Tag: Corridoi umanitari

Donne in fuga, corridoi umanitari e politica europea

25 Novembre 2025 - Sebbene le informazioni disponibili ci dicano che nella popolazione in situazione di sradicamento forzato nel mondo, in generale, il numero di uomini e donne si equivalgono, tra coloro che affrontano i cosiddetti “viaggi della speranza”, via mare o terra, verso l’Europa, solo poco più del 10% sono donne. Il dato mostra la loro difficoltà rispetto agli uomini, la non pari opportunità di mettersi in cammino e raggiungere Paesi sicuri in autonomia, anche in ragione delle violenze da loro subite, della tratta e della morte che si incontra lungo il cammino. Questa è una delle evidenze emerse da una ricerca qualitativa condotta dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo nel biennio 2022-2024 insieme a 20 giovani donne under 35, provenienti da diversi Paesi. Il frutto della ricerca è un volume dal titolo Libere da, libere di? Storie di giovani donne in Italia con i corridoi umanitari, a cura di Cristina Pasqualini e Fabio Introini (Vita e Pensiero, 2025). Il dramma delle donne in fuga da guerre, disastri ambientali, persecuzioni culturali e religiose ha trovato certamente in questi anni un canale alternativo, quello promosso dalla società civile e dalle Chiese, cattolica e riformate, in collaborazione con il Governo italiano e alcuni altri Governi dei Paesi europei, e denominato “corridoio umanitario”. I corridoi umanitari nascono inizialmente per permettere alle persone più fragili – donne con bambini, anziani, disabili, famiglie –, bisognose di protezione, di poter lasciare un Paese che vive guerre e disastri ambientali, in sicurezza e senza intraprendere lunghi viaggi, di poter usufruire dell’ “accoglienza diffusa”, un modello che prevede l’inserimento in un contesto familiare, associativo o parrocchiale, e di iniziare un percorso di integrazione a carico dei diversi soggetti della società civile. È un percorso reso possibile da una clausola del regolamento visti del Trattato di Schengen. Dal 2016, anno di una prima esperienza, al settembre 2023 sono state 6.473 in Europa le persone rifugiate che hanno ottenuto una forma di protezione internazionale grazie ai corridoi umanitari. L’utilizzo è avvenuto soprattutto in Italia. Le donne sono coloro che hanno maggiormente beneficiato di corridoi umanitari e dei percorsi di protezione attivati, anche se non abbiamo dati statistici elaborati. Le loro provenienze sono diverse: la Siria (67%) soprattutto e, a seguire, l’Eritrea (15%); e poi, con percentuali ancora più ridotte, la Somalia, l’Afghanistan, il Sudan e il Sud Sudan, l’Iraq, lo Yemen, la Repubblica democratica del Congo e il Camerun. Donne tutte diverse, ma animate dalla stessa speranza, la maggior parte delle quali dall’Italia hanno continuato il cammino verso Paesi europei con comunità più numerose, verso gruppi parentali e territori linguisticamente più affini o che proponevano maggiori opportunità rispetto, ad esempio, al titolo di studio da loro posseduto. Certo, potrebbe nascere un problema se la politica italiana ed europea usasse i corridoi umanitari per ridurre il numero di arrivi e selezionare le persone: in questo caso, il corridoio costituirebbe un alibi per nascondere la non volontà di riconoscere il diritto alla protezione internazionale in capo alla persona. In questo senso, preoccupa il Patto europeo per la migrazione e l’asilo, approvato a fine legislatura nel 2024. L’accordo – che non presenta una parola sui corridoi umanitari e non considera la fatica del partire delle donne – entrerà in vigore nel 2026 e segna un’ulteriore limitazione dei diritti dei richiedenti asilo e rifugiati. Il Patto prevede, annualmente, l’accoglienza di 30.000 rifugiati, un numero che è di poco superiore a quelli accolti da 17 Paesi nel 2023 con i reinsediamenti: questo a dimostrare che la politica europea ha di fatto utilizzato i corridoi umanitari come unico canale per stabilire il numero dei richiedenti asilo da accogliere. Sarà anche l’unico canale legale di ingresso in Europa? (S.E. mons. Gian Carlo Perego - "Migranti Press" 9/2025)   Corridoi umanitari donne

“Libere da, libere di?”. Alla Cattolica di Milano la presentazione di una ricerca sui corridoi umanitari. Con mons. Perego

27 Settembre 2025 - A dieci anni dall’attivazione dei corridoi umanitari e in prossimità della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato e del Giubileo dei migranti, lunedì 29 settembre verrà presentato in Università Cattolica (Milano, ore 16.00, Aula Maria Immacolata) il volume Libere da, libere di? Storie di giovani donne in Italia con i corridoi umanitari, edito da Vita e Pensiero. All’incontro, oltre ai curatori del libro Cristina Pasqualini e Fabio Introini, docenti di Sociologia in Università Cattolica, Mons. Gian Carlo Perego, presidente Fondazione Migrantes e CEMI; Alganesh Fessaha, presidente di Associazione Gandhi; Monica Attias (Comunità di Sant’Egidio); Monica Massari, docente di Sociologia generale all’Università degli Studi di Milano; Max Hirzel, fotografo. Modera Paolo Lambruschi di Avvenire. Porterà i saluti iniziali la Rettrice Elena Beccalli. Poiché gli studi sulle migrazioni hanno sottolineato che le donne migranti si trovano ad affrontare situazioni più complesse e delicate rispetto a quelle degli uomini, quali opportuni­tà possono offrire loro i corridoi umanitari? Su tale rilevante questione, l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo nel biennio 2022-2024 ha condotto una ricerca qualitativa insieme a venti giovani donne under 35, provenienti da diversi Paesi. Il volume ne presenta i risultati Scrive mons. Perego nelle conclusioni della sua postfazione al volume: "Il Patto europeo Migrazione e Asilo, approvato a fine legislatura nel 2024 e che entrerà in vigore nel 2026, segna un’ulteriore limitazione dei diritti dei richiedenti asilo e rifugiati. Infatti ha previsto, annualmente, l’accoglienza di 30.000 rifugiati, un numero che è di poco superiore ai rifugiati accolti da 17 Paesi nel 2023 con i reinsediamenti: questo a dimostrare che la politica europea ha di fatto utilizzato i corridoi umanitari come unico canale per stabilire il numero dei richiedenti asilo da accogliere in Europa a partire dal 2026. Sarà anche l’unico canale legale di ingresso in Europa?". Perego Cattolica Milano 29 settembre 2025

Migrazioni, card. Zuppi: “Nella polarizzazione colpevole e ignorante, alimentata nei dibattiti pubblici si creano luoghi comuni distorcenti, pericolosi”

16 Settembre 2025 - "Nella polarizzazione colpevole e ignorante, alimentata nei dibattiti pubblici e in particolare sul tema dell’emigrazione, si creano luoghi comuni distorcenti, pericolosi perché non permettono di comprendere i veri rischi, fanno perdere l’umanità e il rispetto per qualsiasi vita, fondamento del cristianesimo, ma anche dell’umanesimo che da questo è scaturito". Il quotidiano Avvenire ha pubblicato la prefazione del cardinale Matteo Maria Zuppi alla nuova ricerca Toniolo sui corridoi umanitari (condotta con 20 donne under 35 da diversi Paesi); il focus è sulle donne, poiché gli studi sulle migrazioni hanno sottolineato che spesso le donne migranti si trovano ad affrontare situazioni più complesse e delicate rispetto agli uomini. Il libro Libere da, libere di? Storie di giovani donne in Italia con i corridoi umanitari (Vita e Pensiero, pagine 272, euro 20,00), a cura di Cristina Pasqualini e Fabio Introini - rispettivamente ricercatrice e professore associato di Sociologia generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano -, sarà presentato il 29 settembre in Università Cattolica con il presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei e della Fondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego, autore della postfazione. E a proposito dei corridoi umanitari, scrive così il card. Zuppi nella prefazione: "Questo programma consente di salvarsi insieme, chi migra e chi accoglie. In Italia sono tante le esperienze virtuose di accoglienza e questo libro le racconta dando voce sia alle donne migranti che ne hanno beneficiato, sia alle comunità che si sono messe in gioco attivandosi nella prossimità".   Corridoi umanitari donne

Corridoi Umanitari: arrivati oggi 51 persone dal Libano

22 Marzo 2024 - Roma - Tredici anni di guerra in Siria. E di origine siriana sono quasi tutte le 51 persone arrivate questa mattina, venerdì 22 marzo, all’aeroporto di Roma Fiumicino e accolte in Italia grazie ai corridoi umanitari realizzati dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Chiese protestanti. 51 persone, di cui 19 minori, provenienti da vari campi profughi del Libano e da diversi centri - Beirut, Homs e altri territori del Paese da dove sono giunti, negli scorsi mesi ed anni, per fuggire dal conflitto in Siria - saranno accolte da Chiese, famiglie, Comunità di Sant’Egidio, Operazione Colomba e dalla Diaconia valdese in varie regioni e città d’Italia, tra le quali Firenze, Torino, Torre Pellice (TO), Campobasso, Padova, Roma. I corridoi umanitari sono un’iniziativa della società civile che coniuga la salvezza dai viaggi in mare con accoglienza e integrazione. UComplessivamente in Europa con i corridoi umanitari sono arrivati oltre 6.800 rifugiati.

Corridoi umanitari: arrivati ieri 46 siriani dal Libano

26 Ottobre 2023 - Roma - Sono atterrati ieri a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 46 rifugiati siriani, tra cui alcuni minori, che hanno vissuto a lungo nei campi profughi della regione dell'Akkar, nella Valle della Bekaa e in alloggi precari alla periferia di Beirut. Il loro arrivo in Italia - in un momento difficilissimo per il Libano a causa del vicino conflitto israelo-palestinese - è stato reso possibile grazie ai Corridoi Umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e Tavola valdese, in accordo coi Ministeri dell’Interno e degli Esteri, che dal febbraio 2016 hanno portato in salvo in Italia, solo da questo paese, 2.700 persone. Complessivamente in Europa con i Corridoi Umanitari sono giunti oltre 6.500 rifugiati. I nuclei familiari giunti ieri saranno accolti in 7 regioni italiane (Lazio, Sicilia, Calabria, Piemonte, Veneto, Campania, Toscana), in parte grazie ai loro parenti, giunti in precedenza coi Corridoi Umanitari e ormai bene integrati nel nostro Paese, in parte in case messe a disposizione da famiglie italiane e associazioni. Queste ultime li accompagneranno nel percorso di integrazione, grazie all’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, all’inserimento nel mondo lavorativo.

Profughi: giovadì l’arrivo di rifugiati dai campo in Libano e in Grecia

28 Marzo 2023 - Roma - Arriveranno giovedì 30 marzo a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 58 rifugiati siriani che hanno vissuto a lungo nei campi profughi del Libano o in alloggi precari nella periferia di Beirut. Si tratta di nuclei familiari che negli ultimi mesi hanno sofferto un pesante peggioramento delle loro condizioni di vita per la grave crisi politica, economica e sociale che attraversa il paese. Tra di loro 24 minori che, a causa della situazione delle famiglie, non potevano frequentare la scuola, e alcuni che hanno bisogno di cure mediche urgenti. Il loro ingresso in Italia è reso possibile grazie ai corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese, in accordo coi Ministeri dell’Interno e degli Esteri, che dal febbraio 2016 hanno portato in salvo nel nostro Paese, solo dal Libano, 2.486 persone. Complessivamente in Europa con i corridoi umanitari sono giunti oltre 6mila rifugiati. I nuclei familiari in arrivo saranno accolti in diverse regioni italiane e avviati ad un percorso di integrazione: per i minori attraverso l’immediata iscrizione a scuola, per gli adulti con l’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l’inserimento nel mondo del lavoro. Nella stessa giornata arriveranno anche 15 richiedenti asilo dai campi della Grecia, nuclei familiari numerosi e singoli, alcuni in gravi condizione di salute, provenienti da Iraq, Somalia e Congo. Con questo arrivo si completa la quota fissata nel protocollo di intesa tra Sant’Egidio e il governo italiano, che ha consentito l’arrivo con i corridoi umanitari a 300 persone, a cui si aggiungono 70 persone portate in salvo a seguito dei viaggi di Papa Francesco a Lesbo.

Papa Francesco: la tragedia di Cutro “non doveva avvenire, e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta”

18 Marzo 2023 - Città del Vaticano - E’ stata una festa con tanti uomini, donne e bambini provenienti da molti Paesi e arrivati in Italia attraverso i corridoi umanitari  quella che si è svolta questa mattina nell’Aula Paolo VI con Papa Francesco. Corridoi umanitari che “non solo mirano a far giungere in Italia e in altri Paesi europei persone profughe, strappandole da situazioni di incertezza, pericolo e attese infinite” ma operano anche “per l’integrazione, perché non c’è accoglienza senza integrazione”, ha scritto il Papa nel testo consegnato loro che ha riassunto dopo aver ascoltato alcuni saluti e alcune testimonianze. Un evento di notevole rilievo sul fronte della questione-migranti, primo evento pubblico del Papa con i migranti dopo la tragedia di Cutro, un naufragio che “non doveva avvenire, e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta”, ha detto il Pontefice evidenziando che i corridoi “gettano dei ponti che tanti bambini, donne, uomini, anziani, provenienti da situazioni molto precarie e da gravi pericoli, hanno infine percorso in sicurezza, legalità e dignità fino ai Paesi di accoglienza. Essi attraversano i confini e, ancor più, i muri di indifferenza su cui spesso si infrange la speranza di tantissime persone”. “Occorrono ancora molti sforzi – ha aggiunto - per estendere questo modello e per aprire più percorsi legali per la migrazione. Dove manca la volontà politica, i modelli efficaci come il vostro offrono nuove strade percorribili. Del resto - scrive il Papa nel testo - una migrazione sicura, ordinata, regolare e sostenibile è nell'interesse di tutti i Paesi. Se non si aiuta a riconoscere questo, il rischio è che la paura spenga il futuro e giustifichi le barriere su cui si infrangono vite umane”. “Il lavoro che voi fate, individuando e accogliendo persone vulnerabili, cerca di rispondere nella maniera più adeguata a un segno dei tempi. Indica una strada all'Europa - prosegue il Pontefice - perché non resti bloccata, spaventata, senza visione del futuro”. Ricordando poi i profughi ucraini il Pontefice ha detto loro che “il Papa non rinuncia a cercare la pace, a sperare nella pace e a pregare per essa. Lo faccio per il vostro Paese martoriato e per gli altri che sono colpiti dalla guerra”. (Raffaele Iaria)

Corridoi umanitari: papa Francesco riceve, sabato, i profughi e le famiglie che hanno accolto

15 Marzo 2023 -

Roma - Rappresenta un evento di notevole rilievo sul fronte della questione-migranti quello di sabato prossimo, 18 marzo, alle 11.30, in cui papa Francesco riceverà in udienza tutti i profughi e i rifugiati venuti in Italia e in Europa grazie ai “corridoi umanitari” realizzati da Conferenza Episcopale Italiana, la Comunità di Sant’Egidio la Federazione delle Chiese Evangeliche e la Tavola Valdese. In questo che è il primo evento pubblico del Papa con i migranti dopo la tragedia di Cutro, l’Aula Paolo VI sarà riempita da famiglie provenienti da numerosi Paesi in guerra o colpiti da gravi emergenze umanitarie come Siria, Iraq, Afghanistan, Somalia, Sud Sudan, Nigeria e Libia.

Corridoi umanitari: Sant’Egidio, nuovi arrivi oggi a Fiumicino

7 Marzo 2023 - Roma - Nuovo arrivo, oggi a Fiumicino, con un volo provenienti da Atene, di 11 richiedenti asilo originari di paesi in cui persistono conflitti e condizioni di violenza diffusa come Iraq, Congo e Camerun. Molti hanno trascorso lunghissimi periodi di permanenza - fino a 5 anni - nei campi profughi delle isole greche, tra cui quello di Moria, a Lesbo.  Il loro ingresso in Italia è reso possibile da un protocollo d’intesa tra la Comunità di Sant’Egidio e il ministero dell’Interno che prevede l’arrivo dalla Grecia nel nostro paese, in modo legale e sicuro, di richiedenti asilo, con particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili, come nuclei familiari numerosi e minori non accompagnati. I rifugiati – tra cui una donna sola con i figli disabili – saranno accolti a Roma, nelle Marche e in Lombardia e subito avviati verso l’integrazione: per i minori attraverso l’iscrizione a scuola, per gli adulti con l’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, con l’inserimento nel mondo lavorativo. Complessivamente, con il sistema dei corridoi umanitari, realizzati grazie a una rete di accoglienza diffusa, sono giunti in Europa più di 6mila rifugiati, di cui 5250 in Italia.

Corridoi umanitari: arrivati oggi a Roma 97 rifugiati afghani

23 Febbraio 2023 - Roma - Oggi  è arrivato dal Pakistan un gruppo di 97 rifugiati afghani nell’ambito del programma dei Corridoi Umanitari realizzati da Caritas Italiana (per conto della CEI – Conferenza Episcopale Italiana), FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia), Tavola valdese e Comunità di Sant’Egidio. Anche questo ultimo arrivo è realizzato sulla base dei protocolli siglati con il governo italiano a novembre 2021, per un totale di 1200 persone fuggite dall’Afghanistan e accolte in Italia dalle chiese e dalla società civile. I cittadini afghani arrivati saranno ospitati in varie diocesi, chiese, comunità, da Nord a Sud, e in particolare in Trentino-Alto Adige, Veneto, Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Calabria. Si tratta di nuclei familiari e di persone singole, alcune delle quali si ricongiungeranno in Italia con parenti che vivono già da tempo nel nostro paese. Lo strumento dei corridoi umanitari ha garantito la fuoriuscita da contesti di guerra e gravi violazioni dei diritti a richiedenti asilo, rifugiati e persone vulnerabili che altrimenti non avrebbero mai potuto raggiungere il territorio europeo.  

Corridoio umanitario per 300 afghani

26 Luglio 2022 - Roma - I primi nove afghani sono arrivati ieri a Fiumicino con un volo da Teheran, altri 200 sbarcheranno sempre a Roma provenienti da Islamabad domani e il giorno dopo toccherà ad un terzo gruppo, anche quest’ultimo in partenza dalla capitale iraniana: in tutto 300 persone che arriveranno nel nostro paese grazie al Protocollo d’intesa che vede da un lato il coinvolgimento di Viminale e Farnesina, dall’altro quello della Comunità di Sant’Egidio, della Cei, della Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane, della Tavola Valdese e dell’Arci, in collaborazione con Acnur, Oim e Inmp (Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà).

Corridoi umanitari: arrivati oggi 48 profughi con volo da Atene

28 Gennaio 2022 -

Roma - Questa mattina, con un volo proveniente da Atene, sono arrivate a Fiumicino 48 persone grazie ai corridoi umanitari della Comunità di Sant'Egidio. Appartenenti a diverse nazionalità, tra cui Afghanistan, Camerun, Congo, Iraq, Siria e Somalia, hanno trascorso lunghi periodi di permanenza nei campi profughi delle isole greche, tra cui quello di Moria, a Lesbo, visitato recentemente da Papa Francesco durante il suo viaggio in Grecia e a Cipro. Si tratta di richiedenti asilo, in fuga da guerre e situazioni insostenibili, che hanno affrontato viaggi pericolosi da Africa, Asia e Medio Oriente, subendo maltrattamenti, sfruttamento e violenza. I nuclei familiari e i singoli - tra cui alcuni minori non accompagnati - saranno accolti in 10 regioni italiane (Lazio, Basilicata, Friuli, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Trentino) e, dopo aver trascorso un periodo di quarantena nel rispetto delle normative anti-covid, verranno subito avviati verso l’integrazione: per i minori attraverso l’immediata iscrizione a scuola, per gli adulti con l’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l’inserimento nel mondo lavorativo. Complessivamente con il sistema dei corridoi umanitari, interamente autofinanziati e realizzati grazie a una rete di accoglienza diffusa, sono giunti in Europa 4400 rifugiati, di cui oltre 3600 in Italia.

La Diocesi Cefalù accoglie una famiglia iraniana

1 Dicembre 2021 -

Corridoi umanitari: giunti a fiumicino da Lesbo 46 profughi

30 Novembre 2021 - Roma - Questa mattina sono arrivate a Fiumicino, con i corridoi umanitari, 46 persone dall’isola di Lesbo e dalla Grecia, appartenenti a diverse nazionalità, tra cui Afghanistan, Camerun, Congo, Iraq, Siria, Somalia e Sud Sudan. Si tratta di richiedenti asilo e rifugiati in condizione di particolare vulnerabilità, che hanno trascorso molti mesi, a volte anni, nei campi profughi della Grecia dopo aver affrontato viaggi molto difficili attraverso l’Africa, l’Asia o il Medio Oriente, subendo maltrattamenti, sfruttamento e violenza. I nuclei familiari e i singoli - tra cui 3 minori non accompagnati, il più giovane un ragazzo siriano di appena 12 anni - saranno accolti in diverse regioni (Lazio, Campania, Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto) e avviati verso l’integrazione: per i minori attraverso l’immediata iscrizione a scuola e per gli adulti, con l’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l’inserimento nel mondo lavorativo. Includendo le famiglie di rifugiati siriani che papa Francesco ha portato a Roma di ritorno dal suo viaggio a Lesbo il 16 aprile 2016, sono 215 i rifugiati provenienti dalla Grecia che, accolti e integrati in Italia grazie al modello dei corridoi umanitari, possono guardare con fiducia e serenità il loro futuro.    

Corridoi umanitari Cei-Sant’Egidio: arrivati 63 profughi dall’Etiopia

13 Novembre 2021 -

Roma - Sono atterrati questa mattina a Fiumicino, con un volo di linea dell’Ethiopian Airlines proveniente da Addis Abeba, 63 profughi del Corno d’Africa. Le condizioni di vita di queste persone, da tempo rifugiate nei campi dell’Etiopia​, poi nella Capitale, si erano ulteriormente complicate a causa del conflitto che, in questi mesi e in particolare nelle ultime settimane, sta interessando l'Etiopia​. Il loro ingresso in Italia è stato reso possibile grazie a un Protocollo d’intesa con lo Stato italiano, firmato nel 2019 dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Comunità di Sant’Egidio  che prevede l’arrivo di 600 persone vulnerabili con i corridoi umanitari. La partenza, inizialmente prevista per la fine di novembre, è stata anticipata a causa dei problemi di sicurezza ed è stata facilitata dalla fattiva collaborazione del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell'Interno, della Direzione Generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie e dell'Ambasciata d'Italia ad Addis Abeba. Ad accogliere a Fiumicino i 63 profughi -  in maggioranza nuclei familiari composti da donne sole con minori e singoli sotto i 25 anni - sono stati i volontari ed alcuni familiari, da tempo residenti nel nostro Paese, in qualche caso già cittadini italiani. Saranno ospitati a Roma e in diverse regioni italiane (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Marche e Campania) presso associazioni, parrocchie, appartamenti di privati e istituti religiosi, con il supporto di famiglie italiane che si occuperanno di accompagnare il percorso d’integrazione sociale e lavorativa sul territorio, garantendo servizi, corsi di lingua italiana, inserimento scolastico per i minori, cure mediche adeguate. Tutto ciò grazie a un progetto totalmente autofinanziato con l’8x1000 della Cei, fondi raccolti dalla Comunità di Sant’Egidio e la generosità non solo di associazioni e parrocchie ma anche di cittadini che hanno offerto le loro case e il loro impegno gratuito e volontario.

Cei: siglato il Protocollo per la realizzazione di corridoi umanitari

4 Novembre 2021 -
Roma - È stato siglato oggi, 4 novembre, al Viminale, il Protocollo di intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e Politiche migratorie, il Ministero dell’Interno - Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, la Conferenza Episcopale Italiana, la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche, la Tavola Valdese, ARCI, INMP, UNHCR per la realizzazione del progetto “Corridoi umanitari/Evacuazioni per l’Afghanistan”.
L’intesa permetterà l’ingresso legale e in sicurezza di 1200 cittadini afghani in evidente bisogno di protezione internazionale nell’arco di due anni, con la possibilità di estendere la durata a 36 mesi. Secondo quanto previsto, il progetto verrà sviluppato in Pakistan e Iran, ed in eventuali altri Paesi di primo asilo/Paesi di transito. Le persone che arriveranno in Italia saranno accolte in diverse diocesi dove, con il supporto delle Caritas locali, saranno sostenute in un percorso di integrazione e inclusione.
“Proseguiamo nella positiva sperimentazione dei corridoi umanitari che, a partire dal 2017, hanno permesso alla Chiesa che è in Italia di farsi prossima a quanti necessitano di protezione internazionale. La  CEI ha già contribuito ad offrire un’alternativa legale a oltre mille persone provenienti dall’Etiopia, dal Niger, dalla Turchia, dalla Giordania”, afferma Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della CEI. “I corridoi umanitari – aggiunge – rappresentano una via sicura per coloro che sono costretti a fuggire dalla propria terra e, allo stesso tempo, dimostrano che soggetti istituzionali, governativi e non, della società civile e religiosa possono cooperare fattivamente per trovare soluzioni concrete al dramma delle migrazioni. Per questo auspichiamo che quello dei corridoi umanitari diventi uno strumento strutturale di gestione delle politiche migratorie”.

Afghanistan: domani la firma del protocollo per i corridoi umanitari verso l’Italia

3 Novembre 2021 - Roma - La Conferenza Episcopale Italiana firmerà domani alle 13 al Viminale, insieme a FCEI, Comunità di Sant'Egidio, Tavola Valdese, IOM, INMP, ARCI e UNHCR, il protocollo che permetterà – grazie ad un accordo con il Ministero dell’Interno (sarà presente la Ministra Luciana Lamorgese) e il Ministero degli Esteri - l’arrivo di un contingente di profughi afghani, rifugiati nei paesi limitrofi, a causa della crisi che si è prodotta dallo scorso agosto.  

Draghi: impegnarsi di più, seguendo il modello dei cosiddetti corridoi umanitari”.

20 Ottobre 2021 - Roma - Per quanto riguarda le migrazioni, l’Italia aveva «promosso una discussione sul tema nel Consiglio europeo di giugno, con l’obiettivo di incoraggiare una gestione davvero europea dei flussi». Lo ha detto oggi il Presidente del Consiglio, Maria Draghi, intervenendo al Senato sui temi del prossimo Consiglio Europeo. Anche i Paesi preoccupati dai cosiddetti “movimenti secondari” hanno – ha aggiunto – “preso atto dell’importanza di prevenire e contenere i flussi irregolari e di incentivare i canali di migrazione legale. Su quest’ultimo aspetto, l’Europa dovrebbe impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari”.  

La “pagella in tasca”: l’Agenzia Onu lancia il progetto con il contributo della Fondazione Migrantes

27 Agosto 2021 - Roma - Una “pagella in tasca”, per permettere ai ragazzi rifugiati di arrivare in Italia e poter proseguire gli studi. Il progetto, promosso da Intersos, Unhcr e Agenzia Onu, partirà a settembre, quando giungeranno i primi cinque minori non accompagnati che saranno ospitati da famiglie affidatarie di Torino. L’ingresso dei giovani migranti verrà consentito attraverso un visto per motivi di studio e riguarderà, in tutto, 35 rifugiati in Niger tra i 15 e i 17 anni. La “pagella” sarà un canale di accesso in Italia regolare e sicuro: i minori potranno così continuare a studiare senza rischiare la vita affidandosi ai trafficanti di persone per affrontare il viaggio nel Mediterraneo. Il progetto, riconosciuto dai ministeri dell’Interno, degli Esteri e del Lavoro, e dal Comune di Torino, coinvolge famiglie e organizzazioni del privato sociale nell’accoglienza e nella promozione dei percorsi di inclusione dei minori: c’è, quindi, una forte partecipazione della società civile accanto alla presa in carico istituzionale. «Con questo progetto lavoriamo a due obiettivi: aumentare le opportunità di accesso all’educazione per i ragazzi e le ragazze rifugiate e ampliare i canali di accesso sicuri per chiedere asilo» ha detto Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per Italia, Santa Sede e San Marino. «È importante creare le condizioni per accogliere in modo sicuro e pianificato i giovani rifugiati offrendo loro la possibilità di studiare in Italia e, allo stesso tempo, sottraendoli ai rischi connessi a viaggi tanto disperati quanto pericolosi». Il progetto è stato realizzato con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana nell’ambito della campagna “Liberi di partire, liberi di restare - Fondi 8 per mille Chiesa cattolica”, della Fondazione Migrantes, di Acri e Fondazione Compagnia San Paolo

Corridoi umanitari per minori soli: parte il progetto “Pagella in tasca”

13 Agosto 2021 - Roma - ​Terzo settore, organizzazioni internazionali, privati cittadini e istituzioni uniscono le forze per portare in modo sicuro minori soli dal Niger in Italia, accoglierli in famiglia e sostenerli nei loro percorsi di studio e inclusione sociale. È il progetto pilota Pagella in tasca- Canali di studio per minori rifugiati, promosso da INTERSOS e UNHCR e co-finanziato dalla Fondazione Migrantes e da INTERSOS, che verrà realizzato grazie a un Protocollo d'intesa con i ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell'Interno, oltre che con attori locali del progetto: il Comune di Torino, la rete CPIA Piemonte e l'Arcidiocesi di Torino. "Pagella in tasca" coinvolge 35 minori stranieri non accompagnati attualmente rifugiati in Niger, di 16 o 17 anni, con l'obiettivo di portarli gradualmente a Torino e dintorni nell'anno scolastico 2021/2022. Arriveranno in aereo con un visto d'ingresso, evitando le terribili rotte dei flussi irregolari in Africa e nel Mediterraneo. Qui avranno un permesso per studio e saranno iscritti ai CPIA per conseguire il diploma del primo ciclo di istruzione e poi frequentare la scuola secondaria superiore o un percorso di istruzione e formazione professionale.  Ad accoglierli troveranno famiglie affidatarie e tutori volontari, vitto, alloggio, assistenza sanitaria, supporto psicologico e legale e la possibilità di conoscere altri coetanei a scuola e fuori casa, tra sport e altre attività. Borse di studio copriranno i costi sostenuti dalle famiglie durante il primo anno, trascorso il quale sarà possibile inserirli nei progetti del Sistema di Accoglienza e Integrazione  gestiti dalla Città di Torino e da altri Comuni coinvolti o promuovere l'autonomia attraverso altre misure di inserimento lavorativo e abitativo. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha seguito dal principio lo sviluppo del progetto e ha firmato il protocollo d'intesa, inserirà i beneficiari negli interventi di politica attiva del lavoro per soggetti vulnerabili promossi dalla sua Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione. Inoltre, parteciperà alla valutazione di tutti i percorsi di inclusione messi in campo da Pagella in tasca.