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Migrantes Massa Carrara-Pontremoli: ricordate le vittime sulle rotte migratorie

4 Ottobre 2023 - Massa Carrara - A conclusione delle iniziative relative alla 109° Giornata del Migrante e del Rifugiato, promossa dall'Uffiucio Migrantes della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, in collaborazione con l’Associazione Casa di Betania, ieri mattina si è tenuta al porto di Marina di Carrara la commemorazione di tutte le vittime, morte o disperse lungo le rotte migratorie, seguita da un momento di preghiera interreligiosa. Alla presenza delle autorità civili e militari, si è svolto un momento di preghiera interreligiosa in ricordo del 3 ottobre 2013 quando 368 persone persero la vita in un naufragio a largo di Lampedusa: assieme al vescovo, mons. Mario Vaccari, erano presenti Massimo Marottoli, pastore della Chiesa Valdese, e Hischam Koudsi della comunità musulmana. “L’ospitalità e l’accoglienza sono rimarcate nella Bibbia – ha detto il presule – e per questo la nostra umanità deve imparare ad andare oltre alla logica degli Stati, ma dobbiamo essere gli uni a fianco degli altri”.

Ecco perché decidono di partire: la storia di una famiglia afghana accolta grazie a Migrantes

2 Marzo 2023 - Massa Carrara - I loro figli vanno a scuola in Italia come facevano a Kabul. La differenza è che le due ragazze possono frequentare le lezioni e che tutti sono sicuri di tornare a casa. A proposito di vie legali e sicure per entrare in Italia, la storia della famiglia Azimi è esemplare della disperazione che sconvolge i profughi e che un po' tutti in Italia sembriamo aver dimenticato. Oggi sono salvi, ma in tre maledetti giorni dell'agosto 2021 a Kabul la loro vita è stata sconvolta per sempre. Padre, madre e quattro figli minorenni, dopo due giorni di attesa in aeroporto sono riusciti a sfuggire ai taleban salendo sul volo della Farnesina per evacuare i collaboratori delle istituzioni italiane. Il padre lavorava come sacrestano dell'unica missione cattolica del Paese retta dal padre barnabita Giovanni Scalese, partito a sua volta. I taleban non avrebbero risparmiato nessuno degli Azimi, che oltre ad essere collaboratori del "nemico" occidentale, sono di etnia hazara, musulmani sciiti, odiata in Afghanistan dai taleban, pashtun e sunniti. Sono salvi, ma il loro mondo, la loro esistenza non sarà mai più la stessa. E le loro vite restano divise. Da una parte il costante sforzo di integrarsi in una città della Toscana, Massa, radicalmente diversa da Kabul. Dall'altra il pensiero a parenti, amici, compagne e compagni che da Kabul non sono potuti fuggire. I contatti telefonici frequenti non alleviano la nostalgia. Le ragazze sono asserragliate in casa e anche i maschi vivono oppressi dal rigore talebano. Avevamo scritto di questa famiglia un anno fa. Siamo tornati a Massa per incontrarli in occasione della visita di alcuni istituti scolastici superiori cittadini alla mostra sui corridoi umanitari della Caritas italiana allestita dalla diocesi nel Chiostro del Seminario Vescovile. Accolti nell'ambito del Sai, il Servizio pubblico di accoglienza rifugiati, dalla Migrantes diocesana, vivono in un grande appartamento in centro e hanno fatto grandi passi avanti. Sono la prova di un'integrazione che si compie nonostante gli ostacoli burocratici in cui siamo maestri. Merito soprattutto dell'accoglienza diffusa e della Migrantes. Il padre ha trovato lavoro in un'officina. Le due figlie maggiori proseguono gli studi universitari rispettivamente in Economia e Giurisprudenza a Torino grazie a borse di studio. I due maschi tredicenni frequentano la seconda media, le due ragazze 18enni sono in quarta liceo artistico. «Sono una famiglia laboriosa, unita e affiatata - spiega Sara Vatteroni, direttrice della Migrantes Toscana - hanno imparato la nostra lingua grazie ai corsi di sostegno e anche la madre, nonostante sia analfabeta, è riuscita ad apprendere un po' di parole». I quattro figli sono stati accolti bene da compagni e professori. La loro presenza è stata di stimolo. Ma il pensiero fisso va ai loro coetanei che dovrebbero fuggire in Pakistan o Iran. Poi lì le condizioni dei campi profughi, checché ne dica il ministro Piantedosi, li spingono ad arrivare in Europa o prendendo in Turchia una barca per la rotta calabra o rischiando la vita sulla rotta balcanica fino a Trieste. E al figlio 27 enne rinchiuso da anni in Indonesia nel campo di Pekanbaru, sull'isola di Sumatra. Vive sospeso con altri 13.700 afghani che non sono considerati rifugiati dal governo. Li sostiene solo l'Oim, l'organizzazione internazionale per i migranti. L'Italia e l'Ue tanto invocata potrebbero aiutarli a uscire da questo limbo disumano andando a prendere il giovane e altri profughi, dando seguito alle parole di questi giorni coi fatti. (Paolo Lambruschi - Avvenire)

“Casa di Betania” Massa Carrara: oggi la presentazione di “Re.mul.ita” per richiedenti asilo

28 Novembre 2022 - Massa Carrara - Si chiama progetto “Re.mul.ita” (Reti multimediali per l’italiano 2) l’iniziativa promossa dall’associazione “Casa di Betania”  che ha l’obiettivo dell’apprendimento della lingua italiana, con la creazione di un corso multimediale per richiedenti asilo. Si tratta di 30 videoclip per un corso di italiano L2, cioè “lingua seconda”, perché l’idioma viene conosciuto nell’ambiente la lingua italiana, costituisce il canale di comunicazione principale, se non unico. Il progetto finanziato dalla Fondazione Migrantes verrà presentato oggi pomeriggio alle ore 17.00 presso la sala di rappresentanza del Comune di Carrara, alla presenza di Giulia Severi di Casa Betania, docente di italiano L2. Per l’occasione saranno presenti il presidente della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Ivonne Tonarelli, direttrice Migrantes della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli  e Sara Vatteroni, direttrice Migrantes della Toscana. All’iniziativa parteciperà anche il vescovo di Massa Carrara-Pontremoli, mons. Mario Vaccari.  

Migrantes Massa Carrara-Pontremoli: ieri celebrazione per le famiglie del luna park con il vescovo Vaccari

3 Agosto 2022 - Massa Carrara - L'ufficio Migrantes della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli ha organizzato, ieri mattina, una celebrazione per le famiglie del luna park.  La liturgia eucaristica, presieduta dal vescovo, mons. Mario Vaccari, si è svolta nella chiesa parrocchiale della Ss.ma Annunziata a Bassagrande. Durante la celebrazione il ricordo degli operatori della spettacolo viaggiante scomparsi recentemente ed è stata ricordata anche un volto noto tra gli operatori pastorali Migrantes, Elisa Tongiani, 49 anni,  scomparsa lo scorso 13 dicembre, figlia di Ivonne Tonarelli, direttrice Migrantes della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli. "Famiglia. È così che Elisa definiva il mondo del lunapark. Una grande famiglia itinerante, sempre pronta ad accoglierla e a far festa con lei. Non mancava giorno in cui Elisa non parlasse del mondo luminoso delle giostre e di tutti quei volti amici parte, per l’appunto, di quella famiglia allargata che tanto amava". "Mi sembra ancora di sentire la sua risata davanti alle luci delle giostre e di vedere il suo sorriso quando vinceva qualche premio!": così è stata ricordata Elisa: "oggi qui, tutti insieme, proprio come si fa in una famiglia, vogliamo ricordare la nostra cara Elisa e tutti coloro che si trovano con lei nella grazia del Signore. A nome di Ivonne e di tutti i suoi cari vogliamo rivolgervi un’unica parola….GRAZIE! Grazie per chi ha frequentato Elisa, grazie per averla sempre fatta sentire parte di questo mondo, grazie per averle donato affetto gentilezza e per avere fatto vivere momenti spensierati nonostante la malattia. Siamo certi che Elisa in questo momento sia qui con noi e ci illumina con il suo sorriso". (R. Iaria)

Migrantes Massa Carrara-Pontremoli: un ciclo di dibattiii sul tema “interagire” con il card. Lojudice

9 Settembre 2021 - Massa Carrara - "Interagire-Festa della Pace" è il titolo del ciclo di dibattiti organizzati dal 9 al 12 settembre a Carrara ( in piazza delle Erbe)  dall’Associazione Casa di Betania, braccio oewrativoi della Migrantes diocesana nell'ambito di "Carrara Aperta", evento collaterale del festival "Con-vivere", quest’anno dedicato al tema della “cura”. "Le serate – fa sapere il Presidente di Casa di Betania, Bruno Lazzoni - si svolgeranno dalle 21 alle 24 in Piazza delle Erbe, luogo scelto per valorizzare il Centro Storico di Carrara; l'ultima in particolare è organizzata in collaborazione con il  Bar Centro Storico" (scelto per coinvolgere le attività di uno dei settori che più hanno sofferto durante la pandemia) che offrirà una cena multietnica". Ad aprire la kermesse di settembre sarà la dottoressa Selma Sbay , giovane Apuana emigrata in Argentina, paese in cui ha scritto la tesi di laurea dedicata proprio agli effetti che il lockdown ha avuto sulla popolazione del luogo. Seguiranno, nelle serate successive, dibattiti dedicati al fenomeno migratorio e alla tutela ambientale. Ospiti della seconda serata – infatti-saranno   il card. Paolo Lojudice, vescovo delegato  della Conferenza Episcopale della Toscana per la  Migrantes, il Dott. Marattoli, pastore Valdese della chiesa metodista di Carrara e Muhammad Kamal Koudsi rappresentante della comunità islamica di Carrara, che leggeranno i temi trattati in chiave di collaborazione interreligiosa. Infine ampio spazio sarà dedicato ai temi ambientali locali ( le Cave di marmo in particolare) grazie all’intervento degli ambientalisti  Riccardo Canesi ed Elia Pegollo e alla voce del lavoro,  nella persona di Andrea Figaia, segretario provinciale CISL. Aprirà il dibattito il Dirigente del settore marmo Dott. Giorgio Bruschi con un intervento nel quale fornirà soltanto dettagli tecnici. (E.G.)  

Migrantes Massa Carrara-Pontremoli: il sostegno allo spettacolo viaggiante in tempo di pandemia

4 Dicembre 2020 - Massa Carrara - Essere operatori pastorali tra circensi e lunaparkisti significa rispondere alla gioia di essere stati scelti da Dio per annunciare il Vangelo in un contesto lavorativo particolare, definito da Papa Bergoglio come la forma più antica di intrattenimento, il cui merito è quello di diffondere la cultura dell’incontro e la socialità nel divertimento. Naturalmentela pastorale esercitata fra la gente dello Spettacolo Viaggiante ha delle peculiarità, che la distinguono da quella svolta abitualmente nelle nostre Chiese particolari. È lo stesso Codice di Diritto Canonico (CJC can. 568) a definirla “speciale”, in quanto esce dagli schemi della quotidianità! Essa, infatti, si rivolge a persone che, spostandosi continuamente da una località all’altra, non possono frequentare le nostre parrocchie: basti pensare che gran parte del loro lavoro si svolge la domenica, giorno in cui i cristiani partecipano alla celebrazione Eucaristica. Quindi, il primo compito degli operatori pastorali è quello di mettere in pratica gli elementi fondamentali, che caratterizzano la pastorale dello spettacolo viaggiante: “accoglienza”, “conoscenza”, “condivisione”. Accogliere significa abbracciare l’altro, il diverso da noi. Conoscere vuol dire entrare nel suo vissuto, evitando ogni pregiudizio culturale. La condivisione è una scelta di vita coraggiosa, che richiede impegno e compassione, nel senso etimologico del termine [patire con] ed è il comportamento che devono tenere gli operatori pastorali, i quali sono chiamati ad agire senza alcun interesse o tornaconto personale, al solo scopo di produrre un beneficio in coloro che lo ricevono. Condivisione! Un moto dell’animo particolarmente utile durante la diffusione dell'infezione da SARS-CoV-2, che ha particolarmente colpito circensi e i lunaparkistiIl settore dello “Spettacolo Viaggiante” è composto da 5.000 imprese e coinvolge circa 20.000 lavoratori. Durante la prima fase della pandemia sono stati soppressi luna-park e tournée circensi, con danni rilevanti per le imprese, che hanno continuato a sostenere i costi della occupazione di suolo pubblico e dell’energia elettrica, a mantenere in vita gli animali, a provvedere alle famiglie dei lavoratori prive di altra fonte di reddito. Come dimostrano i dati attuali, nella seconda fase pandemica, la diffusione del Covid-19 non si è arrestata. Le istituzioni locali stanno annullando i tradizionali luna-park autunnali e gli spettacoli circensi. Così, la categoria è di nuovo in ginocchio e non sa come affrontare l’Inverno. Una situazione allarmante, di fronte alla quale la Fondazione Migrantes ha ulteriormente potenziato la rete con le Caritas diocesane per la fornitura di pasti e generi alimentari. In alcune località abbiamo contattato i servizi sociali per ottenere sostegni economici e accelerare il rilascio dei permessi di sosta per le carovane. Riguardo all’aspetto pastorale, cerchiamo di garantire il nostro sostegno attraverso i Social Media e i cellulari: la “Gente del Viaggio” ci dà sue notizie, ci invia messaggi, fotografie, video e notizie; ci confida le loro paure e le loro speranze. Noi cerchiamo di alimentare la loro fede, organizzando incontri di preghiera attraverso i mezzi di comunicazione. Personalmente, ho molto a cuore il diritto allo studio dei figli dei circensi e dei lunaparkisti e lavoro da tempo per garantire loro una continuità didatticaPer gli istituti superiori il problema non sussiste, perché in tutto il Paese si farà didattica a distanza. Nelle regioni di fascia rossa  come la Toscana è prevista la didattica a distanza anche per le classi di seconda e terza media. Nelle scuole primarie e in prima media la didattica continuerà ad essere in presenza: così, la situazione dei figli dei circensi e dei lunaparkisti, già problematica in condizioni normali, rischia di aggravarsi ulteriormente, perché nelle scuole delle città in cui sostano le carovane, le classi sono già state formate e vengono respinte le iscrizioni dei nostri bambini. Affinché questi alunni non restino indietro con i programmi, proseguono le lezioni a distanza, grazie alla didattica online promossa da alcuni operatori Migrantes. (Ivonne Tonarelli - Migrantes Massa Carrara-Pontremoli)

GMMR: la Migrantes di Massa Carrara scrive alle parrocchie

24 Settembre 2020 - Massa Carrara - In occasione della 106esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si terrà il prossimo 27 settembre la Migrantes di Massa Carrara-Pontremoli ha inviato a tutti i parroci della diocesi una lettera da leggere durante la celebrazione liturgica. La lettera è stata scritta in collaborazione con l’ufficio Missionario diocesao e la e Caritas. Nel messaggio per queta giornata - si legge -  Papa Francesco "ci esorta ancora una volta a prestare attenzione a coloro che, per varie ragioni, sono costretti ad abbandonare la terra natia, per trovare rifugio in luoghi lontani e sconosciuti, in cui rischiano di non essere accettati, protetti, integrati". Il Pontefice ha dato particolare risalto alla situazione degli “sfollati interni” che, nonostante nel mondo abbiano superato quota 50 milioni, vivono “un dramma spesso invisibile, che la crisi mondiale causata dalla pandemia COVID-19 ha esasperato. Questa crisi, infatti, per la sua veemenza, gravità ed estensione geografica, ha ridimensionato tante altre emergenze umanitarie che affliggono milioni di persone, relegando iniziative e aiuti internazionali, essenziali e urgenti per salvare vite umane, in fondo alle agende politiche nazionali”. Alla luce dei tragici eventi che hanno segnato il 2020, Papa Francesco ha esteso il Messaggio anche a tutti coloro che tuttora vivono esperienze di precarietà, di abbandono, di emarginazione e di rifiuto a causa del COVID-19. "Per vivere dal vivo l’esperienza dell’accoglienza in tutte le sue sfaccettature", l’ufficio Migrantes diocesano, in collaborazione con l’ufficio Missionario e Caritas diocesani,  invita le comunità parrocchiali di Massa Carrara - Pontremoli ad "aprire le porte, durante il periodo natalizio o in altre occasioni, a chi, probabilmente, trascorrerebbe la festività in solitudine, lontano dai propri affetti, dal proprio Paese.  In tal modo si potrà instaurare - scrive la direttrice dell'ufficio Migrantes, Ivonne Tonarelli -  quella condivisione auspicata da Papa Francesco, che favorirà l’accoglienza, la protezione, la promozione umana, l’integrazione del diverso, dell’emarginato, del dimenticato!"

Migrantes Massa Carrara-Pontremoli: parte lo “Spettacolo viaggiante” per i giovani itineranti

27 Luglio 2020 - Massa Carrara - Da diversi anni, l’ufficio Migrantes della Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, diretto da Ivonne Tonarelli, è impegnato nell’ambito dell’insegnamento scolastico con progetti rivolti a giovani, bambini e ragazzi del mondo del circo e dei luna-park. La vita itinerante, infatti, comporta una discontinuità delle attività didattiche, che favorisce il precoce abbandono degli studi. Per contrastare tale fenomeno, l’ufficio ha messo a punto alcune iniziative atte a sensibilizzare le famiglie sull’importanza dell’istruzione per le generazioni future. Tra queste, merita particolare menzione “Lo Spettacolo viaggiante”, realizzato da Ivonne Tonarelli e Sara Vatteroni in collaborazione con la Fondazione “Migrantes”, che ha consentito a molti giovani circensi e lunaparkisti di assolvere l’obbligo formativo, frequentando la stessa scuola per tutto l’anno. In un primo momento il progetto fu realizzato in alcune scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia apuana. Da circa dieci mesi, però, è approdato anche alle scuole superiori: dapprima all’Istituto “Salvetti” di Massa e sei anni dopo all’Istituto “Einaudi-Fiorillo” (sede associata del “Barsanti”), dove gli studenti itineranti hanno conseguito i migliori risultati. Il progetto si è rivelato utile soprattutto durante il periodo del lockdown, grazie all’impegno dei tutor e di Ivonne Tonarelli: “Quando il Governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza, il mio pensiero è andato subito ai miei ragazzi. Molti di loro sono rimasti bloccati in alcune piazze d’Italia, spesso senza connessione internet o supporti tecnologici che gli consentissero di seguire le lezioni online. Mi sono attivata per garantire a tutti i ragazzi del circo e dei luna-park il diritto all’istruzione e, con l’aiuto dei miei collaboratori, ho creato una rete su tutto il territorio nazionale, che assicurasse il prosieguo delle attività didattiche”. In genere, “Lo Spettacolo viaggiante” prevede la didattica a distanza per chi frequenta le scuole superiori, ma non per chi va ancora alla scuola primaria o secondaria inferiore: “Secondo una prassi consolidata, i bambini del circo e dei luna-park iscritti alla scuola primaria ed alle medie, partecipano alle lezioni frontali in aula. Tuttavia, durante il lockdown, anche per loro è stata sospesa la frequenza scolastica. Pertanto, con la collaborazione dei tutor dell’Ufficio Migrantes, siamo riusciti a far avere alle famiglie di questi alunni i mezzi tecnologici necessari alla partecipazione online delle lezioni. Inoltre, abbiamo offerto un servizio gratuito a distanza di assistenza allo studio”. La formula si è rivelata vincente, dal momento che tutti i bambini sono stati promossi e molti di coloro che frequentavano la terza Media hanno ottenuto una votazione finale eccellente. Anche alle scuole superiori, dove la didattica avviene da tempo a distanza con percorsi scolastici studiati appositamente per i giovani itineranti, il progetto ha avuto successo. Il corso di studi prevede anche un breve inserimento nella classe di appartenenza ogni due mesi, ma, a causa della pandemia, quest’anno non è stato possibile effettuarlo. Se i ragazzi hanno continuato a formarsi e ad informarsi, il merito è proprio dei tutor della Migrantes, professionisti che si formano in corsi organizzati dalla Fondazione. La speranza è che da settembre le attività riprendano con cadenza regolare: in presenza, per i bambini della scuola primaria e media inferiore; online, con lezioni frontali circoscritte nel tempo, per i ragazzi delle scuole superiori. (E.G – Corriere Apuano.)    

Produrre mascherine per le persone che ne hanno bisogno: l’impegno del sarto ivoriano Bakary Oularè

20 Aprile 2020 - Massa - “In un momento tanto critico, in cui il virus ci ha inchiodato tutti sulla stessa barca, la solidarietà non conosce confini di etnia e di fede”. Con queste parole si può riassumere l’idea che Bakary Oularè, giovane sarto ivoriano, ha lanciato sui social network: produrre mascherine per le persone che ne hanno bisogno! Ospite dell’Associazione Casa di Betania O.n.l.u.s di Carrara, Bakary non si è piegato sotto il peso della pandemia, ma ha preso in mano ago e filo ed ha deciso di mettere a disposizione degli altri i propri talenti. Un sentito ringraziamento per questo gesto di generosità giunge da Ivonne Tonarelli, direttrice dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, che si è detta orgogliosa dal grande cuore del giovane ivoriano: “È bello constatare che, anche in un momento tanto travagliato, Bakary non abbia perso l’altruismo e la generosità che lo hanno sempre contraddistinto. Gli auguro di continuare su questa strada, perché sta andando nella direzione giusta!”. Nel numero di maggio della rivista Migranti-Press troverete tutti i dettagli della bellissima iniziativa di Oularè.

E.Guenzi