Primo Piano
Vangelo Migrante: II domenica di Quaresima | Vangelo (Mt 17, 1-9)
Ecco perché decidono di partire: la storia di una famiglia afghana accolta grazie a Migrantes
Migrantes: mons. Felicolo, reimpostare e riprendere le attività pastorali di accompagnamento spirituale e catechetico con i viaggianti
Ismu: presentato oggi il Rapporto 2022
Naufragio in Calabria: mons. Panzetta, Questo è il momento della pietà”

Naufragio in Calabria: Migrantes Crotone-Santa Severina, “una tragedia immane rispetto alla quale ognuno deve capire qual è la propria responsabilità”

Naufragio Calabria: card. Lojudice, “preghiamo per le vittime del naufragio in Calabria”
Naufragio Calabria: card. Zuppi, “chi è annegato aveva il diritto di essere accolto”
Mons. Lorefice: “quel che è avvenuto a Cutro non è stato un incidente, bensì la naturale conseguenza delle politiche italiane ed europee di questi anni
Migrantes Piemonte- Valle d’Aosta: giovedì un convegno su Religiose e migranti
Zattera
Naufragio in Calabria: ieri una fiaccolata per ricordare
Crotone - Alcune centinaia di persone hanno partecipato ieri sera a Crotone ad una fiaccolata in memoria delle vittime del naufragio di domenica mattina. La folla si è ritrovata davanti al palasport in cui sono state portate le bare. Fiaccole, lumini, preghiere e un minuto di silenzio. All’iniziativa hanno partecipato donne e uomini appartenenti alle comunità straniere. Tante le ragazze con i volti segnati dalle lacrime. All’inferriata sono stati appesi alcuni cartelli polemici. Esposto anche uno striscione dei tifosi del Crotone con cui si chiede “silenzio e giustizia per le vittime del mare”. Molte persone hanno chiesto di entrare nel palasport per potere rendere omaggio alle vittime. Soltanto ad una ventina delle vittime, al momento, è stato possibile dare un nome mentre è stato recuperato un altro cadavere. Salgano, quindi, a 65 le vittime accertate.
Cir: incontro su “Migrazioni più umane” con il card. Zuppi
Roma - Il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) organizza stasera a Roma l’incontro “Fratelli tutti – Migrazioni più umane”, con la partecipazione del card. Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza espiscopale italiana. L’appuntamento è alle 19 presso l’Auditorium Due Pini di Roma. Parteciperanno al dibattito anche il prof. Massimo Livi Bacci, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e l’editorialista del Fatto quotidiano Antonio Padellaro, intervistati dalla giornalista Micaela Palmieri. Un’occasione importante per riflettere ancora una volta sul fenomeno migratorio verso l’Italia e l’Europa, a poche ore dalla tragedia che ha funestato il mare della Calabria.
I medici: obbligo di soccorso e assistenza per legge
Roma - I medici chiedono al governo italiano, all’Europa e alle Nazioni unite di assicurare, per legge, la ricerca, il soccorso e l’assistenza dei migranti. «Come medici, che hanno giurato di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona, non possiamo rimanere indifferenti di fronte alla strage di esseri umani che si è consumata ieri lungo le coste calabre. Come esponenti di un Ente sussidiario dello Stato, che agisce in nome e per conto dello Stato stesso quando si parla di tutela della Salute, non possiamo rimanere in silenzio. Bisogna indignarsi di fronte a simili tragedie: la vera sconfitta sta nell’assuefazione e nella “durezza di cuore», ossia nel far diventare abitudine quello che dovrebbe essere eccezionale e intollerabile». Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, interviene sul naufragio del caicco carico di migranti avvenuto domenica sulla spiaggia di Steccato di Cutro. «Per questo – aggiunge – condividiamo il monito del Vicepresidente della Cei, Monsignor Francesco Savino: é l’ora di politiche “alte e altre”, nazionali e sovranazionali. È l’ora di invitare tutti coloro che hanno responsabilità politiche a rivedere certe decisioni rispetto ai fenomeni migratori.
È in gioco, come ricorda Savino, la civiltà, la democrazia reale, la democrazia matura. Sono in gioco, aggiungiamo noi, la tutela della salute, il rispetto dei principi di umanità e di dignità che spettano di diritto a ogni individuo. È in gioco la realizzazione di quella democrazia del bene che è il fine ultimo, sanitario, sociale e civile della Professione medica». «Questa mattina (ieri, ndr)– conclude Anelli – pregando davanti alle bare, Savino ha affermato: io incontro oggi come credente Gesù crocifisso, Gesù abbandonato, Gesù negato, Gesù profugo non accolto che muore in mare. Oggi Dio muore con questi nostri fratelli. Noi, come medici, sentiamo come nostra la sofferenza di questi fragili, di questi ultimi, di queste persone; sentiamo come un nostro fallimento, come un fallimento dei principi scritti nel nostro Codice deontologico, nella nostra Costituzione, nella Dichiarazione universale dei diritti umani il non averli saputi proteggere. Chiediamo al Governo italiano, all’Europa, alle Nazioni Unite di fare di più e di fare meglio, istituendo percorsi sicuri e legali per migranti e rifugiati e programmando e assicurando, per legge, ricerca, soccorso e assistenza medica».