4 Ottobre 2019 - Roma – Si Chiama “Prisma- Prevenzione e Salute per i MigrAnti” il progetto del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma che sarò presentato oggi a Roma. Si tratta di un ambulatorio dedicato ai migranti e, più in particolare, ai richiedenti asilo e ai detentori di protezione internazionale, che fornisca servizi dedicati alla diagnosi, cura e alla riabilitazione, con un focus anche sulla prevenzione oncologica. Accanto all’attività clinica il progetto prevede la formazione del personale medico e sanitario sui temi delle migrazioni, della salute dei migranti e delle competenze interculturali e la realizzazione di una ricerca, attraverso le “storie di salute” dei migranti, allo scopo di verificare e personalizzare l’attività medica e definire linee guida. I destinatari del nuovo ambulatorio, ubicato al settimo piano del Policlinico Gemelli (ala D), sono uomini, donne e bambini migranti, in particolare quelli più vulnerabili con disturbi post traumatici e psichiatrici, presenti sul territorio del Lazio.
Alla presentazione interverranno, tra gli altri, Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica, e Giovanni Raimondi, presidente della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, padre Fabio Baggio, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale della Santa Sede. Al termine l’inaugurazione del nuovo ambulatorio e la benedizione dei locali impartita da Mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica.
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Card. Bagnasco, “non è ancora decollata una politica europea sulla immigrazione, ma è decisiva”
4 Ottobre 2019 - Santiago de Compostela - “La situazione dei migranti e le difficoltà emerse in questi anni indicano che la via di uscita è quella di una politica dei migranti veramente europea che a nostro avviso non è ancora decollata forse perché non è chiara”. Così il card. Angelo Bagnasco, Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, risponde ai giornalisti a Santiago de Compostela dove è iniziata ieri l’Assemblea plenaria del Ccee. “Si è passati da una certa indifferenza verso il processo immigratorio come se i Paesi sul Mediterraneo fossero gli unici deputati a gestire questa situazione, ad una fase di contributi economici che l’Unione europea ha dato ai Paesi di confine con il mare ma bisogna passare però ad una terza fase, decisiva che è quella di affrontare come si fa in famiglia e quindi insieme, una questione che comporta delle difficoltà oggettive. Insieme, non delegare. Mi pare da alcuni segnali ci si stia finalmente incamminando verso questa direzione”.
Riguardo ai populismi che, strettamente legati ai flussi migratori, stanno dilagando in Europa, il cardinale ha risposto: “Questi fenomeni chiamano in causa la responsabilità di chi ha governato in questi anni nei singoli Paesi e a livello europeo. Mi pare ovvio che chi governa debba non solo registrare i fenomeni del proprio popolo ma debba interpretarli senza snobbarli perché mostrare sufficienza rispetto a ciò che emerge dalla storia non risolve il problema. Bisogna entrarci dentro, capire perché e affrontare il problema. Questo a nostro parere non è stato fatto e questi fenomeni sono cresciuti”. Per combattere questi fenomeni, “i vescovi come sempre rilanciano i principi fondamentali del Vangelo, e che il Papa ha riassunto in questi anni in due parole, accoglienza e integrazione, stando attenti che nessuna realtà sfrutti la disperazione di questa gente che cerca un futuro di giustizia e di pace. Nessuno deve sfruttare queste situazioni per altri interessi”. (Sir)
Loreto: domenica il pellegrinaggio dei migranti “marchigiani”
3 Ottobre 2019 - Loreto - Un pellegrinaggio di un popolo variopinto di indiani, ucraini, latino-americani, nigeriani e romeni vestiti a festa con costumi e bandiere, denominato "Pellegrinaggio marchigiano dei migranti. Anche noi da Maria". Questa la scritta, a grandi caratteri, su un lunghissimo drappo arancione, che aprirà il corteo, domenica 6 ottobre (nel pomeriggio) con più di 300 pellegrini previsti a Loreto. È il loro incontro annuale con il santuario mariano, provenendo da tutte le Marche. Non mancherà il saluto di benvenuto del sindaco, Paolo Niccoletti e dell' arcivescovo Mons. Fabio Dal Cin. Portano con orgoglio la loro fede. Ma anche la loro identità, la loro originalità di uomini e donne venuti da altri orizzonti, per vivere nelle nostre Marche e farle vivere con il loro lavoro e dinamismo. Il vescovo emerito di Senigallia, Mons. Giuseppe Orlandoni, accompagna ogni anno questo pellegrinaggio multicolore. Segno concreto di una Chiesa, cioè di un popolo di Dio in cammino verso la nuova “terra promessa”. Sì, la fratellanza tra uomini, culture e lingue differenti. Commovente, come sempre, il loro passaggio nella santa Casa. Per ricordare, poi, nella celebrazione, tra canti e letture nelle diverse lingue, quanto Maria incoraggia il loro camminare, il loro “andare avanti”. La vita di un migrante è sempre una lotta e una danza, allo stesso tempo. Qualcosa di duro, ma anche di grande, che apre la mente e il cuore. Una processione di bambini accompagnati dai genitori, alla fine, riceverà una benedizione speciale dal Vescovo: piccoli volti, dai tratti somatici di ogni continente, l'Italia di domani. Un momento fraterno, festivo e conviviale, tra cibi orientali, latinoamericani e africani concluderà nei locali della Prelatura la giornata. Quasi un simbolo - a tavola - della società integrata che si vuole costruire insieme. Sotto lo sguardo di Maria. (p. Renato Zilio - Migrantes Marche)
Migrantes Cosenza-Bisignano: celebrazione multietnica e festa delle migrazioni
3 Ottobre 2019 - Cosenza - “È proprio durante questi appuntamenti che è doveroso ricordare quanto sia importante aprirci verso quei nuovi orizzonti che Gesù ci ha indicato”. È iniziata con questa esortazione di don Giacomo Tuoto la celebrazione eucaristica multietnica per la Giornata del Migrante e del Rifugiato svoltasi nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù e Madonna di Loreto a Cosenza.
Insieme a don Giacomo - per la messa animata dalle diverse comunità di migranti presenti in città– anche Don Michel Fortino, Don Damian Dobrydnio, Don Patrick Amadi e Don Ruben Cruz Almonte.
Una celebrazione dal sapore multietnico con lettura del Vangelo in diverse lingue, così come i canti e le preghiere dei fedeli.
La riflessione di don Giacomo durante l’omelia ha posto l’accento su tre parole negative del Vangelo di domenica scorsa: indifferenza che genera ingiustizia; individualismo che ci fa pensare di poter bastare a noi stessi e avidità che ci spinge a bramare anche ciò di cui non abbiamo bisogno. “A queste tre parole negative - sottolinea don Giacomo - dobbiamo rispondere con tre atteggiamenti positivi, trasformando l’indifferenza in attenzione per il prossimo, soprattutto se è svantaggiato o povero perché chi vuole imitare il Signore non può essere indifferente verso i fratelli; all’individualismo dobbiamo rispondere con la comunione e la relazione, perché dentro di noi è impressa l’immagine di Dio che è relazione; e infine l’antidoto all’avidità che si trova ascoltando la parola di Dio, aprendo il cuore e imparando ad essere figli degni di questo mondo”.
Nel pomeriggio, dopo la celebrazione eucaristica della mattina, si è svolta nella piazza antistante la chiesa del Sacro Cuore di Gesù e Madonna di Loreto la Festa delle migrazioni coordinata dall’Ufficio Migrantes della diocesi con canti, danze, musica e cibo dal Mondo con le comunità Ucraina, Polacca, Siriana, Russa, Bielorussa, Senegalese, Africana, Cubana, Ecuadoregna, Marocchina, Romena, Bulgara, Nigeriana e Filippina. Tanti i partecipanti alla festa che hanno potuto apprezzare oltre ai piatti tipici anche le esibizioni canore e i balli messi in scena dalle diverse comunità. Tra gli stand delle diverse comunità straniere anche quello degli scout Agesci della Zona Terra dei Bruzi per la firma del documento pro-accoglienza “Siamo figli della luce”. (Roberto De Cicco)
Andria: un murales per ricordare le vittime del naufragio a Lampedusa
3 Ottobre 2019 - Andria - Sono stati Daniele Geniale e Roberta Fucci a realizzare sul muro perimetrale della Casa Accoglienza “S. M. Goretti” ad Andria il murales “Si prese cura…”, voluto in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, che si celebra oggi. Era il 3 ottobre 2016, quando nei pressi delle coste di Lampedusa persero la vita in un drammatico naufragio 368 persone, altri 20 risultarono disperse, 155 furono i superstiti, di cui 41 bambini.
“Per la Casa accoglienza “S. Maria Goretti” e per l’Ufficio Migrantes della diocesi di Andria rappresentare un’opera di street art su quei muri che trasudano di umanità significa lasciare un segno evocativo della parabola del buon samaritano – commenta don Geremia Acri -. Infatti, il titolo dell’opera “Si prese cura…” non è casuale, riprende l’intestazione della lettera pastorale del nostro vescovo Mons. Luigi Mansi”.
“La cura nella tradizione cristiana – spiega don Acri – è custodire ed espandere i confini del proprio sé, e la capacità di sentire insieme all’altro, il disagio e la gioia, la sofferenza e la felicità, che implica il riconoscimento della comune umanità a cui tutti apparteniamo. La cura è una postura dell’anima che supera quel senso caritatevole e altruistico della pietà, è un impegno a fare bene per se stessi e per gli altri. La cura è un’attitudine donativo, che si fonda sulla consapevolezza dei propri limiti e sulla nostra condizione di vulnerabilità reciproca con l’Altro. La cura è la leva che apre i nostri cuori perché sottolinea la dimensione affettiva della relazione con le persone e l’ambiente che ci circonda. E oggi è quanto mai urgente ampliare il concetto di cura, e la comunità ecclesiale ha una grande responsabilità, soprattutto quella parte di laici cattolici impegnati nei ruoli pubblici, come la politica e le istituzioni statali”.
Il murales sarà inaugurato domani sera, alle 18.30. “Quello che ho fatto – spiega l’artista Daniele Geniale – è stato narrare la parabola per esprimere la mia idea sull’universalità dei valori intrinseci nei testi evangelici. Il mio approccio è stato quello di attualizzare il breve racconto della parabola, usando gli archetipi contemporanei, che sostituiti alle figure del sacerdote e del levita, hanno la stessa funzione di questi ultimi per l’economia del racconto”.
Senza distogliere lo sguardo
3 Ottobre 2019 - Roma - Ricordiamo oggi il naufragio del 3 ottobre 2013 a poche decine di metri da Lampedusa, che causò la morte di 368 innocenti.
Non si tratta del ricordo di un evento passato, ma di una tragedia che continua, perché, anche se nel silenzio dei media e nell’indifferenza dei più, ogni giorno continuano a morire nel Mediterraneo persone che fuggono da guerre, miseria, violenza.
Ma, ci ha ricordato il Papa domenica scorsa nell’omelia per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato “ come cristiani non possiamo essere indifferenti di fronte al dramma delle vecchie e nuove povertà, delle solitudini più buie, del disprezzo e della discriminazione di chi non appartiene al “nostro” gruppo. Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti. Non possiamo non piangere. Non possiamo non reagire. Chiediamo al Signore la grazia di piangere, quel pianto che converte il cuore davanti a questi peccati (…)
Amare il prossimo significa sentire compassione per la sofferenza dei fratelli e delle sorelle, avvicinarsi, toccare le loro piaghe, condividere le loro storie, per manifestare concretamente la tenerezza di Dio nei loro confronti. Significa farsi prossimi di tutti i viandanti malmenati e abbandonati sulle strade del mondo, per lenire le loro ferite e portarli al più vicino luogo di accoglienza, dove si possa provvedere ai loro bisogni”.
Amare il prossimo significa sentire compassione per la sofferenza dei fratelli e delle sorelle, avvicinarsi, toccare le loro piaghe, condividere le loro storie, per manifestare concretamente la tenerezza di Dio nei loro confronti. Significa farsi prossimi di tutti i viandanti malmenati e abbandonati sulle strade del mondo, per lenire le loro ferite e portarli al più vicino luogo di accoglienza, dove si possa provvedere ai loro bisogni”.
La memoria di oggi sia per ciascuno di noi occasione per non distogliere lo sguardo da queste persone. e per ottenere la grazia del pianto e di un impegno fattivo verso di loro. (Don Giovanni De Robertis - Direttore Generale Fondazione Migrantes)
“Io accolgo”: oggi iniziative in tutta Italia dedicate alle migliaia di migranti morti nel tentativo di raggiungere l’Europa
3 Ottobre 2019 -
Roma - Il 3 ottobre del 2013, un’imbarcazione carica di migranti, in maggioranza eritrei, affondò a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. Si trattò del più grave naufragio accertato in termini di vite umane. I morti certi furono 368, 20 quelli presunti e 155 i superstiti, di cui 41 bambini. Nel 2016, per volontà del Parlamento, quella data fu proclamata Giornata nazionale delle vittime di immigrazione, con l’intento, si disse, di sensibilizzare al rispetto della vita e all'accoglienza. In realtà, quella del Mediterraneo continua ad essere – si legge in una nota stampa della Campagna “Io Accolgo” – “la rotta più pericolosa e funestata da vittime, soprattutto dopo la soppressione delle missioni di salvataggio e recupero come Mare nostrum e la guerra dichiarata alle Ong, costrette a pagare un prezzo altissimo, in termini di diffamazione e non solo, per svolgere quello che è il dovere di ogni essere umano: salvare la vita a un proprio simile in pericolo”. I tanti comitati territoriali in cui è articolata la Campagna “Io accolgo” hanno organizzato, per ricordare le vittime di quella strage, iniziative in tutta Italia, reperibili sul sito della campagna a questo link http://www.ioaccolgo.it/eventi . Flash mob, letture collettive, creazione di murales, dibattiti, iniziative nelle scuole, proiezioni di film, mostre fotografiche, e persino un Festa degli aquiloni. Durante le iniziative saranno allestiti banchetti per raccogliere le firme all’appello che chiede l’abrogazione dei due decreti sicurezza e l’annullamento degli accordi con la Libia, oltre a una più complessiva revisione della legislazione sull’immigrazione. A riguardo, ricordiamo che l’appello si può firmare anche online sul sito della Campagna a questo link http://www.ioaccolgo.it/firma-lappello
Prato: 25 giovani cinesi oggi all’Udienza generale con Papa Francesco
2 Ottobre 2019 - Città del Vaticano - Da Prato sono arrivati – per partecipare all’Udienza Generale del mercoledì con Papa Francesco - venticinque giovani cattolici, originari della Cina. Sono studenti e professionisti con cui la diocesi ha, da tempo, instaurato un rapporto diretto per uno scambio di esperienze e di amicizia
Brescia: venerdì la presentazione del Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes
2 Ottobre 2019 - Brescia - Nell’ambito della campagna #IoAccolgo, l’Ufficio Migrantes, l’Ufficio per l’Impegno Sociale e la Caritas Diocesana di Brescia, promuovono, il 4 ottobre, un momento di riflessione sul tema delle migrazioni con la presentazione della nuova edizione del “Rapporto Immigrazione 2018-2019” curato dalla Fondazione Migrantes e dalla Caritas Italiana. Il titolo del rapporto è lo stesso del tema del messaggio del Papa per la 105° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: “Non si tratta solo di migranti”.
“È un momento importante perché crediamo possa offrire degli strumenti oggettivi che ci aiutino a valutare questo fenomeno nella sua globalità, in un tempo in cui in tanti cercano di offrire punti di vista e verità diverse”, sottolineano i promotori.
Alla presentazione interverranno don Roberto Ferranti, Direttore Area Pastorale per la Mondialità della Diocesi di Brescia; don Maurizio Rinaldi, Direttore Area Pastorale per la Società della Diocesi di Brescia e Simone Varisco della Fondazione Migrantes.
Ismu: dal 2013 hanno perso la vita nel Mediterraneo oltre 19mila persone
2 Ottobre 2019 - Milano - Domani 3 ottobre ricorre il sesto anniversario della tragedia del 2013 quando al largo dell’isola di Lampedusa 368 migranti persero la vita in uno dei più tragici naufragi avvenuti nel Mediterraneo dall’inizio delle ondate migratorie di questi recenti anni. Dal 2013 al 30 di settembre 2019 sono stati oltre 19mila i migranti morti e dispersi nelle acque del Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa. Lo ricorda la Fondazione Ismu in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, che si celebra il 3 ottobre.
Nonostante il considerevole calo degli sbarchi di migranti sulle coste europee nel corso dell’ultimo biennio, dovuto soprattutto agli accordi con la Turchia prima e con la Libia successivamente, si continua a morire in mare e resta alto il tasso di mortalità, sottolinea l’Ismu: più di 1000 persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo nei primi nove mesi del 2019, 13 ogni mille sbarcati. In particolare il viaggio verso l’Italia è il più pericoloso: due terzi dei morti e dispersi nel Mediterraneo è partito dal Nord Africa ed era diretto in Italia.
Dal 1° gennaio al 29 settembre del 2019 sono sbarcate in Italia 7.453 persone, mentre i morti e i dispersi nella rotta del Mediterraneo centrale (in partenza principalmente dal Nord Africa) verso l’Italia sono stati 669 morti (234 nel solo mese di luglio).
Tra i morti e dispersi ci sono anche numerosi bambini: il recente rapporto IOM Fatal Journeys. Missing Migrant Children affronta il tema dei bambini che intraprendono viaggi pericolosi e spesso fatali e che risultano sempre più numerosi. Secondo il Missing Migrants Project dell'IOM, tra il 2014 e il 2018 sono stati segnalati quasi 1.600 bambini morti o dispersi in tutto il mondo durante la migrazione. I dati disponibili indicano che la maggior parte dei bambini è morta nel Mediterraneo, con 678 decessi documentati tra il 2014 e il 2018. La maggior parte delle morti registrate è avvenuta nel Mediterraneo orientale, dove almeno 443 bambini hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere la Grecia dalla Turchia.
La pericolosa traversata del Mediterraneo centrale ha provocato la morte di almeno 200 bambini dal 2014. Tuttavia, questo numero, è “sicuramente sottostimato, poiché le informazioni sull'età sono disponibili solo per il 14% degli incidenti registrati nel Mediterraneo centrale”, spiega la Fondazione Ismu.
Scout e Focsiv: appello al Parlamento Ue per gestire le migrazioni a vantaggio del bene comune e nel rispetto della persona
2 Ottobre 2019 - Bruxelles - Un “appello al Parlamento europeo” perché nelle sue scelte politiche dimostri che è possibile gestire il fenomeno delle migrazioni a vantaggio del bene comune e nel fondamentale rispetto della persona, sarà consegnato al presidente David Sassoli il prossimo 8 ottobre a Bruxelles dai Movimenti nazionali adulti scout e guide di molti Paesi europei e dalla Federazione delle ong italiane di ispirazione cristiana, Focsiv.
Dopo un percorso di riflessione e mobilitazione, iniziato nel 2016 in Italia, gli scout di diversi Paesi ora chiedono impegni precisi che vanno dal riformare il Regolamento di Dublino per un sistema di asilo europeo, a non intrappolare i migranti in zone cuscinetto, sostenere l’integrazione dei migranti nei Paesi ospitanti, combattere il traffico di esseri umani, prevedere canali regolari di immigrazione, tutelare i diritti dei minori e delle minoranze, promuovere tra i giovani l’interculturalità. La consegna dell’appello avverrà nel corso di un incontro in cui è previsto, oltre all’intervento di Sassoli, un dibattito con la partecipazione di Luca Jahier, presidente del Comitato economico e sociale, e di Mathius Lukwago, presidente del Comitato mondiale scout. Le conclusioni saranno affidate a Laura Corrado (Commissione europea), Beatrice Covassi (già capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea) e all’eurodeputata italiana Patrizia Toia.
Migrantes Messina: il ricordo delle vittime dell’immigrazione
2 Ottobre 2019 - Messina - L’Ufficio diocesano Migrantes di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, domani, 3 ottobre, in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione propone alcuni momenti di testimonianza e riflessione.
Il primo, domani mattina al Cimitero Monumentale, preghiera interreligiosa e offerta dei fiori sulle tombe dei migranti forzati. “Ascolteremo la testimonianza di chi ha vissuto il dramma del viaggio, di chi ha praticato accoglienza nelle strutture preposte, di chi ha aperto la propria casa per accogliere un richiedente protezione”, dice il direttore Migrantes, Santino Tornesi. Parteciperanno gli studenti di alcuni Licei cittadini che, aiutati dagli operatori dell’Ufficio diocesano Migrantes, nei giorni a seguire approfondiranno le tematiche che riguardano le migrazioni forzate. In serata, al Monte di Pietà, serata di memoria e riflessione con parole, immagini, musiche e danze. Tanti artisti hanno aderito per “dare, gratuitamente, il loro contributo” e per raccontare una “nuova narrazione” su un tema così “sensibile che coinvolge la vita di tanta umanità impoverita e discriminata”. L’iniziativa è in collaborazione con l’Arciconfraternita degli Azzurri e della Pace dei Bianchi.
La Giornata delle vittime dell’Immigrazione è stata istituita con la Legge dello Stato n. 45 del 21 marzo 2016, ricordando la data del 3 ottobre 2013, quando un'imbarcazione carica di migranti, in maggioranza eritrei, affondò a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. Si trattò del naufragio più grave accertato in termini di perdite di vite umane: 368 morti certi, altri venti presunti, 155 superstiti, di cui 41 bambini. Nei 3 articoli che compongono la Legge, viene evidenziato che essa è stata voluta per conservare e rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria.
Lampedusa: il 3 ottobre cerimonia notturna e marcia verso la Porta d’Europa
1 Ottobre 2019 - Lampedusa - Una cerimonia notturna alle 3.30 in piazza, nell’orario in cui è avvenuto il naufragio, con l’inaugurazione del memoriale “Nuova Speranza”. E poi, alle 9, da piazza Castello, la marcia verso la Porta d’Europa dove si terrà un momento di raccoglimento con i migranti superstiti del naufragio, gli studenti, la comunità locale, rappresentanti dell’amministrazione comunale, delle istituzioni, della Chiesa, delle Forze dell’Ordine e delle associazioni. Sono i principali momenti in programma a Lampedusa il 3 ottobre, riferisce il Sir, sesto anniversario di quella che viene ricordata come una delle più gravi stragi di migranti del Mediterraneo. Un’imbarcazione con a bordo oltre 500 persone è affondata quando ormai si trovava di fronte alla costa di Lampedusa: morirono 366 migranti, 155 furono salvati. E proprio in quello specchio d’acqua in cui è avvenuto il naufragio, al termine della marcia, sarà deposta una corona di fiori. Mentre alle 16,30, in piazza Piave, sarà inaugurata una targa dedicata ai “Giusti”. Le iniziative sono organizzate nell’ambito del progetto comunitario “Snapshots from the Borders”, di cui il Comune di Lampedusa e Linosa è ente capofila. Quest’anno, oltre alle iniziative che si svolgeranno a Lampedusa e a Palermo, nell’ambito del progetto Snapshots sono stati organizzati eventi in 30 capitali e città europee (appuntamenti culturali, proiezione di documentari, dibattiti, mostre, flash-mob, concerti per sensibilizzare i cittadini sui differenti temi e aspetti legati alle migrazioni e per sostenere la petizione che ha come obiettivo la richiesta alle istituzioni dell’Ue di proclamare il 3 ottobre “Giornata europea della memoria e dell’accoglienza”. Presenti in questi giorni a Lampedusa anche 500 studenti provenienti da diverse città italiane e d’Europa insieme con i superstiti e i familiari delle vittime dei naufragi del Mediterraneo. Saranno coinvolti in quattro giornate di dibattiti, workshop, eventi formativi, visite guidate, eventi musicali. Il progetto “P(r)onti per l’accoglienza” è promosso dall’amministrazione comunale di Lampedusa e Linosa e dal Comitato 3 Ottobre.
CEI: Chiese del Mediterraneo a Bari con Papa Francesco a febbraio
26 Settembre 2019 - Roma - Nel corso dei lavori del Consiglio Permanente della CEI che si sono riuniti a Roma questa settimana, sono stati offerti e approfonditi contenuti e modalità dell’Incontro di riflessione e spiritualità per la pace nel Mediterraneo (Bari, 19–23 febbraio 2020). L’evento – dalla forte valenza simbolica – riunisce insieme con Papa Francesco un’ottantina di rappresentanti delle Chiese dei 19 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo; intende essere, innanzitutto, “un momento di fraternità fra i Vescovi in comunione con il Successore di Pietro”, si legge nel comunicato.
Nel dibattito che ne ha arricchito la presentazione, è stata sottolineata “l’importanza di guardare al Mediterraneo con l’attenzione all’aspetto ecumenico e inter-religioso, ai migranti e alle opportunità di natura economica. La realizzazione dell’incontro impegna a recuperare le radici culturali che hanno innervato la storia del Mare Nostrum e dell’Europa. Ne nasce la responsabilità di uno sguardo profetico, che aiuti le Chiese a trovare le vie per rinnovare la loro missione evangelizzatrice, nonché per osare la pace e fondarla sul diritto, la giustizia sociale, la riconciliazione, la salvaguardia del creato”
Si tratta – è stato evidenziato – di “riproporre insieme la profezia dei cristiani del Mediterraneo, individuando le vie con cui accogliere l’altro con la sua tradizione religiosa, alimentare una convivenza che si traduca in fraternità, testimoniare come le religioni possano costruire unità, rispetto a ogni prospettiva o tentazione di scontro di civiltà”.
Lamorgese: “Gratitudine alla CEI. Governeremo al meglio gli sbarchi”
26 Settembre 2019 - Roma - “Il Ministero dell’Interno esprime gratitudine al Cardinale Bassetti e alla CEI per l’attenzione dimostrata e per quello che sta facendo per noi”. Lo ha detto il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in un’intervista del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, a margine della firma di un nuovo protocollo d’intesa tra il Viminale e la Conferenza Episcopale Italiana, per l’accoglienza di una sessantina di persone – fra i 182 migranti sbarcati a Messina dalla nave Ocean Viking – che non saranno ridistribuite tra Francia, Germania, Portogallo, Irlanda e Lussemburgo.
“È una convenzione – ha spiegato il Ministro Lamorgese - che ripercorre ciò che già è avvenuto in passato. È il segnale di attenzione che la CEI ha mostrato nei confronti dei migranti che arrivano sulle nostre coste, scappando da territori come la Libia dove c’è una guerra civile”.
“Gli sbarchi attualmente – ha concluso il Ministro Lamorgese a Tv2000 - coinvolgono soprattutto i barchini. Si sono leggermente implementati ma ci sono sempre stati anche nei periodi precedenti. È un sistema che cercheremo di governare al meglio, speriamo anche con l’aiuto dell’Europa. Dobbiamo lavorare insieme agli altri Paesi europei per cercare di governare un fenomeno che è strutturale, che esiste e che deve essere governato”.
GMMR: all’Istituto Cervi la storia di una ragazza proveniente dal Kosovo
25 Settembre 2019 - Reggio Emilia - Domenica 29 settembre, alle ore 16.00, presso la Biblioteca per ragazzi il Mappa Mondo, situata all’interno del Museo Cervi, a Gattanico (RE) si terrà un evento in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
Per tale occasione sarà presente Imeraj Bajselmani Kymete, oggi personaggio attivo nel reggiano in associazioni delle comunità kosovare e albanesi, che racconterà la sua storia di migrante: giunta in Italia nel 1995 inizialmente per motivi personali, si è poi ritrovata in fuga dalla guerra iniziata in Kosovo, dove si trovava ancora la sua famiglia. Un racconto per capire i motivi e i contesti da cui fuggono queste persone, un modo per comprendere come si è modificata la figura del migrante e la sua percezione nei nostri tempi.
Un viaggio reso possibile anche grazie all’ausilio di letture dai libri presenti nella Biblioteca per ragazzi, inaugurata quest’anno, con un vasto catalogo di opere incentrate sui fenomeni storici, sociali e culturali del ‘900 e del nuovo Millennio.
Mons. Lorefice a Lampedusa per “ricordare i fratelli migranti
25 Settembre 2019 - Lampedusa - “Il Figlio di Maria e di Giuseppe, la prima famiglia di profughi dell’era cristiana, dice oggi alla comunità civile e cristiana di Lampedusa: “Sii porto di approdo; sii porto salvo”. “Perché attorno a Maria, con questo titolo, Porto Salvo, ti sei da sempre ritrovata e continui a ritrovarti”. “Sii porto di salvati e porto di salvezza soprattutto per chi è destinatario della predilezione di Dio: i suoi figli affamati, assetati, nudi, perseguitati, forestieri, ammalati, carcerati. A noi cristiani, il Signore, rivestendoci della sua Luce, continua a dire: “Voi siete la luce del mondo, il sale della terra”. Rinnova la sua chiamata: “venite vi farò pescatori di uomini”.
Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, nel corso dell’omelia pronunciata a Lampedusa, durante la concelebrazione Eucaristica, presieduta nella Parrocchia di San Gerlando per i festeggiamenti in onore della patrona dell’isola delle Pelagie.
Mons. Lorefice, per l’occasione, ha utilizzato il pastorale realizzato con il legno dei barconi, che ha usato Papa Francesco, nel suo primo viaggio l’8 luglio 2013. A sovrastare l’abside della chiesa parrocchiale, la Croce “Milagro” donata all’isola dallo stesso Pontefice, realizzata con i remi dei barconi dei migranti.
Nella sua riflessione l’arcivescovo ha poi aggiunto: “Il Figlio di Dio che oggi dice a questa nostra santa assemblea, a questa nostra comunità cristiana che porta il nome di Gesù, Cristo: “Alzati! Rivestiti di luce” (Is 60,1). La luce di Cristo dilata il tuo cuore. Il nostro cuore. La luce di Dio, accolta, dilata il cuore. “L’abbondanza del mare si riversa su di te” (Is 60, 5), come ha annunziato il profeta Isaia. Il Figlio di Maria che dice a questa nostra umanità: “Non fuggire. Non chiuderti. Non voltare le spalle. Non alzare i muri. Chi viene dal mare è “la ricchezza delle genti” (Is 60, 5). È ricchezza perché – ha continuato – arrivano figli d’uomo e dunque figli di Dio. Figli amati da Dio. Destinati alla luce e alla vita da Dio. Le genti che arrivano dal mare sono portatori di ricchezza. Sul loro volto è la ricchezza del volto di persona, sono corpi umani, storie, sentimenti, portano attese, hanno sentimenti, desideri, ricercano felicità, libertà, pienezza di vita”.
Mons. Lorefice si è recato anche presso il cimitero, accompagnato dai parroci don Carmelo La Magra e don Fabio Maiorana insieme a Paola La Rosa del Forum Lampedusa Solidale, dove si è fermato in religioso silenzio davanti alle tombe delle persone morte nel Canale di Sicilia durante le traversate per sfuggire alle guerre, alla fame e alle torture subite.
Messina: fra i piccoli sbarca anche un neonato di soli 10 giorni
25 Settembre 2019 - Roma - Li hanno aspettati sotto una pioggia battente sul molo Norimberga di Messina. E li hanno accolti con peluche e palloncini. I volontari della Croce Rossa hanno dato così il benvenuto ai 14 minori sbarcati dalla "Ocean Viking" a Messina. Quasi una festa per far dimenticare loro il lungo viaggio che hanno dovuto affrontare, preceduto dalla dura permanenza in Libia. Tra i primi a sbarcare, una mamma con i suoi tre figlioletti. La donna ha lasciato la nave di Sos Mediterranee e Msf con un neonato di 10 giorni e i fratellini di 1 e 3 anni. Il neonato, venuto alla luce prima di essere soccorso dalla nave, insieme ai fratellini è stato portato in ospedale per i controlli. Dopo i bambini hanno toccato terra i restanti dei 182 naufraghi che verranno ricollocati in diversi Paesi dell’Ue.
Campagna “Io accolgo”: appello per abrogare i Decreti Sicurezza e annullare gli accordi con la Libia
20 Settembre 2019 - Roma – La campagna “Io accolgo” ha deciso di lanciare un appello rivolto a Governo e Parlamento in cui si chiede di abrogare i Decreti Sicurezza e di annullare gli accordi con la Libia, oltre a una revisione complessiva delle politiche sull’immigrazione. L’obbiettivo è quello di riaprire – spiega una nota - il dibattito nella società e nelle aule parlamentari su questi temi: “Senza un intervento di modifica, infatti, le norme approvate dalla precedente maggioranza restano pienamente in vigore, continuando a produrre effetti devastanti in termini di violazioni dei diritti e di esclusione sociale dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione”. Pur avendo il nuovo Governo in programma la revisione della disciplina in materia di sicurezza, alla luce delle osservazioni formulate dal Presidente della Repubblica, l’appello di #ioaccolgo richiama “l’urgenza di intervenire su aspetti ritenuti di particolare importanza, fra cui l’abrogazione o comunque una profonda modifica dei due decreti, nonché l’annullamento degli accordi con la Libia”.
Il testo dell’appello verrà presentato in una conferenza stampa che si terrà a Roma, martedì 24 settembre.
UNHCR premia i “corridoi umanitari
20 Settembre 2019 - Ginevra - Un premio per i “corridoi umanitari” che hanno portato in Italia persone in fuga dalla Siria e da altre zone di conflitto su percorsi legali e sicuri: lo ha voluto assegnare l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per sottolineare il valore dell’iniziativa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Cei (che opera attraverso gli organismi collegati Caritas Italiana e Fondazione Migrantes), Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei) e Tavola Valdese, in collaborazione con il governo italiano.
Si tratta della sezione regionale per l’Europa del Premio Nansen.
Da febbraio 2016 a oggi sono arrivati oltre 2.000 rifugiati e persone vulnerabili in Italia in base a quattro accordi distinti, firmati dalle quattro realtà religiose insieme con i ministeri dell’interno, de-gli affari esteri e della cooperazione internazionale.