Primo Piano
Messina: la reliqua di mons. Scalabrini nella parrocchia di Santa Caterina
Ismu: on line le “Mappe non convenzionali’ per favorire l’ integrazione
Nei crocevia della storia: ieri il Colloquio sulle Migrazioni del Centro Astalli
Tortona: porte aperte anche ai ragazzi ucraini negli oratori
Tortona - All’ombra della statua della Madonna della Guardia che domina Tortona i bambini ucraini si sentono protetti da un’ospitalità materna. Sono arrivati in città da tre mesi e affrontano ora l’inizio dell’estate all’oratorio della parrocchia di San Bernardino, affidata ai sacerdoti dell’Opera don Orione, che si estende nel quartiere intorno al santuario mariano. Tra i campi da gioco e le stanze dove svolgono le diverse attività stanno stringendo sempre più amicizia con i coetanei italiani. «L’esperienza di accoglienza - racconta don Renzo Vanoi - è nata da un ponte di solidarietà con Leopoli dove vivono dei nostri confratelli. Scoppiata la guerra, ci aggiornavano su cosa succedeva giorno dopo giorno e abbiamo sentito il loro appello a dover aiutare e accogliere». I bambini con le loro mamme hanno trovato una sistemazione, poi sono stati inseriti in parrocchia e a scuola. «Vederli sorridere in questi giorni - prosegue Vanoi - è consolante, certo rimane l’inevitabile preoccupazione costante delle mamme ma cerchiamo di portare loro sostegno». L’oratorio estivo durerà quattro settimane, al termine i ragazzi potranno partecipare anche al soggiorno in montagna. Al loro fianco in questo periodo c’è don Fabio Cerasa: prima del conflitto era anche lui a Leopoli, in una delle due comunità che gli Orionini hanno avviato dal 2001 in Ucraina. Tortona ha risposto con affetto alla presenza dei bambini ucraini e tante persone cercano di offrire tempo e generosità per provvedere a tutte le necessità. «Non dimenticherò mai - dice commuovendosi don Renzo - la sorpresa che ha fatto un papà al suo piccolo qualche giorno fa: è riuscito a lasciare il fronte della guerra per stare insieme con lui e la moglie qualche ora qui con loro». Scendendo verso la riviera ligure, è stata avviata un’altra bella esperienza. Una ventina di adolescenti hanno iniziato il Grest delle Parrocchie dei SS. Giovanni e Agostino e della Cattedrale di Cristo Re a La Spezia. «Hanno aderito con entusiasmo» commenta don Luca Palei, direttore della Pastorale Giovanile diocesana. (Alberto Gastaldi - Avvenire)
Migrantes Piemonte-Valle d’Aosta: domenica scorsa la settima edizione del Pellegrinaggio dei popoli
Ritrovo della comunità dello SrilLanka in onore della Vergine Maria
Una medaglia vaticana per i fondi ai profughi
Città del Vaticano - Una medaglia: sul dritto è raffigurata una colomba ad ali spiegate che nel becco tiene un ramo d’ulivo; sul rovescio una famiglia di sole donne in fuga dalla guerra, con i palazzi distrutti dai bombardamenti e il terreno pieno di macerie. «È la prima volta che la Zecca Vaticana conia una medaglia per raccogliere fondi da destinare ad un’iniziativa benefica», spiega il responsabile Mauro Olivieri. Il costo è di 50 euro, destinati ai profughi. Stampata in 3mila esemplari è quasi esaurita. Previsto un lotto di altri 2mila pezzi.
Papa Francesco: “famiglie continuino ad aprire le porte per accogliere milioni di profughi”
Migrantes Albenga: le attività della scuola dell’ufficio diocesano
Albenga - Le attività della Scuola Migrantes della diocesi di Albenga-Imperia sono state al centro dell' incontro organizzato dalla Biblioteca Diocesana il 10 giugno alle ore 17 presso il seminario vescovile. L' evento è stato strutturato nella forma di un' intervista rivolta a Gian Maria Zavattaro, insegnante volontario. Un percorso interessante, quello di Zavattaro, che - dopo una lunga esperienza nella scuola, prima come docente di filosofia, poi in qualità di dirigente scolastico - ha deciso di proseguire la sua vocazione professionale dedicando tempo ed energie all' insegnamento della lingua italiana ai migranti. La Scuola opera nella Diocesi dal 2018 ed è sostenuta dall' opera di volontari nelle due sedi di Albenga e S. Fedele. Consapevoli che - come recita il titolo dell' incontro - possedere la parola è appartenere alla comunità, la Migrantes, attraverso le competenze linguistiche fornite, offre alle persone validi punti di riferimenti per orientarsi nella società italiana e fondamentali strumenti per divenire membri attivi della comunità. L' incontro ha illustrato dunque gli obiettivi e la realtà di questa fondamentale realtà scolastica diocesana: non un programma assistenziale calato dall' alto, ma un percorso comune di accoglienza e di crescita. (V. M. -PonenteSette)
In 14mila in marcia per farsi sentire al Summit delle Americhe
(Foto ANSA/SIR)Mons. Perego: passo positivo primo accordo per la ridistribuzione (volontaria) dei migranti che arrivano via mare
Congolesi in Italia: il 3 luglio celebrazione con papa Francesco
Città del Vaticano - Papa Francesco, per i dolori al ginocchio, ha dovuto rinunciare al viaggio Congo e Sud Sudan. Ricevendo, questa mattina, nel palazzo Apostolico, i Missionari d'Africa, noti come Padri Bianchi, si è detto dispiaciuto per questo: "Purtroppo, con grande dispiacere, ho dovuto rinviare il viaggio in Congo e in Sud Sudan. In effetti, alla mia età non è così semplice partire in missione! Ma le vostre preghiere e il vostro esempio mi danno coraggio, e sono fiducioso di poter visitare questi popoli, che porto nel cuore" ha detto annunciando che il 3 luglio "cercherò di celebrare la Messa con la comunità congolese romana....Porteremo Kinshasa a San Pietro. E lì celebreremo con tutti i congolesi romani, che sono tanti eh!".Nel suo discorso papa Francesco ha ricordato l’esortazione del loro fondatore, il cardinale Charles-Martial Allemand Lavigerie: “Siate apostoli, nient’altro che apostoli”: E "l’apostolo di Gesù Cristo non è uno che fa proselitismo, non è un manager, non è un dotto conferenziere, non è un 'mago' dell’informatica, l’apostolo è testimone. Questo vale sempre e dappertutto nella Chiesa, ma vale specialmente per chi, come voi, è chiamato spesso a vivere la missione in contesti di prima evangelizzazione o di prevalente religione islamica". (Raffaele Iaria)
Centro Astalli: domani Colloquio sulle Migrazioni
Perugia: il ringraziamento di mons. Salvi alla comunità locale per la generosità dimostrata nell’emergenza profughi ucraini
Perugia - «Anche la comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve, attraverso parrocchie, famiglie religiose e con il coinvolgimento della locale comunità ucraina di rito greco-cattolico, non ha fatto mancare il suo sostegno spirituale e materiale a quanti sono fuggiti dall’Ucraina per sottrarsi alla guerra e ad una violenza inaudita contro la persona e i suoi affetti più cari». A sottolinearlo è il vescovo e amministratore diocesano di Perugia-Città della Pieve, mons. Marco Salvi, nel rendere noti i ‘frutti’ della “Raccolta fondi per l’Ucraina”. Una raccolta diocesana avviata subito dopo l’inizio delle ostilità, per finanziare le iniziative messe in campo per assistere dignitosamente più di 200 nuclei familiari composti in gran parte da donne e minori. Significativo anche il dato delle 98 famiglie perugine che hanno messo a disposizione una loro abitazione e quello di coloro che hanno accolto in casa profughi ucraini riservandogli una camera (attualmente sono 14).
«Desidero ringraziarvi tutti di cuore – scrive mons. Salvi in un messaggio rivolto alla comunità diocesana – per la generosità dimostrata in occasione della “Raccolta fondi per l’Ucraina” e dei diversi altri gesti di solidarietà concreta promossi dalla nostra Archidiocesi: un segnale di grande attenzione verso il prossimo che ci fa sentire interpreti veri della carità evangelica».