Tag: Migranti morti in mare

Naufragio Calabria: Mattarella visita superstiti in ospedale

2 Marzo 2023 - Crotone - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto a Crotone per rendere omaggio alle vittime del naufragio nelle acque dell'imbarcazione sulla quale viaggiava un gruppo di migranti avvenuto domenica mattina nelle acque antistanti Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Il naufragio del natante partito dalla Turchia ha provocato la morte accertata, al momento, di 67 persone tra cui anche donne e bambini. Il Capo dello Stato, che è atterrato all'aeroporto Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, ha raggiunto in auto l'ospedale San Giovanni di Dio dove sono ricoverate 15 persone, i superstiti del naufragio. Il presidente è stato salutato all'arrivo da alcuni applausi all'ingresso del nosocomio ed è stato accolto dal Commissario straordinario dell'Azienda sanitaria provinciale di Crotone Simona Carbone e dal direttore sanitario Lucio Cosentino che lo hanno accompagnato nei reparti. Successivamente Mattarella si recherà al poco distante Palamilone, la struttura sportiva già gremita di persone, dove sono state sistema le bare e dove incontrerà i parenti e renderà omaggio alle vittime della tragedia.

Naufragio in Calabria: mons. Panzetta, Questo è il momento della pietà”

1 Marzo 2023 - Crotone - “Questo momento è fatto di poche parole, questo è il momento della pietà. Un momento umanissimo dove, davanti al segno delle bare, davanti al segno della morte, ognuno di noi invoca il Signore, il Dio della vita, perché accolga questi nostri fratelli”, ha etto questa mattina l'arcivescovo di Crotone-Santa Severina,  mons. Angelo Raffaele Panzetta, che ha voluto visitare la camera ardente al Pala Milone e pregare davanti alle salme dei migranti morti nel naufragio avvenuto domenica mattina sulle coste calabresi e che ha causato finora 66 morti accertati. Per il presule “noi ci battiamo tutti il petto perché è chiaro che c’è una corresponsabilità e una responsabilità sociale in quello che è avvenuto e tutto dovrà essere considerato con attenzione. Però, ci vorrebbe anche, almeno in questo momento, che ci fosse una tregua dalle polemiche e si sperimentasse dentro di sé quella umanissima pietà per le persone che sono morte, per le famiglie straziate dal dolore”. Mons. Panzetta ha citato le scritture e in partiucolare alcuni salmi dove si parla di "un vento che squarcia le navi: il vento gelido dell’egoismo, il vento gelido della paura, il vento gelido della chiusura, il vento gelido di Paesi nei quali i diritti non sono riconosciuti, il vento gelido di un sistema economico che produce Paesi dai quali bisogna scappare, il vento gelido di corresponsabilità che ci chiama tutti in causa”. Oggi non è "il momento della polemica, ma della pietà e della preghiera", ha concluso davanti ai giornalisti il presule crotonese: "verrà un tempo in cui non di pancia ma con la testa e con il cuore occorrerà riflettere accuratamente su quello che è avvenuto e su quello che bisogna fare perché queste cose non accadano più”.      
(foto Sir)

Naufragio in Calabria: Migrantes Crotone-Santa Severina, “una tragedia immane rispetto alla quale ognuno deve capire qual è la propria responsabilità”

1 Marzo 2023 -
(Foto Sir)

Naufragio Calabria: card. Lojudice, “preghiamo per le vittime del naufragio in Calabria”

1 Marzo 2023 - Siena - “Una tragedia di proporzioni immani quella di Cutro dove ancora una volta hanno perso la vita 66 migranti, tra loro uomini, donne e bambini. Il viaggio della speranza che si è infranta sulle coste calabresi e che deve farci riflettere sulla necessità di ripensare dal profondo l’accoglienza dei migranti in un contesto internazionale sempre più instabile”. E’ il commento del card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza - membro della Commissione Cei per le Migrazioni - in merito alla morte, sulle coste della Calabria, di 66 migranti che tentavano di raggiungere l’Italia. “Invito tutte le parrocchie e le comunità dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e della diocesi di Montepulciano Chiusi-Pienza – aggiunge il cardinale – a dedicare un momento di questa giornata alla preghiera, in forma pubblica e anche privata, in suffragio delle vittime di questo terribile naufragio”.

Naufragio Calabria: card. Zuppi, “chi è annegato aveva il diritto di essere accolto”

1 Marzo 2023 - Roma - Non è «con l'alzare muri che si governa la questione dei migranti». Non è con il buonismo né con il pacifismo ma essendo «operatori», tanto meno puntando subito il dito verso il mondo dell'umanitario perché «questo vuol dire avvelenare le fonti». Il fenomeno delle migrazioni va governato, ma questo significa «fare delle scelte». Torna sul tema delle scelte, il presidente delle Cei cardinale Matteo Zuppi nel corso del dibattito organizzato dal Consiglio italiano dei Rifugiati (Cir) ieri sera a Roma dal titolo Fratelli Tutti - Migrazioni più umane, come aveva fatto anche al mattino parlando di una questione migranti che «crescerà e richiede scelte consapevoli ed europee». Non va dimenticato, spiega nell'auditorium della parrocchia di Santa Chiara il presidente della Cei, è che «quelli che sono affogati avevano diritto, diritto ad essere accolti, scappavano da una guerra, la maggior parte di loro probabilmente erano afgani. Quindi bisogna cercare di fare in modo che i rifugiati siano trattati come tali, hanno il diritto di essere esaminati. Se neghiamo questo diritto, tradiamo tutta la consapevolezza che proveniva dalla Seconda guerra mondiale». La sfida, conclude il cardinale Zuppi, è chiedersi «la stessa domanda che si ha fatto il Papa: abbiamo fatto tutto il possibile per la pace?». Chi parte, aggiunge, «ha il fuoco dietro e si butta nell'unico spazio aperto davanti». Un concetto ricordato anche dall'Osservatore romano in un editoriale di prima pagina dal titolo La marcia indietro dei diritti umani: «Chi lascia il proprio Paese lo fa perché non ha alternative, perché la sua stessa vita è a rischio».

Naufragio Calabria: mons. Savino, “diventiamo tutti Caino nella misura in cui non ci sentiamo custodi e responsabili di questi nostri fratelli immigrati”

27 Febbraio 2023 - Crotone - "Dinnanzi a queste bare mi permetto di dire che l’umanità è sconfitta": queste le parole commosse, che celano le lacrime, a stento trattenute, di mons. Francesco Savino, Vicepresidente della Cei per il Mezzogiorno e vescovo delegato Migrantes della Conferenza Episcopale Calabra che si è recato al Palamilone di Crotone dove sono state ricomposte le salme che il mare ha restituito dopo la tragedia che su è consumata ieri a Cutro, nel crotonese. "Mi chiedo perché tutto questo? Non potevano, forse, essere aiutati ed accolti per un processo di integrazione nei nostri territori?".  Questi gli interrogativi del presule che continua: "diciamolo chiaramente: Crotone, la Calabria tutta sta dimostrando di essere una regione solidale, accogliente, ospitale. Ma ci sono, evidentemente pregiudizi che vengono da altri luoghi. Ci sono pregiudizi ideologici che non ci consentono, molto spesso, di accompagnare questi fratelli in un processo di integrazione fattibile. Il fenomeno migratorio di italiani che vanno al Nord è quantitativamente molto più numeroso del fenomeno immigratorio. Allora penso che bisogna fare verità nei numeri. Qui sono a rappresentare tutti i confratelli vescovi, tutta la Chiesa. Vengo qui a nome della Conferenza Episcopale Italiana, del Consiglio di Presidenza, del cardinale Matteo Zuppi, del segretario della Cei monsignor Giuseppe  Baturi, di mons.  Erio Castellucci, vice presidentte Cei per il Nord. Sono qui a nome di tutti i Vescovi calabresi con cui abbiamo definito questa tragedia 'il naufragio dell’umanità'. Lasciatemi ringraziare, tutti i soccorritori che sempre con generosità non vengono mai meno a questa pratica di accoglienza". «Sono qui – ha concluso il presule – a dare la mia prossimità a nome della Chiesa italiana ai sopravvissuti che in questo momento vanno accompagnati seriamente e responsabilmente. Penso alle mamme che non hanno più i loro bambini accanto che stanno vivendo questo tremendo dolore. Facendo mia una domanda che proviene dalla Bibbia mi chiedo: 'Caino dov’è tuo fratello?'. Diventiamo tutti Caino nella misura in cui non ci sentiamo custodi e responsabili di questi nostri fratelli immigrati".

Migrantes Crotone-Santa Severina: il naufragio dei disperati del terzo millennio sotto gli occhi indifferenti dell’Europa

27 Febbraio 2023 - Crotone - Non ci sono parole sufficienti a descrivere l'orrore e la paura che si sperimenta tentando di leggere negli occhi dei sopravvissuti il dramma accaduto. Sì, accaduto, ancora una volta, tra l'indifferenza di molti, quell'indifferenza non tanto diversa dalle storiche indifferenze che hanno generato i più grandi orrori di disumanità. Mentre sulle spiagge di Steccato di Cutro si procede a raccogliere ciò che resta di uomo, di una donna, di un bambino senza vita, all'ospedale sono stati accolti i superstiti, quelli che nel disastro hanno riportato ferite, anche gravi. Tra queste persone si erge immediatamente la disperazione di una donna, molto provata e ferita, che incessantemente chiama la figlia morta che non ha potuto salvare...Dal reparto di pediatria le urla sono di una piccola bambina, anche lei ferita, anche lei piange e si dispera perchè cerca una mamma che non può più rispondere. Intere famiglie sono morte in quest'orrore, tutte accomunate dal desiderio di una vita migliore. Sì, perchè chi parte, fugge dalla disperazione della guerra, dalle situazioni di grave instabilità politica, dalla povertà, dalla fame, dalle calamità. Nessuno rischia una traversata in mare senza portarsi dietro quel dramma che rende la propria vita impossibile di essere vissuta nella propria terra. Si parte nutrendo una speranza, sempre! Questa loro speranza stanotte si è infranta dinanzi a chi ha gettato in mare tante persone, perché, scambiando le luci dei pescherecci con le navi motovedette, hanno affrettato "le operazioni di approdo" alleggerendo il peso di una specie di imbarcazione. Il pianto degli innocenti, dei piccoli non li ha commossi: quei pianti ora non suonano all'orecchio di nessuno più, perché non sono più. La loro speranza ha incontrato anche la contrarietà del mare, della secca nella quale il barcone si è arenato, ripiegato; a quel punto la speranza è rimasta viva ma silente, molto silente solo in quelle persone, poche, che sono riuscite a sopravvivere, ma nessuno è felice, su nessun volto si accenna un sorriso, in tutti le lacrime si fermano negli occhi arrossati e spenti perchè, tormentandosi, si chiedono dove sono gli altri, perchè io sono vivo e gli altri no. Quella flebile speranza è confusa, è silente. Dinanzi a tutto ciò non si può stare zitti, non si può difendersi nell'oblio del "non poter far nulla". Non esiste una persona che ha dignità e un'altra che non ce l'ha. Non esistono guerre di serie A e guerre di serie B, e quindi, profughi da accogliere ed altri da lasciar morire in mare. Perchè la vera domanda che tutti noi dobbiamo farci è: "come mai in 4 giorni di navigazione nessuno li ha visti?". A tutti noi spetta rispondere. Queste persone, questi piccoli, soprattutto quelli che non sono più, meritano una risposta. Io, tu, dobbiamo dare una risposta!  (Sr. Loredana Pisani, direttrice Migrantes Crotone-Santa Severina)  

Naufragio in Calabria: bandiere a mezz’asta sulla facciata del Consiglio regione in segno di lutto

27 Febbraio 2023 - Reggio Calabria - Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, ha disposto di far abbassare a mezz'asta le bandiere sulla facciata di Palazzo Campanella, in segno di lutto per l’ennesima tragedia dei migranti nel Mediterraneo, tra i quali donne e bambini. “Nell’esprimere il cordoglio del Consiglio regionale per le vittime e nel ringraziare i soccorritori per l’impegno solerte che hanno immediatamente dispiegato, auspico - sottolinea il presidente Mancuso - che l’Unione Europea e la comunità internazionale assumano finalmente la responsabilità di governare i flussi epocali di migranti, perché tragedie come quella davanti le coste crotonesi non abbiano più a ripetersi”.

Conferenza Episcopale Calabra: “Naufragio di umanità”

26 Febbraio 2023 -

Catanzaro - "Come Vescovi delle diocesi della Calabria esprimiamo il profondo dolore e lo sconcerto per l’ennesima tragedia che si è consumata nel mare della nostra regione e invitiamo tutte le comunità cristiane a manifestare con la preghiera e la solidarietà, una concreta vicinanza alle vittime". E' quanto si legge in una nota della Conferenza Episcopale Calabra dopo il naufragio sulle coste di Cutro. "Di fronte alla dolorosa cronaca di queste ore, nessuno può rimanere indifferente di fronte a tanti fratelli e sorelle fra cui bambini, che hanno perso la vita in questo dramma, ultimo di tanti, troppi che hanno funestato le coste della nostra Calabria", sottolineano i presuli della regione. Domani, lunedì 27 febbraio, il vescovo di Cassano allo Jonio, vice presidente della Cei e delegato Migrantes della Conferenza episcopale Calabrese mons. Francesco Savino, si recherà sul luogo della tragedia in rappresentanza della Conferenza episcopale italiana per un momento di preghiera e per esprimere la prossimità e la vicinanza di tutta la Chiesa italiana. "In questo momento come Vescovi della Calabria - si legge nella nota -  ci sentiamo di elevare un invito accorato rivolto a tutti, a non rimanere inerti, a immaginare nuove strade solidali che possano permettere al nostro Mediterraneo di non essere più uno scenario di morte. È il momento del dolore, ma anche del risveglio: tutti facciano la loro parte, tutti facciano di più, con rinnovata responsabilità: l’Europa deve fare di più, l’Italia deve fare di più, le nostre Comunità cristiane devono fare di più… sentendosi tutti sulla stessa barca, su quella stessa barca che non deve naufragare perché sarebbe il naufragio della civiltà. Per salvarci da questo tragico naufragio, con Papa Francesco invitiamo tutti a comportarsi con più umanità, 'Guardando le persone non come dei numeri, ma per quello che sono, cioè dei volti, delle storie, semplicemente uomini e donne, fratelli e sorelle'", come ha detto il Pontefice. (Raffaele Iaria)

Naufragio migranti: il cordoglio del Centro Astalli

26 Febbraio 2023 - Roma - Il Centro Astalli esprime "profondo cordoglio" per le decine di vittime del naufragio al largo della Calabria. "Dolore e sgomento nell’apprendere che su una vecchia barca di legno sono state stipate 250 persone in fuga da Iran, Afghanistan e Pakistan. Si tratta di Paesi senza libertà, democrazia e pace", evidenzia il Centro Astalli: "le istituzioni nazionali e sovranazionali non rimangano ferme davanti a questa tragedia", si legge in una nota nella quale si chiede "un’operazione ampia, strutturata di ricerca e soccorso in mare che metta in salvo vite umane; l’attivazione immediata di canali umanitari dalle principali aree di crisi" e "l’apertura stabile e proporzionata di vie di ingresso legali come visti per lavoro e nuovi criteri che amplino i ricongiungimenti familiari". Per p. Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli “lasciar morire in mare è inaccettabile. La politica, di qualunque orientamento, non può non agire per salvare vite umane. Purtroppo - sottolinea p. Ripamonti - le politiche di chiusura ed esternalizzazione delle frontiere europee degli ultimi anni hanno ampiamente dimostrato di essere fallimentari, inutili e di favorire il traffico e la tratta di esseri umani. Le migrazioni non si possono fermare ma si devono gestire. In questo il diritto internazionale e la nostra Costituzione indicano l’unica strada percorribile: accoglienza, protezione e tutela dei diritti umani per ogni essere umano”. (R.Iaria)