Primo Piano

Rifugiati: una marea umana in fuga. In 100 milioni chiedono protezione

16 Giugno 2022 - Roma - Più di una volta e mezzo la popolazione dell' Italia. Dodici volte quella della città di New York e quasi cinque volte di Pechino. Secondo i dati di maggio 2022, sarebbero oltre 100 milioni gli esseri umani in fuga nel mondo «a causa di persecuzioni, guerre e violazioni dei diritti umani». A mettere nero su bianco l' allarme, per un fenomeno in crescita esponenziale nell' ultimo decennio, è il secondo report annuale dell' Acnur (Unhcr), 'Global Trends', relativo in particolare al 2021, che Avvenire ha letto in anteprima. Numeri che non riescono a raccontare le storie, le valigie di chi fugge, piene di drammi e speranze. Alla fine dello scorso anno, la marea umana costretta a scappare dal proprio Paese si attestava attorno agli 89,3 milioni. Di questi, 27 milioni sono rifugiati, 53 milioni sfollati interni, 4,6 milioni richiedenti asilo e 4,4 milioni i venezuelani fuggiti all' estero. Dal Paese governato da Nicolàs Maduro sono fuggite in totale 6 milioni di persone, circa un quinto della nazione. Per quanto riguarda le richieste di asilo, aumentate dell' 11%, invece, gli Stati Uniti sono il Paese che ha ricevuto il numero più alto di domande (188.900). In un anno, scrive l' Agenzia Onu per i rifugiati, c' è stato «un aumento dell' 8%», che ha visto più che raddoppiare, rispetto al 2011, i numeri di chi è fuggito. A imporre un' accelerazione forzata al trend, paragonabile solo agli esodi causati dal secondo conflitto mondiale, l' invasione russa in Ucraina dello scorso febbraio e, prima ancora, il riacutizzarsi di altri conflitti ed emergenze globali. Basti pensare che, secondo la Banca mondiale, nel 2021, 23 Paesi sono stati teatro di guerra. Oltre ai conflitti armati, tra le cause di emigrazione forzata ci sono «carenze alimentari, inflazione ed emergenza climatica». Ogni tre persone che hanno lasciato la propria casa nel 2021, perché in pericolo di vita, almeno due scappavano dalla guerra in Siria (6,8 milioni), dalla povertà del Venezuela (4,6 milioni), dalla violenza dei taleban in Afghanistan (2,4), o dai conflitti e dalle persecuzioni in Sud Sudan (2,4) e Myanmar (1,2). Se i minori costituiscono il 30% della popolazione mondiale, il 42% della popolazione globale che fugge è composta da bambini e ragazzi fino ai 17 anni. Tra i rifugiati su scala globale, 3,8 milioni sono accolti nella Turchia di Recep Tayyip Erdogan, che più di una volta ne ha fatto arma politica contro l' Europa. Mentre il Libano risulta essere il Paese che ha accolto il numero più elevato di rifugiati pro capite, 1 ogni 8 cittadini libanesi. Il 72% del totale, invece, compresi i rifugiati, venezuelani, è accolto in Paesi confinanti con scarse risorse. Dunque, l' incremento costante delle fughe supera le soluzioni a disposizione dei migranti. Dai dati del report, però, in uno scenario estremamente cupo, anche qualche barlume di speranza. «Mentre registriamo sgomenti il succedersi di nuovi esodi forzati - ha dichiarato l' Alto commissario dell' Onu per i rifugiati, Filippo Grandi - dobbiamo riconoscere gli esempi di quei Paesi che lavorano insieme per individuare opportunità a favore di chi fugge». Il numero di rifugiati e di sfollati interni che hanno fatto ritorno a casa nel 2021, infatti, è aumentato, tornando ai livelli pre-pandemia, «con un incremento del 71% dei casi di rimpatrio volontario». Quasi sei milioni di persone «hanno fatto ritorno ai propri Paesi di origine nel 2021», e 57.500 rifugiati sono stati reinsediati, due terzi in più rispetto al 2020. (Agnese Palmucci - Avvenire)  

Messina: la reliqua di mons. Scalabrini nella parrocchia di Santa Caterina

15 Giugno 2022 - Messina - Sabato 18 giugno, in occasione delle celebrazioni per il 90° dell’apertura al culto della Chiesa di S. Caterina V. e M. in Messina, verrà donata, per la venerazione pubblica, una reliquia del Beato Giovanni Battista Scalabrini, su richiesta del parroco mons. Giò Tavilla. L’evento si inserisce nel percorso che l’Arcidiocesi di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela ha voluto, in occasione dell’Anno Scalabriniano, per far conoscere la figura di colui che nella storia viene ricordato con gli appellativi di “Principe della Carità”, di “Padre dei Migranti” e di “Apostolo del Catechismo”. A 25 anni dalla beatificazione, lo scorso 21 maggio, Papa Francesco ha approvato i voti favorevoli della Sessione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi per la sua canonizzazione. L’appuntamento è previsto sabato 18 giugno 2022, alle ore 18.00, presso la Parrocchia di S. Caterina V. e M. (via Garibaldi - Messina). Dopo i saluti del parroco, mons. Giò Tavilla, interventi di sr. Etra Luana Modica, missionaria scalabriniana e segretaria generale della Pontificia Università Urbaniana; p. Aldo Skoda,  missionario scalabriniano e preside del SIMI (Scalabrini International Migration Institute). A moderare l’incontro sarà sr. Angela Maria Guzzo, missionaria scalabriniana della Comunità di Messina e vice postulatrice della Causa di canonizzazione del Beato Scalabrini. Al termine della tavola rotonda sarà celebrata l’Eucaristia, presieduta da p. Gabriele Ferdinando Bentoglio,  missionario scalabriniano e direttore del Centro diocesano Migrantes dell’Arcidiocesi di Reggio-Bova, durante la quale verrà intronizzata la reliquia. L’animazione della liturgia sarà curata dalla Comunità parrocchiale e dalle Cappellanie cattoliche dello Sri Lanka e delle Filippine. All'incontro parteciperà sr. Neusa de Fatima Mariano mscs, superiora generale delle Missionarie Scalabriniane.

Ismu: on line le “Mappe non convenzionali’ per favorire l’ integrazione

15 Giugno 2022 - Milano - Titolari di protezione internazionale e richiedenti asilo, minori neoarrivati e le loro famiglie, studenti universitari internazionali e rifugiati da oggi avranno a disposizione un nuovo strumento per poter familiarizzare più facilmente con i luoghi delle nostre città: le 'Mappe non convenzionali' che favoriscono l' integrazione tra migranti e cittadini. Le 'Mappe non convenzionali', implementate in alcuni quartieri di 4 città europee, Lisbona (Bairro das Galinheiras) in Portogallo, Nicosia a Cipro, Milano (Stazione Centrale-Naviglio Martesana) e Perugia in Italia, sono nate nell' ambito di Near- NEwly ARrived in a common home, l' innovativo progetto europeo che mira a favorire il percorso di integrazione dei migranti neoarrivati (adulti e minori) durante il loro insediamento nei Paesi di accoglienza. Il progetto, finanziato dalla Commissione europea nell' ambito del Fondo asilo, migrazione e integrazione (Amif) e coordinato da Fondazione Ismu (Italia) in partnership con Tamat Ong (Italia), Cardet Ong (Cipro), AidGlobal (Portogallo), Università Cattolica del Sacro Cuore (Italia), ha l' obiettivo di attivare un processo di fiducia reciproca, conoscenza e scambio interculturale tra i migranti e le comunità locali per la costruzione di un senso di appartenenza ad un' unica 'nuova casa comune', perché - come recita il claim di Near - 'Casa è il posto dove mi trovo adesso'. Le mappe, cui si accede tramite Web App ( https://nearproject.eu/en/unconventionalmaps ), vogliono essere una risorsa anche per tutti i cittadini che hanno il desiderio di scoprire o riscoprire, con nuovi occhi, alcuni angoli nascosti della propria città. A Milano la 'Mappa non convenzionale' ( https://unconventionalmaps.com/near/area/milano/ ), si concentra nella Zona 2, quella del quartiere attorno alla Stazione centrale che si sviluppa lungo i binari fino al naviglio della Martesana. A Perugia la mappa ( https://unconventionalmaps.com/near/area/perugia/ ) non coinvolge soltanto il centro cittadino, in cui si trovano le principali attività e centri culturali e amministrativi, ma anche un' ampia fascia suburbana.  

Nei crocevia della storia: ieri il Colloquio sulle Migrazioni del Centro Astalli

15 Giugno 2022 -  Roma – “Credo che i rifugiati siano storicamente uno dei fenomeni più comuni e costanti delle vicende umane. Basta scorrere le prime pagine della Bibbia per rendersene conto. Quindi non è qualcosa di straordinario. Straordinarie sono invece le cause che lo provocano e le risposte che si danno per gestirlo”. Lo ha detto ieri pomeriggio il Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, monsignor Paul Richard Gallagher, intervenuto al Colloquio sulle Migrazioni promosso dal Centro Astalli sul tema “Con i rifugiati ai crocevia della storia” in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che si celebra il prossimo 20 giugno. All’incontro, moderato dal direttore di Avvenire. Marco Tarquinio, è intervenuta anche la politologa Nadia Urbinati. Ad introdurre i lavori il presidente del Centro Astalli, p. Camillo Ripamonti, che ha sottolineato “come milioni di persone in fuga, a cavallo di confini, ci dicono che proprio lì siamo di fronte a snodi centrali per il futuro”.  Per mons. Gallegher “abbiamo un bisogno urgente di trovare vie legali per evitare abusi e sfruttamento ma anche di porre le basi per politiche che non costringano più le popolazioni a lasciare la loro terra e anzi favoriscano la permanenza e la possibilità, non imposta, di restare.

Tortona: porte aperte anche ai ragazzi ucraini negli oratori

15 Giugno 2022 -

Tortona - All’ombra della statua della Madonna della Guardia che domina Tortona i bambini ucraini si sentono protetti da un’ospitalità materna. Sono arrivati in città da tre mesi e affrontano ora l’inizio dell’estate all’oratorio della parrocchia di San Bernardino, affidata ai sacerdoti dell’Opera don Orione, che si estende nel quartiere intorno al santuario mariano. Tra i campi da gioco e le stanze dove svolgono le diverse attività stanno stringendo sempre più amicizia con i coetanei italiani. «L’esperienza di accoglienza - racconta don Renzo Vanoi - è nata da un ponte di solidarietà con Leopoli dove vivono dei nostri confratelli. Scoppiata la guerra, ci aggiornavano su cosa succedeva giorno dopo giorno e abbiamo sentito il loro appello a dover aiutare e accogliere». I bambini con le loro mamme hanno trovato una sistemazione, poi sono stati inseriti in parrocchia e a scuola. «Vederli sorridere in questi giorni - prosegue Vanoi - è consolante, certo rimane l’inevitabile preoccupazione costante delle mamme ma cerchiamo di portare loro sostegno». L’oratorio estivo durerà quattro settimane, al termine i ragazzi potranno partecipare anche al soggiorno in montagna. Al loro fianco in questo periodo c’è don Fabio Cerasa: prima del conflitto era anche lui a Leopoli, in una delle due comunità che gli Orionini hanno avviato dal 2001 in Ucraina. Tortona ha risposto con affetto alla presenza dei bambini ucraini e tante persone cercano di offrire tempo e generosità per provvedere a tutte le necessità. «Non dimenticherò mai - dice commuovendosi don Renzo - la sorpresa che ha fatto un papà al suo piccolo qualche giorno fa: è riuscito a lasciare il fronte della guerra per stare insieme con lui e la moglie qualche ora qui con loro». Scendendo verso la riviera ligure, è stata avviata un’altra bella esperienza. Una ventina di adolescenti hanno iniziato il Grest delle Parrocchie dei SS. Giovanni e Agostino e della Cattedrale di Cristo Re a La Spezia. «Hanno aderito con entusiasmo» commenta don Luca Palei, direttore della Pastorale Giovanile diocesana.  (Alberto Gastaldi - Avvenire)

 

Migrantes Piemonte-Valle d’Aosta: domenica scorsa la settima edizione del Pellegrinaggio dei popoli

14 Giugno 2022 - Asti - Dopo due anni di silenzio, domenica 12 giugno le comunità cattoliche e straniere provenienti da diverse diocesi del Piemonte hanno potuto ritrovarsi al Pellegrinaggio dei popoli presso il Santuario Regina Pacis di Fontanelle di Boves (Cn), non a caso nella stessa sede dove si erano ritrovate due anni prima, a giugno 2019. L’appuntamento annuale, organizzato dal Coordinamento regionale Migrantes, è giunto alla sua settima edizione nonostante la lunga pausa che la pandemia ha provocato e i cui segni sono ancora visibili nella lenta ripresa delle attività aggregative delle Migrantes. A Fontanelle ad accogliere i 700 pellegrini provenienti da Alba, Asti, Cuneo e Torino erano presenti Mons. Marco Prastaro, vescovo di Asti e delegato Cep per la Pastorale Migrantes don Giuseppe Panero, Rettore del Santuario e Maurizio Paoletti, Sindaco di Boves e Sergio Durando, Direttore della Migrantes di Torino e responsabile del coordinamento regionale Migrantes. Ha poi raggiunto il Santuario e concelebrato la S. Messa Mons. Piero Delbosco, Vescovo della Diocesi di Cuneo. Come nell’edizione del 2019, l’atmosfera è stata riscaldata dalla grande accoglienza dei cittadini di Fontanelle, capaci di un’accoglienza calorosa e partecipata. Filippini, africani anglofoni, francofoni e lusofoni, latinoamericani e famiglie ucraine fuggite dalla guerra hanno animato il Pellegrinaggio, portando la testimonianza di un mondo ancora troppo segnato dalle sofferenze, dalla paura e dalle ingiustizie, un mondo che non possiamo ignorare. Dopo un momento di accoglienza e saluto, nella mattinata, ci sono state alcune testimonianze. Ha così preso la parola Moustafà, rifugiato afgano, oggi mediatore culturale, che ha voluto evidenziare come sia calato il silenzio sulle condizioni critiche in cui continua a versare il suo paese, oggi dimenticato dalle prime pagine dei giornali italiani. Anche la signora Mina, fuggita dalla città di Charkiv in Ucraina, ha raccontato ai pellegrini la sua storia di migrante forzata, una storia ancora troppo vicina per non leggerla nei suoi occhi. Le bombe l’hanno raggiunta quando era nella sua casa e nel crollo ha trovato riparo in un piccolo angolo. Negli attimi infiniti di paura e distruzione, Mina si è rifugiata nella preghiera, l’unica risposta alla disperazione. Nel piazzale del Rosario, domenica 12 giugno, le comunità insieme hanno pregato per la Pace e hanno condiviso momenti intensi di vicinanza, fratellanza e gioia dell’incontro.  

Ritrovo della comunità dello SrilLanka in onore della Vergine Maria 

14 Giugno 2022 - Porto Santa Rufina - Ogni anno i nostri fratelli che provengono dallo SriLanka ed hanno trovato stabile dimora nella nostra Diocesi si ritrovano per concludere l’anno sociale celebrando solennemente la Vergine Maria, Madre e guida del loro peregrinare per il mondo. Poi in realtà continueranno in molti ad essere presenti all’appuntamento domenicale della Messa in cingalese, ma i più fortunati prenderanno un tempo di vacanza e riposo con le proprie famiglie. Quest’anno, dopo i due anni di pandemia, la festa è stata particolarmente solenne, con ben sei concelebranti, la presenza alla Celebrazione Eucaristica ed al successivo pranzo dell’ambasciatore dello SriLanka con la sua consorte, e due bambine della comunità – Aisha e Rianna, ambedue frequentanti la IV elementare - che hanno ricevuto per la prima volta Gesù Eucaristia. Tutto è stato preparato con grande cura e stile, ad iniziare del lungo viale di accesso imbandierato di festoni bianco-azzurro, i colori dello Sri Lanka, ed ugualmente i fiori e tutti gli addobbi in chiesa. Solo per ornare la base ove poggiava la statua della Madonna per la Processione finale si è aggiunto anche il giallo: bianco ed azzurro = la nostra Patria, bianco e giallo = la nostra Chiesa Cattolica, i colori del Papa. La Celebrazione è stata un tripudio di colori per gli abiti tipici e sgargianti di donne e bambine, anche le più piccole, ed un coro armonico di suoni con canti ovviamente tutti in Cingalese così come tutto lo svolgersi della Messa. Unica eccezione la pergamena con la benedizione di Papa Francesco consegnata ad Aisha e Rianna era in lingua inglese: italiano quindi a scuola e con i compagni di gioco di altre nazionalità, inglese e cingalese in famiglia e con i connazionali, cingalese soprattutto per le Celebrazioni e con le persone più anziane che mal si adattano alla nuova lingua  di dove ora vivono … questo è realmente crescere nell’intercultura e prepararsi ad un prossimo domani sempre più globalizzato restando tuttavia  collegati con le proprie radici! Insieme alla Pergamena è stato donato loro un cordoncino con i due Cuori di Gesù e di Maria: chissà, forse perché le Suore dove si ritrovano ogni domenica sono una delle tante Congregazioni dedicate al Sacro Cuore, ma  a me piace anche vedervi una “coincidenza”: un richiamo di unione alla nostra Chiesa locale la cui Cattedrale è dedicata ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria, questa Chiesa locale nella quale Aisha e Rianna sono chiamate a crescere nella fede e divenire seminatrici di speranza e di gioia nel cuore di chiunque incontreranno. (Sr Maria Grazia Pennisi - Ufficio Pastorale Migrantes)

Una medaglia vaticana per i fondi ai profughi

14 Giugno 2022 -

Città del Vaticano - Una medaglia: sul dritto è raffigurata una colomba ad ali spiegate che nel becco tiene un ramo d’ulivo; sul rovescio una famiglia di sole donne in fuga dalla guerra, con i palazzi distrutti dai bombardamenti e il terreno pieno di macerie. «È la prima volta che la Zecca Vaticana conia una medaglia per raccogliere fondi da destinare ad un’iniziativa benefica», spiega il responsabile Mauro Olivieri. Il costo è di 50 euro, destinati ai profughi. Stampata in 3mila esemplari è quasi esaurita. Previsto un lotto di altri 2mila pezzi.

Papa Francesco: “famiglie continuino ad aprire le porte per accogliere milioni di profughi”

14 Giugno 2022 -

Migrantes Albenga: le attività della scuola dell’ufficio diocesano

14 Giugno 2022 -

Albenga - Le attività della Scuola Migrantes della diocesi di Albenga-Imperia  sono state al centro dell' incontro organizzato dalla Biblioteca Diocesana il 10 giugno alle ore 17 presso il seminario vescovile. L' evento è stato strutturato nella forma di un' intervista rivolta a Gian Maria Zavattaro, insegnante volontario. Un percorso interessante, quello di Zavattaro, che - dopo una lunga esperienza nella scuola, prima come docente di filosofia, poi in qualità di dirigente scolastico - ha deciso di proseguire la sua vocazione professionale dedicando tempo ed energie all' insegnamento della lingua italiana ai migranti. La Scuola opera nella Diocesi dal 2018 ed è sostenuta dall' opera di volontari  nelle due sedi di Albenga e S. Fedele. Consapevoli che - come recita il titolo dell' incontro - possedere la parola è appartenere alla comunità, la Migrantes, attraverso le competenze linguistiche fornite, offre alle persone validi punti di riferimenti per orientarsi nella società italiana e fondamentali strumenti per divenire membri attivi della comunità. L' incontro ha illustrato dunque gli obiettivi e la realtà di questa fondamentale realtà scolastica diocesana: non un programma assistenziale calato dall' alto, ma un percorso comune di accoglienza e di crescita. (V. M. -PonenteSette)

In 14mila in marcia per farsi sentire al Summit delle Americhe

14 Giugno 2022 -
New York - Hanno deciso di partire da Tapachula, nel Chiapas messicano lunedì scorso, proprio poche ore prima che il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador, annunciasse la sua assenza al Summit delle Americhe, che si è concluso venerdì a Los Angeles. Sono partiti in 14.000 per proteggersi reciprocamente ma anche per rendersi visibili sia ai media sia ai leader politici riuniti a Los Angeles per partecipare al Vertice delle Americhe e durante il quale è stato firmata la Dichiarazione di Los Angeles. Un documento che d’ora in poi regolerà una comune politica migratoria delle Americhe e nel quale i leader si impegnano assicurano a “tutelare la sicurezza, la dignità, i diritti umani e le libertà fondamentali di tutti i migranti” riaffermando che la migrazione “non deve essere una necessità, deve essere volontaria e una scelta informata”. Molti di loro, alla partenza, non sapevano i termini di questo accordo, molti di più probabilmente neppure della presenza dei leader politici in California. Ad ignorare tutto sicuramente i 3.000 bambini in marcia con loro verso il confine, rivestiti di poncho di plastica per proteggersi dalla pioggia insistente o avvolti in coperte tra le braccia dei genitori. Secondo Victor Luis García Villagrán, organizzatore della carovana e direttore del Center for human dignification, tra le migliaia di migranti in marcia, ci sono almeno 126 donne incinte e oltre 70 persone con disabilità fisiche. Vengono dal Centro America, Haiti e Cuba, ma la stragrande maggioranza proviene dal Venezuela. Eymar è uno di loro. In Venezuela era un agente della polizia di stato. A gennaio, con la sua famiglia allargata ha iniziato una chat di gruppo dove per tre mesi si sono scambiati notizie sulla scarsità dei prodotti e dei farmaci, sui prezzi elevati del cibo e sui continui blackout elettrici. I messaggi si sono trasformati in un piano per lasciare il Paese e così Eymar ha venduto la sua macchina e altri beni per finanziare l’odissea di due settimane dal Venezuela al Messico, anche attraverso lo straziante percorso attraverso la giungla che separa Colombia e Panama. Quella è stata la parte più difficile per sua moglie, ma lo è stato di più guardare i loro tre figli soffrire, di cui il più piccolo di appena tre anni ha sfidato le insidie del percorso sul suo passeggino.
(Foto ANSA/SIR)
Tutti e 17 i parenti di Eymar sono ora incamminati insieme su questa strada secondaria che li porterà al confine con gli Stati Uniti.Al loro fianco ci sono tutti quegli altri migranti e richiedenti asilo che si sono stancati della strategia di contenimento operata dal governo messicano nella zona sud del Paese, che ha reso la vita di questi miserabili ancor più misera.Tanti di loro hanno contratto debiti per poter affrontare questo viaggio e con le poche opportunità di lavoro nella regione si sentono sopraffatti dalla disperazione. Altrettanto sopraffatti sono gli impiegati dell’agenzia dei richiedenti asilo, poiché le nuove politiche per recarsi nel nord del Paese prevedono l’approvazione di una richiesta ufficiale prima di intraprendere il viaggio, pena essere fermati dagli agenti dell’immigrazione e rimandati nel Paese di origine. Ecco perché farsi sentire al Summit delle Americhe è diventato cruciale, anche attraverso una carovana.I numeri dei migranti fermati alla frontiera negli ultimi due anni hanno assunto cifre a sei zeri, con l’agenzia di protezione delle frontiere Usa che parla di oltre 1,7 milioni di persone da ottobre 2020 a settembre 2021 e altri 1,3 milioni da ottobre 2021 ad aprile. “Nessuna nazione dovrebbe assumersi da sola la responsabilità di gestire una storica ondata migratoria attraverso l’emisfero occidentale”, ha dichiarato venerdì il presidente americano Joe Biden, mentre assieme ad altri 19 leader latinoamericani e caraibici hanno siglato la Dichiarazione: un patto per espandere i percorsi legali di migranti e rifugiati e fornire nuovi finanziamenti per garantire l’ospitalità nei paesi in transito. Tra i firmatari ci sono stati anche Messico, El Salvador, Guatemala e Honduras, i cui presidenti hanno scelto di non partecipare per protestare contro la decisione di non invitare Cuba, Venezuela e Nicaragua. Il patto prevede che il Messico lanci un programma di lavoro temporaneo per 15.000-20.000 lavoratori del Guatemala, da ampliare nel medio termine a Honduras e Salvador.Gli Usa destineranno 314 milioni di dollari in aiuti umanitari, forniranno miliardi di finanziamenti alle banche di sviluppo esistenti e aiuteranno a promuovere nuovi programmi per accogliere migranti e rifugiati in Ecuador e Costa Rica. Inoltre verranno forniti visti per 11.500 cittadini dell’America centro-settentrionale e di Haiti. Anche il Canada ha impegnato 26,9 milioni di dollari per l’anno fiscale 2022-23 per la gestione della migrazione e gli aiuti umanitari, e la Spagna raddoppierà i percorsi di lavoro per gli honduregni. “Tutto ciò che voglio è un futuro per i miei figli”, dichiara Eymar ai microfoni di ABC news e assieme a lui lo vogliono gli altri 14.000 incamminati verso il confine con gli Stati Uniti. (Maddalena Maltese - sir)

Mons. Perego: passo positivo primo accordo per la ridistribuzione (volontaria) dei migranti che arrivano via mare

13 Giugno 2022 - Roma - La Commissione europea e la presidenza francese del Consiglio si riuniscono nei prossimi giorni per mettere a punto la piattaforma di solidarietà approvata venerdì scorso in tema di richiedenti asilo. I ministri dell'Interno dei Paesi UE hanno raggiunto un primo accordo per la ridistribuzione (volontaria) dei migranti che arrivano via mare, con l'obiettivo di alleviare il peso sui Paesi di primo sbarco. La ricollocazione dei richiedenti asilo sarebbe volontaria ma chi si rifiuta di partecipare sarebbe obbligato a offrire un sostegno finanziario diretto ai Paesi di primo arrivo. Di segnale importante parla, alla Radio Vaticana e Vaticannews, mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes. Un "passo avanti significativo" in termini di messaggio offerto dai ministri degli Interni. Il presule sottolinea che servono altre decisioni a livello istituzionale per rendere operativa questa indicazione ma certamente - afferma - si tratta di un primo pronunciamento a nome dei governi importante anche perché chiarisce che i Paesi di primo approdo non possono essere lasciati soli nel gestire un'emergenza. Mons. Perego ricorda che da tempo se ne parla con precedenti di tensione e con tentativi di incoraggiare alla corresponsabilità. Un meccanismo che obbliga all'accoglienza o che impone comunque un contributo economico può aiutare nella sensibilizzazione dei Paesi che si sentono fuori dalle rotte. Peraltro monsignor perego accenna alla questione ucraina come ad un tragico evento che ha aperto nuovi orizzonti di migrazioni per Paesi non toccati dalle rotte sul Mediterraneo".

Congolesi in Italia: il 3 luglio celebrazione con papa Francesco

13 Giugno 2022 -

Città del Vaticano - Papa Francesco, per i dolori al ginocchio, ha dovuto rinunciare al viaggio Congo e Sud Sudan. Ricevendo, questa mattina, nel palazzo Apostolico, i   Missionari d'Africa, noti come Padri Bianchi, si è detto dispiaciuto per questo: "Purtroppo, con grande dispiacere, ho dovuto rinviare il viaggio in Congo e in Sud Sudan. In effetti, alla mia età non è così semplice partire in missione! Ma le vostre preghiere e il vostro esempio mi danno coraggio, e sono fiducioso di poter visitare questi popoli, che porto nel cuore" ha detto annunciando che il 3 luglio "cercherò di celebrare la Messa con la comunità congolese romana....Porteremo Kinshasa a San Pietro. E lì celebreremo con tutti i congolesi romani, che sono tanti eh!".Nel suo discorso papa Francesco ha ricordato l’esortazione del loro fondatore, il cardinale Charles-Martial Allemand Lavigerie: “Siate apostoli, nient’altro che apostoli”: E "l’apostolo di Gesù Cristo non è uno che fa proselitismo, non è un manager, non è un dotto conferenziere, non è un 'mago' dell’informatica, l’apostolo è testimone. Questo vale sempre e dappertutto nella Chiesa, ma vale specialmente per chi, come voi, è chiamato spesso a vivere la missione in contesti di prima evangelizzazione o di prevalente religione islamica". (Raffaele Iaria)

Centro Astalli: domani Colloquio sulle Migrazioni

13 Giugno 2022 - Roma - “Con i rifugiati ai crocevia della Storia”: questo il tema del Colloquio sulle migrazioni, promosso dal Centro Astalli, che si svolgerà domani, martedì 14 giugno, all’Università Gregoriana a Roma, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che si celebra il 20 giugno. All’incontro interverranno la politologa Nadia Urbinati e mons. Richard Paul Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato della Santa Sede moderati da Marco Tarquinio, Direttore del quotidiano “Avvenire”. P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, sottolinea la particolare rilevanza che ha in questo momento celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato per tenere alta l’attenzione sul tema dei migranti e sulle loro storie sempre più trascurate da politiche e narrazioni emergenziali. “I rifugiati, vengono ridotti sempre più a flussi migratori, statistiche, numeri senza nome e senza volto, al fine di allontanarli dalla sensibilità e dall’incontro con i cittadini europei. Siamo convinti che l’unico futuro possibile è un futuro comune. Oggi accompagnare i rifugiati ed essere con loro ai crocevia della Storia è il modo più pieno di vivere la nostra cittadinanza”.

Perugia: il ringraziamento di mons. Salvi alla comunità locale per la generosità dimostrata nell’emergenza profughi ucraini

13 Giugno 2022 -

Perugia - «Anche la comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve, attraverso parrocchie, famiglie religiose e con il coinvolgimento della locale comunità ucraina di rito greco-cattolico, non ha fatto mancare il suo sostegno spirituale e materiale a quanti sono fuggiti dall’Ucraina per sottrarsi alla guerra e ad una violenza inaudita contro la persona e i suoi affetti più cari». A sottolinearlo è il vescovo e amministratore diocesano di Perugia-Città della Pieve, mons. Marco Salvi, nel rendere noti i ‘frutti’ della “Raccolta fondi per l’Ucraina”. Una raccolta diocesana avviata subito dopo l’inizio delle ostilità, per finanziare le iniziative messe in campo per assistere dignitosamente più di 200 nuclei familiari composti in gran parte da donne e minori. Significativo anche il dato delle 98 famiglie perugine che hanno messo a disposizione una loro abitazione e quello di coloro che hanno accolto in casa profughi ucraini riservandogli una camera (attualmente sono 14).

«Desidero ringraziarvi tutti di cuore – scrive mons. Salvi in un messaggio rivolto alla comunità diocesana – per la generosità dimostrata in occasione della “Raccolta fondi per l’Ucraina” e dei diversi altri gesti di solidarietà concreta promossi dalla nostra Archidiocesi: un segnale di grande attenzione verso il prossimo che ci fa sentire interpreti veri della carità evangelica».

Brasile: “Migrazione e conoscenza” è il tema della 37ª Settimana dei Migranti

13 Giugno 2022 - Brasilia - La Chiesa brasiliana celebra la 37ª Settimana dei Migranti dal 12 al 19 giugno che quest'anno ha per tema "Migrazione e conoscenza" e il motto "Ascolta saggiamente e parla con la pratica". Il Vescovo della diocesi di Pesqueira e Presidente del Servizio Pastorale dei Migranti (SPM), ha sottolineato che il tema e il motto della Settimana sono in sintonia con la Campagna di fraternità di quest'anno e con il processo sinodale che ha riaffermato l'importanza dell'ascolto come metodo pastorale. Tra i sussidi per la preparazione e la celebrazione della Settimana - riferisce l'agenzia Fidest - un testo base approfondisce il tema dell'ascolto come percorso di azione pastorale liberatoria, sottolineando che la saggezza emerge dall'ascolto e che il potere della parola è legittimo solo se accompagnato dalla pratica. "I migranti vanno avanti, nella loro altalena di speranza, partecipanti invisibili al massacro quotidiano che li esclude da una vita di diritti – afferma il testo -. Le loro storie di vita, i loro sogni e le loro lotte ci aiutano a renderci conto che il fenomeno migratorio deriva anche dall'esclusione sociale, dalla mancanza di prospettive, dalla miseria di molti causata dall'accumulazione e dalla ricchezza di pochi". Un altro sussidio offerto dall'organizzazione della Settimana prevede due incontri di condivisione e un incontro celebrativo per riflettere sui temi proposti: 1° incontro – La vita è una scuola – I migranti vanno a combattere!; 2° incontro - Ascoltare saggiamente la madre terra - i migranti si prendono cura della casa comune; 3° incontro - Culture diverse allargano l'orizzonte (celebrazione). Viene anche proposta una celebrazione ecumenica che si ispira all'obiettivo della Settimana, di rafforzare lo scambio di conoscenze, l'interazione e l'incontro di culture per un’esperienza condivisa del bene comune.

Con i fatti, prima che con le parole

13 Giugno 2022 - Città del Vaticano - Il conflitto in Ucraina, il mancato viaggio nella Repubblica del Congo e in Sud Sudan, la piaga del lavoro minorile, nelle parole di Papa Francesco, in questa domenica in cui si celebra la festa della Santissima Trinità, che conclude il tempo pasquale. Per Papa Francesco questa domenica è l’occasione per ricordare la guerra in corso nel cuore dell’Europa, un conflitto che non deve vedere, nonostante il tempo che passa, un raffreddamento “del nostro dolore e della nostra preoccupazione per quella gente martoriata”. Preghiamo e lottiamo per la pace, e “non abituiamoci a questa tragica realtà, abbiamola sempre nel cuore”. Anche il Sud Sudan ha vissuto una guerra civile durata sette anni dopo l’indipendenza ottenuta non senza spargimento di sangue in un lungo conflitto durano cinquant’anni. Era la tappa, insieme alla Repubblica del Congo, del viaggio programmato per i primi di luglio, rimandato per problemi alla gamba: “vi chiedo scusa per questo”, dice il Papa ai popoli dei due paesi. “Preghiamo insieme perché, con l’aiuto di Dio e delle cure mediche, io possa venire tra voi al più presto. Siamo fiduciosi”. Insieme al “no” alla guerra, il vescovo di Roma dice il suo “no” al lavoro minorile: “impegniamoci tutti per eliminare questa piaga, perché nessun bambino o bambina sia privato dei suoi diritti fondamentali e costretto o costretta a lavorare. Quella dei minori sfruttati per il lavoro è una realtà drammatica che ci interpella tutti”. Con questa domenica la liturgia torna al tempo ordinario; abbiamo celebrato la Pentecoste, ci prepariamo a vivere il Corpus Domini, e ci troviamo a mettere in primo piano la festa che celebra la vita di Dio che è comunione nelle tre persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Una festa per cogliere, nella loro totalità, i fatti accaduti a partire dall’ingresso a Gerusalemme, dalla Pasqua fino appunto alla Pentecoste. Una festa “strana”, perché non fa memoria di un evento della vita di Cristo, ma si richiama a una definizione dei concili di Nicea, del 325, e di Costantinopoli, sessanta anni più avanti: la Trinità appunto, o, come fa qualche teologo, la Tri-unità. È festa che rinnoviamo ogni volta che facciamo il segno della croce: siamo “figli di un Padre che si è donato gratuitamente e da cui siamo creati e a cui apparteniamo; fratelli del figlio di Dio, Gesù, mandato dal Padre per salvarci e talmente vicino a noi da essere pane di vita, abitati dall’amore stesso di Dio, lo Spirito Santo, ricevuto nel battesimo, effuso su di noi nella cresima, che assiste e da forza nella difficile nostra vita”, ricordava monsignor Antonio Riboldi. Festeggiare la Santissima Trinità, dice all’Angelus Papa Francesco, “non è tanto un esercizio teologico, ma una rivoluzione del nostro modo di vivere. Dio, nel quale ogni Persona vive per l’altra in continua relazione, in continuo rapporto, non per sé stessa, ci provoca a vivere con gli altri e per gli altri. Aperti” Festa che chiama a riflettere sul “Dio in cui crediamo”. Il Papa chiede: “credo davvero che per vivere ho bisogno degli altri, ho bisogno di donarmi agli altri, ho bisogno di servire gli altri? Lo affermo a parole o lo affermo con la vita?” Ecco la sfida di questa festa, mostrare il Dio uno e trino “con i fatti prima che con le parole. Dio, che è autore della vita, si trasmette meno attraverso i libri e più attraverso la testimonianza di vita”. Non è un Dio spray, diceva Francesco nel 2013, ma è concreto: Dio è amore. Amare vuol dire “non solo volere bene e fare del bene, ma prima ancora, alla radice, accogliere, essere aperto agli altri, fare posto agli altri, dare spazio agli altri. Questo significa amare, alla radice”. Pensiamo alle persone buone, generose e miti che abbiamo incontrato. Pensiamo alle parole che pronunciamo con il segno della croce: “in ciascun nome c’è la presenza dell’altro. Il Padre, ad esempio, non sarebbe tale senza il Figlio, così pure il Figlio non può essere pensato da solo, ma sempre come Figlio del Padre. E lo Spirito Santo, a sua volta, è Spirito del Padre e del Figlio”. La Trinità, ricorda Francesco, “ci insegna che non si può mai stare senza l’altro. Non siamo isole, siamo al mondo per vivere a immagine di Dio: aperti, bisognosi degli altri e bisognosi di aiutare gli altri”. Fabio Zavattaro - Sir)

Mci Moers: concluso il concorso per giovani

10 Giugno 2022 - Francoforte - Si è conclusa, nei giorni scorsi,  la prima edizione del concorso per giovani “Canzone e video 2021” promosso dalla Missione Cattolica Italiana di Moers (diocesi di Münster) in collaborazione con l’Ufficio Udep della Delegazione delle  Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia. Al centro della serata la presentazione e l’ascolto delle tre composizioni canore e video dei vincitori: Asssunta Garofalo (Colonia), con la canzone “Senza se”, il gruppo della Mci di Monaco di Baviera Xroads con la canzone “Prendici per mano” e Lina D’Adamo con la canzone “Perché soli non si è mai”. Assunta si era iscritta all’ultimo momento, Lina ci lavorava già da qualche anno, gli adolescenti del Xroads si sono "divertiti un mondo, perchè nonostante il covid hanno avuto la possibilità di incontrarsi e stare assieme". Le canzoni, belle testimonianze di fede, sono riascoltabili sul canale youtube UDEPDELEGAZIONE e utilizzabili per i propri cammini religiosi, come nei momenti formativi e liturgici comunitari.

Brexit e diritti degli italiani in UK: il Comites Londra presenta un rapporto

10 Giugno 2022 - Londra - E’ stato presentato il nuovo rapporto redatto dal Comites Londra focalizzato sui diritti degli italiani nel Regno Unito in questa fase di post Brexit. La presentazione si è svolta presso il Consolato Generale d’Italia a Londra, dove a fare gli onori di casa c’era il Console Diego Solinas, oltre alla curatrice Manuela Travaglini che ha supervisionato il progetto, Pietro Molle, presidente del Comites nel periodo dello svolgimento dello stesso, e l’attuale presidente Alessandro Gaglione.  Per motivi personali non era presente l’altro curatore del rapporto, Matteo Scarano, il quale ha esaminato la rispondenza delle norme sulla libera circolazione previste dalla Direttiva 38/2004 e dal Regolamento 883/2004, mettendo in luce le contraddizioni e le incongruenze strutturali che queste norme presentano nel Withdrawal Agreement. Tali contraddittorietà sono state fatte presenti al gruppo dei negoziatori europei, tramite l’Ambasciata italiana a Londra mentre essa stessa seguiva le trattative passo passo. Nella seconda parte dello studio, Manuela Travaglini ( (avvocato, consulente dell’Ambasciata in materia di Brexit e diritti dei cittadini) ha analizzato le implicazioni del Withdrawal Agreement e del Trade and Cooperation Agreement per quanto riguarda le nuove norme in tema di libera circolazione, sicurezza sociale e assistenza sanitaria. La sua analisi permette di capire il peso che queste norme avranno sulla tutela dei diritti non solo dei cittadini comunitari già residenti nel Regno Unito al termine del periodo transitorio e soprattutto nel post Brexit, ma anche sui flussi migratori futuri provenienti dall’Unione Europea. Con questo lavoro, il Comites di Londra - si legge in una nota - esegue uno dei compiti principali assegnati dalla legge istitutiva che è quello di contribuire ad individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della propria comunità di riferimento, attraverso studi e ricerche.    

Migrantes Bergamo: da oggi la mostra “Costellazioni Migratorie”

10 Giugno 2022 - Bergamo - Da oggi e fino al 19 luglio, presso l’Abbazia di San Paolo d'Argon a Bergamo la mostra “Costellazioni migratorie”. La mostra è il frutto di un laboratorio con persone migranti, in cui rispecchiare il viaggio di ciascuno di noi e alzare lo sguardo al cielo, dice il direttore Migrantes della diocesi di Bergamo, don Sergio Gamberoni. Viaggi della speranza. Storie per riflettere nell’iniziativa promossa all’interno del progetto Fileo della Migrantes di Bergamo, della Caritas e del Centro missionario diocesano. La mostra - spiega don Gamberoni  - nasce da un laboratorio di formazione per operatori della pastorale per i migranti, che si è recentemente concluso e che ha visto la partecipazione di oltre venti persone. Nel laboratorio si è adottata la metodologia della narrazione e la mostra traspone in modo visivo quanto è emerso nel lavoro del gruppo». Sono sette i viaggiatori che hanno ripercorso le proprie storie e le hanno messe a disposizione di tutti: Basma dall' Egitto, Monier dalla Colombia, Amina dal Marocco, Mamadou dal Senegal, Cecilia dalla Spagna, Chris dal Congo, Serge dalla Costa d' Avorio. “Ciò che unisce tutti coloro che hanno intrapreso la via della migrazione - spiega il direttore Migrantes - è il desiderio di una vita migliore o la necessità di lasciare il proprio Paese. Durante il viaggio sono gli amici, gli incontri, i luoghi che diventano casa, a rappresentare dei punti luminosi, stelle che guidano il cammino. L' invito è a guardare con stupore e gratitudine i punti luminosi e dare loro valore. I racconti dei nostri sette testimoni non sono solo fedeli al percorso cronologico e geografico, diventano esistenziali e in essi è possibile riconoscere passaggi di crescita”. Ad inaugurare la mostra don Sergio, i sette viaggiatori-testimoni e don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes. (R.Iaria)