro tradizioni religiose: quello di promuovere il dialogo, fare rete ed essere protagonisti della coesione sociale”, afferma don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. (fonte: CEI)
22 Aprile 2025 - "Un popolo, un pianeta". Oggi, in occasione della Giornata della Terra, RaiNews propone una maratona di 15 ore di contenuti originali per mettere in luce l’impegno italiano ed internazionale sui temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: talk show, dibattiti, interviste a personaggi di spicco, esempi virtuosi e testimonianze importanti su temi ambientali stimoleranno riflessioni e propositi per la salvaguardia del Pianeta.
In particolare, dalle ore 14 nella Maratona Multimediale #OnePeopleOnePlanet, una serie di contributi dedicati ai 10 anni dal primo Villaggio per la Terra, con un video - "Porte Aperte: Arte teatro del dialogo" - dedicato al progetto "La Bottega d'Arte", promosso dalla Fondazione Migrantes, che ha trasformato la panoramica Terrazza del Pincio di Roma per tre giorni in un laboratorio a cielo aperto con artisti di diverse culture e religioni.
Bottega d’Arte è parte integrante di Open Doors: Porte Aperte alla Speranza 2025, il progetto in quattro forme espressive – cinema, fotografia, arte figurativa, musica e danza – che rappresenta l’evoluzione nell’anno del Giubileo di Emotions to Generate Change, realizzato con la collaborazione del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Open Doors si propone di affrontare temi di grande rilevanza sociale attraverso l’arte e la comunicazione, creando un ponte tra diverse culture e comunità, per ispirare e promuovere un cambiamento positivo nel mondo.
16 Aprile 2025 - A Roma, la Bottega d'Arte: per tre giorni un laboratorio a cielo aperto con artisti di diverse culture e religioni ha animato la Terrazza del Pincio.
Sono state inaugurate ufficialmente alle ore 15, sulla Terrazza del Pincio, nel centro di Roma, le 30 opere di 42 artiste e artisti – di diversa nazionalità e sensibilità religiosa – protagonisti per tre giorni di “Bottega d’Arte”, un’iniziativa della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana (Cei), ideata dall’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga e realizzata in collaborazione con Earth Day Italia ed Emotion To Generate Change, col patrocinio del Comune di Roma. L’inaugurazione è stata aperta da un momento di spiritualità guidato da p. Markus Solo S.V.D. del Dicastero per il Dialogo interreligioso della Santa Sede
Le 30 opere esprimono culture e fedi diverse – buddhismo, cristianesimo, ebraismo, induismo e islam – e sono realizzate con varie tecniche figurative, dalle più antiche alle più contemporanee, evidenziandone l’evoluzione. Nel corso della tre giorni, artiste e artisti hanno spiegato ai numerosissimi visitatori, il senso dell’opera in corso di realizzazione, il proprio stile e la propria tecnica. La Bottega d’Arte, infatti, è stata concepita dal suo ideatore, Marco Soana, presidente della Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga, come uno spazio aperto, dialogante, condiviso e libero.
«Nella Bottega d’Arte si concretizza l’intuizione – commenta il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo – di rendere l’arte sacra una forma di incontro e dialogo, senza rinunciare all’espressione della propria fede e cultura».
«Vedere artiste e artisti di diverse culture e religioni lavorare insieme e pregare nello stesso luogo – continua mons. Felicolo –, in un momento in cui il mondo vive un passaggio storico tanto difficile, è stato esemplare. Un grande segno di civiltà. La Fondazione Migrantes lavora da tanti anni su questa strada e vuole continuare a farlo. Una convivenza civile è possibile: bisogna saperla cercare e ricercare, anche con cose “semplici” come questo progetto, che siamo fieri di aver sostenuto».
Bottega d’Arte è parte integrante di Open Doors: Porte Aperte alla Speranza 2025, il progetto in quattro forme espressive – cinema, fotografia, arte figurativa, musica/danza – che rappresenta l’evoluzione nell’anno del Giubileo di Emotions to Generate Change, realizzato con la collaborazione del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Open Doors si propone di affrontare temi di grande rilevanza sociale attraverso l’arte e la comunicazione, creando un ponte tra diverse culture e comunità, per ispirare e promuovere un cambiamento positivo nel mondo.
Come, infatti, ha detto papa Francesco durante l’Udienza a loro dedicata il 23 giugno 2023, gli artisti hanno «la capacità di sognare nuove versioni del mondo». La loro creatività «sembra partecipare della passione generativa di Dio. Quella passione con la quale Dio ha creato. Siete alleati del sogno di Dio! Siete occhi che guardano e che sognano. Non basta soltanto guardare, bisogna anche sognare».
I SOGGETTI PROMOTORI DI “BOTTEGA D’ARTE”
Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga
Dal 2007 un gruppo di persone, appassionate di arte antica, lavora assieme per maturare con il reciproco aiuto, l’esperienza applicativa in questo campo. L’ espressione più visiva e nota dei Madonnari è quella di esibirsi con i gessetti sulle piazze in occasione di sagre, fiere e concorsi. Con il 2012 il gruppo, ormai numeroso, si è costituito in “Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga”. Essa prende il nome da Luigi Gonzaga detto Rodomonte, valoroso capitano e amante dell’arte e della poesia.
madonnarirodomonte.itEarth Day Italia
L’Earth Day (Giornata Mondiale della Terra) del 22 aprile è la più grande manifestazione ambientale del pianeta: il momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. Dal 2007 Earth Day Italia, sede italiana ed europea dell’ong Earthday.org di Washington, celebra questa importante giornata anche nel Bel Paese e lavora per promuovere la formazione di una nuova coscienza ambientale, attraverso una sempre più estesa rete di dialogo tra i tanti soggetti che si occupano della salvaguardia del Pianeta.
earthdayitalia.orgEmotions to Generate ChangeEmotions to Generate Change, è una piattaforma per la creazione di iniziative e laboratori artistici con una visione chiara: l'arte come motore emozionale per il cambiamento personale e sociale. Riuniamo un collettivo eterogeneo di artisti appassionati nell'interpretare le pressanti sfide di oggi attraverso la creatività. Riconosciamo la complessità delle crisi interconnesse del nostro tempo: la crisi ecologica, la crescente disuguaglianza, i conflitti diffusi, la solitudine e il continuo isolamento in un mondo accelerato. Per affrontare questi problemi, le arti hanno un ruolo vitale da svolgere. In tempi polarizzati, l'arte può superare le barriere e unire persone con posizioni politiche diverse.
emotionstogeneratechange.comFondazione Migrantes
La Fondazione Migrantes è l'organismo costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana per accompagnare e sostenere le comunità cristiane nella conoscenza, nell'opera di evangelizzazione e nella cura pastorale dei migranti, italiani e stranieri, per promuovere atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella società civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza.
migrantes.it
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10 Aprile 2025 - A Roma, dal 14 al 16 aprile, la panoramica Terrazza del Pincio si trasformerà in un laboratorio d’arte a cielo aperto. 42 artiste e artisti residenti in Italia – di diversa nazionalità e sensibilità religiosa – e 30 opere, come porte aperte al dialogo tra culture e religioni, saranno il cuore di una “Bottega d’Arte”: un’esperienza di umanità unita nella diversità.
Le opere – l’inaugurazione ufficiale è in programma alle ore 15 del giorno 16 aprile – rappresenteranno le culture di fede di appartenenza e saranno realizzate con tecniche diverse, dalle più antiche alle più contemporanee, evidenziandone l’evoluzione. Nel corso dei giorni, durante la loro realizzazione, artiste e artisti spiegheranno il proprio stile e la propria tecnica a coloro che visiteranno la Bottega d’arte, concepita proprio come spazio aperto, condiviso e libero.
Bottega d’Arte è un’iniziativa della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana (Cei), ideata dall’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga e realizzata in collaborazione con Earth Day Italia ed Emotion To Generate Change, col patrocinio del Comune di Roma.
«Questa è la prima delle nostre iniziative– spiega mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes – in programma per l’anno giubilare. Fa parte della nostra missione specifica promuovere esperienze che accrescano la cultura dell’incontro».
Bottega d’Arte è parte integrante di Open Doors: Porte Aperte alla Speranza 2025, il progetto in quattro forme espressive – cinema, fotografia, arte figurativa, musica e danza – che rappresenta l’evoluzione nell’anno del Giubileo di Emotions to Generate Change, realizzato con la collaborazione del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Open Doors si propone di affrontare temi di grande rilevanza sociale attraverso l’arte e la comunicazione, creando un ponte tra diverse culture e comunità, per ispirare e promuovere un cambiamento positivo nel mondo.
Come ha detto papa Francesco durante l’Udienza a loro dedicata il 23 giugno 2023, gli artisti hanno «la capacità di sognare nuove versioni del mondo». La loro creatività «sembra partecipare della passione generativa di Dio. Quella passione con la quale Dio ha creato. Siete alleati del sogno di Dio! Siete occhi che guardano e che sognano. Non basta soltanto guardare, bisogna anche sognare».
«L’artista, attraverso la propria arte, incarna pienamente l'umanesimo – spiega Marco Soana, presidente dell’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga e ideatore della Bottega –, diffondendo intorno a sé un’aura di serenità, pienezza interiore e libertà. La sua opera non è solo espressione, ma anche luce che guida, un ponte tra il presente e un futuro carico di possibilità. Con ogni sua creazione, egli semina speranza, nutrendo la cultura e lo spirito dell'umanità, e spingendo tutti noi verso un futuro più luminoso e consapevole».
I SOGGETTI PROMOTORI DI “BOTTEGA D’ARTE”Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga
Dal 2007 un gruppo di persone, appassionate di arte antica, lavora assieme per maturare con il reciproco aiuto, l’esperienza applicativa in questo campo. L’ espressione più visiva e nota dei Madonnari è quella di esibirsi con i gessetti sulle piazze in occasione di sagre, fiere e concorsi. Con il 2012 il gruppo, ormai numeroso, si è costituito in “Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga”. Essa prende il nome da Luigi Gonzaga detto Rodomonte, valoroso capitano e amante dell’arte e della poesia.
madonnarirodomonte.itEarth Day Italia
L’Earth Day (Giornata Mondiale della Terra) del 22 aprile è la più grande manifestazione ambientale del pianeta: il momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. Dal 2007 Earth Day Italia, sede italiana ed europea dell’ong Earthday.org di Washington, celebra questa importante giornata anche nel Bel Paese e lavora per promuovere la formazione di una nuova coscienza ambientale, attraverso una sempre più estesa rete di dialogo tra i tanti soggetti che si occupano della salvaguardia del Pianeta.
earthdayitalia.orgEmotions to Generate Change
Emotions to Generate Change è una piattaforma per la creazione di iniziative e laboratori artistici con una visione chiara: l'arte come motore emozionale per il cambiamento personale e sociale. Riuniamo un collettivo eterogeneo di artisti appassionati nell'interpretare le pressanti sfide di oggi attraverso la creatività. Riconosciamo la complessità delle crisi interconnesse del nostro tempo: la crisi ecologica, la crescente disuguaglianza, i conflitti diffusi, la solitudine e il continuo isolamento in un mondo accelerato. Per affrontare questi problemi, le arti hanno un ruolo vitale da svolgere. In tempi polarizzati, l'arte può superare le barriere e unire persone con posizioni politiche diverse.
emotionstogeneratechange.comFondazione Migrantes
La Fondazione Migrantes è l'organismo costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana per accompagnare e sostenere le comunità cristiane nella conoscenza, nell'opera di evangelizzazione e nella cura pastorale dei migranti, italiani e stranieri, per promuovere atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella società civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza.
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6 Novembre 2020 - Roma - “In mezzo alle difficoltà della pandemia da Covid-19, questa festa significativa possa spazzare via le nubi della paura, dell’ansia e di ogni timore e colmare menti e cuori con la luce dell’amicizia, della generosità e della solidarietà”. È l’augurio del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, contenuto nel messaggio inviato per la festività di Deepavali, che molti induisti festeggiano il 14 novembre. “Quest’anno, sulla scia della pandemia da Covid-19, vogliamo condividere con voi alcuni pensieri sulla necessità d’incoraggiare uno spirito positivo e speranza per il futuro anche di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili, sfide socio-economiche, politiche e spirituali, e ansia, incertezza e paura diffuse”, si legge nel messaggio, in cui si citano le “tragiche situazioni causate dall’attuale pandemia e dalle sue gravi conseguenze sulla vita quotidiana, l’economia, l’assistenza sanitaria, l’educazione e le pratiche religiose”. Eppure, “le esperienze di sofferenza e un senso di responsabilità reciproca hanno unito le nostre comunità nella solidarietà e nella preoccupazione, in atti di gentilezza e compassione verso i sofferenti e i bisognosi”. Come sostiene il Papa, “la solidarietà oggi è la strada da percorrere verso un mondo post-pandemia, verso la guarigione dalle nostre malattie interpersonali e sociali” è “una strada per uscire migliorati dalla crisi”: di qui la necessità di promuovere “il contagio della speranza” con “gesti di cura, affetto, gentilezza e compassione, che sono più contagiosi dello stesso coronavirus”.
Roma - L’Alto Comitato per la Fratellanza Umana propone di celebrare domani, giovedì 14 maggio, una Giornata mondiale di preghiera, digiuno e opere di carità “per rispondere insieme a questa chiamata, invocando Dio Onnipotente per salvare il mondo, aiutandoci a superare la pandemia, per restituire sicurezza, stabilità, salute e prosperità cosicché, cessata questa crisi pandemica, la nostra Terra possa essere meglio di prima un posto accogliente per l’umanità e la fratellanza umana”.
“Il nostro mondo si trova di fronte a un grande pericolo che minaccia le vite di milioni di persone a causa della diffusione della pandemia del coronavirus (COVID-19)”, ricorda l’Alto Comitato per la Fratellanza Umana che nel riaffermare “il ruolo della medicina e della ricerca scientifica nel combattere la pandemia”, chiede di non “dimenticare di cercare rifugio in Dio di fronte a questa grave crisi”. Di qui l’invito rivolto a “tutti i popoli del mondo a pregare ciascuno secondo le proprie convinzioni religiose, osservare il digiuno e compiere opere buone, per far cessare la pandemia”. “Ciascuno di noi, dovunque si trovi, e secondo gli insegnamenti delle rispettive tradizioni di fede e filosofie – è l’esortazione – cerchi l’aiuto divino per il soccorso nostro e del mondo intero da questa catastrofe, per ispirare gli scienziati nel trovare una cura per il virus e salvare il mondo intero dalle ripercussioni di questa grave pandemia nei campi della salute, dell’economia e sull’umanità”.
Anche il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso “invita i credenti di tutte le religioni e le persone di buona volontà” ad unirsi spiritualmente a questa Giornata di preghiera e digiuno e opere di carità. L’appuntamento, ricorda il dicastero vaticano, “non prevede alcuna manifestazione comune pubblica, com’è comprensibile per prevenire i rischi di contagio, ma sarà vissuta da ciascuno nella propria interiorità, ponendosi dinanzi a Dio e alla propria coscienza”.
5 Maggio 2020 - Brescia - Riuniti in cerchio con al centro un braciere, simbolo delle rispettive comunità vive che non potevano essere fisicamente presenti. Nei giorni scorsi nel giardino della Curia di Brescia è stata celebrata una preghiera ecumenica e interreligiosa: hanno partecipato alcuni ministri del culto residenti nei confini del Comune di Brescia; idealmente erano presenti anche i monaci buddisti e i rappresentanti Sikh che non potevano raggiungere Brescia in quanto residenti fuori città. Erano presenti: il vescovo Pierantonio Tremolada; Sheik Amen Al-Hazmi, Imam del Centro Culturale Islamico di Brescia; la pastora Anne Zell, della Chiesa Valdese di Brescia; padre Porubin, padre Timis e padre Cirlan delle Chiese Ortodosse presenti in città; don Roberto Ferranti della Migrantes diocesana e don Claudio Zanardini.
I ministri, nelle rispettive tradizioni, hanno elevato una preghiera di suffragio per i defunti di questo tempo di emergenza e di protezione per le nostre comunità, condividendo le fatiche vissute per la nostra gente e per il nostro pregare senza comunità che ha caratterizzato tutto questo tempo. Al termine di ogni preghiera, hanno posto sul braciere dei grani di incenso simbolo della preghiera che sale al cielo in nome delle rispettive comunità. Gli ortodossi hanno fatto una preghiera e un canto; la Pastora Valdese ha portato la sua riflessione, l’Imam ha recitato una preghiera così come il Vescovo di Brescia, mons. Tremolada, che ha letto il Salmo 22 (Il Signore è il mio pastore) e una preghiera di suffragio per i defunti. Il Vescovo ha mandato anche un messaggio per l’inizio del Ramadan (23 aprile), il mese di digiuno e preghiera: “Sono sicuro che saprete anche voi imparare da questo ‘digiuno forzato’ della vita comunitaria a riscoprire i valori più grandi dell’ascolto di Dio, Clemente e Misericordioso, nella forma della preghiera personale”.
“Mi viene spontaneo – ha commentato don Roberto Ferranti, direttore dell’Ufficio per il dialogo interreligioso e della Migrantes diocesana – ripensare ancora alle parole di Papa Francesco la sera del 27 marzo, parole pronunciate per la città di Roma e per il mondo intero: ‘Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti’. Mi tornano in mente queste parole per descrivere il momento di preghiera che il vescovo Pierantonio ha condiviso con i ministri delle altre chiese cristiane e con i rappresentanti delle altre religioni”. La fede sostiene tutte le religioni nel momento della prova che stiamo vivendo. “Questo esserci trovati tutti sulla stessa barca ci ha fatto sperimentare come la preghiera è stato il denominatore comune che ci ha sostenuto nella fatica che abbiamo affrontato. Noi per la quaresima e la Pasqua, la stessa cosa per i fratelli ortodossi e per la comunità islamica che inizia il mese sacro di Ramadan… Tutti abbiamo dovuto ritrovare un modo per pregare insieme, stando a distanza. Ognuno ha trovato un modo per accompagnare i propri defunti….e per sostenere la fiducia della propria comunità. Per un momento abbiamo sentito l’esigenza di farlo insieme, perché insieme abitiamo questa città e insieme abbiamo guardato verso lo stesso cielo per ritrovare la forza del cammino”. Incontrarsi per dialogare, incontrarsi per conoscersi. “La fraternità che da tempo viviamo nei rapporti reciproci tra chiese cristiane, comunità islamica e altre religioni, si rafforza anche nelle situazioni difficili. Non risolveremo noi i dibattiti teologici delle divisioni, ma sperimenteremo come l’abitare la stessa città ci educa a capire la fraternità concreta dell’essere prima di tutto uomini e donne credenti.
20 Gennaio 2020 - Messina - La Comunità Islamica di Messina e la diocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, rappresentata da Consulta delle Aggregazioni laicali, Caritas, Ufficio Migrantes e Ufficio per il
Dialogo interreligioso, ripropongono, dopo la “positiva” esperienza delle precedenti edizioni, nuovi incontri sul “Cristianesimo e Islam per una Città plurale” con lo scopo di continuare e “progredire nella conoscenza, nel riconoscimento reciproco e nella convivenza pacifica, consapevoli che la comprensione di affinità e differenze aiuti a stabilire un clima di maggiore dialogo e serenità per la realizzazione di una Città plurale”.
Il primo appuntamento è previsto per domani, martedì 21 gennaio, presso il “Salone delle
bandiere” di Palazzo Zanca. Il tema di questo primo incontro sarà: “La fraternità originaria dei popoli”. L’incontro propone di “riscoprire – si legge in una nota - insieme l’orizzonte della fraternità universale, in questo nostro tempo di disincanto e disinteresse, in cui anche il credente rischia di essere irrilevante. Per l’uomo che crede, smentire la fraternità tra i popoli equivale a smentire l’originario progetto del Creatore, del Dio dell’Alleanza, del Signore dei mondi. L’umanesimo fraterno e universale – prosegue la nota - è un cantiere, un incessante ritorno alle relazioni umane, una carovana in pellegrinaggio per cui è vitale il riconoscimento e la custodia reciproca, insieme al servizio nei confronti dell’Altissimo”.
A relazionare saranno Joseph Levi, , Rabbino capo della Comunità ebraica di Firenze e della
Toscana centro-orientale dal 1996 al 2017; Mons. Giuseppe Costa, professore ordinario di Sacra Scrittura presso l’Istituto Teologico “S. Tommaso” di Messina e Abdelhafid Keith, presidente della Comunità islamica siciliana e Imam della Moschea di Catania.