Tag: Migranti morti in mare

Mattarella su naufragio: “nessuno può rimanere indifferente”

26 Febbraio 2023 -
Roma - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio "dolore per il naufragio avanti alle coste crotonesi, nella quale hanno perso la vita decine persone e tra queste alcuni bambini. Molti tra questi migranti provenivano dall’Afghanistan e dall’Iran, fuggendo da condizioni di grande difficoltà. È una ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente", ha detto il Capo dello Stato. Nell’esprimere il cordoglio per le vittime, la vicinanza ai naufraghi – cui va assicurata un’adeguata accoglienza - e il ringraziamento ai soccorritori, il Presidente della Repubblica sollecita "un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico. È altrettanto indispensabile che l’Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive", si legge in una nota del Quirinale.
 

Card. Zuppi: “la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità”

26 Febbraio 2023 -
Roma - "Una profonda tristezza e un acuto dolore attraversano il Paese per l’ennesimo naufragio avvenuto sulle nostre coste". Lo dice il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana in una nota dopo il naufragio avvenuto oggi, 26 febbraio, davanti alle coste di Cutro (Crotone). "Le vittime sono di tutti e le sentiamo nostre", evidenza il porporato: "il bilancio è drammatico e sale di ora in ora: sono stati già recuperati 40 corpi, tra cui molti bambini. Ci uniamo alla preghiera del Santo Padre per ognuno di loro, per quanti sono ancora dispersi e per i sopravvissuti. Li affidiamo a Dio con un pensiero per le loro famiglie".
Questa ennesima tragedia, nella "sua drammaticità, ricorda - sottolinea ancora il presidente dei vescovi italiani - che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero. Occorrono scelte e politiche, nazionali ed europee, con una determinazione nuova e con la consapevolezza che non farle permette il ripetersi di situazioni analoghe. L’orologio della storia non può essere portato indietro e segna l’ora di una presa di coscienza europea e internazionale. Che sia una nuova operazione Mare Nostrum o Sophia o Irini, ciò che conta è che sia una risposta strutturale, condivisa e solidale tra le Istituzioni e i Paesi. Perché - conclude il card. Zuppi - nessuno sia lasciato solo e l’Europa sia all’altezza delle tradizioni di difesa della persona e di accoglienza". (Raffaele Iaria)

Papa Francesco prega per i migranti vittime del naufragio di questa mattina

26 Febbraio 2023 - Città del Vaticano - "Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati quaranta morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti". Lo ha detto papa Francesco al termine della preghiera dell'Angelus ricordando il naufragio di questa mattina che ha causato, finora, oltre 40 morti. "Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza", ha detto il Pontefice: "la Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle. E non dimentichiamo la tragedia della guerra in Ucraina, già un anno è stato fatto di guerra. E non dimentichiamo il dolore del popolo siriano e di quello turco per il terremoto". (R.Iaria)

Centro Astalli: “urgente un piano europeo di accoglienza e integrazione”

6 Ottobre 2022 -
Roma - “Urgente un piano europeo di accoglienza e integrazione”. Lo dichiara il Centro Astalli, che “apprende con profondo dolore di due naufragi di migranti avvenuti in queste ore a largo della Grecia”. Quindici le vittime accertate, tutte donne, e decine i dispersi. “Il cordoglio per le vittime oggi deve essere soprattutto un appello a istituzioni nazionali e sovranazionali a porre fine all’ecatombe di esseri umani nel Mediterraneo”, ribadisce padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli. Ecco le richieste: “Si fermino le morti in mare investendo risorse per un’operazione europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo; si strutturino in modo permanente e adeguato vie di ingresso sicure per i migranti in Europa, agevolando ricongiungimenti familiari, prevedendo permessi di soggiorno per lavoro e programmi di accoglienza e integrazione; si mettano in atto piani di evacuazione e corridoi umanitari per le vittime di guerra o di regimi illiberali e antidemocratici”. Il Centro Astalli, infine, ribadisce che “gestire un fenomeno complesso come la migrazione umana è responsabilità precisa dell’Ue, che richiede lungimiranza, visione e capacità di superare nazionalismi e chiusure”.

Ismu: dal 2014 quasi 25mila i migranti morti nel Mediterraneo

29 Settembre 2022 -
Milano - In occasione del prossimo 3 ottobre, Giornata della memoria e dell’accoglienza, in cui si ricorda il naufragio al largo di Lampedusa durante il quale persero la vita 368 migranti, ISMU calcola che dal 2014 al 25 settembre 2022 sono stati quasi 25mila i migranti morti e dispersi nelle acque del Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa. Il viaggio verso l’Italia si conferma il più pericoloso: è sulla rotta del Mediterraneo centrale che si registra da sempre il più elevato numero di morti e dispersi, pari a 1.088 dal 1° gennaio al 25 settembre 2022 su un totale di 1.473 su tutte le rotte del Mediterraneo, tra questi 60 erano bambini. A quasi dieci anni da quella tragedia, la Sicilia - sottolinea l'Istituto di ricerca - è ancora il principale approdo dei migranti che fuggono verso l’Europa e l’isola continua a registrare incessantemente numerosi arrivi: al 25 settembre se ne contano oltre 51mila su un totale di 69mila in Italia. In particolare l’isola di Lampedusa, da sempre località simbolo delle migrazioni, continua ad affrontare situazioni difficili con un numero di migranti accolti nell’hotspot ben oltre la capienza consentita: in alcuni giorni di luglio - quando gli sbarchi erano particolarmente consistenti - risultavano presenti 1.600 ospiti su 350 posti disponibili. Ma come ricordano i dati IOM (International Organization for Migration), i migranti morti e dispersi sono numerosi anche sulle altre rotte dell’immigrazione: a livello globale dal 1° gennaio al 25 settembre 2022 sono stati registrati 3.469 eventi fatali. Come anticipato la rotta del Mediterraneo resta la più mortale, con il 43% di tutti i migranti morti e dispersi nel mondo nei primi nove mesi del 2022. A livello globale gli eventi fatali registrano una significativa crescita nel continente americano (nel 2022 rappresentano un quarto di tutti gli eventi mondiali) e una diminuzione nel continente africano (16% nel 2022 contro il 30% nel 2020). Si segnala inoltre che, a causa principalmente della guerra in Ucraina, è in crescita la percentuale di migranti morti e dispersi sul territorio europeo (3,7% del totale nel 2022 contro il 2% nel 2020).

Naufragio in Siria: il bilancio si aggrava

25 Settembre 2022 -

Roma - Continua a salire il bilancio del naufragio di un’imbarcazione di migranti partita dal porto di Minyeh, nel nord del Libano, e affondata al largo della città di Tartus, in Siria. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dalla televisione di Stato siriana sono 89 i corpi senza vita recuperati dai soccorritori. A bordo viaggiavano tra le 120 e le 150 persone, 14 delle quali soltanto sono attualmente ricoverate in ospedali siriani. C’erano soprattutto cittadini libanesi, siriani e palestinesi, compresi anziani e bambini. E proprio sul bilancio dei bimbi morti nel naufragio è stata Unicef a diramare una nota: «Abbiamo ricevuto delle prime informazioni secondo cui 10 bambini sono tra coloro che hanno perso la vita. Anche un’altra barca che trasportava 55 migranti è affondata al largo delle coste della Grecia: 3 bimbi risultano scomparsi. È un’ecatombe».

Settanta vittime in mare: il cordoglio del Centro Astalli

23 Settembre 2022 - Roma - Un’imbarcazione con a bordo più di 100 migranti è affondata nelle scorse ore di fronte alle coste siriane. Le autorità hanno recuperato i corpi di 71 persone annegate al largo della città di Tartus, in Siria. Tra loro anche dei bambini. Il ritrovamento è avvenuto vicino alla costa, a poche decine di chilometri dal confine con il Libano. Circa 20 sono le persone sopravvissute e portate in ospedale. “Con profondo dolore e cordoglio apprendiamo della tragica notizia della morte evitabile di decine di persone in fuga da guerre e violenze", ha detto p. Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli: "sono uomini, donne e bambini che in mancanza di alternative legali, cercano di mettersi in salvo affidandosi ai trafficanti che gestiscono illegalmente una parte sempre più significativa di mobilità umana”. Si tratta di una tragedia che arriva alla vigilia delle elezioni politiche in Italia e della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato della Chiesa cattolica dal titolo “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”. Per questo il Centro Astalli non smette di chiedere "l’attivazione di canali umanitari e quote di ingresso regolari che consentano di gestire la mobilità umana in modo legale e sicuro e pongano così fine all’ecatombe che si consuma dai anni alle porte d’Europa"; "politiche di accoglienza e integrazione che possano consentire alle persone migranti di vivere in sicurezza e dignità e dare il loro contributo al benessere e alla crescita del Paese". (R.I.)

Migrantes: il Mediterraneo torna ad essere una tomba

13 Settembre 2022 - Roma - Il Mediterraneo torna ad essere una tomba, un cimitero, questa volta di due bambini in fuga annegati, insieme a un giovane e a due adulti. Erano siriani e nessuno può negare che avevano diritto alla protezione internazionale. Non sappiamo ancora se esiste un legame familiare tra queste persone. Immagini drammatiche che chiedono un rinnovato impegno e non un blocco delle azioni di salvataggio in mare; chiedono un’azione congiunta tra le navi di soccorso delle ONG e le navi e gli aerei militari dei Paesi europei; chiedono un’azione europea in Libia per prevedere canali umanitari e legali per chi abbia diritto a una forma di protezione internazionale. Troppe parole si spendono mentre troppi morti si accumulano in fondo al mare. La Fondazione Migrantes auspica da subito un permesso di protezione internazionale per i 26 sopravvissuti; un rinnovato impegno politico e civile a favore di chi chiede e ha diritto a una protezione internazionale, perché questo diritto non finisca in fondo al mare, negato, con nuove vittime innocenti. Una democrazia non può accettare che diritti fondamentali, come il diritto d’asilo, siano calpestati e ignorati. (Mons. Gian Carlo Perego - Presidente Fondazione Migrantes)

Mediterraneo: 25 migranti morti in un naufragio

21 Marzo 2022 - Tunisi -  È salito a 25 il bilancio delle vittime provocate da un naufragio nelle ultime ore al largo della Tunisia. Lo ha riferito l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Le autorità hanno soccorso sei persone e recuperato i corpi, ma le operazioni non sono ancora finite: ci sarebbero altre persone disperse. La nave trasportava infatti 60 migranti, provenienti in buona parte da Siria e Tunisia. Ed è sempre l’Oim a riferire che, che dall’inizio del 2022 ad oggi, sono 215 i migranti annegati nel Mar Mediterraneo. Di questi, 70 sono annegati solo nelle ultime due settimane. Secondo le stime dell’Unhcr, nel mese di febbraio, sono giunti in Europa, via mare e via terra, circa 4.321 migranti.

Maxi-naufragi in Libia e alle Canarie

15 Marzo 2022 -

Milano - Più di 60 persone morte in mare nelle ultime ore. Più di 100 in sette giorni. L’ultimo naufragio di cui abbiamo notizia risale al 12 marzo scorso: almeno 20 le persone che hanno perso la vita. A darne notizia, ancora una volta è Alarm Phone, l’unica 'voce' parlante dei disperati che fuggono dalle violenze e dall’orrore per raggiungere l’Italia, la Spagna o Malta. Potrebbe essere quell’imbarcazione di cui non si aveva più notizia. E di cui avevano chiesto informazioni diversi parenti delle persone partite. L’allarme era scattato tre giorni fa. «Sono morte mentre cercavano di raggiungere l’Europa» sottolinea la Ong. L’imbarcazione su cui viaggiavano si è capovolta: sono 19 dispersi e una vittima accertata. A bordo c’erano in tutto «23 migranti egiziani e siriani» e sono state salvate solo tre persone, precisa il sito Middle East Eye citando una organizzazione non governativa e confermando le informazioni circolate lo scorso fine settimana.

«Sono vittime del sistema delle frontiere. Bisogna creare canali sicuri e legali di accesso all’Europa per evitare ulteriori tragedie. Per tutti i profughi corridoi umanitari safepassage » scrive su Twitter la Ong Mediterranea Saving Humans.  «Non so per quanto tempo i nostri giovani rischieranno la vita. È affondata una barca nella regione libica di Ras Bayad, con a bordo 23 migranti. Chiedo al governo di adottare più misure che proteggano i nostri giovani» ha scritto sempre sui social Mustafa Bakri, un membro del Parlamento egiziano. Almeno altre 44 persone sono morte, nelle ultime ore, lungo l’altra rotta molto pericolosa: quella delle Canarie, di fronte al Marocco. Anche 3 donne e 2 neonati hanno perso la vita nel naufragio al largo di Tarfaya, in Marocco. Lo comunica l’Ong spagnola “Caminando Fronteras”. I 61 migranti a bordo volevano raggiungere le Canarie. La stessa Ong ha rivelato che nel 2021 sono state ben 4.404 vittime rilevate alla frontiera euro-africana occidentale. L’ Osservatorio dei Diritti nelle Frontiere ha riportato che 83 imbarcazioni sono scomparse con persone a bordo. Tra le vittime accertate, 4.175 sono morte attraversando la frontiera e 229 sono scomparse, 628 erano donne e 205 bambini e bambine. Rispetto al 2020, le morti sono aumentate del 102.95%.

Tragedia sfiorata invece nell’Egeo: 101 persone sono state salvate dalla guardia costiera turca in balia del mare e bloccati da un’avaria dell’imbarcazione su cui si avvicinavano all’isola greca di Paros. Il salvataggio dei migranti, molti dei quali afghani, è avvenuto nelle acque al confine del territorio greco delle Cicladi, arcipelago del Mar Egeo, in seguito a una segnalazione giunta da un peschereccio che ha fornito le coordinate di un’imbarcazione alla deriva. In base a quanto reso noto dalla Guardia Costiera turca i migranti erano diretti in Italia.

Intanto ad Augusta, nel Siracusano, sono sbarcati ieri i 111 migranti che si trovavano a bordo della nave Ong Geo Barents, tra loro anche 52 minori. La nave di Medici senza frontiere li aveva soccorsi in due distinte operazioni nel Mediterraneo. «Finalmente l’attesa è finita – commentano i medici umanitari –. Hanno bisogno di assistenza e cure». A bordo della nave c’erano infatti minori non accompagnati in fuga, bambini di appena 4 mesi «che hanno dovuto rischiare la vita in mare, donne e uomini che hanno subito violenze in Libia».

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni, almeno 192 migranti hanno perso la vita lungo la rotta del Mediterraneo centrale nei primi due mesi del 2022 e più di 2.930 sono stati intercettati e riportati in Libia. Sono invece complessivamente 5.474 le persone che hanno raggiunto l’Italia, via mare, da inizio anno. La maggior parte di loro è partita dalla Libia (3.799) altri mille (per l’esattezza 1.077) sono invece partiti dalla Tunisia. Nel 2021 almeno 32.425 migranti sono stati intercettati e rimpatriati in Libia. Secondo l’Oim, è ipotizzabile che almeno 1.553 persone siano annegate l’anno scorso. «È necessario continuare a mantenere viva l’attenzione sull’emergenza umanitaria nel Mediterraneo – sottolinea Flavio Di Giacomo, portavoce Oim Mediterraneo –. I migranti continuano a rischiare la vita in mare, mentre chi è riportato in Libia diventa spesso vittima di una detenzione arbitraria e inumana e rischia di subire nuove violenze». (Daniela Fassini - Avvenire)